EHA Tech Tour 2023: le novità MSI per sistemi desktop e gaming

La seconda tappa dell'EHA Tech Tour a Taipei ha visto un incontro nella sede di MSI, azienda da sempre specializzata nella costruzione di soluzioni destinate agli utenti più appassionati e ai videogiocatori. Tra Project Zero, nuove schede madri per processori Intel Core di 14-esima generazione e sistemi desktop Trident X2 ecco le novità dell'azienda per l'inizio del 2024
di Paolo Corsini pubblicato il 29 Dicembre 2023 nel canale SistemiCoreIntelRTXGeForceNVIDIAMSI
La seconda tappa dell'EHA Tech Tour 2023 di Taipei ha visto il coinvolgimento di MSI, azienda ben nota agli appassionati per la propria ricca gamma di prodotti che spazia dai componenti dei sistemi desktop sino ai notebook, con in mezzo tutto quello che serve per configurare un personal computer a sola eccezione delle memorie e del processore.
MSI non ha bisogno di grandi presentazioni: è uno dei top brand taiwanesi legato alla produzione di componenti per PC, specializzatosi in soluzioni destinate tanto al pubblico dei videogiocatori e dei più appassionati come in quello di coloro che utilizzano i personal computer per la produttività personale. Per questi clienti l'azienda del drago Luckey, simbolo distintivo presente in tutti i prodotti, propone soluzioni molto diverse che vanno a coprire un po' tutti i segmenti di mercato con una predilezione verso la fascia più alta dal maggiore contenuto tecnologico.
Project Zero, le schede madri del futuro
Nella configurazione di un PC desktop la scelta dei componenti deve avvenire in modo bilanciato, cercando di assemblare schede madri, processore, memoria, scheda video e altri componenti che siano a livello di prestazioni e funzionalità equilibrati tra di loro. Una volta scelti i componenti è però necessario installarli all'interno dello chassis selezionato, facendo in modo che la risultante sia gradevole dal punto di vista estetico oltre che funzionale.
Per fare questo si presta molta attenzione alla disposizione interna dei cavi, il cosiddetto routing: quelli che collegano l'alimentatore a scheda madre e componenti per assicurarne il funzionamento, oltre che quelli necessari per il segnale dalle periferiche di storage e dai dispositivi di Input-Output. Cavi ben posizionati all'interno del case non solo sono esteticamente più gradevoli da vedere, ma migliorano il flusso d'aria interno al sistema.
Project Zero è una iniziativa sviluppata da MSI che intende risolvere la problematica del routing del cavi all'interno del case rovesciando completamente il problema: con questo hardware i connettori, tanto di alimentazione come dei vari segnali, sono posizionati non più nella parte superiore del PC della motherboard ma in quello inferiore, quella cioè che viene celata alla vista.
In questo modo tutti i cavi di collegamento sono posizionati dietro la scheda madre, celati dal pannello posteriore dello chassis in un'area che non crea alcun tipo di problema per il flusso d'aria o la creazione di zone più calde legate al funzionamento dei componenti. L'idea è tanto semplice quanto efficace, per quanto richieda l'utilizzo di uno chassis che sia compatibile con cavi posizionati in questo modo: è infatti necessario che la distanza tra parte posteriore della scheda madre e pannello laterale del case sia sufficiente a riporre tutti i cavi in modo ordinato.
MSI ci ha mostrato schede madri Project Zero tanto per piattaforme AMD Ryzen come per quelle Intel Core; al momento attuale il focus è verso soluzioni di fascia media con chassis di dimensioni più compatte, quelli che più di altri beneficiano di una migliore ottimizzazione del cablaggio interno per assicurare un miglior flusso d'aria.
12VO: solo 12 volt per gli alimentatori
Lo standard ATX 12VO è altra importante novità alla quale MSI sta lavorando con i propri prodotti. Prevede che l'alimentazione fornita al sistema avvenga attraverso solo segnale a 12V, rimuovendo quelli di 5V e a 3,3V che al momento vengono forniti dagli alimentatori ATX v2.x.
La logica dietro questo cambiamento è quella di semplificare la circuiteria di alimentazione e la costruzione degli alimentatori, sostituendo il classico connettore ATX a 24pin presente sulla scheda madre con un nuovo connettore a 10 pin. In questo modo MSI stima un incremento dell'efficienza energetica del 30%, con una riduzione dei consumi del 23% rispetto ad un corrispondente sistema alimentato in modo tradizionale.
Un approccio di questo tipo permette di ridurre l'ingombro complessivo dell'alimentatore, rivelandosi essere molto utile in presenza di sistemi dalle dimensioni molto compatte per i quali anche l'ingombro dell'alimentatore riveste un ruolo fondamentale. Ne beneficia ovviamente anche l'efficienza complessiva, oltre al design della scheda madre. Al momento attuale MSI propone una singola scheda madre per processori Intel Core in formato Mini-ATX, pensata per le esigenze die system integrator, con un altro modello per processori AMD Ryzen in arrivo assieme ad un alimentatore specifico.
Lo standard 12VO è sulla carta particolarmente interessante per gli integratori di sistemi, che in questo modo possono semplificare il design e i requisiti dei propri modelli. Più difficile una rapida adozione nel mercato retail, in quanto questo richiederebbe di rivedere completamente tutto l'insieme degli alimentatori in commercio: la cosa, se avverrà, richiederà svariati anni per venire implementata.
Le nuove schede madri per CPU Intel Core
Intel ha recentemente aggiornato la propria gamma di processori per sistemi desktop con i modelli Core di 14-esima generazione, meglio noti con il nome in codice di Raptor Lake S. Intel non ha presentato nuovi chipset per accompagnare le rinnovate CPU ma MSI ha scelto di rinnovare la propria gamma di schede madri basate su chipset Intel Z790, senza cambiarne il nome ma aggiungendo il suffisso MAX a distinguerle da quelle immesse sul mercato in precedenza.
MSI ha scelto di dare massima attenzione alla circuiteria di alimentazione delle proprie nuove schede madri, che optano per le versioni più complesse per un design sino a 26+2 fasi (MEG Z790 Godlike Max). Oltre a questo troviamo PCB a 8 strati con 2oz di rame, che riprende per design quanto implementato da MSI nelle soluzioni destinate ai sistemi server.
Tutto questo ha permesso di certificare queste schede madri per il funzionamento con memoria DDR5 che si spinge, quanto a frequenze di clock, ben oltre lo standard: parliamo di memorie DDR5-7800+, che possono operare a frequenze così elevate grazie anche ad un layout dei componenti rivisto, a processi di saldatura migliorati e al naturale processo di ottimizzazione lato bios richiesto per garantire un funzionamento stabile a queste specifiche.
Altre novità riguardano particolari accessori quali il sistema di collegamento dell'antenna della scheda di rete WiFi integrata nella scheda madre, ora di tipo magnetico e non più avvitata, o la presa USB-C frontale che è in grado di erogare una potenza massima di 60 Watt per alimentare dispositivi esterni come il nostro smartphone.
Grande attenzione è stata infine riposta al numero di periferiche di storage SSD che possono venir collegate contemporaneamente alla scheda madre: il numero minimo è pari a 4 per tutte le nuove schede madri ma si spinge sino a 7 per il modello MEG Z790 Godlike Max. Per tutte è presente uno slot M.2 che è compatibile con interfaccia PCI Express 5.0 a 4 linee, per la massima bandwidth nel trasferimento dei dati.
La scheda madre MPG Z790 Carbon Max WiFi è abbinata ad una scheda di espansione USB4, collegata alla scheda madre attraverso uno slot PCI Express 4.0 4x, mettendo a disposizione due porte USB Type-C: una di esse è in grado di alimentare periferiche sino a 100 Watt ciascuna, mentre l'output massimo per la seconda è di 27 Watt. Lo standard USB 4.0 permette un trasferimento dei dati sino a 40 Gbit al secondo (circa 5 GB/s), ottimale per gestire il trasferimento di dati con periferiche esterne veloci quali SSD. Da evidenziare la presenza di un connettore PCI Express a 6 pin, necessario per alimentare correttamente la scheda nel momento in cui questa eroga alimentazione a 100 Watt via porta USB Type-C.
Desktop Trident con CPU di 14-esima generazione
Un settore nel quale MSI ha molto investito negli ultimi anni è quello dei sistemi desktop destinati ai videogiocatori più appassionati, al quale l'azienda taiwanese abbina la gamma di schermi che è l'ultima ad aver fatto debutto sul mercato. Per queste proposte MSI differenzia il livello di complessità, e di conseguenza di costo, definendo i prodotti secondo 3 famiglie:
- MAG, MSI Arsenal Gaming: si tratta della gamma di proposte d'ingresso per costo e caratteristiche tecniche;
- MPG, MSI Performance Gaming: è la famiglia di fascia media, nella quale MSI propone configurazioni hardware complete in grado di assicurare elevate prestazioni con i giochi;
- MEG, MSI Enthusiast Gaming: è questa la serie di fascia più alta, con i componenti più veloci e ricercati.
In occasione della nostra visita negli uffici MSI di Taipei abbiamo potuto vedere all'opera il nuovo sistema Trident X2 v14, la soluzione desktop top di gamma per i videogiocatori più appassionati. Pensato per l'abbinamento con i processori Intel Core di 14-esima generazione e con schede video NVIDIA della serie GeForce RTX 4000, sino al modello GeForce RTX 4090, è basato su un design interno che combina un volume ridotto a una elevata capacità nella dissipazione termica.
Cuore del sistema è lo chassis, configurato con delle sezioni interne nelle quali sono installati specifici componenti in modo da assicurarne il necessario smaltimento del calore nel modo più efficiente possibile. Silent Storm Cooling 3 è il nome con il quale MSI definisce questo approccio di design, con aria fresca che viene catturata dalle aperture presenti nella parte anteriore mentre quella calda viene espulsa dalle griglie laterali.
La scheda video è posizionata nella parte superiore dello chassis, grazie al fatto che la scheda madre è stata ruotata di 180 gradi rispetto al posizionamento standard: in questo modo il calore prodotto dalla GPU viene veicolato verso l'alto in modo naturale, spinto all'esterno dalle ventole dedicate attraverso la feritoia posteriore mentre l'aria fresca viene aspirata dalla parte superiore dello chassis. Sotto la scheda video troviamo il processore, raffreddato con un kit a liquido di tipo integrato: il suo radiatore è montato lateralmente, con ventole che anche in questo caso soffiano verso l'esterno l'aria calda di raffreddamento.
Nella parte inferiore dello chassis trova posto l'alimentatore, accanto al quale sono stati montati gli slot per gli hard disk: anche in questo caso il calore generato da questi componenti viene gestito da un comparto specifico dello chassis, così che non vada a influenzare gli altri elementi del sistema.
MSI ha implementato un sistema di hardware monitoring dedicato, chiamato Frozr AI Cooling, che gestisce dinamicamente attraverso algoritmi di intelligenza artificiale la velocità di rotazione di tutte le ventole così da massimizzare l'efficienza nella dissipazione e al contempo minimizzare il rumore.
Nel pannello frontale dello chassis di Trident X2 troviamo MHMI, Human Machine Interface: si tratta di un display touch che permette di controllare alcune delle principali funzionalità del sistema e che in abbinamento ad uno degli schermi di MSI permette di gestire anche le caratteristiche di quest'ultimo. Tra le funzioni abilitate segnaliamo dei collegamenti veloci per avviare uno specifico gioco, un monitoraggio dei parametri di funzionamento del sistema oltre al controllo delle funzionalità del monitor gaming eventualmente collegato.
MSI ha in serbo molte altre novità che verranno annunciate nelle prossime settimane, in concomitanza con il CES di Las Vegas. In quella sede l'azienda taiwanese mostrerà nuove soluzioni legate al mondo dei componenti per PC desktop, unitamente a molte altre soluzioni destinate al mercato dei PC notebook: avremo modo di parlarne a breve in un altro articolo.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCon tutto a 12V fondamentalmente "sposti sulla scheda" la conversione a 5V e 3.3V "vicino a dove ti serve", non ti serve alcuna conversione per i 12V ed i componenti per la conversione a 5V e 3.3V sono probabilmente quelli già in uso sugli alimentatori.
A 24V o 48V dovresti aggiungere anche la conversione a 12V ed usare nuovi componenti allo stato solido capaci di reggere i 24V o i 48V ( mentre restando a 12V hai maggiori economie di scala).
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