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View Full Version : Riflessioni sul razzismo


CappelloPower
20-10-2003, 13:00
La discriminazione prende sempre spunto da luoghi comuni. Fin da ragazzino sai che alcuni esseri umani sono "negri", "gialli", "finocchi", "mongoloidi", "zingari". E pensi siano peggiori di te, che sei bianco, occidentale, eterosessuale e perfettamente sano. Anche un po' "ariano", a volte.
Quei vomitevoli cliche ci echeggiano nelle zucche, spesso vuote, fino a diventare consuetudine. E una volta adulto, se la tua intelligenza è sufficientemente scarsa, se la tua cultura riguarda principalmente il calcio, la figa, le armi, se la tua massima aspirazione è montare pedali da rally nella tua automobilina "modificata" e se il discorso più elevato che sia mai stato fatto in famiglia riguardava una macchia di umido sul soffitto della cucina, puoi finalmente mettere in pratica ciò che hai imparato. Puoi manifestare contro i gay, specificando che non hai nulla contro di loro ma che dovrebbero evitare di baciarsi in pubblico perchè sono contronatura; puoi disapprovare l'immigrazione cinese, razza portatrice di sars, di kung-fu e di riso (anzi, "liso") avariato; puoi odiare a morte i neri, colpevoli di rubare ottimi lavori (raccoglitore di pomodori, carpentiere, torcia umana) a noi fierissimi nativi dello stivale; puoi aprire un thread e dire che tutti i nomadi sono ladri, sicuro che la tua affermazione verrà sostenuta da autentiche testimonianze di gente che "conosce un tizio a cui hanno detto che l'amica di un altro tizio è stata rapinata dagli zingari". Insomma, con un sano allenamento, puoi diventare razzista e trarne anche alcune soddisfazioni. Ma chi ti ha preparato ad esserlo? La famiglia, prima di tutto. Papà e mamma sono responsabili, perchè pensano quelle cose o perchè non hanno impedito che tu le pensassi. Poi la scuola, certo. La scuola che pretende il crocifisso in classe non per ricordare a te che Cristo era un umile falegname (e forse nemmeno bianco, a leggere certi passi della bibbia) che predicava l'amore per tutti, ma piuttosto per ricordare a chi non è cattolico che qui da noi "Vaticano Rulez!". Hai le spalle al muro. E cresci, ti alleni, il tuo razzismo inizia ad essere una questione seria. Nato da luoghi comuni (quindi oggettivamente falsi, srumentali), inizia a farsi sentire quotidianamente mutando i tuoi comportamenti, pilotando le tue scelte sociali, politiche e umane, filtrando e selezionando le tue amicizie. E come un cancro ti divora, lasciandoti solo e fesso.

Io non ho figli ma spero di averne, un giorno. E oggi, circa venti minuti fa, mentre ero seduto sulla tazza, ho pensato a questo ed ho notato un numero di Topolino sepolto sotto la pila di giornali che ho in bagno. L'ho preso, sorridendo e pensando che un tempo leggevo quel fumetto e che forse in futuro sarà mio figlio a leggerlo. Ho sfogliato alcune pagine, ricordando quanto fosse "sicuro" Topolino, non potendo contenere nulla di nocivo per un bambino. Anzi, un fumetto simile trasmette valori giusti come l'onestà, l'altruismo, la comprensione. E ad un certo punto, a pagina 97 del numero 1700 del 6 giugno '88, vedo la pubblicità dei Masters (i pupazzetti culturisti prodotti dalla Mattel) e rabbrividisco.

http://utenti.lycos.it/cpowr/masters.jpg

"Moretto"? "Limone"? Ma cosa cazzo ci fa una pubblicità del genere in un fumetto per bambini? Come gli è venuto in mente di usare due luoghi comuni così ridicoli (ma pericolosi, come ho spiegato prima)?

Mi si è aperto un mondo. Ho capito che la famiglia e la scuola sono stadii già avanzati della terapia del razzismo. Il primo semino lo pianta direttamente la Mattel, che ai bambini si rivolge, spalla a spalla con Topolino (che nei bambini ha i suoi numerosissimi ed unici lettori). Praticamente un assedio che inizia fin dalla più tenera età. Ho capito che sono fortunato ad essere come sono, avendo subìto tutto questo lungo trattamento ed essendone uscito indenne, come ho capito che sono dei miserabili da compatire e scappellottare quegli individui che non hanno avuto la forza di liberarsi dal giogo dei luoghi comuni e che ora vivono di essi come fossero certezze cui far affidamento. Dobbiamo provare pietà per il razzista, pollo che si è fatto abbindolare da chi lo tiene buono dangoli una bandiera (quella della sua razza, come fosse una squadra di calcio) da sventolare contro le altre. Dobbiamo riportare il razzista sulla retta via, a suon di esperienza, comprensione e scappellotti.

Saluti,

CappelloPower

AmsRoma
20-10-2003, 13:16
In passato c'era veramente poca attenzione a questi temi che, nel bene o nel male, avrebbero "forgiato" le future classi dirigenti.. :rolleyes: (E non era sincerità ed assenza di buonismo.. era proprio cecità e malafede)
Vogliamo parlare di "Calimero piccolo e nero"?!?!? :muro:

E comunque:"...sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano fra l'asfalto e i pargoli.. medi come i ceti cui appartengono, terra terra come i missili cui assomigliano..."

Alessandro Bordin
20-10-2003, 13:21
Interessante l'analisi della genesi del razzismo. In effetti si potrebbero portare alcuni esempi lampanti.

Appare ovvio che la cultura, l'insegnamento che ci è stato impartito alla fine può essere corresponsabile di atteggiamenti che avremo da adulti.

Il politically correct, ipocrita fin che si vuole, qualcosa ha introdotto.

Oggi c'è molto più controllo. Ad esempio film come Jesus Christ Superstar sarebbero girati in modo diverso. Giuda, in quel film, è uno dei pochissimi di colore.

Tuti gli "eroi" dei telefilms della nostra infanzia e non solo al 99% sono BIANCHI. Starski e Hutch (il capo era di colore ma è descritto come burbero), Baretta, il Tenente Colombo, i protagonisti di X-Files ecc ecc. Miami Vice è una delle eccezioni. A-team: Mister T, massa di muscoli, buono ma non un genio.

Portà sembrare ridicolo, ma sono cose che fanno riflettere col senno di poi.
Lo stesso Alladin era un ladro. Come a dire che un arabo può ANCHE, volendo, essere buono.

Con questo non ne faccio un dramma, molta gente è in grado di giudicare con la propria testa cosa è giusto e cosa è sbagliato. Però di certo un "intortamento" alla base in qualche modo c'è.

shambler1
20-10-2003, 13:26
quella pubblicità è vecchia di 20 anni .:D

Wagen
20-10-2003, 13:28
Mi trovi daccordo, i luoghi comuni sono un cancro del nostro mondo, e purtroppo non c'é veramente verso di far cambiare idea alla gente che é venuta su con queste idee, talmente sono radicate nei loro cervelli.
L'unica cosa da fare é crescere i nostri figli cercando di "schermarli" da queste cose, anche se farlo al 100% é pressoché impossibile

-kurgan-
20-10-2003, 13:37
la gente per me matura veramente quando capisce che NON BISOGNA MAI GENERALIZZARE, anche se è comodo farlo. Ogni persona è diversa, e solo uscendo dagli stereotipi si possono fare nuove conoscenze e crescere un poco culturalmente.
un mio amico è serbo, e quando me l'ha detto la prima volta non ho fatto una piega.. se ne è stupito, mi ha detto che di solito la gente reagisce male quando lo dice.
un cameriere di un ristorante greco piuttosto conosciuto, un ragazzo in gamba e simpatico, è albanese. Di solito deve nasconderlo.
infine... non potrò mai dimenticare gli sguardi di disprezzo e gli insulti che mi sono pigliato quando stavo assieme ad una bellissima ragazza nera, un pò di anni fa... figlia di un americano, militare alla base nato di aviano. Però per tutti era solo una puttana di colore..

Nevermind
20-10-2003, 13:49
Il vero problema sono i mezzi di trasmissione (disinformazione) che fanno ben + danni dei Master, tanto per dirne una qualche giorno fa una "signora" a Padova in un bar del centro storico: "E' vero io lo dico sempre ai miei figli state attenti ai cani e ai neri quando andate per strada che oggigiorno sono il pericolo numero 1" :rolleyes: :rolleyes:

Comunque ottima la tua analisi della genesi del razzismo, ma è tutta farina del tuo sacco?

Saluti.

CappelloPower
20-10-2003, 14:00
Originariamente inviato da Nevermind
Comunque ottima la tua analisi della genesi del razzismo, ma è tutta farina del tuo sacco?

Si.

Saluti,

CappelloPower

asca
20-10-2003, 19:14
Mi piace come la pensi.

SaMu
20-10-2003, 21:38
Originariamente inviato da asca
Mi piace come la pensi.

A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Ma tra le righe, ci si legge una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi. A separarli. Ad alzare un muro.

E il criterio per capire da che parte stai del muro, è se la pensi o meno come lui.

La pubblicità su Topolino è solo un espediente, è la mano destra che CappelloPower porge sorridente a chi non la pensa come lui, per distrarlo. Mentre con la sinistra lo battezza disumano, subumano, scarto culturale della nostra società.

Per comprendere la vera natura del messaggio, bisogna leggerlo tutto fino in fondo. Andare a prendere la ripetizione dell'idea di scappellotto. Scappellottare, verbo, e scappellotto, sostantivo.

E' il programma culturale e ideologico veicolato nel messaggio. E' questa la medicina che CappelloPower vorrebbe somministrare, a chi non la pensa come lui.

Vengono i brividi, pensando che se CappelloPower arrivasse ad avere un briciolo di potere, quella medicina la somministrerebbe in dosi massicce.

Ma non temete.

Chi la pensa così, ora e sempre sarà Comandante In Capo del suo piccolo orticello. Ma ha troppo disprezzo per i suoi simili per accettare di essere maggioranza, e sostituire al diritto di sproloquiare sul nulla il dovere di fare bene le cose.


Dasvidania,

SaMu

AmsRoma
20-10-2003, 21:44
Originariamente inviato da SaMu
A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Nelle righe.

Tra le righe invece, c'è una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi, a separarli, ad alzare un muro.

Dove il criterio per capire da che parte stai del muro, è se la pensi o meno come lui. Come CappelloPower. Come i suoi amici.

La pubblicità su Topolino è solo un espediente, è la mano destra che CappelloPower porge sorridente a chi non la pensa come lui, per distrarlo.

Mentre con la sinistra lo battezza disumano, subumano, scarto culturale della nostra società.

Per comprendere la vera natura del messaggio, bisogna leggerlo tutto. Andare a cercarla. Fino in fondo. E' una natura che cerca di nascondersi tra le parole, perchè sa di avere un volto troppo duro, troppo duro per i clienti abituali dell'emporio di CappelloPower che preferiscono parole ovattate.

La vera natura del messaggio è tutta nella ripetizione dell'idea di scappellotto, verbo e sostantivo. E' questa la medicina che CappelloPower vorrebbe somministrare, a chi non la pensa come lui.

Vengono i brividi, a pensare che se CappelloPower arrivasse al potere, quella medicina la somministrerebbe in dosi massicce.

Ma non temete. Chi la pensa come CappelloPower, sarà sempre Comandante In Capo del suo piccolo orticello, ma ha troppo disprezzo per i suoi simili per accettare di essere maggioranza, e sostituire al diritto di sproloquiare sul nulla al dovere di fare bene le cose.


Dasvidania,

SaMu

SaMu, per me hai un po esagerato, oltretutto, eccedendo nell'attacco personale.
Le idee che ha riportato Cappello sono sincere e oneste, non ci vedrei la malafede che ci vedi tu.
Oltretutto fanno innegabilmente riferimento a situazioni e contesti veri e reali, non puoi smontarli con la retorica e cercando di far passare per mostro colui che mostro non è.

Non hai toccato sfiorato neppure ad un anno luce di distanza l'argomento.

Fratello Cadfael
20-10-2003, 22:08
Originariamente inviato da AmsRoma
SaMu, per me hai un po esagerato, oltretutto, eccedendo nell'attacco personale.
Le idee che ha riportato Cappello sono sincere e oneste, non ci vedrei la malafede che ci vedi tu.
Oltretutto fanno innegabilmente riferimento a situazioni e contesti veri e reali, non puoi smontarli con la retorica e cercando di far passare per mostro colui che mostro non è.

Non hai toccato sfiorato neppure ad un anno luce di distanza l'argomento.
Ams, vedo che sei iscritto fresco fresco. Ti manca un "riassunto delle puntate precedenti" nelle quali Cappello e Samuele rappresentano due correnti abbastanza ben definite.
Eppure hai descritto bene l'operazione di SaMu, mirata non al controbattere, ma a spostare il punto focale. Con grande abilità e forte di un Ego notevole. Ma probabilmente anche il mio giudizio è un pregiudizio, trovandomi ideologicamente più vicino a Cappello.

Ah, a proposito: forse la pubblicità della Mattel su Topolino non è proprio casuale, visto che spesso la WD si appoggia per operazioni di marketing con aziende discusse e discutibili come McDonald's e Nestlè. E qui aggiungo altra paglia sul fuoco...

-kurgan-
20-10-2003, 22:33
Originariamente inviato da SaMu
A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Ma tra le righe, ci si legge una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi. A separarli. Ad alzare un muro.

E il criterio per capire da che parte stai del muro, è se la pensi o meno come lui. Come CappelloPower. Come i suoi amici.

La pubblicità su Topolino è solo un espediente, è la mano destra che CappelloPower porge sorridente a chi non la pensa come lui, per distrarlo. Mentre con la sinistra lo battezza disumano, subumano, scarto culturale della nostra società.

Per comprendere la vera natura del messaggio, bisogna leggerlo tutto fino in fondo. Andare a prendere la ripetizione dell'idea di scappellotto. Scappellottare, verbo, e scappellotto, sostantivo.

E' il programma culturale e ideologico veicolato nel messaggio. E' questa la medicina che CappelloPower vorrebbe somministrare, a chi non la pensa come lui.

Vengono i brividi, pensando che se CappelloPower arrivasse ad avere un briciolo di potere, quella medicina la somministrerebbe in dosi massicce.

Ma non temete.

Chi la pensa come CappelloPower, ora e sempre sarà Comandante In Capo del suo piccolo orticello. Ma ha troppo disprezzo per i suoi simili per accettare di essere maggioranza, e sostituire al diritto di sproloquiare sul nulla il dovere di fare bene le cose.


Dasvidania,

SaMu

a parte le belle parole, mi spieghi come la pensi tu?
io sinceramente sono rimasto un pò sbigottito dalla tua risposta, sarà perchè tra le righe non sono abituato a leggere e preferisco le cose dette nero su bianco.

spinbird
20-10-2003, 22:56
Originariamente inviato da SaMu
A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Ma tra le righe, ci si legge una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi. A separarli. Ad alzare un muro.


SaMu


condivido questa analisi, il resto del messaggio cela forse risvolti di altre discussioni fra samu e Cappello che non conosco per cui..boh (anche se un po fra le righe qualcosa si legge, ma non è chiaro come il primoparagrafo)


CappelloPower, a me il tuo messaggio è sembrato estremamente...razzista.....ti esprimi in maniera molto categorica suddividendo nettamente le persone in categorie distine...buoni e cattivi appunto come dice SaMu

Adric
20-10-2003, 23:34
Ma chi ti ha preparato ad esserlo? La famiglia, prima di tutto. Papà e mamma sono responsabili, perchè pensano quelle cose o perchè non hanno impedito che tu le pensassi. Poi la scuola, certo. La scuola che pretende il crocifisso in classe non per ricordare a te che Cristo era un umile falegname (e forse nemmeno bianco, a leggere certi passi della bibbia) che predicava l'amore per tutti, ma piuttosto per ricordare a chi non è cattolico che qui da noi "Vaticano Rulez!". Hai le spalle al muro.Ma chi ti ha preparato ad esserlo?

Rispetto la tua opinione, ma non condivido l'analisi sulle cause del razzismo: mi sembra esagerato e fuorviante incolpare in primis le famiglie del razzismo (con tutti i single e i nuclei familiari di piccole dimensioni in grande aumento che ci sono). Semmai in molti casi oggi i figli sono meno seguiti dai genitori, ma questo cosa ha a che fare direttamente col razzismo ? :confused:
Anche a scuola non mi pare che i docenti insegnino il razzismo (a prescindere dal discorso sull'ora di religione o sulla presenza nelle aule del crocefisso, che per molti se c'è o no, e' lo stesso o quasi; mi pare un elemento di importanza marginale).
Semmai indicherei come cause attuali del razzismo gli stadi calcistici, la televisione, certi intellettuali irresponsabili, le lobby economiche e certe associazioni politiche estremiste, sia a sinistra che a destra.

Su Disney e Mattell CappelloPower e Fratello Cadfael ritengo abbiano ragione. "Niente neri ed ebrei nell'allegra famiglia Disney" (peraltro Walt Disney era di origine messicana, quindi tutt'altro che WASP); almeno fino ad alcuni anni fa era così, non so oggi. Aggiungo che, razzismo o no, ritengo comunque i fumetti Disney diseducativi, con tutti gli errori di lingua italiana e tutte quelle esclamazioni assurde (Gulp, Gasp ecc) che ci sono.

StefAno Giammarco
21-10-2003, 00:22
Originariamente inviato da Fratello Cadfael
Eppure hai descritto bene l'operazione di SaMu, mirata non al controbattere, ma a spostare il punto focale. Con grande abilità e forte di un Ego notevole.

Io penso che la retorica l'abbia fatta Cappello spostando il tema della discussione che da riflessione sul razzismo dichiarata nel titolo e oggetto apparente del 3d diventa riflessione subdolamente razzista come ben descritto da SaMu che non mi pare faccia attacchi personali ma solo un'attenta analisi del testo, altro non mi pare ci sia da dire. Basta guardare quella perla sul Crocifisso, si accusa altri di brandirlo come un'arma invertendone il significato allo scopo di... invertirne il significato, per trasformare un simbolo di pace e fratellanza nel pomo della discordia. Francamente lo trovo disgustoso. Se poi, caro Cappello, ho male interpretato o tu ti sei espresso male ti prego di riscrivere il tutto con meno circonvoluzioni perché io, nella mia ignoranza, possa capire.

CappelloPower
21-10-2003, 01:38
SaMu, ma perchè un thread che potrebbe divenire un interessante spunto alla discussione deve venir subito tramutato in un attacco personale? Sono deluso dal fatto che pur di non commentare le mie riflessioni (sbagliate o giuste che siano) tu debba giocare con il loro significato. Ma se questo è il tuo contributo alla discussione, affari tuoi.

Per quanto riguarda l'osservazione di StefAno Giammarco, non posso che respingerla perchè a mio avviso sbagliata. Io ritengo quella dei razzisti una categoria da raddrizzare prima che prenda il sopravvento e non ho problemi a dirlo. Non chiedo mica di "uccidere gli assassini" come accade in certi thread sulla pena di morte. Mi limito ad essere in un certo senso "razzista con i razzisti", perchè non tollero certi comportameti. Se tu vivessi qui a Roma capiresti a cosa mi riferisco; i muri della mia città sono un continuo di scritte antisemite ed in generale razziste, intimidatorie, volgari, quelle si retoriche. E io non l'accetto. Chiedendomi da dove nascesse un così incontenibile odio razziale, ho scoperto che risale a ciò che vediamo sin da piccoli - i luoghi comuni - e crediamo sia normale: quella pubblicità su Topolino è solo uno dei tanti espedienti per provarlo. Non ci vedo nulla di male a voler tracciare una linea tra "buoni" e "cattivi" per ciò che riguarda il razzismo: se c'è chi liberamente può dirsi fiero di essere bianco (o viola, grigio, qualunque sfumatura vogliamo dare al razzismo), io sono ben fiero di non esserne fiero. Non mi interessano religioni, colori e tendenze sessuali, io un essere umano lo giudico in base alla sua personalità e ai suoi valori. Potrò essere fiero di questa mia visione delle cose o devo addirittura vergognarmene?
Per ciò che riguarda la storia del crosifisso, ritengo alcuni sostenitori del crocefisso nelle scuole "ultrà" della religione, del tutto estranei al significato che io credo abbia la fede. Ci vedo solo la voglia di mostrare un feticcio a chi crede in un altra religione, tutto qua. Se poi per altri (e per te, direi) non è così, i miei auguri. Rimango dell'idea che non sia un messaggio di uguaglianza, accoglienza e voglia di integrazione. Forse è altro, ma di certo non questo. E come i già citati luoghi comuni, un gesto simile aumenta in certe menti il livello di intolleranza, fa credere che la diversità sia un elemento destabilizzante e pericoloso.

Riflessione: non è la prima volta che, nel difendere posizioni antirazziste, vengo definito a mia volta razzista. E' un trucchetto un po' vecchio ma su certe persone fa ancora colpo, tuttavia mi sarei aspettato da certi interlocutori qualcosa di più che una frettolosa spulciatina nel "Manuale delle non-risposte".

Saluti,

CappelloPower

mrmic
21-10-2003, 01:46
Io invece non trovo nelle parole di CappelloPower l'intenzione di descrivere la genesi del razzismo, ma una riflessione su come tante piccole banalità possano distorcere le nostre sensazioni.

Condivido la repulsione verso chi odia il diverso, chi ne ha paura lo compatisco.

CappelloPower
21-10-2003, 01:48
Originariamente inviato da Adric
Rispetto la tua opinione, ma non condivido l'analisi sulle cause del razzismo: mi sembra esagerato e fuorviante incolpare in primis le famiglie del razzismo (con tutti i single e i nuclei familiari di piccole dimensioni in grande aumento che ci sono). Semmai in molti casi oggi i figli sono meno seguiti dai genitori, ma questo cosa ha a che fare direttamente col razzismo ? :confused:

Di molte cose la famiglia non è diretta responsabile, ma sulla mentalità da dare ad un figlio non credo si possa negare che la famiglia ha potere assoluto. E' l'atmosfera che si respira in casa, è il tenore delle discussioni, la tensione fra i rapporti, la quotidianità a rendere un figlio ciò che è. Poi può deviare, certo, ma se un figlio vive a stretto contatto con chi reputa "moretto" e "limone" due modi giusti di intendere la diversità, non ha molte possibilità di ascoltare altre campane.

Originariamente inviato da Adric
Anche a scuola non mi pare che i docenti insegnino il razzismo.
Semmai indicherei come cause attuali del razzismo gli stadi calcistici, la televisione, certi intellettuali irresponsabili, le lobby economiche e certe associazioni politiche estremiste, sia a sinistra che a destra.

Troppe ce ne sono, di cause. Io ho sottolineato quelle che sono, per me, le prime a dover essere verificate e modificate. La scuola è il posto dove un giovane passa il proprio tempo quando non è in famiglia. Vivere a stretto contatto con un ambiente dove alcuni pericolosi luoghi comuni non vengono nemmeno lontanamente sfatati (e sai che la scuola italiana è così) rischia di peggiorare la situazione.

Originariamente inviato da Adric
Su Disney e Mattell CappelloPower e Fratello Cadfael ritengo abbiano ragione. "Niente neri ed ebrei nell'allegra famiglia Disney" (peraltro Walt Disney era di origine messicana, quindi tutt'altro che WASP); almeno fino ad alcuni anni fa era così, non so oggi. Aggiungo che, razzismo o no, ritengo comunque i fumetti Disney diseducativi, con tutti gli errori di lingua italiana e tutte quelle esclamazioni assurde (Gulp, Gasp ecc) che ci sono.

Come ho detto nell'altro post, l'esempio riportato è solo uno su migliaia. Un punto d'appoggio che mi ha fatto pensare a come, sin da piccoli, un modo di dire rischia di divenire una definizione comune e di seguito un "marchio".

Saluti,

CappelloPower

CYRANO
21-10-2003, 02:16
Io penso che la diversità fra popoli , etnie , culture e religioni , sia solo una fonte di arrichimento per tutti.
Storicamente , le grandi innovazioni culturali ( e non solo... ) sono avvenute proprio quando popoli diversi sono venuti a contatto fra loro.
Così come è storicamente accertato che l'autarchia non porta che ad un insuccesso , alla lunga...
Allora , il problema , imho , non sta nel dire io sono diverso da un albanese , piuttosto che da un cinese o un islandese.
Come forma mentis , come legame con l'ambiente in cui son cresciuto , io mi ci sento diverso.
Il problema è quando una diversità non viene più concepita in quanto tale , ma come indice di superiorità.
Io bianco italiano cattolico ( ipotesi... ) , sono diverso e SUPERIORE al ragazzo del burundi.
Un'assimilazione di tutte le differenze mondiali ( una globalizzazione dell'umanità insomma ) , io la vedo deleteria.
Secondo me l'umanità ci perderebbe molto ( in fondo il mondo è bello perchè vario... ).
Invece bisogna combattere il razzismo non come ideologia che codifica la diversità etnica , ma come germe ideologico che autorizza una etnia a sentirsi superiore alle altre.

PS etnia in senso lato , quindi comprendente determinate caratteristiche culturali , religiose ecc ecc





Ciaozzz

Ciaba
21-10-2003, 02:23
x CappelloPower
....hai aperto un 3D che avrebbe bisogno di un libro per le risposte....una riflessione però voglio fartela fare visto che hai toccato il tema del razzismo. Oggi è la seconda volta che rispondo a qualcuno citandolo, ma tant'é, Leonardo da Vinci(noto imbecille:D ), ha lasciato scritto: "la schiavitù(e quindi il razzismo), scompariranno quando l'ultima catena sarà tolta al collo dell'ultimo animale soggiogato". NN ci viene solo insegnato il razzismo tra gli uomini ma anche tra gli esseri, che é ben + grave, perchè ti dicono subito cos'é diverso e perchè, facendoti montare subito da piccolo la superbia. E quando un essere é schiavo(perchè inferiore), nn ha più diritti, e l'uomo dal proprio piedistallo può disporne a proprio piacere arrogandosi il diritto di vita o morte.........E nn venitemi a parlare di religione.....i cristiani sono tutto fuori che cristiani(i loro libri dicono "nn uccidere" e nn "nn uccidere gli uomini ma del resto fai quello che ti pare",.............. ma si sà, "si interpreta a proprio comodo e si mantengono i privilegi").
Topolino ha avuto(grazie agli autori soprattutto italiani degli anni 70/80) la possibilità di far passare ottimi valori(nelle storie), poi si sà la pubblicità é altra cosa. Guarda Mtv.......fanno tutti "i ragazzi con la nuova mentalità" e poi passano la pubblicità a McDonald...

...manca rispetto, quello vero...

CappelloPower
21-10-2003, 02:42
Originariamente inviato da Ciaba
x CappelloPower
....hai aperto un 3D che avrebbe bisogno di un libro per le risposte....una riflessione però voglio fartela fare visto che hai toccato il tema del razzismo. Oggi è la seconda volta che rispondo a qualcuno citandolo, ma tant'é, Leonardo da Vinci(noto imbecille:D ), ha lasciato scritto: "la schiavitù(e quindi il razzismo), scompariranno quando l'ultima catena sarà tolta al collo dell'ultimo animale soggiogato".

[cut]

Topolino ha avuto(grazie agli autori soprattutto italiani degli anni 70/80) la possibilità di far passare ottimi valori(nelle storie), poi si sà la pubblicità é altra cosa. Guarda Mtv.......fanno tutti "i ragazzi con la nuova mentalità" e poi passano la pubblicità a McDonald...

...manca rispetto, quello vero...

Manca la voglia di insegnare il rispetto, anche.

Originariamente inviato da mrmic
Io invece non trovo nelle parole di CappelloPower l'intenzione di descrivere la genesi del razzismo, ma una riflessione su come tante piccole banalità possano distorcere le nostre sensazioni.

Condivido la repulsione verso chi odia il diverso, chi ne ha paura lo compatisco.

Giusto.
Ma non dimentichiamo che la paura, spesso, genera odio.
Ricordiamoci delle centinaia di film (prodotti dagli anni '50 in poi) che avevano come protagonisti alieni violenti ed intenzionati a distruggere il nostro bel mondo senza avere pietà di noi poveri esseri umani. Quei film li hanno continuati a produrre fino ad oggi. Ok, per gli USA, a quel tempo, gli "alieni" erano la minaccia comunista, ma in generale il male è sempre un'entità sconosciuta che potrebbe turbare le nostre sicurezze. La temiamo, e ben presto arriviamo ad odiarla. Il passo è breve, tra temere qualcosa di sconosciuto ed odiare qualcosa di "diverso".

Bet
21-10-2003, 07:32
Originariamente inviato da Ciaba
.........E nn venitemi a parlare di religione.....i cristiani sono tutto fuori che cristiani(i loro libri dicono "nn uccidere" e nn "nn uccidere gli uomini ma del resto fai quello che ti pare",.............. ma si sà, "si interpreta a proprio comodo e si mantengono i privilegi").
Topolino ha avuto(grazie agli autori soprattutto italiani degli anni 70/80) la possibilità di far passare ottimi valori(nelle storie), poi si sà la pubblicità é altra cosa. Guarda Mtv.......fanno tutti "i ragazzi con la nuova mentalità" e poi passano la pubblicità a McDonald...



questo tanto x restare nei luoghi comuni e nelle banalità :D

mrmic
21-10-2003, 10:04
Originariamente inviato da CappelloPower

Giusto.
Ma non dimentichiamo che la paura, spesso, genera odio.
Ricordiamoci delle centinaia di film (prodotti dagli anni '50 in poi) che avevano come protagonisti alieni violenti ed intenzionati a distruggere il nostro bel mondo senza avere pietà di noi poveri esseri umani. Quei film li hanno continuati a produrre fino ad oggi. Ok, per gli USA, a quel tempo, gli "alieni" erano la minaccia comunista, ma in generale il male è sempre un'entità sconosciuta che potrebbe turbare le nostre sicurezze. La temiamo, e ben presto arriviamo ad odiarla. Il passo è breve, tra temere qualcosa di sconosciuto ed odiare qualcosa di "diverso".


Si, volevo aggiungere che la paura può portare ad azioni non controlabili ma distinte dall'odio. Per odio intendo un sentimento sprezzante verso un qualcosa o qualcuno, che può avere si delle ragioni, ma che non ne giustifica una reazione razionalmente voluta. Con la paura invece c'è il rischio di commettere azioni non volute o comunque sconnesse dal nesso causa/effetto.

Se continuiamo a ragionare col metodo del vinca il più forte non cresceremo mai.

Anakin
21-10-2003, 10:32
mah..
a me il discorso sembra retorico,mi sembra come detto da altri piu' un brandire la clava per separare i buoni dai cattivi,che un voler discutere sul problema.

innanzitutto l'analisi su origine del razzismo,e su quanto debba preoccuparci,le trovo abbastanza cannate.
i razzisti ci sono sempre,ma il resto della societa' non è piu' indifferente come decenni fa,e anzi sensibile e tutto sommato compatta.
ovvero si è sempre meno tolleranti verso il razzismo(guarda decennio per decennio),quindi mi sembra fuori moda pensare che la societa' sia a rischio su questo.
(non che il razzismo non abbia ancora adepti)
mi sembra ben piu' di moda,voler dipingere come i cattivi coloro che hanno idee come quelle sottilmente fatte finire negli episodi di razzismo.

Cappello apparte la pubblicita' di attualita'(:D) che hai trovato,oggi giorno se guardi un telefilm non troverai certo discriminazioni razziali,al massimo ti troverai le puntate(abbastanza pesanti a dir la verita',perche' forzate) in cui la morale,è che siamo tutti uguali.
o troverai la pubblicita' dei ringo boys.

poi per dirla tutta,la pubblicita' dei Master non mi sembra un inno al razzismo,la vede razzistica paradossalmente chi ha la paranoia del colore della pelle,e ha deciso che la cosa ha importanza.
uno che non ha pregiudizi sulla pelle,non ha nessun problema ad accorgersi che c'è l'abbiamo diversa...e come uno alto ed uno basso possono darsi dello spilungone e del nanerottolo,i due protagonisti della vignetta si danno del moretto e della faccia di limone...capirai(ho visto scherzare sul serio in questi termini gente di pelle diversa)
insomma che palle questo perbenismo e voler essere politically correct a tutti i costi,in bel altro dobbiamo riporre la nostra attenzione se vogliamo combattere pensieri razzistici.

poi parli di razzismo ma in molti casi il problema non ha che vedere con il razzismo.
uno potrebbe guardare di cattivo occhio gli zingari,non perche' è razzista,ma perche' gli pare immorale che in queste comunita' non sia insolito(e non raccontiamoci palle perche' non è insolito) che questi vadano in giro facendo la carita' e sfruttando i figli,che non mandano a scuola e a cui quindi non danno una possibilita' di uscire dal loop(perche' uno zingaro puo OVVIAMENTE essere una persona a modo,e anche migliore di noi se educata e cresciuta decentemente)
ora non posso guardare di cattivo occhio questa usanza della comunita' zingara?e quindi avere una cattiva opinione sulla stessa?
no perche' è razzismo?
ma non diciamo fesserie.

tu hai sempre sostenunto(perche' me lo hai esposto piu' volte) che se un "gruppo" umano" (unito per esempio per politica) sostiene tesi che a te fanno ribrezzo,il tuo giudizio su questi è pessimo(per essere eufemistici)
bene,ma per quale ipocrisia,se dinnanzi a fatti discutibili di un "gruppo umano", il comune denominatore è per coincidenza la razza,invece che la fede politica in cui invece tu sei un forte sostenitore del razzismo(chi non ha letto certe cose magari qua non capira'),per quale motivo dicevo se sono per sfiga della stessa razza,allora devo astenermi dal solo poter accennare ad un giudizio negativo,pena il passare per razzista.
insomma siamo tutti con pari dignita' e qualita',ma rischia di essere sciocco idealismo,se si vuole imporre questa principio,anche posteriormente a fatti.

insomma tu fai tutto un elenco di fatti a tuo modo di vedere razzistici,ma su molti l'etichetta di razzismo pare c'è la vuoi mettere tu a priori,per sentirti il bene e considerare la feccia gli altri.

CappelloPower
21-10-2003, 11:16
Originariamente inviato da Anakin
innanzitutto l'analisi su origine del razzismo,e su quanto debba preoccuparci,le trovo abbastanza cannate.
i razzisti ci sono sempre,ma il resto della societa' non è piu' indifferente come decenni fa,e anzi sensibile e tutto sommato compatta.

Ok, ma questo cosa ha a che fare col topic? La società è ovviamente migliorata (che banalità...), il problema è che il razzismo rimane vivo e pulsante. Ci siamo evoluti in tutto, ma in certe cose fatichiamo a crescere.

Originariamente inviato da Anakin
ovvero si è sempre meno tolleranti verso il razzismo(guarda decennio per decennio),quindi mi sembra fuori moda pensare che la societa' sia a rischio su questo.

Ed è qui che sbagli. Non bisogna mai abbassare la guardia, mai smettere di fare informazione, mai credere che ormai la "macchina" sia rodata e pronta ad andare da sola. Guarda gli ultimi anni, le guerre, il terrorismo: questo è concime per l'odio razziale. Non lo si può lasciar germogliare.

Originariamente inviato da Anakin
(non che il razzismo non abbia ancora adepti)

E meno male...

Originariamente inviato da Anakin
Cappello apparte la pubblicita' di attualita'(:D) che hai trovato,oggi giorno se guardi un telefilm non troverai certo discriminazioni razziali,al massimo ti troverai le puntate(abbastanza pesanti a dir la verita',perche' forzate) in cui la morale,è che siamo tutti uguali.
o troverai la pubblicita' dei ringo boys.

E qui ti posso anche dare ragione, visto che da fastidio anche a me. "Integrazione" è qualcosa di profondo, di sottile, non può certo pensarci Banfi nel "Medico in famiglia" a farci diventare tutti meno razzisti. Ma il punto è: preferisci questa integrazione filmica un po' forzata o la totale assenza di questo tema (come diceva giustamente Alessandro) ben documentata in quasi vent'anni di telefilm e show televisivi?

Originariamente inviato da Anakin
poi per dirla tutta,la pubblicita' dei Master non mi sembra un inno al razzismo,la vede razzistica paradossalmente chi ha la paranoia del colore della pelle,e ha deciso che la cosa ha importanza.
uno che non ha pregiudizi sulla pelle,non ha nessun problema ad accorgersi che c'è l'abbiamo diversa...e come uno alto ed uno basso possono darsi dello spilungone e del nanerottolo,i due protagonisti della vignetta si danno del moretto e della faccia di limone...capirai(ho visto scherzare sul serio in questi termini gente di pelle diversa)

A me sembra un voler ribadire qualcosa di sbagliato. A te sta bene sentirti chiamare "spaghetti" o "broccolino" in qualche perfieria di New York? A me no, ecco perchè capisco quanto siano dannosi certi luoghi comuni. Se a te sembra normale, vorrà dire che ti sta bene così. Ma in tutta sincerità, chiameresti un nero per strada "bel moretto" oppure "cioccolatino"? No, e sai perchè? Perchè anche tu sai che è offensivo e razzista. Che poi, nel'intimità, ci si possa scherzare, è un altro conto; anche io posso fare il saluto nazista quando ceno qui a casa con degli amici e scherzo sull'argomento, ma mai mi sognerei di eseguire un gesto simile in pubblico e con l'intento di essere preso sul serio.

Originariamente inviato da Anakin
insomma che palle questo perbenismo e voler essere politically correct a tutti i costi,in bel altro dobbiamo riporre la nostra attenzione se vogliamo combattere pensieri razzistici.

Io non ho intitolato questo thread "Ricetta per sconfiggere il razzismo e far felice Anakin". Io ho detto che tante piccole banalità, per noi scontate sin dalla tenerea età, possono essere il punto su cui fa leva, in età adulta, il pensiero razzista. Ben prima di una famiglia poco incline al dialogo, prima di una scuola che non segue e stronca certi fenomeni, già quell'innocente pubblicità su Topolino pianta un piccolo sene nella mente di un bambino. "Limone" sono gli orientali, "Moretto" sono i neri: questo è ciò che rimane nella mente del bambino. Certo, non vede mai luoghi comuni sui bianchi perchè vive in un continente quasi totalmente bianco, quindi si convince che "bianco" è la normalità e tutto il resto una "variante". E' già abbastanza per temere quel bambino, una volta adulto, se non riceverà i giusti stimoli (primo fra tutti quello di saper ragionare senza fermarsi a "che palle questo perbenismo").

Originariamente inviato da Anakin
poi parli di razzismo ma in molti casi il problema non ha che vedere con il razzismo.
uno potrebbe guardare di cattivo occhio gli zingari,non perche' è razzista,ma perche' gli pare immorale che in queste comunita' non sia insolito(e non raccontiamoci palle perche' non è insolito) che questi vadano in giro facendo la carita' e sfruttando i figli,che non mandano a scuola e a cui quindi non danno una possibilita' di uscire dal loop(perche' uno zingaro puo OVVIAMENTE essere una persona a modo,e anche migliore di noi se educata e cresciuta decentemente)
ora non posso guardare di cattivo occhio questa usanza della comunita' zingara?e quindi avere una cattiva opinione sulla stessa?
no perche' è razzismo?
ma non diciamo fesserie.

Puoi guardare di cattivo occhio l'usanza, non la comunità.
Recepita la "sottile" differenza?

Saluti,

CappelloPower

Quincy_it
21-10-2003, 11:33
Innanzitutto un ben tornato a te su queste pagine ;)

Devo dire che non mi trovo completamente d'accordo con quanto scrivi, specie nella prima parte dove elenchi tutta una serie di "luoghi comuni" che rappresentano IMHO solo una parte della "verità vera" (e non necessariamente un luogo comune è qualcosa di negativo): quella che tu descrivi è un’infanzia / adolescenza molto strumentalizza e pessimistica, oltre che IMHO, fortunatamente, non “standardizzata”.
Già accostare un gruppo di persone portatrici di handicap (vedi i mongoloidi) a varie etnie (gialli, neri, ecc) mi sembra concettualmente errato oltre che una forzatura, dato che gli stessi asiatici, africani soffrono della sindrome di Down.
Sono d'accordo con te quando dici che molto di ciò che apprendiamo durante la nostra infanzia dipende dal luogo in cui viviamo (principalmente la nostra famiglia), ma da piccoli siamo come “spugne”, pronte ad assorbire tutto ciò che ci circonda e/o ci viene dato: la famiglia, i media o alcuni episodi di vita quotidiana contribuiscono a “costruire” in noi determinati preconcetti o luoghi comuni.
Apro una piccola parentesi, soffermandomi soprattutto sulle “scene di vita quotidiana”, e volevo farti una domanda: quando sei per strada o in un mezzo pubblico e vedi uno “zingaro” vicino a te, rimani tranquillo come se niente fosse o, anche per un solo istante, dai una controllata a portafogli, cellulare, chiavi, ecc?
Qualunque cosa tu risponda, dammi una motivazione.
Io personalmente mi sento “razzista” (leggi ho paura di certi individui nella società) nei confronti delle persone non “socialmente utili” alla comunità. Cosa intendo con questo? Che tutti coloro che fanno qualcosa di “utile”, ma soprattutto non danneggiano o arrecano disturbo agli altri (e per “disturbo” intendo furti, scippi, atti di vandalismo, omicidi, ecc), di qualsiasi razza/religione essi siano, per me sono i benvenuti. Sia perchè credo si possa tranquillamente vivere in una società multi-etnica e globale, sia perchè dalle conoscenze, dalle esperienze di altri popoli si può trarre beneficio, sempre però rispettando il punto di cui sopra.
E’ per questo che mi sento di poter dire di non poter sopportare gli zingari perchè, per quello che ho visto e quello che ho letto nei quotidiani in questi anni, sono sempre stati sinonimo di “guai”. E qui non si tratta di luoghi comuni, qui si tratta della realtà! Visto che anche tu sei di Roma, prova a vedere sulla Tangenziale all’altezza dell’Acqua Acetosa quel bel campo nomadi pieno di auto di lusso, “acquistate” facendo chissà quale lavoro legale..
O vogliamo parlare dell’aumento di piccoli furti nelle zone dove questi si insidiano? Se tu sei in grado di convivere tranquillamente, in tutta pace e senza la minima paura con un campo nomadi a pochi passi da casa tua hai tutta la mia ammirazione ma io, purtroppo, non ne sono capace.
Il giorno in cui vedrò uno zingaro fare del bene potrò cambiare il mio punto di vista, per ora però rimango fermo sulla mia idea, giusta o sbagliata che sia.
Ma, meglio specificarlo, in questo senso non faccio distinzioni errate tra albanesi, rumeni, kosovari, ecc, perchè sarebbe sbagliato identificare i nomadi in una etnia specifica (e da qui, per esempio, l’errata conclusione albanesi = tutti zingari); beninteso naturalmente, che anche tra noi italiani ci sono ladri in abbondanza..
Mi accenni in un altro post alle scritte sui muri “scritte antisemite ed in generale razziste, intimidatorie, volgari, quelle si retoriche ”: mi dici (giustamente, e sono d’accordo con te) che non le accetti, ma io mi sento in dovere di ampliare il concetto a tutte le scritte e murales. Altro segno di inciviltà e di “non-rispetto” per la “proprietà comune” che, purtroppo, ci contraddistingue. Ho tirato fuori un altro luogo comune? Può darsi, ma è vero che in altre città ma soprattutto in altri Stati, certe cose non succedono (specie dove questi atti che io ritengo vandalici, sono punibili legalmente). La gente ha bisogno di esprimere concetti/idee? Bene, creiamo appositi luoghi adatti, ma non deturpiamo in questo modo ogni centimetro quadrato delle nostre città..
Concludo dicendo: anche a me è capitato, pochi giorni fa, di leggere dopo svariati anni un numero di Topolino. E leggendo le storie di Paperino, Topolino, ecc ho trovato solo “messaggi positivi” (come l’amicizia, la fratellanza, la sincerità). Ammetto di non essermi soffermato sulle pubblicità, ma questo, non l’ho mai fatto nemmeno da piccolo. ;)

CappelloPower
21-10-2003, 12:24
Originariamente inviato da Quincy_it
Innanzitutto un ben tornato a te su queste pagine ;)

Devo dire che non mi trovo completamente d'accordo con quanto scrivi, specie nella prima parte dove elenchi tutta una serie di "luoghi comuni" che rappresentano IMHO solo una parte della "verità vera" (e non necessariamente un luogo comune è qualcosa di negativo): quella che tu descrivi è un’infanzia / adolescenza molto strumentalizza e pessimistica, oltre che IMHO, fortunatamente, non “standardizzata”.

Infatti è una possibilità fra tante. Un altro tipo di infanzia può portare a diventare come il Papa, come Hitler, come il salumiere sotto casa mia. Il mio intento era proprio sottolineare "quel" tipo di infanzia, un'infazia cioè dove certi luoghi comuni attecchiscono e fanno presa perchè non contrastati da nessuno (non dalla famiglia, non dalla scuola). Realtà del genere sono estremamente diffuse.

Originariamente inviato da Quincy_it
Già accostare un gruppo di persone portatrici di handicap (vedi i mongoloidi) a varie etnie (gialli, neri, ecc) mi sembra concettualmente errato oltre che una forzatura, dato che gli stessi asiatici, africani soffrono della sindrome di Down.

Ma ti ricordi i thread qui su hwup dove qualcuno scherzosamente diceva ad un suo interlocutore "Sei un mongoloide!"? Ecco, ricorderai anche che molti si dissero apertamente meravigliati dal veder usare con tanta leggerezza un termine simile. E ricorderai, infine, quanto l'autore dell'esclamazione si sia anche scusato per non aver colto la pericolosità di quel modo di dire (ai suoi occhi banale e comune).
Un modo di dire, qualcosa che abbiamo sentito nel passato e che ormai diamo per scontato (per alcuni): un'abitudine pericolosa, secondo me.

Originariamente inviato da Quincy_it
Sono d'accordo con te quando dici che molto di ciò che apprendiamo durante la nostra infanzia dipende dal luogo in cui viviamo (principalmente la nostra famiglia), ma da piccoli siamo come “spugne”, pronte ad assorbire tutto ciò che ci circonda e/o ci viene dato: la famiglia, i media o alcuni episodi di vita quotidiana contribuiscono a “costruire” in noi determinati preconcetti o luoghi comuni.

Appunto, assorbiamo tutto. Chi ci tutela? La famiglia, la scuola, la società. Devono filtrare, devono scremare, devono metterci in condizione di capire che l'espressione "persona di colore" non vuol dire "persona nera", anzi non vuol dire nulla (visto che tutti abbiamo un colore). Senza un filtro, la spugna tira via tutto e prende tutto per buono. Pericoloso, non trovi?

Originariamente inviato da Quincy_it
Apro una piccola parentesi, soffermandomi soprattutto sulle “scene di vita quotidiana”, e volevo farti una domanda: quando sei per strada o in un mezzo pubblico e vedi uno “zingaro” vicino a te, rimani tranquillo come se niente fosse o, anche per un solo istante, dai una controllata a portafogli, cellulare, chiavi, ecc?
Qualunque cosa tu risponda, dammi una motivazione.

No, non sto tranquillo e ti capisco benissimo. Anche io ho subito un furtarello (a Porta Portese, figurati) da una mamma ed i suoi 94mila figli che mi ronzavano attorno. Però mi bacchetto io per primo quando nella mia mente si affaccia, anche solo per un momento, la pericolosa ipotesi che la delinquenza di alcuni (molti o pochi che siano) sia effetto di una causa razziale o etnica. Sarebbe come dire che non ci si sente tranquilli ad avere un siciliano accanto solo perchè è noto che i più famosi boss mafiosi sono siciliani. Follia pura, no?!

Originariamente inviato da Quincy_it
Io personalmente mi sento “razzista” (leggi ho paura di certi individui nella società) nei confronti delle persone non “socialmente utili” alla comunità. Cosa intendo con questo? Che tutti coloro che fanno qualcosa di “utile”, ma soprattutto non danneggiano o arrecano disturbo agli altri (e per “disturbo” intendo furti, scippi, atti di vandalismo, omicidi, ecc), di qualsiasi razza/religione essi siano, per me sono i benvenuti. Sia perchè credo si possa tranquillamente vivere in una società multi-etnica e globale, sia perchè dalle conoscenze, dalle esperienze di altri popoli si può trarre beneficio, sempre però rispettando il punto di cui sopra.

Messa in questo modo, la frase è ambigua. Tutti siamo "razzisti" verso chi ci tira un mattone in fronte, questo è scontato. Il problema nasce quando crediamo di identificare il male in un colore, una religione, un qualcosa che ci classifichi. E' un errore che si compie facilmente, è perfettamente umano il voler mettere tutto in una qualche categoria da poter marchiare e gettarsi alle spalle. Purtroppo la realtà ci sbatte in faccia una ben diversa verità: non è la razza, non è il colore, non è la fede a rendere un essere umano più o meno meritevole del rispetto altrui. E' già il solo fatto di essere un essere umano (scusate il gioco di parole) a renderlo meritevole di rispetto. Sarà poi il suo comportamento, i suoi valori, la sua condotta a scolpirne un profilo.

Originariamente inviato da Quincy_it
E’ per questo che mi sento di poter dire di non poter sopportare gli zingari perchè, per quello che ho visto e quello che ho letto nei quotidiani in questi anni, sono sempre stati sinonimo di “guai”. E qui non si tratta di luoghi comuni, qui si tratta della realtà! Visto che anche tu sei di Roma, prova a vedere sulla Tangenziale all’altezza dell’Acqua Acetosa quel bel campo nomadi pieno di auto di lusso, “acquistate” facendo chissà quale lavoro legale..
O vogliamo parlare dell’aumento di piccoli furti nelle zone dove questi si insidiano? Se tu sei in grado di convivere tranquillamente, in tutta pace e senza la minima paura con un campo nomadi a pochi passi da casa tua hai tutta la mia ammirazione ma io, purtroppo, non ne sono capace.

Un po' mi stupisce veder messa in questi termini la questione, però posso capire che una persona si senta impotente di fronte a certi avvenimenti. Tuttavia, dobbiamo sforzarci di allenare e corazzare la nostra comprensione. Sono le persone a sbagliare, non le razze. Si affrontino i problemi con questa frase in mente e forse la tensione scenderà.

Originariamente inviato da Quincy_it
Mi accenni in un altro post alle scritte sui muri “scritte antisemite ed in generale razziste, intimidatorie, volgari, quelle si retoriche ”: mi dici (giustamente, e sono d’accordo con te) che non le accetti, ma io mi sento in dovere di ampliare il concetto a tutte le scritte e murales. Altro segno di inciviltà e di “non-rispetto” per la “proprietà comune” che, purtroppo, ci contraddistingue.

Questo è un po' OT, visto che io mi riferivo a scritte di stampo razzista. Se apriamo un altro thread, commenterò.

Originariamente inviato da Quincy_it
Concludo dicendo: anche a me è capitato, pochi giorni fa, di leggere dopo svariati anni un numero di Topolino. E leggendo le storie di Paperino, Topolino, ecc ho trovato solo “messaggi positivi” (come l’amicizia, la fratellanza, la sincerità). Ammetto di non essermi soffermato sulle pubblicità, ma questo, non l’ho mai fatto nemmeno da piccolo. ;)

O forse non ricordi di averlo fatto perchè allora non ti chiedevi se lo stessi facendo. Probabilmente le hai lette come le avrebbe lette qualunque altro bambino, come le ho lette io: come una spugna.

Saluti,

CappelloPower

Ciaba
21-10-2003, 12:38
Originariamente inviato da Bet
questo tanto x restare nei luoghi comuni e nelle banalità :D


...quando dai a qualcuno del banale almeno motiva la cosa..No??
...Beato/a te che sei superiore e giudichi...:fiufiu:

SaMu
21-10-2003, 12:42
Originariamente inviato da CappelloPower
SaMu, ma perchè un thread che potrebbe divenire un interessante spunto alla discussione deve venir subito tramutato in un attacco personale? Sono deluso dal fatto che pur di non commentare le mie riflessioni (sbagliate o giuste che siano) tu debba giocare con il loro significato. Ma se questo è il tuo contributo alla discussione, affari tuoi.

...

Riflessione: non è la prima volta che, nel difendere posizioni antirazziste, vengo definito a mia volta razzista. E' un trucchetto un po' vecchio ma su certe persone fa ancora colpo, tuttavia mi sarei aspettato da certi interlocutori qualcosa di più che una frettolosa spulciatina nel "Manuale delle non-risposte".

Saluti,

CappelloPower

Non dovresti intendere il mio post come un attacco personale. E' semplicemente la risposta razionale al vero messaggio contenuto nel tuo post.

Un messaggio che mi è sembrato tutto, tranne il sostegno a posizioni antirazziste.

Diciamocela tutta: pensavi davvero di poter convincere qualche razzista a tornare sulla retta via, dandogli del miserabile ignorante? Commiserando la famiglia per la scarsa cultura e i beceri valori che gli ha trasmesso? Offendendo alcuni dei simboli della società in cui vive?

Non credo. Sei troppo intelligente per capire che nessun razzista metterebbe mai in discussione la sua idea, rivolgendosi a lui con il tuo approccio. Ed infatti te ne rendi conto, proponendo non le parole ma i ben più efficaci scappellotti, per "guarire" il razzista, o meglio chi non la pensa come te.

Fondamentalmente nel tuo messaggio manca qualsiasi tensione rivolta all'incontro.

Sarebbe un incontro di posizioni lontane ovviamente, perchè ritieni il razzismo ontologicamente lontano da te, dalla tua famiglia, dai tuoi amici, da chi la pensa come te.

Ma questo incontro comunque non ti interessa.

Ti interessa di più dipingere gli attributi del razzista, che nel tuo quadro è un ragazzo poco dotato di intelligenza, viene da una famiglia non molto ricca (ha un'infiltrazione sul soffitto in cucina, ma non i soldi per sistemarla), passa la domenica allo stadio e ha l'hobby per le macchine sportive, ma può permettersi solo la pedaliera in alluminio per la sua Punto GT usata.


Riassumiamo.

Il tuo messaggio manca di capacità convincitiva nei confronti del razzista. Manca della volontà di incontro. Si preoccupa unicamente di marcare una categoria, "il razzista", attribuendole degli attributi.

A cosa serve il messaggio allora? E' inutile? Certo che no.

Il messaggio serve ad identificare "il razzista", con i suoi attributi di base, per poter poi andare oltre e cucirgli addosso tutte le posizioni che non ti piacciono: dai suoi gusti sessuali al suo credo religioso, fino al suo orientamento culturale, sociale e politico nella società in cui viviamo. Per finire scappellottandole tutte insieme sotto l'etichetta di "razzista".

CappelloPower
21-10-2003, 13:22
Originariamente inviato da SaMu
...


Evidentemente il mio chiedermi da dove nasca il razzismo ti appare come una minaccia e inizio ad intravedere come la pensi su questa questione. Avrei preferito un commento, un'opinione IT, un tuo punto di vista sul mio giusto o sbagliato ragionamento. Ma questo tuo sviare per ben due volte il discorso mi spaventa e mi fa credere che le tue posizioni rispetto al razzismo siano tutt'altro che di condanna (non mi offri una lettura alternativa del tuo pensiero se continui a fuggire, a non esporlo e a cercare di farmi passare per una specie di integralista della non-razza).

Se ti capita di commentare IT, sei il benvenuto.

Saluti,

CappelloPower

parax
21-10-2003, 13:32
In effetti non sono neanche intervenuto, da discussione sul razzismo e sulle cause è diventata recensione sulla riflessione di cappello power. :nono:

Quincy_it
21-10-2003, 13:41
Originariamente inviato da CappelloPower
Appunto, assorbiamo tutto.
[cut]
Pericoloso, non trovi?


Questo è un argomento molto delicato.
Trovo giusto che, fintanto che un bambino rimanga tale e non sia in grado di capire / giudicare da solo, sia necessario un "filtro", ma fino a che punto? Non si corre il rischio di inculcare nel bambino solamente una parte delle idee, degli ideali di vita, senza fargli capire l'importanza di un atteggiamento critico e razionale, privandolo della possibilità ma soprattutto della voglia di capire cosa altro c'è nel mondo (prendilo come un concetto generico, a livello di religione, di politica, di professioni, di ideali)?
IMHO non è facile fare la scelta corretta, riuscire a trovare un equilibrio ideale tra ciò che al bambino non deve arrivare e ciò che invece deve essere appreso; anzi, probabilmente è uno dei compiti più difficili che spetta ad un genitore.


Però mi bacchetto io per primo quando nella mia mente si affaccia, [...].
[cut]
Follia pura, no?!


Dal mio punto di vista, come dicevo prima, so di sbagliare ma vista la quotidianità degli eventi, sono ormai abituato ad etichettare tutti gli zingari come ladri. Teoricamente sono portato a credere che di sicuro qualche "anima senza macchia" tra loro ci debba essere, ma fin'ora, i fatti non me l'hanno mai dimostrato.
E sono d'accordo con te nel dire che sarebbe follia aver paura del vicino siciliano (per carità, è solo un esempio), anche perchè ho vari amici nati e cresciuti lì, che sono bravissime persone. Conosco, quindi non ho paura.
Mettila in questi termini: non ho mai visto un nomade fare altro che elemosinare o rubare, anche perchè, correggimi se sbaglio, se uno di loro iniziasse a lavorare legalmente, perderebbe la connotazione di zingaro, giusto?


Un po' mi stupisce veder messa in questi termini la questione,[...]. [cut]
[...] e forse la tensione scenderà.


Sarebbe giusto e corretto "allenarci" secondo quanto hai detto, io (individuo generico) sarei "migliore", più aperto verso gli altri, a comprenderli ed accettarli. Ma "loro" nei miei confronti cambierebbero? I nomadi smetterebbero di rubare se tutti li accogliessero con un sorriso o una stretta di mano? No, anzi probabilmente si sentirebbero ancor più in dovere di continuare con il loro modo di fare..


O forse non ricordi di averlo fatto perchè allora non ti chiedevi se lo stessi facendo. Probabilmente le hai lette come le avrebbe lette qualunque altro bambino, come le ho lette io: come una spugna.


Probabile, ma tanto quelle che mi interessavano o erano della Lego o della Burago :p

CappelloPower
21-10-2003, 14:10
Originariamente inviato da Quincy_it
Questo è un argomento molto delicato.
Trovo giusto che, fintanto che un bambino rimanga tale e non sia in grado di capire / giudicare da solo, sia necessario un "filtro", ma fino a che punto? Non si corre il rischio di inculcare nel bambino solamente una parte delle idee, degli ideali di vita, senza fargli capire l'importanza di un atteggiamento critico e razionale, privandolo della possibilità ma soprattutto della voglia di capire cosa altro c'è nel mondo (prendilo come un concetto generico, a livello di religione, di politica, di professioni, di ideali)?
IMHO non è facile fare la scelta corretta, riuscire a trovare un equilibrio ideale tra ciò che al bambino non deve arrivare e ciò che invece deve essere appreso; anzi, probabilmente è uno dei compiti più difficili che spetta ad un genitore.

Se parliamo di inculcare un'ideale ai propri figli, la risposta è presto detta: no. Se però "filtrare" lo intendiamo come preoccuparsi che il proprio figlio alleni il pensiero critico, la questione cambia. Io trovo giusto che ad un bamnino venga detto di non ripetere certe espressioni che sente in giro, cercando sempre di motivare e argomentare simili consigli. Un bambino vive di film di azione (dove c'è sempre un russo o un medio-orientale pronto a uccidere la famigliola occidentale), vive di cartoni animati (dove il bene è sempre bello e familiare mentre il male è oscuro, misterioso, sconosciuto e proveniente da lande remote e sperdute), vive di calcio (dove già solo alcuni cori di certe curve basterebbero per far venire un colpo anche la genitore più pacato): bisogna lasciare che attraversi da solo (mentalmente e fisicamente) questi aspetti della vita allenando la propria capacità di ragionare e di crearsi un'opinione, ma silenziosamente è bene star un paio di metri deitro di loro per "acchiapparli" quando rischiano di cadere. Così si evita che facili luoghi comuni divengano essi stessi parte della sua opinione.

Originariamente inviato da Quincy_it
Dal mio punto di vista, come dicevo prima, so di sbagliare ma vista la quotidianità degli eventi, sono ormai abituato ad etichettare tutti gli zingari come ladri. Teoricamente sono portato a credere che di sicuro qualche "anima senza macchia" tra loro ci debba essere, ma fin'ora, i fatti non me l'hanno mai dimostrato.
E sono d'accordo con te nel dire che sarebbe follia aver paura del vicino siciliano (per carità, è solo un esempio), anche perchè ho vari amici nati e cresciuti lì, che sono bravissime persone. Conosco, quindi non ho paura.
Mettila in questi termini: non ho mai visto un nomade fare altro che elemosinare o rubare, anche perchè, correggimi se sbaglio, se uno di loro iniziasse a lavorare legalmente, perderebbe la connotazione di zingaro, giusto?

Capisco ma non condivido. E' più forte di me (per fortuna, a mio avviso), io non riesco a concepire che una certa razza sia geneticamente "ladra". Possiamo dire che statisticamente ci sono più furti per mano di nomadi che stupri da parte di assessori all'urbanistica ma questo non mi fa concludere che tutti i nomadi sono ladri e tutti gli assessori sono persone affidabili.

Originariamente inviato da Quincy_it
Sarebbe giusto e corretto "allenarci" secondo quanto hai detto, io (individuo generico) sarei "migliore", più aperto verso gli altri, a comprenderli ed accettarli. Ma "loro" nei miei confronti cambierebbero? I nomadi smetterebbero di rubare se tutti li accogliessero con un sorriso o una stretta di mano? No, anzi probabilmente si sentirebbero ancor più in dovere di continuare con il loro modo di fare..

Questa è una tua supposizione e io non la condivido. Sarò un po' troppo "buono" nel dire quanto segue, ma ritengo che se vicendevolmente cercassimo di avvicinarci, i problemi potrebbero essere risolti. Certo che poi, se da un lato si continua a rubare e dall'altro si continua a discriminare, finiamo in un baratro dal quale è difficile risalire.

Originariamente inviato da Quincy_it
Probabile, ma tanto quelle che mi interessavano o erano della Lego o della Burago :p

La Burago metteva le figone in copertina, ricordiamocelo. Questo ha contribuito a farti accostare l'immagine di una bella donna a quella di una bella auto? Hanno forse tentato di far leva sulle tue pulsioni sessuali di giovane lettore per farti acquistare una macchinina? Forse si, forse no. Ci vorrebbe un thread su come la percezione di certe cose apparentemente innocue si ripercuota poi in bene o in male sulle persone.

Saluti,

CappelloPower

Anakin
21-10-2003, 14:20
ok Cappello nella risposta che mi hai dato sopra mi sembra che si possa gia piu' ragionare,almeno imho,perche' per come hai aperto il 3D,onestamente io ci ho visto quel che ha detto Samu sopra...

insomma parli di razzismo,e mi tiri in ballo strani discorsi sul crocifisso,su cosa sia morale pensare sul omosessualita' e la sua ostentazione,sul fatto che del immigrazione bisogna avere la tua stessa concezione politica(tra le righe)
insomma facevi tanti passaggi a gratis,su cui francamente c'è da discutere.
pareva che ti servivi del "razzismo" per criticare tante posizioni che non condividi.

nella risposta che mi hai dato sono gia meno distante e anche se avrei tanti piccoli appunti,mi sembra che ci si possa un minimo intendere.
rispondo solo a questa:
Puoi guardare di cattivo occhio l'usanza, non la comunità.

ci sono un po di note da fare.
se l'usanza è un usanza della comunita'(cosa che si puo discutere),mi spiace ma io c'è l'ho con la comunita',non vedo perche' bisogna deresponsabilizzare la gente.

se tal partito sostiene tal cosa(per te spregevole) tu mi spiace ma non ti rivolgi ai sostenitori del partito,dicendo che critichi l'usanza ,ma non loro...diciamo che critichi pure gli alleati di 4° grado degli aderenti a tale partito:D(discorsi avvenuti no?)

ora se un peruviano ruba una macchina,io non c'è l'ho con i peruviani.
anche se ci fosse una banda di peruviani che ne ruba 100 al giorno...c'è l'avrei con quella banda,non con i peruviani in genere.
cosa diversa è con gruppi che hanno usanze che sono culturalmente e praticamente appoggiate o comunque non osteggiate,dal gruppo tutto.

insomma trovo idealista voler difendere tutti a tutti costi,comunque.
sono andato per 5 anni di fila a lavorare uno o piu' giorni a settimana nelle mense della Caritas,li di extracomunitari ne ho visti a migliaia,e li aiutavo tutti con piacere,che fossero drogati,musulmani,omosessuali,albanesi o quel che vuoi.
(eppure forse rientro nella tua definizione di razzista)
ecco ti assicuro che la dentro,dal primo volontario,al ultima suora,compresi gli ospiti stessi(forse per loro era ben piu' vitale),era naturale (e necessario) capire che non era indifferente l'etnia di provenienza di un gruppo per capire come comportarsi.
nel mondo reale,se arrivavano la mattina 50 persone a farsi dare il vestiario,se fossero di una "comunita'" o di un altra,non era affatto marginale.
poteva voler dire lavorare in tutta tranquillita',a dover stare attenti e vigili,perche' casini erano alquanto probabili.
rapportarsi con queste considerazioni,non è razzismo...si chiama realismo.
se non hai queste ipotesi definibili magari razzistiche da qualcuno,la dentro non te la cavi e non aiuti nessuno.

se qualcuno ti crea un disagio,e lo incontri in piazza insieme ai suoi connazionali, e vuoi dirgliene quattro penso che immagini anche te che è diverso se questo è del equador o è albanese.
fai la prova.
qualunque straniero che vive per strada nel nostro paese,è consapevole di questa razzistica nozione.
pensare che è la stessa cosa,è essere idealisti,e non avere i piedi per terra.

poi sbagliato sarebbe mettere una croce su tutti gli appartenenti ad un gruppo,io avevo in simpatia tanti albanesi per esempio.
ma il fatto,che un gruppo sia in media,dotato di un certo modo di pensare e di un certo temperamento,è una cosa innegabile..
che non è dovuto a questioni genetiche o simili...è il semplice accorgersi di come questi sono stati educati,che modelli culturali hanno avuto,e di come sono cresciuti.
non è una questione di razza..pure io sarei probabilmente meno responsabile e civile,se avessi vissuto nello sbando del Albania degli ultimi decenni.
non è questione di avercela quindi con gli albanesi in senso della loro razza.. caspita,una delle piu' grandi donne del secolo,e che presto sara' pure santa,è albanese,parlo di Madre Teresa di Calcutta,quindi sono proprio l'ultimo a sostenere che gli albanesi siano peggiori di noi,o che da essi non possa venire nulla di buono,tutt'altro.

parax
21-10-2003, 14:28
ieri ho visto un pezzo di appuntamento con la storia, parlava dei nipponici della prima metà dell'900, e del loro comportamento nelle 2 guerre, oltre alle solite disquisizioni si parlava del perchè durante la prima guerra i jap non avevano mostrato particolare ferocia contro i prigionieri stranieri e perchè nella seconda si siano macchiati di orrendi crimini sopratutto con i cinesi e popoli del sud-est, la causa secondo lo storico era da ricercarsi appunto sulla mentalità inculcata alla nuova generazione dai genitori, i cinesi e i popoli del sud-est asiatico erano dipinti ai figli come dei subumani, degli esseri immondi che non meritavano alcun rispetto, ed una volta che i figli sono stati mandati a combattere da quelle parti li hanno trattati appunto come i peggiori degli animali, non avevano colpe particolari per la loro politica o economia semplicemente erano delle nullità.
Oggi a nessuno o quasi verrebbe in mente di pensare ancora ai giapponesi come razzisti dichiarati eppure i giapponesi (esperienza personale) evitano accuratamente di andare al mare e frequentare le spiagge in estate perchè per loro lo scurimento della pelle è una cosa inaccettabile.
Il seme del razzismo è infimo ed è sempre vivo e vegeto.

asca
21-10-2003, 14:32
Capisco ma non condivido. E' più forte di me (per fortuna, a mio avviso), io non riesco a concepire che una certa razza sia geneticamente "ladra". Possiamo dire che statisticamente ci sono più furti per mano di nomadi che stupri da parte di assessori all'urbanistica ma questo non mi fa concludere che tutti i nomadi sono ladri e tutti gli assessori sono persone affidabili.

Ora scappi tu... non ha detto questo, non ha detto che sono fatti geneticamente per rubare, ha detto che la maggior parte ruba... il che è tutt'altra cosa.
E non puoi far statistiche tra due cose opposte, dovresti scegliere qualcosa di paragonabile... altrimenti è solo bla-bla e non serve a nulla.
Sappiamo che gli Zingari, definizione generica e imprecisa per una etnia dalle connotazioni variegate, un tempo vivevano occupando, nell'economia del tempo, una nicchia ben specifica... ora la situazione è cambiata, e non riescono ad adattarsi ad un mondo che non va come andava 100/200/300 anni fa...
Liberissimi di farlo, ma non di violentare la mia cultura con la loro. Rispetto il loro concetto di proprietà,culturale e pratico, ma vorrei rispettassero il mio.... proprio perchè non voglio che mi sia imposto un modo altro di pensare o di essere.E non accetto , per rispetto dell'uomo in quanto tale, le mutilazioni inferte ai loro schiavi-bambini, per ottenere un maggior guadagno impietosendo la gente.. questo sì lo vedo come schiavismo.

Adric
21-10-2003, 15:57
Per ciò che riguarda la storia del crocifisso, ritengo alcuni sostenitori del crocefisso nelle scuole "ultrà" della religione, del tutto estranei al significato che io credo abbia la fede. Ci vedo solo la voglia di mostrare un feticcio a chi crede in un altra religione, tutto qua. Se poi per altri (e per te, direi) non è così, i miei auguri. Rimango dell'idea che non sia un messaggio di uguaglianza, accoglienza e voglia di integrazione. Forse è altro, ma di certo non questo. E come i già citati luoghi comuni, un gesto simile aumenta in certe menti il livello di intolleranza, fa credere che la diversità sia un elemento destabilizzante e pericoloso. Il crocefisso e' innanzitutto un simbolo religioso, poi se uno vuole vedervi altro... Ma credo che ben pochi vi vedano altro. Anche in paesi come la Spagna ancora oggi, come eredità storica del Franchismo, in tutte le scuole pubbliche ci sono i crocifissi nelle aule. Ma non mi pare che oggi la Spagna si posa definire un paese piu' intollerante dal punto di vista razziale rispetto a Francia, Germania, Austria, Olanda, Polonia, Russia, USA, India, Israele o i paesi arabi (per citare, in ordine nel quale mi sono venuti in mente, i paesi dove il razzismo oggi incide di piu' a mio giudizio). Anche i sostenitori di certi simboli politici e religiosi arabi, ebraici o indù possono essere ultra', non meno di quelli del crocefisso. In Italia la maggioranza della popolazione e' cattolica; chi non lo e' dovrebbe sforzarsi di accettarlo almeno come dato di fatto, così come a Roma non si puo' ignorare la presenza del Vaticano, che e' un'entita' anche politica, oltre che religiosa (e fino a poco piu' di un secolo fa era anche una forte entità territoriale).

Di molte cose la famiglia non è diretta responsabile, ma sulla mentalità da dare ad un figlio non credo si possa negare che la famiglia ha potere assoluto. E' l'atmosfera che si respira in casa, è il tenore delle discussioni, la tensione fra i rapporti, la quotidianità a rendere un figlio ciò che è. Poi può deviare, certo, ma se un figlio vive a stretto contatto con chi reputa "moretto" e "limone" due modi giusti di intendere la diversità, non ha molte possibilità di ascoltare altre campane. Piu' passa il tempo e piu' il ruolo della famiglia e' sempre meno importante e centrale nella società, anche perche' in molti casi si passa sempre meno tempo in essa. A parte poi il fatto che a scuola ci si sta in genere solo la mattina, e non nei mesi estivi. Poi esistono molti orfani di uno o anche di entrambi i genitori, o chi non ha mai vissuto con loro. Inoltre ci sono milioni di figli unici. Non si vive solo in casa o a scuola; esiste anche il resto della società, che non e' certo meno importante. Ci sono anche gli amici (spesso in comitive), gli altri parenti e gli abitanti del quartiere; spesso e' piu' facile che possano portare sulla cattiva strada o instillare valori sbagliati loro, anziche' la famiglia o la scuola. A parte il fatto che mi piacerebbe intervenisse anche qualche insegnante in questa discussione (io non lo sono) visto che hai tirato in ballo la scuola.

Quincy_it
21-10-2003, 16:23
Originariamente inviato da CappelloPower
Se parliamo di inculcare un'ideale ai propri figli, la risposta è presto detta: no.
[cut]
Così si evita che facili luoghi comuni divengano essi stessi parte della sua opinione.


Non ho ben capito la tua risposta, se era una critica rivolta solamente a cosa il bambino vede o se tu critichi i contenuti e i messaggi di ciò che viene visto. I tre casi da te citati (film d’azione, cartoni animati e calcio), spero siano solo esempi a caso, luoghi comuni, perchè sicuramente saprai meglio di me che c’è anche “altro” oltre a questo.
- Film d’azione: particolare da non trascurare, è che la maggior parte di questi sono “made in USA”. Ovvio quindi che, in alcuni casi, si identifichi il male con i Russi oppure i medio-orientali; questo però avviene per precise motivazioni storiche, passate (vedi guerra fredda) e presenti (terrorismo). Non sto “giustificando” il messaggio lanciato da un classico film di questa tipologia, sto dicendo che è giusto e naturale che il bambino li guardi, ma sarebbe corretto anche tentare di spiegare cosa è successo, dal punto di vista storico. Che poi per alcuni, causa politica, tutto ciò che proviene dal Paese a Stelle e Strisce non sia positivo, ma anzi, l’opposto, quello è un altro discorso (e andremmo ulteriormente OT), ma rientra in un altro discorso: le idee politiche di un genitore, fino a che punto devono influenzare la crescita di un bambino (film, libri, canzoni, ecc)? Ma andremmo OT azzardando una pur minima risposta.
Quello che IMHO deve essere insegnato è che lo straniero non deve far paura, perchè al di là di evidenti differenze estetiche (pigmentazione, lineamenti, ecc), in ogni etnia ci sono "buoni & cattivi"; e di sicuro, in questa formazione, aiutano molto i viaggi all'estero, fatti sin da piccoli, perchè aiutano la mente ad essere "aperta" verso altri usi, costumi ed usanze. :)


Questa è una tua supposizione e io non la condivido. Sarò un po' troppo "buono" nel dire quanto segue, ma ritengo che se vicendevolmente cercassimo di avvicinarci, i problemi potrebbero essere risolti. Certo che poi, se da un lato si continua a rubare e dall'altro si continua a discriminare, finiamo in un baratro dal quale è difficile risalire.


Ovvio che se lo sforzo fosse da parte di entrambi sarei più che propenso a fare il primo passo, ma quando ti ho risposto prima intendevo: se fossimo solo noi ad avvicinarci a loro, a non vederli più solo come persone negative per la società, loro cambierebbero in meglio? Io non credo..


La Burago metteva le figone in copertina, ricordiamocelo.
[cut]


Giuro che le pubblicità Burago che ricordo erano: modellino d’auto, marca, modello e scala.
A saperlo prima.. :p

CappelloPower
21-10-2003, 18:10
Originariamente inviato da Anakin
ci sono un po di note da fare.
se l'usanza è un usanza della comunita'(cosa che si puo discutere),mi spiace ma io c'è l'ho con la comunita',non vedo perche' bisogna deresponsabilizzare la gente.

se tal partito sostiene tal cosa(per te spregevole) tu mi spiace ma non ti rivolgi ai sostenitori del partito,dicendo che critichi l'usanza ,ma non loro...diciamo che critichi pure gli alleati di 4° grado degli aderenti a tale partito:D(discorsi avvenuti no?)

Visto che ci hai messo la faccina che ride, la prendo come una battuta un po' ammiccante. Non devo certo spiegarti io che un partito politico (o ancor meglio una coalizione) raggruppano persone che condividono ideali e linee comportamentali, mentre ad una razza si appartiene per natura e non per scelta. Andiamo oltre.

Originariamente inviato da Anakin
ora se un peruviano ruba una macchina,io non c'è l'ho con i peruviani.
anche se ci fosse una banda di peruviani che ne ruba 100 al giorno...c'è l'avrei con quella banda,non con i peruviani in genere.

Ed è già qualcosa di molto importante.

Originariamente inviato da Anakin
cosa diversa è con gruppi che hanno usanze che sono culturalmente e praticamente appoggiate o comunque non osteggiate,dal gruppo tutto.

Cioè tu dici, se ho capito bene, che un nomade che non si oppone alla diffusa usanza di vivere di espedienti sia in realtà favorevole (o comunque non-contrario) ad essa. Se in linea teorica ed astratta questa affermazione può essere vera, nel quotidiano ci accorgiamo che non è così. Non è facile disfarsi di certe briglie quando nasci ben stretto ad esse e soprattutto vedendo che dall'altra parte c'è più diffidenza che comprensione. Il problema è complesso, ma possiamo certo immaginare che un bambino mandato a chiedere la carità fin da piccolo faccia presto a scegliere di seguire le orme del padre se l'alternativa è composta da persone che reputano lui ed i suoi una razza pericolosa. E' il famigerato cane che si morde la coda, ma ad esser sinceri, a volte, la coda tende un po' a stuzzicare il cane (se capisci cosa intendo).

Originariamente inviato da Anakin
insomma trovo idealista voler difendere tutti a tutti costi,comunque.
sono andato per 5 anni di fila a lavorare uno o piu' giorni a settimana nelle mense della Caritas,li di extracomunitari ne ho visti a migliaia,e li aiutavo tutti con piacere,che fossero drogati,musulmani,omosessuali,albanesi o quel che vuoi.
(eppure forse rientro nella tua definizione di razzista)
ecco ti assicuro che la dentro,dal primo volontario,al ultima suora,compresi gli ospiti stessi(forse per loro era ben piu' vitale),era naturale (e necessario) capire che non era indifferente l'etnia di provenienza di un gruppo per capire come comportarsi.
nel mondo reale,se arrivavano la mattina 50 persone a farsi dare il vestiario,se fossero di una "comunita'" o di un altra,non era affatto marginale.
poteva voler dire lavorare in tutta tranquillita',a dover stare attenti e vigili,perche' casini erano alquanto probabili.
rapportarsi con queste considerazioni,non è razzismo...si chiama realismo.
se non hai queste ipotesi definibili magari razzistiche da qualcuno,la dentro non te la cavi e non aiuti nessuno.

Caritas anche io, servizio mensa e accoglienza. So bene che in quella situazione c'è da tenere in conto chi si ha davanti e quali sono state le passate esperienze con quella persona e la sua comunità. Ma è un discorso diverso, troppo localizzato. In una mensa dove devi far convivere tante etnie e situazioni diverse (anche persone disperate con problemi di alcohol e droga) è normale suddividere tutti in categorie per gestirli meglio. Nella vita normale, rapportarsi all'etnia è secondo me meno necessario (se non superfluo).

Che poi tu consideri il furto pratica comune nelle comunità nomadi, è una tua opinione. Non la condivido, pur capendola. Io ritengo che il furto sia espediente comune nelle comunità nomadi, quando queste si vedono odiate dagli altri ancor prima che comprese. Se lo sforzo lo devono far loro, lo dobbiamo fare anche noi, secondo me. E prima ancora di uno sforzo fisico, facciamone uno linguistico: forziamoci ad emarginare ed eliminare dal nostro modo di vivere alcuni pericolosi luoghi comuni cui facciamo troppo spesso riferimento, causa forse di ilarità tra le mura di casa ma causa di ben altri attriti quando vengono imprudentemente utilizzati dalla gente per esprimersi nel vivere quotidiano.

Originariamente inviato da parax

ieri ho visto un pezzo di appuntamento con la storia, parlava dei nipponici della prima metà dell'900
[cut]
Oggi a nessuno o quasi verrebbe in mente di pensare ancora ai giapponesi come razzisti dichiarati eppure i giapponesi (esperienza personale) evitano accuratamente di andare al mare e frequentare le spiagge in estate perchè per loro lo scurimento della pelle è una cosa inaccettabile.
Il seme del razzismo è infimo ed è sempre vivo e vegeto.

Curioso. In effetti, a pensarci, si potrebbero trovare decine di migliaia di esempi andando ad analizzare ogni singola cultura e la sua storia. E ciò mi fa pensare che anche volessimo così metterci a nudo, il razzismo altrui ci parrebbe più scandaloso del nostro (sempre per la questione della pagliuzza e della trave).

Originariamente inviato da Adric
Piu' passa il tempo e piu' il ruolo della famiglia e' sempre meno importante e centrale nella società, anche perche' in molti casi si passa sempre meno tempo in essa. A parte poi il fatto che a scuola ci si sta in genere solo la mattina, e non nei mesi estivi.

Scusa Adric, ma che stai dicendo? A scuola si sta 9 mesi su 12, in famiglia (numerosa o scarna che sia) si passa circa metà del tempo, a me non sembra possibile immaginare che il ruolo del nucleo familiare e della scuola possano perdere responsabilità, nell'educare un bambino, in funzione di un non precisato "resto della società". Gli amici, come tu dici, sono anch'essi figli di qualcuno, quindi non direttamente responsabili nel caso preso ad esempio.

(nota: non ti rispondo qui ulla questione crocefisso perchè altrimenti portiamo tutto il discorso troppo OT, scusami.)

Originariamente inviato da Quincy_it

Non ho ben capito la tua risposta, se era una critica rivolta solamente a cosa il bambino vede o se tu critichi i contenuti e i messaggi di ciò che viene visto. I tre casi da te citati (film d’azione, cartoni animati e calcio), spero siano solo esempi a caso, luoghi comuni, perchè sicuramente saprai meglio di me che c’è anche “altro” oltre a questo.

Io ti faccio esempi per dimostrare qualcosa, non per concentrare la tua attenzione sull'esempio. Non ci interessa quali film vede e quali sport segue, un bambino lasciato solo a se stesso rischia di essere facile preda di certi luoghi comuni, arrivando anche a crederci se non prontamente aiutato.

Originariamente inviato da Quincy_it
Quello che IMHO deve essere insegnato è che lo straniero non deve far paura, perchè al di là di evidenti differenze estetiche (pigmentazione, lineamenti, ecc), in ogni etnia ci sono "buoni & cattivi"; e di sicuro, in questa formazione, aiutano molto i viaggi all'estero, fatti sin da piccoli, perchè aiutano la mente ad essere "aperta" verso altri usi, costumi ed usanze.

Giusto, certo.

Saluti,

CappelloPower

PinHead
21-10-2003, 18:34
Originariamente inviato da parax
...Oggi a nessuno o quasi verrebbe in mente di pensare ancora ai giapponesi come razzisti dichiarati eppure i giapponesi (esperienza personale) evitano accuratamente di andare al mare e frequentare le spiagge in estate perchè per loro lo scurimento della pelle è una cosa inaccettabile.
Il seme del razzismo è infimo ed è sempre vivo e vegeto.

Ma hai altre tesi per dire questo? No perchè a me sembra solo un diverso modo di intendere la bellezza. Se per una certa cultura avere la pelle scura non è sinonimo di bellezza, non per questo la si può tacciare di razzismo...

Anakin
21-10-2003, 19:07
x Cappello
mah che un contesto faciliti certe scelte ed un altro le renda piu' difficili(mi riferisco al uscire dal loop) è un fatto.
ma il tuo discorso mi pare eccessivamente deresponsabilizzante.
e non mi trova manco un po daccordo.

poi è vero che una persona quando non ha nulla ha un mondo esterno diffidente e tutto sommato gli è comodo continuare come ha sempre fatto,è difficile che dica no,e cambi...
ma cazzo quando uno deve decidere se mandare a scuola i suoi figli e dargli una possibilita',o se non fare un accidente e mandare i propri figli in strada a raccattare soldi,al posto suo...
beh caspita una persona con una concezione un minimo sana della vita,i motivi per fare il sacrificio del cambiamento(che è vero ci sono) li aveva tutti.
se continua,attenuanti quanto vuoi,ma io di queste persone non è che posso avere grande stima.

saranno anche loro stessi vittime dei loro genitori che gli hanno educati con questa concezione della vita,ma con questo non è che allora il giudizio è ribaltato.
per fare un esempio una tigre sara' anche pericolosa non per cattiveria,ma per istinto...pero' è pericolosa.

io ho parlato delle mense,ma non capisco perche' l'esempio me lo collochi,riferito solo a quando ci si muove dentro quelle mura...
fuori cosa succede,le persone si trasformano?
se viene ad abitare vicino a casa mia un gruppo di famigle di filippini,o se arriva un gruppo di famiglie di zingari,il mio comportamento sara' diverso.
non è per razzismo,che nel secondo caso farei molta piu' attenzione a chiudere la porta(nel primo starei probabilmente meno in allarme che se avessi di fianco italiani)
non mi permetterei mai di rivolgermi scortesemente a tali persone,o di fargli capire che non mi fido troppo,e sono anche disposto a ricredermi se conoscendoli mi mostrano altro,pero' io di partenza, l'occhio c'è lo metto,perche' preferisco essere "razzista" secondo la tua definizione,che fesso.

CappelloPower
21-10-2003, 19:34
Originariamente inviato da Anakin
x Cappello
mah che un contesto faciliti certe scelte ed un altro le renda piu' difficili(mi riferisco al uscire dal loop) è un fatto.
ma il tuo discorso mi pare eccessivamente deresponsabilizzante.
e non mi trova manco un po daccordo.

poi è vero che una persona quando non ha nulla ha un mondo esterno diffidente e tutto sommato gli è comodo continuare come ha sempre fatto,è difficile che dica no,e cambi...
ma cazzo quando uno deve decidere se mandare a scuola i suoi figli e dargli una possibilita',o se non fare un accidente e mandare i propri figli in strada a raccattare soldi,al posto suo...
beh caspita una persona con una concezione un minimo sana della vita,i motivi per fare il sacrificio del cambiamento(che è vero ci sono) li aveva tutti.
se continua,attenuanti quanto vuoi,ma io di queste persone non è che posso avere grande stima.

Ma secondo te, ai loro occhi, ci vedono come tu ci descrivi (una società che tende la mano, che vuole integrazione, che si fida poco solo di alcuni soggetti e non di tutti i "diversi") o magari abbiamo qualcosa di diabolico? Sono certo che molti di loro vivono bene di espedienti e non vogliono caparbiamente cambiare, però ci sono di sicuro persone che proverebbero volentieri a fare un passetto avanti se avessero le idee più chiare. Voglio dire, anche loro forse hanno luoghi comuni nei nostri confronti: potremmo venirci incontro e sfatare certi miti, così da fare ciascuno il proprio passo. Se c'è la possibilità e la volontà, forse si potrebbe fare. Noi viviamo in una situazione più agiata della loro, soprattutto se pensiamo che qui siamo nati e vissuti. Forse (e dico forse) il primo passo dovremmo farlo noi, in quanto padroni di casa. Nulla di spettacolare, sia chiaro; basterebbe (come dicevo) già smettere di riferirci agli altri sfruttando cliche ormai risibili. Ma se insistiamo con "moretto" e "limone", per forza di cosa discimineremo e verremo discriminati. Dobbiamo intervenire alla radice, iniziare a dare un valore positivo a ciò che non conosciamo, insegnare alle future generazioni che se qualcosa ti è sconosciuto, prima di dargli una mazzata in testa, forse dovresti conoscerlo.


io ho parlato delle mense,ma non capisco perche' l'esempio me lo collochi,riferito solo a quando ci si muove dentro quelle mura...
fuori cosa succede,le persone si trasformano?


Perchè le mense Caritas sono chiaramente un luogo dove si incontrano e scontrano centinaia di situazioni difficili, attriti, tensioni. Fuori le persone non si trasformano, ma non sono nemmeno gomito a gomito ed io le valuto singolarmente. L'etnia (o il gruppo religioso) sono più un parametro da tenere a mente quando si gestisce la sala mensa, che non un dato su cui basare il livello di fiducia da dare ad un essere umano incontrato in giro per la città.

---

Quando ho riportato la storia della Mattel, l'ho fatto perchè mi sembrava strano che simli espressioni finissero su un giornale letto più dai bambini che dagli adulti. "Irresponsabile", ecco cosa ho pensato. Chi lo ha fatto, posto che non fosse in malafede, è un irresponsabile. Se addirittura lo avesse fatto con l'idea di sottolineare una diversità, peste lo colga. Ma non tanto per la questione nel suo piccolo, quanto piuttosto per il target a cui finiscono quei messaggi "poco chiari". I ragazzini, i giovani, le menti che ancora si stanno plasmando. Se nel vocabolario comune di un giovane finiscono espressioni come "moretto" e "limone", esse diventano modi di dire, frasi scontate, cose che non si possono più sdradicare dalla mente. Ed è drammatico! E' come la questione Nord e Sud: la parola "terrone" viene usata a sproposito, ma molti finiscono per credere che abbia un suo valore (non necessariamente dispregiativo) e la usano con scioltezza discriminando propri simili.

Saluti,

CappelloPower

AmsRoma
21-10-2003, 20:01
Originariamente inviato da CappelloPower
Quando ho riportato la storia della Mattel, l'ho fatto perchè mi sembrava strano che simli espressioni finissero su un giornale letto più dai bambini che dagli adulti. "Irresponsabile", ecco cosa ho pensato. Chi lo ha fatto, posto che non fosse in malafede, è un irresponsabile. Se addirittura lo avesse fatto con l'idea di sottolineare una diversità, peste lo colga. Ma non tanto per la questione nel suo piccolo, quanto piuttosto per il target a cui finiscono quei messaggi "poco chiari". I ragazzini, i giovani, le menti che ancora si stanno plasmando. Se nel vocabolario comune di un giovane finiscono espressioni come "moretto" e "limone", esse diventano modi di dire, frasi scontate, cose che non si possono più sdradicare dalla mente. Ed è drammatico! E' come la questione Nord e Sud: la parola "terrone" viene usata a sproposito, ma molti finiscono per credere che abbia un suo valore (non necessariamente dispregiativo) e la usano con scioltezza discriminando propri simili.

Saluti,

CappelloPower

Hai troppo ragione, non capisco lo strumentalizzare le tue parole. ;)

buster
21-10-2003, 21:14
Originariamente inviato da CappelloPower

...

La scuola che pretende il crocifisso in classe non per ricordare a te che Cristo era un umile falegname (e forse nemmeno bianco, a leggere certi passi della bibbia) che predicava l'amore per tutti, ma piuttosto per ricordare a chi non è cattolico che qui da noi "Vaticano Rulez!". Hai le spalle al muro. E cresci, ti alleni, il tuo razzismo inizia ad essere una questione seria.

Saluti,

CappelloPower

Non è certo il miglior biglietto da visita per una riflessione sul razzismo.
Associare il crocifisso, simbolo del Cristo morto nel dolore per TUTTI gli uomini, passati e futuri, ad un'idea razzista mi lascia esterefatto.
Ho fatto dunque fatica a leggere il tuo incipit e ancora di più a sfogliare le risposte fin qui date, quindi magari mi ripeto: sei particolarmente solerte nel tracciare una linea tra razzisti e non razzisti, ponendoti con semplicità tra questi ultimi. Ma se per razzista intendi discriminatore, come tra l'altro mi pare sostenga tu stesso, allora tanto più profondo è il solco che tracci per dividere le due categorie, tanto più ti è difficile classificarti non razzista. Mi pare sia un serpente che si morda la coda, almeno dal punto di vista "logico".
Del resto delle tue analisi mi sembra ci sia una mancanza di fondo, cioè la definizione di razzismo.
Parliamo dei bambini e dei ragazzi che crescono senza riferimenti culturali adeguati, in famiglie disinteressate (tra l'altro ho trovato molto razzista da parte tua l'accostamento tra famiglia indigente e figli ignorante, se non altro perché nel 90% dei casi è il contrario), in scuole con docenti poco preparati a mediare le differenze culturali, religiose, di aspetto, di sostanza e, perché no, di rendimento, visto che il razzismo più feroce i bambini lo fanno sulla secchia prima della classe e sull'asino ultimo degli ultimi.
Oppure parliamo di persone che hanno avuto molte opportunità di studio, o che se le sono create, che le hanno sfruttate e nonostante questo (o proprio per questo) aderiscono o propongono idee sistematiche di discriminazione di interi gruppi e si tirano dietro molti degli appartenenti della categoria precedente.
Razzista è chi ha paura? Paura di un'immigrazione incontrollata, di chi lo scippa, di chi non conosce, delle malformazioni, delle malattie....etc?

Io credo che tutti siamo razzisti, perchè tutti tendiamo più o meno a facili discriminazioni.
Nel mio piccolo posso dire di fare il massimo per essere innanzitutto critico con me stesso, in ogni situazione: poi mi adopero (ed è una scelta di vita) per diffondere culturalmente il più possibile l'idea di uguaglianza tra le persone, per dare effettive possibilità di integrazione a chi è escluso, per combattere le mistificazioni e i luoghi comuni sugli "altri".

p.s.: non sono filantropo, semplicemente negli "altri" vedo Cristo affamato, assetato, nudo, sofferente. La croce è un simbolo che aiuta a ricordarmi di "darmi da fare".

SaMu
22-10-2003, 00:25
Originariamente inviato da CappelloPower
Evidentemente il mio chiedermi da dove nasca il razzismo ti appare come una minaccia e inizio ad intravedere come la pensi su questa questione. Avrei preferito un commento, un'opinione IT, un tuo punto di vista sul mio giusto o sbagliato ragionamento. Ma questo tuo sviare per ben due volte il discorso mi spaventa e mi fa credere che le tue posizioni rispetto al razzismo siano tutt'altro che di condanna (non mi offri una lettura alternativa del tuo pensiero se continui a fuggire, a non esporlo e a cercare di farmi passare per una specie di integralista della non-razza).

Se ti capita di commentare IT, sei il benvenuto.

Saluti,

CappelloPower

Commentare il messaggio implicito nel tuo post, il razzismo culturale che nutri verso chi la pensa diversamente da te, mi sembra sia l'unico tipo di risposta IT che si può dare.

Non mi stupisce che "sospetti che io sia razzista". Infatti l'unica cosa che ho espresso in questo topic è proprio il mio dissenso nei confronti del tuo modo di pensare. Lo vedi? Confermi quello che ho detto. Per te razzista è uno che la pensa diversamente da te.

E ora tieni forti perchè c'è da rabbrividire.

Da piccolo, leggevo Topolino. Leggevo Topolino, quindi non escludo di aver letto la pubblicità del moretto e del limone.

Di più.

Mi piace il calcio. Mi piace la figa. A casa, in cucina, avevamo un'infiltrazione (l'abbiamo fatta sistemare, ma c'era, posso giurarlo). La mia macchina, la pedaliera in alluminio, ce l'ha di serie addirittura. Il crocefisso nelle classi sono per lasciarlo dove sta, segno di una cultura religiosa importante per il nostro paese.

A questo punto credo che i tuoi sospetti siano tremendamente confermati.. gli attributi base, ci sono tutti.. siamo di fronte ad un drammatico caso di razzista.

Forse l'unica cosa che mi distingue dalla tua patetica identificazione di un "homo infamis" a cui attribuisci i caratteri delle tue antitesi sociali, culturali e politiche, è che sono abbastanza intelligente da leggere tra le righe il messaggio di vera intolleranza, razzismo culturale, che veicoli in parole all'apparenza (ma si sa, l'apparenza inganna) moderate.

Passo e chiudo.


p.s.la mia opinione sul razzismo, dato che qualcuno me l'ha chiesta, la scriverò domani aprendo un topic dedicato.. in questo a mio avviso si parla d'altro, e all'argomento di questo topic con questo penso di aver risposto a sufficienza.

CappelloPower
22-10-2003, 00:28
Originariamente inviato da buster
Associare il crocifisso, simbolo del Cristo morto nel dolore per TUTTI gli uomini, passati e futuri, ad un'idea razzista mi lascia esterefatto.

Non ho detto questo ma capisco tu voglia farmelo dire.
Ho detto che ci sono persone che tramite la presenza del crocifisso nelle scuole vogliono imporre una religione a chi ne segue un'altra: un pessimo modo di creare nei giovani un ideale di uguaglianza. Non mi mettere in bocca parole che vorresti sentirmi dire per darmi addosso, non ho tempo di cazzeggiare.

Originariamente inviato da buster
(tra l'altro ho trovato molto razzista da parte tua l'accostamento tra famiglia indigente e figli ignorante

Questa è l'interpetazione maliziosa di un altro utente del forum e tu l'hai ripresa per filo e per segno, io non ho certo detto questo. Non ti sembra una perdita di tempo copiare le critiche degli altri per poi postarle cambiando l'ordine delle parole?

Originariamente inviato da buster
non sono filantropo, semplicemente negli "altri" vedo Cristo affamato, assetato, nudo, sofferente. La croce è un simbolo che aiuta a ricordarmi di "darmi da fare".

E in me non vedi un povero Cristo? Costretto a discutere di cose che non ho detto ma che qualcuno (sono certo) troverà modo di farmi dire.

Se il tuo post mira a dire che tutti, indistintamente, vadano aiutati, ben venga. Mi trovi cristianamente d'accordo.

La mia parentesi sul crocefisso mirava solo a sottolineare che in alcuni vedo una voglia rabbiosa di sbandierare quel simbolo per ribadire che qui in Italia Gesù "va per la maggiore". Non insegniamo storia delle religioni nelle scuole, non proponiamo nessun tipo di approfondimento culturale che sia degno di nota, ci vogliono anni per far visitare ad una classe qualche campo di concentramento (visita più che mai utile a formare una coscienza, ma è solo uno dei tanti possibili esempi) ma quando si tratta di mettere un crocifisso in classe si scatena la gara a chi lo grida più forte. Qui sul forum (con thread infuocati) e in Italia (non farmi parlare che mi cacciano). E' questo che trovo ridicolo: imporre un simbolo solo per ricordare ai "diversi" che quello è nostro ed è il migliore. Rientra tutto nel discorso che ho fatto all'inizio: siamo vittime di luoghi comuni, così profondamente radicati in noi da farci completamente scordare il significato delle cose ma abbastanza velenosi da renderci fuoriosamente orgogliosi di mostrare la nostra appartenenza a qualcosa.

Saluti,

CappelloPower

P.S. Basta col crocifisso, vi prego. Questo thread ha un altro scopo, rimaniamo IT e andiamo avanti.

StefAno Giammarco
22-10-2003, 00:32
Originariamente inviato da SaMu
Da piccolo, leggevo Topolino. Leggevo Topolino, quindi non escludo di aver letto la pubblicità del moretto e del limone.


Tzè... tzè... dillettante. Io non solo lo leggevo ma...


















... sono stato abbonato per molti anni :eek: :eek: :eek:
Diciamola tutta: a me Hitler mi fa un baffo :cool:



A parte gli scherzi ariconcordo con quanto scritto da SaMu. Cappello l'accusa strisciante l'hai fatta anche a me ma non c'è niente di strano, ce l'hai per abitudine.

CappelloPower
22-10-2003, 00:33
Originariamente inviato da SaMu
...


Se io penso che dici cose inesatte e lo dico, non sono certo razzista. Sono un utente che ti ritiene fondamentalmente incapace di sostenere una qualunque tesi senza metterla sul piano personale.
Oltre al thread sul razzismo, domani aprine uno su quanto tempo passi a pensare al sottoscritto: credo sia giunto il momento, per te, di fare outing.

Saluti,

CappelloPower

P.S. Grazie del continuo tentativo di sputtanare il thread, lo apprezzavo quando ho deciso di staccare la spina e lo apprezzo adesso che momentaneamente l'ho riattaccata. Tuttavia mi accorgo che la situazione è sempre più tesa, qui.

jumpermax
22-10-2003, 01:09
Com'era il detto? Guardi le pagliuzze negli occhi altrui ma non vedi le travi...
Il razzismo certo. Ma tu non sei diverso. La violenza per te è giustificata contro i razzisti, categoria in cui sembri mettere tutti quelli che non la pensano come te, chi non è a favore delle coppie gay, chi è contrario all'immigrazione, chi vuole mantenere il crocifisso nelle scuole. E poi vieni a preoccuparti del moretto e del limoncino della pubblicità (il fatto che si stiano per pestare a sangue non sembra essere un problema) come se potesse provocare una adesione di massa ad un movimento xenofobo.
Non molto diverso dalle proteste del moige contro Will&Grace... chissà magari anche loro temono un'adesione di massa a gay tv... :rolleyes:

A proposito... anch'io sono a favore del crocifisso nelle scuole... devo essere pestato?

evelon
22-10-2003, 01:20
Originariamente inviato da CappelloPower
La discriminazione prende sempre spunto da luoghi comuni. Fin da ragazzino sai che alcuni esseri umani sono "negri", "gialli", "finocchi", "mongoloidi", "zingari

.....

Dobbiamo riportare il razzista sulla retta via, a suon di esperienza, comprensione e scappellotti.


Il tuo topic mi fà veramente paura.

Tu sai dov'è il bene ed il male, chi sono i buoni ed i cattivi, la tolleranza e l'intolleranza, chi è da compatire e chi da osannare, chi è miserabile e chi no...

Mamma mia..

Secondo la tua definizione penso di ricadere tranquillamente nella definizione di "razzista"...e me ne vanto...

Aspetto lo "scappellotto" ?
Da chi poi ?
:rolleyes:

buster
22-10-2003, 01:27
Originariamente inviato da CappelloPower

Non mi mettere in bocca parole che vorresti sentirmi dire per darmi addosso, non ho tempo di cazzeggiare.


Il mio piccolo intervento credo sottolineasse aspetti dell'essere razzista che forse meritavano di essere considerati.
Hai perso un'occasione di dialogo, ma ti potrai rifare rileggendo il mio post e rispondendo qualcosa di più IT.
Penso, inoltre, di non averti minimamente dato addosso: non sono ancora nonno, ma non sono più un ragazzino. Se partecipo ad una discussione è per portare il mio contributo e la mia limitata esperienza all'argomento in oggetto, non per litigare.

Se il tuo post mira a dire che tutti, indistintamente, vadano aiutati, ben venga. Mi trovi cristianamente d'accordo.

Il mio post mi sembrava abbastanza chiaro:

Io credo che tutti siamo razzisti, perchè tutti tendiamo più o meno a facili discriminazioni.

spinbird
22-10-2003, 08:13
Originariamente inviato da CappelloPower

Questa è l'interpetazione maliziosa di un altro utente del forum e tu l'hai ripresa per filo e per segno, io non ho certo detto questo. Non ti sembra una perdita di tempo copiare le critiche degli altri per poi postarle cambiando l'ordine delle parole?




quoto quello che hai scritto nel post di apertura


Originariamente inviato da CappelloPower
Quei vomitevoli cliche ci echeggiano nelle zucche, spesso vuote, fino a diventare consuetudine. E una volta adulto, se la tua intelligenza è sufficientemente scarsa, se la tua cultura riguarda principalmente il calcio, la figa, le armi, se la tua massima aspirazione è montare pedali da rally nella tua automobilina "modificata" e se il discorso più elevato che sia mai stato fatto in famiglia riguardava una macchia di umido sul soffitto della cucina, puoi finalmente mettere in pratica ciò che hai imparato.

ho amici che hanno fatto pocho più della scuola dell'obbligo (prima o seconda superiore), amano assai si il calcio, di cui spesso discutono anche animatamente fra loro, la figa beh la bramano più di ogni altra cosa al mondo e spesso non si sono limitati a sostituire i pedali da rally alla loro auto
stanti queste le prove penso siamo autorizzati a farli fuori tutti, perchè noi non siamo razzisti, loro indubbiamente si, ne abbiamo le prove !!!

Xiaoma
22-10-2003, 09:05
Originariamente inviato da spinbird
condivido questa analisi, il resto del messaggio cela forse risvolti di altre discussioni fra samu e Cappello che non conosco per cui..boh (anche se un po fra le righe qualcosa si legge, ma non è chiaro come il primoparagrafo)


CappelloPower, a me il tuo messaggio è sembrato estremamente...razzista.....ti esprimi in maniera molto categorica suddividendo nettamente le persone in categorie distine...buoni e cattivi appunto come dice SaMu

Io devo dire che mi sono piaciuti entrambi i messaggi.. quello buonista e "politically correct" di Cappello, e quello "rabbrividito" di Samu.

Togliendo la retorica enfatica dal primo, e il cinismo dal secondo si puo' giungere ad un interessante punto di mezzo, unica via per il compromesso. :)

Cappello esprime un disagio pienamente condivisibile utilizzando un linguaggio ormai obsoleto, ma questo non toglie al succo del messaggio... sono pienamente d'accordo sul fatto che il razzismo sia una malattia trasmessa soprattutto da genitori e societa'. E che si debba partire dall'educazione (scuole e media) per chiarire che il razzismo e' ormai uno stupido residuo del passato... da superare con l'intelligenza.

D'altra parte come non dare pienamente ragione a Samu quando ricorda che l'ideologia manichea e' molto affine al razzismo... (e molto piu' pericolosa) Molto comodo etichettare come razzista e/o fascista chi la pensa diversamente, senza mai porsi il problema di capire il significato di un idea diversa.

Fratello Cadfael
22-10-2003, 09:20
Originariamente inviato da Xiaoma
Io devo dire che mi sono piaciuti entrambi i messaggi.. quello buonista e "politically correct" di Cappello, e quello "rabbrividito" di Samu.

Togliendo la retorica enfatica dal primo, e il cinismo dal secondo si puo' giungere ad un interessante punto di mezzo, unica via per il compromesso. :)

....
Che potrebbe essere:
Il post di CappelloPower ci dà alcuni spunti per capire come la genesi del razzismo possa aver origine anche da messaggi banali, in maniera pericolosa proprio perché banali e assorbiti senza alzare nessuna difesa. D'altronde anche a voler dividere a tutti i costi buoni e cattivi, razzisti e non razzisti, illuminati e oscurantisti ecc. ecc. si rischia di creare un'ulteriore spaccatura che, si sa, non favorisce il dialogo e il confronto, creando un muro contro muro che serve alla fine soltanto come esercizio retorico da parte di esponenti dei diversi schieramenti (e qui mi sembra ci siano ottime prove).

hirpus90
22-10-2003, 09:27
Mi sfugge qualcosa... forse che Cappello ha detto che chi ha letto/legge Topolino senza scandalizzarsi per quella pubblicità è razzista? Non mi pare.
Quindi non capisco questo alzarsi di scudi, questo vittimismo, questo sarcasmo.
Mi sembra evidente che, 20-30 anni fa, ma anche 10, c'era una coscienza sociale che, semplicemente, ignorava i pregiudizi razziali, comprendendoli nelle regole di vita civile.
Una presa di coscienza, in tal senso, è doverosa, e non si tratta di una "caccia alle streghe".

Xiaoma
22-10-2003, 09:45
Originariamente inviato da CappelloPower
Un bambino vive di film di azione (dove c'è sempre un russo o un medio-orientale pronto a uccidere la famigliola occidentale), vive di cartoni animati (dove il bene è sempre bello e familiare mentre il male è oscuro, misterioso, sconosciuto e proveniente da lande remote e sperdute)

Riguardo a questo avrei un idea leggermente diversa dalla tua...

Statisticamente la maggiorparte dei film di successo tra i giovani vengono da Hollywood. E' noto lo strisciante razzismo (talvolta ideologico e talvolta con fini politici) di gran parte dell'industria cinematografica americana.

Nessuno ha il diritto di costringere un'altro stato a cambiare la propria cultura, e questo non lo fanno neanche gli USA con noi... nessuno ci costringe a vedere i loro film. I giovani italiani guardano quello che trovano piu' interessante, e per fortuna sono liberi di farlo...

Quindi... perche' non si investono soldi in Europa per fare film spettacolari come quegli USA, ma senza venature di razzismo? Non dirmi che la soluzione e' la censura di stato... a te non lo perdonerei...

L'unica soluzione che vedo io e' individualistica. Io educhero' i miei figli a saper interpretare i messaggi esterni con intelligenza, per cui potranno guardare un divertente film americano senza assorbire strani messaggi.


Capisco ma non condivido. E' più forte di me (per fortuna, a mio avviso), io non riesco a concepire che una certa razza sia geneticamente "ladra".

Guarda che non mi pare qualcuno accusasse gli zingari di essere "geneticamente ladri". Mi sembra un tentativo di vedere il razzismo anche dove non c'e' per poter dimostrare la tua teoria...

Mi sembra invece che in molti dicano "statisticamente la maggiorparte degli zingari ruba, quindi non sono tranquillo vicino a loro". Che e' una cosa abbastanza comprensibile. (ovviamenti esclusi i RARISSIMI utenti che credono alla genetica del furto...)

Se invece intendi per "razzismo" anche questo, beh... allora anche tu sei razzista, come tutti gli esseri umani.

parax
22-10-2003, 09:58
Originariamente inviato da PinHead
Ma hai altre tesi per dire questo? No perchè a me sembra solo un diverso modo di intendere la bellezza. Se per una certa cultura avere la pelle scura non è sinonimo di bellezza, non per questo la si può tacciare di razzismo...

Mi spiegava questa donzella che studia e vive a firenze, che lei non lo faceva perchè razzista, ma che nella loro visione del mondo hanno classificato tutto, e quello che si discosta dai loro standard è sbagliato e potrebbe essere nocivo, lei si preoccupava di cosa potessero dire le amiche jap che erano a firenze se sarebbe andata al mare :eek:, sono rimasto a dir poco sconcertato. Poi mi ha anche detto anche che ci sono gruppi di ragazzi (yamamba o qualcosa del genre) che per rivolta a questa usanza e ad altre passano ore nei solarium e sono abbronzatissimi e sono visti come dei pericolosi rivoltosi :D .

Xiaoma
22-10-2003, 10:12
Originariamente inviato da Fratello Cadfael
Che potrebbe essere:
Il post di CappelloPower ci dà alcuni spunti per capire come la genesi del razzismo possa aver origine anche da messaggi banali, in maniera pericolosa proprio perché banali e assorbiti senza alzare nessuna difesa. D'altronde anche a voler dividere a tutti i costi buoni e cattivi, razzisti e non razzisti, illuminati e oscurantisti ecc. ecc. si rischia di creare un'ulteriore spaccatura che, si sa, non favorisce il dialogo e il confronto, creando un muro contro muro che serve alla fine soltanto come esercizio retorico da parte di esponenti dei diversi schieramenti (e qui mi sembra ci siano ottime prove).

Hai interpretato correttamente il senso del mio messaggio... :)

E aggiungo... una idea di fondo giusta, se trasmessa con mezzi sbagliati e nascosta tra orpelli retorici, puo' apparire anche sbagliata.

Soprattutto perche' dividere "noi buoni" e "voi cattivi" con l'obiettivo di "insegnare" qualcosa non ha MAI portato a risultati utili.

Anakin
22-10-2003, 10:15
Originariamente inviato da Xiaoma
Io devo dire che mi sono piaciuti entrambi i messaggi.. quello buonista e "politically correct" di Cappello, e quello "rabbrividito" di Samu.

Togliendo la retorica enfatica dal primo, e il cinismo dal secondo si puo' giungere ad un interessante punto di mezzo, unica via per il compromesso. :)



eri Taoista no?;)

Xiaoma
22-10-2003, 10:18
Originariamente inviato da Anakin
eri Taoista no?;)

Wow!! Te lo ricordi ancora? :)

Ebbene si... ero maestro spirituale insieme a Bombolo... :O

:D

SaMu
22-10-2003, 12:11
Questo post per esprimere un punto di vista completamente diverso sul razzismo, rispetto a quello espresso nel suo post da CappelloPower.


CappelloPower ipotizza che esistano degli attributi razzisti. Che chi possiede questi attributi sia razzista. E che la riflessione sulla genesi del razzismo, consista nell'individuare chi possiede quegli attributi e capire chi glieli ha trasmessi.

Da questo principio discende che esistono persone intrinsecamente razziste (quelle che possiedono gli attributi). Se non siete molto intelligenti, se vi piacciono il calcio, la figa, le macchine sportive, siete intrinsecamente più razzisti di chi è intelligente, ama gli scacchi, disdegna la figa, viaggia in tram.

Da questo principio discende che combattere il razzismo significa individuare chi ha gli attributi a rischio, ed estirparli. Il mezzo? gli scappellotti.


Il mio punto di vista è completamente diverso.

A mio avviso esistono comportamenti razzisti, non persone razziste.

Le persone sono razziste o meno a seconda di come si comportano. Se siete poco intelligenti leggevate Topolino e avevate un'infiltrazione in cucina, potreste essere molto tolleranti e sostenere l'integrazione. Viceversa se siete molto intelligenti, leggevate Dostojeski e il soffitto della vostra cucina è perfettamente isolato, potreste essere poco tolleranti e rifiutare l'integrazione.

Il grado di razzismo si misura dai comportamenti e non dagli attributi.

Da questo deriva che una riflessione sulla genesi del razzismo consiste nell'individuare i comportamenti razzisti, nel capire come nascono, nel capire come farvi fronte.

L'individuazione dei comportamenti razzisti è relativamente facile. Razzismo per definizione significa considerare la razza come un attributo distintivo anche quando non dovrebbe esserlo, e prendere delle decisioni usando questo attributo come criterio discriminante.

Capire come nascono i comportamenti razzisti è più difficile. Sono stati scritti centinaia di libri sull'argomento, non si può racchiudere in 2 righe una questione così vasta.

Esiste un livello di base che è quello di tutti i problemi sociali ed economici quotidiani, che derivano dalla difficile integrazione tra chi arriva e chi c'è. Da questi problemi nascono scontri, nasce disagio, nascono odi, e lo schema più ovvio in cui questi problemi si inquadrano è quello della contrapposizione razziale tra chi arriva e chi c'era, tra gli immigrati e i nativi.

A questo livello di base si fa fronte semplicemente col "buon governo" dell'immigrazione e della convivenza. Se chi arriva ha un lavoro, non è costretto a espedienti per sopravvivere, e non si alimenta l'idea che l'immigrato è criminale. Se ci sono case sia per gli immigrati che per i nativi, non nasce lo scontro per un bene scarso.

Esiste un livello superiore, che è costituito da un'elaborazione dei problemi del livello di base. Un'elaborazione teorica, che sui problemi costruisce appunto teorie. Come quella che alcune razze siano intrinsecamente non adatte a convivere insieme. Che alcune abbiano una cultura intrinsecamente meno civile.

A questo livello superiore si fa fronte diffondendo cultura, perchè le persone hanno paura di ciò che non conoscono, non di ciò che conoscono. E' un piano più teorico, ma certo non meno importante.


Queste ovviamente sono solo idee per far capire cosa intendo, non un quadro completo del problema.

Il principio fondamentale che mi preme affermare, quello che ritengo positivo nell'affrontare il problema, è che il razzismo è costituito da comportamenti. E per cambiare i comportamenti, è necessario trovare un punto di incontro con chi li ha, un punto di incontro attraverso il quale diffondere le idee che riteniamo corrette.

Ma nessuno vi presta ascolto, se gli date del miserabile ignorante. E nessuno cambia idea, se gli date scappellotti. E' probabile anzi che non si limiti a ricevere, ricambi alle offese con offese, e agli scappellotti con scappellotti, in un confronto incerto a chi ha l'insulto più pronto o lo scappellotto più pesante. Non si sa chi vince, ma di certo in questo modo non si risolve il razzismo.

Al contrario l'attenzione dovrebbe essere rivolta a individuare i comportamenti razzisti. Un'attenzione che prima ancora che ai comportamenti degli altri, dev'essere mirata ai propri, perchè i nostri sbagli sono quelli che più facilmente possiamo individuare, e più facilmente possiamo correggere.

E quando capita di individuare comportamenti razzisti negli altri, la procedura ideale consiste nello stabilire un contatto, nel trovare un punto di incontro, nel guadagnarsi la fiducia dell'interlocutore per convincerlo non tanto che la sua idea è sbagliata (è difficile far cambiare idea alle persone) ma piuttosto che è incompleta, che trascura degli aspetti, oppure che guarda le cose da un punto di vista ma ce n'è un altro più completo.

Prestando in primo luogo attenzione ai propri comportamenti, e quando capita cercando punti di incontro attraverso i quali veicolare idee positive, è possibile a mio avviso fare qualcosa di concreto.

CappelloPower
22-10-2003, 12:11
Originariamente inviato da parax
Il seme del razzismo è infimo ed è sempre vivo e vegeto.

Mi ricollego a questa frase di parax per riportare una notizia che mi rattrista molto. Viviamo in tempo duri e le mele marce sono quelle, paradossalmente, di cui non sembriamo riuscire a disfarci (un po' ovunque).

Londra, polizia razzista - inchiesta choc della Bbc. (http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/esteri/polizia/polizia/polizia.html)



Sette poliziotti sospesi dopo la messa in onda del programma
"Imbarazzo e tristezza" espressi dai vertici delle forze dell'ordine

Londra, polizia razzista
inchiesta choc della Bbc

LONDRA - Sette agenti sospesi e una bufera sulla polizia: questo il risultato di un documentario della Bbc sul razzismo nelle forze di polizia di sua Maestà mandato in onda ieri sera.

Realizzato con l'aiuto di una telecamera nascosta da un reporter della televisione pubblica inglese, il programma mostra chiaramente la piaga del razzismo nelle forze dell'ordine britanniche. La parola "negri" usata regolarmente così come il dispregiativo Paki per gli immigrati pachistani. E poi altri commenti razzisti fino all'apologia di Hitler. In un'occasione, un agente ha impersonato perfino un membro del Ku Klux Klan con un cappuccio improvvisato.

Un razzismo così diffuso che le forze di polizia britanniche e il ministero dell'Interno hanno già dichiarato di essere sconvolti e amareggiati dal contenuto del documentario, intitolato The secret policeman ("Il poliziotto segreto"). "Ciò che ho visto mi ha scioccato, imbarazzato e rattristato", ha dichiarato alla BBC Radio 4 il vice-capo della polizia di Manchester, Alan Green.

Non a caso, cinque dei sette poliziotti sospesi (quattro prima della messa in onda del documentario e tre dopo la trasmissione) fanno parte proprio delle forze dell'ordine di Manchester. La polizia della città, ha proseguito Green, "ha fatto grandi passi avanti" per migliorare la situazione, ma "non ha fatto abbastanza e deve fare di più".
(22 ottobre 2003)



Spero che questo servizio venga trasmesso al più presto, anche per rendermi conto della sua effettiva validità. E' sempre avvilente scoprire che le mele marce, oltre a persistere, trovano spazio dove non dovrebbe nemmeno essere lontanamente possibile e dove è più pericoloso permangano.

Saluti,

CappelloPower

CappelloPower
22-10-2003, 12:22
Originariamente inviato da SaMu
...


SaMu, tesoro mio, so che vuoi farmi passare per uno che disprezza le famiglie dal basso redditto, con la macchia di umido sul soffitto, pochi spiccioli in tasca e l'abbonamento in curva allo stadio, così da classificarmi come uno snob razzista e prepotente.

Ma io sono il primo a non avere una lira, sono il primo ad avere le macchie sul soffitto, ho letto tutta la vita topolino e mi piace la figa. In più, ho anche l'ulcera infiammata dalla tua inutile polemica contro di me.

Il quadro che ho rappresentato non delinea una categoria che ha più probabilità di altre di divenire razzista, questo è ciò che vorresti farmi dire. La mia descrizione, romanzata e paradossale, mira solo a descrivere una mia sensazione. Se ti hanno turbato gli scappellotti, mi dispiace. Vuol dire che hai avuto un'infanzia dorata e serena, mentre io ho preso scappellotti a non finire da nonni e genitori. Ma è servito, fa crescere.

Concordo con te sul dire che gli attegiamenti vanno tenuti d'occhio, ma sono le persone a decidere i propri atteggiamenti e quindi ritengo 'razzista' una persona se questa propone un atteggiamento razzista. Chiaro?

Saluti,

CappelloPower

aquilante
22-10-2003, 12:26
Cappello,

oltre a condividere quasi "hundred percent" il tuo pensiero,

devo notare che hai una vena umoristica fuori dal comune. :)

Sei capace di far sorridere chi ti legge anche quando gli girano prepotentemente i cog@@oni e non è da tutti.

Ciao

Anakin
22-10-2003, 12:54
Originariamente inviato da aquilante
Cappello,

oltre a condividere quasi "hundred percent" il tuo pensiero,

devo notare che hai una vena umoristica fuori dal comune. :)

Sei capace di far sorridere chi ti legge anche quando gli girano prepotentemente i cog@@oni e non è da tutti.

Ciao

oh bella,ma tu non condividi "hundred percent"?

CappelloPower
22-10-2003, 13:17
Originariamente inviato da Anakin
oh bella,ma tu non condividi "hundred percent"?

Il rimanente di quel "quasi 100%" è causato da un diverbio che abbiamo avuto quando abbiamo pattuito la cifra che avrei dovuto sborsare a lui per venire qui a dire che io ho il senso dell'umorismo. Lui voleva un cinquanta euro, io ho chiuso a 35.

Nota: Aquilà, la mazzetta te la passo al solito modo, nascosta tra le pagine di Topolino.

Saluti,

CappelloPower ;)

aquilante
22-10-2003, 13:22
Cogito, ergo sum.

Può sembrare strano ma tra le innumerevoli cazzate che sparo, ho un paio di neuroni ancora dedicati alle attività encefaliche in proprio.


P.S: Cappe', basta che non te li metti nel calzino come quelli dell'ultima volta gli euro che mi dai (olezzano non poco). :D
Passi per il Topolino fradicio di umidità... :D

Anakin
22-10-2003, 13:28
no ma non metto in dubbio che tra voi non ci sia accordo assoluto,era che non trovavo qualificatissimo Aquilante per sostenere che il nostro Cappello faccia sbellicare anche quando le sue tesi facciano di per se incazzare:D
nulla di personale Cappello..neanchio penso di risultare simpaticissimo quando cerco di dimostrare a qualcuno che le sue tesi sono caz..ops:p tesi un po sbagliate ecco.

aquilante
22-10-2003, 13:33
Originariamente inviato da Anakin
no ma non metto in dubbio che tra voi non ci sia accordo assoluto,era che non trovavo qualificatissimo Aquilante per sostenere che il nostro Cappello faccia sbellicare anche quando le sue tesi facciano di per se incazzare:D
nulla di personale Cappello..neanchio penso di risultare simpaticissimo quando cerco di dimostrare a qualcuno che le sue tesi sono caz..ops:p tesi un po sbagliate ecco.

Banalmente, forse molto + semplicemente di come lo hai pensato,
mi piace lo humour di Cappello.

Non ho dato peso alle sue tesi, in questo momento sono preso da altre cose. Ho trascurato in questo e in alcuni altri casi, il suo pensiero politico, perchè forse come sostieni te, non sono all'altezza di valutare.
Ma so rendermi conto se la sua ironia è spicciola o di livello più alto.
Forse perchè posseggo buon gusto?

IMHO Cappello ha una ironia sottile (come altri utenti del forum), che prescinde comunque dal suo pensiero politico.

Saluti ;)

CappelloPower
22-10-2003, 13:41
Originariamente inviato da Anakin
nulla di personale Cappello..neanchio penso di risultare simpaticissimo quando cerco di dimostrare a qualcuno che le sue tesi sono caz..ops:p tesi un po sbagliate ecco.

Capisco benissimo, del resto non sarebbe logico prendere in intima simpatia qualcuno che vuole dimostrare una tesi contraria alla nostra. Basta ricordarsi di non prenderlo nemmeno in antipatia e andare avanti con la discussione.

Saluti,

CappelloPower

Anakin
22-10-2003, 13:48
x Aquilante
oh ma nessuno ti negava la possibilita' di apprezzare l'humor di Cappello,era che come l'avevi scritta sembrava che pure io dovessi ridere:O
non ci sto:D

x Cappello
hmm su questo hai ragione,vedro' di fare del mio meglio:sofico:

Xiaoma
22-10-2003, 13:59
Originariamente inviato da CappelloPower
Capisco benissimo, del resto non sarebbe logico prendere in intima simpatia qualcuno che vuole dimostrare una tesi contraria alla nostra. Basta ricordarsi di non prenderlo nemmeno in antipatia e andare avanti con la discussione.

Saluti,

CappelloPower

Ma non avevi lasciato il forum?

:D :D

Nicky
22-10-2003, 14:05
Originariamente inviato da StefAno Giammarco
Tzè... tzè... dillettante. Io non solo lo leggevo ma...


















... sono stato abbonato per molti anni :eek: :eek: :eek:
Diciamola tutta: a me Hitler mi fa un baffo :cool:



A parte gli scherzi ariconcordo con quanto scritto da SaMu. Cappello l'accusa strisciante l'hai fatta anche a me ma non c'è niente di strano, ce l'hai per abitudine.


Cappello ha fatto solo un'analisi, palesemente ironica in alcuni punti, su atteggiamenti che possono essere nocivi su una persona che non ha testa o che non vuole sfruttarla a dovere.

Tu e Samu non vi siete lasciati influenzare da degli stupidi pregiudizi ma quanti lo avranno fatto al posto vostro?

Non capisco perchè vogliate buttarla sul personale. :boh:

Bet
23-10-2003, 07:58
Tralascio ogni opinione sulle riflessioni d'apertura perchè l'ultima cosa di cui ho voglia è una polemica.
Per quanto riguarda i fenomeni di razzismo l'unica riflessione che mi sento portare all'attenzione è quella che è derivata dalla mia personale esperienza. Il razzismo vero e proprio, cioè la discriminazione basata sulla razza, qui da noi è praticamente incosistente: degno di maggiore attenzione invece è l'atteggiamento di rifiuto del "diverso" (un diverso che non riguarda strettamente la razza, ma soprattutto altre cose molto più quotidiane) sul quale ogni singola persona dovrebbe vigilare. E questo vigilare riguarda prima di tutto il ns personale atteggiamento (che spesso nasce dal timore di cio' che non si conosce), perchè nessuno è escluso da tale rischio; non è certo un rischio che riguarda alcune categorie più di altre.

parax
23-10-2003, 11:58
Originariamente inviato da Bet
Tralascio ogni opinione sulle riflessioni d'apertura perchè l'ultima cosa di cui ho voglia è una polemica.
Per quanto riguarda i fenomeni di razzismo l'unica riflessione che mi sento portare all'attenzione è quella che è derivata dalla mia personale esperienza. Il razzismo vero e proprio, cioè la discriminazione basata sulla razza, qui da noi è praticamente incosistente: degno di maggiore attenzione invece è l'atteggiamento di rifiuto del "diverso" (un diverso che non riguarda strettamente la razza, ma soprattutto altre cose molto più quotidiane) sul quale ogni singola persona dovrebbe vigilare. E questo vigilare riguarda prima di tutto il ns personale atteggiamento (che spesso nasce dal timore di cio' che non si conosce), perchè nessuno è escluso da tale rischio; non è certo un rischio che riguarda alcune categorie più di altre.


Quindi in finale razzisti NO, ma xenofobi SI.

StefAno Giammarco
23-10-2003, 16:51
Originariamente inviato da parax
Quindi in finale razzisti NO, ma xenofobi SI.

Non è questione di razzismo ne di xenofobia ma di "avversione" aggravta dal pregiudizio rispetto a qualcosa di allogeno alla propria esperienza. Ecco si potrebbe parlare di allofobia o di allopatia. Ad esempio a me è capitato per anni, e ancora mi capita, di essere fortemente discriminato (sul serio, peggio di come si vede prenderesela pregiudizialmente con zingari e albanesi) perché provengo da famiglia numerosa (otto figli). Per cui, per rispondere anche a Nicky, non ho affatto messo, e non lo ha fatto neanche SaMu, la questione sul personale ma a prescindere da ogni questione di linguaggio IMHO Cappello Power ha proprio cannato analisi ed obiettivo della sua "ironia".

Comunque Cappello pis en lov perché appunto dello scontro che si potrebbe intendere non mi interessa di portarlo avanti.

Fratello Cadfael
23-10-2003, 17:13
Insomma... tarallucci e vino per tutti!!


http://www.tarallibaresi.com/images/100200.jpg


:D :D :D

Lucio Virzì
26-08-2004, 11:53
Un up per una discussione interessante ed un utente, ahimè, desaparecido :(
Chissà.. magari.. una notifica via mail.. ;)

LuVi

Maxmel
26-08-2004, 16:59
E se invece il razzismo fosse un'impulso naturale?

Hal2001
26-08-2004, 17:04
Originariamente inviato da Maxmel
E se invece il razzismo fosse un'impulso naturale?
Maxmel non sei il solito qualunquista :D

Krammer
26-08-2004, 17:07
molto interessante questo 3D, ho letto con piacere gli ottimi interventi di molti utenti.

per ora mi astengo dal commentare

Maxmel
26-08-2004, 17:12
Originariamente inviato da Proteus
Lo è ma come tutti gli impulsi di questo tipo è frutto di selezione evolutiva e può essere indirizzato e modificato se ci diamo il tempo ed i ritmi giusti.
in base a cosa?

Maxmel
26-08-2004, 17:13
Originariamente inviato da Hal2001
Maxmel non sei il solito qualunquista :D
cioà laffermazione era qualunquista?

*sasha ITALIA*
26-08-2004, 17:44
razzismo?

majin mixxi
26-08-2004, 17:46
Originariamente inviato da *sasha ITALIA*
razzismo?

:huh:

..:::M:::..
26-08-2004, 22:40
Originariamente inviato da CappelloPower
La discriminazione prende sempre spunto da luoghi comuni. Fin da ragazzino sai che alcuni esseri umani sono "negri", "gialli", "finocchi", "mongoloidi", "zingari". E pensi siano peggiori di te, che sei bianco, occidentale, eterosessuale e perfettamente sano. Anche un po' "ariano", a volte.
Quei vomitevoli cliche ci echeggiano nelle zucche, spesso vuote, fino a diventare consuetudine. E una volta adulto, se la tua intelligenza è sufficientemente scarsa, se la tua cultura riguarda principalmente il calcio, la figa, le armi, se la tua massima aspirazione è montare pedali da rally nella tua automobilina "modificata" e se il discorso più elevato che sia mai stato fatto in famiglia riguardava una macchia di umido sul soffitto della cucina, puoi finalmente mettere in pratica ciò che hai imparato. Puoi manifestare contro i gay, specificando che non hai nulla contro di loro ma che dovrebbero evitare di baciarsi in pubblico perchè sono contronatura; puoi disapprovare l'immigrazione cinese, razza portatrice di sars, di kung-fu e di riso (anzi, "liso") avariato; puoi odiare a morte i neri, colpevoli di rubare ottimi lavori (raccoglitore di pomodori, carpentiere, torcia umana) a noi fierissimi nativi dello stivale; puoi aprire un thread e dire che tutti i nomadi sono ladri, sicuro che la tua affermazione verrà sostenuta da autentiche testimonianze di gente che "conosce un tizio a cui hanno detto che l'amica di un altro tizio è stata rapinata dagli zingari". Insomma, con un sano allenamento, puoi diventare razzista e trarne anche alcune soddisfazioni. Ma chi ti ha preparato ad esserlo? La famiglia, prima di tutto. Papà e mamma sono responsabili, perchè pensano quelle cose o perchè non hanno impedito che tu le pensassi. Poi la scuola, certo. La scuola che pretende il crocifisso in classe non per ricordare a te che Cristo era un umile falegname (e forse nemmeno bianco, a leggere certi passi della bibbia) che predicava l'amore per tutti, ma piuttosto per ricordare a chi non è cattolico che qui da noi "Vaticano Rulez!". Hai le spalle al muro. E cresci, ti alleni, il tuo razzismo inizia ad essere una questione seria. Nato da luoghi comuni (quindi oggettivamente falsi, srumentali), inizia a farsi sentire quotidianamente mutando i tuoi comportamenti, pilotando le tue scelte sociali, politiche e umane, filtrando e selezionando le tue amicizie. E come un cancro ti divora, lasciandoti solo e fesso.

Io non ho figli ma spero di averne, un giorno. E oggi, circa venti minuti fa, mentre ero seduto sulla tazza, ho pensato a questo ed ho notato un numero di Topolino sepolto sotto la pila di giornali che ho in bagno. L'ho preso, sorridendo e pensando che un tempo leggevo quel fumetto e che forse in futuro sarà mio figlio a leggerlo. Ho sfogliato alcune pagine, ricordando quanto fosse "sicuro" Topolino, non potendo contenere nulla di nocivo per un bambino. Anzi, un fumetto simile trasmette valori giusti come l'onestà, l'altruismo, la comprensione. E ad un certo punto, a pagina 97 del numero 1700 del 6 giugno '88, vedo la pubblicità dei Masters (i pupazzetti culturisti prodotti dalla Mattel) e rabbrividisco.

http://utenti.lycos.it/cpowr/masters.jpg

"Moretto"? "Limone"? Ma cosa cazzo ci fa una pubblicità del genere in un fumetto per bambini? Come gli è venuto in mente di usare due luoghi comuni così ridicoli (ma pericolosi, come ho spiegato prima)?

Mi si è aperto un mondo. Ho capito che la famiglia e la scuola sono stadii già avanzati della terapia del razzismo. Il primo semino lo pianta direttamente la Mattel, che ai bambini si rivolge, spalla a spalla con Topolino (che nei bambini ha i suoi numerosissimi ed unici lettori). Praticamente un assedio che inizia fin dalla più tenera età. Ho capito che sono fortunato ad essere come sono, avendo subìto tutto questo lungo trattamento ed essendone uscito indenne, come ho capito che sono dei miserabili da compatire e scappellottare quegli individui che non hanno avuto la forza di liberarsi dal giogo dei luoghi comuni e che ora vivono di essi come fossero certezze cui far affidamento. Dobbiamo provare pietà per il razzista, pollo che si è fatto abbindolare da chi lo tiene buono dangoli una bandiera (quella della sua razza, come fosse una squadra di calcio) da sventolare contro le altre. Dobbiamo riportare il razzista sulla retta via, a suon di esperienza, comprensione e scappellotti.

Saluti,

CappelloPower


detto fra noi:

io sono razzista e ne sono fiero... nn siamo tutti uguali e la distinzione tra le razze è già una forma di razzismo...

quindi inutile continuare a negare: non siamo tutti uguali!!!

P.S.: datemi pure contro ma io espongo le mie idee x quello ke sono !!!;)

Gnappoide
26-08-2004, 22:51
Me lo ricordo il 3D come ricordo gli unici due utenti bannati presenti all'interno :D
Secondo me si è troppo filosofeggiato dietro quella pubblicità.
Perchè alla fine il messaggio non è il razzismo ma l'eroe Americano (di colore perchè è politicaly correct) che combatte il nemico cinese --> comunista :D

Ciauz!!!




ps: speriamo che questa selvaggia reinterpretazione risvegli il caro amico cap (fa molto "Yacht Club" :D ) cui manca a tutti noi.. :(

Lucio Virzì
26-08-2004, 23:02
Originariamente inviato da ..:::M:::..
detto fra noi:

io sono razzista e ne sono fiero... nn siamo tutti uguali e la distinzione tra le razze è già una forma di razzismo...

quindi inutile continuare a negare: non siamo tutti uguali!!!

P.S.: datemi pure contro ma io espongo le mie idee x quello ke sono !!!;)

Già, peccato che non siano opinioni civili e democratiche degne di essere esposte in un forum pubblico e, incidentalmente, contrarie al regolamento.

LuVi

Hal2001
27-08-2004, 01:49
Originariamente inviato da ..:::M:::..
quindi inutile continuare a negare: non siamo tutti uguali!!!

E cosa dovrebbe significare quest'affermazione del piffero? è come se io dicessi il mare è blu, è palese, non occorre mica negarlo o asserirlo. Altro conto è quello che continuamente fai: pensare di essere migliore del tuo prossimo, perchè non lo sei in base a quello in cui credi [o non credi nel tuo caso] o al colore delle chiappe.
Sai cos'è il razzismo? soltanto paura. E tu sei uno che se la fa nei pantaloni.

jumpermax
27-08-2004, 02:07
uno dei thread credo più infelici sull'argomento... raramente mi è capitato di leggere tanto odio ed intolleranza in un post contro l'odio e l'intolleranza. A dimostrazione forse che certi demoni covano comunque dentro di noi e trovano diverse forme per potersi esprimere...

StarBlazers
27-08-2004, 03:38
Originariamente inviato da jumpermax
uno dei thread credo più infelici sull'argomento... raramente mi è capitato di leggere tanto odio ed intolleranza in un post contro l'odio e l'intolleranza. A dimostrazione forse che certi demoni covano comunque dentro di noi e trovano diverse forme per potersi esprimere...

Beh', dai......... ma se non ci fosse odio , intolleranza , guerre e razzismo, pensa che palle sarebbe il mondo!:D saremmo tutti come i figli dei fiori!
:D



ps : sta frase e troppo bella! :D

/\/\@®¢Ø
27-08-2004, 09:23
Originariamente inviato da CappelloPower
Appunto, assorbiamo tutto. Chi ci tutela?
Io, come molti altri della mia età, sono cresciuto a suon di alabarde spaziali, pugni atomici, raggi gamma. Nonostante questo, trovo che sia molto piu' maleducata e violenta la generazione cresciuta con la schiera di cartoni animati buonisti del decennio successivo.

Raven
27-08-2004, 10:08
Originariamente inviato da jumpermax
uno dei thread credo più infelici sull'argomento... raramente mi è capitato di leggere tanto odio ed intolleranza in un post contro l'odio e l'intolleranza. A dimostrazione forse che certi demoni covano comunque dentro di noi e trovano diverse forme per potersi esprimere...


... infatti non capisco un UP a quasi un anno di distanza, se non con lo scopo di ri-creare flame e polemiche...

Lucio Virzì
27-08-2004, 14:05
Originariamente inviato da Raven
... infatti non capisco un UP a quasi un anno di distanza, se non con lo scopo di ri-creare flame e polemiche...

Ripeto qui quello che ho detto in privato a Raven durante il mio periodo di sospensione.
Non era mio intento ricreare vecchi flame ma tirare su una discussione di un amico che da troppo tempo non si fa vedere, nella speranza di un "resume by notify" e, contestualmente, discutere di un argomento che mi interessa senza aprire un nuovo thread. ;)

LuVi

Krammer
27-08-2004, 16:45
personalmente questo 3D come già detto mi è piaciuto (almeno per quello che ho letto, ovvero non propriamente tutte le risposte ma solo una buona parte).
mi è piaciuto perchè mi è servito, come autocritica, non tanto nel modo in cui vedere le cose ma per il modo in cui esporle agli altri, soprattutto a chi la pensa in modo diverso.
mi è molto piaciuto l'intervento di Samu, che ha saputo leggere con attenzione piccole frasi a cui non avevo fatto caso, particolari importanti che mi erano sfuggiti, assuefatto dall'ottima retorica e ironia del post iniziale (senza offesa all'autore, di cui credo fosse al 100% in buona fede e che cmq ha scritto concetti molto condivisibili)

insomma, al di là dei flames che possono essere usciti (e di cui francamente poco mi interessa e non ci dò peso), spero di non essere l'unico ad aver letto il 3D in questa chiave, ed ad aver imparato qualcosina di più :)

ciao.

..:::M:::..
28-08-2004, 12:00
Originariamente inviato da Raven
... infatti non capisco un UP a quasi un anno di distanza, se non con lo scopo di ri-creare flame e polemiche...


basta vedere chi l'ha uppato! ;)

..:::M:::..
28-08-2004, 12:01
Originariamente inviato da Hal2001
E cosa dovrebbe significare quest'affermazione del piffero? è come se io dicessi il mare è blu, è palese, non occorre mica negarlo o asserirlo. Altro conto è quello che continuamente fai: pensare di essere migliore del tuo prossimo, perchè non lo sei in base a quello in cui credi [o non credi nel tuo caso] o al colore delle chiappe.
Sai cos'è il razzismo? soltanto paura. E tu sei uno che se la fa nei pantaloni.


mmm interessante ;)

andy_mouse
29-08-2004, 03:23
La mia parentesi sul crocefisso mirava solo a sottolineare che in alcuni vedo una voglia rabbiosa di sbandierare quel simbolo per ribadire che qui in Italia Gesù "va per la maggiore". Non insegniamo storia delle religioni nelle scuole, non proponiamo nessun tipo di approfondimento culturale che sia degno di nota, ci vogliono anni per far visitare ad una classe qualche campo di concentramento (visita più che mai utile a formare una coscienza, ma è solo uno dei tanti possibili esempi) ma quando si tratta di mettere un crocifisso in classe si scatena la gara a chi lo grida più forte.
..
siamo vittime di luoghi comuni, così profondamente radicati in noi da farci completamente scordare il significato delle cose ma abbastanza velenosi da renderci fuoriosamente orgogliosi di mostrare la nostra appartenenza a qualcosa.


Scusate non ho resistito, la parola crocifisso mi è saltata agli occhi: quoto in pieno CappelloPower.

Premetto che come qualcuno ha detto, i problemi non si risolvono dicendo che siamo tutti uguali, siamo tutti immensamente diversi.Funzioniamo perchè abbiamo in testa un insieme di valori,credenze,schemi di pensiero che ci vengono dall'esperienza personale e dalla cultura,dalle usanze che abbiamo assorbito,fin da bambini.E quindi è difficile giudicare oggettivamente persone che vedono la realtà secondo i loro *schemi*, soprattutto se sono molto diversi dai nostri, quindi per me è sempre un discorso relativo.

Insomma tanti computer con software "diverso", si, ma non troppo.Ci sono degli schemi di pensiero ricorrenti in tutti gli uomini, che si manifestano indipendentemente dalla cultura e l'educazione ricevuta;sono "schemi" molto molto simili, ma distruttivi quando e se vengono fuori.Uno di questi "schemi" è lo schema razzista, per cui scatta quel meccanismo che ci porta a odiare il diverso, a bollarlo come un <.. ? .. ? > e a volerlo eliminare, per avere NOI un beneficio.La base per questa azione violenta e unilaterale e per questo odio si fonda spesso su fatti immaginari o senza solide fondamenta, su stereotipi stupidi e costruiti apposta per lo scopo.Come dire...Dopo mi spiego meglio con qualche esempio.

Il razzismo è una caratteristica culturale? o forse un'entità insita nell'uomo:" pregiudizi e le idee razziali siano stati una costante della storia umana fin dalle origini (già i primitivi invasori dell'India, ad esempio, designarono se stessi Arya["Signori"], uomini superiori per eccellenza, in contrapposizione ai popoli loro sottomessi, giustificando così con una pretesa superiorità etnica il loro predominio politico-militare)".

Insomma vedo il razzismo come caratteristica presente a basso livello negli schemi di pensiero dell'uomo (quelli in fondo "comuni a tutti", magari più inconsci e istintivi) e intrecciata con il software, che può esasperare o ridurre questo sentimento (modelli di pensiero come quello religioso estremista/fanatico ad esempio).Sentimento che in ogni caso è un'odio verso il diverso, la voglia di eliminarlo, per motivi egostici soprattutto.

Facendo un paragone col computer, esistono degli schemi spesso ricorrenti per cui cataloghiamo la realtà in bianco e nero, giusto e sbagliato, mettendoci sempre dalla parte giusta, condannando a priori gli altri.Questi "schemi" li eseguiamo tutti nel sistema, a livello di kernel drivers, a seconda delle condizioni.Hanno nomi diversi e varie sfumature, perchè "si combinano" con tutto il software del gruppo etnico, ma alla radice ...

Ritornando ai fini egoistici del razzismo, che quindi avrebbe anche un fine, uno di questi è forse proprio consolidare il proprio gruppo, eliminando voci discordanti e chi non la pensa come noi; cosi' da non mettere in discussione i propri shemi di pensiero, la propria cultura e credenze;inoltre anche la paura di chi non conosciamo è presente.E secondo me centra qualcosa anche il caprio espiatorio, il gruppo che massacra il singolo (o il più debole - vedi olocausto), i più forti che opprimono i più deboli.

Vi porto un semplice esempio:conosco un ragazzo capitato in una classe composta da un grande gruppo molto unito di ASINI (si questo lo posso dire, diciamo andavano a scuola per "oziare").Ragazzi che pensavano tutti la stessa cosa, facevano le stesse cose, e odiavano i diversi.Insomma stessa mentalità e ne andavano fieri.Lui, l'opposto per come vedeva la vita e la scuola, si è trovato in mezzo a questo gruppo.

Il primo giorno, siccome era timido, è stato bollato come asociale.
Il primo mese è diventato "asociale,pazzo e stupido", perchè ha espresso per la prima volta un'opinione diversa da "LORO".Non hanno nemmeno risposto, proprio per difendere le loro credenze precostituite, fossilizzate, che sono poi alla base della loro tribù.

Infatti .. gli hanno detto:"Tu sei un matto, perchè se trenta persone la pensano cosi', tu devi essere pazzo per pensarla diversamente".Notare il sillogismo :rolleyes: :non hanno nemmeno tentato di capire cosa diceva e perchè lo diceva!!! Sono rimasto sbigottito quando me l'ha raccontato, ma ho conosciuto molti gruppi che si comportavano cosi'.Spietati verso i diversi.E non sto dicendo che sono i cattivi comunque.Per me questo è un'episodio di razzismo, non di bullismo o mobbing, ed è significativo.

Forse non l'ho detto chiaramente, ma secondo me il razzismo è una caratteristica di base di noi animali uomini, che se stimolata ed eccitata può venire fuori in varie forme, per rispondere a varie esigenze.Siccome non è facile o non ci va di capire il diverso, o magari abbiamo paura di "capirlo" perchè potrebbe essere pericoloso.E più semplice ed utile distruggerlo, massacrarlo o bollarlo come un pazzo, uno stupido, uno che non vale nulla.Puf .. pericolo risolto, stiamo tranquilli, è solo un pazzo.Oppure massacriamoli, tanto non hanno l'anima..

"Nonostante sia ormai chiaro quali possano essere le conseguenze della diffusione del pregiudizio razzista, questo continua a esistere e a riesplodere ogni qualvolta ci sia una "responsabilità" da attribuire a qualcuno. Nel mondo contemporaneo, travagliato da conflitti e problemi, purtroppo queste occasioni non mancano e infatti stiamo assistendo, accanto al riemergere di un nazionalismo aggressivo, alla ricomparsa del fenomeno del razzismo, sempre alla ricerca dei "capri espiatori" ai quali attribuire responsabilità: ieri della degenerazione della razza, oggi della disoccupazione, della violenza e degli altri innumerevoli problemi che affliggono le società contemporanee. "

"Il razzismo è la valorizzazione, generalizzata e definitiva, di differenze, reali o immaginarie, a vantaggio dell’accusatore e ai danni della vittima, al fine di giustificare una aggressione o un privilegio".

Ecco giustificare, altra parola magica, non devo dirlo io che il razzismo è sempre stato una copertura ideologica ad azioni crudeli e barbare.E queste tre righe di una paginetta web non approfondiscono certo il concetto.

Resta comunque non facile dire "chi è razzista e chi no", se consideriamo il significato più ampio del termine, perchè a nostra volta, come qualcuno ha detto, rischiamo di essere razzisti nel fare una categoria di razzisti :D e a nostra volta appiattirci e non pensare.Che casino.però possiamo riflettere e analizzare i fatti.

Certo: moretto,limone, mangia spaghetti, "pizza mafia maccaroni", "pazzo stupido (omosessuale)", "i negri non hanno un'anima", sono piccole espressioni significative:etichette stupide e senza significato (differenze reali o immaginari), che però danno una minima copertura al "razzista", che fa quello che vuole in nome di questi balordi e assurdi stereotipi.Ma in fondo non significano nulla, come sottolineava l'autore del thread se ho capito bene.Ma sono altamente pericolose, perchè infettano i nostri schemi di pensiero un po a tutti i livelli.E come dei virus latenti, spesso tornano a galla.Ma anche quando sentiamo al tg che un'albanese ha investito una coppia, ecco che senza accorgercene scatta lo schema "albanese immigrato assassino", mandiamoli tutti a casa, insomma a volte succede se non ci si fa caso.Anche in alcune discussioni del forum dopo una cosa del genere alcuni ragionavano in questi termini.Non voglio generalizzare,ma spero di aver reso l'idea.Forse il razzismo va cercato proprio in queste "piccole grandi cose".Chissà.

Vabbè la faccio finita :D .Si è un testo contorto ma non mi va di aggiustare tutto, spero però che non travisiate quello che ho detto.Ripeto che il discorso sugli schemi di pensiero non è altro che una serie di argomenti per supportare, da un certo punto di vista, ciò che diceva cappellopower e altre cose che sono state dette.


....Notte

andy_mouse
29-08-2004, 12:01
Originariamente inviato da Proteus
Se invece di sfornare una filippica come questa avessi considerato storia e natura della specie umana e, conseguentemente, le pressioni evolutive cui essa è stata sottoposta avresti tratto le medesime conclusioni ma con basi e spiegazioni solide e circostanziate e non il solito pistolotto moraleggiante che se soddisfa la coscienza non può spiegare le origini di tali comportamente e neppure fornire soluzioni ma solo mostrare indignazioine gratuita e fine a se stessa. La conoscenza di un problema ed il riconoscerne l'origine, nel caso che esso abbia origine dalla ns. natura è difficile venga riconosciuto, è l'anticamera della sua soluzione, il moralismo a buon mercato no.

Ciao

Qualcos'altro ?

bla bla bla bla .. io almeno ho provato ad esprimere la mia opinione.Tu invece critichi ciò che ho detto, che definisci senza basi solide e "moralismo a buon mercato", senza portare a tua volta un discorso approfondito, ma solo paroloni buttati li', che più generali e astratti non si può, tanto per far vedere.

Butti li' :"pressioni emotive" (cosa intendi lo sai solo tu, o forse non lo sai?), "storia e natura della specie umana" (si molto ristretto come topic) senza specificare e argomentare .E se sei tanto bravo perchè non mi fai tu un saggio sul razzismo che consideri queste cose come dici tu, e sia anche breve?? Che c'è parliamo per parlare?? Io almeno ho argomentato.

Non ti sembra un po generale come discorso? Poi "basi e spiegazioni solide e circostanziate": il mio discorso non le avrà, ma non le ho viste da nessuna parte nel tuo post.E se veramente dovessi considerare "storia e natura della specie umana " sarebbe difficile fare un discorso sintetico! Non ci hai pensato? Ma forse tu sei cosi' intelligente da riassumere tutto in poche righe.Se ne sei capace allora non posso che accettare le tue critiche, ma altrimenti te le tieni per te.

Io potrei dire che anche te hai fatto il "solito pistolotto" falso anti-moralista e molto superficiale, che leggendolo bene si dimostra per quello che è:una inutile critica fine a se stessa, piena di tante belle parole, ma senza nessun fatto e argomentazione che veramente possa smentire quello che ho detto o dare un contributo alla discussione.

Inoltre vacci piano e rispetta le opinioni degli altri; se non lo fai, come vedo, non ho interesse a discutere con te.Stesso vale per queste critiche assolutamente non costruttive che mi puzzano di trollata e di intolleranza.

** Sottolineo comunque che almeno IO non ho nulla di personale contro di te, e non voglio assolutamente perdere tempo nel fare inutili flame!!! Quindi per me è chiusa.

Lucio Virzì
30-08-2004, 09:05
Originariamente inviato da ..:::M:::..
basta vedere chi l'ha uppato! ;)

Ascolta, te lo dirò una sola volta:

io non credo che tu sia un troll, ma dovrò ignorarti, come mi è stato chiesto, esattamente come si deve fare con i troll.
Ho uppato un thread che, palesemente, a te non interessa ma che, per fortuna, interessa molti altri.

Hai risposto a questo thread con un tuo "proclama razzista" da perfetto nazistello di periferia; io non so quanti anni tu abbia, 10 o 18, ma le tue idee sono esecrabili.

Incidentalmente sono anche contrarie al regolamento ma, per non so quale ragione, tu sembri essere sopra il regolamento.

Abbi, almeno, la compiacenza, di abbandonarci e di evitare di regalarci ulteriori "perle" di saggezza.

LuVi

..:::M:::..
31-08-2004, 19:11
Originariamente inviato da Lucio Virzì
Ascolta, te lo dirò una sola volta:

io non credo che tu sia un troll, ma dovrò ignorarti, come mi è stato chiesto, esattamente come si deve fare con i troll.
Ho uppato un thread che, palesemente, a te non interessa ma che, per fortuna, interessa molti altri.

Hai risposto a questo thread con un tuo "proclama razzista" da perfetto nazistello di periferia; io non so quanti anni tu abbia, 10 o 18, ma le tue idee sono esecrabili.

Incidentalmente sono anche contrarie al regolamento ma, per non so quale ragione, tu sembri essere sopra il regolamento.

Abbi, almeno, la compiacenza, di abbandonarci e di evitare di regalarci ulteriori "perle" di saggezza.

LuVi


beh xo.... se me lo chiedi tu ke sei proprietario di questo forum lo seguiro di certo...

guarda la mia opinione su di te la sai... quindi faro come ho sempre fatto... ti ignoro e puntualizzo solo i tuoi argomenti polemici (altri nn ne hai) in modo ke anke un cieco nn possa perderseli... buona vita

ni.jo
04-09-2004, 15:01
Prima vignetta:
Un'anziana coppia corre fuori da una biblioteca inseguita da un gruppo di musulmani armati di spade e mitra. Lui dice a lei, che tiene in mano il libro I versetti satanici: "Ti avevo detto di limitarti a Barbara Cartland". La vignetta, del Daily Mail, ci mostra come tutti i musulmani siano tipicamente arabi e li mostra primitivi e brutali, minacciosi e terrificanti.

Seconda vignetta.
Dalla mangiatoia Gesù Bambino osserva un carro armato israeliano con il cannone puntato su di lui, ed esclama: "Non vorranno mica farmi fuori un'altra volta?".
(La Stampa, assedio alla basilica della Natività, Forattini) che ripete la nefasta equazione: esercito israeliano = popolo israeliano = popolo ebraico = uccisori del Figlio di Dio.

Lucio Virzì
04-09-2004, 16:36
Originariamente inviato da ni.jo
Prima vignetta:
Un'anziana coppia corre fuori da una biblioteca inseguita da un gruppo di musulmani armati di spade e mitra. Lui dice a lei, che tiene in mano il libro I versetti satanici: "Ti avevo detto di limitarti a Barbara Cartland". La vignetta, del Daily Mail, ci mostra come tutti i musulmani siano tipicamente arabi e li mostra primitivi e brutali, minacciosi e terrificanti.

Seconda vignetta.
Dalla mangiatoia Gesù Bambino osserva un carro armato israeliano con il cannone puntato su di lui, ed esclama: "Non vorranno mica farmi fuori un'altra volta?".
(La Stampa, assedio alla basilica della Natività, Forattini) che ripete la nefasta equazione: esercito israeliano = popolo israeliano = popolo ebraico = uccisori del Figlio di Dio.

Triste veramente... :(

Lucio Virzì
05-09-2004, 09:43
Originariamente inviato da Proteus
Di per se non sarebbero poi razziste ma ironiche, il guaio è che la maggior parte della popolazione non ha sufficiente dimestichezza con far funzionare il cervello ed allora ecco che un innocente vignetta diviene un proclama razzista oppure il pulcino calimero un simbolo di discriminazione. La verità è sempre la stessa, la gente non è educata al pensare con il cervello ma pensa regolarmente con i visceri e, conseguentemente, lo fa in modo viscerale.

Ciao

Quindi? :confused:

LuVi

andy_mouse
05-09-2004, 11:52
Originariamente inviato da Proteus
Per me non si è mai aperta, è evidente che non hai compreso, probabilmente è colpa mia perchè non devo essermi spiegato bene, il senso del mio post che non era una critica ma voleva prospettare che hai preso un giro largo e nebuloso mentre la spiegazione, o una di esse, è assai più semplice e diretta perchè coinvolge la ns. evoluzione con conseguente selezione delle carattereistiche "desiderabili" affinchè la specie prosperi. Probabilmente in passato il razzismo è stato una di queste qualità e se ora non è più desiderabile la selezione evolutiva spingerà in quella direzione ma non si cancellano milioni di anni col moralismo, occorrono pazienza e progressività e volerlo fare troppo in fretta, come vorrebbeero gli apostoli del mondialismo e della società multietnica, porta solo guai. Potrebbe essere come il Mitridatismo, l'abituarsi ai veleni prendendoli a piccole dosi crescenti per far si che il ns. corpo vi si adatti e sviluppi le difese, o la vaccinazione ma entrambe vanno eseguite a regola d'arte altrimenti ci si lascia la buccia.

Ciao


Guarda non ho nemmeno intenzione di risponderti e di perdere tempo e energie nel seguire le tue provocazioni, mi sono davvero stufato.

Peccato che non l'abbia fatto prima, ma ti ricordo che nessuno ti ha incaricato di fare il controllo di qualità dei miei post (o di quelli di altri), se non ti piacciono non li leggere e stop.

Inoltre ti avverto che è inutile che continui con questo atteggiamento perchè ti ho messo nell'ignore list, poi fai come vuoi naturalmente.

Saluti

jumpermax
05-09-2004, 12:44
Originariamente inviato da andy_mouse
Guarda non ho nemmeno intenzione di risponderti e di perdere tempo e energie nel seguire le tue provocazioni, mi sono davvero stufato.

Peccato che non l'abbia fatto prima, ma ti ricordo che nessuno ti ha incaricato di fare il controllo di qualità dei miei post (o di quelli di altri), se non ti piacciono non li leggere e stop.

Inoltre ti avverto che è inutile che continui con questo atteggiamento perchè ti ho messo nell'ignore list, poi fai come vuoi naturalmente.

Saluti
eddai cribbio... Proteus ha un modo "pungente" di esprimersi e immagino che confrontarsi con lui a volte possa essere fastidioso. Però non mi sembra mai che le sue provocazioni siano fini a se stesse, lo fa per discutere non certo con l'intenzione di offendere. Non pensi che sia eccessivo?

jumpermax
05-09-2004, 13:37
Originariamente inviato da Proteus
Lascia perdere Jumper, certa gente è meglio perderla che trovarla. Non vorrei cambiasse idea e mi togliesse dalla sua ignore list, io sono per la certezza della pena e questa la voglio scontare a vita se possibile.

Ciao
dai va la... è assurdo ignorarsi a vicenda in questo modo nessuno di voi due è un trollone o provocatore di professione... ;)

ni.jo
06-09-2004, 08:38
Originariamente inviato da Proteus
Di per se non sarebbero poi razziste ma ironiche, il guaio è che la maggior parte della popolazione non ha sufficiente dimestichezza con far funzionare il cervello ed allora ecco che un innocente vignetta diviene un proclama razzista oppure il pulcino calimero un simbolo di discriminazione. La verità è sempre la stessa, la gente non è educata al pensare con il cervello ma pensa regolarmente con i visceri e, conseguentemente, lo fa in modo viscerale.

Ciao
Imho di per sé sottolineano alcuni pregiudizi (falsi, quali che l'islamico sia sempre arabo e che l'arabo sia sempre violento o che l'israeliano sia sempre ebreo e quindi Deicida) su alcune etnie: l'ironia è sempre un arma da usarsi con intelligenza a seconda del bersaglio e del tempo, come dimostrano le sparate di Feltri e la vignettaccia di vauro su Quattrocchi.
Quello che dici sul razzismo insito in ognuno a più o meno livelli ha una corrispondenza anche in quanto penso io: credo che la base sia la paura -paura di ciò che non si conosce o si conosce per sentito dire o per pregiudizi: per questo quelle vignette non aiutano di certo.

ni.jo
06-09-2004, 09:31
Originariamente inviato da Proteus
Si, per molti confermano stereotipi abituali ma credimi che a me, anche a te credo proprio, non fanno l'effetto che temi ma mi fanno ridere come rido degli stereotipi che riguardano noi italiani, i tedeschi etc etc ma non per questo ho mai pensato che siano realmente tutti così e che siano volutamente esagerati tratti tipici dei diversi comportamenti.

Il riferimento mio era che il male non è nelle vignette ma risiede nel fatto che molti non sono usi al far funzionare l'aggeggio posto tra le orecchie, forse pensano che serva solo a sostenere quelle, e prendono pensieri preconfezionati da altri per pigrizia e comodità. Dalla conseguente incapacità di raziocinio nascono tutte le paure, rigidità e difficoltà ad ascoltare le altrui ragioni che tu hai, giustamente, citato quali causa degli effetti che tutti noi vorremmo terminassero.

Ciao

P.S. Io credo che l'immigrazione a piccole dosi possa costituire una cura, lenta se vuoi, efficace per tutti, compresi gli immigrati che, lo ripeto, non sono certo meglio di noi e forse, calcolando il grado di evoluzione sociale dei paesi di provenienza, sono, in moltissimi casi, anche assai peggio perchè ancora impregnati di tribalità.

ti dico, non mi sento affatto immune dal verme del razzismo: temevo l'islamico prima di conoscerene diversi (uno di loro è diventato il compagno di una dell mie migliori amiche), temevo i neri prima di averne uno come compagno di squadra a calcio (parlo di tanto tempo fà :cry: ), temevo i gay e per lo stesso motivo e ho scoperto in uno di loro uno dei più validi e sensibili interlocutori per argomenti con cui in genere non riesco a parlare con nessuno -se non su questo forum-Però se il pregiudizio è così forte da impedirti di fare un passo in avanti la battaglia è persa in partenza: puoi anche essere circondato dallo 'straniero' (che non è solo un altra etnia, ma è il diverso in genere) ma non conoscerlo affatto al di fuori dello stereotipo che hai di lui. Ma la fonte di tutto il male è la Paura...
Non conosco ancora zingari o albanesi, né slavi: inutile nascondere che ora come ora non mi sentirei tranquillo ad averne uno come vicino: eppure non escludo che tra un anno possa avere un amico slavo o albanese, o che conosca un onesto gitano con cui suonare la chitarra.

ni.jo
06-09-2004, 10:04
la Paura per quello che non si conosce è parte di noi, ma lo è anche la voglia di conoscenza, la ragione e la volontà.
L'immigrazione selvaggia al di là di colpe o responsabilità, è una conseguenza del nostro benessere e del malessere dei paesi vicini: è una specie d'osmosi inarrestabile, puoi anche pensare che sarebbe meglio a piccole dosi, ma se si realizza in questi termini non vedo altre alternative moralmente agibili, quindi escludo cannonate e batteri etnici :D che contrastare il problema alla radice, dove possiamo agire, cioè su noi stessi.

ni.jo
06-09-2004, 11:10
Originariamente inviato da Proteus
Bisogna rendere la vita impossibile a chi entri senza autorizzazioni con provvedimenti severissimi ed automatici che avvengano senza interventi della magistratura. Ti becco da clandestino ?, ti scaravento ai lavori forzati e quando hai guadagnato il biglietto aereo via a casa tua, niente garanzie di mantenimento ma solo una doverosa opera di soccorso e rifocillati via da qui subito e senza passare per alcun centro d'accoglienza. A seguire uso immediato del denaro risparmiato sui centri d'accoglienza per avviare l'economia dei paesi che si mostrano collaborativi fino al renderli autonomi ed in grado di provvedere da soli al sostentamento. Il buonismo non è utile ne a noi ne a loro, fa solo danni arricchendo i soliti volponi che hanno fiutato il business, immiserendo noi e lasciando loro come sono o anche peggio.

Ciao

P.S. Il ns. territorio è gia sovrapopolato e rischia un grave collasso ambientale e non è il caso di accrescere ulteriormente la pressione su di esso aumentando la popolazione.

puoi anche condannarli ai lavori forzati, sarebbero una pacchia rispetto alla vita che li aspetta a casa loro; tra loro ci sono persone che vedono i propri connazionali massacrati a colpi di baionetta, o costretti a vivere anni nel deserto per pagarsi i debiti estraendo sale: rischiano ben più che d'essere i lavori forzati, pur di arrivare quì rischiano di essere scaraventi a mare da inumani bastardi.
Cmq sarebbe come cercare di svuotare il mare con uno scolapasta: inoltre Il ns. territorio non è affatto sovrapopolato ma sarebbe destinato in pochi secoli allo spopolamento grazie alla crescita 0: sono gli stessi industriali a richiamare a gran voce forza lavoro per i compiti che a noi non piacciono: anche nella mia sardegna, pensa un pò, cercano pastori rumeni perchè nessuno vuol più vivere mesi lontano da casa in mezzo alle bestie.
Non è buonismo, il mio, è pragmatismo: il nostro è un bozzolo che non si può proteggere neanche con un muro, non è detto che proteggendolo lo salvi e non è detto che isolandolo non accelleri la sua morte....

Bet
06-09-2004, 11:16
Originariamente inviato da ni.jo
puoi anche condannarli ai lavori forzati, sarebbero una pacchia rispetto alla vita che li aspetta a casa loro; tra loro ci sono persone che vedono i propri connazionali massacrati a colpi di baionetta, o costretti a vivere anni nel deserto per pagarsi i debiti estraendo sale: rischiano ben più che d'essere i lavori forzati, pur di arrivare quì rischiano di essere scaraventi a mare da inumani bastardi.
Cmq sarebbe come cercare di svuotare il mare con uno scolapasta: inoltre Il ns. territorio non è affatto sovrapopolato ma sarebbe destinato in pochi secoli allo spopolamento grazie alla crescita 0: sono gli stessi industriali a richiamare a gran voce forza lavoro per i compiti che a noi non piacciono: anche nella mia sardegna, pensa un pò, cercano pastori rumeni perchè nessuno vuol più vivere mesi lontano da casa in mezzo alle bestie....

d'accordo con quello che hai scritto

GianoM
27-04-2007, 16:46
molto interessante questo 3D, ho letto con piacere gli ottimi interventi di molti utenti.
Concordo. Thread trovato per "caso".

Senza Fili
27-04-2007, 16:59
Rispetto la tua opinione, ma non condivido l'analisi sulle cause del razzismo: mi sembra esagerato e fuorviante incolpare in primis le famiglie del razzismo.

Invece ti assicuro che è proprio a seconda dell'educazione impartita da certe famiglie che i bambini diventano poi adulti razzisti; piccolo esempio, da bambino feci battute idiote du una compagna di colore...i miei genitori incazzati come belve mi dissero di non farlo mai più, spiegandomi che non è giusto discriminare o sfottere persone solo perchè differenti in qualcosa.

Ai miei cuginetti ciò non è stato mai insegnato, sono stati liberi di fare quello che volevano e offendere chi gli pareva, oggi, superati i 20 anni, ancora fanno battute tipo "negri di merda", "roscio portasfiga" etc etc etc...


I bambini nascono senza pregiudizi, ma una volta inculcati nella loro testa il danno è fatto...

shambler1
27-04-2007, 17:18
http://utenti.lycos.it/cpowr/masters.jpg
Non vedo sta roba da almeno ..20 anni, boh. I bambini destinatari del messaggio pubblicitario in questione ormai hanno tutti 30 anni e passa . Dove lo hai pescato ?
:D

lowenz
27-04-2007, 18:19
Quanti utenti scomparsi che vedo nelle prime pagine di questo thread :D

D.O.S.
27-04-2007, 18:26
http://utenti.lycos.it/cpowr/masters.jpg



ho sempre pensato che educare al pregiudizio sia fare vedere ai bambini i film dei far west con gli indiani che fanno la parte dei cattivi o i film di Rambo che ammazza nordcoreani come fossero zanzare.... ma i dominatori dell'universo questo NO ..... non toccatemi He-man e i Dominatori dell'Universo perchè questo proprio non lo accetto.

e poi perchè sarebbe razzista ?? perchè un pupazzetto nero e un ninja si sfottono a vicenda ???


edit - belli i 3d riesumati dopo 3 anni ... quante cose mi sono perso

LUVІ
27-04-2007, 19:08
In passato c'era veramente poca attenzione a questi temi che, nel bene o nel male, avrebbero "forgiato" le future classi dirigenti.. :rolleyes: (E non era sincerità ed assenza di buonismo.. era proprio cecità e malafede)
Vogliamo parlare di "Calimero piccolo e nero"?!?!? :muro:

E comunque:"...sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano fra l'asfalto e i pargoli.. medi come i ceti cui appartengono, terra terra come i missili cui assomigliano..."

Mi quoto, a distanza di tanti anni.
Quanto mi manca Cappello :(

LuVi

shambler1
27-04-2007, 20:16
E alla ragazzina o ragazza ammazzata sotto la metro che gli diciamo? A proposito di razzismo.

Senza Fili
27-04-2007, 20:21
E alla ragazzina o ragazza ammazzata sotto la metro che gli diciamo? A proposito di razzismo.

La Franzoni è italiana, però se l'è cavata lo stesso con soli 16 anni, e di casi simili, di assoluzioni o pene ridicole per reati gravissimi, ce ne sono a bizzeffe...ergo è la giustizia italiana a fare schifo.

shambler1
27-04-2007, 20:24
Insomma...lo spauracchio del "razzismo" che non ha mai davvero contaminato noi italiani al contrario di altri popoli dal passato coloniale e schiavista , diciamocelo pure, serve per tacitare tutte le critiche ai flussi migratori più o meno controllati ;) e infatti la preoccupazione della xenofobia prevale ( oserei dire automaticamente) sul pensiero di tutti quegli italiani caduti vittime perchè deboli, isolati anche dalla viltà dei loro connazionali o semplicemente nel posto sbagliato.

LUVІ
27-04-2007, 20:55
Insomma...lo spauracchio del "razzismo" che non ha mai davvero contaminato noi italiani al contrario di altri popoli dal passato coloniale e schiavista , diciamocelo pure, serve per tacitare tutte le critiche ai flussi migratori più o meno controllati ;) e infatti la preoccupazione della xenofobia prevale ( oserei dire automaticamente) sul pensiero di tutti quegli italiani caduti vittime perchè deboli, isolati anche dalla viltà dei loro connazionali o semplicemente nel posto sbagliato.

Ti stai sempre più proteusizzando.... :mbe: :stordita:

LuVi

shambler1
27-04-2007, 21:17
Non conosco il pensiero di Proteus sull'argomento razzismo , difetto con cui biasimare altri popoli , ti assicuro.
Però è indiscutibile che lo scopo di questo allarme "razzismo" sia quello da me indicato.
L'Italia non ha mai colonizzato stabilmente un paese africano ( pensiamo al massacro dimenticato fatto dai belgi) non ha mai trascinato schiavi in catene eppure chiamiamo neri gli africani perchè negri non si dice su dettame dei...telefilm americani.
La verità è che la cosidetta Società Multiculturale ( negli anni 90 si usava "multirazziale" poi qualche esperto di comunicazione politica ha capito che era ancora troppo esplicito come termine) non è affatto un paradiso ( per il popolo) ma è utile a certe categorie di persone, che non corrono certo il rischio di essere ammazzate sulla metro da due borseggiatrici rumene semplicemente perchè in metro non ci vanno, avendo l'elicottero personale.

Fritz!
27-04-2007, 23:08
Non conosco il pensiero di Proteus sull'argomento razzismo , difetto con cui biasimare altri popoli , ti assicuro.
Però è indiscutibile che lo scopo di questo allarme "razzismo" sia quello da me indicato.
L'Italia non ha mai colonizzato stabilmente un paese africano ( pensiamo al massacro dimenticato fatto dai belgi) non ha mai trascinato schiavi in catene eppure chiamiamo neri gli africani perchè negri non si dice su dettame dei...telefilm americani.
La verità è che la cosidetta Società Multiculturale ( negli anni 90 si usava "multirazziale" poi qualche esperto di comunicazione politica ha capito che era ancora troppo esplicito come termine) non è affatto un paradiso ( per il popolo) ma è utile a certe categorie di persone, che non corrono certo il rischio di essere ammazzate sulla metro da due borseggiatrici rumene semplicemente perchè in metro non ci vanno, avendo l'elicottero personale.

Scusami tanto,
ma la società multirazziale o multiculturale non è una ideologia, è un fatto della realtà con cui bisogna fare i conti

L'alternativa che proponi qual è scusa? lo sterminio di massa? le deportazioni di popoli? ognuno nel suo buco coi suoi simili e chi esce lo ammazziamo?

Siccome l'italia ha avuto poche colonie allora adesso possiamo istituire laa schiavitù?

LUVІ
27-04-2007, 23:20
A me sembra che viviamo in una società multiRAZZISTA.
Chi ce l'ha con il rom, chi con il cinese, chi con il napoletano, chi con il condomino del piano di sotto.
In realtà detestiamo tutto e tutti.

LuVi

Fritz!
27-04-2007, 23:24
A me sembra che viviamo in una società multiRAZZISTA.
Chi ce l'ha con il rom, chi con il cinese, chi con il napoletano, chi con il condomino del piano di sotto.
In realtà detestiamo tutto e tutti.

LuVi

io detesto quelli che fanno rumori con la bocca in tram

li deporterei:D

shambler1
28-04-2007, 06:44
Scusami tanto,
ma la società multirazziale o multiculturale non è una ideologia, è un fatto della realtà con cui bisogna fare i conti

L'alternativa che proponi qual è scusa? lo sterminio di massa? le deportazioni di popoli? ognuno nel suo buco coi suoi simili e chi esce lo ammazziamo?

Siccome l'italia ha avuto poche colonie allora adesso possiamo istituire laa schiavitù?

Cosa è un nuovo metodo retorico? Non avendo argomenti validi si travisa il pensiero dell'altro per farlo apparire un mostro.
Io ti potrei rispondere :" ma perchè vuoi che gli stranieri immigrati ammazzino gli italiani? perchè odi tanto il tuo stesso popolo? " ma sarebbe uno scadimento anche da parte mia; lascerei queste bassezze dialettiche ad altri forumisti. ;)



Amico caro, gli omicidi di massa o i sacri stermini proprio non mi appartengono come cultura , pare che invece che l'ammazzamento come strumento per risolvere le controversie appartenga a qualcun altro.

shambler1
28-04-2007, 09:27
A chi avesse in mente di invocare l'immigrazione italiana per fornire supporto alle attuali, IMHO stolte quanto miopi, politiche per l'immigrazione rammento che esistono differenze enormi tra i due fenomeni. Gli italiani si sono recati in paesi che avevano enormi estensioni deserte da colonizzare, senza strutture sociali ed ancora selvagge.....
Verissimo e infatti si tratta di un artificio dialettico che mira ad evocare una immagine (chi non ha avuto parenti che sono emigrati?) al fine di creare, nella mente del destinatario del messaggio, un parallelismo , una identificazione.

Rendere concetti noti per far si che il "bersaglio" costruisca nella sua mente associazioni fallaci , è una tecnica che tutti i comunicatori (politici o di marketing , è uguale) conoscono bene.
Andando però ad analizzare la situazione, senza rimanere bloccati proprio dalle premesse ingannevoli, l'intero edificio viene rapidamente smontato.
A questo punto l'unica risposta , visto la questione è indifendibile dal punto di vista etico o economico, altro non rimane che :"
tu vuoi uccidere questi e quelli , tu vuoi schiavizzare.."
come dire: argomenti deboli? Gridali forte!

shambler1
28-04-2007, 09:45
Intendi una gratificazione a buon mercato sostenendo a spada tratta una posizione da altri suggerita, magari ben confezionata nella carta stagnola ?
:D

Lucrezio
28-04-2007, 11:24
Lucio, proteus, fatela finita.

coldd
28-04-2007, 11:37
secondo me è un falso razzismo (si è pronti a odiare chiunque, se conviene), lo vedo piu come odio verso la povertà, con tutte le conseguenze che comporta (anche illegali), a volte anche come invidia per caratteristiche positive (e non odio per quelle negative)

LUVІ
28-04-2007, 11:40
Lucio, proteus, fatela finita.

K'ho fatto? :confused:

LuVi

mt_iceman
28-04-2007, 12:31
è colpa dell'intolleranza, della società, della famiglia, della pubblicità dei master (la quale forse ricorda piuttosto come una volta non ci si parasse dietro ad inutili ipocrisie)...

ma dire semplicemente che è colpa dei governi che negli ultimi anni non hanno fatto nulla per arginare, eliminare o prevenire il problema e degli stranieri che vengono qui con intenzioni tutt'altro che lodevoli è così brutto? :confused:
se i rom creano enormi problemi a tutti, se i magrebini qua a bologna (restodelcarlino.it, così potete vedere di persona) sono quasi sempre protagonisti delle cronache di delinquenza, se i musulmani nonostante tutte le parole di circostanza fanno di tutto tranne che integrarsi e fomentano odio verso l'occidente....se in poche parole, l'immigrazione crea per la maggiore (alla facciaccia delle minoranze davvero integrate) problemi, sono i danneggiati ad essere razzisti?