OnePlus 6 recensione: il flagship killer è tornato

OnePlus 6 recensione: il flagship killer è tornato

Dopo grande attesa è arrivato anche OnePlus 6, il top di gamma della società cinese che di anno in anno punta a sovrastare i colossi più blasonati. Quest'anno abbiamo un display più ampio nelle stesse dimensioni della scocca del predecessore, la notch, un sistema di gesture che elimina la barra di navigazione di Android, una fotocamera leggermente migliorata e un design del tutto rivoluzionato. Scopriamolo insieme nella nostra recensione

di pubblicato il nel canale Telefonia
OnePlus
 

Recensione OnePlus 6

Dopo aver inanellato una serie di successi per via dei prezzi estremamente competitivi dei primi dispositivi, OnePlus è diventata una società sempre più matura, andando a correggere a piccoli passi i macro e micro problemi che affliggevano i terminali commercializzati. La piccola società nasceva con un budget limitato solo cinque anni fa, periodo in cui si sono susseguiti diversi smartphone tutti accomunati da una caratteristica: la volontà dei tecnici di realizzare un prodotto con la migliore tecnologia disponibile in circolazione ad un prezzo onesto. Sono lontani i tempi in cui OnePlus One costava meno di 300€, ma fino ad oggi OnePlus ha sempre proposto soluzioni di fascia alta ad un prezzo molto più basso rispetto a device comparabili. 

Certo è che non è tutto rose e fiori quello proposto dalla compagnia di Carl Pei e Pete Lau: se da una parte è vero che i terminali sono quasi del tutto ineccepibili, dall'altra la compagnia ha da sempre adottato strategie talvolta opinabili. Prima gli acquisti ad inviti, poi il rilascio di un nuovo top di gamma ogni sei mesi che va a sostituire del tutto quello precedente, rendendolo immancabilmente superato in termini di appeal. OnePlus 6 arriva a circa sei mesi di distanza dal precedente OnePlus 5T, che esce dalla produzione e dai listini ufficiali della compagnia. Il dogma di OnePlus è infatti quello di proporre sul mercato uno, e solo uno, smartphone di fascia alta che sia il più possibile vicino al meglio che si possa trovare in giro sul piano tecnologico.


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E per certi versi ci riesce: il nuovo modello propone diverse differenze rispetto al predecessore, a partire da un nuovo display Full Optic AMOLED con diagonale maggiore, pari a 6,28", e risoluzione 2280x1080 pixel all'interno di un form-factor più allungato (19:9). Non manca la notch, che può essere nascosta via software, ma che compromette un po' il bel design frontale dello smartphone che vanta solo un piccolissimo frame inferiore. Il display, più ampio rispetto al predecessore ma praticamente in una scocca di dimensioni paragonabili, supporta lo spazio colore DCI-P3. Cambia inoltre nettamente l'estetica del terminale rispetto ai precedenti modelli, per via dell'uso di materiali diversi per il retro, che diventa in vetro in tre colori diversi.

  • Mirror Black: il posteriore in vetro viene caratterizzato da una finitura lucida, simile al Jet Black di iPhone 7 e parimenti suscettibile alle impronte degli utenti. La custodia è a nostro avviso d'obbligo.
  • Midnight Black: il nuovo colore di OnePlus coniuga il vetro ad una finitura opaca, meno suscettibile alle impronte e dal grande colpo d'occhio. Per la recensione abbiamo utilizzato il Mirror Black, tuttavia abbiamo visto di presenza anche questo colore e possiamo dire che è molto scenografico.
  • Silk White: infine, l'edizione limitata che arriverà in seguito utilizza un retro bianco, con il frame in metallo di colore dorato. È forse la variante più bella e fine delle tre, ma vista la particolarità non è detto che piaccia a tutti.

Sotto il nuovo telaio troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 845, che viene supportato da una GPU Adreno 630, 6 o 8 GB di RAM LPDDR4X e tagli da 64, 128 e 256 GB di storage stipati all'interno di chip UFS 2.1 2-lane. Grande cura è stata prestata anche al comparto fotografico in modo da offrire una qualità superiore soprattutto per quanto riguarda le fotografie in scarse condizioni di luminosità. Nella lista delle specifiche tecncihe troviamo una doppia fotocamera ad orientamento verticale al posteriore: la principale sfrutta un sensore da 16 MP abbinato ad un obiettivo f/1.7 OIS, mentre la secondaria sfrutta un sensore da 20 MP con ottica anch'essa f/1.7.

OnePlus 6
OS (al lancio) OxygenOS - Android 8.1 Oreo
Processore Qualcomm Snapdragon 845
Octa-core, 10 nm, fino a 2,8 GHz
Display AMOLED 6,28" (19:9)
Risoluzione 2280 x 1080 px
RAM 6 - 8 GB LPDDR4X
Storage (al lancio) 64 - 128 - 256 GB UFS 2.1
Fotocamere

Retro:
16 MP f/1.7 OIS - EIS
+ 20 MP f/1.7
Flash Dual LED
Video 4K @ 60 fps - Full HD @ 240 fps

Fronte:
16 MP f/2.0 EIS
Video 1080p

Extra

4G LTE-A Cat. 16 (1 Gbps / 150 Mbps)
Wi-Fi 802.11ac dual-band
Bluetooth 5.0
NFC
Sensore impronte sul retro
Sblocco facciale
Dual-SIM (Nano)

Porte USB Type-C
Porta audio da 3,5 mm
Batteria 3.300 mAh con Dash Charge 5V 4A
Dimensioni 155,7 x 75,4 x 7,75 mm
Peso 177 gr

La modalità Ritratto è disponibile quindi "via hardware" nella parte posteriore, attraverso lo sfruttamento dei due moduli in sinergia fra di loro, insieme ad una modalità di zoom 2X digitale. Il sensore per selfie e videochiamate è da 16 MP, supporta la stabilizzazione solo elettronica e ha un obiettivo f/2.0, e supporterà la modalità ritratto per applicare il bokeh sullo sfondo solo con un aggiornamento software che arriverà nel prossimo futuro. Sul fronte fotografico troviamo, per la prima volta su un dispositivo OnePlus, anche una nuova modalità Slow Motion che consente di registrare a 240 fps in Full HD e a 480 fps in HD. Per quanto riguarda la registrazione di video tradizionali c'è il supporto per il 4K anche al frame rate di 60 fps.

Alla base di tutte le operazioni di OnePlus 6 c'è OxygenOS, la personalizzazione estetica proprietaria basata su Android 8.1 Oreo.


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Grazie all'uso della piattaforma top di gamma di Qualcomm troviamo una lista completa anche in ambito connettività: OnePlus 6 supporta il 4G LTE Cat. 13, con download massimi di 1 Gbps e upload da 150 Mbps. Non manca la possibilità di collegarsi a reti Wi-Fi 802.11ac con l'adattatore 2x2 MIMO, il Bluetooth 5.0 con aptX e aptX HD, e c'è anche il supporto di NFC e GPS con GLONASS. La batteria integrata sotto la scocca è un'unità da 3.300 mAh compatibile con la tecnologia di ricarica rapida Dash Charge, possibile attraverso l'adattatore proposto nella dotazione originale da 5V e 4A, che dovrebbe garantire una buona velocità di carica senza compromettere la durata nel tempo della batteria integrata.

OnePlus 6 dispone inoltre di un connettore USB Type-C per la ricarica, e anche della porta audio da 3,5 millimetri per collegare cuffie e microfoni tradizionali.

Design con scocca in vetro

La novità che più salta all'occhio sul nuovo OnePlus 6 è il rinnovato design caratterizzato da materiali diversi rispetto ai predecessori. L'alluminio della scocca posteriore viene sostituito con una lastra Gorilla Glass 5, stesso materiale che troviamo sulla parte frontale, e in metallo c'è solo il frame laterale che congiunge le due parti. La congiunzione fra le componenti viene eseguita senza soluzioni di continuità, con la caratteristica che si palesa in misura maggiore per quanto riguarda il modello Mirror Black, che abbiamo avuto in prova. In questo caso lo smartphone si mostra come un accessorio nero lucido, senza alcuna differenza visibile fra le parti in vetro e quelle in metallo.


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OnePlus afferma che per il vetro del nuovo modello ha utilizzato un processo produttivo basato su quaranta diversi passaggi in modo da creare il look and feel ottenuto sul prodotto finale. La scocca posteriore è infatti in vetro curvo in modo da migliorare l'ergonomia, e non manca la "Horizon Line", ovvero la caratteristica linea che sottolinea le curve della scocca, tipica sugli ultimi modelli della compagnia. Qualità costruttiva e finiture sono ad alti livelli, così come è ottima l'attenzione ai dettagli. Se i primi OnePlus si mostravano più grossolani per quanto riguarda alcune scelte estetiche, OnePlus 6 può essere tranquillamente affiancato ad un Huawei P20 Pro o a un Galaxy S9 senza sfigurare.


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Particolarmente interessante è anche il rapporto schermo-cornici; sopra c'è la notch, che lo sacrifica un po', ma sotto il frame è decisamente più piccolo rispetto ad altre soluzioni presenti sul mercato, secondo probabilmente solo a quelli di iPhone X ed Essential Phone. Sulla parte posteriore troviamo il modulo fotografico disposto centralmente, e non più su uno dei due angoli, caratteristica che ha consentito ai tecnici di risparmiare sullo spessore del terminale senza compromettere l'elettronica integrata. Porte e selettori sono quelli che ci aspettiamo da un terminale OnePlus: sulla sinistra troviamo lo slot per le due Nano-SIM insieme al bilanciere del volume, mentre sulla destra ci sono il selettore configurabile per le suonerie e il tasto d'accensione.


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La porta USB Type-C è nella parte inferiore, insieme a griglia per l'altoparlante (ce n'è solo uno sul terminale) e la porta audio da 3,5mm che, ovviamente, su un terminale OnePlus non può mancare. Naturalmente da menzionare il fatto che OnePlus 6 è resistente agli schizzi d'acqua e può essere utilizzato in tutte le circostanze "bagnate" di tutti i giorni: non ci sono problemi sotto la pioggia, tuttavia lo smartphone non è pensato per essere utilizzato in condizioni "estreme". Insomma, non gettatelo in acqua!

Software

L'esperienza d'uso di OnePlus 6 inizia con uno sblocco facciale, se configurato, estremamente reattivo e affidabile. Non facciamo il tempo di puntare lo smartphone verso il volto che è già sbloccato, tuttavia rimangono alcune perplessità sulla sicurezza di una soluzione di questo tipo. Per chi vuole stare più sicuro non manca il sensore d'impronte sul retro, meno comodo ma parimenti veloce ad eseguire lo sblocco. OnePlus 6 fa uso di OxygenOS, una personalizzazione poco invasiva della versione stock di Android in versione 8.1 Oreo. Cambia leggermente l'interfaccia grafica, anche se tutti gli elementi sono disponibili laddove ce lo aspettiamo, mentre il bloatware è ridotto ai minimi termini con solo alcune app essenziali installate al primo avvio.


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Nella nuova versione del sistema operativo troviamo diverse novità, come la Gaming Mode (che prima era chiamata Gaming DND), che consente non solo di impedire alle notifiche di essere riprodotte durante le sessioni di gioco, ma anche di ridurre la latenza nei giochi online ottimizzando la gestione dei pacchetti dati con la riduzione della priorità per quelli che non sono relativi al gioco in uso. La novità principale del nuovo aggiornamento riguarda però le gesture, chiamate Gesti in italiano. Queste consentono di eliminare del tutto la Barra di Navigazione di Android, delegando alle gesture con le dita i tre diversi incarichi dei tradizionali tasti Home, Indietro e il quadrato per accedere alle applicazioni recenti e quelle residue in background.

Le gesture sono ovviamente tre, ed eseguono altrettante operazioni:

  • Home: l'operazione tipica del tasto Home può essere eseguita con uno swipe dal basso verso l'alto nella parte inferiore/centrale della schermata.
  • Indietro: per andare indietro nelle schermate di un'app è invece sufficiente eseguire la stessa gesture, quindi uno swipe dal basso verso l'alto, ma questa volta nelle due estremità destra e sinistra della parte inferiore del terminale.
  • App recenti: per accedere alla schermata delle app recenti si può eseguire uno swipe dal basso verso l'alto nella parte inferiore/centrale della schermata mantenendo premuto il dito per qualche istante in più.


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Le gesture (che sono attivabili dall'utente, ma non presenti di default) sono estremamente comode e consentono di guadagnare la porzione dello schermo in cui solitamente risiede la barra di navigazione. Serve qualche minuto per abituarsi alla nuova modalità d'uso, ma visto che la tendenza del mercato è quella di far sparire gli orpelli "inutili" forse sarebbe meglio iniziare ad abituarsi a questo tipo di interfaccia. Ci sono diverse interessanti modalità d'uso sul nuovo OnePlus 6, come la Modalità di lettura, attivabile automaticamente eseguendo alcune app, l'app locker per accedere ad alcune app con il sensore d'impronte, il Tema Scuro, le gesture per spegnere o accendere lo schermo, e molti altri trucchetti e funzionalità che espandono l'esperienza di utilizzo.


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Display, prestazioni, autonomia

Il display di OnePlus 6 risulta, sin dalla prima accensione, un'unità di ottima qualità e non servono test particolari per capirne il valore. La società ha scelto ancora una volta un pannello AMOLED, il più grande mai utilizzato su un OnePlus: la diagonale è di 6,28 pollici, spalmata su un pannello da 19:9 con notch a risoluzione 2280x1080 pixel. La tecnologia consente un'ottima efficienza energetica (soprattutto su contenuti dinamici), un rapporto di contrasto tendente all'infinito grazie alla capacità di spegnere i pixel neri singolarmente, e una fedeltà cromatica che ormai è paragonabile a quella dei migliori LCD IPS. OnePlus consente inoltre di scegliere diverse impostazioni di calibrazione dei colori, e di modificare il punto di bianco a piacere.


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Parlando del display non possiamo non menzionare la notch, ovviamente, caratteristica ormai di tendenza in questa generazione. Senza mezzi termini è un compromesso di design a cui diversi produttori si sono dovuti inginocchiare quest'anno, tuttavia OnePlus è in parte giustificata per via della presenza di un frame inferiore di dimensioni davvero irrisorie se confrontate con quelle di molti concorrenti. Ma lasciamo parlare i nostri test di laboratorio.

Le analisi al colorimetro mostrano una fedeltà cromatica esemplare, con il gamut sRGB che è del tutto coperto. Si tratta di una caratteristica quasi scontata se consideriamo che il pannello vanta una copertura ottimale del più esteso gamut DCI-P3, mentre nella configurazione di default il punto di bianco è evidentemente traslato verso tonalità fredde. Anche questa è una caratteristica ormai consueta non solo sui pannelli AMOLED, ma anche sugli LCD IPS integrati sui migliori smartphone. Chi volesse una calibrazione più neutra può comunque gestire il tutto dalle impostazioni, oppure scegliere fra i vari preset proposti dall'azienda. La luminosità massima è sotto la media della categoria, anche se c'è da dire che con 449 cd/m² e il contrasto elevato garantito dal pannello AMOLED OnePlus 6 può essere usato in qualsiasi situazione.

OnePlus 6 è uno smartphone pensato per essere principalmente "reattivo e fluido", così come recita il marketing della compagnia. E bastano pochi scroll per capire che si tratta di un terminale per chi non accetta compromessi sul versante delle prestazioni. A garantire le performance elevate c'è la Mobile Platform integrata, lo Snapdragon 845 top di gamma di Qualcomm, ma anche una certosina ottimizzazione lato software. Se da una parte le possibilità di personalizzazione dell'esperienza d'uso sono parecchie, dall'altra OxygenOS pesa pochissimo sulle risorse (che non sono poche) del sistema, offrendo una sensazione vicina a quella dei Pixel 2 e 2 XL, punto di riferimento in ambito Android per quanto riguarda le prestazioni percepite.

I benchmark parlano chiaro anche sulla forza bruta del connubio fra CPU e GPU integrate sul terminale: OnePlus 6 è lo smartphone Android più performante che abbiamo avuto modo di provare. Ma come si traduce tutto questo in termini di autonomia operativa? Lo smartphone ha una batteria da 3.300 mAh, la stessa del predecessore in termini di specifiche tecniche, ma ha anche un display più ampio.


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Il risultato di OnePlus 6 nel nostro test in navigazione Wi-Fi è sotto la media della categoria: abbiamo eseguito il test impostando il display ad una luminosità pari a 200cd/m², lanciando uno script automatizzato che simula l'interazione umana con le pagine web. Il risultato è inferiore a quello di OnePlus 5T e OnePlus 5, anche se non in misura preoccupante. Nel nostro test abbiamo ottenuto oltre 10 ore di autonomia, mentre nell'uso di tutti i giorni siamo arrivati a sera senza troppi problemi. Non conviene, tuttavia, stressare troppo il terminale se si vuole avere la certezza di raggiungere le ore notturne. Aiuta parecchio la ricarica rapida Dash Charge, fra le più veloci in commercio, sfruttabile con l'alimentatore integrato da 5V e 4A.

Fotocamera

La fotocamera posteriore di OnePlus 6 è stata migliorata, secondo la compagnia, per quanto riguarda la resa degli scatti al buio. Nella parte posteriore troviamo un sistema a doppia fotocamera che utilizza un sensore da 16 MP supportato da un sensore secondario da 20 MP, che serve per realizzare uno zoom 2x di tipo digitale attraverso un algoritmo software che unisce il risultato dei due moduli. Entrambe le fotocamere posteriori vengono accompagnate da obiettivi f/1.7, insieme ad un flash a doppio LED. Il sensore principale, stando ai dati rilasciati dal produttore, è più ampio del 19% rispetto al predecessore, caratteristica che - insieme alla stabilizzazione ottica delle immagini - dovrebbero favorire una migliore cattura dei dettagli soprattutto in condizioni di scarsa luminosità.


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Le fotocamere vengono aiutate da alcune modalità per favorire lo scatto di immagini dalla qualità maggiore, e più scenografiche. Per il primo obiettivo abbiamo lo Smart Capture, un algoritmo che consente di migliorare le foto senza che l'utente debba impostare alcunché prendendo in considerazione alcune caratteristiche (come l'ambiente della fotografia o l'orario del giorno). Fra le modalità troviamo anche l'Advanced HDR, che migliora ombre e luci per offrire uno scatto dall'elevatissima gamma dinamica. Per il secondo obiettivo, ovvero rendere le foto più scenografiche, abbiamo la Modalità Ritratto, tradotta in Italiano come "Verticale", in maniera impropria. Consente di effettuare uno sfondo sfocato fittizio utilizzando i due moduli posteriori, ma la sua affidabilità non è assoluta e richiede un po' di accortezze.

Lo smartphone registra video in Ultra HD 4K anche a 60 fotogrammi al secondo, mentre la modalità Slow-Motion (prima assoluta su un terminale OnePlus) consente di registrare anche a 480 fps in HD, o a 120 fps in Full HD. La fotocamera frontale, invece, utilizza un sensore da ben 16 MP abbinato ad un obiettivo f/2.0. Anche questo può eseguire la modalità Ritratto per i selfie, anche se la funzionalità non è disponibile al lancio, ma arriverà su un aggiornamento futuro.

Clicca sulle immagini per visualizzare la foto originale nella sua interezza

Modalità standard

Modalità 2x

Fotocamera frontale

La fotocamera posteriore di OnePlus 6 offre un'ottima qualità degli scatti e una grande capacità di sfornare una riproduzione dei colori fedele ed estremamente naturale. Soffre però nel potere risolutivo dell'accoppiata sensore/obiettivo, anche se la post-produzione applicata dal software è indubbiamente meno evidente rispetto ad altri dispositivi della concorrenza (Samsung, ad esempio). La fotocamera offre ottime qualità anche in condizioni di luce intermedie (come spazi interni), anche se al buio non raggiunge i livelli dei capisaldi del settore, ed è ben lontana dai risultati replicabili con la tripla fotocamera di Huawei P20 Pro. Lo zoom digitale 2X, attivabile con un tap sullo schermo, sforna scatti purtroppo piuttosto impastati, anche se riesce a catturare qualche dettaglio in più rispetto alla modalità tradizionale. Ottimi i selfie della fotocamera frontale, mentre la modalità ritratto non è sempre affidabile. Quando lo è, comunque, lo sfocato è soddisfacente per una condivisione sui social.

Considerazioni finali

OnePlus 6 è uno smartphone estremamente solido e maturo, che coniuga tutte le caratteristiche che rendono uno smartphone premium a un prezzo di listino estremamente accattivante. Tutto è improntato alla massima velocità: OxygenOS non ha bloatware ed è sempre fluido e reattivo, aiutato anche da un'ottima piattaforma hardware che ha potenza bruta da vendere. È di altissimo livello anche il display AMOLED integrato, con copertura del gamut DCI-P3, una buona luminosità massima ed elevati angoli di visione. La fotocamera è indubbiamente buona e sforna scatti molto naturali, tuttavia al buio non è ancora ai livelli di Galaxy S9 o Huawei P20 Pro.

Considerando che lo stiamo paragonando a dispositivi che costano quasi il doppio, non è difficile capire che OnePlus 6 è uno smartphone da consigliare senza troppi problemi. Rispetto al predecessore o ai device della scorsa generazione, però, non offre decise rivoluzioni: il processore è superiore in termini di potenza bruta, il display è più grande nonostante le dimensioni della scocca siano rimaste invariate, e l'estetica è più distintiva e d'impatto grazie al vetro del guscio posteriore (bellissimi sia i modelli lucidi, che quello opaco in Midnight Black), tuttavia chi possiede OnePlus 5T può rimanere tranquillo con il "vecchio" modello senza perdersi nulla di indispensabile.

A nostro avviso, per chi vuole comprare uno smartphone oggi, OnePlus 6 è probabilmente la migliore soluzione in relazione alla spesa, offrendo un'esperienza d'uso assolutamente valida che non fa rimpiangere in alcun modo un top di gamma dal prezzo ben più elevato. Ci troviamo di fronte allo smartphone perfetto, quindi?

Ovviamente no, e anche il nuovo gingillo di Carl Pei e Pete Lau ha le sue spine. Per il prossimo modello infatti avere ad esempio un'autonomia più elevata: con il 6 si arriva a sera tranquillamente, ma solo se non si fa un uso intenso del terminale. La Dash Charge è rapidissima e aiuta parecchio nell'ottica di arrivare a sera senza problemi, tuttavia per chi sta spesso lontano dalle prese di corrente l'autonomia non proprio brillante del terminale può rappresentare un problema. Inoltre, il Mirror Black è indubbiamente spettacolare ma raccoglie le impronte (e probabilmente i graffi) come poche altre cose al mondo. Se per voi è un problema scegliete il Midnight Black.

E infine la questione più spinosa di tutte: fra sei mesi probabilmente arriverà OnePlus 6T, uno smartphone che non ucciderà l'attuale flagship ma ovviamente ne ridurrà l'appeal. È il "costo" da pagare se si vuole risparmiare centinaia di euro sull'acquisto di uno smartphone top di gamma, ma secondo noi ne vale la pena.

PRO

  • Prestazioni ai vertici della categoria
  • Ottimo display e buon rapporto screen-to-body
  • Estetica curata e materiali ricercati
  • Rapporto qualità-prezzo elevatissimo
  • Software estremamente leggero

CONTRO

  • Fra sei mesi potrebbe esserci un successore
  • Il Mirror Black cattura le impronte
  • Non molte innovazioni pesanti rispetto al predecessore
  • La fotocamera è buona, ma non ai livelli dei competitor
28 Commenti
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appleroof21 Maggio 2018, 12:48 #1
Mi chiedo, e chiedo a chi segue più assiduamente il mercato, tra questo ed un lg v30 che ormai coata quasi uguale quale sia complessivamente il migliore
mattewRE21 Maggio 2018, 12:50 #2
Sforzarsi a copiare anche l'assenza di bordo inferiore oltre al notch era troppo?
floc21 Maggio 2018, 13:09 #3
"la notch" è peggio di "la c_r_ack"

detto questo costa troppo, solo un matto compra un cinesone al posto di un s8 o un s9. Ma sappiamo che di matti il mercato è pieno, quindi buon per Oneplus.
marchigiano21 Maggio 2018, 13:48 #4
onestamente secondo me il vero flagship killer è il p20 pro... al opo6 manca la tropicalizzazione e il soc sarà pure superiore ma roba di numerini da benchmark, ininfluenti nell'uso reale, mentre le fotocamere del p20 pro spaccano, la batteria poi è molto più capiente

giusto la capacità di root e modding non so se è più agevole sul opo6, per alcuni potrebbe essere un bel vantaggio
stefbu21 Maggio 2018, 14:39 #5
Come ha gia' detto @appleroof, al prezzo attuale (corca 500 euro) e' fprse meglio LG V30: ha la radio FM, e' IP68, ha la SD, ha la camera grandangolare.... unico dubbio se avra' mai Android P...
Rainy nights21 Maggio 2018, 14:51 #6
Sfornare un telefono ogni sei mesi e poi abbandonare il supporto. Strategia vincente con l'utonto medio che se la rischia o peggio non ci pensa proprio, in caso di gravi bug stanno freschi per mesi e mesi o devono dar via direttamente il terminale (ci sono passata con OPO e 7 mesi di bug services android corretto in tempo zero sui nexus e samsung ma "dimenticato" da Oneplus).

Il costo basso è solo determinato dall'assenza di supporto software e dalla mancanza di sviluppatori che lavorino sul firmware, non dalla magnanimità di Pete Lau. A questo punto basta comprare una qualsiasi padella cinese che comunque non vedrà mai fix e aggiornamenti


Per lo stesso prezzo ignorare nokia o samsung è ridicolo
appleroof21 Maggio 2018, 16:41 #7
Originariamente inviato da: stefbu
Come ha gia' detto @appleroof, al prezzo attuale (corca 500 euro) e' fprse meglio LG V30: ha la radio FM, e' IP68, ha la SD, ha la camera grandangolare.... unico dubbio se avra' mai Android P...


ecco, mi dai una conferma di quanto immaginavo, per l'ultimo Android non ho particolari pretese, viaggio ancora con un p8 con il 6 e per le mie esigenze è tutto ok
Surrucagnolo21 Maggio 2018, 16:49 #8
Per chi cerca prestazioni o questo o sony, ma il sony offre quadri da parete (anche no). Chi vuole molte caratteristiche aggiuntive a scapito delle prestazioni va di lagsung. Chi vuole qualcosa di serio e ben fatto va di Mate 10 pro.
Grillo.M21 Maggio 2018, 17:26 #9
Originariamente inviato da: Rainy nights
Sfornare un telefono ogni sei mesi e poi abbandonare il supporto. Strategia vincente con l'utonto medio che se la rischia o peggio non ci pensa proprio, in caso di gravi bug stanno freschi per mesi e mesi o devono dar via direttamente il terminale (ci sono passata con OPO e 7 mesi di bug services android corretto in tempo zero sui nexus e samsung ma "dimenticato" da Oneplus).

Il costo basso è solo determinato dall'assenza di supporto software e dalla mancanza di sviluppatori che lavorino sul firmware, non dalla magnanimità di Pete Lau. A questo punto basta comprare una qualsiasi padella cinese che comunque non vedrà mai fix e aggiornamenti


Per lo stesso prezzo ignorare nokia o samsung è ridicolo



Appunto, ora come ora ritengo piu' importante avere aggiornamenti immediati siano essi il classico update mensile o la nuova versione di Android. Nexus prima e Pixel ora me lo offrono il resto puo' aspettare.
palarran21 Maggio 2018, 18:27 #10
"La notch" -.-

Comunque, per chi diceva di root e aosp, snapdragon è il migliore, sicuramente migliore dei kirin..
E gli op hanno sicuramente una community più ampia..
Ma alla fine si trovano rom per tutti i dispositivi.. Io non ho problemi a trovarne per il mio Mi Note 2 pur essendo gli utenti Xiaomi solitamente schiavi della miui

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