mumme
25-08-2005, 12:20
Francesco Giorgioni per Il Giornale di Sardegna
La prima colazione con il ciambellone, l'ossessione dell'ordine, il benvenuto con la barzelletta raccontata in milanese stretto e un curioso rito:
«Quando il dottore arrivava veniva a salutarci una per una in cucina. E per ciascuna di noi c'era uno sculaccione: nulla di sconcio o volgare, per lui era una sorta di gesto scaramantico, beneaugurante».
l dottore è Silvio Berlusconi, che tra le mura della Certosa perde i titoli di cavaliere e presidente. A raccontare i gustosi aneddoti è Donatella, nome di fantasia per indicare una signora gallurese che nella villa di Porto Rotondo ha lavorato come cameriera per alcuni anni, a partire dal 1999. Dai suoi ricordi emerge un profilo insolito, familiare del presidente del Consiglio e della moglie Veronica Lario, ritratti nell'intimità della magione in riva al mare di Punta Lada.
Un Berlusconi sempre cordiale, accentratore al punto da seguire in prima persona anche lavori di poco conto nella proprietà, letteralmente adorato dai cortigiani della Certosa.
«Sa farsi volere bene - dice Donatella - già dal primo momento. Quando arrivava per le vacanze, ci incontrava tutte in cucina. Prima la barzelletta in dialetto, ma la capiva solo lui e infatti nessuna di noi rideva, Poi lo sculaccione».
erlusconi frequenta la cucina sin dal primo mattino. «Io arrivavo a lavorare alle otto ma lui era già in piedi da un pezzo, diceva sempre che non poteva permettersi di dormire troppo. Faceva colazione abbuffandosi con un ciambellone preparato da una pasticceria di Arzachena, poi usciva con i collaboratori a fare footing nel parco della villa».
Alcune cose il premier non le sopporta proprio, tic che non riesce a controllare:
«Una sera mi ricordo che a cena c'era Emilio Fede - prosegue Donatella - e quando il dottore è arrivato, ha iniziato a fissare con fastidio la mise en place. Secondo lui la riga della tovaglia non era perfettamente nel mezzo, ha voluto che si levasse tutto e si apparecchiasse di nuovo».
Oppure il mitico fondo tinta sul telefono:
«In ogni stanza della Certosa ci sono un telefono e un paio di
occhiali, una persona è incaricata di levare la polvere del cerone rimasta sulla cornetta quando lui parla: non la regge».
Mai Berlusconi alza il tono.
«No, era sempre gentile ed educato, anche quando intuivi il suo fastidio. Ad esempio, lo irritava il fatto che nel viale d'ingresso si depositassero le foglie cadute dagli alberi, le faceva levare subito».
Altra mania:
«Gli piacciono gli oggetti in marmo, sa dove sono dislocati tutti quelli che ci sono nella villa e li sposta di persona se qualcuno non è al suo posto».
Poche feste, cibi leggeri:
«Detesta aglio e cipolla, non ama le pietanze troppo saporite anche perchè è sempre a dieta, ma adora il cioccolato e il gelato al pistacchio. Pranza sempre all'aperto, in tavoli ovali, sentivamo Apicella suonare mentre lui mangiava. Le cene erano trionfi di buffet e composizioni floreali, bada molto all'immagine».
Un oggetto dalla cucina non è mai passato:
«Il suo calice personale, vetro di Murano e base in oro zecchino. Glielo portava Giuseppe, il cameriere
di fiducia, in un vassoio, lui diceva che da quello il vino si gustava meglio».
A proposito di immagine.
«Passa ore nella sauna e a farsi massaggiare, ha sempre un sacco di creme e unguenti attorno. E al minimo dolorino, convoca subito Vito Frau, il dottore di fiducia».
Crocifissi e scarpe di Veronica Lario
«Donna Veronica aveva sempre un'aria malinconica.
Nella sua camera trovano posto decine di crocifissi di tutto il mondo che lei
colleziona, poi ha una passione per le scarpe, tutte con il tacco alto. Per
scaricare i suoi bagagli ci voleva sempre mezza giornata»
Le ville smeraldine di Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi ha acquistato villa Certosa negli anni novanta, quando il
cavaliere aveva fatto man bassa di proprietà immobiliari in Costa Smeralda e nella vicina Porto Rotondo. A Berlusconi appartenevano villa Tulipano
e Il Forte a Porto Cervo nord e Sa Punta a Piccolo Romazzino. Poi la decisione di abbandonare Porto Cervo vendendo le ville per ripiegare sull'altra sponda
Dove c'era Barrack oggi c'è il parco
Silvio Berlusconi ha seguito in prima persona i lavori eseguiti tre anni fa per
l'ampliamento della proprietà di villa Certosa con la creazione di un parco di
quaranta ettari, in parte acquistato da Tom Barrack
Non Comment! Ora sappiamo proprio tutto! Che grand uomo! Come tocca lui il sedere alle cameriere non gli e lo tocca nessuno. Mi Conscenta! :Prrr: :Prrr:
La prima colazione con il ciambellone, l'ossessione dell'ordine, il benvenuto con la barzelletta raccontata in milanese stretto e un curioso rito:
«Quando il dottore arrivava veniva a salutarci una per una in cucina. E per ciascuna di noi c'era uno sculaccione: nulla di sconcio o volgare, per lui era una sorta di gesto scaramantico, beneaugurante».
l dottore è Silvio Berlusconi, che tra le mura della Certosa perde i titoli di cavaliere e presidente. A raccontare i gustosi aneddoti è Donatella, nome di fantasia per indicare una signora gallurese che nella villa di Porto Rotondo ha lavorato come cameriera per alcuni anni, a partire dal 1999. Dai suoi ricordi emerge un profilo insolito, familiare del presidente del Consiglio e della moglie Veronica Lario, ritratti nell'intimità della magione in riva al mare di Punta Lada.
Un Berlusconi sempre cordiale, accentratore al punto da seguire in prima persona anche lavori di poco conto nella proprietà, letteralmente adorato dai cortigiani della Certosa.
«Sa farsi volere bene - dice Donatella - già dal primo momento. Quando arrivava per le vacanze, ci incontrava tutte in cucina. Prima la barzelletta in dialetto, ma la capiva solo lui e infatti nessuna di noi rideva, Poi lo sculaccione».
erlusconi frequenta la cucina sin dal primo mattino. «Io arrivavo a lavorare alle otto ma lui era già in piedi da un pezzo, diceva sempre che non poteva permettersi di dormire troppo. Faceva colazione abbuffandosi con un ciambellone preparato da una pasticceria di Arzachena, poi usciva con i collaboratori a fare footing nel parco della villa».
Alcune cose il premier non le sopporta proprio, tic che non riesce a controllare:
«Una sera mi ricordo che a cena c'era Emilio Fede - prosegue Donatella - e quando il dottore è arrivato, ha iniziato a fissare con fastidio la mise en place. Secondo lui la riga della tovaglia non era perfettamente nel mezzo, ha voluto che si levasse tutto e si apparecchiasse di nuovo».
Oppure il mitico fondo tinta sul telefono:
«In ogni stanza della Certosa ci sono un telefono e un paio di
occhiali, una persona è incaricata di levare la polvere del cerone rimasta sulla cornetta quando lui parla: non la regge».
Mai Berlusconi alza il tono.
«No, era sempre gentile ed educato, anche quando intuivi il suo fastidio. Ad esempio, lo irritava il fatto che nel viale d'ingresso si depositassero le foglie cadute dagli alberi, le faceva levare subito».
Altra mania:
«Gli piacciono gli oggetti in marmo, sa dove sono dislocati tutti quelli che ci sono nella villa e li sposta di persona se qualcuno non è al suo posto».
Poche feste, cibi leggeri:
«Detesta aglio e cipolla, non ama le pietanze troppo saporite anche perchè è sempre a dieta, ma adora il cioccolato e il gelato al pistacchio. Pranza sempre all'aperto, in tavoli ovali, sentivamo Apicella suonare mentre lui mangiava. Le cene erano trionfi di buffet e composizioni floreali, bada molto all'immagine».
Un oggetto dalla cucina non è mai passato:
«Il suo calice personale, vetro di Murano e base in oro zecchino. Glielo portava Giuseppe, il cameriere
di fiducia, in un vassoio, lui diceva che da quello il vino si gustava meglio».
A proposito di immagine.
«Passa ore nella sauna e a farsi massaggiare, ha sempre un sacco di creme e unguenti attorno. E al minimo dolorino, convoca subito Vito Frau, il dottore di fiducia».
Crocifissi e scarpe di Veronica Lario
«Donna Veronica aveva sempre un'aria malinconica.
Nella sua camera trovano posto decine di crocifissi di tutto il mondo che lei
colleziona, poi ha una passione per le scarpe, tutte con il tacco alto. Per
scaricare i suoi bagagli ci voleva sempre mezza giornata»
Le ville smeraldine di Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi ha acquistato villa Certosa negli anni novanta, quando il
cavaliere aveva fatto man bassa di proprietà immobiliari in Costa Smeralda e nella vicina Porto Rotondo. A Berlusconi appartenevano villa Tulipano
e Il Forte a Porto Cervo nord e Sa Punta a Piccolo Romazzino. Poi la decisione di abbandonare Porto Cervo vendendo le ville per ripiegare sull'altra sponda
Dove c'era Barrack oggi c'è il parco
Silvio Berlusconi ha seguito in prima persona i lavori eseguiti tre anni fa per
l'ampliamento della proprietà di villa Certosa con la creazione di un parco di
quaranta ettari, in parte acquistato da Tom Barrack
Non Comment! Ora sappiamo proprio tutto! Che grand uomo! Come tocca lui il sedere alle cameriere non gli e lo tocca nessuno. Mi Conscenta! :Prrr: :Prrr: