elleeffe
07-05-2004, 20:18
Ciao a tutti.
Vi scrivo la presente per manifestare tutta la mia perplessità a proposito dell'acquisto presso la filiale di Pisa di MediaWorld di un lettore MP3 Chic Symphony. Le impressioni d'uso sul prodotto sono più che ottime (al di là di ogni più rosea aspettativa) ed ho trovato personale gentile e competente. Voi direte: dove sta il problema? Ebbene quando sono arrivato a pagare ho fatto una transazione con carta di credito di € 199.00 e sono rimasto un attimo disorientato perché ero convinto che costasse meno, ho controllato il prezzo esposto e corrispondeva alla cifra che mi avevano fatto pagare, inoltre ero in ritardo e non sono stato a perdere tempo.
Una volta arrivato al lavoro, mi sono collegato sul sito www.mediaworld.it ed ho constatato che l'identico oggetto costava ben 30 Euro in meno, vale a dire 169! Ho immediatamente contattato il loro customer care al numero verde riportato sul sito ed ho manifestato le mie perplessità, oltretutto perché l'articolo non veniva reclamizzato con promozioni particolari. Mi è stato detto che il negozio online è una cosa diversa dal negozio fisico (ma non si chiamano entrambi MediaWorld?) e che i prezzi sono diversi (non è vero, perché quando comprai l'Home Theater: un sintoampli Yamaha e un set di casse 5.1 Infinity i prezzi coincidevano! O era una coincidenza?), di fronte alle mie ulteriori rimostranze, la signorina del Customer Care (gentilissima!) mi apriva una segnalazione, specificando che non pretendevo i soldi indietro, ma andava benissimo un buono acquisto per la differenza, eventualmente decurtato del corrispondente valore delle eventuali spese di trasporto in modo da far “saltare fuori” l'effettivo mio esborso come se avessi effettuato un acquisto online.
Oggi sono stato contattato dal responsabile della filiale di Pisa (gentilissimo anche lui!), il quale mi ha detto che i loro negozi e il negozio virtuale del sito, sono due cose diverse (mi ripeto: ma non si chiamano entrambi MediaWorld?), che quelli del sito hanno costi di gestione bassissimi e che possono vendere a prezzi inferiori (badate bene 30 Euro su 199 sono una differenza enorme su un prodotto elettronico, normalmente a basso ricarico), e che non può né rendermi (ma chi glieli ha chiesti?) i 30 Euro, né farmi un buono per un acquisto di 30 Euro, ma, badate bene, mi può rimborsare ll'intero importo in modo che io possa fare l'ordine online e farmi spedire l'oggetto a 169 Euro più ovviamente le spese di spedizione!
Francamente sono perplesso per la macchinosità del tutto e per il rifiuto a farmi un buono sconto/acquisto che tra l'altro gli sarebbe rientrato a brevissima scadenza (quasi tutti i sabato pomeriggio compro CD musicali o film in DVD da MediaWorld!).
A questo punto, me ne frego dei 30 Euro (che non mi cambiano certo l'esistenza, ne facevo solo una questione di “non essere preso per i fondelli”) e mi tengo il lettore (metti caso ne arriva uno rotto e lo devo rispedire... e poi ormai me lo sono personalizzato!) ma non posso fare a meno di esprimere perplessità e fare considerazioni:
- Se il negozio online e i negozi “in muratura” sono due cose diverse quindi chiunque può chiamarsi MediaWorld? Nel caso, consiglio a tutti coloro che devono aprire un'attività nel settore dell'elettronica di consumo, di chiamarsi così: è un nome che suona bene, e poi avreste la pubblicità gratis!
- Il lettore che avrei restituito, visto che l'ho usato, che fine avrebbe fatto? Lo buttavano via? Lo rivendevano? Lo usavano una settimana ciascuno i dipendenti a mo' di benefit?
- La loro amministrazione rende così facilmente i soldi, per poi emettere nota di credito, per poi registrare l'uscita di cassa, per poi fare un nuovo documento fiscale di vendita, per poi registrare di nuovo un incasso??? Per me ci escono pazzi! Ma li pagano 'sti poveri disgraziati che gli fanno fare tutto 'sto lavoro?
Comunque stiano tranquilli i signori MediaWorld, io rimarrò loro cliente, perché si sono dimostrati disponibili a rimediare all'accaduto, anche se non sono contento di come è andata a finire la cosa in fin dei conti è colpa mia e della mia “frenesia d'acquisto”. E con i 30 Euro che gli ho regalato ci si vadano pure a... mangiare una pizza!!!
Vi scrivo la presente per manifestare tutta la mia perplessità a proposito dell'acquisto presso la filiale di Pisa di MediaWorld di un lettore MP3 Chic Symphony. Le impressioni d'uso sul prodotto sono più che ottime (al di là di ogni più rosea aspettativa) ed ho trovato personale gentile e competente. Voi direte: dove sta il problema? Ebbene quando sono arrivato a pagare ho fatto una transazione con carta di credito di € 199.00 e sono rimasto un attimo disorientato perché ero convinto che costasse meno, ho controllato il prezzo esposto e corrispondeva alla cifra che mi avevano fatto pagare, inoltre ero in ritardo e non sono stato a perdere tempo.
Una volta arrivato al lavoro, mi sono collegato sul sito www.mediaworld.it ed ho constatato che l'identico oggetto costava ben 30 Euro in meno, vale a dire 169! Ho immediatamente contattato il loro customer care al numero verde riportato sul sito ed ho manifestato le mie perplessità, oltretutto perché l'articolo non veniva reclamizzato con promozioni particolari. Mi è stato detto che il negozio online è una cosa diversa dal negozio fisico (ma non si chiamano entrambi MediaWorld?) e che i prezzi sono diversi (non è vero, perché quando comprai l'Home Theater: un sintoampli Yamaha e un set di casse 5.1 Infinity i prezzi coincidevano! O era una coincidenza?), di fronte alle mie ulteriori rimostranze, la signorina del Customer Care (gentilissima!) mi apriva una segnalazione, specificando che non pretendevo i soldi indietro, ma andava benissimo un buono acquisto per la differenza, eventualmente decurtato del corrispondente valore delle eventuali spese di trasporto in modo da far “saltare fuori” l'effettivo mio esborso come se avessi effettuato un acquisto online.
Oggi sono stato contattato dal responsabile della filiale di Pisa (gentilissimo anche lui!), il quale mi ha detto che i loro negozi e il negozio virtuale del sito, sono due cose diverse (mi ripeto: ma non si chiamano entrambi MediaWorld?), che quelli del sito hanno costi di gestione bassissimi e che possono vendere a prezzi inferiori (badate bene 30 Euro su 199 sono una differenza enorme su un prodotto elettronico, normalmente a basso ricarico), e che non può né rendermi (ma chi glieli ha chiesti?) i 30 Euro, né farmi un buono per un acquisto di 30 Euro, ma, badate bene, mi può rimborsare ll'intero importo in modo che io possa fare l'ordine online e farmi spedire l'oggetto a 169 Euro più ovviamente le spese di spedizione!
Francamente sono perplesso per la macchinosità del tutto e per il rifiuto a farmi un buono sconto/acquisto che tra l'altro gli sarebbe rientrato a brevissima scadenza (quasi tutti i sabato pomeriggio compro CD musicali o film in DVD da MediaWorld!).
A questo punto, me ne frego dei 30 Euro (che non mi cambiano certo l'esistenza, ne facevo solo una questione di “non essere preso per i fondelli”) e mi tengo il lettore (metti caso ne arriva uno rotto e lo devo rispedire... e poi ormai me lo sono personalizzato!) ma non posso fare a meno di esprimere perplessità e fare considerazioni:
- Se il negozio online e i negozi “in muratura” sono due cose diverse quindi chiunque può chiamarsi MediaWorld? Nel caso, consiglio a tutti coloro che devono aprire un'attività nel settore dell'elettronica di consumo, di chiamarsi così: è un nome che suona bene, e poi avreste la pubblicità gratis!
- Il lettore che avrei restituito, visto che l'ho usato, che fine avrebbe fatto? Lo buttavano via? Lo rivendevano? Lo usavano una settimana ciascuno i dipendenti a mo' di benefit?
- La loro amministrazione rende così facilmente i soldi, per poi emettere nota di credito, per poi registrare l'uscita di cassa, per poi fare un nuovo documento fiscale di vendita, per poi registrare di nuovo un incasso??? Per me ci escono pazzi! Ma li pagano 'sti poveri disgraziati che gli fanno fare tutto 'sto lavoro?
Comunque stiano tranquilli i signori MediaWorld, io rimarrò loro cliente, perché si sono dimostrati disponibili a rimediare all'accaduto, anche se non sono contento di come è andata a finire la cosa in fin dei conti è colpa mia e della mia “frenesia d'acquisto”. E con i 30 Euro che gli ho regalato ci si vadano pure a... mangiare una pizza!!!