Resident Evil 2 riscriverà (di nuovo) i survival horror

Resident Evil 2 riscriverà (di nuovo) i survival horror

Abbiamo giocato per quattro ore all'attesissmo survival horror il cui rilascio è previsto il 25 gennaio su PC, PS4 e Xbox One. Resident Evil 2 si rivela un gioco assolutamente soprendente: siete pronti a tornare a giocare come Leon S. Kennedy, Claire Redfield e Ada Wong?

di pubblicato il nel canale Videogames
CapcomResident EvilHalifax
 

Si chiama Resident Evil 2 ma avrebbe potuto benissimo chiamarsi Resident Evil 8. Quello che abbiamo provato (per 4 ore circa) negli studi di Digital Bros è infatti un gioco completamente nuovo, basato su tecnologie all'avanguardia e con un metodo narrativo inedito. Permangono i gloriosi personaggi di Resident Evil 2, e la storia è quella, ma le meccaniche, gli enigmi, il tipo di gameplay sono tutti nuovi. Il motore grafico? Quello di Resident Evil 7.

Da questi punti di vista, dunque, Resident Evil 2 recepisce i miglioramenti alla serie introdotti nel corso degli anni, ispirandosi principalmente ai migliori due Resident Evil dai tempi proprio del secondo episodio, ovvero Resident Evil 4 e 7. Il primo viene preso a modello per le meccaniche di movimento, anche se qui è tutto molto più fluido e reattivo, mentre il secondo guida dal punto di vista del senso del mistero e della scoperta, quindi per quanto attiene alla sfera dell'esplorazione.

Quello che Capcom qui sta facendo è riscrivere il modo con cui si realizza un remake in ambito videoludico. Cose del genere capitano molto più frequentemente nel cinema, dove però del progetto originale rimane solo l'idea e i principi che hanno spinto alla sua realizzazione, in dipendenza del contesto storico. Poi ovviamente tutto viene rifatto da zero, e quei principi declinati al sentire della modernità. Ecco, questa è anche la visione alla base di Capcom nell'approntare questo Resident Evil 2 di nuova concezione, il che si oppone a un'idea di remake che in campo videoludico quasi sempre si è limitata al rifacimento della grafica e alla rimasterizzazione delle tracce audio.

Capcom riscrive il modo con cui si realizza un remake in ambito videoludico
Il lavoro con Resident Evil 2 che è stato fatto è egregio, perché da una parte viene catturato il senso della scoperta di quel fantastico titolo, mentre dal punto di vista poligonale sono state ricostruite le strutture, come la mitica stazione della polizia, in maniera incredibilmente fedele. Resident Evil 2 è un survival horror moderno con meccaniche di sopravvivenza e preservazione delle risorse che risentono dei più recenti avanzamenti verificatisi nel genere. Citando però il passato: torna la solita carenza di proiettili rispetto alla quantità di colpi che gli zombi devono incassare per soccombere definitivamente, e l'animazione con cui gli zombi azzannano al collo i protagonisti richiama quella dei primi due storici Resident Evil.

Tornano personaggi iconici come Leon S. Kennedy e Claire Redfield, così come Ada Wong, tutti impersonabili nelle 4 ore di gioco che abbiamo fatto. Dal punto di vista della segmentazione del punto di vista narrativo Resident Evil 2 assomiglia a Resident Evil 6, il quale a sua volta era un modo per riportare in auge il survival horror del 1998, pur con un altro livello di profondità nel gameplay e nella narrazione.

A cominciare dalla storia che, rispetto ai recenti capitoli di Resident Evil, è più semplice e, per certi versi più pura, ripulita dalle eccessive complicazioni a cui è andato incontro il brand tra gli innumerevoli capitoli videoludici e cinematografici. Qui la Umbrella Corporation intende progettare a tutti i costi il suo Virus G, benché le distorsioni a cui sta portando sono ormai evidenti a tutta la popolazione, dopo che l'infezione si è trasmessa dalla famosa villa del primo Resident Evil al centro della Raccoon City di Resident Evil 2.

Ciò che si nota subito all'inizio dell'avventura è il ripristino dell'originale senso della scoperta di Resident Evil, dove niente di ciò che circonda il giocatore è come sembra in un primo momento. Non puoi dare nulla per scontato proprio come non potevi dare nulla per scontato da videogiocatore degli anni '90, dove tutti gli oggetti 3D con cui ti imbattevi potevano incastonarsi permanentemente nella tua memoria.

Leon e Ada Wong si trovano nella struttura sotterranea sotto la centrale della polizia, si impossessano una tessera magnetica e sono subito all'aperto. Un grosso viale bagnato dalla fitta pioggia vede ammassate diverse auto, mentre i due per proseguire devono oltrepassare un negozio d'armi.

Si tratta dell'iconico negozio di Kendo, il quale non sembra molto propenso ad accogliere pacificamente Leon e Ada. Notiamo come il taglio tra cutscene e gameplay sia netto, forse in maniera fin troppo marcata, allontanandosi dallo stile continuativo che abbiamo imparato a conoscere con giochi come Red Dead Redemption o i titoli Naughty Dog.

Detto questo, bisogna sottolineare come Capcom abbia voluto accertarsi della tenuta cinematografica del suo nuovo gioco. I personaggi sono molto credibili, con espressioni facciali che non hanno nulla da invidiare ai videogiochi di ultima generazione. Questo contribuisce alla resa finale di questi personaggi iconici, riprodotti in un modo che non farà rimpiangere ai fan lo spessore che i vari Leon, Ada a Claire avevano nel Resident Evil 2 originale e che soprattutto hanno accumulato lungo tutti questi anni di evoluzione videoludica, attraverso citazioni di varia natura e ritorni roboanti. La parte puramente narrativa, dunque, non ha nulla da invidiare a quella di The Evil Within, tanto per citare un altro gioco con uno stile di racconto non troppo distante.

I due protagonisti adesso si avventurano nel sistema fognario sotto al negozio, e sono alla ricerca di Annette Birkin, la ricercatrice della Umbrella Corporation che ha diffuso il virus. Leon viene attaccato da un alligatore trasformato dall'infezione e rimane stordito, bisogna proseguire nei panni di Ada.

Lei, adesso, si libera dell'impermeabile e rimane in un succinto vestito rosso: si tratta dell'iconico abito reso famoso proprio da Resident Evil 2 e utilizzato anche dal personaggio interpretato da Milla Jovovich nella serie cinematografica. Ada è poi dotata di quello che viene definito rilevatore EMF, ovvero uno strumento che serve a individuare i cavi e a prendere il controllo delle apparecchiature elettroniche a cui sono connessi. Tutta questa fase del gioco è basata su questo strumento, che consente ad Ada di muoversi tra i vari locali, inizialmente bloccati, della struttura sotterranea.

Mentre risolve questi enigmi, però, il giocatore deve contrastare gli zombi, realizzati anch'essi in maniera tale da lasciare poco, o nullo, spazio alle critiche. Sono molto difficili da affrontare, resistono ai proiettili, anche in testa, e hanno un comportamento differente a seconda delle circostanze. Si avvinghiano al personaggio interpretato dal giocatore in maniera dinamica a seconda della direzione dalla quale lo attaccano. Possono agganciarsi alle gambe o possono attaccare da dietro, sbucando dal buio. Producono dinamicamente suoni che aumentano la tensione del giocatore: per esempio sbattendo i pugni su una porta, alla ricerca del giocatore.

Ada si trova in un ambiente molto buio, in cui tubi e le strutture metalliche non le rendono chiaro verso la direzione verso la quale proseguire, mentre con il suo rilevatore è alla ricerca delle combinazioni elettriche giuste per sbloccare le porte. Di Annette non c'è traccia, solo qualche zombi. La sensazione originale di Resident Evil per cui si ha sempre un proiettile in meno rispetto a quello che servirebbe per far fuori definitivamente lo zombi è esaltata ai massimi livelli. Preservare le risorse è sempre cruciale, e molto spesso conviene aggirare gli zombi piuttosto che far rumore, allertare altre creature trasformate e sprecare proiettili. Si può anche usare la torcia per abbagliare e confondere per qualche istante lo zombi.

La reattività dei personaggi non è perfetta, come vuole la tradizione Resident Evil. Non ci troviamo neanche all'eccesso di Resident Evil 5, dove era veramente complicatissimo gestire il personaggio, oltre che frustrante. Qui il compromesso alle meccaniche di movimento è quello giusto, anche perché esalta la capacità di prendere la mira e colpire lo zombi nelle aree più sensibili.

Si chiama Resident Evil 2 ma avrebbe potuto benissimo chiamarsi Resident Evil 8
Gli zombi, inoltre, possono essere feriti in varie parti del corpo, con reazioni differenti. Si può sparare alle loro gambe, in modo da impedire loro di camminare. E ci si può aiutare con coltelli e granate stordenti, anche come ultima risorsa nel momento in cui cercano di avvinghiarci.

Questa parte è veramente molto difficile, perché Ada dispone di un armamentario molto più risicato rispetto a Leon e a Claire, ed è costretta quasi sempre a sfuggire dalla presa degli zombi, troppo resistenti rispetto alla disponibilità di munizioni nell'area. C'è la modalità assistita, che riduce la resistenza e l'agilità degli zombi, e questa rende il gioco un po' più abbordabile. Perché Resident Evil 2, al livello di difficoltà normale, è un gioco ostico, emozionante e angosciante come vuole la tradizione della serie e, in particolare, gli storici due capitoli originali.

Ada Wong

Leon S. Kennedy

Claire Redfield

Sherry Birkin

Gli zombi non sono l'unico avversario da affrontare: ci siamo imbattuti anche in Tyrant e Licker nella parte che abbiamo affrontato. I Tyrant in particolare non apparivano nell'avventura principale del Resident Evil 2 originale, ma solo con la seconda run di ogni personaggio. Qui mantengono le prerogative originali, ovvero sono incredibilmente resistenti e, nelle prime battute di gioco con Ada, vanno obbligatoriamente aggirati. Per chi non li ricordasse, sono degli umanoidi molto grossi con colorito della pelle particolarmente pallido.

Ancora più interessanti i Licker, dei mostri quadrupedi ciechi come le talpe. Spostando leggermente il joystick analogico del gamepad saremo in grado di muovere il personaggio in maniera particolarmente circospetta, riducendo ai minimi termini il rumore delle suole delle scarpe che sbattono contro il pavimento. In questo modo riusciremo ad aggirare i Licker che, però, attenzione, si producono improvvisamente in movimenti repentini, capaci di far schizzare il cuore all'impazzata anche al più impassibile dei giocatori. Solo mantenendo la calma in questi frangenti, senza produrre movimenti inconsulti, riusciremo a passare incolumi rispetto all'attenta, ma cieca, guardia dei Licker.

Tyrant

G Adult

Nell'inventario, come da tradizione, si possono combinare gli oggetti e potenziare le armi. Lo spazio a disposizione per conservare gli oggetti è ridotto, e questo vuol dire che spesso dovremo scartare delle risorse raccolte o riporle nelle casse deposito che si trovano presso i checkpoint principali, per poi recuperarle in un secondo momento quando effettivamente serviranno. Si può anche realizzare una miscela di due piante differenti che rimuove ogni tossina dal corpo e ripristina una piccola parte di salute. O combinare diversi tipi di proiettili per creare munizioni acide o esplosive, o ancora granate con vari tipi di effetti: solo con queste armi molto potenti è possibile sconfiggere definitivamente un Tyrant.

Gli zombi sono sempre troppo resistenti rispetto alla disponibilità di munizioni
Ada raggiunge finalmente Annette, ma sviene dopo essere stata sottoposta a tanto stress da parte degli zombi che si trovano nell'area e per via di un intenso incontro con Annette. La storia prosegue dal punto di vista di Leon in maniera parallela rispetto a quanto vissuto con Ada. Questa parte della demo finisce così mentre nella successiva interpretiamo Claire.

Lei si trova ancora nella centrale di polizia, ed è in compagnia di Sherry Birkin, la piccola figlia di Annette. Una cutscene mostra come un uomo corpulento minaccia le due donne e rapisce Sherry, portandola con sé fuori dalla centrale e lasciando Claire imprigionata all'interno. Serve una tessera magnetica per uscire dalla centrale e proseguire nella ricerca di Sherry, ma non sarà così facile procurarla come prima con Leon.

Qui le meccaniche di gioco cambiano considerevolmente: da avventura lineare quale Resident Evil 2 è con i due precedenti personaggi, adesso sembra di trovarsi in un gioco votato all'open world. Ci sono tantissimi locali da esplorare nella centrale della polizia, con il giocatore che può rinvenire diversi tipi di upgrade per le armi di Claire, così come per le cure e per le munizioni. Ad esempio, si trova un calcio per la spalla del fucile a pompa che ne aumenta la stabilità.

Claire scopre che l'aggressore è niente meno che il commissario della polizia Brian Irons, forse troppo semplicisticamente considerato come un uomo esemplare dalla comunità di Raccoon City. Qui bisogna affrontare una serie di enigmi per poter rinvenire la tessera magnetica, che si rivelano particolarmente piacevoli perché spezzano l'atmosfera carica della tensione alimentata dalla presenza degli zombi. Claire impara a sfruttare gli ambienti per arrecare danno agli zombi e scopre che coltello e granate sono l'ultima risorsa prima di soccombere a una presa degli zombi.

L'esplorazione è molto simile a quella vissuta in Resident Evil 7. Per poter accedere all'ufficio del commissario dove si trova la tessera, inoltre, Claire deve trovare tre tipi di chiavi, a forma di trifoglio, cuore e quadrato. In un locale attiguo allo sfarzoso ufficio del commissario, che tra le altre cose annovera un tavolo da biliardo e una tigre imbalsamata, Claire trova la tessera, protetta però da robuste sbarre apribili solo ritrovando dei congegni elettrici che servono per riavviare il quadro elettrico che regola l'apertura della porta del gabbiotto. Claire deve esplorare la struttura, sia lo scantinato che la torre dell'orologio per entrare in possesso delle due scatoline con i congegni elettrici, aprirle e posizionare gli elementi nel quadro.

In definitiva, Resident Evil 2 è un titolo talmente geniale nel modo di istituire un nuovo concetto di remake per i videogiochi che potrebbe rivelarsi uno dei migliori titoli in assoluto il prossimo anno, quando uscirà. Proprio perché non è un semplice rifacimento ma, come detto, un gioco che trae ispirazione dalla storia e dalla filosofia del capolavoro del '98, innestandoli all'interno di una cornice di gioco innovativa e al tempo stesso evolutiva rispetto a Resident Evil 4 e 7, con alcune idee e avversari che tornano anche da Resident Evil 3 Nemesis. Rimane qualche perplessità sul lato tecnico, perché la transizione tra cutscene e gameplay non è fluidissima e le texture molto spesso in risoluzione fin troppo bassa (lo abbiamo provato su PS4 liscia).

Ma il fan di survival horror e di Resident Evil molto difficilmente rimarrà deluso da un tentativo del genere, anzi c'è il serio rischio che ne rimanga convintamente affascinato. Se chiedete a un appassionato della serie: "Perché un remake di Resident Evil 2 e non del primo capitolo?" lui probabilmente vi risponderà "Perché Resident Evil 2 è stato uno dei migliori videogiochi di sempre". Come dargli torto?

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10 Commenti
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ROBHANAMICI04 Dicembre 2018, 18:16 #1
Bravi complimenti, ottima pre-recensione. Da appassionato della saga, sempre più invogliato a comprarlo. Grazie mille.
Madcrix04 Dicembre 2018, 18:59 #2
"Perché un remake di Resident Evil 2 e non del primo capitolo?"


Risposta dell'appassionato:

Perché il remake del primo esiste dai tempi del Gamecube ed è stato remasterizzato in HD più e più volte ed è perfetto così com'è?
Therinai04 Dicembre 2018, 21:58 #3
Mi spiace ma mi rifiuto di leggere l'anteprima, a intuito contiene troppe anticipazioni rispetto a ciò che posso tollerare per quello che si rivelerà essere un masterpiece.
Mi sentivo già sicuro con la prima demo fatta provare non ricordo in che occasione, qualche tempo fa. A questo punto evito di rovinarmi la sorpresa e aspetto il 25 gennaio... che è un venerdì, magari mi prendo due giorni di ferie e faccio una bella full immersion, oltre che videoludica anche di vita, perché mi aspetto di tornare ad essere 12enne giocandoci
Comuunque al momento mi lamento solo di una cosa: Claire e Ada sembrano due ragazzine del liceo, secondo me hanno esagerato nel caratterizzarle così giovani (ben inteso che sono due oneste turbofighe).
Beh, mi lamenterei anche del prezzo assurdo per la limited edition, la cui versione europea mi pare la più sfigata tra l'altro Ma non è certo necessaria, anche se mi sarebbe piaciuto poter festeggiare questo grande ritorno e evento con tutta la paccottiglia uffff
nickname8804 Dicembre 2018, 23:55 #4
Attendiamo con trepidazione.

Nel caso qualcuno lo ricevesse in bundle e non lo volesse io son pronto a comperarvelo.
sgrinfia05 Dicembre 2018, 12:43 #5
Li ho dal primo all'ultimo , i primi stanno in un CD , comunque non vedo l'ora.
bancodeipugni05 Dicembre 2018, 14:15 #6
E' IL MIGLIORE

STAVOLTA MOO COMPRO PROPRIO

pero' non ho mai capito se alla fine ada wong muore o no
e se non muore dal salto giù dalla rampa come ha fatto a uscirne illesa

ma si riesce a giocare con l'intel HD integrale o ci vuole na cosa discreta ?
Dark_Lord05 Dicembre 2018, 16:19 #7
Originariamente inviato da: Madcrix
"Perché un remake di Resident Evil 2 e non del primo capitolo?"


Risposta dell'appassionato:

Perché il remake del primo esiste dai tempi del Gamecube ed è stato remasterizzato in HD più e più volte ed è perfetto così com'è?


quoto, e aggiungo che re remake e re0 erano stati fatti da shinji mikami, il "padre" del primo resident evil psx. sono perfetti così come sono.

Originariamente inviato da: bancodeipugni
E' IL MIGLIORE

STAVOLTA MOO COMPRO PROPRIO

pero' non ho mai capito se alla fine ada wong muore o no
e se non muore dal salto giù dalla rampa come ha fatto a uscirne illesa

ma si riesce a giocare con l'intel HD integrale o ci vuole na cosa discreta ?


ovviamente sopravvive, visto che compare in svariati altri titoli cronologicamente dopo re2


ora mi piacerebbe un remake anche di resident evil 3. era sì inferiore al 2 sotto svariati punti di vista, ma solo l'idea di ri-esplorare le strade e i vicoli di raccoon del 3 con un remake mi garba troppo
Therinai05 Dicembre 2018, 20:24 #8
Originariamente inviato da: Dark_Lord
ora mi piacerebbe un remake anche di resident evil 3. era sì inferiore al 2 sotto svariati punti di vista, ma solo l'idea di ri-esplorare le strade e i vicoli di raccoon del 3 con un remake mi garba troppo


Anche a me piacerebbe un remake del 3, non ricordo con esatezza cosa non convinse di quel capitolo, in fin dei conti era uguale a RE2 tecnicamente, con la differenza che si seguiva la storyline di Jill Valentine. Non so perché mi sono rimaste impresse le sue parole, pronunciate quando arriva al primo (mi pare) save point: "September 28, daylight. Somehow i'm still alive". Comunque RE3 meriterebbe il remake anche solo per quanto è bona Jill
bancodeipugni05 Dicembre 2018, 21:03 #9
Originariamente inviato da: Dark_Lord
quoto, e aggiungo che re remake e re0 erano stati fatti da shinji mikami, il "padre" del primo resident evil psx. sono perfetti così come sono.



ovviamente sopravvive, visto che compare in svariati altri titoli cronologicamente dopo re2


ora mi piacerebbe un remake anche di resident evil 3. era sì inferiore al 2 sotto svariati punti di vista, ma solo l'idea di ri-esplorare le strade e i vicoli di raccoon del 3 con un remake mi garba troppo

si ma non c'e' una sequenza originale (non da sorgente anonima) in cui si vede come fa a salvarsi dal burrone ?

no, il 3 in proporzione fa cagare... cortino, in un'ora si finisce... grafica bruttina, e quella pessima idea di doversi preparare le amalgame per fare i proiettili che magicamente si forgiano proiettili per la magnum....

una volta che sai come gestire il buzzone che ti viene dietro, è tutto un trito e ritrito degli stessi scenari del 2...

e anche la storia a bivii tipo topolino che poi non cambia un cazzo è un rimedio voluto per allungare il brodo

sembra fatto con gli avanzi del gioco prima...
bancodeipugni05 Dicembre 2018, 21:07 #10
Originariamente inviato da: Therinai
Anche a me piacerebbe un remake del 3, non ricordo con esatezza cosa non convinse di quel capitolo, in fin dei conti era uguale a RE2 tecnicamente, con la differenza che si seguiva la storyline di Jill Valentine. Non so perché mi sono rimaste impresse le sue parole, pronunciate quando arriva al primo (mi pare) save point: "September 28, daylight. Somehow i'm still alive". Comunque RE3 meriterebbe il remake anche solo per quanto è bona Jill


pero' potrebbero fare un remake dove a un certo punto arriva rick grimes a fare una sequenza e daril dixon

tanto la balestra c'e' già (arma del cazzo tra l'altro... ci vogliono 40 frecce per fare una lira)

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