Honor 20 Pro: un top di gamma in tutto alla metà del prezzo degli altri. La recensione

Honor 20 Pro: un top di gamma in tutto alla metà del prezzo degli altri. La recensione

Honor 20 Pro vanta un display con il caratteristico foro nella parte superiore ma anche una configurazione a quattro fotocamere con un potente sensore ultra grandangolare azionato dall’ormai conosciuto chipset Kirin 980. Il device è un solido concorrente di OnePlus 7 Pro ma ad un prezzo decisamente più basso. Vediamo cosa ci ha colpito di questo device.

di pubblicato il nel canale Telefonia
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Honor 20 Pro potrebbe rivelarsi uno dei migliori smartphone di valore che non ti aspetti. Non importa come andranno le cose nei prossimi mesi sul ban di Huawei e quindi anche di Honor, di fatto il nuovo top di gamma dell’azienda cinese verrà venduto e sarà supportato negli aggiornamenti come un qualsiasi altro device della concorrenza o della casa. Una grande alternativa di Honor alle costose ammiraglie.

Naturalmente, non è un Huawei P30 Pro, ma costa anche la metà o quasi del fratello maggiore e possiede tutto quello che serve per essere un dispositivo di punta al passo con i tempi: design a tutto schermo (esclusa ovviamente la fotocamera sul foro anteriore), capiente batteria, processore di punta ed una configurazione della fotocamera quadrupla con tutte e quattro i sensori in possesso di un proprio scopo. 

Palese il fatto che con quel prezzo qualcosa si debba “digerire” rispetto a scelte più premium come l'uso di pannello IPS invece di un più prestigioso OLED che per molti potrebbe rivelarsi un “minus” importante per la mancanza dei tanto ricercati neri più profondi. Ma se tutto ciò non interessa allora Honor 20 Pro ha dalla sua ottimi punti di spunto soprattutto lato fotocamera. Abbiamo visto cosa può fare Honor con un View 20 e l’ormai conosciuto sensore da 48MP, ecco che Honor 20 Pro riesce a fare ancora meglio con un l’aiuto aggiuntivo di un software più raffinato, una migliore modalità notturna e OIS ossia la stabilizzazione ottica dell’immagine.

Lo smartphone è arrivato nella sua confezione originale contenente tutti i soliti accessori quali manuali d'uso, lo strumento per l’espulsione della SIM, un cavo di ricarica/dati da USB-A a USB-C e l‘alimentatore di ricarica rapida con capacità di 22,5 W. Vista l’assenza in Honor 20 Pro del jack audio da 3,5 mm, è presente anche un dongle come adattatore proprio al jack. 

DESIGN: una back cover davvero unica

Il design e i materiali di costruzione sono davvero premium. Honor è molto orgogliosa del design del 20 Pro, che utilizza vetro sia nella parte anteriore che in quella posteriore con una cornice in metallo in tinta con la scocca. Honor 20 Pro così come il fratello minore è caratterizzato dal cosiddetto design posteriore in vetro olografico dinamico che permette di avere un senso di profondità decisamente unico ed originale.

Come detto per la versione minore, Honor, ha voluto descrivere in modo completo quel particolare processo alla base dell'originale sfumatura della scocca. Qui la back cover risulta composta da tre strati: uno di colore, uno di vetro standard e un cosiddetto strato di profondità. I primi due sono piuttosto auto esplicativi ma il secondo è costituito da milioni di minuscoli prismi. Questi a forma di diamante permettono una riflessione unica della luce nel momento in cui vengono colpiti, creando quell'effetto 3D tanto declamato.

Quello che Honor 20 Pro possiede come vantaggio rispetto al fratello minore Honor 20 è senza dubbio una scocca posteriore completamente curva ai lati. Questa aiuta nella presa dello smartphone che si posiziona più comodamente in mano anche se il vetro, come sappiamo, conferisce al device una natura un po’ scivolosa. Peccato forse per quel grosso ed imponente scalino della struttura della fotocamera che sporge così tanto da far oscillare il telefono quando posizionato su di una superficie rigida. 

Guardando invece il device anteriormente si nota solo il foro della fotocamera frontale che possiede un diametro di 4,5 mm, proprio come quello dell'Honor View 20. Per molti potrebbe essere oggetto di distrazione ma per altri potrebbe invece risultare una soluzione migliore rispetto alla tacca più o meno ampia. È comunque un piccolo foro che non rende fastidiosa la visione dei contenuti proprio per dimensione a differenza invece di quanto avvenuto con il Motorola One Vision.

Per quanto riguarda le cornici queste risultano piuttosto sottili. Quella superiore è abbastanza grande da contenere la capsula auricolare insieme ai sensori di luce ambientale nonché di prossimità. Spazio esiguo che comunque permette di porre anche una luce di notifica a LED al di sotto della griglia della capsula auricolare. 

Osservando da vicino Honor 20 Pro possiamo trovare un sensore ad infrarossi IR nella parte superiore. Merce rara negli smartphone di ultima generazione ma utile in alcune situazioni. Assente invece il jack da 3,5 mm che viene sostituito dalla connessione Bluetooth come anche dalla porta USB Type-C. Lo slot per la scheda SIM si trova sul lato sinistro mentre sulla destra, troviamo il bilanciere del volume e il lettore di impronte digitali che funge anche da pulsante di accensione. È posizionato perfettamente alla portata del pollice ed è facilissimo da trovare senza guardare. Oltretutto lo scanner è così veloce che basta un semplice tocco per sbloccare il dispositivo. Non è nemmeno necessario premerlo. È uno dei lettori di impronte digitali più veloci che abbiamo usato. Dopotutto, Honor ha dovuto compensare la mancanza del lettore di impronte al di sotto del display tanto di moda in questo momento sui top di gamma. 

DISPLAY: peccato non avere un OLED

L'Honor 20 Pro ha un pannello LCD IPS da 6,26 pollici con un design dalle cornici fortemente ridotte ed il posizionamento della fotocamera anteriore nella parte superiore sinistra. Forse per un dispositivo di punta come Honor 20 Pro ci saremmo aspettati di più ossia un pannello OLED ma il prezzo probabilmente non doveva salire e qualche compromesso doveva essere fatto. Indipendentemente da ciò, il pannello LCD offre una qualità d'immagine abbastanza buona. Abbiamo notato, tuttavia, una leggera luce emessa intorno al foro della fotocamera anche se questo non pregiudica assolutamente l’usabilità dello smartphone. 

I nostri test mostrano che lo schermo può arrivare fino ad una luminosità pari a 485 nit mentre se lo si imposta in modalità Automatica si possono raggiungere anche 507 cd / m2. Un valore buono per un LCD IPS che permette di avere del comfort nell’utilizzo in esterno esterno anche alla luce diretta del sole. Ancora una volta, abbiamo auspicato che Honor avesse utilizzato un OLED considerando il prezzo richiesto per l’acquisto del device. Nulla di più falso anche se agli utenti meno pretenziosi non dispiacerà assolutamente questo LCD.

Non abbiamo avuto però problemi nella visione di contenuti anche sotto la luce diretta del sole. La luminosità tende ad aumentare in modo da poter vedere abbastanza bene anche con i riflessi diretti sullo schermo. Da sottolineare anche la presenza di una modalità comfort per gli occhi che riduce la luce blu e conferisce una sfumatura giallastra al display per un'esperienza di lettura più confortevole. Gli utenti potranno scegliere di attivarla manualmente o impostare un programma personalizzato in base all’orario per farlo. Presente anche una funzione di risoluzione intelligente che riduce automaticamente la risoluzione da Full HD+ ad HD+ per risparmiare energia. 

HARDWARE: top per la migliore esperienza

Honor 20 Pro viene fornito con il noto chipset Kirin 980 che alimenta ormai tutte le ammiraglie di Huawei e Honor. Incorpora una CPU octa-core con 2 core Cortex-A76 con clock a 2,6 GHz, 2 core Cortex-A76 con clock a 1,92 GHz e 4 core Cortex-A55 più piccoli che funzionano a 1,8 GHz. Presente anche una GPU Mali-G76 MP10 e soprattutto 8GB di RAM oltre a 256GB di memoria interna. Sul Kirin 980 poco altro possiamo aggiungere se non cose che già sappiamo ossia che si basa sul processo produttivo a 7 nm con un’alta efficienza energetica e dunque un’ottimizzazione importante in termini di risparmio energetico e consumi della batteria. 

HONOR 20 Pro HONOR 20
OS (al lancio)
Magic UI 2.1 (Android 9.0 Pie)
Processore
Kirin 980 AI con Dual NPU
2 x Cortex A-76 @ 2.6 GHz
2 x Cortex A-76 @ 1.92 GHz
4 x Cortex A-55 @ 1.8 GHz
RAM 8 GB LPDDR4X 6 GB LPDDR4X
Display IPS LCD 6,26" (412 PPI) IPS LCD 6,26" (412 PPI)
Risoluzione 2340 x 1080 2340 x 1080
Storage 256 GB UFS 2.1 128 GB UFS 2.1
Fotocamere

Retro:
48MP (f/1.4) OIS +
16MP Ultra Wide (f/2.2) +
8MP Telephoto (f/2.4) OIS +
2MP Macro (f/2.4)
Flash Dual-LED
Video 4K @ 30 fps

Fronte:
32 MP f/2.0
Video Full HD @ 30 fps

Retro:
48MP (f/1.4) OIS +
16MP Ultra Wide (f/2.2) +
2MP Depht (f/2.4) +
2MP Macro (f/2.4)
Flash Dual-LED
Video 4K @ 30 fps

Fronte:
32 MP f/2.0
Video Full HD @ 30 fps

Extra

4G LTE
Wi-Fi 802.11 Dual Band
Bluetooth 5.0
NFC
Sensore impronte laterale
Dual SIM

4G LTE
Wi-Fi 802.11 Dual Band
Bluetooth 5.0
NFC
Sensore impronte laterale
Dual SIM

Porte
USB 2.0 Type-C
Porta audio 3,5 mm
Batteria 4.000 mAh
Ricarica rapida
3.750 mAh
Ricarica rapida
Dimensioni 154,6 x 73,97 x 8,44 mm 154,25 x 73,97 x 7,87 mm
Peso 182 gr 174 gr

Da sottolineare come Honor abbia deciso di introdurre un sottile foglio a base di grafene sulla parte superiore del SoC per aiutare la conduttività termica e quindi mantenere le temperature più basse per periodi di tempo più lunghi garantendo prestazioni di gioco fluide e controllate.

Anche con 20 app in background o con attività di lavoro importanti o ancora con contenuti multimediali a risoluzione elevata il telefono riesce a gestire il tutto senza problemi, senza lag e senza ritardi. Anche con i giochi pesanti in background non abbiamo visto cedimenti e quando si passa da un'applicazione all'altra il tutto avviene in modo istantaneo.

Come detto per Honor 20 l'esperienza di gioco risulta buona anche con giochi le cui impostazioni grafiche risultano elevate. Peccato forse per l'altoparlante presente che non riesce, seppur con la presenza di un volume importante, a rendere corposo e coinvolgente l’audio. Honor 20 Pro, come il fratello più piccolo, supporta la funzionalità Game Turbo 3.0 di Huawei, che dovrebbe secondo le previsioni aumentare le prestazioni di gioco allocando risorse di sistema e ottimizzando il consumo energetico. Il sistema di Game Turbo 3.0 attualmente supporta poco più di 30 giochi, sia quelli di fascia alta (come PUBG Mobile, Fortnite e Asphalt 9) ma anche titoli meno importanti graficamente parlando come Candy Crush Saga e Angry Birds 2.

INTERFACCIA 

Come la maggior parte dei dispositivi Honor, il 20 Pro viene fornito con la Magic UI 2.1 basata su Android 9.0 Pie di Google. Fondamentalmente è identico al software che abbiamo recensito su Honor View 20 anche se ci sono alcuni piccole feature aggiuntive.

Come Honor e Huawei ci hanno sempre abituati anche in questo 20 Pro troviamo di default l'interfaccia utente senza un app drawer ossia un “cassetto” o per meglio dire un menu delle applicazioni che invece vengono posizionate tutte sulle varie schermate della home. Qui possono essere spostate (si può adesso anche creare un vero app drawer), possono essere create delle cartelle e possono essere aggiunti anche i vari widget. Per quanto riguarda l'area notifiche e il menu delle app recenti, non ci sono modifiche e se si proviene da un altro dispositivo Honor o Huawei il tutto risulterà familiare. 

Oltre alla suite di app Google, sono presenti delle interessanti applicazioni fatte in casa da Honor come HiCare per il servizio clienti,  Gallery per scaricare app, Health per la registrazione di dati che possono sincronizzarsi automaticamente con Google Fit quindi Honor Store, Honor Club e Suggerimenti, oltre a una serie di app di utilità come Meteo, Registratore, Backup, ecc.

Parlando di navigazione, Honor 20 Pro permette di utilizzare le gesture invece dei normali tasti software. Sono gesture che abbiamo già visto con Huawei: lo swipe dal lato sinistro o destro dello schermo, scorrere dal basso per tornare alla schermata principale e scorrere e tenere premuto per far apparire il menu delle app recenti. 

Su Honor 20 Pro, come su Honor 20, sono disponibili tre sistemi per la navigazione. Per impostare quello di vostro gradimento è sufficiente accedere alle Impostazioni del dispositivo, selezionare la voce Sistema (l'ultima della lista) e poi premere su "Navigazione di sistema". Qui è possibile scegliere fra tre voci:

  • Gesture: la navigazione via Gesture consente di sfruttare tutto lo schermo nella sua interezza, anche la parte che tipicamente viene occupata e resa indisponibile dall'interfaccia standard di Android. Con questa tutte le operazioni essenziali del sistema operativo possono essere effettuate con una gesture: per tornare Indietro si usa uno swipe orizzontale da uno dei due bordi laterali; per tornare alla Home uno swipe verticale dal bordo basso verso l'alto; per le app in background lo stesso swipe ma lasciando il dito sullo schermo per qualche istante in più.

  • Navigazione a Tre tasti: la Navigazione a Tre tasti consente invece di impartire i comandi essenziali del sistema operativo (Indietro, Home, Attività recenti) attraverso tre tasti personalizzabili posizionati sulla parte inferiore dello schermo. Di default la barra di navigazione è sempre attiva e quella porzione dello schermo occupata, ma si può nascondere abilitando l'opzione apposita. In questo caso per richiamarla è sufficiente effettuare uno swipe dal basso verso l'alto.

  • Menu veloce: il Menu veloce è un sistema particolarmente artificioso, a nostro avviso, per navigare fra le schermate del sistema operativo. Una volta attivato compare un piccolo tasto circolare sullo schermo che può essere posizionato dove si vuole: premendo sul tasto si torna Indietro; tenendolo premuto nella schermata Home; trascinandolo verso destra o sinistra si va nelle Attività recenti. Questo sistema può essere utilizzato in parallelo a uno degli altri due che abbiamo già segnalato.

Il sottomenu del Display offre anche la possibilità di passare a una risoluzione HD+ inferiore rispetto al Full HD+ nativo. Il ragionamento alla base è quello di consentire, in caso di emergenza, di risparmiare la batteria anche se il risparmio non è poi così elevato e soprattutto con le sessioni di gioco.

Alcune delle app preinstallate sono in realtà abbastanza utili. Ad esempio, l'app Download raccoglie tutti i file scaricati tramite il browser, fornendo un modo semplice per trovarli e gestirli. La Magic UI 2.1 è in questo caso basata su Android 9.0 Pie e questo significa che gli utenti potranno avere quotidianamente tutte le funzionalità che questa versione di Android ha introdotto. Nel complesso, l'interfaccia utente di Magic 2.1 funziona senza problemi sul Kirin 980 e l’utente la può utilizzare al meglio delle sue prestazioni in termini di lag o fluidità. È sicuramente una delle personalizzazioni tra le più pesanti del sistema operativo Android, che non consigliamo ai puristi che potrebbero avere difficoltà ad abituarsi anche se alcune app giuste permettono comunque di renderlo più “android Stock”. 

 

FOTOCAMERA: 4 per non farsi mancare nulla

Una delle caratteristiche principali di Honor è il modulo a quattro fotocamere sul retro. Tutte e quattro le fotocamere hanno uno scopo fotografico e non ci sono sensori di profondità o altro che effettivamente non scattino una foto. 

La fotocamera principale è l’ormai conosciuto sensore Sony IMX 586 che abbiamo visto con Honor View 20 ma che qui si propone con OIS e per la prima volta un’apertura focale da f/1.4. Il sensore utilizza la tecnologia Quad-Bayer inserendo quattro pixel in uno, scattando efficacemente in 12MP. Conoscete il resto: il risultato netto è quello di ottenere immagini più nitide, migliori prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione e riduzione del rumore. Il secondo sensore nell'elenco è il teleobiettivo stabilizzato. Siamo di fronte ad un sensore da 8MP, apertura f/2.4, 80 mm. Tutto si traduce in zoom ottico 3x anche se Honor afferma la possibilità di realizzare anche zoom ibrido 5x con una perdita di qualità minima.

La terza è un'unità da 16MP con apertura focale da f/2.2 per scatti ultra-grandangolari. Qui a differenza delle prime due manca di OIS e non ha l'autofocus, quindi potrebbe essere limitante in alcuni scenari in cui il soggetto non è alla distanza ottimale. Infine il quarto sensore è un obiettivo macro dedicato con sensore da 2MP e apertura f/2.4. Ha una messa a fuoco fissa di soli 4 cm e questo dovrà essere il suo scopo. Oltre a tutti e quattro i sensori, Honor ha incluso un sistema di autofocus laser, ma poiché funziona a una distanza limitata di 1-2 m, è utile solo quando si scatta con la fotocamera principale. Infine anteriormente è presente un sensore da 32MP con apertura f/2.0 e, sorprendentemente, non presente la tecnologia da pixel 4 in 1: la fotocamera emette la risoluzione nativa completa da 32 MP.


Prima di esaminare la qualità dell'immagine, diamo un'occhiata ai menu della fotocamera e alle modalità che possono essere usate. Diciamo innanzitutto che l'app della fotocamera non è cambiata molto nelle ultime iterazioni di Magic UI ed è abbastanza simile all'app predefinita di altri produttori. Scorrendo da sinistra a destra e viceversa si può passare alle diverse modalità di scatto mentre la scheda "Altro" rivela molte altre modalità con cui è possibile “giocare”. Qui presente la nuova modalità Super Macro pronta ad utilizzare appunto il quarto sensore sul retro.

A prima vista, le foto diurne sembrano grandiose. Sono nitidi senza esagerare, i colori sembrano abbastanza naturali e la gamma dinamica è davvero buona. Qualche sfocatura di troppo in alcune situazioni ma in generale lo scatto viene elaborato molto bene. L'attivazione dell'intelligenza artificiale comporterà un contrasto e colori più elevati che sembrano in alcune occasioni forse un po' sopra le righe anche se molto “social”. 


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Utilizzando il sensore principale da 48MP in modalità "Ultra Clarity 48MP" e quello automatico che “croppa” a 12MP rimaniamo della stessa conclusione fatta con Honor 20 e Honor View 20:  il sensore Sony IMX 586 nella sua modalità 12MP permette di avere la migliore gamma dinamica e soprattutto dettagli si inferiori ma di gran lunga migliore nell’elaborato finale.

Passando al teleobiettivo, possiamo dire che l'elaborazione delle immagini non è poi così diversa dalle foto della fotocamera principale. Abbiamo una buona gamma dinamica, bei colori e poca perdita di dettaglio con lo zoom 3x. Anche con lo zoom ibrido 5x, la fotocamera permette di avere immagini buone nel limite della situazione. La fotocamera ultra-wide, d'altra parte, è nella media. La qualità complessiva non è così impressionante: i colori tendono forse a decolorarsi e la gamma dinamica non è all'altezza rispetto alle altre due fotocamere. Tende a spingere un po' troppo le luci e la mancanza di autofocus può essere a volte limitante.

Le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione sono buone. Ancora una volta Honor riesce a gestire molto bene lo scenario in condizioni di scarsa illuminazione. Inoltre, la nuova modalità AIS Super Night non esagera migliorando la gamma dinamica delle foto e riducendo bene il rumore. Possiamo anche raccomandare la modalità notturna quando si utilizza la modalità Teleobiettivo in quanto riduce il rumore e mette in risalto molti più dettagli. 


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I selfie sembrano altrettanto buoni. Sebbene non sia presente l'autofocus, la distanza di messa a fuoco sembra buona a metà braccio. Le foto da 32 MP offrono nitidezza, dettagli e tonalità della pelle che risulta naturale.  

Particolare la presenza in Honor 20 Pro di un sensore macro da 2MP dedicato allo scatto ravvicinato. La sua funzione è quella di migliorare gli scatti ravvicinati in modalità Super Macro. Nella realtà diciamo che si fa forse fatica a raggiungere la distanza ottimale con il soggetto per uno scatto dalla qualità elevata e soprattutto quello che abbiamo visto è una perdita della qualità e di conseguenza dei dettagli proprio con questo sensore nelle immagini in notturna o con poca luce. Abbiamo preferito a volte la modalità classica che ci ha permesso di scattare foto migliori. 


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Honor 20 Pro è in grado di registrare video in UHD ossia ain 4K a 30 fps e a 1080p a 30/60 fps. In questo caso sia EIS che OIS lavorano insieme e bene per offrire una registrazione video fluida. Inoltre, tutte e tre le telecamere possono registrare in 4K: la principale, il teleobiettivo e l'ultra grandangolare.  

AUTONOMIA 

Honor 20 Pro adotta una batteria da 4.000 mAh. Una quantità abbastanza generosa anche se non da record. D'altra parte, i risultati dei nostri test sono stati davvero buoni. Per quanto riguarda i test sullo schermo e il tempo di conversazioni, Honor 20 Pro ha raggiunto ottimi risultati riuscendo a consumare il giusto sicuramente grazie ad un’ottimizzazione elevata del Kirin 980. 

Honor riesce ormai a fare della batteria un vantaggio non indifferente per gli utenti. L’autonomia è  uno dei punti di forza di questo Honor 20 Pro che garantisce una ricarica veloce impiegando poco più di un'ora e mezza per portare la batteria da zero al 100 percento e permette anche di arrivare a sera sempre e comunque con un residuo di almeno il 30% senza dover troppo lesinare sull’utilizzo. 

CONCLUSIONI

Honor 20 Pro ha molto da offrire, questo è certo, ma sembra esserci anche molta concorrenza in questa fascia di prezzo. A circa 600€ che è il suo prezzo di partenza, l'Honor 20 Pro incontra molti avversari anche se la presenza di una Quad-camera potrebbe farlo  risaltare. Huawei P30 ma anche Honor View 20 o ancora ASUS ZenFone 6 per non dimenticare OnePlus 7 o Samsung Galaxy S10e sono senza dubbio i suoi più temuti avversari che posseggono feature in più o in meno a seconda delle esigenze dell’utente. 

Guardando ad Honor 20 Pro è palese come non ci siano molti aspetti di cui lamentarsi. Abbiamo a bordo un processore di punta, un'eccezionale durata della batteria, un'ottima esperienza lato fotocamera  (con la piccola eccezione dell'obiettivo Super Macro) e un design e una costruzione eccellenti. L'effetto gradiente 3D sul retro è davvero affascinante.

L'assenza di jack audio da 3,5 mm e il supporto della scheda microSD potrebbero allontanare alcuni potenziali acquirenti. D'altra parte, Honor offre un dongle audio da USB-C a 3,5 mm e il telefono è dotato di 256 GB di memoria interna, che a nostro parere risultano già importanti per la maggior parte degli utenti. Non ci sono molti telefoni in questa fascia di prezzo con 256 GB di memoria interna.

Honor 20 Pro è un vero top di gamma e può facilmente concorrere con gli altri elevandosi per il suo hardware ma anche per le sue ottimizzazioni. Non solo anche l’occhio vuole la sua parte e qui gli utenti possono “mostrare” facilmente la bellezza di un telefono davvero originale e pronto a macinare sessioni di gioco o lavoro o qualsiasi altra attività.

PRO

  • Affascinante effetto gradiente 3D
  • Grande ergonomia e posizionamento del sensore impronte ottimale
  • Eccellente qualità della fotocamera
  • Durata della batteria eccezionale

CONTRO

  • Nessun jack audio da 3,5 mm o slot per schede microSD
  • Qualità di uscita audio non esaltante
  • Mancanza di uno schermo OLED
9 Commenti
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Opteranium19 Agosto 2019, 17:59 #1
mai più senza oled, mi spiace
ninja75019 Agosto 2019, 18:36 #2
più che altro non si sa nemmeno che IP abbia
Okkau20 Agosto 2019, 13:11 #3
Ehi Muccia, adesso sappiamo dove abiti.
Goofy Goober20 Agosto 2019, 18:14 #4
ma se lo porto dai cinesi, il buco nel vetro me lo riparano?
mikcoach21 Agosto 2019, 17:37 #5

Sembra uno spot

Questo articolo sembra scritto dai responsabili marketing di Honor. Ed io ho un honor...
Vul22 Agosto 2019, 15:53 #6
Ho visto altre recensioni e sono tutte concordi nella bontà del dispositivo.

Però mi chiedo, dove si trova in Italia?
OrazioOC22 Agosto 2019, 22:09 #7

Metà prezzo degli altri?Ma proprio no.

Anche qui non iniziamo sempre a sfalsare i prezzi sul mercato non appena si deve recensire un nuovo telefono, 599 euro non è un prezzo da telefono di fascia media, questo è a tutti gli effetti un telefono di fascia alta anche nel prezzo.
Vul23 Agosto 2019, 00:59 #8
Oramai con i telefoni c'è la deriva delle gpu.

C'è gente che crede che 4/500 euro siano gpu di fascia media e ora anche telefoni da 600 lo sono.
virgolav23 Agosto 2019, 02:18 #9

Boh !

Ma sei lo sponsor ? il mi 9 costa molto meno e non è tanto peggio.

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