Adric
29-08-2005, 01:11
E' la prima volta al mondo. Intervento a cuore aperto senza aprire il torace
Operata una donna di 39 anni negli Spedali Civili di Brescia
ROMA- Per la prima volta al mondo la più diffusa malformazione cardiaca congenita è stata corretta con un intervento chirurgico a cuore aperto eseguito a torace chiuso e a paziente sveglia. È accaduto agli Spedali Civili di Brescia, nella cattedra di cardiochirurgia dell'università e segna un traguardo lungo la strada che negli ultimi anni ha permesso di rendere sempre meno invasivi alcuni tipi di interventi chirurgici sul cuore.
"È un punto di arrivo importante", ha detto soddisfatto il cardiochirurgo Claudio Muneretto, che ha eseguito l'intervento in collaborazione con il responsabile della Rianimazione cardiotoracica, Aldo Manzato.
L'INTERVENTO
Alla paziente, una donna di 39 anni originaria del bresciano, è stata praticata un'anestesia epidurale che le ha permesso di non provare dolore e di essere sveglia nelle tre ore dell'intervento. Invece di aprire il torace, come sarebbe stato necessario in un intervento tradizionale, il chirurgo ha praticato un piccolo foro nel quale ha introdotto una piccola telecamera e particolari strumenti per l'endoscopia. Così, controllando gli strumenti per mezzo del monitor, è stata corretta la malformazione del setto che separa il ventricolo destro dal sinistro (chiamata difetto interatriale) e che faceva sì che il sangue venoso si mescolasse con quello arterioso.
"Si tratta della malformazione congenità più frequente e più frequentemente operata", ha osservato Muneretto. Oltre il 45% degli interventi di cardiochirurgia su malformazioni congenite sono infatti tesi a correggere un difetto interatriale. La paziente è rimasta sveglia e cosciente nelle tre ore dell'intervento e quindi è stata trasferita direttamente nel reparto. L'intervento è stato eseguito l’altroieri e la donna dovrebbe lasciare l'ospedale nelle prossime 48 ore. Un intervento tradizionale, ha osservato Muneretto, avrebbe richiesto fra una settimana e 12-13 giorni di ricovero.
IN POCHI ANNI INTERVENTI SEMPRE MENO INVASIVI
Tutto è cominciato nemmeno quattro anni fa, con i primi interventi al cuore praticati con l'endoscopia, e quindi soltanto con una piccola incisione nel torace; poi è stata la volta degli interventi in endoscopia eseguiti senza anestesia generale. Quindi sono stati operati a torace chiuso i primi pazienti colpiti da fibrillazione atriale. Oggi il traguardo raggiunto è un intervento a cuore aperto e con circolazione extra-corporea eseguito a torace chiuso e senza anestesia generale. Da anni, ha osservato Muneretto, è stato avviato "un programma di sviluppo di interventi cardiochirurgici mini-invasivi, quali il bypass aorto-coronarico e gli interventi sulle valvole cardiache, o il trattamento della fibrillazione atriale a torace completamente chiuso in pazienti svegli, senza anestesia generale".
Da qualche mese, ha aggiunto, "abbiamo abbattuto una frontiera ritenuta in precedenza invalicabile, ovvero la possibilità di operare a cuore aperto per via totalmente endoscopica e senza l'anestesia generale in pazienti non intubati ed in respiro spontaneo".
CORREZIONE “DOLCE” PER MALFORMAZIONE CUORE
I difetti interatriali sono la forma di cardiopatia congenita più frequente tra gli adulti. Secondo i medici "la possibilità di poter correggere queste malformazioni per via endoscopica e senza anestesia generale rappresenta un'ulteriore evoluzione della cardiochirurgia, che tende a divenire sempre più sicura, efficace e meno traumatica.
(America Oggi 27-8-2005)
Operata una donna di 39 anni negli Spedali Civili di Brescia
ROMA- Per la prima volta al mondo la più diffusa malformazione cardiaca congenita è stata corretta con un intervento chirurgico a cuore aperto eseguito a torace chiuso e a paziente sveglia. È accaduto agli Spedali Civili di Brescia, nella cattedra di cardiochirurgia dell'università e segna un traguardo lungo la strada che negli ultimi anni ha permesso di rendere sempre meno invasivi alcuni tipi di interventi chirurgici sul cuore.
"È un punto di arrivo importante", ha detto soddisfatto il cardiochirurgo Claudio Muneretto, che ha eseguito l'intervento in collaborazione con il responsabile della Rianimazione cardiotoracica, Aldo Manzato.
L'INTERVENTO
Alla paziente, una donna di 39 anni originaria del bresciano, è stata praticata un'anestesia epidurale che le ha permesso di non provare dolore e di essere sveglia nelle tre ore dell'intervento. Invece di aprire il torace, come sarebbe stato necessario in un intervento tradizionale, il chirurgo ha praticato un piccolo foro nel quale ha introdotto una piccola telecamera e particolari strumenti per l'endoscopia. Così, controllando gli strumenti per mezzo del monitor, è stata corretta la malformazione del setto che separa il ventricolo destro dal sinistro (chiamata difetto interatriale) e che faceva sì che il sangue venoso si mescolasse con quello arterioso.
"Si tratta della malformazione congenità più frequente e più frequentemente operata", ha osservato Muneretto. Oltre il 45% degli interventi di cardiochirurgia su malformazioni congenite sono infatti tesi a correggere un difetto interatriale. La paziente è rimasta sveglia e cosciente nelle tre ore dell'intervento e quindi è stata trasferita direttamente nel reparto. L'intervento è stato eseguito l’altroieri e la donna dovrebbe lasciare l'ospedale nelle prossime 48 ore. Un intervento tradizionale, ha osservato Muneretto, avrebbe richiesto fra una settimana e 12-13 giorni di ricovero.
IN POCHI ANNI INTERVENTI SEMPRE MENO INVASIVI
Tutto è cominciato nemmeno quattro anni fa, con i primi interventi al cuore praticati con l'endoscopia, e quindi soltanto con una piccola incisione nel torace; poi è stata la volta degli interventi in endoscopia eseguiti senza anestesia generale. Quindi sono stati operati a torace chiuso i primi pazienti colpiti da fibrillazione atriale. Oggi il traguardo raggiunto è un intervento a cuore aperto e con circolazione extra-corporea eseguito a torace chiuso e senza anestesia generale. Da anni, ha osservato Muneretto, è stato avviato "un programma di sviluppo di interventi cardiochirurgici mini-invasivi, quali il bypass aorto-coronarico e gli interventi sulle valvole cardiache, o il trattamento della fibrillazione atriale a torace completamente chiuso in pazienti svegli, senza anestesia generale".
Da qualche mese, ha aggiunto, "abbiamo abbattuto una frontiera ritenuta in precedenza invalicabile, ovvero la possibilità di operare a cuore aperto per via totalmente endoscopica e senza l'anestesia generale in pazienti non intubati ed in respiro spontaneo".
CORREZIONE “DOLCE” PER MALFORMAZIONE CUORE
I difetti interatriali sono la forma di cardiopatia congenita più frequente tra gli adulti. Secondo i medici "la possibilità di poter correggere queste malformazioni per via endoscopica e senza anestesia generale rappresenta un'ulteriore evoluzione della cardiochirurgia, che tende a divenire sempre più sicura, efficace e meno traumatica.
(America Oggi 27-8-2005)