Fitbit Versa: piccolo e indossabile, se avesse il GPS sarebbe quasi perfetto

Fitbit Versa: piccolo e indossabile, se avesse il GPS sarebbe quasi perfetto

Il nuovo smartwatch è più piccolo e indossabile di Ionic e dichiara un'autonomia di 4 giorni. Offre monitoraggio del nuoto con resistenza all'acqua fino a 50 metri, il riconoscimento automatico dell’attività e il monitoraggio degli esercizi. Non manca poi il supporto NFC per i pagamenti al polso. Peccato per la mancanza del GPS. Ecco la nostra recensione

di pubblicato il nel canale Wearables
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Fitbit Versa, la nostra recensione

Lanciato a metà marzo e disponibile anche in Italia da una decina di giorni, Fitbit Versa è lo smartwatch che più porta in dote l'eredità di Pebble. Quest'ultima era stata acquisita da Fitbit sul finire del 2016, ma fino a ora i segni dell'integrazione tra le due realtà erano rimasti nascosti. Ora sono invece più evidenti, a partire dal design, molto meno squadrato dei precedenti Fitbit Ionic, Surge e Blaze, ma soprattutto nel sistema operativo dell'orologio. Fitbit OS 2.0 accoglie infatti alcune delle richieste degli utenti e dei punti cardine di Pebble e si rende più facilmente utilizzabile anche senza dover passare per forza dall'app, come invece accadeva sulla prima incarnazione. Ora è possibile accedere a un minimo di storico settimanale dei dati relativi ai passi fatti, ai minuti di attività fisica e al dato relativo al battito cardiaco a riposo.

Come già visto su altri prodotti del marchio statunitense troviamo la tecnologia brevettata PurePulse a registrare al polso il numero di battiti del cuore, grazie a un sensore LED. Come già accade su Ionic, poi, anche su Versa Fitbit ha integrato, oltre al sensore di battito cardiaco, un sensore di saturazione dell'ossigeno nel sangue, anche se al momento non ci sono app ufficiali in grado di sfruttare questo dato. Fitbit, per voce del country manager italiano Giovanni Bergamaschi, ha dichiarato di essere al lavoro sul tema e che novità arriveranno in futuro. Fitbit OS 2.0 offre un accesso più completo alle notifiche e (sempre raccogliendo l'eredità di Pebble) permetterà a breve agli utenti Android anche brevi risposte preimpostate. Per quanto riguarda iOS è necessario attendere che Apple dia accesso a tale funzionalità, ma i tempi sono incerti. Vi raccontiamo tutte le novità della nuova interfaccia nel video che trovate in fondo a questo articolo. La nuova versione del sistema operativo è già sbarcata anche su Ionic, dove però ha una riga di menu e di quadrante in meno. Dopo una partenza poco vivace, ora l'ecosistema Fitbit può contare su un numero interessante di quadranti e app. Peccato che i più interessanti, tra i quadranti, siano a pagamento.

Tra le funzioni 'in arrivo', oltre alla possibilità di rispondere alle notifiche, Fitbit ha annunciato anche un nuovo sistema di monitoraggio della salute femminile che consente alle donne di tenere sotto controllo il proprio ciclo mestruale, visualizzare i propri dati di salute generale e comprenderne la relazione con il proprio stato di benessere. Tale funzionalità di monitoraggio della salute femminile dovrebbe essere disponibile per gli utenti di Fitbit Versa e Fitbit Ionic e per gli utenti dell’app Fitbit a partire dalla primavera 2018, l'attesa non dovrebbe essere quindi lunga. Su questa funzione Fitbit ha basato buona parte della presentazione di Versa, sottolineando come da apparecchi per il fitness gli smartwatch del brand americano vogliano diventare sempre più compagni di benessere, pur non rientrando nella categoria dei dispositivi medicali. A questo proposito abbiamo recentemente messo a confronto i due ecosistemi Nokia e Fitbit, con i relativi accessori (come la bilancia), potete leggere le nostre conclusioni nell'articolo che trovate a questo indirizzo.

Il nuovo smartwatch è più piccolo e indossabile di Ionic, ma ha dovuto rinunciare a un po' di batteria e Fitbit dichiara un'autonomia di 4 giorni: l'attività fisica intensa, che porta all'accensione costante del sensore di frequenza cardiaca, erode parte dell'autonomia, ma in un regime di normale attività il dato è realistico in base alle nostre prove. Per rendere lo smartwatch più piccolo e indossabile, risultato per altro perfettamente raggiunto, Fitbit ha dovuto fare un importante lavoro di re-ingegnerizzazione dei componenti interni, tra cui il rilevatore ottico dei battiti cardiaci, ma è stata inoltre costretta a qualche compromesso rispetto al più ingombrante Ionic. Abbiamo già citato la batteria, ma il compromesso più evidente è certamente la mancanza del GPS, che rende l'orologio dipendente dallo smartphone e dal 'GPS condiviso' per registrare le tracce delle proprie attività fisiche. Troviamo invece il monitoraggio del nuoto con resistenza all'acqua fino a 50 metri, il riconoscimento automatico dell’attività e il monitoraggio degli esercizi.

Versa utilizza un display a colori arrotondato con touchscreen fino a 1.000 nit di luminosità, che risulta perfettamente visibile anche in pieno sole. Il display può rimanere sempre acceso, con un aggravio evidente sull'autonomia, oppure è possibile optare per l'accensione automatica alla rotazione del polso: rispetto ai Fitbit di qualche tempo fa la reattività è migliorata in modo deciso e non ci si trova più a guardare un display nero con la frustrazione di non poter sapere l'ora esatta. Non manca poi il supporto NFC per i pagamenti al polso tramite la piattaforma Fitbit Pay, che però al momento in Italia è supportata da una sola banca, Banca Carrefour. FitBit ha promesso che altre banche sono in arrivo sulla piattaforma. A mio personale modo di vedere si tratta di una funzione molto interessante e la mancanza dei principali gruppi bancari italiani rende un po' zoppi sia Ionic sia Versa. Pagare al volo il pranzo mentre si corre verso il treno senza cercare il borsellino nello zaino o comprare una bottiglietta d'acqua mentre si è fuori a correre senza portafoglio sono due esempi di come Versa e Ionic potrebbero rendere la vita più facile ai propri possessori.

La versione che ho provato era una delle Special Edition con cinturino in tessuto: questi ultimi sono molto belli esteticamente, ma anche molto leggeri e più traspiranti di quelli in silicone, tanto da spingermi in caso a consigliarne l'acquisto: le edizioni speciali con cinturino melange grigio o lilla costano €229 contro i €199 della versione standard e offrono in confezione anche il cinturino in silicone. Tra gli accessori Fitbit mette già a disposizione il cinturino a maglie metalliche e quello in maglia milanese, mentre tramite partner è possibile avere anche il cinturino in pelle. Il meccanismo di aggancio è proprietario e questo forse limita le possibilità per l'accesso ad accessori più variegati.

Una nota negativa è quella che riguarda il cavo di ricarica, che nel caso di Versa è una piccola docking station: Fitbit continua a cambiare il tipo di aggancio da modello a modello e non c'è compatibilità tra modelli diversi. Non solo ciò moltiplica i cavi in giro per casa, ma costringe (in caso di smarrimento o di necessità di un secondo cavo) di comprare l'accessorio giusto, mentre un aggancio universale avrebbe facilitato le cose e probabilmente abbattuto i costi. Anche Versa, come Ionic, è dotato di connettività Bluetooth e di circa 2,5GB di storage libero a bordo per la memorizzazione di brani musicali. Ciò permette di correre senza lo smartphone con la propria musica preferita. Inoltre l'acquisto di Versa dà accesso a tre mesi di utilizzo gratuito di Deezer Premium, con la possibilità di scaricare le proprie playlist sul dispositivo per l'ascolto offline.

In estrema sintesi, il nuovo Fitbit è un prodotto decisamente riuscito sul fronte del design e dell'indossabilità, se avesse anche il GPS sarebbe quasi perfetto...

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