AMD Radeon R9 Nano: la piccola scheda in test

AMD Radeon R9 Nano: la piccola scheda in test

Dopo la presentazione ufficiale delle scorse settimane la scheda AMD Radeon R9 Nano arriva sul mercato, una soluzione di fatto unica tra quelle proposte in commercio grazie al connubio tra potenza di calcolo e dimensioni estremamente contenute. A confronto con le proposte AMD della famiglia Fiji, oltre che con le schede NVIDIA GeForce GTX 900 top di gamma

di pubblicato il nel canale Schede Video
AMDRadeonFuryNVIDIAGeForce
 

Consumi e frequenze di clock

Il consumo delle schede video inserite in questo confronto è stato rilevato a monte dell'alimentatore: i dati riportati sono quindi quelli dell'intero sistema, comprendendo processore, memoria, scheda video e SSD.

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Le schede vantano un comportamento pressoché speculare in idle, con l'unica differenza rappresentata dalla scheda Radeon R9 Fury X che deve scontare in questo l'utilizzo di un sistema di raffreddamento a liquido integrato che spicca per efficienza ma che porta ad un lieve aumento dei consumi ben evidente proprio in idle.

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A pieno carico evidenziamo come la scheda Radeon R9 Nano registri un consumo del sistema che è inferiore a quello delle altre schede basate su GPU Fiji, come del resto ci si attendeva; nel confronto con le due schede basate su GPU NVIDIA GM204, i modelli GeForce GTX 970 e GeForce GTX 980, queste risultano più parche per quanto il divario sia complessivamente contenuto soprattutto rispetto a GeForce GTX 980.

Passiamo ora ad analizzare il comportamento delle schede in termini di variazione della frequenza di clock della GPU durante il funzionamento: per far questo abbiamo eseguito in loop il benchmark del titolo Metro: Last Light per 3 volte, registrando i dati con l'utility GPU-Z.

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Il primo dato è quello legato alla temperatura di funzionamento della GPU Fiji utilizzata per le 3 schede AMD: i dati più bassi, come atteso del resto, sono quelli della scheda Radeon R9 Fury X grazie all'utilizzo del sistema di raffreddamento a liquido mentre le due proposte con raffreddamento ad aria arrivano a valori superiori ma assolutamente entro i limiti. Se per la scheda Radeon R9 Fury troviamo un voluminoso dissipatore di calore a tripla ventola, per la scheda Radeon R9 Nano il piccolo dissipatore di calore è in grado di gestire al meglio la temperatura della GPU toccando un picco massimo nei nostri test di 74° che è ben inferiore agli 85° indicati da AMD come la temperatura di target per la GPU.

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Passiamo ora a verificare quale sia la frequenza di clock mantenuta dalla GPU nel corso del test in loop a pieno carico: da questo grafico scopriamo le prime differenze tra Radeon R9 Nano e le altre due proposte della famiglia Fury. Radeon R9 Fury X porta sempre la GPU alla frequenza di clock massima di 1.050 MHz quando questa è chiamata all'esecuzione di calcoli 3D, e lo stesso vale per il modello Radeon R9 Fury con il proprio dato di 1.000 MHz quale massimo: per entrambe merito di questo risultato è da ritrovare nei sistemi di raffreddamento, in grado di gestire al meglio la temperatura della GPU raggiunta durante il test pur a queste frequenze di clock.

CPU

Radeon R9 Fury X Radeon R9 Nano Radeon R9 Fury
boost clock GPU 1.050 MHz 1.000 MHz 1.000 MHz
frequenza media GPU nel test 1.050 MHz 899 MHz 1.000 MHz

A diverso risultato si giunge con la scheda Radeon R9 Nano: il sistema di hardware monitoring interno sviluppato per questa scheda, e abilitato dai driver Catalyst, ricerca costantemente il miglior bilanciamento tra temperatura di funzionamento della GPU, TDP complessivo della scheda e frequenza di clock del chip video. La risultante è un valore medio, nel corso dei nostri test, che abbiamo misurato essere pari a 899 MHz, inferiore quindi di 100 MHz rispetto al dato massimo riportato da AMD per questa scheda che è di 1.000 MHz. Dal grafico evidenziamo inoltre come la frequenza di clock della GPU sia continuamente modificata, restando in modo costante all'interno dell'intervallo compreso tra 850 MHz e 950 MHz e per questo motivo fornendo un'esperienza di gioco che tende ad essere stabile nel corso del tempo.

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Passiamo ora al confronto delle velocità di rotazione delle ventole delle due schede dotate di sistema di raffreddamento ad aria, scoprendo come il sistema a singola ventola della scheda Radeon R9 Nano operi ad una velocità di rotazione inferiore a quello della scheda Radeon R9 Fury, dotata di una soluzione molto più voluminosa a tripla ventola.

La scheda Radeon R9 Nano ha un funzionamento complessivamente silenzioso, in considerazione delle dimensioni complessive: abbiamo rilevato in idle un rumore di 43dB che sale sino a 51dB come massimo durante l'esecuzione del test con Metro: Last Light in loop. A titolo di confronto la scheda Asus R9 Strix Fury, dotata di un voluminoso dissipatore di calore con tripla ventola, fa segnare un valore massimo di 47dB nelle stesse condizioni d'uso mentre in idle opera con ventole completamente spente come caratteristica propria della famiglia di schede Strix del produttore taiwanese.

Per verificare l'efficienza del sistema di raffreddamento utilizzato da AMD nella scheda Radeon R9 Nano abbiamo eseguito un secondo test, inserendo la scheda in uno chassis chiuso in forma factor mini-ITX basato su piattaforma AMD A10-7800. Per mettere sotto carico il sistema abbiamo utilizzato nuovamente il benchmark di Metro: Last Light ma eseguendolo in loop per 15 volte così da valutare l'impatto sulla temperatura della GPU e sulla sua frequenza di clock.

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La frequenza di clock media registrata in questo caso è stata pari a circa 980 MHz, un valore superiore alla rilevazione precedente eseguita con la nostra tradizionale piattaforma di test: una spiegazione a questo è data dalla differente CPU abbinata, con la APU AMD A10-7800 capace di inferiori prestazioni complessive e quindi in parte collo di bottiglia alle prestazioni complessive. Questo ha permesso alla GPU di operare ad una frequenza di clock mediamente più elevata in quanto comunque frenata dalla potenza di elaborazione della componente CPU.

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L'andamento della temperatura è speculare a quanto visto in precedenza: in prossimità dei 75° il dato si stabilizza mantenendosi su questa soglia sino a quando le 15 esecuzioni del benchmark non vengono completate.

 
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