View Full Version : quel LOLLONE di Feltri
Vittorio Feltri per Il Giornale
Quando nel dicembre 1997 lasciai il Giornale (ereditato da Indro Montanelli) dopo quattro anni di direzione, assoggettandomi alla liturgia in voga nelle redazioni, scrissi un articolo di saluto intitolato: «Addio. Anzi, arrivederci». Ho mantenuto 1a parola e sono tornato.
Sono tornato per due motivi. Primo. Con il cuore non me ne ero mai andato. Secondo. L'editore mi ha affidato un mandato stimolante: riportare il Giornale ai livelli diffusionali, e non solo, del passato. Non sarà facile ma oso provarci.
A Libero d'altronde avevo esaurito il mio compito: a nove anni dalla fondazione, quel quotidiano ha conquistato un posto importante nelle edicole; è in piena salute e ben condotto da una vecchia conoscenza degli amici del Giornale, Maurizio Belpietro. Per me non aveva più senso rimanere lì.
Mi sentivo sempre meno libero e desideravo uno strumento diverso e più potente per far udire la mia voce in un Paese ancora oppresso dal conformismo di sinistra (dominatore assoluto in oltre due terzi della stampa nazionale).
Nel momento in cui il Giornale mi si è offerto garantendomi non soltanto la libertà della quale ho bisogno per lavorare ma anche i mezzi allo scopo di metterla a frutto, non ho saputo resistere al piacere di riprendere la conversazione con i lettori che già furono miei e di Montanelli prima che cedesse a corteggiamenti progressisti. (wtf?? nota mia)
Ed eccomi qui con la voglia di affrontare le battaglie che si annunciano in autunno alla ripresa dell'attività politica. Presumo sappiate da quale parte sto, la solita. Non sarei capace di essere diverso da come sono, insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico. Questo non è mai stato un foglio di partito (BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM :D :D nota mia)e il Pdl si illude se pensa lo possa diventare.
La famiglia Berlusconi e gli altri azionisti da me si aspettano molto tranne una cosa: che trasformi (TRASFORMI??? :rotfl)il Giornale in un megafono di Berlusconi. Non sarei in grado. Mi manca la stoffa del cortigiano, e forse proprio per questo sono stato richiamato a coprire l'incarico di direttore della storica testata i cui lettori non sono ultrà del centrodestra, ma cittadini meritevoli di rispetto, quindi di essere informati correttamente e confortati nelle loro opinioni.
Se sarà il caso, come sempre ha fatto, il Giornale criticherà il capo del governo e cercherà di aiutarlo girandogli i consigli che saranno giunti qui dal pubblico (cioè da voi) che ha fiducia in lui, ma non gli ha dato carta bianca. Un quotidiano d'opinione ha il dovere di intercettare gli umori dei lettori e di sintetizzarne il senso sulle proprie pagine. Questo faremo con l'intento di fungere da cinghia di trasmissione tra la gente e i suoi rappresentanti politici, anzitutto il Cavaliere, l'unico che abbia avuto la forza e l'abilità di mandare in crisi la cosiddetta egemonia di sinistra.
Fra qualche settimana l'opposizione, in mancanza di argomenti politici di spessore, ricomincerà a pescare nel torbido e a frugare nelle pattumiere del gossip. Non è un vaticinio. È una notizia. Le truppe corazzate di De Benedetti sono state mobilitate per la ripresa della pugna sul terreno ad esse più congeniale: il materasso.
Un tempo la sinistra canterina aveva uno slogan: fate l'amore e non la guerra. Ha cambiato idea: basta libertà sessuale, basta prediche in favore dei gay, del divorzio, dell'aborto, delle coppie aperte. Gli ex comunisti sono passati al moralismo (senza etica, aggiunge qualcuno), alla condanna di ogni licenziosità. Pur di attaccare il centrodestra e il suo leader i compagni fanno comunella con don Sciortino, manipolano l'Avvenire (organo dei vescovi), applaudono alle ramanzine dei parroci contro le escort.
I neopuritani laici ci riserveranno altre sorprese. Li attendiamo al varco. Intanto li osserviamo e costatiamo che non muovono un dito per deplorare quanto sta avvenendo sul fronte fiscale. Il defunto Avvocato Agnelli, secondo indiscrezioni, avrebbe esportato o costituito capitali all'estero sui quali non sarebbero state pagate le tasse. Vero, falso? Verificheremo.
È un fatto che se un simile sospetto gravasse sulla testa di Berlusconi, i giornali non si occuperebbero d'altro. Immaginate le dichiarazioni di Franceschini, D'Alema eccetera. Immaginate il putiferio televisivo. Immaginate le articolesse di D'Avanzo su la Repubblica. Immaginate lo sdegno de La Stampa.
Sugli Agnelli che si sarebbero fischiati un paio di miliardi d'euro, nulla. Giusto. Occorre indagare, processare, eventualmente condannare. Questo è lo stile che si impone. Perché invece lo stesso stile non si impone affatto sulle presunte birichinate del premier? Da notare che i soldi sottratti al fisco sono un danno allo Stato, ai cittadini che purtroppo per loro sono costretti a versare puntualmente denaro all'agenzia delle entrate.
Fosse dimostrato che l'Avvocato Agnelli non era quel gran signore lodato, imitato, indicato da tutti quale modello, ma un furfante, ci sarebbe almeno da chiedersi perché in Italia i progressisti considerano meno grave rubare al popolo che toccare il sedere a una ragazza cui va a genio farselo toccare.
Inoltre bisognerebbe spiegare ai compatrioti come sia possibile prelevare da aziende quotate in Borsa montagne di quattrini neri, portarli in Svizzera senza commettere il reato di falso in bilancio, cioè un furto agli azionisti.
È normale ricevere aiuti dallo Stato, rottamazioni e roba del genere, e per tutto ringraziamento frodare il fisco e spartirsi il bottino con gli eredi? Pare di sì. Normale o quantomeno veniale. Si può fare. Se viceversa vai a letto con una che ci sta vai dritto sul rogo. È la morale della sinistra.
Ne riparleremo.
P.S.: ringrazio l'editore Paolo Berlusconi per l'opportunità che mi ha dato, e il direttore che mi ha preceduto, l'amico Mario Giordano, che mi ha consegnato una redazione in forma e di alto profilo, la prova del buon lavoro da lui svolto. Infine, sono lieto che Mario Cervi, braccio destro di Montanelli, e mio successore nel 1997, rimanga con noi a lottare contro i conformisti d'ogni specie.
(fonte: il solito dagospia)
first register
22-08-2009, 18:31
http://img19.imageshack.us/img19/4209/epicfailm.png
:doh: :stordita:
factanonverba
22-08-2009, 19:30
Terribile. Ancora peggio quando associano il nome a Indro Montanelli.
Ramirezzz
22-08-2009, 19:46
Perche' vi stupite, Feltri per questo lavoro prenderà 3 milioni di euro in un anno.
Chi di voi non scriverebbe balle per questa cifra ?
Infondo si fanno tanti compromessi anche per mille euro al mese...
indelebile
23-08-2009, 06:11
anche travaglio ci ha riso su
Feltri. Uahahahahahah
condividi:
feed rubrica
22 agosto 2009
Scrive Littorio Feltri nell’editoriale d’esordio sul Giornale che è tornato a dirigere dopo averlo lasciato nel dicembre del 1997: “Con il cuore, non me n’ero mai andato”. Uahahahahahah. Feltri se ne andò 12 anni fa dopo che il Cavaliere aveva definito “incidente gravissimo” il suo articolo di prima pagina in cui chiedeva scusa a Di Pietro per averlo calunniato per due anni con le fandonie su inesistenti tangenti di D’Adamo e Pacini Battaglia: “Caro Di Pietro, ti stimavo e non ho cambiato idea”. Seguivano due paginoni in cui il Giornale di Feltri si rimangiava quei due anni di campagne antidipietriste: “Dissolto il grande mistero: non c’è il tesoro di Di Pietro”, “Di Pietro è immacolato”, “dei famigerati miliardi di Pacini” non ha visto una lira, dunque la campagna del Giornale era tutta una “bufala”, una “ciofeca”, una “smarronata” perché la famosa “provvista” da 5 miliardi non è mai esistita. Insomma Feltri confessava di aver raccontato per ben due anni un sacco di balle ai suoi lettori. E lo faceva proprio alla vigilia delle elezioni suppletive nel collegio del Mugello, dove Di Pietro era candidato al Senato per il centrosinistra contro Giuliano Ferrara e Sandro Curzi. In cambio di quella ritrattazione e di un risarcimento di 700 milioni di lire, l’ex pm ritirò le querele sporte contro il Giornale, tutte vinte in partenza. Furente Ferrara, furente Berlusconi. Così Feltri, spintaneamente, se ne andò. Non a nascondersi, come gli sarebbe capitato in qualunque altro paese del mondo. Ma a dirigere altri giornali: il Borghese, il Quotidiano nazionale di Andrea Riffeser (sei mesi prima aveva dichiarato all’Ansa: “Per carità! Conosco Riffeser da una vita e ogni volta che ci vediamo mi dice 'Sarebbe bello se tu venissi con noi', ma tutto finisce lì. Non sto trattando con nessuno. Ma tanto so già che nessuno ci crederà, comunque è così”).
Mentre usciva dal Giornale, Littorio sparò a palle incatenate contro i fratelli Berlusconi: “Provo un certo fastidio: per la causa comune mi sono esposto (alla transazione con Di Pietro, ndr), poi gli altri si sono ritirati e io sono rimasto con la mia faccina e tutti ci hanno sputato sopra. La cosa non ha fatto per niente piacere. Così si rompe un rapporto di fiducia… Mi sono trovato da solo e ho le ferite addosso e il morale a terra” (Ansa,10 novembre 1997). E il Cavaliere gli diede del bugiardo: “Feltri ha detto ultimamente qualche piccola bugia, però è ampiamente scusato” (Ansa, 7 dicembre 1997).
Feltri ora ricorda la sua prima esperienza (dal 1994 al ’97) di direttore del Giornale, “ereditato da Indro Montanelli” e si appella ai “lettori che già furono miei e di Montanelli prima che cedesse a corteggiamenti progressisti”. Uahahahahahah. In realtà Montanelli non cedette ad alcun corteggiamento progressista: rimase l’uomo libero che era sempre stato. E Feltri non ereditò un bel niente: semplicemente prese il suo posto (dopo averlo a lungo negato) quando Berlusconi mise in condizione Montanelli di andarsene perché non “non volevo trasformarmi in una trombetta di Forza Italia” né Il Giornale che aveva fondato “nell’organo di Forza Italia”, come il Cavaliere pretendeva e come Feltri voluttuosamente accettò di fare. Montanelli, lungi dal ritenere Feltri il suo erede, lo disprezzava profondamente. Infatti il 12 aprile 1995 dichiarò al Corriere della sera: “Il Giornale di Feltri confesso che non lo guardo nemmeno, per non avere dispiaceri. Mi sento come un padre che ha un figlio drogato e preferisce non vedere. Comunque, non è la formula ad avere successo, è la posizione: Feltri asseconda il peggio della borghesia italiana. Sfido che trova i clienti!”.
Ma il meglio Littorio lo dà quando racconta che ora “Il Giornale mi si è offerto garantendomi la libertà della quale ho bisogno per lavorare”, perché lui sarebbe “insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico”, e poi “questo non è mai stato un foglio di partito e il Pdl si illude se pensa lo possa diventare. La famiglia Berlusconi e gli altri azionisti da me si aspettano molti tranne una cosa: che trasformi Il Giornale in un megafono di Berlusconi. Non sarei in grado. Mi manca la stoffa del cortigiano”. Uahahahahahah. Prima di lasciare Il Giornale nel 1997, Feltri chiese provocatoriamente a Berlusconi di venderglielo: “Ho fatto una proposta organica per l'acquisto del Giornale perchè non sono disposto a fare un quotidiano di partito. Se la famiglia Berlusconi la accetterà, bene, altrimenti potrei pensare di lasciare. Rimarrei solo a condizione di poter fare un giornale indipendente e non, come qualcuno evidentemente sperava, l'organo di Forza Italia o del Polo, di cui non mi frega niente. Se un deputato di Forza Italia come Roberto Tortoli chiede le mie dimissioni e nessuno lo smentisce, vuol dire che non è il solo a pensare che Il Giornale debba essere il quotidiano di Forza Italia. Sono stato costretto a questo passo dopo le ultime vicende che hanno umiliato la redazione e rischiano di far sentire al lettore l'esistenza di un cordone ombelicale che lega Il Giornale a Forza Italia. Io invece voglio fare un quotidiano indipendente e lo dimostrerò, quando ne avrò occasione, anche in modo clamoroso” (Ansa, 14 novembre 1997).
Oggi, nella fretta, Feltri dimentica di spiegare come mai a richiamarlo al Giornale sia stato un signore che non possiede nemmeno un’azione del Giornale, cioè il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scavalcando l’editore, il fratello Paolo, informato come al solito a cose fatte. Se l’è lasciato sfuggire, come se fosse un dettaglio insignificante, lo stesso Littorio l’altra sera nella rassegna di regime di Cortina Incontra: “Il 30 giugno scorso ho incontrato Silvio Berlusconi. Ogni volta che lo vedevo mi chiedeva: ‘Ma quand'è che torna al Giornale?’. E io: ‘Sto bene dove sono’. Ma quel giorno entrò subito nei dettagli, fece proposte concrete e alla fine mi ha convinto”. Materiale interessante per le Authority che dovrebbero vigilare sui conflitto d’interessi, se non fossimo in Italia.
L’ultima parte dell’editoriale feltriano è una grandinata di insulti a Gianni Agnelli (possibile “furfante”, “vero peccatore”) per le ultime rivelazioni sui fondi neri in Svizzera. Una prova di coraggio da vero cuor di leone, visto che l’Avvocato è morto da tempo. Per la verità, che la Fiat e la famiglia Agnelli avessero montagne di soldi all’estero era già emerso nel processo intentato dai giudici di Torino ai vertici Fiat a metà degli anni 90, concluso con la condanna definitiva dell’allora presidente Cesare Romiti per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. Ma all’epoca Agnelli era vivo e potente, dunque Feltri e il Giornale difendevano a spada tratta casa Agnelli e attaccavano i giudici che osavano processarla.
Visto che Il Giornale non è l’organo di Forza Italia né, men che meno, il megafono di Berlusconi, Littorio Feltri sul Giornale difende appassionatamente Papi dalle inchieste del gruppo Repubblica-Espresso. Che strano. Nel ’97, lasciando Il Giornale, lo stesso Feltri si profondeva in salamelecchi verso il gruppo Repubblica Espresso e il suo editore Carlo De Benedetti: “Non ho mai litigato con nessuno, tantomeno con De Benedetti, che ho sempre stimato e di cui credo di potermi definire da sempre amico. Quando si sposò, fummo l'unico giornale italiano a pubblicare la sua foto con signora. Ho ottimi rapporti anche… con Carlo Caracciolo e Eugenio Scalfari” (Ansa, 13 novembre 1997). Come passa il tempo.
La chiusa dell’editoriale di oggi è un capolavoro: “I neopuritani laici – scrive Feltri - non muovono un dito per deplorare quanto sta avvenendo sul fronte fiscale” a proposito dei presunti fondi neri di Agnelli in barba al fisco. Invece – aggiunge -“se un simile sospetto gravasse sulla testa di Berlusconi, i giornali non si occuperebbero d’altro”, anche perché “i soldi sottratti al fisco sono un danno allo Stato, ai cittadini che sono costretti a versare puntualmente denaro all’Agenzia delle Entrate”. Uahahahahahah. Il fatto è che un simile sospetto grava eccome sulla testa di Berlusconi, rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale di Milano per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita per svariate centinaia di milioni di euro nascosti nei paradisi fiscali. Processo sospeso dal lodo Al Fano. Perché Littorio Feltri, questo campione della libertà di stampa “insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico”, questo pezzo d’uomo a cui “manca la stoffa del cortigiano” non se ne occupa con una bella inchiesta sul suo Giornale libero e bello? Uahahahahahah.
Vittorio Feltri per Il Giornale
Nel momento in cui il Giornale mi si è offerto garantendomi non soltanto la libertà della quale ho bisogno per lavorare ma anche i mezzi allo scopo di metterla a frutto, non ho saputo resistere al piacere di riprendere la conversazione con i lettori che già furono miei e di Montanelli prima che cedesse a corteggiamenti progressisti.
Ed eccomi qui con la voglia di affrontare le battaglie che si annunciano in autunno alla ripresa dell'attività politica. Presumo sappiate da quale parte sto, la solita. Non sarei capace di essere diverso da come sono, insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico. Questo non è mai stato un foglio di partito e il Pdl si illude se pensa lo possa diventare.
La famiglia Berlusconi e gli altri azionisti da me si aspettano molto tranne una cosa: che trasformi [/I](TRASFORMI??? :rotfl)[I]il Giornale in un megafono di Berlusconi. Non sarei in grado. Mi manca la stoffa del cortigiano, e forse proprio per questo sono stato richiamato a coprire l'incarico di direttore della storica testata i cui lettori non sono ultrà del centrodestra, ma cittadini meritevoli di rispetto, quindi di essere informati correttamente e confortati nelle loro opinioni.
io invece ho un pene lungo 30 cm ....... lo giuro !!!
Gli ex comunisti sono passati al moralismo (senza etica, aggiunge qualcuno), alla condanna di ogni licenziosità. Pur di attaccare il centrodestra e il suo leader i compagni fanno comunella con don Sciortino, manipolano l'Avvenire (organo dei vescovi), applaudono alle ramanzine dei parroci contro le escort.
in effetti è vero :fagiano:
MadJackal
23-08-2009, 08:37
io invece ho un pene lungo 30 cm ....... lo giuro !!!
E' più possibile che tu lo abbia di 30cm che il rotolo non sia il giornale del partito di Berlusconi. :D
Feltri... Epic Fail. :muro:
Ma ci aspettavamo davvero altro? :asd:
Dreammaker21
23-08-2009, 11:13
Mi sentivo sempre meno libero e desideravo uno strumento diverso e più potente per far udire la mia voce in un Paese ancora oppresso dal conformismo di sinistra (dominatore assoluto in oltre due terzi della stampa nazionale).
Ah si, ma Berlusconi non controlla oltre il 50% dell'editoria italiana?
Questo non è mai stato un foglio di partito
E' una freddura suppongo.
Un tempo la sinistra canterina aveva uno slogan: fate l'amore e non la guerra. Ha cambiato idea: basta libertà sessuale, basta prediche in favore dei gay, del divorzio, dell'aborto, delle coppie aperte. Gli ex comunisti sono passati al moralismo (senza etica, aggiunge qualcuno), alla condanna di ogni licenziosità. Pur di attaccare il centrodestra e il suo leader i compagni fanno comunella con don Sciortino, manipolano l'Avvenire (organo dei vescovi), applaudono alle ramanzine dei parroci contro le escort.
Senza vergogna, davvero adesso non si può più andare a mignotte e il giorno dopo al family day!
Comunque trovo davvero sleale e parecchio servile continuare ad appropriarsi della figura di Montanelli, quando questi ha sempre disprezzato Berlusconi e i suoi supporter.
Non mi dovrei stupire da uno che che tra i giornalisti è sempre stato soprannominato Bice Direttore, perché all'epoca fece carriera fidanzandosi con la figlia (Bice) di Biagi.
questa gente non conosce il senso della vergogna
Ramirezzz
26-08-2009, 00:41
Si ma Travaglio puo' riderci quanto vuole, Feltri sarà pagato per fare il suo sporco lavoro e ripeto sono 3 milioni di euro l'anno, una vincita alla lotteria ogni anno.
Vorrei vedere tutti voi che vi indignate e lo prendete per il culo, cosa non sareste disposti a fare per 3 milioni di euro, a volte bisognerebbe avere un po' di onesta' con se' stessi almeno : a me Feltri sta sul cazzo, odio tutti quelli come lui, ma so bene che per 3 milioni di euro sarei disposto a scrivere articoli e a sostenere qualsiasi cosa.
Cio' che vi deve essere ben chiaro e' questi sono mercenari, a volte possono sembrano idioti e magari scrivono e dicono cazzate : ma e' tutta gente furba che si finge anche cretina, ma alla fine guardano solo ai soldi ed è tutto calcolato.
Emilio Fede per il lavoro che fa viene pagato, frequenta donne bellissime, viaggia su voli di Stato ospite di Silvio, morale : a noi potra' anche sembrare mona quando legge il suo tg, ma lui sa bene cosa fa e perche' - è un dato di fatto che Fede sposta 1 milione di voti in caso di elezioni.
Il sistema è cosi' corrotto che tanto vale approfittarne : vorrei vedere voi che scrivete qui, paladini della giustizia, cosa non sareste disposti a fare per molto meno di 3 milioni di euro, anche solo 50/100 mila euro, quante balle raccontereste per prenderli facilmente....
Si ma Travaglio puo' riderci quanto vuole, Feltri sarà pagato per fare il suo sporco lavoro e ripeto sono 3 milioni di euro l'anno, una vincita alla lotteria ogni anno.
Vorrei vedere tutti voi che vi indignate e lo prendete per il culo, cosa non sareste disposti a fare per 3 milioni di euro, a volte bisognerebbe avere un po' di onesta' con se' stessi almeno : a me Feltri sta sul cazzo, odio tutti quelli come lui, ma so bene che per 3 milioni di euro sarei disposto a scrivere articoli e a sostenere qualsiasi cosa.
Cio' che vi deve essere ben chiaro e' questi sono mercenari, a volte possono sembrano idioti e magari scrivono e dicono cazzate : ma e' tutta gente furba che si finge anche cretina, ma alla fine guardano solo ai soldi ed è tutto calcolato.
Emilio Fede per il lavoro che fa viene pagato, frequenta donne bellissime, viaggia su voli di Stato ospite di Silvio, morale : a noi potra' anche sembrare mona quando legge il suo tg, ma lui sa bene cosa fa e perche' - è un dato di fatto che Fede sposta 1 milione di voti in caso di elezioni.
Il sistema è cosi' corrotto che tanto vale approfittarne : vorrei vedere voi che scrivete qui, paladini della giustizia, cosa non sareste disposti a fare per molto meno di 3 milioni di euro, anche solo 50/100 mila euro, quante balle raccontereste per prenderli facilmente....
Che è? Un manifesto di istigazione alla delinquenza? Che schifo.
Ramirezzz
26-08-2009, 01:26
Che è? Un manifesto di istigazione alla delinquenza? Che schifo.
Quale delinquenza ? Si tratta solo di mercenari, fanno il loro lavoro. Dirigere un giornale non significa certo delinquere, ognuno serve il suo padrone e lo fa per soldi.
Non mi risulta che un commesso al negozio non racconti balle per vendere un prodotto e che in qualsiasi campo nel nome dei soldi si prenda per il culo il prossimo.
Il sistema funziona cosi', non ho mai visto un pubblicità dire il vero e quindi ? Bisognerebbe arrestare tutti ?
Non capisco davvero come si faccia a non capire, a indignarsi. Ripeto, chiunque tra noi per 3 milioni di euro, si siederebbe alla direzione di un giornale e scriverebbe balle per favorire il suo datore di lavoro.
A quanti compromessi siete scesi nella vita lavorativa per molto ma molto meno ? Il resto è solo ipocrisia pura, perche' nella vita di tutti i giorni vedo gente disposta a prenderti per il culo per guadagnarci 50 euro, e non 3 milioni.
questa gente non conosce il senso della vergogna
Sono d'accordo :Puke:
Ramirezzz
26-08-2009, 02:05
Sono d'accordo :Puke:
Ma si, ma è tutto tremendamente comprensibile su.
cdimauro
26-08-2009, 07:28
Quale delinquenza ? Si tratta solo di mercenari, fanno il loro lavoro. Dirigere un giornale non significa certo delinquere, ognuno serve il suo padrone e lo fa per soldi.
Non mi risulta che un commesso al negozio non racconti balle per vendere un prodotto e che in qualsiasi campo nel nome dei soldi si prenda per il culo il prossimo.
Il sistema funziona cosi', non ho mai visto un pubblicità dire il vero e quindi ? Bisognerebbe arrestare tutti ?
Non capisco davvero come si faccia a non capire, a indignarsi. Ripeto, chiunque tra noi per 3 milioni di euro, si siederebbe alla direzione di un giornale e scriverebbe balle per favorire il suo datore di lavoro.
A quanti compromessi siete scesi nella vita lavorativa per molto ma molto meno ? Il resto è solo ipocrisia pura, perche' nella vita di tutti i giorni vedo gente disposta a prenderti per il culo per guadagnarci 50 euro, e non 3 milioni.
Sono delinquenti nella misura in cui si macchiano e sono condannati per reati come quello di calunnia e diffamazione (con l'aggravante della diffusione a mezzo stampa), che sono reati PENALI.
Sono d'accordo :Puke:
anche io, travaglio é penoso.
MadJackal
26-08-2009, 08:27
anche io, travaglio é penoso.
Perchè?
Perchè riporta i fatti che Feltri ha dimenticato? :asd:
Non è facile formattare i post di Wil, ma rendono sempre benissimo l'idea:
Porgi l'altra Chiappa, Vittorio. (http://nonleggerlo.blogspot.com/2009/08/porgi-laltra-chiappa-vittorio.html)
Cari NonBlogger,
rilassiamoci un attimo, e gustiamoci questa bella soddisfazione.
Vittorio Feltri è ritornato alle pagine Papali, a casa da Papi, al Giornale. Il suo primo editoriale (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375710) risale a sabato, e rappresenta un Diamante di Materiale Fecale purissimo, un Capolavoro che mischia sapientemente Vette Salivari Inesplorate ed Infamie Mortuarie da Sancho Panza dell'Informazione. Da stampare e conservare, portare agli addii al celibato o usare come antidepressivo naturale.
L'impavido Vittorio, Cane da Guardia dei Potenti Defunti (in questo caso Agnelli) e Chihuahua Scodinzolante dei Potenti Vivi e Vegeti, nel suo "Tra Silvio e Agnelli ecco chi è il Peccatore (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375710)" secerne tra le altre cose:
"Presumo sappiate da quale parte sto, la solita. Non sarei capace di essere diverso da come sono, insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico.
Il Giornale non è mai stato un foglio di partito e il Pdl si illude se pensa lo possa diventare. La famiglia Berlusconi e gli altri azionisti da me si aspettano molto tranne una cosa: che trasformi il Giornale in un megafono di Berlusconi.
Non sarei in grado.
Mi manca la stoffa del cortigiano".
[leggi tutto (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375710), Il Giornale]
Leggo incredulo, impossibile passarci sopra, toccherà scrivere qualcosa a riguardo. Ma già mi ero sfogato (http://nonleggerlo.blogspot.com/2009/07/vittorio-feltri-vogliamo-ricordarti.html) con Feltri in occasione del suo Editoriale d'Addio (http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=N1BJU) a Libero, ricordandogli alcune cosucce che proprio non mi erano piaciute ... insomma, prendo tempo, dandola vinta alla mia proverbiale pigrizia. Ed è qui che una Congiunzione Astrale favorevolissima mi presenta davanti agli occhi l'opera di 2 grandi giornalisti. Giornalisti che in passato se le sono suonate di santa ragione (1 (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/lezione-schifani/lezione-schifani.html) - 2 (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/replica-travaglio/replica-travaglio.html) - 3 (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/fatti-verita/fatti-verita.html)), ma che per l'occasione, data la solennità delle espulsioni feltriane, hanno inconsapevolmente unito le energie per completarsi a vicenda e regalare al lettore un "Uno-Due" micidiale, degno del migliore Tyson.
Marco Travaglio con "Feltri. Uahahahahahah (http://antefatto.ilcannocchiale.it/2009/08/22/feltri_uahahahahahah.html)" e Giuseppe D'Avanzo con "L'Avvocato e il Cavaliere (http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-varie-2/avvocato-e-cavaliere/avvocato-e-cavaliere.html)", chi meglio di loro 2 per un regolamento del genere?, non hanno fatto altro che prendere in disparte il buon vecchio Feltri, calargli dolcemente le braghe, farlo adagiare a 4 zampe, e cominciare con un'incredibile serie di Sculaccioni Giornalistici tutti da gustare. Il Rumore è assordante, questi Ceffoni rendono il Popò di Vittorio rosso più del Fuoco: sudore che scende dalle fronti, il Ritmo cresce, Marco Mena, Giuseppe non vuole essere da meno[/SIZE], nei loro occhi la Follia della Ragione, le Urla si odono da Udine a Palermo, da Bari a Torino. Vittorio, porgi l'altra Chiappa.
Link:
____ Dagospia: "Facci e Travaglio uniti (possibile?) contro Vittorio Feltri! (http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-8720.htm)"
____ Daily Telegraph: "Berlusconi debosciato! (http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-21/rassegna-25/rassegna-25.html)"
____ Video: le Palle impazzite di "Unbelievable (http://www.facebook.com/video/video.php?v=1164841084809&ref=mf)"
Si ma Travaglio puo' riderci quanto vuole, Feltri sarà pagato per fare il suo sporco lavoro e ripeto sono 3 milioni di euro l'anno, una vincita alla lotteria ogni anno.
Vorrei vedere tutti voi che vi indignate e lo prendete per il culo, cosa non sareste disposti a fare per 3 milioni di euro, a volte bisognerebbe avere un po' di onesta' con se' stessi almeno : a me Feltri sta sul cazzo, odio tutti quelli come lui, ma so bene che per 3 milioni di euro sarei disposto a scrivere articoli e a sostenere qualsiasi cosa.
Cio' che vi deve essere ben chiaro e' questi sono mercenari, a volte possono sembrano idioti e magari scrivono e dicono cazzate : ma e' tutta gente furba che si finge anche cretina, ma alla fine guardano solo ai soldi ed è tutto calcolato.
Emilio Fede per il lavoro che fa viene pagato, frequenta donne bellissime, viaggia su voli di Stato ospite di Silvio, morale : a noi potra' anche sembrare mona quando legge il suo tg, ma lui sa bene cosa fa e perche' - è un dato di fatto che Fede sposta 1 milione di voti in caso di elezioni.
Il sistema è cosi' corrotto che tanto vale approfittarne : vorrei vedere voi che scrivete qui, paladini della giustizia, cosa non sareste disposti a fare per molto meno di 3 milioni di euro, anche solo 50/100 mila euro, quante balle raccontereste per prenderli facilmente....
condivido la tua osservazione....ma esiste anche la dignità...e questi signori(per modo di dire) l'hanno venduta.
anche io, travaglio é penoso.
vaaaaaa beeene..:yeah:
:doh:
c'è uno stile anche nel vendersi, e Feltri non ce l'ha.
per 2000 eur al mese gli scrivo un po' di balle anche io ogni giorno...
tanto....
[QUOTE=mc12;28643803]condivido la tua osservazione....ma esiste anche la dignità...e questi signori(per modo di dire) l'hanno venduta.
e ad un ottimo prezzo direi.
Questo non è mai stato un foglio di partito
:sofico:
http://img196.imageshack.us/img196/2052/ghedinifail.jpg
la cosa patetica è che si voglia spacciare per "libero giornalista" :asd:
solletichi i peggiori istinti umani e lo fai per soldi, tutti lo sanno, è evidente... almeno non fare lo sgargiante dicendo "non sono capace di fare il cortigiano"...
ma faciteme 'o piacere...
momo-racing
26-08-2009, 14:15
Si ma Travaglio puo' riderci quanto vuole, Feltri sarà pagato per fare il suo sporco lavoro e ripeto sono 3 milioni di euro l'anno, una vincita alla lotteria ogni anno.
Vorrei vedere tutti voi che vi indignate e lo prendete per il culo, cosa non sareste disposti a fare per 3 milioni di euro, a volte bisognerebbe avere un po' di onesta' con se' stessi almeno : a me Feltri sta sul cazzo, odio tutti quelli come lui, ma so bene che per 3 milioni di euro sarei disposto a scrivere articoli e a sostenere qualsiasi cosa.
Cio' che vi deve essere ben chiaro e' questi sono mercenari, a volte possono sembrano idioti e magari scrivono e dicono cazzate : ma e' tutta gente furba che si finge anche cretina, ma alla fine guardano solo ai soldi ed è tutto calcolato.
Emilio Fede per il lavoro che fa viene pagato, frequenta donne bellissime, viaggia su voli di Stato ospite di Silvio, morale : a noi potra' anche sembrare mona quando legge il suo tg, ma lui sa bene cosa fa e perche' - è un dato di fatto che Fede sposta 1 milione di voti in caso di elezioni.
Il sistema è cosi' corrotto che tanto vale approfittarne : vorrei vedere voi che scrivete qui, paladini della giustizia, cosa non sareste disposti a fare per molto meno di 3 milioni di euro, anche solo 50/100 mila euro, quante balle raccontereste per prenderli facilmente....
io per tre milioni di euro l'anno mi faccio volentieri tatuare "Berlusconi Messia" a fuoco sulla fronte, l'importante poi è che la gente si avveda di come stiano le cose. Voglio dire uno come Emilio Fede umanamente mi fa schifo ma non lo biasimo per ciò che fa. La cosa importante è che la gente sappia che quell'uomo non ha un minimo di credibilità, poi se a lui lo pagano camionate di soldi per vendersi la coscienza è una questione sua se accettare o meno.
Ramirezzz
26-08-2009, 14:36
io per tre milioni di euro l'anno mi faccio volentieri tatuare "Berlusconi Messia" a fuoco sulla fronte, l'importante poi è che la gente si avveda di come stiano le cose. Voglio dire uno come Emilio Fede umanamente mi fa schifo ma non lo biasimo per ciò che fa. La cosa importante è che la gente sappia che quell'uomo non ha un minimo di credibilità, poi se a lui lo pagano camionate di soldi per vendersi la coscienza è una questione sua se accettare o meno.
Il fatto è che manca l'onestà di ammettere che siamo tutti PUTTANE.
Nei posti di lavoro, tra comuni impiegati, ho visto succedere di tutto per ottenere un aumento, per guadagnare magari miseri 100 euro in piu' al mese.
La verità è che la gente comune è disposta a tutto per guadagnarci pochi euro, e allora perche' gente come Feltri o Fede non dovrebbero raccontare balle per essere pagati MILIONI DI EURO ?
Mi fanno piu' schifo tutti quelli che tradiscono gli amici per 50 euro, tutta la massa di gente che rende i posti di lavoro covi di vipere pur di guadagnarci e affossare il prossimo.
E poi ripeto, siamo tutti PUTTANE, perche' vendiamo una parte di noi (mente, braccia, il nostro tempo) in cambio di denaro.
Il fatto è che manca l'onestà di ammettere che siamo tutti PUTTANE.
Nei posti di lavoro, tra comuni impiegati, ho visto succedere di tutto per ottenere un aumento, per guadagnare magari miseri 100 euro in piu' al mese.
La verità è che la gente comune è disposta a tutto per guadagnarci pochi euro, e allora perche' gente come Feltri o Fede non dovrebbero raccontare balle per essere pagati MILIONI DI EURO ?
Mi fanno piu' schifo tutti quelli che tradiscono gli amici per 50 euro, tutta la massa di gente che rende i posti di lavoro covi di vipere pur di guadagnarci e affossare il prossimo.
E poi ripeto, siamo tutti PUTTANE, perche' vendiamo una parte di noi (mente, braccia, il nostro tempo) in cambio di denaro.
purtroppo non posso non quotare,
comunque io vedo gente vendersi e vendere gli altri anche non per soldi, magari solo per due giorni di permesso retribuito piuttosto ceh per sfogare un po' della propria merda esistenziale ...
in effetti i politici sono imho lo specchio della nazione...
Il fatto è che manca l'onestà di ammettere che siamo tutti PUTTANE.
Nei posti di lavoro, tra comuni impiegati, ho visto succedere di tutto per ottenere un aumento, per guadagnare magari miseri 100 euro in piu' al mese.
La verità è che la gente comune è disposta a tutto per guadagnarci pochi euro, e allora perche' gente come Feltri o Fede non dovrebbero raccontare balle per essere pagati MILIONI DI EURO ?
Mi fanno piu' schifo tutti quelli che tradiscono gli amici per 50 euro, tutta la massa di gente che rende i posti di lavoro covi di vipere pur di guadagnarci e affossare il prossimo.
E poi ripeto, siamo tutti PUTTANE, perche' vendiamo una parte di noi (mente, braccia, il nostro tempo) in cambio di denaro.
parla per te amico ;)
c'è anche chi ha fatto scelte diverse, non puoi saperlo
-kurgan-
27-08-2009, 09:59
Il fatto è che manca l'onestà di ammettere che siamo tutti PUTTANE.
Nei posti di lavoro, tra comuni impiegati, ho visto succedere di tutto per ottenere un aumento, per guadagnare magari miseri 100 euro in piu' al mese.
La verità è che la gente comune è disposta a tutto per guadagnarci pochi euro, e allora perche' gente come Feltri o Fede non dovrebbero raccontare balle per essere pagati MILIONI DI EURO ?
Mi fanno piu' schifo tutti quelli che tradiscono gli amici per 50 euro, tutta la massa di gente che rende i posti di lavoro covi di vipere pur di guadagnarci e affossare il prossimo.
E poi ripeto, siamo tutti PUTTANE, perche' vendiamo una parte di noi (mente, braccia, il nostro tempo) in cambio di denaro.
parla per te.
parla per te amico ;)
c'è anche chi ha fatto scelte diverse, non puoi saperlo
parla per te.
*:cool:
GRIEVERhead
28-08-2009, 17:03
ultim'ora:
letto l'editoriale di Feltri di oggi?
Boffo, il supercensore condannato per molestie
«Articolo 660 del Codice penale, molestia alle persone. Condanna originata da più comportamenti posti in essere dal dottor Dino Boffo dall’ottobre del 2001 al gennaio 2002, mese quest’ultimo nel quale, a seguito di intercettazioni telefoniche disposte dall’autorità giudiziaria, si è constatato il reato». Comincia così la nota informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio del grande moralizzatore, alias il direttore del quotidiano Avvenire, disposto dal Gip del Tribunale di Terni il 9 agosto del 2004.
Copia di questi documenti da ieri è al sicuro in uno dei nostri cassetti e per questo motivo, visto che le prove in nostro possesso sono chiare, solide e inequivocabili, abbiamo deciso di divulgare la notizia. A onor del vero, questa storia della non proprio specchiata moralità del direttore del quotidiano cattolico, circolava, o meglio era circolata a suo tempo, per le redazioni dei giornali. Dove si chiacchiera, anche troppo, per tirar tardi la sera. C’è chi aveva orecchiato, chi aveva intuito, chi credeva di sapere.
Ma le chiacchiere non bastano a crocefiggere una persona. O meglio bastano, sono bastate, solo nel caso di due persone: Gesù Cristo per certi suoi miracoli e, più recentemente, Silvio Berlusconi per certi suoi giri di valzer con signore per la verità molto disponibili.
Ma torniamo alle tentazioni, in cui è ripetutamente caduto Dino Boffo e atteniamoci rigorosamente ai fatti, così come riportati nell’informativa: «...Il Boffo - si legge - è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione. Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela...».
Dino Boffo, 57 anni appena compiuti, è persona molto impegnata. O, come si dice quando si pesca nelle frasi fatte, vanta un curriculum di rispetto. È direttore di Avvenire da quindici anni, direttore e responsabile dei servizi giornalistici di Sat 2000, il network radio-televisivo via satellite dei cattolici italiani nel mondo, nonché membro del comitato permanente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, che detta le linee guida delle Università Cattolica del Sacro Cuore. Acuto osservatore della vita politica italiana e delle vicende che segnano il mutamento dei tempi e dei costumi, recentemente, in più d’una occasione, Boffo si è sentito in obbligo, rispondendo alle pressanti domande dei suoi smarriti lettori, di esprimere giudizi severi sul comportamento del presidente del Consiglio. E, turbato proprio da quel comportamento, è arrivato a parlare di «disagio» e di «desolazione». Persino, e dal suo punto di vista è assolutamente comprensibile, di «sofferenza». Quella sofferenza, per citare testualmente quanto ha scritto ancora pochi giorni fa, sul giornale che dirige «che la tracotante messa in mora di uno stile sobrio ci ha causato». Questa riflessione l’ha portato a esprimere, di conseguenza, più e più volte il suo desiderio più fervido, ovvero il «desiderio irrinunciabile che i nostri politici siano sempre all’altezza del loro ruolo».
Nell’informativa, si legge ancora che della vicenda, o meglio del reato che ha commesso e delle debolezze ricorrenti di cui soffre e ha sofferto il direttore Boffo, «sono indubbiamente a conoscenza il cardinale Camillo Ruini, il cardinale Dionigi Tettamanzi e monsignor Giuseppe Betori».
I primi due non hanno bisogno di presentazione, l’ultimo, per la cronaca, è l’arcivescovo di Firenze. Si dice che le voci corrono. Ma, alla fine, su qualche scrivania si fermano.
Per la cronaca, Feltri si dimostra l'arma calunniatrice o comunque diffamatoria che è sempre stata. (ricordate dal 95 al 97 le calunnie su Di Pietro ed il pool di Mani Pulite?)
La Cei insorge, Berlusconi si dissocia formalmente (ma ci credo poco che la sua sia una dissociazione spontanea, cioè che non abbia precedentemente avallato il suo editoriale) e Feltri può anche dire: "ciò dimostra la mia indipendenza"..
Chi non lo farebbe questo sporco lavoro di calunniatore per 3 milioni di euro? Io forse sì, ma ciò non mi impedisce di dire che non è giusto ugualmente.
ultim'ora:
letto l'editoriale di Feltri di oggi?
Boffo, il supercensore condannato per molestie
.
:ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet: :ciapet: :read:
ROMA - Alla fine anche Berlusconi è costretto a dissociarsi dal giornale di famiglia e dal direttore che ha tanto voluto alla direzione. "Sacro il rispetto della vita privata di tutti", dice il Cavaliere. Parole che arrivano dopo la durissima reazione dei vescovi. Scesi in campo per difendere il direttore di Avvenire, Dino Boffo, destinatario di un durissimo attacco personale da parte del Giornale di Vittorio Feltri.
MadJackal
28-08-2009, 21:24
E' un legittimo sospetto che si voglia far sembrare il Giornale indipendente quando non lo è?
O qualcuno sta sostenendo che Feltri ha attaccato la Chiesa per puro scrupolo giornalistico? :asd:
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.