PDA

View Full Version : ONU, bocciata per ora riforma seggi permanenti al Consiglio di Sicurezza


Adric
19-09-2005, 20:39
Fini: bocciato il progetto di nuovi seggi permanenti

dal nostro corrispondente

STEFANO TRINCIA

NEW YORK - Pericolo scampato, almeno per il momento. In un bilancio d*el summit delle Nazioni Unite che l’Italia definisce «non soddisfacente al cento per cento», spicca però il risultato positivo della mancata approvazione di una riforma del Consiglio di Sicurezza che avrebbe danneggiato il nostro paese. Il ministro degli Esteri Gianfranco Fini lo ha sottolineato prima di prendere la parola alla sessantesima sessione dell’Assemblea Generale dell’Onu. Grazie all’inziativa dei paesi che fanno parte del movimento Uniting for consensus e all’efficace azione della missione italiana all’Onu guidata dall’ambasciatore Marcello Spatafora - ha osservato Fini - è stato possibile bloccare il progetto portato avanti da Germania, Giappone, Brasile e India che avrebbe aggiunto altri sei seggi permanenti in Consiglio di Sicurezza: quattro per i proponenti e due per altrettanti paesi africani. «Non siamo contrari alla riforma - ha dichiarato il titolare della Farnesina - ma chiediamo che venga garantito il massimo consenso tra i paesi membri».
In questo senso, ha affermato Fini nel suo intervento letto in francese, il movimento di cui l’Italia fa parte ha presentato «una proposta concepita nel segno della più ampia inclusività, efficacia e partecipazione democratica». L’ipotesi, ha spiegato il ministro degli Esteri durante la conferenza stampa che ha preceduto l’intervento, «è quella che prevede per i membri non permanenti mandati più lunghi perché rinnovabili in Consiglio di Sicurezza, dagli attuali due a quattro-sei anni, e mandati espressioni di aree geografiche».
In questo quadro è deludente che l’Unione Europea abbia nuovamente mancato di mostrarsi unita in politica estera, «non facendosi portatrice della proposta di istituzione di un seggio unico europeo in Consiglio di Sicurezza». Il ministro degli Esteri ha rilevato «con una certa preoccupazione», il discorso con cui il presidente iraniano Ahmadinejad ha rivendicato il diritto del suo paese a proseguire sulla strada del nucleare e di fornire tecnologia ai paesi arabi. Nel suo intervento all’Onu Fini ha però ricordato che «dinanzi all’emergere del terrorismo fondamentalista il ricorso alla forza, pur talvolta inevitabile, non può considerarsi sufficiente. Non alle armi ma alla politica spetta creare le condizioni di un proficuo dialogo fra le culture».

(Il Messaggero)

Adric
28-06-2006, 12:13
D'Alema: Poche possibilità per l'Italia di far parte del Consiglio Sicurezza Onu
Lunedì, 26 giugno

Nella battaglia per la riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l'Italia rischia di essere battuta da Giappone e Germania, che pure erano stati esclusi dal gruppo dei membri permanenti dopo aver perso la seconda guerra mondiale. Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha sottolineato cosi' questa mattina tutta la difficolta' che il governo, prima quello Berlusconi e ora quello Prodi incontra nel portare avanti l'idea di modificare la composizione dell'esecutivo del Palazzo di vetro su base regionale, mentre Berlino e Tokyo rivendicano un posto per se'.

"Con il Giappone abbiamo relazioni economiche e politiche intense, anche se soffrono di una diversa impostazione sulla riforma del Consiglio di sicurezza Onu", ha spiegato D'Alema aprendo alla Farnesina il 'Tavolo Italia-Giappone'. Questo, ha sottolinato, "rappresenata un punto di acuta sofferenza nella collocazione internazionale del nostro Paese". Dal Consiglio di sicurezza "fummo esclusi dopo la guerra come paese sconfitto", ha ricordato, "richiamo ora di essere sconfitti anche da quelli che persero la guerra e dunque rischiamo di diventare i primi degli esclusi".
(canisciolti.info)

Adric
09-07-2006, 01:21
Riforma Onu: La Farnesina propone gestione comunitaria dei seggi europei
Venerdì, 07 luglio

Nella battaglia per la riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, la Farnesina rilancia la proposta di una gestione in chiave comunitaria dei singoli seggi europei. Una linea di azione che l'Italia da tempo promuove e che ''questo governo ha adottato con particolare energia''. Lo ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri, Pasquale Terracciano, in un briefing con i giornalisti. Puntare sulla gestione in chiave comunitaria dei singoli seggi europei in seno all'Esecutivo del palazzo di vetro (mentre Berlino e Tokyo vogliono un seggio tutto per se') e' la strategia da approfondire.

E andrebbe avviata a partire dal 1 gennaio del 2007, quando l'Italia, per un biennio, sara' membro non permanente del Consiglio di Sicurezza e la Germania presidente dell'Unione europea. Occasione da sfruttare, specie alla luce delle recenti ''aperture'' di Berlino. ''Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, in occasione della visita di Massimo D'Alema, ha ipotizzato una concertazione con il nostro paese'', ha ricordato Terracciano. Concertazione che potrebbe portare ad una ''europeizzazione, o denazionalizzazione'' del seggio. Cosi', quando l'Italia sara' membro del Consiglio potrebbe insersirsi nella delegazione un esponente della presidenza Ue (cioe' tedesca) e uno dell'ufficio di Solana. In un'ottica futura, poi, ''nulla vieta - ha detto il portavoce - che la Germania possa avere turni di rotazione nel seggio piu' ravvicinati''
(canisciolti.info)