È tempo di Game of Thrones per Telltale

È tempo di Game of Thrones per Telltale

La società esperta in avventure a episodi ha da poco rilasciato la prima parte della trasposizione della nota serie televisiva targata HBO, ispirandosi alle trame originali contenute nei libri di George R.R. Martin. Ritornano molti elementi distintivi di loro titoli precedenti come The Walking Dead, Tales of Monkey Island e The Wolf Among Us, affiancati in questo caso da epiche battaglie su larga scala. Stefano ci racconta tutto, avendo provato il primo episodio, Iron from Ice, su iOS.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Episode 1: Iron from Ice

Negli ultimi anni, Telltale si è creata un nome soprattutto realizzando giochi più che apprezzabili legati a franchise particolarmente pesanti. Solitamente, si è trattato per avventure testuali, costituite da dialoghi a scelta multipla, numerosi bivi narrativi e sporadiche fasi d’azione (spesso deputate a Quick Time Event).

Celebre è la serie dedicata a The Walking Dead, forse il lavoro meglio riuscito di Telltale. Personalmente, non avendo mai seguito il serial imperniato sugli zombie, non ho mai provato le avventure ad esso dedicate. Di Telltale, però, ho giocato Tales of Monkey Island (soddisfacente a metà) e, soprattutto The Wolf Among Us, la saga dedicata all’universo di Fables, l’ambizioso fumetto ideato da Bill Willingham.

The Wolf Among Us è un prodotto emblematico del modo di fare di Telltale: un’avventura testuale e investigativa, fatta di dialoghi a scelta multipla e di QTE d’azione. Dal punto di vista ludico, qualcosa di interessante, per quanto abbastanza ‘limitato’. Dal punto di vista della narrazione e dell’appeal (scaturito dalla licenza), invece, davvero un prodotto interessantissimo.

The Wolf Among Us catturava piuttosto bene l’immaginario di Fables - anche se con qualche imprecisione non del tutto secondaria - e, dal punto di vista dell’intrigo, dopo una partenza sfolgorante, arrivava a conclusioni un po’ banali, frutto forse di un iter di sviluppo piuttosto travagliato.

Il ‘pezzo da 90’ annunciato da Telltale, però, è stata l’acquisizione della licenza di Game of Thrones, il popolarissimo serial tv di HBO, tratto dai romanzi di George R. R. Martin. Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, poi portate in Tv come il Trono di Spade, sono un recente e sfolgorante ‘caso’ letterario.

I libri di Martin, dalla prosa secca e funzionale, si sono imposti al grande pubblico per svariati motivi: prima di tutto, l’aver creato un universo articolato, complesso, enorme ma comunque coerente. In Westeros (ed Essos) si muovono tantissimi personaggi, che tratteggiano vicende di guerra, politica ed intrigo, in un contesto comparabile a quello del medioevo europeo. La maestria di Martin, però, è stata quella di ‘spolverare’ questo mondo credibile e fin troppo realistico, con un pizzico di sovrannaturale, sempre presente, ma mai (per ora) davvero risolutivo.

Un’altra superba qualità delle Cronache risiede nella loro cruda imprevedibilità. Martin non ha pietà: morti cruente e ‘spettacolari’ si susseguono, non risparmiando nemmeno personaggi iper-popolari e simil-protagonisti, rendendo tutta la storia piena zeppa di colpi di scena.

Questa libertà di sacrificio dei personaggi più importanti, è resa possibile anche per via dello stile narrativo scelto da Martin, che racconta tutte le vicende delle ‘Cronache’ dal punto di vista di numerosi protagonisti, e non seguendone solo uno.

La sfida di Telltale, di fronte a un universo così ricco, complesso e popolare, era certamente non di poco conto. Così come l’hype scaturito dall’annuncio del gioco era stato subito enorme. Vediamo come il team di programmazione statunitense ha svolto il proprio compito.

 
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