Asus Transformer Prime TF201, largo ai quattro core

Asus Transformer Prime TF201, largo ai quattro core

Nell'analisi odierna andremo ad osservare Asus Transformer Prime, sigla identificativa TF201, il primo tablet ad arrivare sul mercato caratterizzato dalla presenza della piattaforma hardware NVIDIA Tegra 3. Dotato di 4 core e di una GPU rinnovata, la soluzione, rappresenta il nuovo riferimento prestazionale del segmento

di pubblicato il nel canale Tablet
NVIDIAASUSTegra
 

I vantaggi delle soluzioni multi-core nel mobile

I produttori di CPU per sistemi desktop sono passati alle architettura multi-core già diversi anni fa, per rispondere in modo diretto alla sempre crescente richiesta di potenza di calcolo e, al tempo stesso, riuscire a contenere i consumi. La possibilità di avere un maggior numero di core a disposizione ha, come riflesso diretto, un migliore livello prestazionale con conseguenti benefici sull'esperienza di utilizzo. La transizione si è spostata, in modo progressivo, dal segmento desktop verso quello mobile: dopo le soluzioni notebook è ora la volta dei dispositivi smartphone, oggi uno dei traini del mercato tecnologico. E, così come avvenne per i desktop, la sempre maggiore richiesta di potenza di calcolo ha portato i produttori a sviluppare soluzioni caratterizzata da architettura multi-core, in grado di garantire non solo la riproduzione di flussi video HD, ma anche supportare operazioni in multitasking e la gestione di contenuti 3D.

Lo sviluppo di soluzioni mobile con architetture multi-core rappresenta, a conti fatti, la principale strada di sviluppo futuro per la creazione di piattaforme in grado di garantire un continuo incremento prestazionale.
La necessità di avere un terminale in grado di andare ad eseguire un elevato numero di funzioni che spazino dall'utilizzo videoludico, alla semplice navigazione web è una richiesta che arriva direttamente dal mercato. La proliferazione di reti WiFi e le migliorie apportate all'infrastruttura per la gestione dei dati in mobilità permette di avere accesso a dati e informazioni liberamente da ogni posto in cui ci si trovi, ecco allora che la presenza di una soluzione desktop risulta particolarmente inadatta.

Le ultime generazioni di terminali smartphone permettono di poter sfruttare applicazioni che consentono di soddisfare le necessità basilari di un utente normale: controllare e ricevere la posta, giocare, navigare e ascoltare la musica sono solo alcuni dei principali esempi.

Per garantire un'esperienza di utilizzo che sia quanto più possibile fluida e di buon livello, come abbiamo detto, la transizione in favore delle architettura con un alto numero di core è uno degli elementi chiave. Ecco perchè appoggiarsi a soluzioni sviluppate con tecnologia Symmetrical Multiprocessing (SMP) rappresenta uno degli elementi chiave làddove sia necessario e fondamentale avere un determinato livello prestazionale, ma non solo. Perchè se un terminale da un lato deve essere performante, dall'altro deve anche poter garantire un'autonomia operativa di un certo livello. E la presenza di due o più core risulta in determinati scenari determinante, garantendo a conti fatti, un risparmio energetico sensibile.

Poniamo la semplice navigazione web: renderizzare una pagina composta da contenuti flash, magari una componente video e del codice Java e ActiveX, infatti, in alcuni casi è un'operazione che carica completamente il processore di un soluzione a singola CPU. Per lavorare al meglio, in questo caso, la piattaforma andrà ad aumentare la frequenza di funzionamento dell'unità così come il voltaggio alla stessa: in termini pratici, consumi maggiori. Già in uno scenario che all'apparenza potrebbe sembrare estremamente basilare, proprio come la navigazione, la possibilità di avere due core in grado di gestire simultaneamente differenti applicazioni rappresenta un vantaggio tangibile, e in termini di prestazioni e in termini di autonomia.

 
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