Google Pixel Watch 2: non è perfetto ma migliora tanto! La recensione

Google ha per la prima volta portato anche in Italia il suo smartwatch. Pixel Watch 2 infatti è disponibile anche da noi e questo ci ha permesso di provarlo e capire se fosse ai livelli della concorrenza. Ci sono alcune considerazioni da fare per capirlo e siamo pronti a farle in questa nostra recensione.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 27 Ottobre 2023 nel canale WearablesGooglePixel
Google Pixel 8 e 8 Pro sono disponibili sul nostro mercato da qualche settimana complice anche l’accoppiata Vodafone e Unieuro che permettono gli utenti di trovarli per la prima volta anche in negozio oltre che sul Google Store e su Amazon. Un cambiamento importante di strategia per Google che ha deciso di puntare davvero tanto anche sul mercato italiano per riuscire a farsi conoscere sempre di più anche come produttore di smartphone per tutti e non solo per gli ''smanettoni'' come in passato.
L’idea di Google è senza dubbio quella di proporre agli utenti un vero e proprio ecosistema. Per farlo però non bastano solo gli smartphone e un sistema operativo convincente ma anche ulteriori prodotti che possano appunto dare all’utente la possibilità di non doversi affidare ad altri produttori. Ecco il motivo, finalmente, dell’arrivo di Google Pixel Watch 2 anche in Italia. Sì, per la prima volta anche da noi arriva lo smartwatch della gamma Pixel di Google e arriva nella sua seconda generazione, a distanza di un anno dalla prima che non era arrivata però in Italia, e consapevole degli errori avuti proprio con la prima versione.
Google Pixel Watch 2 con Fitbit Monitoraggio battito cardiaco, Gestione stress, Funzionalità di sicurezza - Smartwatch Android - Cassa in alluminio - Cinturino sportivo azzurro - Wi-Fi
174.71€ Compra oraPixel Watch 2 è uno smartwatch molto interessante e non solo perché arriva da Google e si contrappone sostanzialmente con l’Apple Watch o anche con i vari smartwatch di Samsung e Xiaomi. Ma perché arriva dopo l’acquisizione di Fitbit da parte di Google e vedremo che proprio questa sarà un passaggio fondamentale nelle caratteristiche tecniche e software del device oltre a quelle che riguarderanno l’utilizzo nel quotidiano.
Google Pixel Watch prima generazione non aveva fatto impazzire per alcune problematiche hardware. Il suo processore era un vecchio chipset che Google inspiegabilmente aveva deciso di implementare nello smartwatch. Questo non aveva permesso di avere prestazioni all’altezza e soprattutto autonomie decisamente scarse. Ottimo a livello estetico ma molto meno a livello hardware. Chiaramente l’idea di questa seconda generazione è quella di proporre uno smartwatch rinnovato non tanto nel design ma soprattutto nell’hardware e vedremo che per alcuni aspetti il lavoro di Google è stato azzeccato anche se con ancora qualche difetto e un prezzo che poteva venire lavorato meglio.
Cerchiamo però di capire in questa nostra recensione cosa ci è piaciuto di Google Pixel Watch 2 e cosa invece speriamo cambi nella prossima generazione.
SCATOLA DI VENDITA: minimo indispensabile
Una rapida occhiata alla confezione rivela come Google decida di includere oltre allo smartwatch un piccolo caricatore magnetico pronto ad accompagnare l’utente durante i viaggi senza però creare problemi di spazio. Il caricabatterie è un pezzo unico con il cavo che termina in una presa USB-C per permettere di unirlo ad un classico alimentatore pronto a caricare il Pixel Watch 2 velocemente. Il resto vede la presenza da non sottovalutare di un ulteriore parte di cinturino dalla lunghezza maggiore rispetto a quella standard in modo tale da rendere indossabile il Pixel Watch anche a persone con un polso più grande. Niente altro se non qualche solito libretto per le prime istruzioni.
DESIGN: bello, delicato ma peccato solo una versione
Partiamo dal design di Google Pixel Watch 2 perché come sempre è la prima cosa che osserveremo in un device soprattutto di questo tipo. Chiaramente il nostro confronto con la precedente generazione arriva avendo usato Pixel Watch solo per poco tempo tramite un contatto indiretto. Non lo avevamo acquistato direttamente in redazione visto che il suo arrivo in Italia non era stato ufficializzato da Google e dunque gli utenti avrebbero dovuto realizzare passaggi indiretti per portarlo a casa. Di fatto però quel contatto dal vivo, seppur breve, ci aveva permesso di capire come fosse Pixel Watch di prima generazione ed effettivamente quali risultano essere oggi le differenze con il Pixel Watch 2 che invece è arrivato davvero in Italia.
Google Pixel Watch 2 non cambia molto a livello estetico dalla sua prima generazione. Ma questo è anche un bene perché a livello di design è uno smartwatch originale, diverso dagli altri e soprattutto in pieno stile Google. Si perché il Watch 2 rimane uno smartwatch con una cassa circolare e con un vetro stondato e bombato 3D coperto con un pannello Gorilla Glass 5 per renderlo resistente, per quanto possibile, a graffi e urti.
A differenza con la prima generazione ecco che il nuovo Pixel Watch 2 possiede la cassa circolare in alluminio riciclato al 100%, mentre prima era realizzato in acciaio inossidabile, e questo gli conferisce non solo un indirizzo più ''green'' che sta a cuore a Google ma soprattutto un peso minore e avere al polso uno smartwatch più leggero di certo non è cosa da poco visto che ora Pixel Watch 2 pesa solamente 31 grammi senza cinturino. Google Pixel Watch 2 viene proposto in quattro diverse combinazioni di colori: nero opaco/nero ossidiana (come quello in prova), argento lucido/azzurro cielo, oro champagne/grigio verde e argento lucido/grigio creta. Tutto in pieno stile Google ma soprattutto capaci di integrarsi totalmente con quelli che sono giustamente le colorazioni dei Google Pixel 8 e 8 Pro della serie.
Purtroppo non cambiano le dimensioni di Google Pixel Watch 2. Quello che vogliamo dire è che l’azienda di Mountain mantiene una sola versione ossia quella con cassa da 41mm che nel mondo degli smartwatch è solitamente la dimensioni più piccola alla quale invece viene affiancata quella da 44 o 45 mm che viene solitamente scelta da chi possiede un polso più grande o anche per chi desidera avere uno schermo maggiore. Google, un po’ in controtendenza con gli altri produttori di smartwatch, decide di mantenere solo questa dimensione di cassa e ammettiamo che al nostro polso, comunque un polso grande ma non esagerato, Pixel Watch 2 risulta un po’ piccolo anche se fortemente ergonomico. Peccato perché permettere all’utente di scegliere è sempre un passaggio positivo soprattutto perché il 41 mm di Pixel Watch 2 non è proprio una via di mezzo con la versione più grande che manca a molti. Oltretutto il display, e lo vedremo, non è proprio ''edge-to-edge'' con la cornice e avere una dimensione maggiorata della cassa avrebbe permesso di dare maggiore visibilità anche a questo aspetto estetico.
Non solo perché in Italia Pixel Watch 2 arriva in versione esclusivamente Wi-Fi/Bluetooth. Niente versione LTE che invece, a nostro parere, poteva essere una scelta di maggiore impatto per l’utente, soprattutto per la vocazione al fitness come vedremo, che oggi sempre più spesso lascia lo smartphone quando va a correre ma vuole continuare a ricevere le notifiche sullo smartwatch.
Chiaramente Pixel Watch 2 mantiene la certificazione IP68 e questo significa che lo smartwatch potrà essere usato senza remore anche durante gli sport acquatici visto che possiede una resistenza fino a 5ATM. Un plus non indifferente che lo pone al passo con gli altri device della concorrenza.
Per il resto, come detto, Pixel Watch 2 è praticamente identico a quello dello scorso anno. Si propone con una linea estremamente minimale pur mantenendo delle finiture premium che lo rendono elegante e di pregio. C’è la grande corona laterale che possiede tecnologia aptica per muoversi tra i menù dell’interfaccia: funziona molto bene, è meno dura di quella dello scorso anno e questo permette di garantire ottima sorrevolezza pur mantenendo un feedback tattile perfetto con il dito. Non solo perché è presente nella parte superiore della corona, seppur un po’ nascosto, un pulsante a filo con la cassa che vedremo permette di raggiungere velocemente le app più recenti. Infine, nella parte opposta alla corona, è presente una piccola fessura per l’altoparlante. Sul retro c’è l’importante struttura dei sensori che sono cambiati rispetto a prima e ora vedono implementazioni anche di sensore elettrico per misurare la conduttanza cutanea (cEDA) al fine di monitorare la risposta del corpo.
E tenere al polso il nuovo Google Pixel Watch 2 è veramente comodo non solo per il suo peso e dimensione esigue ma anche per il fatto che il cinturino in fluoroelastomero con rivestimento so-touch derivante dai vari Fitbit garantisce poca sudorazione e tanta morbidezza al polso senza trovare mai alcun tipo di irritazione anche nelle fasi più delicate di un’attività sportiva. Oltretutto il bracciale grazie alla chiusura con il bottone e il suo passaggio all’interno di un’estremità del cinturino, rimane ben saldo sia durante gli allenamenti che anche durante le fasi di sonno durante la notte.
DISPLAY: ottimo ma pecca un po’ il rilevamento di movimento
Come detto il display circolare del Google Pixel Watch 2 non è enorme. A livello dimensionale siamo di fronte ad una sola dimensione per la cassa da 41 mm e questo significa una diagonale da 1,2 pollici di tipo AMOLED con una risoluzione di 450 x 450 pixel e 320 PPI. È la medesima dimensione, risoluzione e densità di pixel che si poteva trovare anche sulla generazione originale che si vedeva e si vede molto bene alla luce diretta del sole con una luminosità di picco non esagerata ma buona pari a 1000 nit. Oltretutto è presente l’Always-on e questo permette agli amanti della visione delle informazioni immediate di avere sempre sotto controllo l’orario con i vari quadranti messi a disposizione da Google.
Il display è di ottima fattura, protetto come detto da Gorilla Glass 5, e con un sensore di luminosità che regola automaticamente il tutto riuscendoci anche molto bene. Stessa cosa per il touch che non perde praticamente mai un tocco e che garantisce all’utente di impartire qualsiasi tipo di comando con le dita velocemente e senza dover attendere preziosi secondi. Peccato invece per un sensore di movimento un po’ pigro. Sì, perché ci è capitato che alzando il braccio per vedere appunto orario o notifiche, lo smartwatch non sempre percepiva il movimento e dunque non sempre attivava il il display. Ruotando nuovamente il polso invece il sensore si attivava e con esso anche il pannello circolare dello smartwatch. Un aspetto che siamo sicuri verrà risolto via software con il prossimo aggiornamento ma che di fatto in alcune circostanze ci ha un po’ fatto arrabbiare.
Purtroppo non ci sono state modifiche alle cornici che rimangono anche su questa seconda generazione abbastanza pronunciate. Chiaramente il pannello AMOLED permette di nascondere le cornici grazie all’intensità profonda dei neri ma di fatto se poniamo un quadrante colorato è facile scoprire come una pronunciata cornice circolare appaia a contorno dello smartwatch. Peccato perché abbiamo visto che negli anni la concorrenza ha affinato questa caratteristica dei suoi smartwatch e che ad oggi le cornici di un Apple Watch come quelle di uno smartwatch Samsung o Xiaomi sono quasi inesistenti.
Oltretutto abbiamo notato che se si mantiene per diversi giorni un determinato quadrante e poi lo si cambia con uno diverso, il pannello creerà il noto problema ''effetto scia'' o tecnicamente il "burn-in". Sostanzialmente è un effetto che si verifica quando un'immagine fissa rimane sullo schermo così a lungo che lo schermo non è in grado di rimuoverla completamente. Un problema già presente lo scorso anno a cui Google aveva risposto ufficialmente dichiarando di non essere effettivamente di fronte ad un effetto ''burn-in'' ossia un effetto capace di causare un problema irreversibile al watch ma piuttosto una cosiddetta ''ritenzione dell’immagine'' che andrà via in un certo lasso di tempo. Chiaramente più tempo è sullo schermo, più tempo ci vorrà per andare via.
Google Pixel Watch utilizza un algoritmo software per modificare la luminosità dei pixel illuminati ogni minuto per ridurre la possibilità di ritenzione dell’immagine. Ciò prolunga il tempo prima che venga visualizzata la ritenzione dell’immagine e riduce il tempo di scomparsa dell’immagine. Insomma non un vero e proprio ''burn-in'', almeno stando alle parole di Google, ma di fatto c’è una ritenzione dell’immagine anche in questa seconda generazione (segno che il display non è stato cambiato da Google) e in questo caso il modo migliore per evitare la persistenza delle immagini è quello di limitare la visualizzazione di qualsiasi immagine nella stessa posizione per periodi di tempo prolungati.
INTERFACCIA E FUNZIONALITÅ: processore valido al passo con wearOS
Usare il nuovo Google Pixel Watch 2 è facile e il motivo è presto detto: wearOS 4.0 è veloce, minimale e completo. Merito sicuramente del nuovo processore Qualcomm Snapdragon 5100 con co-processore Cortex M33 che finalmente è al passo con i tempi e non come avvenuto con la prima generazione di Pixel Watch. Qui lo smartwatch è veloce e reattivo come dovrebbe, non ha veramente alcun tipo di lag o ritardo nell’esecuzione delle applicazioni e finalmente non è necessario attendere secondi prima di veder rispondere al tocco lo schermo. Oltretutto ci sono 2GB di SDRAM e anche 32 GB di memoria flash eMMC che permettono reattività oltre che possibilità di installare applicazioni senza remore di nessun tipo.
GOOGLE Pixel Watch 2 | |
OS (al lancio) | Wear OS 4.0 |
Processore | Qualcomm 5100 - CoProcessore Cortex M33 |
RAM | 2 GB SDRAM |
Display | AMOLED 1,2" da 320ppi DCI-P3 Vetro 3D Gorilla Glass 5 Luminosità 1000 nit Display sempre attivo Certificazione IP68 (5ATM) |
Risoluzione | 450 x 450 px |
Storage (al lancio) | 32 GB di memoria flash eMMC |
Materiali e finiture | Scocca 100% in alluminio riciclato |
Dimensioni e peso | Diametro: 41 mm Altezza: 12,3 mm Peso: 31 grammi (senza cinturino) |
Connettività |
Bluetooth 5.0 |
Sensori | Bussola Altimetro Sensori rossi e infrarossi per il monitoraggio della saturazione ossigeno Sensori elettrici multiuso per ECG Sensore ottico rilevazione del battito caridaco a multi-propagazione Accelerometro a 3 assi Giroscopio Sensore luce Ambientale Sensore elettrico per misurazione conduttanza cutanea cEDA Sensore di temperatura cutanea Barometro Megnetometro |
Batteria | 306 mah Ricarica rapida USB-C |
Colori | Cassa alluminio nero opaco/Cinturino nero ossidiana Cassa alluminio argento lucido/Cinturino azzurro cielo Cassa alluminio argento lucido/Cinturino grigio creta Cassa alluminio oro champagne/Cinturino grigio verde |
Avere il nuovo wearOS 4.0 è senza dubbio un vantaggio che permette all’utente finale di ottenere un’interfaccia pulita a cui non è semplice rinunciare. C’è ora la comodità di poter installare qualsiasi applicazione realizzata ad hoc sullo smartwatch e parliamo ad esempio di WhatsApp, che abbiamo trovato molto ben fatta e capace di farci rispondere velocemente da smartwatch ai messaggi con il riconoscimento vocale o di ascoltare eventuali vocali ricevuti. Molto ben fatta anche Spotify per ascoltare la musica, o ancora la navigazione con Google Maps che ci permette la visualizzazione delle indicazioni ''turn-by-turn'' sempre efficaci per non perdere nemmeno un passaggio. Chiaramente ottimali tutte le app di sistema come Gmail, Google Calendar o ancora Google Assistant che in questo Pixel Watch 2 è efficace praticamente sempre nell’ascoltare e nell’interagire con noi.
Il tutorial iniziale vi permetterà di capire le facili gesture da dover effettuare per avere il pieno controllo di wearOS 4.0 sul Pixel Watch 2. La navigazione avverrà con i classici swipe ossia scorrendo a destra o a sinistra sarà possibile osservare le schermate che avremo impostato e che ci permetteranno di avere la situazione sotto controllo in merito ai passi, il battito cardiaco, l’avvio rapido delle attività sportive, il sonno, il meteo e altre tipologie di schermata che potremo personalizzare tramite l’applicazione Pixel Watch su smartphone.
Scorrendo invece verso il basso sarà possibile avere a vista tutti i toggle rapidi ossia le funzionalità simili a quelle che abbiamo di solito sullo smartphone. Potremo quindi entrare nella schermata di Google Home, attivare la torcia, il wallet, la modalità aereo, ricercare lo smartphone a cui abbiamo associato lo smartwatch e ancora modificare la luminosità, attivare la modalità Riposo per la notte, il Non Disturbare o la modalità Cinema. Ancora la carica residua, eliminare il suono delle notifiche sullo smartwatch o entrare nelle Impostazioni. Scorrendo invece dal basso verso l’alto potremo avere il controllo di tutte le notifiche che potranno essere visualizzate scorrendo con il dito o con la corona digitale. Le notifiche potranno essere lette anche se nel caso abbiano molto testo sarà necessario aprirle sullo smartphone. Di fatto però sarà possibile rispondere con emoji, con un messaggio preimpostato o dettando a voce la risposta o tramite anche tastiera.
Infine premendo la corona digitale entreremo nell’elenco delle applicazioni installate sullo smartwatch e invece, come già detto, pigiando il pulsante potremo vedere tutte le app recenti mentre tenendolo premuto attiveremo manualmente Google Assistant. Infine tenendo premuto sul quadrante entreremo nel menu delle watchfaces e potremo vedere quelle installate o addirittura aggiungerne di nuove direttamente anche da smartwatch.
Per il resto tramite l’applicazione Pixel Watch su smartphone sarà possibile ottenere ulteriori impostazioni. L’app è piacevole anche se a volte un po’ caotica e poco intuitiva. C’è comunque nella schermata principale la watchface attiva sullo smartwatch con le indicazioni della connessione, della carica residua e anche dell’ultima sincronizzazione. Al di sotto due opzioni: quella dei quadranti dove poter modificare quelli esistenti o aggiungerne altri da poter anche creare manualmente.
Da questo punto di vista forse Google potrebbe migliorare la sezione aumentando il numero di quadranti di sistema che ammettiamo non sono esaltanti anche se graficamente alcuni sfruttano in modo incredibile il Material You e garantiscono alcune sovrapposizioni grafiche delle lancette con lo sfondo del quadrante che non sono solo belle da vedere ma anche molto originali.
Nel resto dell’applicazione troviamo le classiche impostazioni che riguardano le notifiche, gli account esistenti, la sincronizzazione con Fitbit e ancora le preferenze dell’orologio (gesti, display e sicurezza), il sistema (con le informazioni, la versione e la reimpostazione) e ancora l’accessibilità e i suggerimenti. Niente altro anche perché, come vedremo, per osservare le statistiche fitness sarà necessario avere installata anche l’app di Fitbit. Nota dolente da questo punto di vista perché sarebbe stato meglio forse fare tutto in un’ app per semplificare l’approccio (anche se anche altri produttori fanno così).
Nota positiva quella sulle emergenze personali. Pixel Watch 2 infatti permette di premere cinque volte consecutivamente la corona digitale per attivare l’SOS e chiamare il 112 o un contatto di emergenza. Oltretutto è possibile anche inviare la propria posizione in tempo reale ai contatti di emergenza oltre ad un timer di sicurezza da impostare prima di uscire da situazioni che reputiamo pericolose (esempio il rientro a casa). Chiaramente come anche altri concorrenti anche Pixel Watch 2 permette il rilevamento delle cadute e dunque se lo smartwatch rileva una brutta caduta, può chiamare i servizi di emergenza e condividere la posizione.
SPORT E FITNESS: tra i migliori grazie a Fitbit
Google Pixel Watch 2 non è solo uno smartwatch per le notifiche ma soprattutto un tracker per il fitness più o meno spinto. Sì, monitorare le attività sportive è veramente facile ma soprattutto professionale per un device con sensori da polso che raggiunge risultati identici se non migliori della concorrenza più blasonata. Il vantaggio di aver acquistato il brand Fitbit ha permesso a Google di raggiungere velocemente le più alte vette del monitoraggio professionale per il fitness e Pixel Watch 2 possiede quelli che a nostro giudizio sono oggi sensori tra i primi della classe.
Parliamo nello specifico della presenza di sensori rossi e infrarossi per il monitoraggio della saturazione dell’ossigeno (SpO2), quelli elettrici multiuso compatibili con l’app ECG e ancora sensore ottico di rilevazione del battito cardiaco a multi-propagazione oltre al sensore elettrico per la misurazione della conduttanza cutanea (cEDA) grazie alla quale saremo in grado di monitorare la risposta del nostro corpo assieme al sensore della temperatura cutanea.
Cosa significa avere tutti questi sensori?
Sostanzialmente riuscire ad avere il massimo per il monitoraggio di ogni tipo di attività o di parametro del benessere. Ad esempio il sensore di rilevamento della frequenza cardiaca a multipropagazione, appositamente progettato per migliorare la qualità del segnale, a seconda delle attività realizzate, passa automaticamente dalla modalità a propagazione singola alla multipropagazione e viceversa. Questo garantisce una misurazione più efficace del battito cardiaco soprattutto da posizioni e angolazioni diverse, allo scopo di fornire una serie di stime indipendenti per questo valore.
Non solo perché il monitoraggio con il sensore cEDA ossia l’attività elettrodermica continua basata sul rilevamento delle gocce di sudore microscopiche ma anche la variabilità del battito cardiaco, la frequenza cardiaca e la temperatura cutanea, permette in modo originale di capire quando il proprio corpo risponde ad un potenziale stato di stress o agitazione consentendo di aumentare la resilienza a queste situazioni. L’app Fitbit in questo caso propone di registrare questi stati e suggerisce, ad esempio, di intervenire con una camminata o anche un esercizio di respirazione controllato e guidato. L’idea chiaramente è di identificare potenziali pattern nel corso del tempo e di modificare la propria routine in modo più appropriato possibile. Nella pratica abbiamo effettivamente trovato utile questo approccio da parte di Google perché ci ha permesso di capire che in alcune circostanze avevamo alti valori di stress e, come consigliato da esperti, fare una camminata o prendersi un momento per rilassarsi non fa che affrontare poi successivamente meglio il tutto. Averlo a monitor sullo smartwatch o sull’app Fitbit permette di capirlo e affrontarlo meglio.
Per le attività sportive dunque il Pixel Watch 2 si appoggia all’app Fitbit che dovrà venire necessariamente scaricata sullo smartphone. Di fatto però i rilevamenti delle attività sportive tramite i sensori sono altamente efficaci con risultati che sfiorano praticamente quelli di un device professionale. Difficile che sbaglino e soprattutto efficace risulta anche il GPS che impiega pochissimi secondi per geolocalizzarsi e per poi mostrare un tracciato sempre perfetto. Sette sono i tipi di allenamento che il Pixel Watch 2 permette di rilevare automaticamente l’attività per avviare appunto senza dover toccare nulla la statistica. Chiaramente le tipologie di attività sportiva su cui poter fare affidamento con lo smartwatch sono molte di più e tra di esse ci sono non solo sport terrestri ma anche quelli in acqua come il canottaggio o altro.
Durante gli allenamenti è possibile visualizzare le informazioni solite ma anche le quattro zone di attività relative alla frequenza cardiaca in modo da poter regolare gli obiettivi dell’attività in base ad essa. C’è anche la possibilità chiaramente di attivare degli avvisi o personalizzare quella massima.
Molto ben fatta anche la rilevazione del sonno. Sì, perché con Pixel Watch 2 è possibile monitorare tutte le fasi del sonno in modo molto accurato indossandolo anche di notte. In questo caso, come avveniva precedentemente con i dispositivi Fitbit, è possibile scoprire come si è passata la notte, quante ore si è dormito e soprattutto quanto è stato leggero, profondo o in fase REM il sonno. Il grafico che propone l’app è decisamente chiaro e preciso con tutte le fasi e soprattutto con un punteggio generale che permette di capire quanto si sta dormendo durante le nottate e se il sonno va migliorato.
In caso di metriche più approfondite ricordate che avrete necessità di effettuare l’abbonamento a Fitbit Premium ma che questo sarà gratuito in regalo con l’acquisto del Pixel Watch 2 per 6 mesi. Attivando la modalità Premium si potrà accedere ad una sezione sull’app che vi permetterà di visualizzare intanto il cosiddetto Livello di Recupero ossia suggerimenti da parte dell’intelligenza artificiale di Fitbit ad esempio per quando è il miglior momento per allenarsi. ancora un’analisi avanzata del sonno che permette di avere un punteggio su di esso per avere un’istantanea contenente i dati giornalieri sulla qualità del sonno e sulla durata dello stesso. Quindi un Report di benessere e ancora una sezione con sfide e avventure dove Fitbit consiglia sfide virtuali per restare in forma o ancora delle avventure di gruppo con altri utenti.
AUTONOMIA: nota un po’ dolente
L’autonomia di Google Pixel Watch 2 migliora sicuramente rispetto alla scorsa generazione e ammettiamo che visti i risultati dell’anno scorso, di peggio non si poteva davvero fare. Sì, perché con la precedente versione gli utenti non riuscivano mai e in nessun modo ad arrivare a sera con una singola carica. Pixel Watch 2 è su di un altro livello garantendo almeno una giornata piena di utilizzo senza l’Always on attivato e quasi una giornata attivandolo.
L’idea però è quella di considerare l’uso che se ne fa di Pixel Watch 2 perché è palese che se lo utilizzeremo per l’attività sportiva per oltre un’ora con GPS e misurazioni varie attive il suo consumo sarà importante con un circa il 30% o 40% di batteria utilizzata solo nella sessione di attività sportiva. Se l’uso che se ne farà invece è di un’attività sportiva blanda e il resto con tutte le notifiche attive ecco che arriveremo a sera senza grosse problematiche e garantire anche il monitoraggio del sonno durante la notte purché attiviate la modalità riposo che permette di risparmiare energia non attivando lo schermo al movimento del polso.
La ricarica è abbastanza veloce, e migliorata rispetto allo scorso anno, con uno 0-100% in appena un’ora. Questo lasso di tempo chiaramente vi permetterà di ricaricare velocemente Pixel Watch 2 durante la colazione o magari una doccia mattutina prima di riprenderlo per affrontare nuovamente la giornata. Oltretutto, a differenza dello scorso anno, la basetta di ricarica è ora magnetica è garantisce allo smartwatch di non muoversi come accadeva invece qualche volta con la prima generazione. Peccato forse che si perda in questo modo la compatibilità con la ricarica Qi wireless e che si debba obbligatoriamente usare il caricatore in dotazione che è in policarbonato non troppo premium a differenza di quello di altri concorrenti in alluminio.
CONCLUSIONI
Arriviamo alle conclusioni di questo nuovo Pixel Watch 2 di Google che per la prima volta viene venduto anche in Italia. Come detto lo smartwatch viene proposto nei negozi fisici Unieuro e Vodafone o in quelli online Google Store e Amazon in una sola versione con cassa da 41 mm e con solo il supporto al Wi-Fi e Bluetooth e non c’è una versione LTE. Il suo prezzo per l’Italia è di ben 399€ ed è forse la sua pecca più grossa. Sì, perché la concorrenza Android fa decisamente meglio con, ad esempio, Samsung Galaxy Watch 6 LTE da 40 mm che si trova online ad almeno 100 euro in meno.
Ci sono molti aspetti che Google migliora in questa seconda nuova generazione di Pixel Watch. I sensori per il rilevamento delle attività sportive o anche del benessere in generale sono molto accurati e permettono tramite l’app di Fitbit di avere un quadro sempre preciso di quella che è la situazione dell’utente sia per il suo benessere, con anche un’analisi dello stress tramite sensori di nuova generazione, che per quanto concerne l’attività sportiva. Migliora la ricarica che diventa ora più veloce di prima e migliora anche l’autonomia che garantisce una giornata quasi piena. Ottimo anche il processore che questa volta non è datato anzi è al passo con i tempi e rende reattivo e molto performante lo smartwatch.
Ci sono però alcuni aspetti che invece Google non migliora e che riguardano ad esempio il display che mantiene buone performance ma con una cornice ancora importante che lo rende poco immersivo soprattutto su di un display con cassa da 41 mm, unica versione oltretutto disponibile, e con un effetto di ritenzione delle immagini che altri concorrenti non hanno. E poi un consumo un po’ esagerato in concomitanza della rilevazione delle attività sportive spinte e un sensore di movimento che non risveglia sempre alla prima rotazione lo schermo del Pixel Watch 2.
Insomma Google ha lavorato davvero molto bene migliorando molti aspetti che avevano fatto chiacchierare in negativo lo scorso anno. Pixel Watch 2 è un buon smartwatch che prosegue l’idea di ecosistema di Google intrapresa con i Pixel 7 e 8 lo scorso anno e quest’anno. C’è da migliorare affinché si possa parlare di smartwatch premium anche per Google. Di certo non manca la sostanza anzi basi come il design e l’hardware sono già ad un ottimo livello. C’è però ancora da lavorare per dare un’alternativa anche a coloro che vogliono uno smartwatch più grande e soprattutto ad un prezzo più basso in linea con quella che è la concorrenza. La strada intrapresa è buona, ora Google, deve continuare a percorrerla così.
8 Commenti
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Parte dell'area utile dello schermo per notifiche sono perse,se Apple continua a fare schermi rettangolari c'è un motivo
Parte dell'area utile dello schermo per notifiche sono perse,se Apple continua a fare schermi rettangolari c'è un motivo
Sto aspettando anche io l'Oppo watch 4 pro, ma dalle ultime news che ho letto sembra che la versione global non sia rettangolare ma rotonda.
Control + F, "batteria", invio. Non servono recensioni kilometriche.
Non ho neanche visto le foto di questo coso ma, finché non ne fanno con la batteria che duri al meno una settimana, Garmin tutta la vita. Tutti bravi a fare smartwatch pieni di sensori che rilevano anche quanto gas serra emetti, peccato poi che devi toglierlo per metterlo in carica prima di andare a letto.
Per quanto mi riguarda, possono anche produrre smartwatch che fanno il caffé e permettono di vedere film in dolby surround ma, se la batteria dura meno di un 16enne infoiato durante la sua prima volta, allora possono tenerseli
Questa frase è da standing ovation.
Concordo su tutto, una settimana è la durata minima che devono avere gli smartwatch per considerarne l'acquisto da parte mia, quindi per adesso solo Garmin
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