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View Full Version : SDI-Nuovo PSI-Radicali: nuovo progetto politico...inosservato


LittleLux
26-09-2005, 11:20
Nel nostro panorama politico c'è in atto un tentativo, io credo interessante, di dare vita ad un nuovo soggetto politico composto dall'aggregazione di SDI, Radicali e Nuovo PSI. La cosa è passata del tutto inosservata o quasi, anche qui sul forum, ed è peccato perchè qui ci dovrebbe essere qualche utente interessato a dire la sua (jumper, dove sei?:D).

Personalmente non so che dire. L'idea in sè potrebbe anche rivelarsi buona, ho tanti dubbi circa alcuni personaggi che sono coinvolti, a aprtire da De Michelis, il quale non mi ispira nessunissima fiducia. Di Pannella, dico che ultimamente ha sbroccato un po'. Però ignorare del tutto la cosa mi sembra sbagliato e ingeneroso anche perchè, in fondo, esiste la possibilità che possa nascerne qualcosa di buono.

Dialoghi a sinistra

Facce nuove vecchie famiglie
Tra socialisti e radicali sta accadendo qualcosa di potenzialmente importante. C'è bisogno di una forza liberale e libertaria

Non è di sicuro la «Livorno al contrario» di cui dice con un eccesso di enfasi Marco Pannella, l'archiviazione del secolo delle scissioni, l'avvento del tempo dell'unità. Ma anche chi preferisce volare più basso dovrebbe registrare che in questi giorni tra i socialisti, e tra i socialisti e i radicali, sta capitando qualcosa di importante. O meglio: qualcosa di potenzialmente importante. Perché basta conoscerne un po' i genitori per capire quanto sia alto il rischio che provvedano proprio loro a strangolare la creaturina in culla. Magari per sbadatezza. Persino per troppo amore. Si trattasse solo di un'unità socialista in sedicesimo, la cosa interesserebbe solo gli interessati e i loro cari: qualche centinaio di professionisti politici, e qualche centinaio di migliaia di elettori.
Che in questi anni hanno trovato riparo, in attesa di tempi migliori, in parte (lo Sdi) nel centrosinistra, in parte (il nuovo Psi) nella Casa della Libertà. Ma la questione socialista, nella storia italiana, è qualcosa di più importante, di più complesso e anche di più interessante delle fortune di Enrico Boselli e di Gianni De Michelis, dei fratelli Craxi e di Roberto Villetti. Una quindicina di anni fa, ai tempi di Mani pulite e del crollo della Prima Repubblica, gli eredi del Pci (e non solo loro) pensarono che il modo migliore per venirne a capo fosse toglierla di mezzo, magari trattandola alla stregua di un capitolo della questione criminale. Commisero non soloun'ingiustizia, ma anche (e la cosa, in politica, è persino più grave) un serio errore, speculare a quello compiuto da Bettino Craxi quando, poco prima, aveva sperato di annettersi le armate in rotta del comunismo italiano: ci sono voluti parecchi anni, dure repliche della storia, e un segretario come Piero Fassino, perché finalmente lo riconoscessero. Ma la questione socialista non era (solo) il Psi e Craxi.
E oggi non è (solo) lo Sdi e il nuovo Psi che si ritrovano, complice la crisi probabilmente senza appello del centrodestra, dall'unica parte dove sotto ogni cielo possono ritrovarsi dei socialisti, e cioè a sinistra. Ha molte ragioni Giuseppe Tamburrano quando sostiene che fa sorridere la sola idea di Pannella, che socialista non è stato mai, «coartefice di una duratura alleanza tra i socialisti». Ma anche Tamburrano, che è un bravo storico del socialismo, passerebbe dalla parte del torto se dimenticasse quanto importante, antico e complicato sia il rapporto (in un certo senso di amore e odio) intercorso, negli anni Sessanta e poi nei Settanta e poi ancora negli Ottanta, tra socialisti e radicali. Elenchiamo pure alla rinfusa: i diritti civili (il divorzio e l'aborto anzitutto, ma non solo il divorzio e l'aborto), il garantismo anche nelle stagioni più difficili, la tolleranza, la difesa della laicità dello Stato, la propensione a svecchiare i programmi e la cultura stessa della sinistra, aprendola al mercato e all'innovazione, insomma l'alleanza tra i meriti e i bisogni. Forse è poco per parlare di una storia comune, ma è abbastanza per prendere atto che la storia dei socialisti e quella dei radicali si sono intrecciate e si sono condizionate reciprocamente, in Italia, negli ultimi quarant'anni, forse più di ogni altra. Quando hanno smesso di intrecciarsi, le cose (per loro, per la sinistra, per la modernizzazione del Paese) sono andate molto peggio. Stiamo parlando di un album di vecchie foto di famiglia ingiallite, buono per il cassetto dei ricordi, ma del tutto inutile per una moderna sinistra riformista e di governo? Guardando al riformismo attuale, e al peso straordinario che vi esercitano ex democristiani ed ex comunisti, la risposta è no.
Di una forza socialista, radicale, liberale e libertaria, minoritaria ma non insignificante nella società italiana, il centrosinistra e la sinistra hanno bisogno: e nessuna delle forze attualmente in campo, non certo la Margherita così attenta alle ragioni della Cei, ma neanche i Ds così attenti a queste attenzioni, può farne le veci. A rendere inutile sul (ri) nascere una simile forza, semmai, possono benissimo provvedere i soci fondatori, e forse già vi provvedono: Pannella straripando, i socialisti delle due specie immiserendola in mediocri beghe di partitini, riducendola a un espediente per assicurarsi la sopravvivenza. E' probabile che le cose vadano a finire così. Sarebbe un peccato. L'ennesimo. Tanti i punti di contatto fra socialisti e radicali C'è bisogno di una forza liberale e libertaria
Paolo Franchi
26 settembre 2005

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/09_Settembre/26/Frnachi.shtml

Onisem
26-09-2005, 11:39
Benvenuti ai Radicali... :vicini: Per i Socialisti invece: :nono:

tatrat4d
26-09-2005, 11:51
contento che il cdx non abbia più a che fare con De Michelis e Pannella, poi per i radicali mi dispiace.

citando Camillo Marco Pannella: “Se queste nozze si devono fare, si facciano. Ma ho il presentimento che fra trent’anni potrò dire: ‘Che ve siete sposati a fa’? Che froci siete?’”. (Corriere della sera, 20 settembre 2005)

:rolleyes: opportunista, spero stiano sotto al 4%.

FastFreddy
26-09-2005, 12:00
Inosservato?

Ne hanno parlato tutti i TG.....

LittleLux
26-09-2005, 12:13
Inosservato?

Ne hanno parlato tutti i TG.....

Assai poco, invero.

Comunque, su Pannella mi trovo sostanzialmente concorde con tatrat4d, perlomeno se guardiamo agli ultimi 15 anni della sua vita politica.

Per i Radicali alla Capezzone e Bonino, penso che si facciano portatori di istanze certamente condivisibili per quanto riguarda alcune tematiche, come la laicità dello Stato, l'impegno per i diritti civili e umani, un po' meno, assai meno, per quanto riguarda l'indebolimento di altri diritti, quelli dei lavoratori. Se tuttavia si riuscisse a trovare un terreno comune con questi, sarebbe buona cosa.

Per quanto riguarda De Michelis e Bobo, ecco, torno ad essere concorde con tatrat4d.:D

FastFreddy
26-09-2005, 12:16
Tg1, tg2, tg3 e tg5 ne hanno parlato, gli altri non so...

tatrat4d
26-09-2005, 12:19
Per i Radicali alla Capezzone e Bonino, penso che si facciano portatori di istanze certamente condivisibili per quanto riguarda alcune tematiche, come la laicità dello Stato, l'impegno per i diritti civili e umani, un po' meno, assai meno, per quanto riguarda l'indebolimento di altri diritti, quelli dei lavoratori. Se tuttavia si riuscisse a trovare un terreno comune con questi, sarebbe buona cosa.

Per quanto riguarda De Michelis e Bobo, ecco, torno ad essere concorde con tatrat4d.:D

non parliamo poi del fatto che da un mese hanno esplicitato la rottura con la CDL e tengono ancora le seggiole. :rolleyes:

LittleLux
26-09-2005, 12:36
non parliamo poi del fatto che da un mese hanno esplicitato la rottura con la CDL e tengono ancora le seggiole. :rolleyes:

Bè, ma son poco furbi anche al governo, però. De Michelis, ad esempio, dovrebbe avere una poltroncina come sottossegretario o roba del genere (magari sbaglio). Perchè non revocarla? Insomma, la cdl potrebbe dire, ok, avete deciso di andare con il csx, lasciate anche, ora e subito, questa maggioranza. Perchè non glielo dicono...boh, mi sfugge qualche passaggio.

tatrat4d
26-09-2005, 12:40
Bè, ma son poco furbi anche al governo, però. De Michelis, ad esempio, dovrebbe avere una poltroncina come sottossegretario o roba del genere (magari sbaglio). Perchè non revocarla? Insomma, la cdl potrebbe dire, ok, avete deciso di andare con il csx, lasciate anche, ora e subito, questa maggioranza. Perchè non glielo dicono...boh, mi sfugge qualche passaggio.

non hai mica torto, ma fa più fastidio chi non se ne va.

LittleLux
26-09-2005, 12:47
non hai mica torto, ma fa più fastidio chi non se ne va.


seeeeeee, quelli son volponi.

jumpermax
26-09-2005, 12:55
Nel nostro panorama politico c'è in atto un tentativo, io credo interessante, di dare vita ad un nuovo soggetto politico composto dall'aggregazione di SDI, Radicali e Nuovo PSI. La cosa è passata del tutto inosservata o quasi, anche qui sul forum, ed è peccato perchè qui ci dovrebbe essere qualche utente interessato a dire la sua (jumper, dove sei?:D).

Personalmente non so che dire. L'idea in sè potrebbe anche rivelarsi buona, ho tanti dubbi circa alcuni personaggi che sono coinvolti, a aprtire da De Michelis, il quale non mi ispira nessunissima fiducia. Di Pannella, dico che ultimamente ha sbroccato un po'. Però ignorare del tutto la cosa mi sembra sbagliato e ingeneroso anche perchè, in fondo, esiste la possibilità che possa nascerne qualcosa di buono.

Dialoghi a sinistra

Facce nuove vecchie famiglie
Tra socialisti e radicali sta accadendo qualcosa di potenzialmente importante. C'è bisogno di una forza liberale e libertaria

Non è di sicuro la «Livorno al contrario» di cui dice con un eccesso di enfasi Marco Pannella, l'archiviazione del secolo delle scissioni, l'avvento del tempo dell'unità. Ma anche chi preferisce volare più basso dovrebbe registrare che in questi giorni tra i socialisti, e tra i socialisti e i radicali, sta capitando qualcosa di importante. O meglio: qualcosa di potenzialmente importante. Perché basta conoscerne un po' i genitori per capire quanto sia alto il rischio che provvedano proprio loro a strangolare la creaturina in culla. Magari per sbadatezza. Persino per troppo amore. Si trattasse solo di un'unità socialista in sedicesimo, la cosa interesserebbe solo gli interessati e i loro cari: qualche centinaio di professionisti politici, e qualche centinaio di migliaia di elettori.
Che in questi anni hanno trovato riparo, in attesa di tempi migliori, in parte (lo Sdi) nel centrosinistra, in parte (il nuovo Psi) nella Casa della Libertà. Ma la questione socialista, nella storia italiana, è qualcosa di più importante, di più complesso e anche di più interessante delle fortune di Enrico Boselli e di Gianni De Michelis, dei fratelli Craxi e di Roberto Villetti. Una quindicina di anni fa, ai tempi di Mani pulite e del crollo della Prima Repubblica, gli eredi del Pci (e non solo loro) pensarono che il modo migliore per venirne a capo fosse toglierla di mezzo, magari trattandola alla stregua di un capitolo della questione criminale. Commisero non soloun'ingiustizia, ma anche (e la cosa, in politica, è persino più grave) un serio errore, speculare a quello compiuto da Bettino Craxi quando, poco prima, aveva sperato di annettersi le armate in rotta del comunismo italiano: ci sono voluti parecchi anni, dure repliche della storia, e un segretario come Piero Fassino, perché finalmente lo riconoscessero. Ma la questione socialista non era (solo) il Psi e Craxi.
E oggi non è (solo) lo Sdi e il nuovo Psi che si ritrovano, complice la crisi probabilmente senza appello del centrodestra, dall'unica parte dove sotto ogni cielo possono ritrovarsi dei socialisti, e cioè a sinistra. Ha molte ragioni Giuseppe Tamburrano quando sostiene che fa sorridere la sola idea di Pannella, che socialista non è stato mai, «coartefice di una duratura alleanza tra i socialisti». Ma anche Tamburrano, che è un bravo storico del socialismo, passerebbe dalla parte del torto se dimenticasse quanto importante, antico e complicato sia il rapporto (in un certo senso di amore e odio) intercorso, negli anni Sessanta e poi nei Settanta e poi ancora negli Ottanta, tra socialisti e radicali. Elenchiamo pure alla rinfusa: i diritti civili (il divorzio e l'aborto anzitutto, ma non solo il divorzio e l'aborto), il garantismo anche nelle stagioni più difficili, la tolleranza, la difesa della laicità dello Stato, la propensione a svecchiare i programmi e la cultura stessa della sinistra, aprendola al mercato e all'innovazione, insomma l'alleanza tra i meriti e i bisogni. Forse è poco per parlare di una storia comune, ma è abbastanza per prendere atto che la storia dei socialisti e quella dei radicali si sono intrecciate e si sono condizionate reciprocamente, in Italia, negli ultimi quarant'anni, forse più di ogni altra. Quando hanno smesso di intrecciarsi, le cose (per loro, per la sinistra, per la modernizzazione del Paese) sono andate molto peggio. Stiamo parlando di un album di vecchie foto di famiglia ingiallite, buono per il cassetto dei ricordi, ma del tutto inutile per una moderna sinistra riformista e di governo? Guardando al riformismo attuale, e al peso straordinario che vi esercitano ex democristiani ed ex comunisti, la risposta è no.
Di una forza socialista, radicale, liberale e libertaria, minoritaria ma non insignificante nella società italiana, il centrosinistra e la sinistra hanno bisogno: e nessuna delle forze attualmente in campo, non certo la Margherita così attenta alle ragioni della Cei, ma neanche i Ds così attenti a queste attenzioni, può farne le veci. A rendere inutile sul (ri) nascere una simile forza, semmai, possono benissimo provvedere i soci fondatori, e forse già vi provvedono: Pannella straripando, i socialisti delle due specie immiserendola in mediocri beghe di partitini, riducendola a un espediente per assicurarsi la sopravvivenza. E' probabile che le cose vadano a finire così. Sarebbe un peccato. L'ennesimo. Tanti i punti di contatto fra socialisti e radicali C'è bisogno di una forza liberale e libertaria
Paolo Franchi
26 settembre 2005

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/09_Settembre/26/Frnachi.shtml

l'idea a suo tempo l'ho presa per quello che era: l'unica soluzione possibile vista la linea non liberale e non laica scelta dal polo, totalmente incompatibile con quella dei radicali. Però, c'è un però. Il partito si è sempre definito, liberale, liberista e libertario, oggi diventa liberale socialista e libertario. Non scherzo, hanno smesso di parlare di liberismo, che facciamo spieghiamo gli ultimi 10 anni con un "scusate ci siamo sbagliati"? C'è una forte componente liberale di destra che resta quanto meno perplessa: si può accettare un alleanza coi socialisti, può anche andare bene mettere in secondo piano le parti di programma che non sono compatibili, ma non si può rinunciare alla propria identità per fini elettorali.

madaboutpc
26-09-2005, 13:04
Nel nostro panorama politico c'è in atto un tentativo, io credo interessante, di dare vita ad un nuovo soggetto politico composto dall'aggregazione di SDI, Radicali e Nuovo PSI. La cosa è passata del tutto inosservata o quasi, anche qui sul forum, ed è peccato perchè qui ci dovrebbe essere qualche utente interessato a dire la sua (jumper, dove sei?:D).

Personalmente non so che dire. L'idea in sè potrebbe anche rivelarsi buona, ho tanti dubbi circa alcuni personaggi che sono coinvolti, a aprtire da De Michelis, il quale non mi ispira nessunissima fiducia. Di Pannella, dico che ultimamente ha sbroccato un po'. Però ignorare del tutto la cosa mi sembra sbagliato e ingeneroso anche perchè, in fondo, esiste la possibilità che possa nascerne qualcosa di buono.

Dialoghi a sinistra

Facce nuove vecchie famiglie
Tra socialisti e radicali sta accadendo qualcosa di potenzialmente importante. C'è bisogno di una forza liberale e libertaria

Non è di sicuro la «Livorno al contrario» di cui dice con un eccesso di enfasi Marco Pannella, l'archiviazione del secolo delle scissioni, l'avvento del tempo dell'unità. Ma anche chi preferisce volare più basso dovrebbe registrare che in questi giorni tra i socialisti, e tra i socialisti e i radicali, sta capitando qualcosa di importante. O meglio: qualcosa di potenzialmente importante. Perché basta conoscerne un po' i genitori per capire quanto sia alto il rischio che provvedano proprio loro a strangolare la creaturina in culla. Magari per sbadatezza. Persino per troppo amore. Si trattasse solo di un'unità socialista in sedicesimo, la cosa interesserebbe solo gli interessati e i loro cari: qualche centinaio di professionisti politici, e qualche centinaio di migliaia di elettori.
Che in questi anni hanno trovato riparo, in attesa di tempi migliori, in parte (lo Sdi) nel centrosinistra, in parte (il nuovo Psi) nella Casa della Libertà. Ma la questione socialista, nella storia italiana, è qualcosa di più importante, di più complesso e anche di più interessante delle fortune di Enrico Boselli e di Gianni De Michelis, dei fratelli Craxi e di Roberto Villetti. Una quindicina di anni fa, ai tempi di Mani pulite e del crollo della Prima Repubblica, gli eredi del Pci (e non solo loro) pensarono che il modo migliore per venirne a capo fosse toglierla di mezzo, magari trattandola alla stregua di un capitolo della questione criminale. Commisero non soloun'ingiustizia, ma anche (e la cosa, in politica, è persino più grave) un serio errore, speculare a quello compiuto da Bettino Craxi quando, poco prima, aveva sperato di annettersi le armate in rotta del comunismo italiano: ci sono voluti parecchi anni, dure repliche della storia, e un segretario come Piero Fassino, perché finalmente lo riconoscessero. Ma la questione socialista non era (solo) il Psi e Craxi.
E oggi non è (solo) lo Sdi e il nuovo Psi che si ritrovano, complice la crisi probabilmente senza appello del centrodestra, dall'unica parte dove sotto ogni cielo possono ritrovarsi dei socialisti, e cioè a sinistra. Ha molte ragioni Giuseppe Tamburrano quando sostiene che fa sorridere la sola idea di Pannella, che socialista non è stato mai, «coartefice di una duratura alleanza tra i socialisti». Ma anche Tamburrano, che è un bravo storico del socialismo, passerebbe dalla parte del torto se dimenticasse quanto importante, antico e complicato sia il rapporto (in un certo senso di amore e odio) intercorso, negli anni Sessanta e poi nei Settanta e poi ancora negli Ottanta, tra socialisti e radicali. Elenchiamo pure alla rinfusa: i diritti civili (il divorzio e l'aborto anzitutto, ma non solo il divorzio e l'aborto), il garantismo anche nelle stagioni più difficili, la tolleranza, la difesa della laicità dello Stato, la propensione a svecchiare i programmi e la cultura stessa della sinistra, aprendola al mercato e all'innovazione, insomma l'alleanza tra i meriti e i bisogni. Forse è poco per parlare di una storia comune, ma è abbastanza per prendere atto che la storia dei socialisti e quella dei radicali si sono intrecciate e si sono condizionate reciprocamente, in Italia, negli ultimi quarant'anni, forse più di ogni altra. Quando hanno smesso di intrecciarsi, le cose (per loro, per la sinistra, per la modernizzazione del Paese) sono andate molto peggio. Stiamo parlando di un album di vecchie foto di famiglia ingiallite, buono per il cassetto dei ricordi, ma del tutto inutile per una moderna sinistra riformista e di governo? Guardando al riformismo attuale, e al peso straordinario che vi esercitano ex democristiani ed ex comunisti, la risposta è no.
Di una forza socialista, radicale, liberale e libertaria, minoritaria ma non insignificante nella società italiana, il centrosinistra e la sinistra hanno bisogno: e nessuna delle forze attualmente in campo, non certo la Margherita così attenta alle ragioni della Cei, ma neanche i Ds così attenti a queste attenzioni, può farne le veci. A rendere inutile sul (ri) nascere una simile forza, semmai, possono benissimo provvedere i soci fondatori, e forse già vi provvedono: Pannella straripando, i socialisti delle due specie immiserendola in mediocri beghe di partitini, riducendola a un espediente per assicurarsi la sopravvivenza. E' probabile che le cose vadano a finire così. Sarebbe un peccato. L'ennesimo. Tanti i punti di contatto fra socialisti e radicali C'è bisogno di una forza liberale e libertaria
Paolo Franchi
26 settembre 2005

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/09_Settembre/26/Frnachi.shtml

a me sembra semplicemente a riedizione del patto che fecero SDI e Verdi, se non ricordo male si chiamavano 'il Girasole', parole parole e poi alla verifica dei voti, una volta eseguiti i conti si sciolsero ed ognuno per la sua strada..
poi puo' darsi che mi sbaglio.
il vero problema dal mio punto di vista è riuscire a tenere unita una coalizione composta da partiti e parrtitini in molti versi in antitesi tra loro:

che c'azzeccano come direbbe Di Pietro: Mastella, Rutelli,Pannella, Cossutta, Pecoraro Scanio, Bertinotti su molti temi?? (...laicita' dello stato, riforme del lavoro, proibizionismi vari...)

Cfranco
26-09-2005, 13:27
Il partito si è sempre definito, liberale, liberista e libertario,
Guardiamo in faccia la realtà
Oggi in Italia manca completamente una forza laica , si può scegliere se votare cattolici di destra o sinistra , o in alternativa estremisti mangiapreti , ma una forza realmente laica non c' é , non c' é mai stata .
In questo paese non si può essere laici , si può essere pro o contro il Papa , ma non si può mai ignorarlo , una forza realmente laica non raccatterà mai voti .

Onisem
26-09-2005, 14:22
Guardiamo in faccia la realtà
Oggi in Italia manca completamente una forza laica , si può scegliere se votare cattolici di destra o sinistra , o in alternativa estremisti mangiapreti , ma una forza realmente laica non c' é , non c' é mai stata .
In questo paese non si può essere laici , si può essere pro o contro il Papa , ma non si può mai ignorarlo , una forza realmente laica non raccatterà mai voti .
Spiegami come si potrebbe rimanere indifferenti a questo papato e a tutto il suo entourage, con le sparate e la violenza verbale che lo contraddistinguono e con la grancassa mediatica di cui godono. A me pare che sia un semplice principio di azione e reazione.

Onisem
26-09-2005, 14:49
Non sono solamente fini elettorali, c'è di mezzo il futuro del paese. Con questa destra è impossibile stare, anche perchè parlare di liberismo con Follini o la stragrande maggioranza di AN non mi sembra meglio che con il csx, no? Considerando le aperture dei DS, unico possibile fulcro di una "sinistra moderna", non vedo così male una coalizione che in campo economico ha come asse e mediazione le idee DS, con Bertinotti ed i radicali, agli antipodi, che "si adattano" (ed è bene che ci sia qualcuno a controbilanciare RC, che altrimenti comincerebbe ad avere pretese "estremiste" che non condividerei), per poi, una volta eliminato Mastella ed aver fatto patti chiari con Rutelli, avere una coalizione totalmente unita ed unanime nelle questioni libertarie, laicità dello Stato etc. Di danni da riparare ce ne sono tantissimi...
Questo proposito mi piace molto... :D

jumpermax
26-09-2005, 15:39
Non sono solamente fini elettorali, c'è di mezzo il futuro del paese. Con questa destra è impossibile stare, anche perchè parlare di liberismo con Follini o la stragrande maggioranza di AN non mi sembra meglio che con il csx, no? Considerando le aperture dei DS, unico possibile fulcro di una "sinistra moderna", non vedo così male una coalizione che in campo economico ha come asse e mediazione le idee DS, con Bertinotti ed i radicali, agli antipodi, che "si adattano" (ed è bene che ci sia qualcuno a controbilanciare RC, che altrimenti comincerebbe ad avere pretese "estremiste" che non condividerei), per poi, una volta eliminato Mastella ed aver fatto patti chiari con Rutelli, avere una coalizione totalmente unita ed unanime nelle questioni libertarie, laicità dello Stato etc. Di danni da riparare ce ne sono tantissimi...
ma infatti io mica contesto la scelta, è il modo in cui si sta procedendo che trovo privo di senso. Non puoi cancellare 10 anni di liberismo dicendo scusate abbiamo scherzato, ora passiamo a sinistra di Bertinotti.

dupa
26-09-2005, 15:41
Che tristezza. Un partito importante e storico come i Radicali Italiani che si è mischiato con l'ex PSI.

LittleLux
26-09-2005, 15:49
ma infatti io mica contesto la scelta, è il modo in cui si sta procedendo che trovo privo di senso. Non puoi cancellare 10 anni di liberismo dicendo scusate abbiamo scherzato, ora passiamo a sinistra di Bertinotti.

Non esagerare, ora. Mica passano a sx di Bertinotti. Certo non puoi dire che Boselli è un estremista, anzi.

Guarda che se si lascia da parte la matrice "turbo capitalista" che ha caratterizzato i radicali degli ultimi 10/15 anni, questi hanno più punti in contatto con il csx che non con la cdl, a partire, tanto per dirne una, proprio dal concetto di laicità dello stato e diritti civili. Roba come divorzio, aborto, libertà nella ricerca medica, l'essere contro proibizionismi fallimentari, bè, queste istanze possono essere accolte solo a sx. Certo, poi, ci saranno problemi su altre tematiche, penso soprattutto a quella del lavoro, però se fanno le cose in modo serio qualcosa di buono potrebbe uscirne. Di una sola cosa ho paura, tuttavia, non tanto dei radicali in se, alla coscioni e Bonino, per intenderci, quanto di Pannella da una parte, E De Michelis e Bobo dall'altra. Potrebbero mandare tutto a monte per una mera questione di visibilità ed opportunismo politico. Spero tanto, specie Pannella, che non faccia come alle regionali, altrimenti siamo alla frutta.

dupa
26-09-2005, 15:52
ma infatti io mica contesto la scelta, è il modo in cui si sta procedendo che trovo privo di senso. Non puoi cancellare 10 anni di liberismo dicendo scusate abbiamo scherzato, ora passiamo a sinistra di Bertinotti.

Ma guarda, se Emma Bonino avesse partecipato alle primarie del centro-sinistra, le avrebbe stravinte.
E nel caso le avesse perse, i radicali avrebbero comunque dato democraticamente il loro appoggio politico al vincitore.

La cosa assurda è che però i Radicali non ci sono nelle primarie, quindi nel csx sono semplicemente dei servi senza alcun diritto.

jumpermax
26-09-2005, 16:13
Non esagerare, ora. Mica passano a sx di Bertinotti. Certo non puoi dire che Boselli è un estremista, anzi.

Guarda che se si lascia da parte la matrice "turbo capitalista" che ha caratterizzato i radicali degli ultimi 10/15 anni, questi hanno più punti in contatto con il csx che non con la cdl, a partire, tanto per dirne una, proprio dal concetto di laicità dello stato e diritti civili. Roba come divorzio, aborto, libertà nella ricerca medica, l'essere contro proibizionismi fallimentari, bè, queste istanze possono essere accolte solo a sx. Certo, poi, ci saranno problemi su altre tematiche, penso soprattutto a quella del lavoro, però se fanno le cose in modo serio qualcosa di buono potrebbe uscirne. Di una sola cosa ho paura, tuttavia, non tanto dei radicali in se, alla coscioni e Bonino, per intenderci, quanto di Pannella da una parte, E De Michelis e Bobo dall'altra. Potrebbero mandare tutto a monte per una mera questione di visibilità ed opportunismo politico. Spero tanto, specie Pannella, che non faccia come alle regionali, altrimenti siamo alla frutta.

più a sinistra di Bertinotti è un'espressione di Pannella. Ti risparmio la motivazione. Per il resto qua non è caduto un muro di Berlino per cui si impone un rinnovamento, non c'è stato in questi mesi un dibattito interno al partito, non ci si è posti delle domande. Si è passati dal dire se vince Prodi vado all'estero, stile Emilio Fede al cancellare a penna la scritta liberisti per metterci socialisti, come se la linea politica di un partito fosse una casetta di lego, non mi piace la facciata e la cambio. Se la scelta è elettorale il liberismo non lo si cancella, lo si mette in secondo piano ma non si abiura. Se invece c'è un ripensamento questi non sono nè i tempi nè i modi, poco importa se piace di più la linea attuale.

LittleLux
26-09-2005, 16:27
E ripeto: è estremamente importante, anzi fondamentale, che ci sia qualche liberista e qualche socialista moderato nella coalizione, è l'unico modo per far stare buono Bertinotti e far firmare a tutti un buon contratto condiviso, con i DS come perno...IMHO potrebbe uscirne davvero qualcosa di buono. :)

Non ditemi che per questo basta già Rutelli...non lo considero e se potessi eliminerei anche lui :asd:

Eh, Mastella e Rutelli...potremmo venderli a tranci al mercato del pesce, se solo qualcuno se li comprasse...:D

LittleLux
26-09-2005, 17:16
L'Udeur ha confermato il ricatto: "o noi o i radicali"...sta a voi "comunisti" scegliere :sofico:

Se scegliete bene avrete un voto in + :D

Tranquillo che mastella non se ne va. Non è così fesso da abbandonare il cavallo dato per vincente. ;)

Anche quello è uno che chiagne e fotte....certo, non come lo fa il maestro assoluto di questa specialità, però se la cava mica male.:D