HP Amplify 2025: il futuro è scritto, gli AI PC sono già qui e saranno ovunque

HP Amplify 2025: il futuro è scritto, gli AI PC sono già qui e saranno ovunque

Gli AI PC sono protagonisti di HP Amplify 2025, dove il produttore ha mostrato una gamma completa di dispositivi con NPU integrata, pronti a portare l’intelligenza artificiale nelle attività quotidiane. Una rivoluzione che coinvolge hardware, software e sviluppatori, aprendo nuove opportunità di mercato

di pubblicato il nel canale Sistemi
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Sembra passato molto più tempo, ma si è cominciato a parlare di AI PC solo un anno e mezzo fa. È stata proprio HP ad anticipare un concetto che oggi tutti i produttori di PC stanno portando sul mercato, ognuno con la sua interpretazione, e cha da molti è considerato come un elemento dirompente che potrà riportare il mercato dei PC a crescere con tassi che non si vedono da anni, se non durante l’emergenza covid.

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Gli AI PC sono stati il tema principale di HP Amplify 2025, l’evento annuale dedicato ai partner organizzato da HP a Nashville e a cui Hardware Upgrade ha partecipato, in esclusiva per l’Italia. Amplify è un evento “imponente”, con 1.500 partner definiti come “commercial, retail, alliance, distribution” provenienti da tutto il mondo ed è fondamentale per HP perché riunisce tutto l’ecosistema che ha poi il compito di portare sul mercato i prodotti progettati a Palo Alto. Il tema di fondo dell’evento è stato il “future of work”, reso possibile dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale e dalla integrazione “seamless” di prodotti e tecnologie. 

HP ha “inventato” gli AI PC

Ma facciamo un passo indietro, anzi due. Era settembre 2023, durante l’altro evento annuale di HP, Imagine, che come dice il nome è invece il momento in cui il management condivide la sua visione del futuro a un gruppo selezionato di giornalisti. In quell’occasione HP, per prima sul mercato, indicava la strada che avrebbe portato nei mesi successivi alla nascita dei primi AI PC. Questo nome non era ancora stato immaginato, ma HP aveva già le idee chiare sul potenziale di avere, in locale, una capacità elaborativa specifica, dedicata all’AI Facciamo un salto di 12 mesi e nell’edizione 2024 di Imagine, a fine settembre e quindi meno di 6 mesi fa, HP lanciava i primi AI PC, che avevamo descritto come ancora “per pochi”. Erano solo alcuni modelli, che integravano NPU fino a 50 TOPS, pensati per casi d’uso molto specifici, come per chi sviluppa soluzioni di AI, e non coprivano tutti i segmenti del mercato.

Arriviamo a fine marzo 2025 e nei giorni scorsi HP ha annunciato una moltitudine di nuovi modelli di AI PC. Qui abbiamo presentato alcuni dei modelli più significativi, ma il primo messaggio che si può cogliere da Amplify 2025 è che gli AI PC sono ormai presenti in tutta la gamma di notebook e desktop di HP e quindi anche in tutte le fasce di prezzo. Lisa Su, CEO di AMD, nel suo intervento in video, intervistata da Enrique Lores, CEO di HP, ha dichiarato che “ogni PC sarà un AI PC”. È davvero molto probabile che sarà così, visto che tutte le piattaforme di AMD, Intel e Qualcomm integrano NPU sempre più potenti e quindi, a breve, sarà difficile trovare un nuovo PC che non integri una NPU, che è appunto l’elemento distintivo degli AI PC e che proprio dopo gli annunci di Amplify si potrà trovare anche in macchine “entry level”, rimuovendo uno dei principali ostacoli a una maggiore diffusione degli AI PC.

La NPU è indispensabile ma non basta 

Avere una NPU nel PC è una condizione necessaria per poterlo chiamare AI PC, ma non è sufficiente per rendere quel prodotto diverso e, soprattutto, per far percepire agli utenti il reale vantaggio di un PC del 2025 rispetto a quelli anche solo di un anno fa. Parliamo genericamente di PC perché già oggi la visione sintetizzata da Lisa Su è una realtà e quindi non stiamo parlando di una nuova categoria di PC, ma proprio del nuovo paradigma di un prodotto ormai maturo. Così come da anni è impensabile parlare di PC senza GPU, a breve anche la NPU sarà un elemento essenziale di qualsiasi PC. Come nel caso delle GPU, tutti avranno bisogno di una NPU “di base”, mentre poi, a seconda delle esigenze specifiche, ci sarà spazio per NPU più o meno potenti. Per avere un punto di riferimento, HP identifica come Next-Gen AI PC i modelli con NPU da almeno 45 TOPS.

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Ad Amplify si è cominciato ad avere un’idea più chiara di quale potrà essere l’evoluzione degli AI PC e dei vantaggi, molto concreti, che si possono ottenere già oggi e che in futuro aumenteranno sensibilmente. Per quanto questi vantaggi, di cui parleremo a breve, si potranno ottenere con AI PC di qualsiasi marca, l’implementazione dell’intelligenza artificiale nei PC sta diventando un elemento di differenziazione completamente nuovo e che renderà sostanzialmente diversi i PC dei vari produttori. Il livello di differenziazione non si limiterà, come in passato, al form factor, alle componenti utilizzate e ai servizi accessori che ruotano intorno al prodotto. L’AI renderà un PC diverso da un altro perché potrà offrire servizi basati sull’AI distinti e che non saranno necessariamente imitabili, portando i diversi produttori a competere su un livello completamente nuovo. In futuro potremo essere spinti a scegliere una marca rispetto a un’altra perché riteniamo più efficace l’assistente AI di HP rispetto a quello di un concorrente o perché vengono offerti specifici servizi AI che riteniamo migliori. 

A cosa serve un AI PC?

Ma la domanda che è necessario farsi in questa fase, e che è stata decisamente la più gettonata durante HP Amplify, è: quali vantaggi si ottengono, oggi, nell’utilizzare un AI PC?

Una prima risposta l’ha data sempre Enrique Lores durante il keynote iniziale di Amplify: l’AI deve essere “meaningful”, che è uno di quei termini inglesi che riesce a condensare in un’unica parola un concetto che in italiano ha bisogno di una certa elaborazione. La traduzione letterale è significativa, ma meaningful si porta dietro delle altre sfaccettature che riescono a descrivere a 360° la strategia di HP per l’AI. Significativo non è un termine assoluto, qualcosa che è significativo per una persona non lo è necessariamente per un’altra, e quindi si può dire che l’IA, e in particolare ogni sua implementazione, sarà rilevante, in modo diverso, per diversi target di riferimento. Qui entra in gioco la strategia di HP per l’AI, che prevede di identificare specifici scenari d’uso a seconda del target di riferimento.

Per avere un riscontro visivo è utile fare riferimento a questa slide proiettata da Alex Cho, President, Personal Systems di HP, durante il suo intervento:

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HP identifica delle “persona” (letto all’inglese) e a ognuna associa delle applicazioni che già oggi, ma soprattutto in futuro, potranno supportare, grazie all’intelligenza artificiale, le attività lavorative e di svago. Ampliare la presenza di modelli di AI PC con NPU integrata è quindi un tassello essenziale della strategia di HP perché permette a target molo diversi di accedere all’AI in locale.

Questo approccio di HP è importante perché aiuta a descrivere la strategia dell’azienda e offre a tutti un elemento per valutare se questa strategia è ritenuta più “meaningful” rispetto a quella di un concorrente. In prospettiva aiuterà nella scelta del prodotto “giusto” da acquistare, che sia il PC da tenere in casa o da usare in ufficio, ma come risposta alla domanda sui vantaggi attuali dell’intelligenza artificiale è decisamente vaga, per volontà di chi scrive e non di HP.

I vantaggi di un AI PC 

Era necessario creare il contesto e definire un ambito di riferimento, prima di rispondere alla domanda iniziale, a cui, proprio dopo Amplify 2025, è decisamente più facile dare seguito, in modo molto concreto. Oggi chi acquista un AI PC, nell’immediato ha due vantaggi: HP AI Companion e Windows Recall, che a breve sarà finalmente reso disponibile. Inoltre, si acquista una vera e propria assicurazione sul futuro, perché è certo che in breve tempo saranno molti i servizi e le applicazioni che sfrutteranno le potenzialità dell’AI in locale. HP AI Companion non va sottovalutato perché permette di interagire sui propri file personali, archiviati localmente, per analizzarli, riassumerli ed elaborarli. Questa è un’implementazione che offre diversi vantaggi rispetto all’utilizzo di uno degli innumerevoli servizi equivalenti in cloud, primo fra tutti ChatGPT. Con HP AI Companion c’è un livello maggiore di riservatezza e salvaguardia dei dati, che non vengono inviati, appunto, sul cloud. Per quanto i vari servizi online garantiscano che i documenti non vengono usati per il training, e su questo ci sono pochi dubbi, è altrettanto vero che non è chiaro se poi i documenti vengono usati per profilare gli utenti o per altre analisi di vario tipo. Oltre al vantaggio legato alla riservatezza c’è anche un concreto beneficio pratico, perché tutti i servizi online faticano molto a gestire contemporaneamente una moltitudine di documenti, mentre HP AI Companion si basa costantemente su tutti i documenti che decidiamo di aggiungere all’archivio di riferimento. Non è un dettaglio da poco, come ben sa chi usa regolarmente ChatGPT o simili per trascrizioni, riassunti e analisi di documenti. Inoltre, HP AI Companion supporta gli utenti nella configurazione del PC, diventando a tutti gli effetti una nuova interfaccia per gestire i prodotti.

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Ma è sufficiente avere accesso ad HP AI Companion, Windows Recall (e gli altri servizi AI offerti da Microsoft sui Copilot+ PC) e una serie, per ora limitata, di applicazioni e servizi che si appoggiano sulla NPU per giustificare l’acquisto, oggi, di un AI PC? Questa è la grande scommessa che sta facendo HP: l’azienda è convinta che la possibilità di elaborare carichi lavoro AI in locale porterà gli sviluppatori a innovare e creare una serie di applicazioni e servizi che genereranno valore, per gli utenti e per gli stessi sviluppatori. È un po’ come quello che è successo con gli smartphone e lo sviluppo delle app, considerando che il primo iPhone aveva un numero molto limitato di funzioni e il concetto di app e di app store è arrivato successivamente. Apple e Google sono stati bravissimi a creare un ecosistema che ha innescato un circolo virtuoso dove gli sviluppatori hanno trovato terreno fertile e gli utenti sono passati a gestire la loro vita attraverso le app. 

L’AI riuscirà ad attrarre gli sviluppatori? 

Il modello delle app per gli smartphone è arrivato decisamente a una fase di maturità e probabilmente non è un caso che Apple stia avendo delle enormi difficoltà ad abbracciare la rivoluzione dell’IA. Quanto avvenuto, e sta ancora avvenendo, con Apple Intelligence rischia non solo di creare dei problemi con gli utenti che hanno acquistato dei prodotti che saranno anche “pronti” per Apple Intelligence, ma che poi tradiscono la promessa se i servizi vengono costantemente rimandati, ma anche con gli sviluppatori che proprio nell’IA possono trovare nuovo terreno fertile per far evolvere il loro business in un mercato, quello delle app, oggi decisamente saturo.

L’obiettivo di HP è quindi quello di accogliere una comunità di sviluppatori più ampia possibile che poi possa lavorare non solo per l’ecosistema HP, ma più in generale per tutto il “mondo” dell’AI legato ai PC. Oltre all’hardware per chi sviluppa, con workstation sempre più potenti e un’interpretazione di project digits di NVIDIA, presentata ad Amplify insieme al CEO di NVIDIA Jensen Huang collegato da remoto, c’è anche e soprattutto HP AI Studio, una piattaforma pensata per chi sviluppa soluzioni di intelligenza artificiale.

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C’è sicuramente molto hype oggi intorno all’intelligenza artificiale, ma c’è anche tantissima sostanza e, in questo contesto, HP sta sicuramente guidando il mercato sulla definizione stessa di cosa sia un AI PC e nel portare sul mercato una gamma di prodotti mai così ampia. Se poi il mercato PC, grazie all’AI in locale, creerà le condizioni affinché vengano sviluppate applicazioni e soluzioni innovative e gli utenti premieranno questi sforzi, lo vedremo in futuro. Un futuro molto prossimo, vista la velocità con cui si evolve l’intelligenza artificiale.

Nel frattempo, va aggiunto che i PC di nuova generazione, che quindi integrano una NPU, che siano basati su soluzioni AMD, Intel o Qualcomm (in rigoroso ordine alfabetico), offrono un vantaggio molto concreto e immediato: la batteria dura sensibilmente di più rispetto al passato. Questo è un pretesto più che sufficiente per pensare di cambiare un notebook, anche abbastanza recente, e poi ritrovarsi un AI PC che ha anche delle nuove potenzialità in ambito di intelligenza artificiale. La presenza sul palco di HP Amplify, oltre ai già citati Lisa Su e Jensen Huang, di Michelle Johnston Holthaus, CEO of Products di Intel, e Cristiano Amon, President e CEO di Qualcomm, dimostra che tutto il mercato sta scommettendo sul successo degli AI PC.

9 Commenti
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Cfranco25 Marzo 2025, 14:34 #1
Sono arrivato in fondo all' articolo e ancora non ho capito quali sarebbero questi presunti vantaggi nell' avere un "AI PC", sono solo buzzword usate più o meno a caso o c' è anche qualcosa di utile ?
Haran Banjo25 Marzo 2025, 15:33 #2
Tanta fuffa in questa news
Proteo7125 Marzo 2025, 17:04 #3
Hanno veramente rotto il caxxo !!!
(Scusate il francesismo..)
giovanni6926 Marzo 2025, 07:33 #4

HP PCs with quantum-resistant protection of firmware integrity?

@Vittorio Manti

Questi PC HP Amplify 2025 hanno già la protezione quantistica dell'integrità del firmware?

Non lo vedo elencato nella loro 'HP ESC Platform Availability Matrix'.
Compulsion26 Marzo 2025, 08:16 #5
si dovrebbero defecare in mano e prendersi a schiaffi
zbear26 Marzo 2025, 10:26 #6
Per prima cosa NON COMPREREI MAI UN HP, avendo avuto per mano centinaia di pc HP nel corso degli anni per assistenza e so bene quanto siano malfatti, anche i modelli top. Per seconda cosa, confermo un articolo fuffa: era un pezzo che non leggevo tante arrampicate sugli specchi, peggio di quando pubblicizzano le auto elettriche. Credo di più ai nuovissimi Halo di AMD per aumentare le prestazioni su PC desktop, che tutta questa sbrodolata di parole messe insieme per "marketatte" ....
DarIOTheOriginal26 Marzo 2025, 15:29 #7
"Oggi chi acquista un AI PC, nell’immediato ha due vantaggi: HP AI Companion e Windows Recall, che a breve sarà finalmente reso disponibile"

Ma quindi sono immediati o no?
mail9000it27 Marzo 2025, 16:42 #8
Concordo con gli altri commenti.
Parlando di elaborazione in locale, la AI non ha ancora mostrato la sua utilità.
Tutte le ipotesi di utilizzo (sui documenti in locale, sulla ricerca nel disco locale, eccetera) sono ancora ipotesi perchè non integrate nel Sistema Operativo o negli strumenti di produttività.
Altri usi più pesanti in locale della AI necessitano comunque di una scheda video con tanta RAM che quindi sono fuori portata dalla NPU contenute nel processore.

Per il momento è fuffa.
Tra 3-5 anni ne riparleremo.

Anche perchè da ammissione delle stesse persone alla base di queste innovazioni (cit. Altman) non sanno ancora come gli utenti useranno questa AI.
Non sanno quale sarà la killer Application che farà veramente esplodere questi strumenti a livello personale (il lavorativo è una cosa diversa).
Loro stanno mettendo a disposizione uno strumento... e stanno aspettando che qualcuno (milioni di persone) dica loro... "Forte, se la uso così è una cosa molto comoda e tutti dovrebbero usarla così"... per poi implementare la funzione nel sistema operativo o negli strumenti, ecc.
mail9000it27 Marzo 2025, 17:01 #9
Originariamente inviato da: DarIOTheOriginal
"Oggi chi acquista un AI PC, nell’immediato ha due vantaggi: HP AI Companion e Windows Recall, che a breve sarà finalmente reso disponibile"

Ma quindi sono immediati o no?


Penso che il riferimento fosse su Windows Recall... su quest'ultimo c'erano degli argomenti legati alla privacy (sorveglianza in ambito lavorativo) che ne hanno bloccato la diffusione a livello normativo.

In America forse era disponibile in Europa lo hanno bloccato.

Il problema base è che hanno a priori deciso che un AI PC deve avere almeno 50 TOPS di potenza... ma in realtà non lo sanno se 50 TOPS saranno abbastanza. Tra due anni si scoprirà che in realtà ne servono almeno 80 e che quindi tutti dovranno cambiare i PC per passare ai nuovi.

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