Mario + Rabbids: Super Mario sviluppato in Italia

Mario + Rabbids: Super Mario sviluppato in Italia

Mario + Rabbids Kingdom Battle è un gioco sviluppato da Ubisoft nella sua sede italiana. Direttore creativo e principale responsabile del progetto è Davide Soliani

di pubblicato il nel canale Videogames
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Gli insopportabili Rabbids devastano il Regno dei Funghi

Gli odiosi Rabbids sono una delle creazioni più riuscite di Ubisoft: una masnada di esserini brutti, fastidiosi, antipatici e pasticcioni, in grado di seminare lo scompiglio in ogni luogo dove si presentano. L’unico scopo di questi simil-conigli sembra, infatti, fare scherzi (possibilmente dolorosi), imitare (in modo fastidioso) il comportamento di chi incontrano e prodursi nelle attività quanto più possibile sciocche e pericolose.

Mario + Rabbids Kingdom Battle è uno strategico bellico a turni, in cui l’utente sarà chiamato ad attraversare il Regno dei Funghi, combattendo una battaglia dietro l’altra, secondo uno stile che ricorda quello del celebre XCOM e di altri titoli della categoria strategica
Questa volta la loro insopportabile invasione interesserà nientemeno che il mitico Regno dei Funghi, la terra di Mario, Peach, Luigi & co.

L’incipit della vicenda è tanto fantasioso quanto lineare: una non meglio identificata ‘maga dell’informatica’ ha progettato un visore in grado di far fondere tra loro due oggetti, mixandone le proprietà base: scopo primario dell’invenzione è dare una risposta alla costante domanda di energia propria dell’essere umano. Questa ragazza - con evidenti interessi ‘nerd’ - è anche una fan sfegatata di Super Mario Bros, tanto è vero che tutta la sua postazione di lavoro (la classica ‘cameretta’) è tappezzata di memorabilia dedicate al Regno dei Funghi.

Sentendo il bisogno di prendersi una pausa, la programmatrice si allontana dalla scrivania, lasciando a presidiare la stanza solo il proprio assistente meccanico Beep-O (una sorta di dischetto volante). All’improvviso la lavatrice-macchina del tempo degli infami Rabbids compare nella stanza. I nevrotici conigli assaltano tutto quello con cui possono farsi del male ed è solo questione di pochi istanti, prima che si impossessino del visore, creando le più improbabili ‘fusioni’ tra oggetti e antipatici Rabbids stessi.

Prova e riprova, un infame Rabbid si fonde con il visore e, in maniera del tutto casuale, fa sì che alcuni orribili conigli, ‘mixati’ con le i gadget del Regno dei Funghi presenti nella stanza, diventino nientemeno che uno spocchioso Rabbid Peach, uno squinternato Rabbid Luigi e un improponibilmente baffuto Rabbid Mario.

È poi il turno della lavatrice-macchina del tempo per essere colpita: questo produce un vortice che risucchia Beep-O e tutto il patetico esercito di conigli. Personaggi ed oggetti vengono così catapultati - giganti - nel Regno dei Funghi, gettando il mondo di Mario & co. nel caos più totale. Da un lato i pessimi Rabbids si divertono nell’utilizzare ogni oggetto per seminare fastidio e distruzione, dall’altro lo smarrito Rabbid fuso con il visore prosegue ad effetuare trasformazioni dannose e casuali. Quando poi entrerà in scena Bowser Jr., la situazione sembrerà precipitare definitivamente.

Ecco allora Mario - e chi se no? - affiancarsi allo stralunato Rabbid Luigi e al vezzoso Rabbid Peach per cercare di riportare l’ordine nel proprio universo, salvando anche i funghi, Luigi, Yoshi e compagnia.

Gli stupidi Rabbids...tattici?

Nonostante un approccio scanzonato a livello di trama, una veste grafica colorata, tonda e ‘morbida’, Mario + Rabbids Kingdom Batlle propone un gameplay lento e riflessivo. Il gioco è, infatti, uno strategico bellico a turni, in cui l’utente sarà chiamato ad attraversare il Regno dei Funghi, combattendo una battaglia dietro l’altra, secondo uno stile che ricorda quello del celebre XCOM e di altri titoli della categoria strategica.

L'approccio che Ubisoft Milano propone ai giocatori non è né cervellotico, né troppo rigido
Intendiamoci: l’approccio che Ubisoft Milano (e Paris) propone ai giocatori non è né cervellotico, né troppo rigido. M+R è uno strategico da subito molto comprensibile e padroneggiabile che, pur offrendo un discreto livello di sfida e richiedendo spesso di pianificare con perizia le proprie mosse, non pretende mai un eccessivo impegno per comprenderne dinamiche e regole. La sensazione è che Ubisoft Milano abbia voluto produrre un titolo sufficientemente articolato da poter attirare anche i giocatori esperti, senza però addentrarsi troppo in profondità nel genere strategico, per non scoraggiare un’utenza più giovane o casual, decisamente diffusa tra i possessori delle console Nintendo.

A conti fatti, M+R sembra strizzare maggiormente l’occhio a questa seconda tipologia di giocatori ma, chiariamolo subito, non delude nemmeno gli utenti più smaliziati.

Ci troveremo per tanto a comporre un team di tre personaggi, ma con dei vincoli. Mario dovrà sempre essere in campo, così come almeno un Rabbid trasformato. Prevedibilmente, ogni personaggio ha punti di forza e di debolezza differenti dagli altri: imparare a gestire le singole qualità, in un efficace gioco di squadra e adottando un comportamento adeguato alle varie situazioni, è da subito essenziale.

Proprio in questa differenziazione si evince una delle maggiori semplificazioni del titolo di Ubisoft Milano. Anzitutto, per quanto esistano abilità peculiari per ciascun personaggio, non esistono differenze così profonde da rendere un combattente assolutamente inadatto a qualche situazione. Lo stesso obbligo di utilizzo per Mario rende l’approccio ai combattimenti in qualche modo più lineare e guidato. Anche il fatto che alcuni personaggi risultino rapidamente decisamente più efficaci di altri, fa sì che le incertezze del giocatore siano ulteriormente ridotte. È proprio nello sviluppo del personaggio che M+R compie la più evidente semplificazione rispetto ai titoli ‘seri’ del genere.

La battaglia si sviluppa attraverso tre tipologie d’azione. Mario e compagni, in ogni turno, si possono muovere, possono attaccare e possono utilizzare una tecnica.

Il movimento è presto completato da azioni dinamiche d’attacco (scivolate, salti in testa…) ed è primariamente votato a mettere i nostri combattenti nella posizione migliore per far fuoco contro i nemici ed essere al riparo dagli attacchi rivali). Il campo di battaglia è diviso in caselle e presenta coperture: compito dell’utente è pianificare l’azione in base alla tipologia dei nemici e alla conformazione dello scenario. Ovviamente, poi, si tratta reagire tempestivamente alle azioni dell’avversario. Il tutto è semplice e fluido, ma è necessario pensare bene a quello che si vuole fare, massimizzando l’utilizzo delle qualità del nostro team e limitando la loro esposizione al fuoco nemico (anche perché l’energia vitale degli eroi si ricaricherà in modo completo solo dopo le battaglie più importanti).

Gli attacchi sono principalmente affidati ad armi da fuoco che Beep-O donerà agli eroi dopo il loro primo incontro (grazie alla generosità di un fan misterioso). I fucili ‘principali’ - che possono essere upgradati tramite acquisti nello store di gioco, investendo le monete raccolte nel corso dell’avventura - variano per danno arrecato e per ‘effetti speciali’ (e relativa frequenza d’accadimento) che possono essere generati (spinta, esplosione di miele, ustioni…). Gli eroi possono anche equipaggiare un’arma secondaria, che varia rispetto alla tipologia del personaggio: i più offensivi avranno a disposizione strumenti aggressivi, utili per il corpo a corpo; quelli più difensivi, invece, avranno modo di utilizzare attrezzi che permettono di colpire il nemico dalla distanza.

Le tecniche sono una coppia di abilità per personaggio che può riguardare il singolo eroe o tutto il team. Questi sono vari: si va da un colpo addizionale esploso durante il turno dei nemici, alla possibilità di curare sé stessi e i compagni, di aumentare la mobilità del team e così via…). Questi poteri necessitano sempre di qualche turno per ricaricarsi. Tutto è molto comprensibile e chiaro: pro e contro delle nostre scelte non sono quasi mai in dubbio e, anche per via della rosa di interventi piuttosto limitata, solitamente si è in grado di padroneggiare ogni situazione. Le combo effettuabili sono gustose ed efficaci e sarà davvero necessario comprendere l’intero sistema di attacco e difesa - come detto non propriamente vastissimo - per procedere efficacemente nell’avventura.

La dinamica dello scontro è intelligentemente lasciata in mano all’utente che potrà alternare tutte le azioni e tutti i personaggi a piacere.

Un buon sistema tattico deve confrontarsi con un’IA ben preparata. Solo così, infatti, la sfida potrà rivelarsi interessante e divertente. Da questo punto di vista, Ubisoft Milano ha svolto un lavoro egregio: i bruttissimi Rabbids sono nemici diversificati, credibili e probanti. Soprattutto sanno reagire con buona prontezza alle scelte del giocatore. Questo buon livello di IA, abbinato a un interessante level design, fa sì che ogni battaglia sia accattivante e unica. La varietà è garantita dalle diverse tipologie di nemici, dalla presenza di alcune impegnative boss-fight (che cambiano completamente le carte in tavola rispetto ai combattimenti ‘normali’) e dal variare degli obiettivi del singolo scontro (eliminare tutti i nemici, solo alcuni di essi, raggiungere un punto sulla mappa, proteggere un personaggio non combattente…). Componente decisiva - e ben studiata - è la struttura del campo di battaglia, che Ubisoft non ha mai lasciato al caso.

Completa l’offerta ludica della campagna principale una componente esplorativa che viene esaltata da una serie di rompicapo da risolvere. Il livello di questi enigmi non è mai eccessivamente impegnativo, così come la vastità delle mappe evita che l’esplorazione si troppo prolungata. Si tratta, comunque, di diversivi efficaci, in grado di spezzare il ritmo in modo ispirato.

Lo sviluppo dei personaggi è semplice: collezionando vittorie brillanti, si otterranno delle sfere che potranno essere investite nello sblocco di abilità nuove o potenziamenti di quanto già in nostro possesso. Il tutto strutturato secondo un chiaro menù ad albero, suddiviso nelle aree di movimento, attacco, tecniche e attraverso un ‘percorso’ addizionale, in grado di migliorare le statistiche base del personaggio. Come detto, la scelta di contenere questa componente del gioco (se pensiamo alla profondità evolutiva dei personaggi di XCOM…) consente di accrescere esponenzialmente fruibilità e immediatezza di M+R, limitandone però profondità e varietà.

Collezioni, lavoro di squadra e sfide addizionali

La campagna in singolo - la spina dorsale del gioco: proseguendo in essa si sbloccano modalità addizionali, personaggi, armi, collezioni… - dura oltre 20 ore, specie se si desidera ottenere risultati eccellenti nei vari scontri e se si vuole andare a fondo di tutte le sfide, più o meno segrete, che si sbloccano attraverso l’esplorazione e la vittoria negli scontri ‘base’. Proprio le battaglie addizionali rappresentano le prove più ardue e severe che dovremo affrontare. È in queste circostanze che M+R saprà diventare davvero spietato (riducendo al minimo i turni concessi al giocatore e disponendo in modo davvero scomodo gli eroi).

La vena di collezioni e di imitazione dei fetidi Rabbids si respirerà lungo tutta l’avventura: Mario e i suoi, infatti, esplorando il Regno dei Funghi e risolvendo enigmi situazionali, accederanno a casse del tesoro contenenti i progetti per nuove armi (da acquistare con le monete raccolte), brani musicali, modelli 3D dei personaggi ed immagini collezionabili.

La componente multiplayer è limitata a delle missioni cooperative che si sbloccano proseguendo nella campagna principale. Peccato non avere la possibilità di sfidare un amico, ma va detto che anche lo story mode si presta assolutamente ad essere giocato assieme a qualcuno: struttura a turni, immediatezza e chiarezza di menù ed azioni consentono sempre di ragionare assieme sulla prossima mossa da effettuare, regalando più di una soddisfazione.

Mario, I love you

Elemento di contorno, ma quanto mai pregiato, è l’affetto nei confronti di Mario con cui Ubisoft Milano ha letteralmente farcito M+R. Al di là della perfetta caratterizzazione dei personaggi del Mondo dei Funghi, infatti, tutta la nostra esperienza in game sarà all’insegna della citazione e dei riferimenti all’universo mariano. In questo - bisogna ammetterlo - aiuta la propensione all’imitazione e al plagio propria degli zotici Rabbids: i conigli, infatti, una volta ‘invaso’ il Regno della Principessa Peach, non faranno altro che scimmiottare i suoi abitanti, imitandone look e atteggiamento, cercando persino di fare incetta di souvenir.

Il Regno dei Funghi ricreato in M+R presenta delle licenze poetiche, ma ha anche delle location perfettamente riconoscibili. Questo fattore, unito alla presenza di un mucchio di personaggi ‘mitici’ e all’utilizzo di molti brani musicali provenienti dai vecchi titoli ‘mariani’, non fa altro che gratificare l’appassionato di Nintendo. A modo loro, anche gli indisponenti Rabbids riescono a strappare qualche sorriso affettuoso, se non altro per i loro continui tentativi di impersonare anche alcuni dei più iconici rivali di Mario.

Fattore Switch e tecnica

M+R si rivela un titolo ideale per esaltare le peculiarità di Switch. Anzitutto è un gioco che, ben si adatta alla fruizione ‘portatile’ ma, grazie alla propria propensione alla cooperazione, funziona egregiamente anche sulla Tv in salotto, in presenza di un team di amici vogliosi di cooperare.

Siamo di fronte a un titolo che sfrutta a dovere la nuova console Nintendo
Tecnicamente, siamo di fronte a un titolo che sfrutta a dovere la nuova console Nintendo e che riesce a catturare alla perfezione lo spirito del Regno dei Funghi: colori, grafica, realizzazione degli scenari, colonna sonora (musiche e ‘versi’): tutto è al proprio posto e compie il proprio dovere. Non si tratta di un titolo particolarmente spettacolare, certo, ma M+R ha assolutamente lo stile giusto per raccontare un’avventura di Mario.

Va comunque segnalato - come difetto più evidente -, nelle fasi esplorative, qualche rallentamento piuttosto marcato: per quanto non si tratti di qualcosa di particolarmente piacevole, va detto che si tratta di eventi sporadici.

Commento finale

Mario + Rabbids Kingdom Battle è un titolo ben realizzato, capace di sfruttare le potenzialità tecniche e ludiche di Switch fino in fondo. Allo stesso modo, la Ubisoft Milano, sotto la direzione di Davide Soliani, ha compiuto un lavoro egregio nel catturare lo spirito e lo stile del mondo di Mario, riuscendo a inserirvi, in modo efficace e interessante, persino gli ingombranti Rabbids.

Il gioco è uno strategico a turni che, per impostazione base, può ricordare - notevolmente semplificato - XCOM. M+R richiede pianificazione e dedizione - nonostante una curva di apprendimento piuttosto morbida, le battaglie non sono mai scontate - ed è ‘graziato’ da un’IA decisamente performante.

Ubisoft Milano, sotto la direzione di Davide Soliani, ha compiuto un lavoro egregio nel catturare lo spirito e lo stile del mondo di Mario, riuscendo a inserirvi, in modo efficace e interessante, persino gli ingombranti Rabbids
Certo, il prodotto di Ubisoft, rispetto ai capisaldi ‘seriosi’ del genere, resta uno strategico piuttosto semplificato e con variabili tutto sommato limitate. In particolare sono lo sviluppo dei personaggi e le scelte circa la composizione del team ad essere molto ‘snelle’ e lineari. In questo modo, sacrificando un po’ di profondità, si ottiene un’immediatezza e una fruibilità che molti ‘titoloni’ dello stesso genere non riescono a raggiungere in nessun modo. Il rischio, chiaramente, è quello di risultare un po’ monotono per il giocatore più esperto.

A conti fatti, però, prevale il divertimento, vuoi per l’effettiva sfida offerta dagli scontri, vuoi per il cast ‘mitico’, vuoi per il ‘tremendo’ humor dei fetidi Rabbids, vuoi per le tante variazioni proposte durante gli scontri.

Oltre alle battaglie, M+R arricchisce la propria offerta con delle fasi di esplorazione e degli agili enigmi: si tratta di una variante non invadente e piacevole.

La longevità è garantita da una campagna comunque impegnativa e tutt’altro che breve (molto fruibile anche in compagnia), da una modalità specificamente co-op, da una serie di sfide addizionali da sbloccare e da alcuni segreti da rivelare, oltre a una pletora di collezionabili da raccogliere.

Particolarmente ispirato è il lato ‘citazionistico’ del titolo Ubisoft: ci sono i tremendi Rabbids, è vero, ma al centro c’è comunque il Regno dei Funghi, rivisitato con maestria, rispetto e tanto cuore.

Peccato per qualche calo di frame rate sporadico ma evidente e per l’assenza di un multiplayer competitivo.

PRO

  • Perfetto per Switch
  • Possibilità di cooperare con gli amici
  • Citazioni efficaci e commoventi direttamente dall’immaginario mariano
  • IA eccellente
  • Sistema tattico decisamente godibile
  • I perfidi Rabbids
  • Immediato e accessibile a tutti
  • Semplice gestione del team
  • Team di sviluppo italiano

CONTRO

  • Qualche calo di frame rate
  • Manca un multiplayer competitivo
  • Un po’ troppo superficiale, soprattutto nella gestione del team e nelle variabili tattiche
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