Harvester
14-09-2005, 07:37
e dire che c'è ancora chi li chiama combattenti o resistenti.......... :rolleyes:
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/esteri/iraq66/stramer/stramer.html
Un kamikaze a bordo di un minibus ha chiamato intorno a sé
lavoratori edili in cerca di lavoro, poi si è fatto esplodere
Iraq, strage a Bagdad e Taji
In poche ore quasi cento morti
Nel Nord, 17 uomini trascinati fuori di casa e freddati a copi di pistola
Il minibus usato
dal kamikaze
BAGDAD - Un'autobomba fa strage di operai che aspettavano di essere ingaggiati per la giornata, a Bagdad. A Taji, nel Nord dell'Iraq, 17 persone sono state trucidate a freddo dopo essere state trascinate fuori dalle loro case. Il bilancio delle vittime all'inizio di questa tremenda giornata è già di 97 morti e oltre 163 feriti, ma potrebbe peggiorare ancora, perché si è udita nella capitale una nuova esplosione.
La carneficina è cominciata questa mattina nel quartiere sciita di Kathimiya, dove un kamikaze, si è fatto esplodere tra un gruppo di uomini provocando almeno 80 morti e 163 feriti. Secondo fonti del ministero dell'Interno l'attentatore suicida, a bordo di un pullmino, si è fermato in una piazza e ha chiamato intorno a sé gli operai edili, come per reclutarli per lavori giornalieri, poi ha fatto detonare una carica di oltre 220 chili di esplosivo.
La piazza in cui si è scatenato l'inferno non è lontana dal luogo in cui alla fine di agosto una gigantesca calca, scatenatasi per la notizia che un kamikaze stava per farsi saltare in aria, ha provocato la morte di circa mille persone, pellegrini sciiti che stavano recandosi a una cerimonia. Il governo iracheno ha attribuito la responsabilità della strage odierna, come già di quella di agosto, ai guerriglieri sunniti. Ed intanto dei testimoni riferiscono di aver udito una forte esplosione nel centro di Bagdad.
Nella notte, a Taji, villaggio 30 chilometri a Nord della capitale, uomini armati hanno trascinato 17 persone, tutti i membri maschi di una famiglia, fuori dalle loro case e le hanno poi uccise a colpi d'arma da fuoco, secondo quanto riportano fonti della polizia locale.
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(14 settembre 2005)
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BAGDAD - Un'autobomba fa strage di operai che aspettavano di essere ingaggiati per la giornata, a Bagdad. A Taji, nel Nord dell'Iraq, 17 persone sono state trucidate a freddo dopo essere state trascinate fuori dalle loro case. Il bilancio delle vittime all'inizio di questa tremenda giornata è già di 97 morti e oltre 163 feriti, ma potrebbe peggiorare ancora, perché si è udita nella capitale una nuova esplosione.
La carneficina è cominciata questa mattina nel quartiere sciita di Kathimiya, dove un kamikaze, si è fatto esplodere tra un gruppo di uomini provocando almeno 80 morti e 163 feriti. Secondo fonti del ministero dell'Interno l'attentatore suicida, a bordo di un pullmino, si è fermato in una piazza e ha chiamato intorno a sé gli operai edili, come per reclutarli per lavori giornalieri, poi ha fatto detonare una carica di oltre 220 chili di esplosivo.
La piazza in cui si è scatenato l'inferno non è lontana dal luogo in cui alla fine di agosto una gigantesca calca, scatenatasi per la notizia che un kamikaze stava per farsi saltare in aria, ha provocato la morte di circa mille persone, pellegrini sciiti che stavano recandosi a una cerimonia. Il governo iracheno ha attribuito la responsabilità della strage odierna, come già di quella di agosto, ai guerriglieri sunniti. Ed intanto dei testimoni riferiscono di aver udito una forte esplosione nel centro di Bagdad.
Nella notte, a Taji, villaggio 30 chilometri a Nord della capitale, uomini armati hanno trascinato 17 persone, tutti i membri maschi di una famiglia, fuori dalle loro case e le hanno poi uccise a colpi d'arma da fuoco, secondo quanto riportano fonti della polizia locale.
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