Huawei Mate 30 Pro: ancora uno dei migliori sul mercato (e i servizi di Google sono secondari)

Huawei Mate 30 Pro: ancora uno dei migliori sul mercato (e i servizi di Google sono secondari)

Il nuovo Huawei Mate 30 Pro è arrivato in Italia. Lo ha fatto senza i servizi di Google ma è palese come il suo valore tecnologico risulti tale da renderlo uno dei migliori smartphone del momento pronto a cedere forse il passo solo al futuro Huawei P40 Pro. Lo abbiamo ripreso in mano per capire quanto i servizi di Google siano necessari e quanto sia difficile implementarli.

di pubblicato il nel canale Telefonia
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A distanza di più di un mese dalla sua messa in vendita ufficiale anche in Italia, torniamo a parlare di Huawei Mate 30 Pro, lo smartphone che ha colpito il mondo della tecnologia sia per quel suo comparto tecnico di primissimo ordine sia per l’impossibilità di averlo con i tanto necessari servizi di Google il cui impiego, a causa delle mosse del governo americano, è di fatto impedito a Huawei.

Torniamo a parlarne perché lo abbiamo riprovato dopo la recensione realizzata i primi di ottobre quando ancora non era chiaro se il device sarebbe approdato in Italia e soprattutto a quali condizioni. Huawei Mate 30 Pro è ora venduto sullo store ufficiale dell’azienda cinese ad un prezzo di 1.099,90€ e può dunque essere acquistato da chiunque voglia ottenere uno smartphone top di gamma. Sì, perché riprovandolo quotidianamente le impressioni positive che avevamo avuto durante la recensione sono state confermate e le qualità del telefono fanno passare in secondo piano l’assenza dei servizi di Google che non ci sono, è vero, in prima accensione ma che possono comunque essere in integrati in modo più o meno semplice. Di fatto lo smartphone può lavorare anche senza di essi perché Huawei App Gallery, lo store di app dell’azienda, si sta popolando di applicazioni

Huawei: l’esperienza premia nei numeri e non solo

I numeri sono dalla sua parte perché Huawei Mate 30 Pro in sole 3 ore dalla sua uscita ha venduto, in madrepatria, oltre 1 milione di unità. I due device hanno attirato l’attenzione del pubblico cinese che addirittura ha deciso di accamparsi al di fuori dei negozi con code chilometriche pur di riuscire ad averne uno. Popolarità "in casa" che è aumentata proprio con la situazione venutasi a creare con gli Stati Uniti d’America dando man forte ad un’azienda che non vuole demordere perché sa fare smartphone, dall’hardware al software. 

La promessa di Huawei è stata rispettata. L’azienda aveva dichiarato che la guerra commerciale tra la Cina e gli USA non avrebbe intaccato i piani sulla commercializzazione della serie Mate 30 in Italia. Dal 19 settembre, data di presentazione del Huawei Mate 30 Pro, sono passati alcuni mesi ma di fatto nel suo negozio oggi è possibile acquistare lo smartphone e questo fa capire la caparbietà di un’azienda che vuole garantire agli utenti di oggi di poter usufruire di tecnologie, come lo smartphone, capaci di semplificare la vita quotidiana. 

Per farlo è chiaro che si debba essere competitivi su tutti i fronti e in questo momento è impossibile non palesare il fatto che Huawei lo sia a 360 gradi o quasi. Proprio Huawei Mate 30 Pro è un top di gamma sia per il suo essere stato il primo smartphone con processore Kirin 990 5G, ossia un chipset dalle potenzialità elevate grazie ad una Neural Processing Unit di ultima generazione capace di standard elevati soprattutto sulla fotografia. Sia perché lo smartphone colma vuoti che tecnicamente possedeva con le versioni precedenti (la parte video in primis). 

Per sopperire alla mancanza dei servizi di Google, si spera solo momentanei, Huawei ha messo in campo parte delle sue risorse che ha accumulato in questi anni di esperienza e affrontando un investimento da 1 miliardo di dollari a livello globale nel supporto degli sviluppatori. Una macchina operativa capace di portare 10 milioni di dollari in Italia per costruire un sistema operativo basato su AOSP, libera e non licenziata da Google, con gli ormai conosciuti Huawei Mobile Services pronti a fare da cuore al sistema stesso.

Un progetto partito da lontano, circa 7 anni fa, quando gli HMS (Huawei Mobile Services) permettevano di fare poche cose come modificare l’aspetto dello smartphone installando dei temi. Oggi App Gallery è l’applicazione presente in tutti gli device Huawei e permette la distribuzione gratuita e globale delle applicazioni create appunto dagli sviluppatori per gli oltre 500 milioni di utenti. E' uno dei punti forza su cui l’azienda vuole affrontare il problema dei servizi di Google anche se ricordiamolo, la stessa Huawei, ha sempre confermato la preferenza di proseguire il cammino con Android e tutto quello che ne deriva, USA permettendo. 

Huawei Mate 30 Pro: uno smartphone del futuro, già reale

Huawei Mate 30 Pro è quello che ci piace chiamare ''top di gamma'' ma non solo per quelle sue caratteristiche tecniche tra chipset, sensori grandangolari, display a cascata e chi più ne ha più ne metta. Lo definiamo “top di gamma” per quel suo essere ancora primo della classe seppure con le sue mancanze dovute a forze esterne.

Affascina quel display con bordi curvi (88° gradi di angolo per la precisione) da record. Un display che vede la mancanza del bilanciere fisico del volume che viene bypassato con un veloce doppio tap sul lato destro o sinistro del device per far apparire una barra a schermo facile da muovere tramite il dito. Tecnicamente è un pannello importante nelle dimensioni visto che in diagonale risulta da 6.53 pollici ed è di tipo AMOLED. I colori sono estremamente saturi e vividi proprio come si vorrebbe su di un gamut P3. Comode le due modalità, Intensa e Normale, che permettono di configurare manualmente la temperatura. 

Tipica la tacca superiore che garantisce a Huawei di poter posizionare una fotocamera anteriore da 32MPx affiancata da un sensore ToF ossia Time Of Flight che garantisce ancora più profondità negli autoscatti oltre a maggiore sicurezza durante lo sblocco con rilevamento del viso. 

A livello prestazionale non possiamo che ribadire quello che avevamo detto in fase di recensione ossia che Huawei Mate 30 Pro è una garanzia. L’azienda ha investito risorse nel tempo da questo punto di vista ottenendo un prodotto tecnologicamente avanzato, anche più di altri. Parliamo chiaramente del processore ''made in Shenzhen'' Kirin 990. Processore presentato ad IFA 2019, realizzato con processo produttivo a 7-nm, Octa Core con clock fino a 2,86GHz. Potenza da vendere anche grazie alla presenza di 8GB di RAM che donano reattività in ogni operazione e a cui vengono aggiunti anche 256GB di memoria di archiviazione interna espandibili con NM Card. 

L’aspetto sul retro di Huawei Mate 30 Pro mostra cosa è cambiato a livello fotografico rispetto alle precedenti generazioni. Un campo, questo fotografico, fiore all’occhiello di Huawei che decide ormai di continuare nella collaborazione con Leica e propone qui 4 fotocamere. Tecnicamente abbiamo un sensore da 40MP principale con OIS e apertura da f/1.6 quindi un Teleobiettivo da 8MP per zoom 3X ottico. Ancora una cam Ultra Grandangolare da 40MP con f/1.8 ed infine una camera ToF per la migliore resa nei dettagli. 

Nello specifico:

  • Standard

    • Sensore SuperSensing da 40 MP

    • Obiettivo grandangolare con apertura f/1.6 (27 mm, 1/17’’, PDAF)

    • OIS

  • Ultra-Grandangolare

    • Sensore da 40 MP

    • Obiettivo 0.5x con apertura f/1.8 (18 mm, 1/1.54’’, PDAF)

  • Teleobiettivo

    • Sensore da 8 MP

    • Obiettivo 3x Optical Zoom con apertura f/2.4 (80 mm, 1/4 ‘’, PDAF) 

    • OIS

    • Zoom digitale 10x

  • Depth

    • 3D TOF Camera

  • Video 4K Ultra HD @ 60 fps

  • Slow-motion HD @ 7680 fps

  • Huawei AIS (AI Image Stabilization)

  • Hybrid Autofocus

I risultati li avevamo definiti da primo della classe e in questa seconda tornata di test con un software aggiornato più volte da Huawei non possiamo che confermare e ribadire che gli scatti e l’esperienza ottenuta con Mate 30 Pro non fanno che porlo ai primi posti nel mondo della fotografia da smartphone. Huawei chiama la sua Quad Camera “SuperSensing Cine Camera” progettata per migliori risultati fotografici e videografici. Sulla pratica si hanno pose prive di rumore senza una reale perdita di dettagli con colori sempre brillanti. Esposizioni e colore quasi perfetti con buona esposizione ai livelli di luce bassi che vengono compensati anche da una gamma dinamica elevata anche in scene difficili con alto contrasto. 


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Vero, Huawei in Mate 30 Pro, abbandona il periscopio che abbiamo elogiato sul passato P30 Pro soprattutto sulle lunghe distanze. Ma in qualche modo per migliorare video e anche le foto, Huawei, doveva rinunciare a qualcosa anche se affidarsi allo zoom 3x permette di raggiungere ottimi scatti. Gli scatti in notturna hanno raggiunto delle buone esposizioni fino a livelli di luce molto bassi, soprattutto con soggetti di paesaggio urbano non troppo illuminati. Livelli di rumore bassi con dettagli a volte un po' morbidi in queste condizioni ma forse colpa del firmware non ancora ottimizzato.


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Video migliorati. I passi in avanti ci sono e Huawei Mate 30 Pro permette di registrare video fino alla risoluzione massima del 4K Ultra HD a 60 fps per impostazione predefinita. Ma non è tanto sui numeri che si notano i miglioramenti piuttosto sul risultato. Buono l’equilibrio dei sensori con un basso profilo del rumore. Rende bene il dettaglio con piacevoli colori e con una buona illuminazione della scena anche in cambi di ripresa veloci. La stabilità è efficace e il video tende a muoversi poco con una percezione cinematografica della ripresa e soprattutto con la percezione che si possano realizzare video divertendosi.


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Sull’autonomia la capacità di 4.500 mAh non fa che portare a sera senza problemi anche con un utilizzo intenso dello smartphone tra video, foto, navigazione web e sessioni social anche e soprattutto sotto rete 4G oltre che in rete Wi-Fi ed hotspot. Il merito è tutto dell'ottimizzazione tra Kirin 990 e la EMUI che a forza di aggiornamenti ha raggiunto un livello elevato di simbiosi con il processore ''made in Shenzhen''. Da non dimenticare anche la ricarica veloce che il soli 15 minuti permette di avere il 39% di carica e soprattutto di poter ottimizzare la ricarica stessa anche con la tecnologia wireless fino a 27W. 

Huawei Mate 30 Pro: non c’è Google ma si può installare

Non abbiamo ancora parlato del sistema operativo presente in Huawei Mate 30 Pro. Il motivo è facile da intuire: lo smartphone non possiede i servizi di Google e dunque al momento non ha un Play Store non appena lo si accende. Non troveremo le applicazioni che possiamo trovare in un precedente device dell’azienda. E questo a seguito dei problemi che si stanno avendo tra il governo cinese e il Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Problemi costati appunto la licenza di Android per i nuovi device a marchio Huawei. 

Ora le scelte che gli utenti possono fare per utilizzare al meglio il nuovo Huawei Mate 30 Pro, senza i servizi di Google, sono molteplici. Da una parte è possibile installare tramite procedura guidata il Play Store e qualsiasi altra applicazione risalente a Google proprio come su altri smartphone Android. In questo modo si avrebbe un device identico a quello che abbiamo sempre avuto prima che gli USA bloccassero la licenza per Android a Huawei.

Diversa invece la possibilità di abbandonare il Play Store per una scelta più proprietaria con l’installazione delle applicazioni tramite l’App Gallery di Hauwei e l’uso di servizi come Phone Clone, sempre creato dall’azienda cinese, che permette di trasferire app e dati da un telefono Android (o anche iPhone) al Mate 30 Pro. Infine è possibile ottenere l’installazione delle applicazioni di uso quotidiano tramite i singoli file APK che gli utenti possono trovare in giro per la Rete. Qui potrebbe entrare in gioco anche Amazon App Store che, integrato già nel telefono, permette di scaricare alcune app conosciute direttamente dallo store del colosso di Jeff Bezos. 

Percorrendo la prima strada, che è poi quella che permette di avere uno smartphone completo con servizi di Google e Play Store installati, è necessario avere a disposizione qualche conoscenza di Android e del suo sistema operativo. L'utente dovrà seguire passo passo la guida qui esposta, che permette di installare i servizi di Google e l’app dello Store di Android eseguendo il login con il proprio account di Gmail proprio come con qualsiasi altro smartphone Android. La procedura necessita di un backup precedente eseguito su di un Huawei Mate 30 Pro (che viene chiaramente “concesso” online). Quindi sarà necessario scaricare ed installare i file APK delle app del GMS di Google per poi procedere tramite procedura guidata all’accesso al Play Store e a tutto quello di cui si ha bisogno per utilizzare normalmente lo smartphone. Una procedura semplice a livello operativo ma che di fatto potrebbe non essere alla portata di tutti o magari non "digerita" da tutti visto che il backup da installare viene reso online già con i servizi di Google installati o perché comunque ci sono limitazioni lato pagamenti digitali che possono far comodo a molti.

Considerando invece di puntare sulla soluzione alternativa di App Gallery di Huawei o anche tramite Amazon App Store integrato con file APK trovati in rete si potranno scaricare più o meno tutte le applicazione necessarie per l’uso quotidiano del telefono. Come detto in apertura App Gallery di Huawei viene integrata di default e seppure al momento garantisca un numero non molto ampio di applicazioni, l’azienda ha intenzione nel breve periodo di popolare il suo store grazie agli incentivi per gli sviluppatori. Facendo invece leva su Amazon App Store è possibile trovare un numero maggiore di applicazioni che compensano almeno in parte la mancanza del Play Store. 

In entrambe le situazioni però mancheranno tutte le applicazioni di Google, da GMail a Google Drive, passando per Google Maps o ancora YouTube. Ora le soluzioni in tal caso sono due: utilizzare i servizi di Google tramite browser web oppure utilizzare app alternative installate tramite gli store o anche tramite file APK scaricati direttamente dal web o magari dal sito ufficiale, se presente, del servizio che si vuole usare. Trovare le applicazioni in questo modo non sarà un problema e quello che di buono avremo sui dubbi di installare app scaricate da terze parti, sarà quella di avere un controllo di certificazione di app sicure prima della loro installazione direttamente tramite l'algoritmo del Mate 30 Pro, che permetterà di far scattare un campanello d'allarme in caso di situazione anomala.

Un’unica nota dolente sarà quella dei servizi di pagamento digitale quale Google Pay. Qui non si avrà la possibilità di farli funzionare nemmeno installando i Play Services. Di fatto però le applicazioni delle banche funzioneranno senza problemi una volta scaricate nei vari modi. Nessun problema nemmeno sul fronte del gaming dove i maggiori titoli possono trovarsi tra Amazon App Store e altri store online. Oltretutto molti giochi possono essere scaricati direttamente dai siti ufficiali delle software house.

Il resto è quello che viene definita interfaccia grafica solita. Su Huawei Mate 30 Pro abbiamo già la nuova EMUI 10 basata su Android 10 che rappresenta senza dubbio un grosso passo in avanti in fatto di modernità ed efficacia grafica da parte dell’azienda stessa. Finalmente le icone sono più belle da vedere, meno “vecchie” di quanto vediamo con la EMUI 9. Troviamo la modalità scura, tanto in voga con Android 10. Una volta abilitata, tutte le applicazioni che l’hanno correttamente implementata secondo le specifiche di Android, permetteranno agli utenti di visionare i contenuti e tutto quello che riguarda l’applicazione con sfondo ed elementi dalla tonalità scura.

I cambiamenti con la EMUI 10 ci sono e non riguardano solo l’estetica ma anche l’usabilità dell’interfaccia da parte degli utenti. Huawei nel quotidiano cerca di sopperire al numero quasi infinito di sezioni, di menu e di sottomenu rendendo più immediata ora la visualizzazione delle varie sezioni nelle impostazioni. Un design migliorato con maggiore spazio di interlinea ed una suddivisione degli elementi analoghi o che riguardano simili concetti. Insomma tutto cambia con un gusto estetico migliore ed una maggiore reattività nell’uso di tutti i giorni. 

CONCLUSIONI

Huawei Mate 30 Pro è un vero top di gamma. Inutile girarci intorno perché la scheda tecnica e quello che Huawei stessa ha messo in campo con questo nuovo smartphone lo eguaglia agli altri competitor del momento su questa fascia di prezzo soprattutto nel comparto fotografico o ancora nell’ottimizzazione tra comparto hardware e quello software. 

Di fatto non appena lo si accende Huawei Mate 30 Pro non è come gli altri smartphone. Non possiede il Play Store come non possiede i Google Play Services e non può installare le applicazioni come si fa con altri device dell’azienda o di altri brand. I metodi però per farlo sono tanti e diversi. L’unica differenza sarà quella di dover essere un po’ più flessibili nell’uso del Mate 30 Pro che potrebbe risultare, in prima battuta, forse meno ''user friendly'' per i motivi suddetti. 

La speranza è sempre quella che tra il governo cinese e quello americano si possa aprire lo spiraglio della resa del blocco. Ritornare ad una situazione normale è la volontà che Huawei spera e si augura. Gli investimenti per gli sviluppatori, ma anche quelli su di un proprio sistema operativo sono già stati messi in campo ma è chiaro che Huawei sia intenzionata più a tornare ad Android e a tutto quello che riguarda questo piuttosto che aprire ad un nuovo corso dovendo ricominciare più o meno da zero. Usare Mate 30 Pro senza Google è possibile anche se con qualche limitazione ma di fatto usarlo con Google sarebbe tutto più semplice e alla portata di tutti. 

12 Commenti
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Max(IT)17 Gennaio 2020, 17:08 #1
i servizi Google sono secondari ???
In quale universo parallelo ?

A me basta solo la foto dell'assurdo display curvo per bocciare il prodotto come l'ennesima scimmiottatura da parte di Huawei...
pb2117 Gennaio 2020, 18:22 #2
A parte il notch che non mi piace assai (che purtroppo però, visto i sensori, sembrerebbe necessario), per il resto lo trovo diverso dagli altri, vedi per lo schermo curvo (da verificare la reale usabilità o meno) e soprattutto, il modulo posteriore ispirato dagli obiettivi fotografici,anche se parrebbe che pure Huawei andrà dietro la moda del quadratone ad induzione posteriore prossimamente...
Ma soprattutto, nessuna delle nuove recensioni di questi giorni, dice chiaramente che nello store (negli Store ufficiali in generale), è sì disponibile, ma solo in un colore, ovvero il Silver.
La trovo sinceramente un'altra mancanza, e un'altro motivo per non comprarlo in uno store fisico (che al massimo può essermi utile per vederlo finalmente dal vivo, però devo andare fino a Milano, eh che c....).
On line è possibile acquistare anche la versione 5G,pure in pelle vegetale arancione (il più bello secondo me), ma chi si arrischia a dare più di mille sacchi ad uno Store cinese (per quanto affidabile)?
Quindi, sinceramente un peccato per la situazione Ban, ma la cosa per ora è troppo complicata e scarna di opzioni realmente valide, ad un prezzo troppo alto viste tali mancanze.
Opteranium17 Gennaio 2020, 19:07 #3
per me che non sopporto google, huawei è diventata di colpo la prima scelta. Grazie tramppppp
phmk18 Gennaio 2020, 08:43 #4
Io ho SD 855 Plus, 12 GB di RAM e PlayStore a meno della metà del prezzo di questo...
Il DeskTop mode c'era sui Lumia 950 e XL, e andava molto meglio di questo con perfetta integrazione al PC (ovviamente) ma si vede che fine hanno fatto, proprio per la mancanza di PlayStore & C ...
"Mate 30 Pro attende solo di spiccare il volo" ...si se fosse venduto a metà prezzo, finchè non risolvono l'embargo ...
jepessen18 Gennaio 2020, 09:17 #5
Originariamente inviato da: Opteranium
per me che non sopporto google, huawei è diventata di colpo la prima scelta. Grazie tramppppp


Certo, Huawei all'improvviso e' cara e buona, lei I dati non se li ciula invece...
Opteranium18 Gennaio 2020, 15:38 #6
Originariamente inviato da: jepessen
Certo, Huawei all'improvviso e' cara e buona, lei I dati non se li ciula invece...

basta non usare né l'uno né l'altro
zephyr8319 Gennaio 2020, 04:21 #7
ammazza che marchetta che è questo articolo. mille parole che non dicono nulla e l'intento è quello di convincerti che sto Huawei è il più meglio di tutti anche senza i servizi Google che non servono ma ti linko la procedura in tedesco per ottenerli.
non era bastato la recensione, sempre sugli stessi toni del mese scorso, ma vi siete sentiti, spontaneamente, di ribadire il concetto evidentemente le vendite non stanno andando così bene......
unnilennium19 Gennaio 2020, 09:47 #8
recensione molto opinabile, nei toni e nei contenuti, pare abbiano speso non solo con gli sviluppatori, per fare questo tipo di operazione... bel terminale, sicuramente top di gamma, però il ritardo nell'uscita lo rende un pò vecchio rispetto agli attuali concorrenti... il mega notch è in effetti stato abbandonato, a favore di soluzioni meno invasive.. un normale top di gamma vecchio di 6 mesi, che in questo campo sono tantissimi... la mancanza dei servizi google in un telefono per il nostro mercato non la concepisco, e i sistemi per aggirare il problema sono barbatrucchi degni di un bravo smanettone, che di solito si fanno solo se si sa ciò che si fa e perchè.. lato sicurezza sono sicuramente opinabili, sono gli stessi che si facevano con xiaomi quando ancora non vendeva a livello europeo... chiamiamolo con il suo vero nome, un cellulare cinese al 100% che viene venduto come europeo, anche se non lo è. scrivetelo chiaro la prossima volta, pi ognuno farà le sue valutazioni sull'acquisto.
joe4th20 Gennaio 2020, 10:44 #9
Un paio di piccole considerazioni. Essere G-free per alcuni non e' una mancanza, ma una feature: a) sei libero dalla tracciatura alla fonte (perlomeno a quella G. non e' detto a quella H.) e magari sei anche privo di bloatware. Ci sono fork di Android nati proprio per questo scopo. Per esempio l'ultimo /e/ (https://e.foundation) si propone proprio questo scopo, restituire il controllo dei dati all'utente. Purtroppo con /e/ il Mate 30 non e' supportato (come probabilmente nessun Kirin), il top hardware li' sembrerebbe per ora il Pocofone F1.

Nel caso specifico, forse hanno perso l'occasione di cavalcare l'onda della maggiore richiesta di privacy, invece di inseguire e replicare i servizi di terzi (in fondo il loro core-business e' opposto a quello di G.: vendere telefoni-hardware, invece di "servizi" immateriali).

Attualmente ci sono altri prodotti a supportare il super slow motion 7680 FPS? Mi sembra la concorrenza si fermi a 960fps o no?

Nel caso specifico, la limitazione principale se l'e' data H. stessa, ovvero il prodotto, alla fine, sebbene annunciato a luglio, non e' disponibile in nessun store materiale: trovi solo il modello precedente Mate 20.
X3n020 Gennaio 2020, 19:05 #10
comunque il display curvo ai lati per me è una cagata pazzesca, per il resto sembra davvero valido

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