Adric
27-09-2005, 10:39
Sabato 24 Settembre 2005
Il caso dei dirigenti
Troppe promozioni: alla Pisana scoppia la polemica
Una data e mille polemiche. Il 10 ottobre l’ex assessore regionale al personale Giulio Gargano dovrà spiegare ai giudici della Corte dei Conti la promozione per perequazione di 475 dipendenti della Pisana diventati dirigenti. Le polemiche sono quelle sorte all’indomani della pubblicazione sul settimanale L’Espresso dell’elenco dei dipendenti promossi. Per i magistrati che si occupano della pubblica amministrazione quelle promozioni sono dubbie. In particolare, secondo indiscrezioni giudiziarie, sono due i filoni dell’indagine. Nel primo viene contestato un danno all’erario e poi c’è il sistema di calcolo del punteggio per rientrare nella categoria dei dirigenti. In base a un regolamento varato dalla giunta di Piero Badaloni, che ha preceduto Storace, l’anzianità andava calcolata solo sugli ultimi otto anni di carriera mentre nel 2002 quel regolamento venne interpretato in maniera diversa estendendo a tutto il periodo lavorativo il calcolo del punteggio. E così dai 70 dirigenti perequati da Badaloni, si è passati ai 475 dall’assessore Gargano. Infine, nell’indagine c’è anche un interessamento della procura presso la Corte dei conti sui titoli di ammissione: sul regolamento è indicato genericamente il diploma, senza specificare altro.
La vicenda della perequazione ha sollevato una tempesta di polemiche. Muro contro muro da maggioranza e opposizione: «Su quelle promozioni ci sono solo distorsioni da parte della sinistra - afferma Andrea Augello, An - Quei dirigenti si sono avvalsi di un regolamento che risale al 1996 e che non aveva trovato applicazione, generando un contenzioso senza fine e il blocco dei concorsi. Chiunque conosca la Regione sa perfettamente che tra quei nomi non ci sono affatto le clientele del presidente Storace ma lavoratori dipendenti di ogni orientamento politico e sindacale». «Buttarla in caciara è il solito furbesco tentativo di Augello di evitare le proprie responsabilità cullandosi con il ritornello della sinistra brutta e cattiva», replica Mario Di Carlo, capogruppo della Margherita. «Il Lazio detiene il record dei dirigenti, uno ogni tre dipendenti», ha risposto Alessio D’Amato, Pdci. «La reazione del centrodestra ora all’opposizione cerca di coprire le responsabilità con gli insulti», aggiunge Giuseppe Parroncini, Ds.
(Il Messaggero.it)
Il caso dei dirigenti
Troppe promozioni: alla Pisana scoppia la polemica
Una data e mille polemiche. Il 10 ottobre l’ex assessore regionale al personale Giulio Gargano dovrà spiegare ai giudici della Corte dei Conti la promozione per perequazione di 475 dipendenti della Pisana diventati dirigenti. Le polemiche sono quelle sorte all’indomani della pubblicazione sul settimanale L’Espresso dell’elenco dei dipendenti promossi. Per i magistrati che si occupano della pubblica amministrazione quelle promozioni sono dubbie. In particolare, secondo indiscrezioni giudiziarie, sono due i filoni dell’indagine. Nel primo viene contestato un danno all’erario e poi c’è il sistema di calcolo del punteggio per rientrare nella categoria dei dirigenti. In base a un regolamento varato dalla giunta di Piero Badaloni, che ha preceduto Storace, l’anzianità andava calcolata solo sugli ultimi otto anni di carriera mentre nel 2002 quel regolamento venne interpretato in maniera diversa estendendo a tutto il periodo lavorativo il calcolo del punteggio. E così dai 70 dirigenti perequati da Badaloni, si è passati ai 475 dall’assessore Gargano. Infine, nell’indagine c’è anche un interessamento della procura presso la Corte dei conti sui titoli di ammissione: sul regolamento è indicato genericamente il diploma, senza specificare altro.
La vicenda della perequazione ha sollevato una tempesta di polemiche. Muro contro muro da maggioranza e opposizione: «Su quelle promozioni ci sono solo distorsioni da parte della sinistra - afferma Andrea Augello, An - Quei dirigenti si sono avvalsi di un regolamento che risale al 1996 e che non aveva trovato applicazione, generando un contenzioso senza fine e il blocco dei concorsi. Chiunque conosca la Regione sa perfettamente che tra quei nomi non ci sono affatto le clientele del presidente Storace ma lavoratori dipendenti di ogni orientamento politico e sindacale». «Buttarla in caciara è il solito furbesco tentativo di Augello di evitare le proprie responsabilità cullandosi con il ritornello della sinistra brutta e cattiva», replica Mario Di Carlo, capogruppo della Margherita. «Il Lazio detiene il record dei dirigenti, uno ogni tre dipendenti», ha risposto Alessio D’Amato, Pdci. «La reazione del centrodestra ora all’opposizione cerca di coprire le responsabilità con gli insulti», aggiunge Giuseppe Parroncini, Ds.
(Il Messaggero.it)