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View Full Version : Milano: non può donare il sangue perché omosessuale.


Sinclair63
03-09-2005, 19:25
Tutto è nato da una campagna di sensibilizzazione lanciata in agosto dal Policlinico di Milano, rivolta a nuovi donatori di sangue. Una delle tante fatte da uno dei centri trasfusionali più all'avanguardia in Italia. A quell'appello aveva deciso di rispondere Paolo, un uomo di 39 anni, che si era presentato al centro con tutta la documentazione necessaria. Ma al momento del colloquio di selezione con un medico, Paolo si è visto rispondere con un certo imbarazzo, che lui proprio non poteva essere accettato come donatore. La sua omosessualità - dichiarata - lo rendeva un soggetto a rischio. Dolore e delusione per Paolo, che si è sentito oggetto di una discriminazione, dato che la legge italiana, fin dal 1991, cancella il divieto della donazione per gli omosessuali. Al policlinico di Milano però respingono ogni accusa di discriminazione. Una cosa è sentirsi feriti da una decisione che può sembrare ingiusta, un'altra è accusarci di violare la legge - dicono i vertici dell'ospedale - il nostro interesse è la salute dei pazienti che dovranno ricevere il sangue, e che da anni sono garantiti dal nostro protocollo che esclude tutte le categorie a rischio, come prevede proprio la legge, e non solo quella degli uomini che hanno avuto rapporti con uomini. A dire l'ultima parola sul caso, sarà comunque il ministero della salute. Lo stesso ministro Storace ha annunciato l'apertura di un’inchiesta, non escludendo che si possa configurare l'esistenza di un reato.

Fonte TG5

Senza parole... :rolleyes:

Scoperchiatore
03-09-2005, 19:43
Sti ghei, respirano la nostra aria, mangiano il nostro cibo, e ora vogliono anche donare il nostro sangue!! :nono: Dove andremo a finire...

Sinclair63
03-09-2005, 19:44
Sti ghei, respirano la nostra aria, mangiano il nostro cibo, e ora vogliono anche donare il nostro sangue!! :nono: Dove andremo a finire...
:eek:

HolidayEquipe™
03-09-2005, 20:00
ma e' possibile che quando si sia fatta una legge del genere, non sia successo il finimondo sin da subito?
e' possibile che il primo caso accada dopo 14 anni dalla legge?
mi sembra strano che dal 1991 ad oggi questo paolo sia stato il primo omosessuale a far notare la cosa all'opinione pubblica...
c'e' qualcosa che non mi convince

Scoperchiatore
03-09-2005, 20:05
ma e' possibile che quando si sia fatta una legge del genere, non sia successo il finimondo sin da subito?
e' possibile che il primo caso accada dopo 14 anni dalla legge?
mi sembra strano che dal 1991 ad oggi questo paolo sia stato il primo omosessuale a far notare la cosa all'opinione pubblica...
c'e' qualcosa che non mi convince

La legge è stata abrogata nel 2000.
Era motivava dal fatto che si pensa che il focolaio dell'AIDS fosse partito da un gruppo di omosessuali.

Certo che se si pensa che i primi casi si verificarono nell'82, e la legge è del '91, se ne capisce l'inutilità.

riaw
03-09-2005, 20:09
il regolamento dell'ospedale precisa chiaramente che non possono donare sangue i soggetti a rischio........

se si presentasse all'ospedale una prostituta dichiarata che però ammette di usare sempre il preservativo, il trattamento sarebbe lo stesso.

HolidayEquipe™
03-09-2005, 20:10
La legge è stata abrogata nel 2000.
Era motivava dal fatto che si pensa che il focolaio dell'AIDS fosse partito da un gruppo di omosessuali.

Certo che se si pensa che i primi casi si verificarono nell'82, e la legge è del '91, se ne capisce l'inutilità.

ah ecco adesso capisco...
quindi allora se la legge e' stata abrogata, al policlinico di milanno hanno violato la legge...almeno su due piedi sembrerebbe cosi'

Maury
03-09-2005, 20:12
Sti ghei, respirano la nostra aria, mangiano il nostro cibo, e ora vogliono anche donare il nostro sangue!! :nono: Dove andremo a finire...


:doh:

-kurgan-
03-09-2005, 20:18
il regolamento dell'ospedale precisa chiaramente che non possono donare sangue i soggetti a rischio........

se si presentasse all'ospedale una prostituta dichiarata che però ammette di usare sempre il preservativo, il trattamento sarebbe lo stesso.

e perchè un omosessuale dovrebbe essere un soggetto a rischio, se fa coppia stabile magari da anni con qualcuno?

riaw
03-09-2005, 20:21
e perchè un omosessuale dovrebbe essere un soggetto a rischio, se fa coppia stabile magari da anni con qualcuno?

chiedilo a chi lo considera un songetto a rischio ;)

per quanto mi riguarda, lo è.

ah, dimenticavo una cosa, è la stessa regolamentazione che c'è, per esempio, negli usa.

negli altri paesi dell'ue non saprei.........

majin mixxi
03-09-2005, 20:21
e perchè mai un eterosessuale magari sposato che ogni tanto va a prostitute dovrebbe essere meno a rischio di un omosessuale?

coldd
03-09-2005, 20:22
:doh:

penso stesse scherzando ;)

riaw
03-09-2005, 20:24
e perchè mai un eterosessuale magari sposato che ogni tanto va a prostitute dovrebbe essere meno a rischio di un omosessuale?

e chi ha detto che è MENO a rischio? :confused:

se si presentasse uno in quell'ospedale, e dicesse: guardi, io non sono gay, sono felicemente sposato con mia moglie, ma vado spesso a troie, credo, E SPERO, che venga trattato allo stesso modo.

Korn
03-09-2005, 20:44
chiedilo a chi lo considera un songetto a rischio ;)

per quanto mi riguarda, lo è.

.
e perchè se è consentito?

SaMu
03-09-2005, 20:44
Al policlinico di Milano non ti fanno donare nemmeno se dici di aver avuto avventure con ragazze conosciute per caso negli ultimi 6 mesi.

Questo dimostra due cose:

1.al policlinico di Milano non discriminano nessuno :)

2.i benpensanti che hanno postato in questo thread non hanno mai donato il sangue al Policlinico di Milano, ne' probabilmente in nessun altro posto, secondo il postulato "predica bene, razzola male" ;)

riaw
03-09-2005, 20:47
e perchè se è consentito?


anche scoparsi 30 ragazze al giorno non è vietato da nessuna legge (perfortuna), ma ciò non fa di te un soggetto non-a-rischio.

Scoperchiatore
03-09-2005, 20:50
Al policlinico di Milano non ti fanno donare nemmeno se dici di aver avuto avventure con ragazze conosciute per caso negli ultimi 6 mesi.

Questo dimostra due cose:

1.al policlinico di Milano non discriminano nessuno :)

2.i benpensanti che hanno postato in questo thread non hanno mai donato il sangue al Policlinico di Milano, ne' probabilmente in nessun altro posto, secondo il postulato "predica bene, razzola male" ;)

Ti dirò, la regolamentazione interna varia da struttura a struttura. Qui al S Filippo Neri e al Gemelli sembrano molto inflessibili sulle canne piuttosto che sulle avventure sessuali.

Il tizio in questione poteva anche essere omosessuale ma vergine, oppure essere in relazione fissa con lo stesso uomo da svariati anni.
La sola preferenza sessuale non rende un soggetto a rischio.
Questo non toglie che la struttura in questione sarà sicuramente accorta a far donare il sangue a eterosessuali considerati consoni. Ma ha discriminato.

SaMu
03-09-2005, 21:02
L'articolo non dice nulla sui risultati degli esami e sulle risposte al questionario del soggetto.

Fa coppia fissa da 20 anni? Non ha mai fumato una sigaretta? Ha tutti i valori perfettamente nella media? Se fosse così, e lo hanno scartato perchè omosessuale, allora lo hanno scartato ingiustamente. Ma se davvero è così, perchè non scriverlo nell'articolo?

Onisem
03-09-2005, 21:24
Un fondamento c'è: la mucosa anale è più "ben disposta" alla trasmissione del virus HIV. Ovviamente questo vale anche per gli eterosessuali. Detto questo, sono i comportamenti a rischio che si cercano di limitare ed escludere, non i diversi orientamenti sessuali. Nulla mi fa pensare che a Milano sia stato fatto niente di diverso da questo.

Korn
03-09-2005, 22:34
anche scoparsi 30 ragazze al giorno non è vietato da nessuna legge (perfortuna), ma ciò non fa di te un soggetto non-a-rischio.
che il trombatore? tu hai affermato un gay anche se fa coppia fissa non è idoneo o sbaglio?

Korn
03-09-2005, 22:35
"E' gay, non può donare il sangue"
respinto da policlinico milanese
La decisione del medico nonostante l'ok della legge
"Rapporti tra maschi a rischio, con le lesbiche nessun problema"
di PAOLO BERIZZI


Il policlinico di Milano

MILANO - Se volete donare il sangue e siete omosessuali, badate bene: potreste essere scartati. "In Italia non si può". Anzi sì, ma dipende dai punti di vista (del medico). In pratica: non è che la legge lo vieti - un tempo era così, oggi non più - al contrario. E' che può succedere che qualcuno vi dica "no, se lei è gay allora niente prelievo". Proprio questo si è sentito rispondere, al Policlinico di Milano, Paolo Pedote, 39 anni, alla sua prima, mancata, donazione di sangue. E' il 16 agosto.

Pedote, che - ironizza - "nonostante l'omosessualità" è sano come un pesce, vede in giro uno slogan pubblicitario: "Se hai sangue nelle vene, dimostralo!". E' lo spot scelto dal Policlinico per incentivare la donazione. "Donare il sangue - si legge - è un gesto di altruismo e di responsabilità civile. Basta avere tra i 18 e i 60 anni, un peso superiore ai 50 kg, un buono stato di salute e avere fatto una colazione leggera...". "Ma soprattutto - aggiunge Paolo con un sorriso amaro - è indispensabile non essere omosessuali".

Lui di sangue nelle vene ne ha da vendere. E non può certo immaginare che i suoi gusti sessuali siano, per i medici, una discriminante. Così si presenta al Policlinico. Reparto trasfusioni e immunologia dei trapianti. "Alla reception - racconta - ti chiedono di leggere un modulo sul quale è indicato tutto ciò che presuppone la sospensione temporanea o definitiva dalla donazione: dai vaccini agli antibiotici, dai tatuaggi all'assunzione di droghe leggere; fino alle malattie infettive, sifilide, Aids, epatite".

Poi il punto più importante: "I rapporti sessuali, anche protetti, con persone a rischio, prevedono la sospensione permanente". "Giusto - dice Paolo - la discriminante infatti deve essere questa, i rapporti a rischio, di qualsiasi tipo. Non l'omosessualità". Che infatti, nel vademecum, non viene mai menzionata.

Il veto per chi ha rapporti omosessuali (maggio '91, decreto dell'allora ministro alla Sanità De Lorenzo) è stato abolito (nel 2000 dal governo Amato) dopo anni di lotte gay. Ma tant'è. "Avendo escluso tutti i motivi elencati - continua - mi sento del tutto idoneo come donatore. La dottoressa Elena Coluccio mi sottopone a una visita medica. Inizia una serie di domande considerate di routine per i neofiti della donazione. Lavoro, stile di vita, biografia sanitaria, via via fino alla mia vita sessuale: mi chiede se ho rapporti con una partner fissa o con partner femminili occasionali non protetti. Rispondo di no, i miei rapporti sono sempre protetti e mai a rischio, ma aggiungo che i miei partner non sono donne ma uomini perché sono gay".

Sul volto della dottoressa c'è un misto di panico e imbarazzo: "Allora, il problema è questo - mi dice - So che la legge permette anche agli omosessuali di donare il sangue, ma noi come nostra politica interna del Centro abbiamo deciso di non accettarli". Pedote reagisce indignandosi. "Lei mi porta dal dottor Maurizio Marconi. Il quale, dopo una cordiale stretta di mano, mi spiega il problema: "Io applico le leggi dello Stato"".

Segue contraddittorio sulle leggi dello Stato. "Mi dice: "Non è il suo orientamento sessuale a escluderla dalla donazione. Il punto è che i rapporti gay tra maschi sono sempre a rischio". Solo quelli. Infatti le lesbiche, mi spiega, vengono accettate. E comunque, conclude, "qui si fa così. Ognuno sceglie secondo coscienza. Mi dispiace". E se ne va". La direzione sanitaria, interpellata, rifiuta di commentare quanto accaduto.

Paolo Pedote esce umiliato e amareggiato dall'ospedale. Dice di non essersi mai sentito così offeso. Per di più, in barba alla legge. "Ma non mi arrendo, io il sangue voglio donarlo. E le norme me lo consentono". Piccolo particolare: di mestiere Paolo fa lo scrittore (collabora con la rivista Pride). Il suo ultimo libro si intitola "Omofobia". Ma questo i medici non potevano saperlo.

Scoperchiatore
04-09-2005, 00:24
L'articolo non dice nulla sui risultati degli esami e sulle risposte al questionario del soggetto.

Fa coppia fissa da 20 anni? Non ha mai fumato una sigaretta? Ha tutti i valori perfettamente nella media? Se fosse così, e lo hanno scartato perchè omosessuale, allora lo hanno scartato ingiustamente. Ma se davvero è così, perchè non scriverlo nell'articolo?

Comprendo la cosa, ma immagino che la struttura ospedaliera in questione si adopererà per spiegare i veri motivi, se sono stati diversi rispetto all'orientamento sessuale.

Se tale smentita (chiarimento) non dovesse arrivare, direi che potremo parlare chiaramente di discriminazione.

EDIT

dall'articolo postato da Korn, si evince che l'unico motivo è l'essere gay, non tanto per il racconto (romanzato) della disavventua del pover'uomo, quanto per il rifiuto del Policlinico a chiarire la vicenda.

HolidayEquipe™
04-09-2005, 00:31
scusate l'ignoranza in materia donazione...ma mi e' sorto un dubbio...
i fumatori di sigarette possono donare?

jumpermax
04-09-2005, 03:45
"E' gay, non può donare il sangue"
respinto da policlinico milanese
La decisione del medico nonostante l'ok della legge
"Rapporti tra maschi a rischio, con le lesbiche nessun problema"
di PAOLO BERIZZI


Il policlinico di Milano

MILANO - Se volete donare il sangue e siete omosessuali, badate bene: potreste essere scartati. "In Italia non si può". Anzi sì, ma dipende dai punti di vista (del medico). In pratica: non è che la legge lo vieti - un tempo era così, oggi non più - al contrario. E' che può succedere che qualcuno vi dica "no, se lei è gay allora niente prelievo". Proprio questo si è sentito rispondere, al Policlinico di Milano, Paolo Pedote, 39 anni, alla sua prima, mancata, donazione di sangue. E' il 16 agosto.

Pedote, che - ironizza - "nonostante l'omosessualità" è sano come un pesce, vede in giro uno slogan pubblicitario: "Se hai sangue nelle vene, dimostralo!". E' lo spot scelto dal Policlinico per incentivare la donazione. "Donare il sangue - si legge - è un gesto di altruismo e di responsabilità civile. Basta avere tra i 18 e i 60 anni, un peso superiore ai 50 kg, un buono stato di salute e avere fatto una colazione leggera...". "Ma soprattutto - aggiunge Paolo con un sorriso amaro - è indispensabile non essere omosessuali".

Lui di sangue nelle vene ne ha da vendere. E non può certo immaginare che i suoi gusti sessuali siano, per i medici, una discriminante. Così si presenta al Policlinico. Reparto trasfusioni e immunologia dei trapianti. "Alla reception - racconta - ti chiedono di leggere un modulo sul quale è indicato tutto ciò che presuppone la sospensione temporanea o definitiva dalla donazione: dai vaccini agli antibiotici, dai tatuaggi all'assunzione di droghe leggere; fino alle malattie infettive, sifilide, Aids, epatite".

Poi il punto più importante: "I rapporti sessuali, anche protetti, con persone a rischio, prevedono la sospensione permanente". "Giusto - dice Paolo - la discriminante infatti deve essere questa, i rapporti a rischio, di qualsiasi tipo. Non l'omosessualità". Che infatti, nel vademecum, non viene mai menzionata.

Il veto per chi ha rapporti omosessuali (maggio '91, decreto dell'allora ministro alla Sanità De Lorenzo) è stato abolito (nel 2000 dal governo Amato) dopo anni di lotte gay. Ma tant'è. "Avendo escluso tutti i motivi elencati - continua - mi sento del tutto idoneo come donatore. La dottoressa Elena Coluccio mi sottopone a una visita medica. Inizia una serie di domande considerate di routine per i neofiti della donazione. Lavoro, stile di vita, biografia sanitaria, via via fino alla mia vita sessuale: mi chiede se ho rapporti con una partner fissa o con partner femminili occasionali non protetti. Rispondo di no, i miei rapporti sono sempre protetti e mai a rischio, ma aggiungo che i miei partner non sono donne ma uomini perché sono gay".

Sul volto della dottoressa c'è un misto di panico e imbarazzo: "Allora, il problema è questo - mi dice - So che la legge permette anche agli omosessuali di donare il sangue, ma noi come nostra politica interna del Centro abbiamo deciso di non accettarli". Pedote reagisce indignandosi. "Lei mi porta dal dottor Maurizio Marconi. Il quale, dopo una cordiale stretta di mano, mi spiega il problema: "Io applico le leggi dello Stato"".

Segue contraddittorio sulle leggi dello Stato. "Mi dice: "Non è il suo orientamento sessuale a escluderla dalla donazione. Il punto è che i rapporti gay tra maschi sono sempre a rischio". Solo quelli. Infatti le lesbiche, mi spiega, vengono accettate. E comunque, conclude, "qui si fa così. Ognuno sceglie secondo coscienza. Mi dispiace". E se ne va". La direzione sanitaria, interpellata, rifiuta di commentare quanto accaduto.

Paolo Pedote esce umiliato e amareggiato dall'ospedale. Dice di non essersi mai sentito così offeso. Per di più, in barba alla legge. "Ma non mi arrendo, io il sangue voglio donarlo. E le norme me lo consentono". Piccolo particolare: di mestiere Paolo fa lo scrittore (collabora con la rivista Pride). Il suo ultimo libro si intitola "Omofobia". Ma questo i medici non potevano saperlo.

doh una volta tanto un articolo chiaro. Se i "rapporti tra maschi" sono sempre a rischio dipende immagino da come viene svolto il rapporto e non dal fatto che sono 2 maschi. Ergo anche alle donne andrebbe chiesto analoga domanda suppongo. Secondo non si capisce come possa essere a rischio una coppia che non ha rapporti con altre persone... generazione spontanea? :fagiano:
Terzo a me sta cosa non risultava... è vera?

Grande blu
04-09-2005, 09:57
Tanto clamore per niente.
Semplicemente non gli è stato concesso di donare sangue, mica gli hanno vietato di riceverlo.
Gli operatori addetti alla raccolta di sangue devono innanzitutto tutelare coloro che lo ricevono il sangue, e per fare questo devono tenere conto di certi parametri.
E poi parliamoci chiaro! donare sangue non è un diritto, e per tanto l'orgoglio omosessuale non viene minimamente intaccato.

jumpermax
04-09-2005, 10:05
Tanto clamore per niente.
Semplicemente non gli è stato concesso di donare sangue, mica gli hanno vietato di riceverlo.
Gli operatori addetti alla raccolta di sangue devono innanzitutto tutelare coloro che lo ricevono il sangue, e per fare questo devono tenere conto di certi parametri.
E poi parliamoci chiaro! donare sangue non è un diritto, e per tanto l'orgoglio omosessuale non viene minimamente intaccato.
Qualsiasi discriminazione basata su pregiudizi senza alcun fontamento scientifico lede i diritti di chi viene discriminato. Fosse anche solo la possibilità di svolgere un'attività a favore della collettività. Quindi se le cose stanno in questo modo il clamore c'è tutto e aggiungo, i responsabili di questa decisione andrebbero licenziati. Se invece la posizione dell'ospedale è frutto di una sensata valutazione medica ok...

paditora
04-09-2005, 10:15
Magari sto omosessuale non aveva un partner fisso ma continuava a cambiarne di continuo.
Questo l'articolo non ce lo dice.
E la stessa cosa deve essere fatta per un etero.
Sul sangue non si scherza gente.
Una marea di gente si è presa una malattia virale per colpa di una trasfusione.

paditora
04-09-2005, 10:25
L'articolo non dice nulla sui risultati degli esami e sulle risposte al questionario del soggetto.

Fa coppia fissa da 20 anni? Non ha mai fumato una sigaretta? Ha tutti i valori perfettamente nella media? Se fosse così, e lo hanno scartato perchè omosessuale, allora lo hanno scartato ingiustamente. Ma se davvero è così, perchè non scriverlo nell'articolo?

:mano:

misterx
04-09-2005, 10:27
per me hanno fatto il loro dovere per non mettere a repentaglio la vita di altre persone. A quanto sembra non risparmiano nessuna categoria da loro ritenuta a rischio (prostitute, omosessuali, drogati etc....)

Per il fatto che sia gay è oramai diventata una moda (tormentone?) continuare a menarla sulla storia delle discriminazioni; se si trattava di un etero non se ne parlava neppure ;)

jumpermax
04-09-2005, 10:33
per me hanno fatto il loro dovere per non mettere a repentaglio la vita di altre persone. A quanto sembra non risparmiano nessuna categoria da loro ritenuta a rischio (prostitute, omosessuali, drogati etc....)

Per il fatto che sia gay è oramai diventata una moda (tormentone?) continuare a menarla sulla storia delle discriminazioni; se si trattava di un etero non se ne parlava neppure ;)
Fammi capire perchè un gay che non ha avuto rapporti da più di un anno dovrebbe essere categoria a rischio solo perchè gay... fammi capire perché un gay con una relazione stabile dovrebbe essere categoria a rischio...

misterx
04-09-2005, 10:40
Fammi capire perchè un gay che non ha avuto rapporti da più di un anno dovrebbe essere categoria a rischio solo perchè gay... fammi capire perché un gay con una relazione stabile dovrebbe essere categoria a rischio...


lo dicono i medici mica io, ed io semplicemente credo alla loro versione ;)

Korn
04-09-2005, 10:44
no non lo dicono i medici almeno per le questioni che ti ha posto jumper

Grande blu
04-09-2005, 10:44
Tanto clamore per niente.
Semplicemente non gli è stato concesso di donare sangue, mica gli hanno vietato di riceverlo.
Gli operatori addetti alla raccolta di sangue devono innanzitutto tutelare coloro che lo ricevono il sangue, e per fare questo devono tenere conto di certi parametri.
E poi parliamoci chiaro! donare sangue non è un diritto, e per tanto l'orgoglio omosessuale non viene minimamente intaccato.
Mi riquoto

misterx
04-09-2005, 10:46
Tanto clamore per niente.
Semplicemente non gli è stato concesso di donare sangue, mica gli hanno vietato di riceverlo.
Gli operatori addetti alla raccolta di sangue devono innanzitutto tutelare coloro che lo ricevono il sangue, e per fare questo devono tenere conto di certi parametri.
E poi parliamoci chiaro! donare sangue non è un diritto, e per tanto l'orgoglio omosessuale non viene minimamente intaccato.


ma ti quoto pure io

oramai qualsiasi cosa va bene per fare casino e per portare avanti le proprie battaglie, mah, che gente strana

jumpermax
04-09-2005, 10:51
lo dicono i medici mica io, ed io semplicemente credo alla loro versione ;)
Adesso mi vieni a dire che un gay è persona a rischio a prescindere dal tipo di rapporti che puo avere, perchè "lo dicono i medici". Bene "Lo dicono i medici" è falso, perchè la medicina spiega in modo chiaro come avviene il contagio, senza contatto con persone infette la malattia non si prende. Conosci qualche medico che sostiene qualcosa di diverso? :mbe:

riaw
04-09-2005, 10:52
no non lo dicono i medici almeno per le questioni che ti ha posto jumper

veramente il regolamento interno dell'ospedale credo lo abbia fatto un medico, non un politico..........

e, al di là di questo, vorrei farvi notare due cose:

la prima, che se invece che dirgli "mi dispiace non possiamo farle donare il sangue", gli avessero detto "sì non c'è problema" e poi, una volta donato il sangue, avessero buttato tutto in un cassonetto, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.

la seconda, che se gli omosessuali ritengono che sia stata fatta una discriminazione (e da quanto mi pare di capire lo pensano, visto e considerato che l'arcigay si è subito mobilitata manco fosse stata dichiarata una guerra), c'è una via molto semplice di risolvere la situazione, si permette agli omosessuali di donare il sangue, lo si mette da parte, e lo si usa per gli omosessuali. solo che se uno lo propone poi è razzista, omofobo, ecc.ecc.

jumpermax
04-09-2005, 10:53
ma ti quoto pure io

oramai qualsiasi cosa va bene per fare casino e per portare avanti le proprie battaglie, mah, che gente strana
A te invece sembra perfettamente normale scartare a propri dei soggetti senza nessuna evidenza clinica di una loro idoneità... o è il pensiero di poter ricevere sangue gay che ti preoccupa?

jumpermax
04-09-2005, 10:55
veramente il regolamento interno dell'ospedale credo lo abbia fatto un medico, non un politico..........

e, al di là di questo, vorrei farvi notare due cose:

la prima, che se invece che dirgli "mi dispiace non possiamo farle donare il sangue", gli avessero detto "sì non c'è problema" e poi, una volta donato il sangue, avessero buttato tutto in un cassonetto, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.

la seconda, che se gli omosessuali ritengono che sia stata fatta una discriminazione (e da quanto mi pare di capire lo pensano, visto e considerato che l'arcigay si è subito mobilitata manco fosse stata dichiarata una guerra), c'è una via molto semplice di risolvere la situazione, si permette agli omosessuali di donare il sangue, lo si mette da parte, e lo si usa per gli omosessuali. solo che se uno lo propone poi è razzista, omofobo, ecc.ecc.

infatti lo è. Dimmi tu in base a quale motivazione medica si dovrebbe fare una cosa del genere. Se una prsona ha delle fisime razzista può rifiutare la trasfusione e risolve il problema...

riaw
04-09-2005, 10:59
infatti lo è. Dimmi tu in base a quale motivazione medica si dovrebbe fare una cosa del genere. Se una prsona ha delle fisime razzista può rifiutare la trasfusione e risolve il problema...

jumper, secondo gli omosessuali il loro sangue non è a rischio, secondo i medici sì.
io, tra i primi e i secondi, ascolto i secondi.
se loro lo vogliono usare, che lo usino, caxxi loro poi.

primo paragone idiota che mi viene in mente: le sigarette. secondo i medici fanno male, secondo i produttori, no.
sei libero di ascoltare gli uni o gli altri, poi quello che fai sono caxxi tuoi.

misterx
04-09-2005, 11:00
Adesso mi vieni a dire che un gay è persona a rischio a prescindere dal tipo di rapporti che puo avere, perchè "lo dicono i medici". Bene "Lo dicono i medici" è falso, perchè la medicina spiega in modo chiaro come avviene il contagio, senza contatto con persone infette la malattia non si prende. Conosci qualche medico che sostiene qualcosa di diverso? :mbe:

guarda, io non mi elevo al di sopra delle masse non essendo competente in materia medica, quindi pendo dalle labbra di quel medico che cerca di tutelare la mia salute.

Se per loro i gay sono categorie a rischio lo sono anche per me e non indago oltre. Per contrastare quanto dicono loro, i medici, dovrei essere un medico pure io; non lo sono quindi mi devo fidare di loro.

Come ha già detto un utente qui, donare non è un diritto; stop, altrimenti chi è stato contagiato da epatiti (attraverso trasfusioni, dentisti etc...) o altre malattie e che non ti permettono quindi di donare il sangue dovrebbe fare il medesimo casino. Ma finiamola di portare avanti battaglie perse in partenza mettendo in prima linea diritti soffocati da nessuno; la tutela della salute di molti conta di più dei diritti di pochi o di uno solo.

zerothehero
04-09-2005, 11:00
ma ti quoto pure io

oramai qualsiasi cosa va bene per fare casino e per portare avanti le proprie battaglie, mah, che gente strana


Se si scarta una trasfusione del sangue solo per l'orientamento sessuale di una persona a prescindere da un oggettivo comportamento a rischio non è una "propria battaglia" è una lesione gravissima del diritto all'ugualianza sancito dalla costituzione.

riaw
04-09-2005, 11:03
Se si scarta una trasfusione del sangue solo per l'orientamento sessuale di una persona a prescindere da un oggettivo comportamento a rischio non è una "propria battaglia" è una lesione gravissima del diritto all'ugualianza sancito dalla costituzione.

aridaje........

secondo i medici il rapporto gay è a rischio, quello etero può esserlo, quello fra lesbiche no.
quindi non lo hanno scartato perchè secondo loro "o fai sesso con una persona di sesso opposto o sei a rischio per principio".

ora, i medici dicono che il rapporto gay è a rischio? per me va bene, e rimarrò di questa idea finchè la maggior parte dei medici non dirà il contrario.

di quello che dice l'arcighei, onestamente, non me ne può fottere di meno.

dupa
04-09-2005, 11:04
Io ho sempre pensato che il sangue donato venisse controllato sempre e che quei controlli fossero al 100% sicuri per evitare di trasmettere, Aids, Epatite A, B, C... invece tempo fa parlavo con una ragazza che dona il sangue e ho scoperto che in pratica il fatto di avere un solo partner, il fatto di fare solo sesso protetto ecc.ecc. spetta esclusivamente al donatore!

E che i controlli sull'AIDS fatti sul sangue donato possono essere falsati visto che se io prendo l'aids oggi, tra un mese i controlli anti-aids sul mio sangue possono dare comunque risultati negativi, e quindi il sangue che uno dona potrebbe avere malattie tipo aids senza che la cosa venga scoperta.

A me sembra cosa inquietante.

zerothehero
04-09-2005, 11:07
aridaje........

secondo i medici il rapporto gay è a rischio, quello etero può esserlo, quello fra lesbiche no.
quindi non lo hanno scartato perchè secondo loro "o fai sesso con una persona di sesso opposto o sei a rischio per principio".

ora, i medici dicono che il rapporto gay è a rischio? per me va bene, e rimarrò di questa idea finchè la maggior parte dei medici non dirà il contrario.

di quello che dice l'arcighei, onestamente, non me ne può fottere di meno.

Storace è dell'arcigay? No perchè ha detto che una discriminazione del genere potrebbe portare a gravi conseguenze per i medici.
Il rapporto gay è a rischio? allora anche gli eterosessuali che hanno rapporti anali hanno lo stesso rischio...
Bisogna vedere nel merito..è discriminatorio escludere una intera categoria dalle trasfusioni.

riaw
04-09-2005, 11:11
1) Storace è dell'arcigay? No perchè ha detto che una discriminazione del genere potrebbe portare a gravi conseguenze per i medici.
2) Il rapporto gay è a rischio? allora anche gli eterosessuali che hanno rapporti anali hanno lo stesso rischio...
3) Bisogna vedere nel merito..è discriminatorio escludere una intera categoria dalle trasfusioni.


1) storace è un politico, può dire quel caxxo che gli pare. visto che lo fa bossi vogliamo negarlo a storace? se lo facessimo poi sarebbe una discriminazione, e noi non vogliamo discriminare, giusto? :)

2) esatto, e secondo i medici è così.

3) secondo me meglio escludere un'intera categoria dalle trasfusioni che beccarsi l'aids per colpa di un omosessuale che voleva fare un po di casino.

recoil
04-09-2005, 11:13
ci sono altri articoli sull'argomento? quando vengono narrate situazioni del genere sono sempre abbastanza scettico perché so che un giornale ha tutto l'interesse nel montare un caso

non sarebbe male sapere chi sono le altre persone che sono state scartate per i prelievi, dato che dubito abbiano rifiutato solo una persona

jumpermax
04-09-2005, 11:15
jumper, secondo gli omosessuali il loro sangue non è a rischio, secondo i medici sì.
io, tra i primi e i secondi, ascolto i secondi.
se loro lo vogliono usare, che lo usino, caxxi loro poi.

primo paragone idiota che mi viene in mente: le sigarette. secondo i medici fanno male, secondo i produttori, no.
sei libero di ascoltare gli uni o gli altri, poi quello che fai sono caxxi tuoi.
Primo, secondo i medici il sangue degli omosessuali non è a rischio, tranne per quelli dell'ospedale di milano. Tu tra la comunità medica mondiale e un gruppo di una decina di dottori scegli il secondo per non so quale motivo.
Quanto al paragone anche i produttori sono d'accordo con i medici ora...

zerothehero
04-09-2005, 11:21
1) storace è un politico, può dire quel caxxo che gli pare. visto che lo fa bossi vogliamo negarlo a storace? se lo facessimo poi sarebbe una discriminazione, e noi non vogliamo discriminare, giusto? :)

2) esatto, e secondo i medici è così.

3) secondo me meglio escludere un'intera categoria dalle trasfusioni che beccarsi l'aids per colpa di un omosessuale che voleva fare un po di casino.


C'è un piccolo problema..i medici possono darsi dei regolamenti interni, ma in quanto regolamenti hanno una gerarchia inferiore rispetto agli atti fonte del parlamento..la costituzione italiana vieta ogni discriminazione in base al sesso.
Quindi il sangue di una persona non può essere scartato in base all'orientamento sessuale, può essere scartato in base al comportamento del soggetto.
Se ha avuto rapporti non protetti per esempio si scarta il sangue sia esso di un omosessuale o di un eterosessuale.

Altrimenti in un mio locale potrei vietare l'ingresso a quelli con la barba.. :fagiano:

riaw
04-09-2005, 11:23
Primo, secondo i medici il sangue degli omosessuali non è a rischio, tranne per quelli dell'ospedale di milano. Tu tra la comunità medica mondiale e un gruppo di una decina di dottori scegli il secondo per non so quale motivo.


se il secondo ha norme più restrittive del primo e garantisce di più la mia salute scelgo il secondo. eccolo qua il "non so quale motivo" ;)

riaw
04-09-2005, 11:25
C'è un piccolo problema..i medici possono darsi dei regolamenti interni, ma in quanto regolamenti hanno una gerarchia inferiore rispetto agli atti fonte del parlamento..la costituzione italiana vieta ogni discriminazione in base al sesso.
Quindi il sangue di una persona non può essere scartato in base all'orientamento sessuale, può essere scartato in base al comportamento del soggetto.
Se ha avuto rapporti non protetti per esempio si scarta il sangue sia esso di un omosessuale o di un eterosessuale.

Altrimenti in un mio locale potrei vietare l'ingresso a quelli con la barba.. :fagiano:


primo: non stanno discriminando in base al sesso.
secondo, stanno facendo una distinzione sul comportamento sessuale.
quello eterosessuale non viene classificato sicuramente a rischio.
quello fra omosessuali sì.
quello fra lesbiche no.

Demon81
04-09-2005, 11:27
la cosa piu giusta che abbia mai sentita, un gay a donare ma dai :muro: sono soggetti 200 volte piu a rischio di un etero

zerothehero
04-09-2005, 11:31
primo: non stanno discriminando in base al sesso.
secondo, stanno facendo una distinzione sul comportamento sessuale.
quello eterosessuale non viene classificato sicuramente a rischio.
quello fra omosessuali sì.
quello fra lesbiche no.


Si, se il sangue è stato scartato in base ad un criterio che è quello di essere omosessuali. E' questo è vietato dalla legge e la legge è un atto fonte superiore ai regolamenti interni di un ospedale.

"Nel Novembre del 2000 il Ministro della Sanità Veronesi ha firmato il decreto che modifica le norme introdotte nel 1991 dall'allora Ministro De Lorenzo, per evitare la diffusione dell'Aids tramite trasfusioni o trapianti. I nuovi divieti, quindi, riguardano i "comportamenti a rischio" e non il fatto di essere, per esempio, omosessuali"

Il sangue di un omosessuale o di un eterosessuale può essere scartato in base al comportamento a rischio e non in base al sesso.
Cosa non ti è chiaro?
Un omoesessuale può anche non aver mai avuto un rapporto sessuale, tanto per dire.

riaw
04-09-2005, 11:34
Si, se il sangue è stato scartato in base ad un criterio che è quello di essere omosessuali. E' questo è vietato dalla legge e la legge è un atto fonte superiore ai regolamenti interni di un ospedale.

Il sangue di un omosessuale o di un eterosessuale può essere scartato in base al comportamento a rischio e non in base al sesso.
Cosa non ti è chiaro?
Un omoesessuale può anche non aver mai avuto un rapporto sessuale, tanto per dire.


quella legge vieta di donare il sangue se si ha un comportamento a rischio, e se un medico giudica il fatto di essere omosessuale un comportamento a rischio, è tenuto a rifiutare la donazione.

cosa non ti è chiaro ?

zerothehero
04-09-2005, 11:36
quella legge vieta di donare il sangue se si ha un comportamento a rischio, e se un medico giudica il fatto di essere omosessuale un comportamento a rischio, è tenuto a rifiutare la donazione.

cosa non ti è chiaro ?

A te non è chiaro che non si può violare la legge con un regolamento.
La legge prevede che il criterio di esclusione sia il comportamento a rischio e non l'orientamento..punto. :)
IL medico può pensarla come vuole, ma se viola la legge è soggetto a sanzione.

gourmet
04-09-2005, 11:40
quella legge vieta di donare il sangue se si ha un comportamento a rischio, e se un medico giudica il fatto di essere omosessuale un comportamento a rischio, è tenuto a rifiutare la donazione.


Il giudizio del medico deve essere basato su fatti, e non su preconcetti discriminatori. Si può essere omosessuale e non essere a rischio. Le persone che rientrano in quest'ultima categoria, hanno diritto ad essere trattate esattamente come gli eterosessuali non a rischio.

misterx
04-09-2005, 11:53
dato che dubito abbiano rifiutato solo una persona

e ma ragazzo, un omosessuale fa più notizia di un etero, che mondo :D

Grande blu
04-09-2005, 11:55
Mettiamola in un altro modo.
qualsiasi sangue di qualsivoglia donatore è a rischio, e quindi per questo motivo forse è meglio scartare prima i soggetti fortemente a rischio con malattie contagiose, chi li frequenta, familiari compresi fino ad arrivare ai soggetti anche solo ipoteticamente a rischio.
Stiamo parlando della salute, stiamo parlando di trasfusioni di sangue dalle quali può dipendere la sorte del malato, non stiamo parlando dei diritti costituzionali e, come ho gia detto, donare il sangue non è un diritto quindi l'omosessuale in questione non deve sentirsi discriminato in quanto tale ma in quanto soggetto a rischio, come tanti altri cittadini.

-kurgan-
04-09-2005, 12:21
chiedilo a chi lo considera un songetto a rischio ;)

per quanto mi riguarda, lo è.


eh, appunto.. a te lo chiedevo :D

anonimizzato
04-09-2005, 12:52
il regolamento dell'ospedale precisa chiaramente che non possono donare sangue i soggetti a rischio........

se si presentasse all'ospedale una prostituta dichiarata che però ammette di usare sempre il preservativo, il trattamento sarebbe lo stesso.

e un omosessuale in cosa sarebbe maggiormente a rischio di un eterossessuale?

-kurgan-
04-09-2005, 14:24
e un omosessuale in cosa sarebbe maggiormente a rischio di un eterossessuale?

la risposta ufficiale è "che ne so" :D

Nicky
04-09-2005, 14:33
scusate l'ignoranza in materia donazione...ma mi e' sorto un dubbio...
i fumatori di sigarette possono donare?

Mi pare di no...ma non ricordo con esattezza :what:

Per quanto riguarda la vicenda: se è stato scartato perchè gli mancava qualche requisito o perchè ha tenuto dei comportamenti davvero a rischio, allora comprendo l'ospedale perchè deve tutelare principalmente chi riceve il sangue.

Se è stato scartato solo perchè gay, nonostante non sia un soggetto a rischio e abbia tutti i requisiti per essere un donatore...bah la trovo una cosa ingiusta.
Anche perchè a sto punto non ha senso spendere soldi in campagne pubblicitarie per invitare gente a donare, se poi ogni medico può decidere chi accettare e chi no, a seconda di come "gli gira"

zerothehero
04-09-2005, 15:40
Mettiamola in un altro modo.
qualsiasi sangue di qualsivoglia donatore è a rischio, e quindi per questo motivo forse è meglio scartare prima i soggetti fortemente a rischio con malattie contagiose, chi li frequenta, familiari compresi fino ad arrivare ai soggetti anche solo ipoteticamente a rischio.
Stiamo parlando della salute, stiamo parlando di trasfusioni di sangue dalle quali può dipendere la sorte del malato, non stiamo parlando dei diritti costituzionali e, come ho gia detto, donare il sangue non è un diritto quindi l'omosessuale in questione non deve sentirsi discriminato in quanto tale ma in quanto soggetto a rischio, come tanti altri cittadini.



"l Ministro della Sanità Veronesi ha firmato il decreto che modifica le norme introdotte nel 1991 dall'allora Ministro De Lorenzo, per evitare la diffusione dell'Aids tramite trasfusioni o trapianti. I nuovi divieti, quindi, riguardano i "comportamenti a rischio" e non il fatto di essere, per esempio, omosessuali"

Non si può mettere in un altro modo..se un decreto di questo benedetto stato di diritto diviene legge, la legge è superiore come fonte giuridica ai semplici regolamenti ospedalieri, ha quindi la prevalenza quanto affermato da una legge,altrimenti l'Italia diventa un puttanaio.
Nella fattispecie l'essere omosessuali per la legge non costituisce di per se un comportamento ostativo nel fare delle trasfusioni ma (cito letteralmente) I nuovi divieti, quindi, riguardano i "comportamenti a rischio" e non il fatto di essere, per esempio, omosessuali

In precedenza gli omosessuali per legge (decreto di De lorenzo) non potevano fare trasfusioni, in quanto in passato l'aids colpiva in massima parte la comunità omosessuale, perchè i rapporti anali sono più a rischio di quelli vaginali.
Ma adesso le cose sono cambiate e le malattie infettive colpiscono in proporzioni più o meno uguali omosessuali ed eterosessuali...quindi la trasfusione può essere rifiutata solo in caso di comportamenti a rischio a prescindere dell'orientamento sessuale.
Non c'è neanche da stare a discutere..a meno che qualcuno non mi dimostri che i regolamenti sono atti fonte superiori ai decreti legge e alle leggi in particolare..tutto il resto è fuffa. :)

paditora
04-09-2005, 16:04
Mah cmq secondo me alla fin fine molto rumore per nulla.
Se proprio sto tizio ci tiene così tanto a donare il sangue e ci tiene con tutto il cuore può sempre farlo in un ospedale dove accettano anche il sangue dei gay no?
Se ha una vita sana e non cambia 50 partner all'anno penso che non avrà problemi a trovare un'altra struttura ospedaliera che lo ospita.
Ma ormai mi sa che si è imputanto e pur di poter donare del sangue in quell'ospedale sarebbe disposto pure a fare una mega causa.

zerothehero
04-09-2005, 16:07
Mah cmq secondo me alla fin fine molto rumore per nulla.
Se proprio sto tizio ci tiene così tanto a donare il sangue e ci tiene con tutto il cuore può sempre farlo in un ospedale dove accettano anche il sangue dei gay no?
Se ha una vita sana e non cambia 50 partner all'anno penso che non avrà problemi a trovare un'altra struttura ospedaliera che lo ospita.
Ma ormai mi sa che si è imputanto e pur di poter donare del sangue in quell'ospedale sarebbe disposto pure a fare una mega causa.

e farebbe bene se fosse stato rifiutato per il suo orientamento sessuale.

paditora
04-09-2005, 16:08
e un omosessuale in cosa sarebbe maggiormente a rischio di un eterossessuale?


Bè qualcuno ha detto che un rapporto anale trasmette più facilmente l'AIDS rispetto al rapporto vaginale.
Però non so se è vera sta cosa.
Ci vorrebbe qualche fonte medica ufficiale che spieghi bene sta cosa.
Certo la stessa cosa è valida anche per una coppia etero che pratica del sesso anale.

zerothehero
04-09-2005, 16:13
Bè qualcuno ha detto che un rapporto anale trasmette più facilmente l'AIDS rispetto al rapporto vaginale.
Però non so se è vera sta cosa.
Ci vorrebbe qualche fonte medica ufficiale che spieghi bene sta cosa.
Certo la stessa cosa è valida anche per una coppia etero che pratica del sesso anale.


Non sono un medico, ma con il rapporto anale non protetto è più facile avere delle microlesioni della mucosa che facilitano l'ingresso del virus dell'HIV.
Con il vaginale è più difficile.
L'hiv è nata e si è diffusa agli inizi degli anni "80 primariamente tra gli omosessuali e i tossicodipendenti.
Ma questo era vero in passato, adesso l'incidenza omosessuali- eterosessuali dell'hiv è, grazie alla consapevolezza dei rapporti protetti, identica.
Tanto è vero che nel 2001 il decreto Veronesi parla di comportamenti a rischio e non di "omosessuali" in toto, che possono essere esclusi sono nel "merito" di una pratica che può risultare di ostacolo per le trasfusioni.
Se il regolamento dell'ospedale dice altro, allo stato non interessa perchè la legge è superiore al regolamento.

-kurgan-
04-09-2005, 17:37
Certo la stessa cosa è valida anche per una coppia etero che pratica del sesso anale.

questo è il punto che non capisco, infatti..

wolf64
04-09-2005, 18:33
Tanto per chiarirci un po le idee, potete dare un'occhiata alle seguenti FAQ:
http://netwolf.altervista.org/download/HIV-FAQ-v2.pdf

Consiglio a tutti di leggerle, da notare che vengono definiti a rischio i comportamenti e non le categorie di persone, negli ultimi tempi, nelle società occidentali, la frequenza dei casi di contagio per rapporti sessuali sono calati nelle comunità omosessuali, per una presa di coscienza maggiore del problema e la conseguente adozione di misure precauzionali, mentre è sempre in aumento tra gli eterosessuali.

Se leggete le FAQ vedrete che tra il momento del contagio e il momento in cui il virus viene rilevato, attraverso la ricerca degli anticorpi che produce, passa un periodo cosiddetto "periodo finestra" che sino a poco tempo fa veniva stimato in un minimo di 6 mesi, con i test di ultima generazione è sceso a 3.

Questo periodo finestra è la cosa che giustamente allarma coloro che si devono occupare di gestire le donazioni di sangue (ma la cosa potrebbe riguardare anche lo sperma ad esempio), proprio perchè in questo periodo, con l'attuale tecnologia, non c'è modo di scoprire se il sangue è infetto o meno (per la precisione ci sarebbe un test che si potrebbe fare da subito, lo leggete anche nelle FAQ, che tra l'altro è molto costoso, però non è preciso come il test ELISA, e infatti viene consigliato di fare successivamente quest'ultimo per una convalidazione del primo risultato, rispettando ovviamente il periodo finestra).

Per chi pensa che i rischi di contagio tra eterosessuali siano bassi consiglio di farsi qualche giretto nei forum dedicati a questo argomento, magari leggendo le testimonianze di qualche persona che si è ritrovata positiva a causa delle scappattelle del marito o della moglie...

Comunque, questo caso andrebbe analizzato più a fondo, soprattutto nelle considerazioni del se l'individuo ha avuto dei comportamenti a rischio piuttosto che per la sua tendenza sessuale, se però fosse soltanto per quest'ultima cosa, personalmente non sarei minimamente d'accordo con le scelte dell'ospedale, ma non per appoggiare battaglie su discorsi del tipo "gay pride" o similari, ma perchè lo ritengo un atto discrimatorio non appoggiato da alcun fondamento scientifico, ovvero "omosessuale (maschio) != sieropositivo", e se è vero che le comunità omosessuali erano considerate come un gruppo a rischio sino a un certo periodo di tempo fa, ora le cose sono cambiate, e comunque può essere meno a rischio un omosessuale che fa coppia fissa senza tradimenti da anni con una persona, con il fatto che questi due individui hanno fatto i loro bei test fuori da eventuali periodi finestra e sono risultati ambedue negativi, condizioni che li mette in grado di avere rapporti sessuali sprotetti senza alcun rischio, piuttosto che l'eterosessuale che la sera prima della donazione è andato a scoparsi l'amante senza alcuna protezione e senza sapere nulla sul suo eventuale stato infettivo! ;)

Una nota su di me: io non sono un medico, sono solo una persona che per una serie di disturbi (e, assicuro, non paranoie!) sino a prima dell'ultimo test si dava la probabilità di essere sieropositivo, diciamo, a un 50%, questo soprattutto per dei miei comportamenti sessuali ad alto rischio degli anni passati, e parlo di comportamenti eterosessuali, però fatti con delle persone e con delle modalità che mi portavano a temere per questa infezione.
La frequentazione di ambienti virtuali dedicati all'HIV mi ha però aperto gli occhi su questa infezione, facendomi capire da una parte i veri rischi e il giusto modo per affrontarli, e dall'altra tutte le esagerazioni, discriminazioni, leggende metropolitane e quant'altro di falso e fazioso gira su quella che viene vista come la peste del ventesimo secolo, anche se ci sarebbero altre malattie che ad oggi si meriterebbero tale appellativo, più che l'HIV, comunque la giusta informazione mi ha aiutato nell'affrontare il test con maggiore serenità, comunque sarebbe andato, per fortuna è risultato negativo, però il mio debito di riconoscenza nei confronti di queste comunità è il cercare il più possibile di contribuire a diffondere una maggiore e più corretta informazione sull'argomento, se sappiamo chi combattiamo possiamo farcela a sconfiggerlo, se ci mettiamo la testa sotto la sabbia per la paura gli lasceremo invece gioco facile, e la vittoria sarà la sua!

Scoperchiatore
04-09-2005, 19:00
Bè qualcuno ha detto che un rapporto anale trasmette più facilmente l'AIDS rispetto al rapporto vaginale.


Allora alle donne dovrebbero chiedere se hanno il culo rotto? :asd:

Cmq, è vera questa cosa, ma dalla ricostruzione e dal silenzio del Policlinico, si comprende come il rifiuto sia stato manifestato appena ha detto di essere gay, non di avere milioni di rapporti. Ha specificato "i suoi partner", ma non il numero nè la frequenza.

Korn
04-09-2005, 19:07
e farebbe bene se fosse stato rifiutato per il suo orientamento sessuale.
quoto e spero ci faccia un monte di soldi ;)

misterx
04-09-2005, 19:18
Mah cmq secondo me alla fin fine molto rumore per nulla.



appunto!

E chissà come ha fatto a farla finire sui TG una notizia del genere, mah

jumpermax
04-09-2005, 19:27
Tanto per chiarirci un po le idee, potete dare un'occhiata alle seguenti FAQ:
http://netwolf.altervista.org/download/HIV-FAQ-v2.pdf

Consiglio a tutti di leggerle, da notare che vengono definiti a rischio i comportamenti e non le categorie di persone, negli ultimi tempi, nelle società occidentali, la frequenza dei casi di contagio per rapporti sessuali sono calati nelle comunità omosessuali, per una presa di coscienza maggiore del problema e la conseguente adozione di misure precauzionali, mentre è sempre in aumento tra gli eterosessuali.

Se leggete le FAQ vedrete che tra il momento del contagio e il momento in cui il virus viene rilevato, attraverso la ricerca degli anticorpi che produce, passa un periodo cosiddetto "periodo finestra" che sino a poco tempo fa veniva stimato in un minimo di 6 mesi, con i test di ultima generazione è sceso a 3.

Questo periodo finestra è la cosa che giustamente allarma coloro che si devono occupare di gestire le donazioni di sangue (ma la cosa potrebbe riguardare anche lo sperma ad esempio), proprio perchè in questo periodo, con l'attuale tecnologia, non c'è modo di scoprire se il sangue è infetto o meno (per la precisione ci sarebbe un test che si potrebbe fare da subito, lo leggete anche nelle FAQ, che tra l'altro è molto costoso, però non è preciso come il test ELISA, e infatti viene consigliato di fare successivamente quest'ultimo per una convalidazione del primo risultato, rispettando ovviamente il periodo finestra).

Per chi pensa che i rischi di contagio tra eterosessuali siano bassi consiglio di farsi qualche giretto nei forum dedicati a questo argomento, magari leggendo le testimonianze di qualche persona che si è ritrovata positiva a causa delle scappattelle del marito o della moglie...

Comunque, questo caso andrebbe analizzato più a fondo, soprattutto nelle considerazioni del se l'individuo ha avuto dei comportamenti a rischio piuttosto che per la sua tendenza sessuale, se però fosse soltanto per quest'ultima cosa, personalmente non sarei minimamente d'accordo con le scelte dell'ospedale, ma non per appoggiare battaglie su discorsi del tipo "gay pride" o similari, ma perchè lo ritengo un atto discrimatorio non appoggiato da alcun fondamento scientifico, ovvero "omosessuale (maschio) != sieropositivo", e se è vero che le comunità omosessuali erano considerate come un gruppo a rischio sino a un certo periodo di tempo fa, ora le cose sono cambiate, e comunque può essere meno a rischio un omosessuale che fa coppia fissa senza tradimenti da anni con una persona, con il fatto che questi due individui hanno fatto i loro bei test fuori da eventuali periodi finestra e sono risultati ambedue negativi, condizioni che li mette in grado di avere rapporti sessuali sprotetti senza alcun rischio, piuttosto che l'eterosessuale che la sera prima della donazione è andato a scoparsi l'amante senza alcuna protezione e senza sapere nulla sul suo eventuale stato infettivo! ;)

Una nota su di me: io non sono un medico, sono solo una persona che per una serie di disturbi (e, assicuro, non paranoie!) sino a prima dell'ultimo test si dava la probabilità di essere sieropositivo, diciamo, a un 50%, questo soprattutto per dei miei comportamenti sessuali ad alto rischio degli anni passati, e parlo di comportamenti eterosessuali, però fatti con delle persone e con delle modalità che mi portavano a temere per questa infezione.
La frequentazione di ambienti virtuali dedicati all'HIV mi ha però aperto gli occhi su questa infezione, facendomi capire da una parte i veri rischi e il giusto modo per affrontarli, e dall'altra tutte le esagerazioni, discriminazioni, leggende metropolitane e quant'altro di falso e fazioso gira su quella che viene vista come la peste del ventesimo secolo, anche se ci sarebbero altre malattie che ad oggi si meriterebbero tale appellativo, più che l'HIV, comunque la giusta informazione mi ha aiutato nell'affrontare il test con maggiore serenità, comunque sarebbe andato, per fortuna è risultato negativo, però il mio debito di riconoscenza nei confronti di queste comunità è il cercare il più possibile di contribuire a diffondere una maggiore e più corretta informazione sull'argomento, se sappiamo chi combattiamo possiamo farcela a sconfiggerlo, se ci mettiamo la testa sotto la sabbia per la paura gli lasceremo invece gioco facile, e la vittoria sarà la sua!

wolf che dire hai espresso in modo chiarissimo la questione.

jumpermax
04-09-2005, 19:38
se il secondo ha norme più restrittive del primo e garantisce di più la mia salute scelgo il secondo. eccolo qua il "non so quale motivo" ;)
Non garantisce minimamente di più la tua salute. Scartare delle categorie non a rischio non ti è di nessun vantaggio...

bluelake
04-09-2005, 20:09
con il rapporto anale non protetto è più facile avere delle microlesioni della mucosa che facilitano l'ingresso del virus dell'HIV.
con la parola "non protetto" penso che hai sintetizzato tutto il succo del discorso.

Nicky
04-09-2005, 20:56
Mah cmq secondo me alla fin fine molto rumore per nulla.
.

Bah secondo me se una struttura sanitaria ha delle pecche, è giusto che in qualche modo sia fatta una denuncia.
Anche perchè in questo caso era un gay, ma poteva essere anche un calabrese, un nero, un cinese...un medico non ha diritto di "inventarsi" soggetti a rischio senza attenersi ad analisi e test.

Lucio Virzì
04-09-2005, 21:46
e perchè mai un eterosessuale magari sposato che ogni tanto va a prostitute dovrebbe essere meno a rischio di un omosessuale?

Infatti è più sano e rispettabile andare a puttane ... :rolleyes:

LuVi

bluelake
04-09-2005, 21:48
Infatti è più sano e rispettabile andare a puttane ... :rolleyes:
io sarei avvantaggiato, qua abbiamo quelle che la notte ballano con la musica dei distributori di benzina http://www.forumfree.net/?t=4578118 :D

Lucio Virzì
04-09-2005, 21:57
io sarei avvantaggiato, qua abbiamo quelle che la notte ballano con la musica dei distributori di benzina http://www.forumfree.net/?t=4578118 :D

Ma sarà stata una culista? :stordita:

jumpermax
05-09-2005, 02:35
con la parola "non protetto" penso che hai sintetizzato tutto il succo del discorso.
stando a quello che dice il medico una coppia gay che ha rapporti con il preservativo è più a rischio di una coppia etero che non li usa...

the_joe
05-09-2005, 08:24
Tutto questo casino perché scusate?
Ci sono regole ben precise per poter DONARE (non riceverlo) il sangue:

LINK (http://www.avis.it/usr_view.php?ID=1404)

Condizioni di base per il donatore
Età compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero) , 65 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico

Peso Più di 50 Kg

Pulsazioni comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive)

Pressione arteriosa tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MASSIMA)
tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o MINIMA)

Stato di salute Buono

Stile di vita Nessun comportamento a rischio

Auto esclusione E' doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale:
assunzione di droghe
alcolismo
rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive (es. occasionali, promiscui, ...)

epatite o ittero

malattie veneree

positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)

positività per il test AIDS (anti-HIV 1)

positività per il test dell'epatite B (HBsAg)

positività per il test dell'epatite C (anti-HCV)

rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell'elenco

LINK2 (http://www.fratres.org/informazioni/index.htm)
Chi NON deve donare il sangue o emocomponenti?
Inidoneità permanente:
Chi fa uso di droghe di qualsiasi tipo e per qualsiasi via;
chi ha avuto rapporti sessuali a rischio o in cambio di denaro o droga;
chi è alcoolista cronico;
chi è affetto o precedentemente affetto da:
- Epatite virale "B" (HbsAg positivo)
- Epatite virale "C" (HCV Ab positivo)
- Epatite da altri virus, in fase infettiva
- Sieroconversione per HIV
- AIDS
- Sifilide (o Lues) (TPHA/VDRL positivo)
- Lebbra
- Babesiosi
- Leishmaniosi (Kala-azar, bottone d'Oriente)
- Tripanosmiasi (malattia del sonno, malattia di Chagas)
- Febbre Q
- emofilia e malattie della coagulazione del sangue;
- chi ha soggiornato nel Regno Unito per più di 6 mesi (anche cumulativi) dal 1980 al 1996.

Sono i regolamenti che parlano di rapporti sessuali a rischio, sta al donatore ed alla sua onestà dichiararli o meno, cmq fra il rischio di contagiare una persona col proprio sangue infetto e il non poter donare il sangue è sempre preferibile la seconda opzione per ovvi motivi di sicurezza.

Se poi si vuol far casino per forza.............

(basta anche mettersi un orecchino, farsi un tatuaggio o una otturazione dal dentista per restare esclusi per 6 mesi e non credo si possa parlare di discriminazione dei tatuati ecc.)

gourmet
05-09-2005, 09:44
Il casino è perchè questo tizio dice di NON avere rapporti a rischio, pur essendo gay... è una cosa concepibile in questa italia benpensante?

Kratos
05-09-2005, 09:49
Veramente è da 4 pagine che si stà dicendo proprio che il problema è considerare i rapporti omosessuali APRIORISTICAMENTE "a rischio" quando la cosa non ha nessun fondamento medico. Non capisco chi ha deciso fideisticamente di prendere per oro colato (anzi, per comportamento virtuoso perchè "più restrittivo") le dichiarazioni dei medici interessati solo in quanto medici (come se i medici non potessero avere pregiudizi), quando con il buon senso e un minimo di informazione (i metodi di trasmissione dell'HIV non sono certo scienza occulta) non si può non accorgersi che sono boiate.

Mi si dovrebbe spiegare altrimenti come si fà, fra un soggetto eterosessuale e uno omosessuale, SENZA altre informazioni a supporto, a sostenere chi dei due è più a rischio, considerando che:
-entrambi POTREBBERO aver avuto rapporti anali non protetti
-entrambi POTREBBERO aver avuto rapporti frequenti e promiscui non protetti
-anche statisticamente l'incidenza dell'HIV nelle due categorie è paragonabile

Semmai ci sarebbe da discutere sul fatto che l'individuazione dei comportamenti "a rischio", a prescindere dall'orientamento sessuale, è ancora deputata alla buona fede del soggetto, quindi in un certo senso il pericolo di avere sangue infetto è presente in TUTTE le donazioni in via teorica...piuttosto inquietante.

the_joe
05-09-2005, 10:01
Il casino è perchè questo tizio dice di NON avere rapporti a rischio, pur essendo gay... è una cosa concepibile in questa italia benpensante?
Guarda, per me è comprensibilissimo tutto però devi tener conto che il medico che fa l'intervista prima della donazione, ti chiede diverse cose e se ritiene che per un qualsiasi motivo sarebbe meglio evitare la donazione, nel dubbio non ti fa donare, resta da vedere se è lecito considerare i rapporti omosessuali come comportamento a rischio o meno, ma come al solito DEVE PREVALERE LA PRUDENZA.
Ripeto pensate a cosa c'è in ballo, invece di pensare alle discriminazioni, se per un errore di valutazione resta contagiato e non esiste solo l'AIDS un bambino per aver ricevuto sangue infetto........................forse è meglio mandare indietro una persona in più che correre un rischio seppure remoto. IMHO

the_joe
05-09-2005, 10:02
Veramente è da 4 pagine che si stà dicendo proprio che il problema è considerare i rapporti omosessuali APRIORISTICAMENTE "a rischio" quando la cosa non ha nessun fondamento medico. Non capisco chi ha deciso fideisticamente di prendere per oro colato (anzi, per comportamento virtuoso perchè "più restrittivo") le dichiarazioni dei medici interessati solo in quanto medici (come se i medici non potessero avere pregiudizi), quando con il buon senso e un minimo di informazione (i metodi di trasmissione dell'HIV non sono certo scienza occulta) non si può non accorgersi che sono boiate.

Mi si dovrebbe spiegare altrimenti come si fà, fra un soggetto eterosessuale e uno omosessuale, SENZA altre informazioni a supporto, a sostenere chi dei due è più a rischio, considerando che:
-entrambi POTREBBERO aver avuto rapporti anali non protetti
-entrambi POTREBBERO aver avuto rapporti frequenti e promiscui non protetti
-anche statisticamente l'incidenza dell'HIV nelle due categorie è paragonabile

Semmai ci sarebbe da discutere sul fatto che l'individuazione dei comportamenti "a rischio", a prescindere dall'orientamento sessuale, è ancora deputata alla buona fede del soggetto, quindi in un certo senso il pericolo di avere sangue infetto è presente in TUTTE le donazioni in via teorica...piuttosto inquietante.
Quindi si torna al discorso che per prudenza è meglio non rischiare no?

Nessuna discriminazione, se un eterosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue.

Kratos
05-09-2005, 10:22
Dal momento che tutte le donazioni sono in minima parte a rischio (dipende dalla buona fede del donatore) e i FATTI dicono che gli omosessuali non sono più a rischio di altre categorie (fatti salvi i singoli casi), la risposta e no, non è prudenza rimandare indietro un omosessuale solo perchè è un omosessuale, così come non sarebbe prudenza rimandare indietro un feticista solo perchè è un feticista, dal momento che in nessuno dei due casi si può dedurre automaticamente la presenza di comportamenti a rischio.

Tutto questo fermo restando che la situazione non è ancora ben chiara, e che la mia condanna dell'accaduto si riferisce all'esclusione del donatore in base al SOLO orientamento sessuale. Se invece il medico ha deciso per l'esclusione in base ad altri fattori, anche se per un eccesso di prudenza, la questione è diversa. Quando è giustificata, la prudenza non è mai troppa in questi casi come avete già detto. Ma che alla prudenza si sostituisca il pregiudizio...

prio
05-09-2005, 10:24
Nessuna discriminazione, se un eterosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue.

Si, pero' se un eterosessuale dichiara di non avere rapporti non sicuri gli si crede sulla parola.
Se un omosessuale dichiara di avere solo rapporti sicuri _non_ gli si crede a prescindere.
Non e' propriamente la stessa cosa, direi..

Kratos
05-09-2005, 10:26
Quindi si torna al discorso che per prudenza è meglio non rischiare no?

Nessuna discriminazione, se un eterosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue.

Ultima cosa, uno specchietto riassuntivo del mio pensiero.

"SE un eterosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue.
Un omosessuale ha rapporti non sicuri e non può donare il sangue."

QUESTA è discriminazione, non prudenza.

"SE un eterosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue.
SE un omosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue."

QUESTA invece è prudenza.

wolf64
05-09-2005, 10:34
Si, pero' se un eterosessuale dichiara di non avere rapporti non sicuri gli si crede sulla parola.
Se un omosessuale dichiara di avere solo rapporti sicuri _non_ gli si crede a prescindere.
Non e' propriamente la stessa cosa, direi..

Questa è la chiave di tutta la questione! :rolleyes:

the_joe
05-09-2005, 10:35
Ultima cosa, uno specchietto riassuntivo del mio pensiero.

"SE un eterosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue.
Un omosessuale ha rapporti non sicuri e non può donare il sangue."

QUESTA è discriminazione, non prudenza.

"SE un eterosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue.
SE un omosessuale ha rapporti non sicuri non può donare il sangue."

QUESTA invece è prudenza.
Vedi, siccome parliamo di salute, ci sono alcune prassi che vengono rispettate, ti fai un tatuaggio, non puoi donare il sangue per 6 mesi a prescindere dal fatto che tu sia andato dal miglior tatuatore del mondo che rispetta alla lettera tutte le precauzioni del caso, ma non solo, anche se vai dal dentista, oppure subisci una operazione ospedaliera anche banale, perchè c'è sempre il rischio seppur minimo di essere stati contagiati.
Comunque quando si va a donare il sangue ci vengono poste delle domande da un medico, in quel momento abbiamo davanti una persona con cui si può parlare liberamente e chiedere e chiarire le cose, credo (ma non sono sicuro) che un omosessuale che dimostri di essere fedele, di non avere rapporti con persone a rischio ecc. non venga discriminato, alla fine non può donare il sangue nemmeno chi si fa le canne o chi si ubriaca ecc. perchè viene considerata persona non affidabile.

Io sono per la prudenza sempre.

riaw
05-09-2005, 10:41
e i FATTI dicono che gli omosessuali non sono più a rischio di altre categorie (fatti salvi i singoli casi), la risposta e no, non è prudenza rimandare indietro un omosessuale solo perchè è un omosessuale,


sicuro?

Fonte: AdnKronos (28/07/2005)

Hiv in aumento fra omosessuali secondo Anlaids


In Italia aumentano i casi di infezione da Hiv fra gli omosessuali. E' il dato che emerge da un'indagine dell'Anlaids, condotta nel 2004 in 28 Centri di cura di diverse regione italiane. I dati del sondaggio, realizzato su richiesta del Dipartimento per la lotta alla droga della Presidenza del Consiglio, sono stati presentati oggi a Roma in Campidoglio, durante la cerimonia per i vent'anni dell'associazione, presieduta dall'immunologo Ferdinando Aiuti che lancia l'allarme: ''Si sta abbassando la guardia''
Dall'indagine emerge dunque un aumento di infezioni soprattutto fra gli omosessuali, che rappresentano il 26% dei nuovi casi di Hiv. Ma l'allarme rimane alto anche fra gli eterosessuali, che continuano ad occupare il primo posto per incidenza di sieropositività, con il 42,7%, mentre calano i contagi fra gli ex tossicodipendenti (13,8%) e i tossicodipendenti (10,7%). Secondo Aiuti, ''ad un certo punto e' calata l'attenzione sui rischi della malattia, e anche fra la comunità omosessuale si è cominciato a pensare che l'Aids non fosse più la malattia dei gay. Molti giovani sono cresciuti senza aver avuto alcun tipo di informazione o sensibilizzazione al riguardo''.
Gli esperti dell'Anlaids, presenti oggi alla cerimonia, ricordano inoltre che ''il 62% delle persone scopre di essere sieropositivo quando ormai è in Aids conclamata, e quindi dopo tanti anni di inconsapevole trasmissione del virus ad altri, con rapporti sessuali o attraverso altri comportamenti a rischio''. Non solo. ''Vi è un forte aumento dei casi di Aids fra gli immigrati e delle nuove infezioni da Hiv, che rappresentano il 30% del totale''. ''Fra le donne sieropositive - riferisce l'immunologo - una su quattro ha scoperto l'infezione proprio quando era in gravidanza''.
Per questo, l'Anlaids ritiene importante l'invito a fare il test alle donne prima di programmare la nascita di un figlio, agli omosessuali, che devono fare il test e usare sempre il profilattico nei rapporti sessuali, agli immigrati, specie se provengono dai Paesi dove l'infezione è altamente endemica.

e se ne è pure lamentata l'arcigay, quella che adesso si lamenta che hanno rifiutato quel poveretto per la donazione.......


Arcigay protesta contro il ministro Sirchia
L'attuale campagna di prevenzione, infatti, per la prima volta da quando negli anni '80 è scoppiata l'emergenza Aids in Italia, non prevede alcuna misura indirizzata espressamente alla popolazione omosessuale e non coinvolge le associazioni gay del paese.
"E' vergognoso che il ministro Sirchia - ha commentato Ferigo - abbia escluso i gay dalla campagna contro l'Aids e che non si faccia alcun cenno all'uso del preservativo, nonostante stiano aumentando in Italia proprio i casi di Aids dovuti a rapporti sessuali non protetti, sia etero che gay. Secondo le raccomandazioni della Conferenza intergovernativa dei ministri della sanità dei paesi dell'Unione Europea, riunitasi a Berlino a fine febbraio, i rapporti omosessuali sono uno dei campi su cui occorre intervenire nella prevenzione. Il riferimento all'omosessualità è però scomparso dal documento, in elaborazione presso la Commissione Aids del ministero della salute italiano, che dovrebbe implementare tali raccomandazioni nel nostro paese.

wolf64
05-09-2005, 10:45
Tutto questo casino perché scusate?
Ci sono regole ben precise per poter DONARE (non riceverlo) il sangue:

LINK (http://www.avis.it/usr_view.php?ID=1404)


LINK2 (http://www.fratres.org/informazioni/index.htm)


Sono i regolamenti che parlano di rapporti sessuali a rischio, sta al donatore ed alla sua onestà dichiararli o meno, cmq fra il rischio di contagiare una persona col proprio sangue infetto e il non poter donare il sangue è sempre preferibile la seconda opzione per ovvi motivi di sicurezza.

Se poi si vuol far casino per forza.............

(basta anche mettersi un orecchino, farsi un tatuaggio o una otturazione dal dentista per restare esclusi per 6 mesi e non credo si possa parlare di discriminazione dei tatuati ecc.)

Quoto il post indicativamente perchè ho trovato alcune cose non chiare, tra le cose che indicano una inidoneità permanente ce ne sono un paio che mi lasciano perplesso, ma più di tutti:

- chi ha soggiornato nel Regno Unito per più di 6 mesi (anche cumulativi) dal 1980 al 1996.

Cioè, se io ero stato in quegli anni nel Regno Unito per più di 6 mesi, anche cumulativi, magari con mia moglie, alla quale non ho mai fatto le corna, e da allora ho comunque fatto esami del sangue per mia prevenzione nei quali è sempre risultato che non ho nessuna infezione da HIV, HCV e quant'altro, non posso e non potrò mai donare del sangue?
Non sapevo che il solo soggiornare in un paese fosse un fattore a rischio così grande, evidentemente nel Regno Unito ci sono particolari infezioni croniche (e cioè che ti rimangono per tutta la vita) di tipo aereo, e cioè che si prendono anche solo respirando, ah, dimenticavo, questo però dal 1980 al 1996... :rolleyes:

the_joe
05-09-2005, 10:48
Quoto il post indicativamente perchè ho trovato alcune cose non chiare, tra le cose che indicano una inidoneità permanente ce ne sono un paio che mi lasciano perplesso, ma più di tutti:

- chi ha soggiornato nel Regno Unito per più di 6 mesi (anche cumulativi) dal 1980 al 1996.

Cioè, se io ero stato in quegli anni nel Regno Unito per più di 6 mesi, anche cumulativi, magari con mia moglie, alla quale non ho mai fatto le corna, e da allora ho comunque fatto esami del sangue per mia prevenzione nei quali è sempre risultato che non ho nessuna infezione da HIV, HCV e quant'altro, non posso e non potrò mai donare del sangue?
Non sapevo che il solo soggiornare in un paese fosse un fattore a rischio così grande, evidentemente nel Regno Unito ci sono particolari infezioni croniche (e cioè che ti rimangono per tutta la vita) di tipo aereo, e cioè che si prendono anche solo respirando, ah, dimenticavo, questo però dal 1980 al 1996... :rolleyes:

La mucca pazza ti dice niente?

wolf64
05-09-2005, 10:48
sicuro?

Fonte: AdnKronos (28/07/2005)

Hiv in aumento fra omosessuali secondo Anlaids


In Italia aumentano i casi di infezione da Hiv fra gli omosessuali. E' il dato che emerge da un'indagine dell'Anlaids, condotta nel 2004 in 28 Centri di cura di diverse regione italiane. I dati del sondaggio, realizzato su richiesta del Dipartimento per la lotta alla droga della Presidenza del Consiglio, sono stati presentati oggi a Roma in Campidoglio, durante la cerimonia per i vent'anni dell'associazione, presieduta dall'immunologo Ferdinando Aiuti che lancia l'allarme: ''Si sta abbassando la guardia''
Dall'indagine emerge dunque un aumento di infezioni soprattutto fra gli omosessuali, che rappresentano il 26% dei nuovi casi di Hiv. Ma l'allarme rimane alto anche fra gli eterosessuali, che continuano ad occupare il primo posto per incidenza di sieropositività, con il 42,7%, mentre calano i contagi fra gli ex tossicodipendenti (13,8%) e i tossicodipendenti (10,7%). Secondo Aiuti, ''ad un certo punto e' calata l'attenzione sui rischi della malattia, e anche fra la comunità omosessuale si è cominciato a pensare che l'Aids non fosse più la malattia dei gay. Molti giovani sono cresciuti senza aver avuto alcun tipo di informazione o sensibilizzazione al riguardo''.
Gli esperti dell'Anlaids, presenti oggi alla cerimonia, ricordano inoltre che ''il 62% delle persone scopre di essere sieropositivo quando ormai è in Aids conclamata, e quindi dopo tanti anni di inconsapevole trasmissione del virus ad altri, con rapporti sessuali o attraverso altri comportamenti a rischio''. Non solo. ''Vi è un forte aumento dei casi di Aids fra gli immigrati e delle nuove infezioni da Hiv, che rappresentano il 30% del totale''. ''Fra le donne sieropositive - riferisce l'immunologo - una su quattro ha scoperto l'infezione proprio quando era in gravidanza''.
Per questo, l'Anlaids ritiene importante l'invito a fare il test alle donne prima di programmare la nascita di un figlio, agli omosessuali, che devono fare il test e usare sempre il profilattico nei rapporti sessuali, agli immigrati, specie se provengono dai Paesi dove l'infezione è altamente endemica.

e se ne è pure lamentata l'arcigay, quella che adesso si lamenta che hanno rifiutato quel poveretto per la donazione.......


Arcigay protesta contro il ministro Sirchia
L'attuale campagna di prevenzione, infatti, per la prima volta da quando negli anni '80 è scoppiata l'emergenza Aids in Italia, non prevede alcuna misura indirizzata espressamente alla popolazione omosessuale e non coinvolge le associazioni gay del paese.
"E' vergognoso che il ministro Sirchia - ha commentato Ferigo - abbia escluso i gay dalla campagna contro l'Aids e che non si faccia alcun cenno all'uso del preservativo, nonostante stiano aumentando in Italia proprio i casi di Aids dovuti a rapporti sessuali non protetti, sia etero che gay. Secondo le raccomandazioni della Conferenza intergovernativa dei ministri della sanità dei paesi dell'Unione Europea, riunitasi a Berlino a fine febbraio, i rapporti omosessuali sono uno dei campi su cui occorre intervenire nella prevenzione. Il riferimento all'omosessualità è però scomparso dal documento, in elaborazione presso la Commissione Aids del ministero della salute italiano, che dovrebbe implementare tali raccomandazioni nel nostro paese.


A leggere le percentuali (che ho evidenziato in grassetto), mi verrebbe più paura, nel malaugurato caso avessi bisogno di una trasfusione, al pensiero che la maggior parte, per non dire tutti, dei donatori siano eterosessuali! :rolleyes:

wolf64
05-09-2005, 10:50
La mucca pazza ti dice niente?

Ah, ok, come non detto allora!

Kratos
05-09-2005, 10:50
Vedi, siccome parliamo di salute, ci sono alcune prassi che vengono rispettate, ti fai un tatuaggio, non puoi donare il sangue per 6 mesi a prescindere dal fatto che tu sia andato dal miglior tatuatore del mondo che rispetta alla lettera tutte le precauzioni del caso, ma non solo, anche se vai dal dentista, oppure subisci una operazione ospedaliera anche banale, perchè c'è sempre il rischio seppur minimo di essere stati contagiati.
Comunque quando si va a donare il sangue ci vengono poste delle domande da un medico, in quel momento abbiamo davanti una persona con cui si può parlare liberamente e chiedere e chiarire le cose, credo (ma non sono sicuro) che un omosessuale che dimostri di essere fedele, di non avere rapporti con persone a rischio ecc. non venga discriminato, alla fine non può donare il sangue nemmeno chi si fa le canne o chi si ubriaca ecc. perchè viene considerata persona non affidabile.

Io sono per la prudenza sempre.


Scusa ma anch'io sono per la prudenza sempre, sto dicendo che quello che SEMBRA sia successo in questo caso non è prudenza, è pregiudizio e non rende affatto le donazioni più sicure come qualcuno vuole far credere.
Perchè se ti fai un tatuaggio è un FATTO la possibilità di aver contratto un'infezione, e anche se è minima la prudenza consiglia giustamente di considerarla. Mentre il fatto di essere omosessuale non implica NESSUNA possibilità di contrarre infezioni, non mi risulta che l'HIV si propaghi da solo ad ogni omosessuale.

Credo che alla fine stiamo dicendo la stessa cosa, volevo solo chiarire ulteriormente :)

riaw
05-09-2005, 10:59
A leggere le percentuali (che ho evidenziato in grassetto), mi verrebbe più paura, nel malaugurato caso avessi bisogno di una trasfusione, al pensiero che la maggior parte, per non dire tutti, dei donatori siano eterosessuali! :rolleyes:


quelle sono le percentuali dei casi di hiv rispetto al totale dei casi.
quindi fai la proporzione fra quanti sono gay e quanti sono etero, e scopri il risultato.
supponiamo che la popolazione sia costituita da un 50% di donne e da un 50% di uomini.
secondo quel rapporto i casi di hiv fra gay sono circa il 50% di quelli fra etero.

bene, se la metà degli umoni italiani fosse gay, allora significa che la possibilità di essere contagiato da un etero è uguale a quella di essere contagiato da un omosessuale.
dato che NON CREDO che la metà degli uomini italiani sia gay, e dato che NON SONO SICURO che durante il controllo hiv tutti i gay si siano dichiarati gay (penso che alcuni possano essere finiti nella percentuale degli etero) ne risulta che proporzionalmente accettare la donazione da un gay è decisamente più rischioso che accettarla da un etero.


insieme a questo aggiungici la notizia che i casi di hiv fra gay sono in aumento, e ne risulta paradossale che l'arcigay rompa i coglioni per far donare sangue agli omosessuali.

saluti.

bluelake
05-09-2005, 11:05
stando a quello che dice il medico una coppia gay che ha rapporti con il preservativo è più a rischio di una coppia etero che non li usa...
ah beh, considerando il numero di idioti che c'è tra i medici ospedalieri, direi che è una sicurezza :rotfl:

riaw
05-09-2005, 11:06
ah beh, considerando il numero di idioti che c'è tra i medici ospedalieri, direi che è una sicurezza :rotfl:

e invece devo bermi quello che dice un utente su un forum e dare una pedata nel culo al medico, giusto?


ma per favore :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

ziozetti
05-09-2005, 11:16
E' bello esprimere la propria omofobia nascondendosi dietro ai pareri di eminenti medici... che pena! :(

the_joe
05-09-2005, 11:17
C'è un grande bisogno di sangue "sicuro"

Esistono malattie che si trasmettono tramite scambio di sangue

Dobbiamo fare in modo che il rischio per chi riceve il sangue sia il minore possibile.

Tutto il resto è aria fritta.

bluelake
05-09-2005, 11:18
e invece devo bermi quello che dice un utente su un forum e dare una pedata nel culo al medico, giusto?


ma per favore :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
non ho mica detto che TUTTI i medici ospedalieri sono degli idioti... solo che in 6 anni di servizio sulle ambulanze di ospedali ne ho girati parecchi, e non ti nascondo che se oggi dovessi ricoverarmi da qualche parte non mi sentirei per niente sicuro, visto che ancora si seguono teorie mediche che a chi si laurea adesso viene insegnato che sono del tutto errate, oltre ad aver visto dei medici letteralmente matti da legare (perché io uno che vuol fare un'iniezione ad un paziente su un'ambulanza lanciata a 130 in autostrada lo chiamo solo pazzo)...
comunque sai, in definitiva, se fanno così vuol dire che il mio sangue non gli serve, e me lo tengo nelle vene.

riaw
05-09-2005, 11:21
E' bello esprimere la propria omofobia nascondendosi dietro ai pareri di eminenti medici... che pena! :(

prima di tutto i parametri sono quelli dell' anlaids, se hai parametri forniti da un'associazione che reputi superiore postali pure, nessuno te lo vieta.

secondariamente, lasciamo perdere accuse di omofobia e cazzate varie, non stiamo discutendo del diritto di voto, ma del rischio di contagio da hiv.

ziozetti
05-09-2005, 11:26
prima di tutto i parametri sono quelli dell' anlaids, se hai parametri forniti da un'associazione che reputi superiore postali pure, nessuno te lo vieta.

I dati non li metto in dubbio.

secondariamente, lasciamo perdere accuse di omofobia e cazzate varie, non stiamo discutendo del diritto di voto, ma del rischio di contagio da hiv.
Scusa, ma se hai più paura di ricevere il sangue di bluelake piuttosto che il mio (partner femminile fisso da 8 anni) come la chiami questa cosa, supponendo che anche blue abbia un partner (maschile) fisso da anni?

riaw
05-09-2005, 11:27
Scusa, ma se hai più paura di ricevere il sangue di bluelake piuttosto che il mio (partner femminile fisso da 8 anni) come la chiami questa cosa, supponendo che anche blue abbia un partner (maschile) fisso da anni?

prudenza.

zerothehero
05-09-2005, 11:37
Tutto questo casino perché scusate?
Ci sono regole ben precise per poter DONARE (non riceverlo) il sangue:

Sono i regolamenti che parlano di rapporti sessuali a rischio, sta al donatore ed alla sua onestà dichiararli o meno, cmq fra il rischio di contagiare una persona col proprio sangue infetto e il non poter donare il sangue è sempre preferibile la seconda opzione per ovvi motivi di sicurezza.

Se poi si vuol far casino per forza.............


iL casino sta nel fatto che un regolamento interno di un ospedale violerebbe la legge...insomma una roba da niente.. :)

zerothehero
05-09-2005, 11:39
Quoto il post indicativamente perchè ho trovato alcune cose non chiare, tra le cose che indicano una inidoneità permanente ce ne sono un paio che mi lasciano perplesso, ma più di tutti:

- chi ha soggiornato nel Regno Unito per più di 6 mesi (anche cumulativi) dal 1980 al 1996.

Cioè, se io ero stato in quegli anni nel Regno Unito per più di 6 mesi, anche cumulativi, magari con mia moglie, alla quale non ho mai fatto le corna, e da allora ho comunque fatto esami del sangue per mia prevenzione nei quali è sempre risultato che non ho nessuna infezione da HIV, HCV e quant'altro, non posso e non potrò mai donare del sangue?
Non sapevo che il solo soggiornare in un paese fosse un fattore a rischio così grande, evidentemente nel Regno Unito ci sono particolari infezioni croniche (e cioè che ti rimangono per tutta la vita) di tipo aereo, e cioè che si prendono anche solo respirando, ah, dimenticavo, questo però dal 1980 al 1996... :rolleyes:


No, è per la BSE....

Grande blu
05-09-2005, 11:41
non ho mica detto che TUTTI i medici ospedalieri sono degli idioti... solo che in 6 anni di servizio sulle ambulanze di ospedali ne ho girati parecchi, e non ti nascondo che se oggi dovessi ricoverarmi da qualche parte non mi sentirei per niente sicuro, visto che ancora si seguono teorie mediche che a chi si laurea adesso viene insegnato che sono del tutto errate, oltre ad aver visto dei medici letteralmente matti da legare (perché io uno che vuol fare un'iniezione ad un paziente su un'ambulanza lanciata a 130 in autostrada lo chiamo solo pazzo)...
comunque sai, in definitiva, se fanno così vuol dire che il mio sangue non gli serve, e me lo tengo nelle vene.
Se veramente sei omosessuale.. preferirei non ricevere il tuo sangue, pur ringraziandoti per il tuo bel gesto.

voodoo child
05-09-2005, 11:52
Dio mio siamo nel 2005 e ancora tocca vedere tutta sta gente che se solo potesse chiuderebbe tutti gli omosessuali nel loro ghetto dove possono fare la loro vita promiscua e scambiarsi il loro sangue da gay senza corrompere la purezza della società... :rolleyes:

Premetto che sono donatore di sangue da 4 anni e studio medicina, percui qualcosa sull'argomento penso di saperla...
Per prima cosa la legge che escludeva gli omosessuali dalla donazione in quanto soggetti a rischio è stata abrogata perchè si è capito che sono i comportamenti (intesi come numero di partner e uso o meno del preservativo) e non gli orientamenti sessuali a creare il rischio, e c'è una bella differenza...
Seconda cosa, nel questionario che viene fatto compilare all'avis prima di ogni donazione viene chiesto se si hanno avuto rapporti non protetti con partner sconosciuti, e non se si è etero o gay... inoltre la cosa è affidata alla coscienza del singolo, si può benissimo mentire spudoratamente volendo... questo signore ha detto di essere gay senza che nessuno gliela avesse chiesto, e da lì hanno deciso di escluderlo... bene, se l'essere gay è tanto importante perchè non hanno messo un cartello fuori "i gay non possono donare" e non glielo hanno chiesto loro? Allora chissà quanti gay hanno donato fino a quel momento... rabbrividiamo!
E poi chi vi ha detto che rapporto omo=alto rischio rapporto etero=poco rischio e rapporto lesbico=nessun rischio? La prima regola è che non esistono rapporti non a rischio, nel senso che ogni tipo di rapporto (anche orale) può trasmettere l'infezione... senza contare che il rapporto anale non è esclusiva dei gay.
Riassumendo, l'unica discriminante per giudicare una persona come "a rischio" è l'attività sessuale, e non i suoi gusti sessuali: l'etero che va a puttane o più semplicemente si fa tutte quelle che riesce è esattamente a rischio quanto il gay single che ha varie avventure (anzi forse tra i gay è più diffusa la cultura della prevenzione). Il gay che ha una relazione stabile e monogama è tanto sicuro quanto l'uomo sposato e con figli. E' giusto che chi ha una vita sessuale molto intensa con più partner venga escluso, mentre chi non ha rapporti o li ha con la stessa persona da molto tempo deve essere ammesso, indipendentemente che sia etero gay o quant'altro....

Leggendo alcuni commenti si vede in modo fin troppo chiaro che per molti riesce impossibile vedere l'omosessuale come una persona normale con un diverso orientamento, magari che vive una relazione amorosa con un'altra persona da lungo tempo... ho paura che per molti il gay sia una specie di pervertito affamato di sesso che si porterebbe a letto chiunque, mosso solo da pulsioni animalesche e incapace di controllarsi, un vettore ambulante di malattie veneree che bisogna evitare perchè non infetti anche i "normali"...
vi confesso che il pensiero che il mio sangue finisca dentro a persone che la pensano così mi farebbe venir voglia di smettere di donare...

zerothehero
05-09-2005, 11:57
Dio mio siamo nel 2005 e ancora tocca vedere tutta sta gente che se solo potesse chiuderebbe tutti gli omosessuali nel loro ghetto dove possono fare la loro vita promiscua e scambiarsi il loro sangue da gay senza corrompere la purezza della società... :rolleyes:

Premetto che sono donatore di sangue da 4 anni e studio medicina, percui qualcosa sull'argomento penso di saperla...
Per prima cosa la legge che escludeva gli omosessuali dalla donazione in quanto soggetti a rischio è stata abrogata perchè si è capito che sono i comportamenti (intesi come numero di partner e uso o meno del preservativo) e non gli orientamenti sessuali a creare il rischio, e c'è una bella differenza...
Seconda cosa, nel questionario che viene fatto compilare all'avis prima di ogni donazione viene chiesto se si hanno avuto rapporti non protetti con partner sconosciuti, e non se si è etero o gay... inoltre la cosa è affidata alla coscienza del singolo, si può benissimo mentire spudoratamente volendo... questo signore ha detto di essere gay senza che nessuno gliela avesse chiesto, e da lì hanno deciso di escluderlo... bene, se l'essere gay è tanto importante perchè non hanno messo un cartello fuori "i gay non possono donare" e non glielo hanno chiesto loro? Allora chissà quanti gay hanno donato fino a quel momento... rabbrividiamo!
E poi chi vi ha detto che rapporto omo=alto rischio rapporto etero=poco rischio e rapporto lesbico=nessun rischio? La prima regola è che non esistono rapporti non a rischio, nel senso che ogni tipo di rapporto (anche orale) può trasmettere l'infezione... senza contare che il rapporto anale non è esclusiva dei gay.
Riassumendo, l'unica discriminante per giudicare una persona come "a rischio" è l'attività sessuale, e non i suoi gusti sessuali: l'etero che va a puttane o più semplicemente si fa tutte quelle che riesce è esattamente a rischio quanto il gay single che ha varie avventure (anzi forse tra i gay è più diffusa la cultura della prevenzione). Il gay che ha una relazione stabile e monogama è tanto sicuro quanto l'uomo sposato e con figli. E' giusto che chi ha una vita sessuale molto intensa con più partner venga escluso, mentre chi non ha rapporti o li ha con la stessa persona da molto tempo deve essere ammesso, indipendentemente che sia etero gay o quant'altro....

Leggendo alcuni commenti si vede in modo fin troppo chiaro che per molti riesce impossibile vedere l'omosessuale come una persona normale con un diverso orientamento, magari che vive una relazione amorosa con un'altra persona da lungo tempo... ho paura che per molti il gay sia una specie di pervertito affamato di sesso che si porterebbe a letto chiunque, mosso solo da pulsioni animalesche e incapace di controllarsi, un vettore ambulante di malattie veneree che bisogna evitare perchè non infetti anche i "normali"...
vi confesso che il pensiero che il mio sangue finisca dentro a persone che la pensano così mi farebbe venir voglia di smettere di donare...


quoto in tutto.

wolf64
05-09-2005, 11:59
quelle sono le percentuali dei casi di hiv rispetto al totale dei casi.
quindi fai la proporzione fra quanti sono gay e quanti sono etero, e scopri il risultato.
supponiamo che la popolazione sia costituita da un 50% di donne e da un 50% di uomini.
secondo quel rapporto i casi di hiv fra gay sono circa il 50% di quelli fra etero.

bene, se la metà degli umoni italiani fosse gay, allora significa che la possibilità di essere contagiato da un etero è uguale a quella di essere contagiato da un omosessuale.
dato che NON CREDO che la metà degli uomini italiani sia gay, e dato che NON SONO SICURO che durante il controllo hiv tutti i gay si siano dichiarati gay (penso che alcuni possano essere finiti nella percentuale degli etero) ne risulta che proporzionalmente accettare la donazione da un gay è decisamente più rischioso che accettarla da un etero.


insieme a questo aggiungici la notizia che i casi di hiv fra gay sono in aumento, e ne risulta paradossale che l'arcigay rompa i coglioni per far donare sangue agli omosessuali.

saluti.

Interessante Riaw, però tu mi parti da cifre ben precise per finire su delle supposizioni, e se andiamo avanti a supposizioni sai quante cose possiamo ipotizzare? ;)

Se però vogliamo andare per supposizioni, sai quanti che ce l'hanno e non sanno di averlo e sono eterosessuali? Se tu frequentassi (e magari lo fai, non posso saperlo) delle comunità, anche virtuali, dove si tratta questo problema, scopriresti che c'è una percentuale molto alta di individui omosessuali che si preoccupa di aver contratto l'infezione, mentre tra gli eterosessuali o ci sono quelli che vanno in paranoia perchè avevano i taglietti sulle pellicine delle unghie e hanno fatto petting (e se ti sei preso la briga di leggere le FAQ che ho postato noterai che questo è un rischio praticamente nullo, a proposito, le hai lette?), o ci sono quelli che scopano a destra e a sinistra, però ritenendo di far parte di una categoria non a rischio sono convinti di aver più probabilità di essere colpiti da un meteorite piuttosto che da questa infezione!
In più, tu parlavi dei gay, ma che mi dici dei bisessuali? O di coloro che manco si sentono bisessuali ma vanno con i transessuali? Anche in questo caso è difficile fare "il bianco e il nero", anche in questo caso ci sono varie scale di grigio, e da tenere presente che questi ultimi sono per le loro abitudini ancora più a rischio dell'omosessuale vero e proprio!
Come vedi ipotizzare delle percentuali "precise" non è così facile come sembrerebbe... però c'è il fatto che sulla percentuale che si sa aver contratto l'HIV quasi la metà è etero, e, tieni ben presente questo, che se è vero che in questo momento (mi rifaccio a quanto hai postato) la comunità omosessuale ha abbassato le difese, è anche vero che c'è stato un buon periodo che le aveva alzate, mentre la cosiddetta comunità eterosessuale non le ha mai alzate, in questo ambito le percentuali di contagiati hanno sempre continuato a salire.

Piuttosto mi sembra che se un eterosessuale garantisce in coscienza di non aver avuto comportamenti a rischio deve essere creduto, se invece lo dice un omosessuale non deve essere creduto a priori, ma per logica, se un omosessuale si dichiara tale e vuole donare il sangue sapendo, sempre in coscienza, di non aver avuto comportamenti a rischio, perchè non dovrebbe essere creduto? Se volesse fare il figlio di put*ana e donare sangue potenzialmente infetto, potrebbe farlo benissimo dicendo che lui non è omosessuale, come mente su di una cosa potrebbe benissimo mentire anche sull'altra, o no?

Tanto per intenderci, io non sono uno che difende a priori gli omosessuali, anzi, se devo dire la verità certe ostentazioni come si vedono nei gay pride mi danno anche un certo fastidio, però le discriminazioni a priori mi danno altrettanto e molto più fastidio, tutto qua!

Saluti.

PS: x tutti, quanto citato da Riaw riguardo a un ri-aumento dei casi di contagio nella comunità omosessuale può essere indicativo di un fenomento che sembra avere avuto origine negli USA, e cioè visto che ad oggi di infezione di HIV non si muore praticamente più, questo grazie alle cure con i nuovi cocktail di farmaci antiretrovirali, e le aspettative di vita si sono allungate a diverse decine di anni, molti incominciano ad avere l'impressione che questa infezione si riduca poi ad una "semplice" malattia cronica, ma non più mortale, così abbassano la guardia!
Le comunità omosessuali sono mediamente più informate su questa infezione, al contrario di quella etero dove la maggior parte degli individui preferisce mettere la testa sotto la sabbia e magari pensare che anche solo a stringere la mano ad un sieropositivo si prende l'infezione, però la maggiore informazione fa sì che si sia anche più aggiornati sugli sviluppi medici della cosa, e questo potrebbe però portare a questo effetto di calo (in questo caso però eccessivo) della paura verso l'HIV.

In realtà che l'infezione costituisce un pericolo molto minore rispetto ad anni fa è in parte vero, oggi ci sono addirittura casi di persone in AIDS conclamata che vengono "riportati indietro", allo stato di sieropositività, e questo è uno dei principali motivi per cui nel dubbio il test va fatto sempre e comunque, senza mettere la testa sotto la sabbia, però ricordiamoci che al momento non ci sono cure definitive, soprattutto intese come vaccini, per cui al momento non si muore più, ma te lo tieni per tutta la vita, per questo la guardia non va abbassata, perciò ragazzi/e, per emulare quanto diceva il buon Nico Cereghini riguardo alla sicurezza in moto :D "preservativo in tasca, sempre ben efficiente, e... cervello sempre ben acceso!!!" ;)

voodoo child
05-09-2005, 11:59
prudenza.
Io lo chiamo razzismo...
L'infezione resta latente per al massimo 6 mesi (il cosiddetto periodo finestra), per cui etero o gay chi ha una relazione stabile e fissa da almeno un anno con un partner sano è da considerarsi sicuro, non ci sono cazzi (ovviamente dando per scontata la fedeltà di entrambi i partner)....
Se a questo punto hai ancora dei dubbi a voler ricevere sangue di un gay con una relazione dissa da 2 anni l'unica spiegazione è che tu abbia dei pregiudizi verso gli omosessuali, che consideri incapaci di mantenere una relazione monogama senza farsi altra gente, per cui è un problema tuo e non del donatore...

wolf64
05-09-2005, 12:02
No, è per la BSE....

Sì, grazie, è stata una mia fagianata :fagiano: me lo ha fatto notare anche The_joe.

bluelake
05-09-2005, 12:03
Se veramente sei omosessuale.. preferirei non ricevere il tuo sangue, pur ringraziandoti per il tuo bel gesto.
yes, sono veramente omosessuale... bah, in definitiva se muori perché non c'è sangue, mi verrebbe da dire "son cazzi tua" alla fin fine.

zerothehero
05-09-2005, 12:04
Sì, grazie, è stata una mia fagianata :fagiano: me lo ha fatto notare anche The_joe.

E' un provvedimento "preventivo".
Dato che la Bse è causata dal prione (proteina mutata) non si esclude che vi possa essere una trasmissione tra uomo-uomo, per contatto sanguigno.

zerothehero
05-09-2005, 12:05
yes, sono veramente omosessuale... bah, in definitiva se muori perché non c'è sangue, mi verrebbe da dire "son cazzi tua" alla fin fine.


Però così non corre il rischio di essere contagiato dalla vostra *immorale* malattia.. :sofico:
A leggere certi commenti rimango senza parole..

riaw
05-09-2005, 12:09
Interessante Riaw, però tu mi parti da cifre ben precise per finire su delle supposizioni, e se andiamo avanti a supposizioni sai quante cose possiamo ipotizzare? ;)



la supposizione che fra gli eterosessuali il 50% son uomini e il 50% donne.

rimane comunque il fatto che anche se fossero 40 e 60 il discorso sarebbe il medesimo.

Io lo chiamo razzismo...
L'infezione resta latente per al massimo 6 mesi (il cosiddetto periodo finestra), per cui etero o gay chi ha una relazione stabile e fissa da almeno un anno con un partner sano è da considerarsi sicuro, non ci sono cazzi (ovviamente dando per scontata la fedeltà di entrambi i partner)....
Se a questo punto hai ancora dei dubbi a voler ricevere sangue di un gay con una relazione dissa da 2 anni l'unica spiegazione è che tu abbia dei pregiudizi verso gli omosessuali, che consideri incapaci di mantenere una relazione monogama senza farsi altra gente, per cui è un problema tuo e non del donatore...

quelli che tu chiami "miei pregiudizi" sono anche dati che arrivano dall'anlaids.
e poi spiegami perchè sono razzista se dico che un gay non può donare sangue.....
quando dico che lo può ricevere sono ancora razzista o smetto di esserlo?
per quanto mi riguarda un gay può essere benissimo il mio vicino di casa, può lavorare nello stesso posto dove lavoro io e anche essere il mio principale, non ho niente da ridire, se però deve essere un donatore di sangue sì.

ripeto, mo basta con ste cazzate del "sei un razzista" o "sei un omobofo".

Nevermind
05-09-2005, 12:10
Perchè + a rischio? Adesso non mi diranno che solo i gay lo pigliano nel culo :D? Cioè perchè anche il 90% delle ragazze non disprezza tale pratica :O

voodoo child
05-09-2005, 12:14
la supposizione che fra gli eterosessuali il 50% son uomini e il 50% donne.

rimane comunque il fatto che anche se fossero 40 e 60 il discorso sarebbe il medesimo.



quelli che tu chiami "miei pregiudizi" sono anche dati che arrivano dall'anlaids.
e poi spiegami perchè sono razzista se dico che un gay non può donare sangue.....
quando dico che lo può ricevere sono ancora razzista o smetto di esserlo?
per quanto mi riguarda un gay può essere benissimo il mio vicino di casa, può lavorare nello stesso posto dove lavoro io e anche essere il mio principale, non ho niente da ridire, se però deve essere un donatore di sangue sì.

ripeto, mo basta con ste cazzate del "sei un razzista" o "sei un omobofo".

Spiegami allora perchè non vorresti ricevere il sangue di un omosessuale "sposato" (passatemi il termine) da 10 anni che fa uuna vita normale e sana...
Avanti, spiegamelo perchè davvero non ci arrivo senza dover tirare in ballo pregiudizi, razzismo, omofobia e cazzate di questo tipo...
Tra due persone sane l'infezione non si instaura dal nulla, qualunque tipo di rapporto abbiano, e fin qui mi pare che non si possa negare.
Spiegami dunque perchè avresti paura...

voodoo child
05-09-2005, 12:15
Perchè + a rischio? Adesso non mi diranno che solo i gay lo pigliano nel culo :D? Cioè perchè anche il 90% delle ragazze non disprezza tale pratica :O
Azz la mia proprio nell'altro 10% dovevo andare a cercarla?!? :D :sofico: :D

gourmet
05-09-2005, 12:18
ripeto, mo basta con ste cazzate del "sei un razzista" o "sei un omobofo".

"sei un razzista" e "sei un omobofo"

Nicky
05-09-2005, 12:19
I dati non li metto in dubbio.

Scusa, ma se hai più paura di ricevere il sangue di bluelake piuttosto che il mio (partner femminile fisso da 8 anni) come la chiami questa cosa, supponendo che anche blue abbia un partner (maschile) fisso da anni?

Paranoia :D

paditora
05-09-2005, 12:25
A leggere le percentuali (che ho evidenziato in grassetto), mi verrebbe più paura, nel malaugurato caso avessi bisogno di una trasfusione, al pensiero che la maggior parte, per non dire tutti, dei donatori siano eterosessuali! :rolleyes:

Cazzo il 26% IMHO è tanto.
Anche perchè bisogna contare che i gay rispetto agli etero saranno chessò in rapporto 1:5 (sparo io a caso).
Se il rapporto tra gay e etero fosse 50:50 sicuramente quel 26% salirebbe al 70-80%.

riaw
05-09-2005, 12:28
Cazzo il 26% IMHO è tanto.
Anche perchè bisogna contare che i gay rispetto agli etero saranno chessò in rapporto 1:5 (sparo io a caso).
Se il rapporto tra gay e etero fosse 50:50 sicuramente quel 26% salirebbe al 70-80%.



razzista.
e omofobo.


e pure paranoico.

BMWZ8
05-09-2005, 12:46
voglio vedere in caso di necessità... anche il sangue di una super checcona mi va bene sti caxxi :D :D

però voglio dirlo.....DIO GRAZIE X AVERMI FATTO ETEROSESSUALE(mi verrebbe da dire "normale" ma mi pare offensivo per le checche del forum :D :Prrr: )!!!

W LA FIG@ SEMPRE!!!!

bluelake
05-09-2005, 12:49
voglio vedere in caso di necessità... anche il sangue di una super checcona mi va bene sti caxxi :D :D

però voglio dirlo.....DIO GRAZIE X AVERMI FATTO ETEROSESSUALE(mi verrebbe da dire "normale" ma mi pare offensivo per le checche del forum :D :Prrr: )!!!

W LA FIG@ SEMPRE!!!!
io ringrazio dio soprattutto di avermi dato un cervello che funziona... ma evidentemente non tutti possono ringraziarlo per questo...

tatrat4d
05-09-2005, 12:56
però voglio dirlo.....DIO GRAZIE X AVERMI FATTO ETEROSESSUALE(mi verrebbe da dire "normale" ma mi pare offensivo per le checche del forum :D :Prrr: )!!!

W LA FIG@ SEMPRE!!!!

buono a sapersi: a) non c'entra nulla col topic; b) ti pare giusto, e allora non lo scrivi nemmeno in forma eventuale.

tatrat4d
05-09-2005, 12:57
"sei un razzista" e "sei un omobofo"

evitiamo, sia chiaro.

wolf64
05-09-2005, 13:39
voglio vedere in caso di necessità... anche il sangue di una super checcona mi va bene sti caxxi :D :D

però voglio dirlo.....DIO GRAZIE X AVERMI FATTO ETEROSESSUALE(mi verrebbe da dire "normale" ma mi pare offensivo per le checche del forum :D :Prrr: )!!!

W LA FIG@ SEMPRE!!!!

Lo sai che molti di quelli che si scagliano in modo accanito contro gli omosessuali enfatizzando il fatto che loro sono dei veri machos a cui piace la f*ga lo fanno perchè in realtà hanno dentro di loro delle forti pulsioni omosessuali che cercano di soffocare in ogni modo? ...e quel gridare che non lo sono è più diretto verso se stessi che verso gli altri!!! ;) :D

Hei, non prendertela, niente di personale :), mica l'ho inventata io sta teoria, è solo psicologia! ;) :D

Haden80
05-09-2005, 13:43
Lo sai che molti di quelli che si scagliano in modo accanito contro gli omosessuali enfatizzando il fatto che loro sono dei veri machos a cui piace la f*ga lo fanno perchè in realtà hanno dentro di loro delle forti pulsioni omosessuali che cercano di soffocare in ogni modo? ...e quel gridare che non lo sono è più diretto verso se stessi che verso gli altri!!! ;) :D

Hei, non prendertela, niente di personale :), mica l'ho inventata io sta teoria, è solo psicologia! ;) :D

che è una gran caz*ata :D :D

Haden80
05-09-2005, 13:57
io ringrazio dio soprattutto di avermi dato un cervello che funziona... ma evidentemente non tutti possono ringraziarlo per questo...

:sofico: :sofico:
nessuno di noi puo dire di avere il cervello che funziona...

perchè nel caso in cui non funzioni non può avere una visione corretta del suo cervello...se invece funziona non puo saperlo perchè il dubbio che non sia funzionante e che quindi possa avere una visione distorta di se stesso rimane sempre... :D :D

troppo difficile? :D

tatrat4d
05-09-2005, 14:08
:sofico: :sofico:
nessuno di noi puo dire di avere il cervello che funziona...

perchè nel caso in cui non funzioni non può avere una visione corretta del suo cervello...se invece funziona non puo saperlo perchè il dubbio che non sia funzionante e che quindi possa avere una visione distorta di se stesso rimane sempre... :D :D

troppo difficile? :D

ok, ora la finiamo. Pure questo è a rischio chiusura.

wolf64
05-09-2005, 14:13
razzista.
e omofobo.


e pure paranoico.


Infatti!!! :mad: :p :D

Scherzi a parte :), da parte mia non voglio dare appellativi del genere a nessuno, siamo qua per discutere civilmente senza darci appellativi :), però, con tutto il rispetto per i dottori, a cui ovviamente mi rivolgo comunque e sempre in caso di bisogno, non prendo per oro colato quanto dicono o sostengono, cioè, sicuramente penso che essendo loro gli specialisti che hanno studiato e fatto esperienza su quella che è la salute umana hanno delle conoscenze sicuramente molto più alte di chi non ha la loro formazione teorica e professionale, però in quanto esseri umani possono commettere degli errori.

Quando avevo 14 anni se dei medici (e parlo di più di un solo medico) non davano retta all'insistenza di mia madre, che andando contro il loro parere continuava a insistere su di una certa cosa (sull'operarmi), a quest'ora io ero probabilmente morto da più o meno quegli anni, a causa di un ascesso peritonale su di una appendice che oltre tutto era retrovescicale, pertanto non rilevata secondo i loro parametri sulle appendiciti, con questo io continuo a mettere la mia fiducia nelle mani di un medico in caso di bisogno, tenendomi però una piccola riserva sulla constatazione che neppure lui è infallibile! ;)

Ora, secondo me il fatto di non far donare un omosessuale ha delle basi scientifiche che sono poco fondate, non si tratta di battaglie per i diritti dei gay o similari come sembrano sollevare coloro che si autonominano provocatoriamente razzisti e/o omofobi, ma si tratta della discriminazione sul fatto che un omosessuale può mentire, e la cosa è ben diversa, avrei lo stesso atteggiamento se la cosa fosse fatta nei confronti di una persona per motivi di qualsiasi altro tipo oltre che la sua tendenza sessuale!

Il donare il sangue è un atto di buona generosità, chi decide di farlo è mosso di solito da buoni propositi, e sarebbe un controsenso il donarlo anche con un minimo dubbio di poter fare più male che bene, su questo ci si affida molto alla coscienza delle persone, perchè come ho già scritto, se uno scopa a destra e a sinistra senza protezione è ad alto rischio anche se è un eterosessuale, soprattutto se questo comportamento rimane in un range compreso tra un periodo finestra e il momento della donazione, non vedo perchè un omosessuale debba avere meno coscienza di un eterosessuale nel capire se è il caso che doni o che non doni il sangue, soprattutto perchè mediamente ne sanno molto di più degli etero su questa infezione!
In totale se uno vuole fare l'untore lo potrebbe fare sia che sia etero che omosessuale, ma se io fossi un omosessuale che fa coppia fissa da anni, senza tradimenti, con tanto di periodici esami del caso, su che principio dovrei essere a rischio? ..qui si è parlato tanto ma nessuno, te compreso Riaw, ha spiegato il perchè di questa cosa, rimandando sempre la spiegazione alle statistiche relazionate a... numeri ipotizzati, e al parere di qualche medico (tra l'altro non tutti!) dandolo come oro colato e sicuro al 100%.

Ho postato delle FAQ, non sono scritte da dottori, ma sono lette e apprezzate da molti di loro, leggetevele se non vi è di disturbo, sono utili anche per se stessi e per le persone che ci stanno intorno e non solo ai fini di questa discussione, e spiegatemi nel caso da me citato perchè sarebbe potenzialmente a rischio quell'omosessuale, per favore!!!

Korn
05-09-2005, 14:44
prudenza.
no dai è razzismo suvvia non nascondiamoci dietro ad un dito su ;)

riaw
05-09-2005, 14:49
no dai è razzismo suvvia non nascondiamoci dietro ad un dito su ;)


se perfino l'arcigay si lamenta che i casi di hiv sono in aumento fra gli omosessuali per me è prudenza.

e comunque a queste cazzo di accuse fatte a vanverà ho già risposto 3 volte, quindi i casi sono due:
- o non sai leggere
- o non vuoi leggere

e comunque, contro ogni mia più rosea previsione, è riuscito anche un moderatore a intervenire contro queste accuse che,se permetti, sono tutto tranne complimenti.
pretendere che se ne accorgesse bluelake in effetti era troppo, imparziale com'è, ma meglio tardi che mai.
poi vedi tu.

Korn
05-09-2005, 14:56
ovviamente non so nel leggere ne scrivere :) il fatto che l'hiv sia in aumento nei gay che significa? se aumentava negli etero? niente trasfusione nonostante l'assenza di rapporti a rischio? paure irrazionali più o meno razzismo

tatrat4d
05-09-2005, 14:57
ok, dobbiamo chiudere.