Recensione Fifa 16 dal punto di vista dell'hardcore gamer

Recensione Fifa 16 dal punto di vista dell'hardcore gamer

EA Sports era attesa alla prova del nove, dopo gli errori e i passi indietro patiti da FIFA 15. Pur essendoci avvicinati a questa nuova versione con alcuni timori e qualche scetticismo, possiamo concludere che FIFA 16 ha superato brillantemente l’esame.

di pubblicato il nel canale Videogames
Electronic ArtsFifa
 

EA si riprende il comando

Electronic Arts si è ripresentata ai nastri di partenza della stagione calcistica 2015/2016 dovendosi fare perdonare le tante mancanze che hanno attanagliato FIFA 15. Difetti che, in questi ultimi dodici mesi, hanno contrariato buona parte della community e fatto sorgere un punto interrogativo piuttosto importante sul futuro.

Sì perché Konami nel frattempo ha finalmente portato sul mercato una versione di PES molto convincente non soltanto dal lato tecnico, grazie al supporto del Fox Engine, ma solida soprattutto in chiave ludica, ed era davvero da molto tempo che ciò non accadeva.

Nei sette anni precedenti – sostanzialmente da quando David Rutter ha acquisito il timone della divisione canadese di EA Sports – non c’era mai stata partita, FIFA era diventato il paradigma della simulazione calcistica, mentre Konami si perdeva in un bicchiere d’acqua dopo anni trascorsi al vertice della categoria. La storia è più o meno nota e quindi è inutile dilungarsi oltre, mentre ciò che ci interessa in questa sede è l’inquadramento di tutti quei dettagli che EA Sports è riuscita a modificare e a sostituire nel corso dell’ultimo anno, basandosi soprattutto sui feedback ricevuti dai giocatori.

Il team di sviluppo era infatti chiamato alla prova del nove, conscio di non potersi permettere altri fallimenti e che la delusione delle aspettative del pubblico avrebbe aperto un momento di crisi. Reiterare le cattive scelte dello scorso anno avrebbe quasi certamente liberato il campo per il definitivo ritorno sui lidi di PES di molti appassionati, specialmente di quelli che si erano convertiti nel biennio 2008 e 2009. A maggior ragione se pensiamo che PES 2016 si è andato a porre in continuità rispetto alla sua precedente versione, migliorando tanti piccoli dettagli sia nel sistema di gioco che sul piano tecnico. Pensiamo ad esempio all’inserimento del meteo dinamico, che rimane una caratteristica distintiva e determina influenze evidenti anche nello stile di gioco.

Tornando a FIFA 16, EA Sports ha deciso di concentrarsi soprattutto sul bilanciamento degli equilibri difensivi, che è stato uno dei peggiori punti dolenti riscontrati lo scorso anno. Il grande peso specifico dell’attacco conduceva spesso ad azioni insensate, dribbling portati avanti sciroppandosi l’intera linea difensiva, per non parlare della quantità eccessiva di reti segnate e della fisica esagerata dei portieri. Fattori che, una volta combinati insieme, contribuivano a rendere l’esperienza meno appagante del solito e a tratti frustrante, specialmente nelle partite classificate online.

Durante le sessioni preview dei mesi scorsi EA Sports assicurava di aver apportato ben venticinque modifiche alla linea difensiva, necessarie soprattutto per incrementare l’agilità e i tempi di risposta, anche nei confronti di quegli attaccanti che notoriamente sono più difficili da marcare. Veniva inoltre auspicato un chiaro miglioramento degli equilibri anche negli scontri diretti tra giocatori, coadiuvato da un deciso rallentamento della velocità di gioco e della facilità di progressione con la palla tra i piedi. Inoltre si faceva leva anche sulla rivisitazione degli algoritmi che gestivano il centrocampo, grazie a un netto miglioramento nella reattività di recupero dei palloni persi e nei contrasti. Tutto ciò avrebbe dovuto evitare che si creassero eccessivi divari tra il reparto offensivo e quello difensivo e, sebbene la demo uscita qualche settimana prima del lancio ufficiale ci avesse lasciato alcuni dubbi, le nostre incertezze se ne sono andate dopo aver provato a fondo l’edizione definitiva.

 
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