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View Full Version : Anche in italia ci sono dei veri fenomeni...


Lucrezio
11-09-2005, 01:18
Tipo Luca Barbieri (penso un apax nella storia :eekk: ), ma anche molti altri...
guardate che roba!!!
http://www.sns.it/it/news/storiconews/2005/settembre05/00001/

Veramente da non credere...
Aggiungo: questo barbieri ha al suo attivo una medaglia d'oro e una d'argento alle olimpiadi mondiali di informatica, un bronzo e un argento a matematica e credo anche un bronzo a fisica... insomma... mica male!!!
(ed è riuscito a farsi segare in quarta liceo... :sob: )
Io sto coltivando complessi di inferiorità a gogo...

CioKKoBaMBuZzo
11-09-2005, 02:02
(ed è riuscito a farsi segare in quarta liceo... :sob: )

bhè se le materie scientifiche erano le uniche con la sufficienza ce credo :D
anche se devo dire che per come la vedo io, dopo un'infarinatura generale di cultura, giusto per darti un'idea delle varie discipline, uno (mooolto prima dell'università) debba scegliere un percorso di studi che gli consenta di rendere al massimo nella materia che più gli piace...invece il sistema scolastico ti costringe a seguire fino a 19 anni materie di cui non te ne frega una fregna e che bruceresti felicemente :rolleyes:
se il tempo passato a studiare controvoglia, ognuno lo avesse passato studiando ciò che gli interessa veramente, a quest'ora saremmo molto più avanti...invece uno è costretto ad essere autodiatta fino a quando non finisce le superiori... :bhaissimo:

cmq in quanto a complessi di inferiorità..non sei il solo :cry:

Lucrezio
11-09-2005, 10:13
bhè se le materie scientifiche erano le uniche con la sufficienza ce credo :D
anche se devo dire che per come la vedo io, dopo un'infarinatura generale di cultura, giusto per darti un'idea delle varie discipline, uno (mooolto prima dell'università) debba scegliere un percorso di studi che gli consenta di rendere al massimo nella materia che più gli piace...invece il sistema scolastico ti costringe a seguire fino a 19 anni materie di cui non te ne frega una fregna e che bruceresti felicemente :rolleyes:
se il tempo passato a studiare controvoglia, ognuno lo avesse passato studiando ciò che gli interessa veramente, a quest'ora saremmo molto più avanti...invece uno è costretto ad essere autodiatta fino a quando non finisce le superiori... :bhaissimo:

cmq in quanto a complessi di inferiorità..non sei il solo :cry:

Non sono d'accordo, penso che una formazione globale - mi spingo un po' oltre: preferibilmente più umanistica che scientifica - sia indispensabile per affrontare, magari con più coscienza, qualsiasi corso di studi.
Per questo penso che il liceo italiano (liceo = scuola dove si studia latino, mi rifiuto di chiamare liceo il tecnologico :mad: ) sia davvero un'ottima scuola ;)

AleX_ZeTa
11-09-2005, 10:18
ehm si chiama Luca... Riccardo Barbieri è il professore, fil...

Lucrezio
11-09-2005, 10:39
ehm si chiama Luca... Riccardo Barbieri è il professore, fil...
Sei sicuro?????? :fagiano:
:stordita:
Ah, forse è Sarti che si chiama Riccardo... (P.S.: secondo me superursic lo fa fuori quando vede il voto che ha preso agli scritti... un chimico con 9.8 :eek: roba da non credere!!! Per non parlare di quanto male ci resterà mago...)

guyver
11-09-2005, 10:40
Non sono d'accordo, penso che una formazione globale - mi spingo un po' oltre: preferibilmente più umanistica che scientifica - sia indispensabile per affrontare, magari con più coscienza, qualsiasi corso di studi.
Per questo penso che il liceo italiano (liceo = scuola dove si studia latino, mi rifiuto di chiamare liceo il tecnologico :mad: ) sia davvero un'ottima scuola ;)

Tutto è importante ma....
purtroppo:
le centrali a fusione non le fanno i letterati cosi come il 99% di quello che tocchiamo e di quello che sappiamo.
Sempre imho sono importantissime materie come latino, filosofia, storia archeologia, ma lo sono di più le materie scientifiche

lowenz
11-09-2005, 11:10
Filosofia (nella sua componente logico-epistemologica) è fondamentale, altrimenti creiamo tecnici, non scienziati.
Quando si fa IA (soprattutto l'IA del vecchio ordinamento, non quella del nuovo) lo si capisce molto molto bene.

lowenz
11-09-2005, 11:13
Cmq chiedete a Banus a che posto si classificò nei test di ammissione al Politecnico sulle migliaia di iscritti :D

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11-09-2005, 11:19
ma che bisogna fare per entrare alla sns? si fa dopo il liceo come una università?

AleX_ZeTa
11-09-2005, 11:23
è una scuola parallela all'università di Pisa. Si frequentano sia i corsi all'università che quelli in Normale (in genere 2 all'anno...), è richiesto di tenere una media del 27 e nessun esame sotto il 24. Alla fine del quinquennio - la Normale non considera la laurea triennale - oltre al diploma dell'università si ha un diploma della SNS.
Per entrare c'è un test di ammissione, composto da due scritti e un esame orale (su due o tre materie, dipende dal corso scelto). Ci sono 30 posti per scienze (matematica - fisica - chimica - informatica - biologia - scienze dei materiali) e 26 per lettere ogni anno.
E' possibile entrare anche al 4 anno, ma è decisamente difficile... l'anno passato solo una persona ci era riuscita.
Poi ci sono i posti per il perfezionamento (dottorato).

Altre info: http://www.sns.it

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11-09-2005, 11:27
è una scuola parallela all'università di Pisa. Si frequentano sia i corsi all'università che quelli in Normale (in genere 2 all'anno...), è richiesto di tenere una media del 27 e nessun esame sotto il 24. Alla fine del quinquennio - la Normale non considera la laurea triennale - oltre al diploma dell'università si ha un diploma della SNS.
Per entrare c'è un test di ammissione, composto da due scritti e un esame orale (su due o tre materie, dipende dal corso scelto). Ci sono 30 posti per scienze (matematica - fisica - chimica - informatica - biologia - scienze dei materiali) e 26 per lettere ogni anno.
E' possibile entrare anche al 4 anno, ma è decisamente difficile... l'anno passato solo una persona ci era riuscita.
Poi ci sono i posti per il perfezionamento (dottorato).

Altre info: http://www.sns.it
cioè alla fine del 5° di scuola superiore uno può fare richiesta per la sns facendo questi esami, giusto?

AleX_ZeTa
11-09-2005, 11:29
sì esatto. La richiesta deve essere consegnata entro il 20 luglio o qc del genere... in internet trovi il modulo da inviare. Poi nei primi giorni di settembre ci sono i test di ammissione

BadMirror
11-09-2005, 12:24
Tutto è importante ma....
purtroppo:
le centrali a fusione non le fanno i letterati cosi come il 99% di quello che tocchiamo e di quello che sappiamo.
Sempre imho sono importantissime materie come latino, filosofia, storia archeologia, ma lo sono di più le materie scientifiche

Secondo il tuo discorso allora meglio fare i muratori o gli idraulici, perchè la strada che mi sta franando sotto casa è più importante che studiare un neutrino.
Invece la cultura non ammette nè classifiche nè preferenze, nessuno è abbastanza importante da non piegarsi ed essere umile di fronte ad ogni suo aspetto, essa si completa e non ammette opposizioni burocratiche tra le sue materie. Chi vede dei podi a diversi livelli sbaglia ed è cieco, le varie conoscenze costituiscono un unico insieme e guai a giudicare e frammentare, siamo noi e solo noi ad essere giudicati. Ma questo solo in pochi lo capiscono.
Ciao.

ChristinaAemiliana
11-09-2005, 12:54
Cmq chiedete a Banus a che posto si classificò nei test di ammissione al Politecnico sulle migliaia di iscritti :D

Banus, a che posto ti classificasti, tra migliaia di iscritti, al test di ammissione del Politecnico? :D

ChristinaAemiliana
11-09-2005, 13:04
Tutto è importante ma....
purtroppo:
le centrali a fusione non le fanno i letterati cosi come il 99% di quello che tocchiamo e di quello che sappiamo.
Sempre imho sono importantissime materie come latino, filosofia, storia archeologia, ma lo sono di più le materie scientifiche

Forse no, ma le centrali a fusione le possiamo fare perché come scienziati e come uomini siamo arrivati a un certo livello di conoscenza, e se siamo arrivati a un certo livello di conoscenza lo dobbiamo esclusivamente a quelli che ci hanno preceduto e hanno fatto sì che l'essere umano si elevasse a tal punto. ;)

La fisica è nata dalla filosofia, non dimentichiamolo. Anche Newton disse che siamo nani sulle spalle di giganti...e guarda caso, anche questa bella frase, che molti ricordano come sua, in realtà appartiene a un filosofo del XII secolo...;)

CioKKoBaMBuZzo
11-09-2005, 13:48
ma io non ho detto che bisogna studiare solo materie scientifiche...ho detto che ognuno, in base a quello in cui è più capace o in base a quello che gli piace maggiormente, dovrebbe scegliere il suo corso di studi prima dei 19-20 anni...se uno è più portato per le materie scientifiche e non ha nessun interesse in storia o geografia o chennesò, è solo perdita di tempo imho.

Lucrezio
11-09-2005, 14:41
ma io non ho detto che bisogna studiare solo materie scientifiche...ho detto che ognuno, in base a quello in cui è più capace o in base a quello che gli piace maggiormente, dovrebbe scegliere il suo corso di studi prima dei 19-20 anni...se uno è più portato per le materie scientifiche e non ha nessun interesse in storia o geografia o chennesò, è solo perdita di tempo imho.
Ti dirò che io - facendo la facoltà scientifica che meno offre aperture all'umanistico, al letterario, al filosofico - sono estremamente contento della mia formazione liceale prettamente umanistica. Mi permette un maggior livello di comprensione, mi facilita nello studio e mi dà degli argomenti su cui riflettere. Scientifico è una cosa (la scienza, in fondo, è anche detta "filosofia naturale"), tecnico è tutt'altra!

cisc
14-09-2005, 12:10
Tipo Luca Barbieri (penso un apax nella storia :eekk: ), ma anche molti altri...
guardate che roba!!!
http://www.sns.it/it/news/storiconews/2005/settembre05/00001/

Veramente da non credere...
Aggiungo: questo barbieri ha al suo attivo una medaglia d'oro e una d'argento alle olimpiadi mondiali di informatica, un bronzo e un argento a matematica e credo anche un bronzo a fisica... insomma... mica male!!!
(ed è riuscito a farsi segare in quarta liceo... :sob: )
Io sto coltivando complessi di inferiorità a gogo...

due anni fa "l'ho conosciuto" alle IOI italiane a trento, e devo dire che si, è un genio indiscusso, ma praticamente non parlava con nessuno, IMHO sembrava vivere in un altro mondo, ho messo tra virgolette conosciuto perchè in realta non c'ho parlato, e non penso che lui abbia socializzato più di tanto anche con gli altri, poi può darsi che mi sbagli, però mi sembrava in una specie di disagio nello stare con gli altri e scherzare un po come fanno tutti i ragazzi

gpc
14-09-2005, 15:00
Ti dirò che io - facendo la facoltà scientifica che meno offre aperture all'umanistico, al letterario, al filosofico - sono estremamente contento della mia formazione liceale prettamente umanistica. Mi permette un maggior livello di comprensione, mi facilita nello studio e mi dà degli argomenti su cui riflettere. Scientifico è una cosa (la scienza, in fondo, è anche detta "filosofia naturale"), tecnico è tutt'altra!

Quoto.
Aggiungo che all'università (ingegneria) ho visto gente che usciva dal classico *tradizionale* (sociopsico... scientifico... non li considero nemmeno licei) che restava indietro chiaramente rispetto a chi aveva già studiato certi argomenti agli istituti tecnici, ma poi gli dava della gran carne.
La forma mentis, il metodo di studio, gli approcci al ragionamento alla fine si vedono.
Peccato che non li diano più nemmeno i licei ad oggi...

Jarni
14-09-2005, 23:05
La fisica è nata dalla filosofia, non dimentichiamolo.
Mi pare tanto il contrario...
La fisica è nata con l'agricoltura, quando un uomo ha capito che trascinare a mano un aratro è più faticoso che farlo trascinare ad un bue.

La filosofia è nata molto tempo dopo. E non ha mai sfamato nessuno, perché ogni volta che un filosofo ha cercato di studiare la natura da filosofo ha ottenuto un insuccesso da filosofo(cioè ha sbagliato ma non lo ammette).

Le frasi celebri servono più che altro a rimediare una scopata...

ChristinaAemiliana
15-09-2005, 00:45
Mi pare tanto il contrario...
La fisica è nata con l'agricoltura, quando un uomo ha capito che trascinare a mano un aratro è più faticoso che farlo trascinare ad un bue.

La filosofia è nata molto tempo dopo. E non ha mai sfamato nessuno, perché ogni volta che un filosofo ha cercato di studiare la natura da filosofo ha ottenuto un insuccesso da filosofo(cioè ha sbagliato ma non lo ammette).

Le frasi celebri servono più che altro a rimediare una scopata...

E' evidente che abbiamo studiato la storia su libri differenti. ;)

Krammer
15-09-2005, 06:56
Mi pare tanto il contrario...
La fisica è nata con l'agricoltura, quando un uomo ha capito che trascinare a mano un aratro è più faticoso che farlo trascinare ad un bue.

La filosofia è nata molto tempo dopo. E non ha mai sfamato nessuno, perché ogni volta che un filosofo ha cercato di studiare la natura da filosofo ha ottenuto un insuccesso da filosofo(cioè ha sbagliato ma non lo ammette).

Le frasi celebri servono più che altro a rimediare una scopata...
:eek: :eek: :eek:

non commento nemmeno queste perle :D

Banus
15-09-2005, 07:36
Aggiungo che all'università (ingegneria) ho visto gente che usciva dal classico *tradizionale* (sociopsico... scientifico... non li considero nemmeno licei) che restava indietro chiaramente rispetto a chi aveva già studiato certi argomenti agli istituti tecnici, ma poi gli dava della gran carne.
E io invece il primo anno avevo conosciuto una ragazza un anno avanti, uscita dal classico, che proprio non riusciva a passare Analisi I (Salsa picchia :D) perchè di matematica avevano visto ben poco... come vedi cambia molto da situazione a situazione.
Ho fatto lo scientifico (così rispondo a Morkar :D), e di quello secondo me il latino non è poi così importante (adesso lowenz mi mazzula :D). Invece filosofia la salverei tutta, ma servono buoni professori :p
Vedo troppa gente che confonde fisica e metafisica, che sottovaluta l'importanza del metodo scientifico, che sostiene determinate visioni del mondo senza aver presente le critiche che hanno avuto nei secoli... insomma, serve a qualcosa di più di una citazione. Infatti un amico di famiglia che ha visitato il MIT ha detto che sono obbligatori due corsi di filosofia.

è un genio indiscusso, ma praticamente non parlava con nessuno, IMHO sembrava vivere in un altro mondo,
Azzardo una diagnosi? Sindrome di Asperger :D
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger

Banus, a che posto ti classificasti, tra migliaia di iscritti, al test di ammissione del Politecnico?
Ci tieni così tanto a saperlo? :D
Posso dirti che conoscevo quello che è arrivato primo (su 3000) quell'anno, e c'entra la Normale di Pisa :p

Lucrezio
15-09-2005, 07:38
Mi pare tanto il contrario...
La fisica è nata con l'agricoltura, quando un uomo ha capito che trascinare a mano un aratro è più faticoso che farlo trascinare ad un bue.

La filosofia è nata molto tempo dopo. E non ha mai sfamato nessuno, perché ogni volta che un filosofo ha cercato di studiare la natura da filosofo ha ottenuto un insuccesso da filosofo(cioè ha sbagliato ma non lo ammette).

Le frasi celebri servono più che altro a rimediare una scopata...

Ok io provo a buttarla sul complicato con una provocazione: senza filosofia la scienza non sarebbe tale, ovvero non avrebbe giustificazioni nella sua pretesa di descrizione della realtà e di universalità...
vedi il sommo filosofo e poi le grandi scuole epistemologiche (Popper, Kuhn...)

Lucrezio
15-09-2005, 07:39
due anni fa "l'ho conosciuto" alle IOI italiane a trento, e devo dire che si, è un genio indiscusso, ma praticamente non parlava con nessuno, IMHO sembrava vivere in un altro mondo, ho messo tra virgolette conosciuto perchè in realta non c'ho parlato, e non penso che lui abbia socializzato più di tanto anche con gli altri, poi può darsi che mi sbagli, però mi sembrava in una specie di disagio nello stare con gli altri e scherzare un po come fanno tutti i ragazzi

E' più che altro che comunica solo in C++ :asd:
Allora hai visto la mia scuoletta! Che te ne pare?

lowenz
15-09-2005, 08:38
Il latino serve per la sintassi!!!!!!!!!!!! :D E non intendo solo la "sintassi linguistica", ma proprio "abilità sintattica" in genere :)
Vabbè che il mio prof di filosofia (che era lo stesso di Banus) mi diceva sempre che non dovevo usare la sintassi di Cicerone in italiano.....perchè le persone non hanno abbastanza fiato per leggere frasi così lunghe :D

lowenz
15-09-2005, 08:44
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger

:eek: :D

Krammer
15-09-2005, 08:47
Posso dirti che conoscevo quello che è arrivato primo (su 3000) quell'anno, e c'entra la Normale di Pisa :p
un enigma :Perfido:
vuota il sacco :D

gpc
15-09-2005, 08:48
Non considerare lo scientifico mi sembra assurdo :mbe: Ci sono ottimi licei scientifici ed ottimi corsi più completi ed impegnativi del "tradizionale". Non esageriamo dall'altra parte: quasi nulla di matematica (2 ore spesso "materasso"), qualche cenno di fisica e basta non sono IMHO sufficienti.


No no, scusa, mi sono espresso male :D
Intendevo dire liceo classico-scientifico :p
Io ho fatto lo scientifico tradizionale e ne sono più che soddisfatto...

lowenz
15-09-2005, 08:51
un enigma :Perfido:
vuota il sacco :D
E' arrivato.....
























non ve lo dico :D
Cmq lo conosco pure io il tipo che dice Banus :D

Krammer
15-09-2005, 08:52
Il latino serve per la sintassi!!!!!!!!!!!! :D E non intendo solo la "sintassi linguistica", ma proprio "abilità sintattica" in genere :)
Vabbè che il mio prof di filosofia (che era lo stesso di Banus) mi diceva sempre che non dovevo usare la sintassi di Cicerone in italiano.....perchè le persone non hanno abbastanza fiato per leggere frasi così lunghe :D
concordo, anche se sarebbe altrettanto utile soffermarsi un po' di più sulla sintassi italiana :Perfido:

Krammer
15-09-2005, 08:55
E' arrivato.....

non ve lo dico :D
Cmq lo conosco pure io il tipo che dice Banus :D
interessante! :O :sofico:

Banus
15-09-2005, 09:01
un enigma :Perfido:
vuota il sacco :D
L'ho conosciuto alle selezioni provinciali per i giochi matematici organizzati dalla Normale, e visto che eravamo passati alle finali ci siamo andati insieme (3 giorni pagati a Cesenatico :D). L'ho rivisto anche a un paio di finali dei giochi della Bocconi, non mi pare che sia mai passato alle finali internazionali ma un 4° posto nazionale me lo ricordo :p

lowenz
15-09-2005, 09:03
Davvero molto interessante la lettura dell'articolo sulla sindrome Asperger.....

Krammer
15-09-2005, 09:13
L'ho conosciuto alle selezioni provinciali per i giochi matematici organizzati dalla Normale, e visto che eravamo passati alle finali ci siamo andati insieme (3 giorni pagati a Cesenatico :D). L'ho rivisto anche a un paio di finali dei giochi della Bocconi, non mi pare che sia mai passato alle finali internazionali ma un 4° posto nazionale me lo ricordo :p
ma di chi state parlando? :what:
all'inizio si parlava di te, Banus :D

cmq complimenti per le tue performance!
anch'io alle superiori avevo partecipato una volta alle olimpiadi della matematica, ero arrivato alle fasi regionali. ma tempo di entrare nell'aula (le avevano fatte in una scuola di treviso, mi pare fosse il liceo scientifico che è tra l'altro uno dei licei più rinomati d'italia a quanto ne so), guardarmi intorno e leggere i testi d'esame che mi sono venuti i brividi e ho capito che non era posto per me: ho preso e me ne sono andato :O
un bel modo per saltare un giorno di scuola :D

cisc
15-09-2005, 11:26
E' più che altro che comunica solo in C++ :asd:
Allora hai visto la mia scuoletta! Che te ne pare?

azz che scuola, na scuola così dalle mie parti ce la sogniamo, anche se ti devo dire che la mia ex scuola per me andava benissimo....

per quanto riguarda lo studio scientifico-umanistico, posso parlare della mia esperienza, sono iscritto ad ingegneria e ho prefequentato un ITI alle superiori, e mi sono reso conto che la matematica che si fa all'ITI non si fa nemmeno allo scientifico, la filosofia (almeno ad ingegneria) non ti serve ad una pippa, e che la riuscita in un corso di studi dipende dall'interesse che hai nelle materie che affronti e dalla bravura dei professori che hai avuto nelle scuole precedenti, che alla fine più che una materia ti devo insegnare a ragionare come prima cosa, e un metodo di studio adatto alle tue caratteristiche come seconda cosa, se poi impari altro, tanto meglio.

L'università come è fatta oggi, con il nuovo ordinamento, permette meno i "recuperi" da parte di ragazzi che hanno magari delle lacune in determinati campi, però, secondo me, basta che un ragazzo ci metta la passione e la determinazione in ciò che fa, e abbia delle buone basi come ragionamento e metodo, e può laurearsi ad ingegneria senza problemi.

Io posso dire che per ingegneria, se si proviene da un ITI fatto bene (cioè con professori di un certo livello), si è avvantaggiati rispetto alle altre scuole, il primo anno (che ho appena finito), l'ho passato senza eccesive difficoltà, anche grazie al fatto che bene o male molte cose le avevo già affrontate alle superiori, poi conosco una ragazze (proveniente dallo stesso ITI frequentato da me) che è stata la prima dopo tanti anni nella mia università che si è laureata a luglio in 3 anni in ingegneria informatica....

BadMirror
15-09-2005, 12:43
E' evidente che abbiamo studiato la storia su libri differenti. ;)

Evidentissimo ;) Anch'io mi sa ;)

Krammer
15-09-2005, 15:25
io conosco un ingegnere informatico venuto dal classico, ed è molto in gamba, sveglio e preparato. si contraddistingue un po' dalla norma perchè non è assolutamente uno smanettone del pc e della tecnologia in genere ma preferisce i classici della letteratura :D

ma quando c'è da ragionare anche a livello matematico lo sa fare benissimo ;)

parlando una volta mi ha confidato che nei primi esami ha avuto qualche problema (ovviamente, a pensare di dare analisi 1 e 2 a partire dalla matematica che insegnano al classico :D ) ma poi capito il meccanismo ha ingranato alla grande!

ps: anch'io vengo dallo scientifico cmq, e ne vado fiero, a parte il rimpianto di un paio di professori assolutamente non all'altezza, tra cui quella di matematica-fisica :muro:

Krammer
15-09-2005, 16:47
Sicuramente qualcuno esiste infatti, ma non ne ho mai conosciuti :)
d'altronde chi fa il classico in genere non aspira a specializzazioni ingneristico/scientifiche, per cui sempre in genere è più difficile trovarne di preparati e interessati a questi campi ;)

lowenz
15-09-2005, 17:55
Conosco ottimi ingegneri informatici (già laureti) venuti dal classico di Bergamo.

cisc
15-09-2005, 20:12
Sarai andato in un ottimo ITI e sarai stato uno dei migliori dell'Istituto. Ma questa non è la norma ;) Cmq complimenti :)

Grazie, certo, se alle superiori non studi almeno un minimo, la scuola che frequenti ha poca importanza, per questo parlavo dell'importanza dei professori, che hanno il compito più che di farti imparare a memoria quattro formule o quattro poesie, di farti appassionare alla loro materia e, soprattutto, di darti la possibilità di essere veramente padrone della materia, e ciò non si ottiene imparando i libri a memoria..

ragazzi, ci tengo a sottolineare che tutto ciò che ho detto riguarda una formazione tecnica, probabilmente ciò non vale per una formazione classica-umanistica, d'altronde, italiano e storia facevo sempre meno del minimo.. :stordita:

Jarni
15-09-2005, 20:18
Ok io provo a buttarla sul complicato con una provocazione: senza filosofia la scienza non sarebbe tale, ovvero non avrebbe giustificazioni nella sua pretesa di descrizione della realtà e di universalità...
vedi il sommo filosofo e poi le grandi scuole epistemologiche (Popper, Kuhn...)

E' qui che sbagliate, la scienza non ha nessuna pretesa di universalità. Dura finché dura, è la natura che la giustifica(eppur si muove) fino a che la natura decide il contrario.
Quando lo scienziato trova una legge naturale, semplicemente ha trovato un metodo analitico che descrive fenomeni già avvenuti. Al massimo potrà prevedere l'evoluzione dello stesso fenomeno ma non lo garantisce mai. Se su 100 fenomeni 99 rispettano la legge, l'unico che non la segue verrà analizzato per verificare se la legge è sbagliata o incompleta.
E' semplicemente studio della realtà, cioè di tutto quello che percepiamo con i nostri sensi e non c'è nessuna pretesa di affermare che, ad esempio, la legge di gravitazione universale valga anche su Alpha Centauri, diciamo solo che è molto probabile. In fisica non esistono assiomi, solo leggi e principi che durano finché l'evidenza non li smentisce.
Lo scienziato, da questo punto di vista, è il più umile degli studiosi, che cerca il modo di poter prevedere quei 99 fenomeni e quindi di gestirli per consentire a tutti di vivere meglio e più a lungo.

La filosofia, per quel che ne so, ha sempre cercato di giungere alla verità assoluta, di dire l'ultima parola, anche se ciò non giova a nessuno.
Anzi, libertà, uguaglianza, solidarietà, spesso hanno trovato forti opposizioni nella filosofia, eppure sono grandi conquiste, o no?
La filosofia in cosa ha migliorato la nostra esistenza?

Banus
15-09-2005, 20:36
E' semplicemente studio della realtà, cioè di tutto quello che percepiamo con i nostri sensi
Già qui stai facendo un'affermazione filosofica :D
Quella che percepiamo è la realtà oppure solo una nostra rappresentazione mediata di qualcosa di diverso? L'opera più importante di Kant è dedicata proprio a questo problema ;)
Anche la critica all'induzione di Hume (innumerevoli casi favorevoli non fanno una legge universale) è estremamente importante quando si parla di scienza.

Ma forse sbagli i presupposti:
La filosofia, per quel che ne so, ha sempre cercato di giungere alla verità assoluta, di dire l'ultima parola, anche se ciò non giova a nessuno.
In realtà la filosofia ha distrutto praticamente tutte le certezze, una dopo l'altra, nei secoli. L'attuale visione scientifica deve molto alla filosofia, anche recente, ad esempio vedi i già citati Kuhn e Popper.

PS: bello l'avatar de "l'uomo che ride", l'ho citato giusto oggi in un altro thread :D

Krammer
15-09-2005, 22:04
E' qui che sbagliate, la scienza non ha nessuna pretesa di universalità. Dura finché dura, è la natura che la giustifica(eppur si muove) fino a che la natura decide il contrario.
Quando lo scienziato trova una legge naturale, semplicemente ha trovato un metodo analitico che descrive fenomeni già avvenuti. Al massimo potrà prevedere l'evoluzione dello stesso fenomeno ma non lo garantisce mai. Se su 100 fenomeni 99 rispettano la legge, l'unico che non la segue verrà analizzato per verificare se la legge è sbagliata o incompleta.
E' semplicemente studio della realtà, cioè di tutto quello che percepiamo con i nostri sensi e non c'è nessuna pretesa di affermare che, ad esempio, la legge di gravitazione universale valga anche su Alpha Centauri, diciamo solo che è molto probabile. In fisica non esistono assiomi, solo leggi e principi che durano finché l'evidenza non li smentisce.
Lo scienziato, da questo punto di vista, è il più umile degli studiosi, che cerca il modo di poter prevedere quei 99 fenomeni e quindi di gestirli per consentire a tutti di vivere meglio e più a lungo.
questo direi che complessivamente è corretto

La filosofia, per quel che ne so, ha sempre cercato di giungere alla verità assoluta, di dire l'ultima parola, anche se ciò non giova a nessuno.
questo direi proprio di no.
la filosofia di per sè non cerca verità assolute bensì saggezza e conoscenza, che sono concetti un po' diversi. casomai qualche filosofo o qualche corrente filosofica si è prefissata di poter raggiungere la verità e l'ultima parola.
e in genere sono caratteristiche tipiche di molte filosofie antiche. il pensiero moderno da kant in poi ha abbandonato ogni velleità su questo piano "oggettivo", e si è spostato in altri ambiti di speculazione più appropriati, lasciando alla neonata scienza il suo giusto spazio.
visto che, suppongo da quanto scrivi e senza volerti mancare di rispetto, tu non abbia un adeguato background a riguardo ti consiglio di darti una letta, giusto per farti un'idea generale, su ciò che si considera filosofia (http://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia) e fisica (http://it.wikipedia.org/wiki/Fisica), giusto un punto di partenza interessante se hai voglia ed interesse :)


Anzi, libertà, uguaglianza, solidarietà, spesso hanno trovato forti opposizioni nella filosofia, eppure sono grandi conquiste, o no?
forse per alcuni filosofi, per altri è l'esatto contrario ;)
se il nazismo o il comunismo sono stati partiti politici, con risvolti storici tutt'altro che positivi, non mi pare il caso condannare la politica in toto.


La filosofia in cosa ha migliorato la nostra esistenza?
guarda, la filosofia ha influito in tutta la storia dell'uomo, basti pensare che le correnti filosofiche si muovono spesso di pari passo alla scienza (e talvolta anticipandola, pur senza alcuna "prova concreta" in mano) e all'arte. la scienza e l'arte si nutrono della filosofia e viceversa, in modo biunivoco.

per quanto mi riguarda, lo studio della storia della filosofia mi ha consentito di ampiare notevolmente gli orizzonti del mio pensiero in ogni momento della mia giornata, mi ha insegnato la tolleranza, lo scetticismo, la capacità critica e molto altro. certo, non è strettamente necessario conoscere la storia della filosofia (che altro non è che la storia del pensiero umano) per sviluppare queste capacità, ma è bello e stimolante anche riscoprire le proprie idee e le proprie convinzioni nelle opere di pensatori vissuti secoli addietro, idee peraltro approfondite e dibattute: le vedi crescere e prendere forma e magari anche appassire come mai non avresti immaginato :)

inoltre, andando ancor più nel profondo, la filosofia mi ha donato profonde ispirazioni che forse solo arte e religione potrebbero eguagliare, ma qui si va sul personale :p


ciao!

Krammer
15-09-2005, 22:26
Beh un momento...essere in grado di ragionare in modo logico credo sia importante per tutti, o almeno dovrebbe ;)
ah ma tu dici che la totalità dei diplomati classici che hai conosciuto non è capace di ragionare in modo logico?

:asd:

dai, credo che tu abbia avuto un po' di sfiga :p
ne conosco un sacco, la maggior parte se gli si mette davanti un'equazione matematica ti guarda storto e sbuffa (ma non tutti) ma tutti sono datati di spirito critico e razionale :)

almeno così mi è sembrato :mbe:
domani pongo un quesito di logica stretta a mio cuGgino diplomato classico tradizionale: se la mucca fa MU, il merlo fa.... ?!? :O :D

lowenz
15-09-2005, 22:41
Capito Lowenz? :ciapet:
:sofico:
:Prrr:

Jarni
15-09-2005, 23:58
Già qui stai facendo un'affermazione filosofica :D
Quella che percepiamo è la realtà oppure solo una nostra rappresentazione mediata di qualcosa di diverso? L'opera più importante di Kant è dedicata proprio a questo problema ;)
E lo ha risolto?


In realtà la filosofia ha distrutto praticamente tutte le certezze, una dopo l'altra, nei secoli. L'attuale visione scientifica deve molto alla filosofia, anche recente, ad esempio vedi i già citati Kuhn e Popper.

Cioè?

ygnoto
16-09-2005, 06:22
Liceo scientifico???

Ma che balle dite... il liceo scientifico, lo scientifico lo ha solo di nome... si è vero si acquisisce il metodo di studio ma... sentite un po' qui...

1° anno 4 ore di matematica e basta, le stesse ore per il latino, 5 italiano, 4 inglese, e niente scienze...
2° anno 4 ore di matematica, 2 biologia, restano 4 ore di latino, 5 italiano, 4 inglese, e ben 3 ore di storia dell'arte
3° anno 3 ore di matematica (il programma aumenta, nessuno lo termina) 2 fisica 2 chimica (finalmente) restano 4 ore di latino, diminuisce l'inglese 3 ore (si suppone che lo sappiamo già)

Il quarto anno mi devo documentare se mi ci fanno arrivare... :D

Non metto in dubbio che sia una buona formazione, ma se le cose che ti piacciono non le approfondisci, non è che impari molto... colpa anche nostra che voglia poca ne abbiamo...

Adesso mi avvio per andare a questo diamine di liceo "scientifico"...

W la sQuola...

P.S.
Sentite la beffa... al linguistico (almeno dalle mie parti) fanno scienze dal primo anno... tra l'altro alle medie facevo più matematica e scienze di adesso... ;)

Ciuao, non posso arriva in ritardo il 2o giorno... :Prrr:

Banus
16-09-2005, 07:19
E lo ha risolto?
Diciamo che ha trovato una soluzione per me sensata e soddisfacente. In pratica divide fra fenomeno (quello che percepiamo) e noumeno (quello che non possiamo conoscere dell'oggetto, la sua "sostanza" nel senso di Arisototele). Il primo è indagabile dalla scienza, il secondo è dominio della metafisica e, volendo, della religione. Inoltre secondo Kant la nostra percezione è mediata da quelle che chiama "forme a priori": lo spazio e il tempo ad esempio sono forme a priori.

Cioè?
Kant ha sancito definitivamente l'impossibilità di conoscere l'essenza delle cose, i solipsisti sulla scia di Cartesio hanno messo in dubbio il realismo (quello che percepiamo esiste?), Nietzsche in generale ha messo in dubbio ogni verità assoluta, ora si discute del significato stesso di verità...
Per restare nell'ambito scientifico, le considerazioni filosofiche di un certo Mach hanno influito molto sul lavoro di un certo Einstein :D

x ygnoto: le stesse cose che pensavo alla tua età... :p
Poi la nostra prof di chimica e scienze della terra ne sapeva meno di noi (era biologa di formazione :p).

lowenz
16-09-2005, 09:13
Diciamo che ha trovato una soluzione per me sensata e soddisfacente. In pratica divide fra fenomeno (quello che percepiamo) e noumeno (quello che non possiamo conoscere dell'oggetto, la sua "sostanza" nel senso di Arisototele). Il primo è indagabile dalla scienza, il secondo è dominio della metafisica e, volendo, della religione. Inoltre secondo Kant la nostra percezione è mediata da quelle che chiama "forme a priori": lo spazio e il tempo ad esempio sono forme a priori.


Kant ha sancito definitivamente l'impossibilità di conoscere l'essenza delle cose, i solipsisti sulla scia di Cartesio hanno messo in dubbio il realismo (quello che percepiamo esiste?), Nietzsche in generale ha messo in dubbio ogni verità assoluta, ora si discute del significato stesso di verità...
Per restare nell'ambito scientifico, le considerazioni filosofiche di un certo Mach hanno influito molto sul lavoro di un certo Einstein :D

Quoto TUTTO! :mano:

ygnoto
16-09-2005, 13:39
La ciliegina sulla torta

Non abbiamo la prof di fisica... :p
Non ci sono soldi perciò si va a supplenza... :rolleyes:

W la sQuola

CioKKoBaMBuZzo
16-09-2005, 14:04
La ciliegina sulla torta

Non abbiamo la prof di fisica... :p
Non ci sono soldi perciò si va a supplenza... :rolleyes:

W la sQuola

in prima ho avuto un prof di matematica/fisica che è rimasto fino a ottobre della seconda, poi se n'è andato ad insegnare in ungheria ma gli è rimasta la cattedra...quindi è arrivata la supplente (neo insegnate...non molto esperta) che è andata in maternità, con conseguente arrivo di un ulteriore supplente (era un insegnante del politecnico, quindi abituato a certi ritmi -.-). in terza abbiamo cambiato ancora supplente (anche questo neo insegnate) e quest'anno, oltre ad aver cambiato ancora prof, hanno diviso matematica e fisica e ce ne siamo ritrovati 2 diversi...bha...

ygnoto
16-09-2005, 14:56
x ygnoto: le stesse cose che pensavo alla tua età... :p
oi la nostra prof di chimica e scienze della terra ne sapeva meno di noi (era biologa di formazione ).

Biologia e scienze della terra??? Magari...

Il nostro prof bravissimo, niente da dire ma con 2 ore settimanali l'anno passato ha spiegato solo la cellula, ma per bene, soffermandosi e approndendo tutti gli aspetti... Poi basta. Quest'anno biologia non la facciamo più c'è chimica e io speravo nella fisica, anche se a quanto pare... poi il programma non mi interessa un granchè, partiremo dagli inizi credo con Newton se non prima (non so ditemi voi)... Sinceramente preferisco la parte fisica del novecento soprattutto la quantistica e poi la parte astronomica anzi l'astrofisica e la cosmologia... :D

Che non faremo mai nemmeno in quinta visto che con il programma, (almeno le 5e scorse), hanno raggiunto giusto giusto Einstein... :mad:

Bye :Prrr:

ChristinaAemiliana
17-09-2005, 15:38
Per restare nell'ambito scientifico, le considerazioni filosofiche di un certo Mach hanno influito molto sul lavoro di un certo Einstein :D


Eccome! :p

Sarebbe un discorso molto interessante da presentare e approfondire...sono cose che a scuola non ti raccontano! ;)


Poi la nostra prof di chimica e scienze della terra ne sapeva meno di noi (era biologa di formazione :p).

Eh purtroppo anche nei migliori licei succede...la mia scuola era un ottimo scientifico e i prof di ruolo erano eccellenti, tuttavia c'erano alcune "cattedre vacanti" che venivano occupate puntualmente, all'inizio delle lezioni, da certi incapaci che prontamente scomparivano l'anno successivo...:mbe:

La mia prof di chimica fu appunto una di questi nonché, per fortuna, l'unica prof non in grado di ricoprire il suo ruolo tra tutti quelli che ho avuto al liceo. Mi ricordo che non solo era biologa di formazione, ma si presentò anche così il primo giorno di lezione: "Ragazzi abbiate pazienza, io non so insegnarvi niente di chimica, l'esame l'ho ripetuto tante volte all'università e alla fine l'ho passato solo perché il docente era stufo di vedermi...lo so, non avrei dovuto accettare questa cattedra, ma non avevo scelta, tengo il marito disoccupato e due bambine piccole in Sicilia...ho bisogno di questo lavoro..."

Poveretta, situazione difficile e spiacevole, e inoltre a 17 anni sei pure contento di avere una materia in meno da studiare...ma durante il primo semestre di politecnico ho ben rimpianto di non sapere una virgola di chimica...:D

Lucrezio
18-09-2005, 20:11
Cmq vedo che avevo ragione: tutti dallo scientifico :read:
Manca solo la conferma di Lucrezio :O

Scusate la fissa, ma ho avuto molte brutte esperienze con gente del classico. Sto cercando l'eccezione che confermi la regola, ma non la trovo :sob:

:sofico:

Il chimico con 9.8 è del classico!
Anche il miglior fisico dell'anno scorso era del classico :O

Senti Banus adesso devi dirmi di chi parli :D
Magari lo conosco...

LASCO
20-09-2005, 10:59
Fino ad una ventina di anni fa, piu' o meno, il liceo classico era quello piu' frequentato, anche da chi sapeva già di volersi dedicare a studi scientifici come potreste verificare chiedendo ai professori di fisica, matematica e scienze, ma cio' era dovuto all'idea diffusa che fosse necessario per ogni tipo di studio una preparazione "classica". Oggi non è piu' cosi', ma rimane ancora una certa insistenza sulle materie classiche, anche al liceo scientifico.

Per me l'insegnamento in ogni scuola soffre ancora di molte lacune. Sono daccordo sia con chi dice che è importante avere una preparazione completa, che con chi afferma che a volte certi corsi sono una perdita di tempo.
Per unire le due considerazioni, diciamo che l'insegnamento dovrebbe mettere lo studente in condizioni di capire a quale tipo di conoscenza è più predisposto.

Purtroppo siamo ancora all'insegnamento nozionistico: si insegna quasi esclusivamente la sintassi e si trascura quasi del tutto la semantica. Si consegnano verità (formule, equazioni, ecc.) già compiute. Si parte dalla fine, dal punto conclusivo di un lungo percorso conoscitivo.
Ho sempre sognato un insegnamento con approccio storico, un percorso di eventi, quindi di ragionamenti, che porta a delle conclusioni corrette o sbagliate, ma che permettono di capire perché talune sono corrette e talaltre sbagliate. E' solo con un approccio alla semantica, alla storia delle scoperte per quanto riguarda l'ambito scientifico, che si acquisisce una capacità critica, perché è così che la scienza è andata e andrà avanti.
Ad esempio oggi è scontato che il minimo comune multiplo lo si debba fare come viene insegnato, ma a che conclusione potrebbe giungere una persona senza l'acquisizione esclusiva della nozione, della sintassi, finale? Quanti s'immaginano i metodi assurdi (per noi oggi) che usavano gli egizi per fare il minimo comune multiplo (papiro di Ahmes o Rhind)?

per gli scettici della "filosofia":
mio padre dice che la filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale è tale e quale. Io gli rispondo con parole di Boudelaire che pressapoco sono queste: si può vivere senza pane e senza acqua per una settimana, ma non si può vivere nemmeno un attimo senza "filosofia".
In altre parole, non essendo noi come gli animali che agiscono quasi esclusivamente per istinto, ragioniamo e giustifichiamo le nostre azioni. Se non riuscissimo a giustificare, a dare senso, ad un'azione allora non riusciremmo neanche a compierla. E giustificare un'azione è "filosofia". Platone la definiva amor di sapere, oggi il concetto è molto più ampio e la filosofia morale sta diventando parte integrante della psicologia cognitiva.
Per quanto riguarda la nascita della filosofia e delle scienze, è curioso che l'origine del concetto di numero sia associato o alla necessità di condurre cerimonie rituali (quindi origine "filosofica" se si vuole) o (secondo Erodoto) alla necessità degli egizi (agrimensori o tenditori di corde) di delimitare i confini dopo le inondazioni del Nilo.
In realtà fino a Galileo non c'era la distinzione che oggi si fa tra la filosofia e le scienze naturali. Galileo, per dirla con un esempio di Husserl, ha tagliato i rami (le varie scienze) dall'albero della conoscenza in cui scorre la linfa filosofia.
Ma in occidente abbiamo dovuto sempre scindere tutto, e per dirla con Jung, abbiamo dovuto eliminare l'ambivalenza simbolica e risolverla in bivalenza polare: bene-male, giusto-sbagliato, ecc.. Nietzsche ci ha dato una svegliata, ma il senso comune ha fatto pochi passi.
Questo nuovo approccio della filosofia, più aperto, ha condizionato ed è stato condizionato dalle scienze. Innumerevoli sono gli esempi fino ai giorni nostri.

Ma voglio infine ricordare a Jarni che gli scienziati, ed in particolare i fisici, hanno cercato spesso di assiomatizzare le scienze della natura, ed il passaggio alla fisica moderna (meccanica quantistica, relatività, complessità) è potuto avvenire grazie al passaggio del principio di causalità da uno di tipo forte ad uno di tipo debole (Kuhn).

Scusate se mi sono dilungato un pò, ma il thread non dovrebbe vertere su altro? :D

Lucrezio
20-09-2005, 11:58
Fino ad una ventina di anni fa, piu' o meno, il liceo classico era quello piu' frequentato, anche da chi sapeva già di volersi dedicare a studi scientifici come potreste verificare chiedendo ai professori di fisica, matematica e scienze, ma cio' era dovuto all'idea diffusa che fosse necessario per ogni tipo di studio una preparazione "classica". Oggi non è piu' cosi', ma rimane ancora una certa insistenza sulle materie classiche, anche al liceo scientifico.

Per me l'insegnamento in ogni scuola soffre ancora di molte lacune. Sono daccordo sia con chi dice che è importante avere una preparazione completa, che con chi afferma che a volte certi corsi sono una perdita di tempo.
Per unire le due considerazioni, diciamo che l'insegnamento dovrebbe mettere lo studente in condizioni di capire a quale tipo di conoscenza è più predisposto.

Purtroppo siamo ancora all'insegnamento nozionistico: si insegna quasi esclusivamente la sintassi e si trascura quasi del tutto la semantica. Si consegnano verità (formule, equazioni, ecc.) già compiute. Si parte dalla fine, dal punto conclusivo di un lungo percorso conoscitivo.
Ho sempre sognato un insegnamento con approccio storico, un percorso di eventi, quindi di ragionamenti, che porta a delle conclusioni corrette o sbagliate, ma che permettono di capire perché talune sono corrette e talaltre sbagliate. E' solo con un approccio alla semantica, alla storia delle scoperte per quanto riguarda l'ambito scientifico, che si acquisisce una capacità critica, perché è così che la scienza è andata e andrà avanti.
Ad esempio oggi è scontato che il minimo comune multiplo lo si debba fare come viene insegnato, ma a che conclusione potrebbe giungere una persona senza l'acquisizione esclusiva della nozione, della sintassi, finale? Quanti s'immaginano i metodi assurdi (per noi oggi) che usavano gli egizi per fare il minimo comune multiplo (papiro di Ahmes o Rhind)?

per gli scettici della "filosofia":
mio padre dice che la filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale è tale e quale. Io gli rispondo con parole di Boudelaire che pressapoco sono queste: si può vivere senza pane e senza acqua per una settimana, ma non si può vivere nemmeno un attimo senza "filosofia".
In altre parole, non essendo noi come gli animali che agiscono quasi esclusivamente per istinto, ragioniamo e giustifichiamo le nostre azioni. Se non riuscissimo a giustificare, a dare senso, ad un'azione allora non riusciremmo neanche a compierla. E giustificare un'azione è "filosofia". Platone la definiva amor di sapere, oggi il concetto è molto più ampio e la filosofia morale sta diventando parte integrante della psicologia cognitiva.
Per quanto riguarda la nascita della filosofia e delle scienze, è curioso che l'origine del concetto di numero sia associato o alla necessità di condurre cerimonie rituali (quindi origine "filosofica" se si vuole) o (secondo Erodoto) alla necessità degli egizi (agrimensori o tenditori di corde) di delimitare i confini dopo le inondazioni del Nilo.
In realtà fino a Galileo non c'era la distinzione che oggi si fa tra la filosofia e le scienze naturali. Galileo, per dirla con un esempio di Husserl, ha tagliato i rami (le varie scienze) dall'albero della conoscenza in cui scorre la linfa filosofia.
Ma in occidente abbiamo dovuto sempre scindere tutto, e per dirla con Jung, abbiamo dovuto eliminare l'ambivalenza simbolica e risolverla in bivalenza polare: bene-male, giusto-sbagliato, ecc.. Nietzsche ci ha dato una svegliata, ma il senso comune ha fatto pochi passi.
Questo nuovo approccio della filosofia, più aperto, ha condizionato ed è stato condizionato dalle scienze. Innumerevoli sono gli esempi fino ai giorni nostri.

Ma voglio infine ricordare a Jarni che gli scienziati, ed in particolare i fisici, hanno cercato spesso di assiomatizzare le scienze della natura, ed il passaggio alla fisica moderna (meccanica quantistica, relatività, complessità) è potuto avvenire grazie al passaggio del principio di causalità da uno di tipo forte ad uno di tipo debole (Kuhn).

Scusate se mi sono dilungato un pò, ma il thread non dovrebbe vertere su altro? :D

Io ho avuto la fortuna di avere tre insegnanti (Italiano e Latino, Storia e Filosofia, Fisica) che hanno seguito un approccio appunto "storico"- ovviamente nei limiti delle competenze di un liceale... beh... non le ringrazierò mai abbastanza!

BadMirror
20-09-2005, 12:22
Scusate se mi sono dilungato un pò, ma il thread non dovrebbe vertere su altro? :D


Per quanto mi riguarda puoi dilungarti quanto vuoi, leggere il tuo commento è stato un piacere, non sono solo parole, c'è molto di tangibile in quello che dici, molta sostanza (in parole povere, molto arrosto, poco fumo) ;)

BadMirror
20-09-2005, 12:26
Io ho avuto la fortuna di avere tre insegnanti (Italiano e Latino, Storia e Filosofia, Fisica) che hanno seguito un approccio appunto "storico"- ovviamente nei limiti delle competenze di un liceale... beh... non le ringrazierò mai abbastanza!

Anch'io (ho fatto lo scientifico, diplomato luglio '98) devo ringraziare la mia prof di storia e filosofia, che, nonostante forse alcuni estremismi cmq tipici delle persone di un certo livello di cultura, mi ha radicalmente cambiato.
Purtroppo invece sul lato scientifico ho avuto delusioni, un prof di matematica che definiva "aria fritta" tutto il resto e insegnava a mò di prof universitario (con lui ho avuto una specie di guerra fredda tanto da passare un periodo di completo rifiuto della materia, che rimpiango, prima del triennio era una delle mie materie preferite) e una prof di scienze purtroppo a fine carriera e non molto in sè (problemi seri alla tiroide e si sa che i farmaci usati fanno svalvolare abbastanza) che non ci ha seguito molto.

:)

Banus
20-09-2005, 12:45
Prima di tutto questo discorso non mi pare OT visto che parlando di "fenomeni", sarebbe interessante discutere di cosa può favorire l'apprendimento di determinate materie.

Ho sempre sognato un insegnamento con approccio storico, un percorso di eventi, quindi di ragionamenti, che porta a delle conclusioni corrette o sbagliate, ma che permettono di capire perché talune sono corrette e talaltre sbagliate. E' solo con un approccio alla semantica, alla storia delle scoperte per quanto riguarda l'ambito scientifico, che si acquisisce una capacità critica, perché è così che la scienza è andata e andrà avanti.
L'importanza dell'approccio storico l'ho sentita anche da un professore della Normale, che appunto fa notare come spesso mancando la coscienza di come si sono trovate determinate idee non si capisce bene la loro portata e senso. Però per me c'è il problema che in materie come matematica e fisica un approccio fortemente storico richiederebbe troppo tempo... sapendo il punto di arrivo possiamo permetterci delle scorciatoie, oppure trovare modi più facili di inquadrare gli stessi concetti. Invece inquadrare storicamente l'importanza di determinati concetti (analisi per la fisica, ad esempio) lo trovo molto utile.
A questo io aggiungerei la necessità di "sporcarsi le mani" con i concetti, che secondo me è l'altra faccia del problema del nozionismo. Non dovendo applicare nozioni o metodi è facile averne una conoscenza superficiale, senza rendersene conto. Ho notato infatti che moltissimi studenti (anche universitari) studiano a memoria i teoremi, perchè non sanno inquadrarli in un certo ordine di idee. Saper dimostrare teoremi mai visti richiede spesso una comprensione molto più profonda.
Mi ricordo che al liceo il nostro prof di filosofia un giorno ci ha proposto di "inventare" una metafisica, per capire in cosa consiste il pensiero filosofico. Ho trovato quella proposta molto interessante... infatti il modo migliore per studiare la materia è avere un approccio critico alle idee dei filosofi, la conoscenza nozionistica è inutile (e credo che sia questo il motivo per cui è spesso disrezzata).

zerothehero
20-09-2005, 13:10
Non mi toccate la filosofia :p ..nè il liceo classico..
Fondamentalmente dipende molto anche dai professori e dalla passione dello studente.
Conosco molti studenti che sono usciti dal liceo scientifico e a discutere con loro di filosofia c'è da rimanere :eek: ...e non parlo di ragion pura/ragion pratica, noumeno e fenomeno, mondo delle idee, etc.

Non sanno manco cos'è l'ousia, le essenze, la metafisica, l'essere/il non essere, il determinismo, l'immanentismo etc...insomma le BASI concettuali/terminologiche di questa materia...in molti studiano a "memoria" la filosofia (cosa francamente assurda).
Purtroppo è opinione comune che tale materia abbia prodotto soltanto "aria fritta"...ma non è così..alle basi della cultura "occidentale" per dire c'è la logica-ontologica di Parmenide senza la quale avremmo una mentalità "orientale". Senza poi citare l'importanza del discorso epistemiologico alla base della scienza empirica e della rivoluzione "relativista-immanentista" della scienza moderna.
Idem con il latino..in media quelli che ho conosciuto dello scientifico ragionavano così: "tanto all'esame di maturità non è in seconda prova" e quindi le loro conoscienze in questa materia erano molto all'acqua di rose e son pure buono. :D ..
Va bè ho parlato un pò pro domo mea :D ...adesso frequento una facoltà universitaria in cui non c'è la filosofia (essendo orientata nell'ambito "pubblicistico-politico") ma cmq è una materia a mio avviso fondamentale...senza ovviamente trascurare le materie più propriamente scientifiche "pure" alla maniera delle idee platoniane come la matematica. :stordita: (poco apprezzata da me personalmente, ma cmq utile) :help:

LASCO
20-09-2005, 14:39
Per quanto mi riguarda puoi dilungarti quanto vuoi, leggere il tuo commento è stato un piacere, non sono solo parole, c'è molto di tangibile in quello che dici, molta sostanza (in parole povere, molto arrosto, poco fumo) ;)Grazie, molto gentile.
Prima di tutto questo discorso non mi pare OT visto che parlando di "fenomeni", sarebbe interessante discutere di cosa può favorire l'apprendimento di determinate materie.Questo è un argomento molto interessante, ma altrettanto ampio ed insidioso (alla fine ci si dovrebbe confrontare anche sui modi di pensare, sulle convinzioni di base di ognuno, su argomenti di carattere politico, ecc.).
L'importanza dell'approccio storico l'ho sentita anche da un professore della Normale, che appunto fa notare come spesso mancando la coscienza di come si sono trovate determinate idee non si capisce bene la loro portata e senso.Proprio quello che intendo.
Con l'insegnamento nozionistico può capitare addirittura a volte di scindere un concetto dalla parola che lo rappresenta. Per averne un'idea, pensate se vi è capitato mai di ripetere una parola e non riuscire a ricordarne il significato (associargli un concetto) per alcuni secondi.
Per fare un'esempio di Krishnamurti:
Sapete che anche quando guardate un albero e dite, "quella è una quercia", oppure "quello è un fico del Bengala", il nome dell'albero, che è una nozione botanica, ha talmente condizionato la vostra mente che la parola si frappone tra voi e la reale visione dell'albero?
Però per me c'è il problema che in materie come matematica e fisica un approccio fortemente storico richiederebbe troppo tempo... sapendo il punto di arrivo possiamo permetterci delle scorciatoie, oppure trovare modi più facili di inquadrare gli stessi concetti. Invece inquadrare storicamente l'importanza di determinati concetti (analisi per la fisica, ad esempio) lo trovo molto utile.
A questo io aggiungerei la necessità di "sporcarsi le mani" con i concetti, che secondo me è l'altra faccia del problema del nozionismo. Non dovendo applicare nozioni o metodi è facile averne una conoscenza superficiale, senza rendersene conto. Ho notato infatti che moltissimi studenti (anche universitari) studiano a memoria i teoremi, perchè non sanno inquadrarli in un certo ordine di idee. Saper dimostrare teoremi mai visti richiede spesso una comprensione molto più profonda.
Mi ricordo che al liceo il nostro prof di filosofia un giorno ci ha proposto di "inventare" una metafisica, per capire in cosa consiste il pensiero filosofico. Ho trovato quella proposta molto interessante... infatti il modo migliore per studiare la materia è avere un approccio critico alle idee dei filosofi, la conoscenza nozionistica è inutile (e credo che sia questo il motivo per cui è spesso disrezzata).Un problema dell'insegnamento con approccio storico è infatti dovuto alla richiesta maggiore di tempo. All'interno dello stesso insegnamento "di carattere storicista" ci sono diverse correnti di pensiero. Le due principali affermano, l'una un approccio completamente storico, l'altra un approccio storico all'interno di una disciplina o un argomento (materia d'esame), che sembrerebbe più adatto ad un'insegnamento con gli attuali vincoli temporali.

Un altro aspetto a mio avviso fondamentale dell'apprendimento, quindi di un buon insegnamento, è la componente emotiva. Un approccio con carattere storico è importante anche perché permette in genere di coinvolgere più facilmente la componente emotiva. Ormai tutti convengono nell'affermare che l'intelligenza (a parità di predisposizione, o corredo genetico) dipende fortemente dalla componente emotiva, dall'interesse che suscita un argomento.
Per fare un esempio personale, al 5° anno di liceo la prof di filosofia e storia mi disse di prepararmi per fare una lezione su un libro che avevo letto. Il giorno prima scrissi degli appunti rimanendo sempre seduto per più di 6 ore pensando alla fine che ne fossero passate al massimo un paio. La fiducia che aveva riposto in me la prof mi aveva motivato molto.
Per dirlo ancora con il seguito dell'esempio di Krishnamurti:
Per venire in contatto con l'albero dovete posarci sopra la vostra mano (intelligenza emotiva) e la parola (esclusiva nozione, esclusiva sintassi) non vi aiuterà a toccarlo.

Jarni
28-09-2005, 00:06
In altre parole, non essendo noi come gli animali che agiscono quasi esclusivamente per istinto, ragioniamo e giustifichiamo le nostre azioni.
Non sono d'accordo: noi SIAMO animali e ciò che chiamiamo "ragione" in verità è l'istinto.

Comunque adesso è tardi...