Lenovo ThinkStation P620, una workstation di alto livello con CPU Ryzen Threadripper PRO

Lenovo ThinkStation P620, una workstation di alto livello con CPU Ryzen Threadripper PRO

ThinkStation P620 è una workstation professionale curata nei minimi dettagli da Lenovo e farcita di hardware in grado di assicurare prestazioni molto elevate grazie alle CPU Ryzen Threadripper PRO fino a 64 core e dotate di 8 canali di memoria oltre a tantissime linee PCI Express 4.0. Vediamo cosa c'è all'interno e come si comporta in alcuni carichi di lavoro.

di pubblicato il nel canale Server e Workstation
LenovoThreadripperAMD
 

La workstation Lenovo ThinkStation P620 arrivata in redazione non è una comune workstation, almeno dal punto di vista di un appassionato di hardware. E' infatti la prima ad essere equipaggiata con i microprocessori AMD Ryzen Threadripper PRO, una gamma di soluzioni a cavallo tra i Ryzen Threadripper tradizionali e gli EPYC per il mondo server. Progettazione, simulazioni, carichi AR/VR e 3D CAD/CAM sono i carichi destinati a questo tipo di sistema.

I Ryzen Threadripper PRO sono proposti in quattro modelli che rispondono alle sigle 3995WX, 3975WX, 3955WX e 3945WX, compatibili con le motherboard dotate di chipset WRX80 e socket sWRX8. Il socket LGA 4094 è identico a quello dei Threadripper tradizionali e degli EPYC, ma ci sono dei cambiamenti a livello di pin che servono per supportare il set di funzionalità espanso specifico di questi processori.

L'offerta Ryzen Threadripper PRO si differenzia da quella Ryzen Threadripper 3000 per alcune caratteristiche, in quanto i "fondamentali sono sempre gli stessi": l'architettura è quella Zen 2 e il processo produttivo è sempre a 7 nanometri.

I processori Ryzen Threadripper PRO offrono otto canali di memoria anziché quattro, supportano 128 linee PCI Express 4.0 (il doppio dei Threadripper 3000, anche se in realtà otto delle 128 linee vanno al chipset) e fino a 2 TB di memoria ECC - UDIMM, RDIMM, LRDIMM e 3DS RDIMM. Il supporto ECC sui Threadripper tradizionali non è ufficiale, mentre qui lo è (e ci mancherebbe). Inoltre, i nuovi chip supportano le funzionalità di sicurezza - come Memory Guard - e gestione che AMD identifica con il termine PRO.

Nella configurazione che abbiamo avuto l'opportunità di provare, non acquistabile con gli stessi componenti (ma ne parliamo alla fine), abbiamo trovato un Ryzen Threadripper PRO 3995WX, il top di gamma. Un bel mostro per chi lavora con carichi altamente parallelizzati che usano molti thread.

La CPU è infatti dotata di 64 core fisici e 128 thread in totale, che operano a 2,7 GHz / 4,2 GHz e conta ben 288 MB di cache. Non mancano come accennato prima 8 canali di memoria DDR4-3200 e 128 linee PCI Express 4.0. Il TDP del processore è 280W, come un Ryzen Threadripper tradizionale, nel quale però trovano posto quattro canali di memoria e 64 linee PCIe 4.0. Specifiche alla mano, il processore Ryzen Threadripper PRO 3995WX perde 200 MHz di base clock e 100 MHz di boost clock rispetto al modello Ryzrn Threadripper 3990X.

Il processore è a bordo di una motherboard personalizzata, dotata di quattro slot x16 e due x8 slot, anche se chiaramente con l'installazione di schede grafiche professionali dual-slot non tutti sono sempre utilizzabili contemporaneamente. Non mancano inoltre due slot M.2 x4 e un controller di rete Aquantia AQC107 10 Gigabit Ethernet collegato a una porta 10Gbase-T.

Frontalmente la connettività prevede due USB 3.2 (10 Gbps) Type-A e due USB 3.2 (10 Gbps) Type-C, un jack combo per le cuffie, il tasto di accensione e c'è display POST a 4 cifre che rimane acceso solo durante il boot. Se passiamo alla parte posteriore, troviamo tre jack audio, due porte PS/2 per vecchi mouse e tastiere, due USB 2.0, quattro USB 3.2 (10 Gbps) Type-A e il jack 10 Gigabit Ethernet. Il sistema giunto in redazione, alimentato da un PSU 80 PLUS Platinum da 1000W, prevede una Radeon PRO W5700, ed è per questo che parliamo di una configurazione non acquistabile, in quanto non è disponibile tra le opzioni sul sito di Lenovo Italia.

La scheda di casa AMD non è di ultima generazione, e per darvi un'idea dovrebbe essere al livello una Nvidia Quadro RTX 4000 (Turing, fine 2018). A bordo troviamo una GPU Navi 10 con 36 Compute Unit per un totale di 2304 stream processor. La memoria, 8GB GDDR6, è collegata tramite un bus a 256 bit. AMD dichiara una bandwidth della memoria pari a 448 GB/s, corrispondente all'uso di memoria a 12 Gbps contro i 14 Gbps impostati per la scheda desktop Radeon RX 5700. Sulla staffa posteriore sono presenti 5 connettori mini Display Port e una porta USB-C.

A completare il lotto delle caratteristiche della nostra configurazione troviamo ben 256 GB di memoria DDR4-3200 (8 moduli da 32 GB di Samsung M393A4K40DB3-CWE  con timing 24-22-22-52-74) e un SSD WD SN730 da 256 GB posto dietro la GPU e coperto da un heatsink. Come potete apprezzare dalle immagini, e come esplicitato da Lenovo stessa all'interno della paratia laterale, è possibile installare hard disk da 3,5 pollici e SSD da 2,5 pollici a volontà, ma anche molto altro.

Esternamente la workstation si presenta di colore nero e dotata di un frontale con fori a nido d'ape per il passaggio dell'aria. Capeggia la scritta ThinkStation e nella parte più alta abbiamo il blocco delle porte e due vani verticali da 5,25 pollici per installare lettori di schede o un lettore ottico. Nella parte superiore, sulla parte frontale, ecco un vano per far passare la mano e spostare più agevolmente il sistema. Solo la paratia di sinistra (osservando il sistema dal davanti), è apribile.

Potete inserire fino a quattro HDD SATA da 3,5" e nove SSD M.2, anche se solo due possono essere montati sulla motherboard. Gli altri devono essere ospitati su adattatori PCI Express. Un'altra chicca riguarda l'alimentatore, che si collega alla motherboard tramite uno speciale connettore: non sono richiesti cavi.

Come si può scorgere in una foto più sopra, la scheda video è collegata direttamente a dei connettori presenti sulla motherboard, non tramite cavi all'alimentatore. La ThinkStation P620 è alta 440 mm, profonda 460 mm e larga 165 mm, quindi non è troppo ingombrante se rapportata ad altri sistemi.

Lenovo, un dissipatore custom per tenere a bada 64 core

Aprendo il case della ThinkStation P620 spicca il sistema di raffreddamento ad aria. Il dissipatore della CPU Ryzen Threadripper PRO prevede due torri e cinque heapipe che attraversano ognuna i due blocchi di dissipazione. Una torre, con ventola da 80 mm, è più corta dell'altra come si può vedere dalle immagini.

Questo design permette alla torre rivolta più vicina alla parte posteriore del case, nella quale trova posto una ventola da 80 mm ma montata in una posizione più alta, di accedere al flusso d'aria che non è totalmente preriscaldato dalla torre e dalla ventola posteriori. Smontare il sistema di raffreddamento è piuttosto semplice, basta allentare quattro viti e scollegare i due cavi delle ventole. Il sistema prevede una ventola da 92 mm che immette aria fresca nella parte frontale e un'altra da 92 mm nella parte posteriore per espellere quella calda. Si può inoltre vedere come i moduli di memoria siano raffreddati attivamente da una soluzione custom con due soluzioni a incastro dotate rispettivamente di una piccola ventola.

Da sottolineare che il sistema di raffreddamento, prima dell'avvio del sistema operativo Windows, opera a grande velocità risultando essere piuttosto rumoroso: è questa una modalità operativa classica nel mondo delle workstation e dei server rack all'avvio del sistema. Di seguito alcune immagini del BIOS, dal quale è possibile agire su molte funzionalità del sistema con un'interfaccia chiara e dettagliata (anche se è sempre consigliabile accertarsi di sapere dove si vanno a mettere le mani).

La potenza dei 64 core (e non solo)

Prima di parlare di prestazioni, è bene segnalare che il tempo di avvio da quando premete il tasto di accensione del PC a quando il sistema è totalmente caricato è più lungo rispetto ai tradizionali sistemi consumer, in quanto all'avvio vengono eseguiti una serie di controlli che dilatano le tempistiche. Nel caso del sistema di Lenovo sono stati necessari circa 70 secondi per arrivare al desktop di Windows.

Il processore Ryzen Threadripper PRO 3995WX è molto simile al modello Ryzen Threadripper 3990X da un punto di vista tecnico, quindi le due CPU sono sempre molto vicine nei test che le riguardano. I 200 MHz in più sul base clock del processore Threadripper "tradizionale" a volte emergono, altre volte la maggiore memoria a disposizione e i canali utilizzati consentono al Threadripper PRO 3995WX di strappare una vittoria. I test di confronto sono infatti ottenuti su piattaforme con configurazioni dual channel (Ryzen e Core) oppure quad channel (Ryzen Thradripper e Core-X) con quantitativi pari a 32GB, mentre la workstation Lenovo conta ben 256 GB.

Abbiamo svolto anche un test con DaVinci Resolve, andando a usare sia la W5700 già presente nella workstation che inserendo una RTX 3080 per avere un confronto con i test svolti in passato: potete vedere come l'apporto delle due schede video sia decisamente diverso, e allo stesso tempo si nota l'aiuto degli otto canali di memoria e della tanta RAM nel completare più rapidamente il carico assegnato.

Qual è l'impatto degli otto canali di memoria? Abbiamo svolto qualche prova andando a rimuovere i moduli in modo da configurare il sistema con 2, 4 e 8 canali, ricavando i dati che vedete nella tabella seguente per quanto riguarda i test sulla memoria:

  Canali Latenza memoria AIDA64 SiSoftware Sandra Multi-Core SiSoftware Sandra Single-Thread
Threadripper Pro 3995WX Due canali (2x32GB, 64GB) 86,9 ns 31 GB/s 30,1 GB/s
Threadripper Pro 3995WX Quattro (4x32GB, 128 GB) 97,6 ns 63 GB/s 33,4 GB/s
Threadripper Pro 3995WX Otto canali (8x32GB, 256 GB) 95,7 ns 132 GB/s 34,1 GB/s

Il throughput di memoria vede un importante beneficio, con un raddoppio costante passando dalle configurazioni a due e quattro canali, e infine a quella a otto canali. Non ci sono grandi cambiamenti per quanto riguarda la latenza della memoria passando da una configurazione Threadripper Pro con quattro e otto canali, mentre la latenza scende un po' in configurazione dual-channel. In generale, popolare gli otto canali di memoria può restituire benefici solo in presenza di carichi che sfruttano core e thread a disposizione, non in scenari single-thread.

Consumi e temperature

Prima di tirare le somme, parliamo di consumi, temperatura e rumorosità. Il processore a 64 core ha un suo peso, ma anche tutto il resto incide in misura molto marcata. Abbiamo misurato i consumi a monte dell'alimentatore registrando 85 watt circa in idle, che salgono a 365W con un carico fisso di Cinebench R20 su tutti i core. Passando invece a un carico misto come DaVinci Resolve, che chiama in casa la CPU ma anche la GPU, il sistema ha toccato punte di 440W: questo spiega la presenza di un alimentatore da 1000W nel sistema, in modo da sostenere ulteriori schede aggiuntive o GPU ancora più potenti rispetto alla proposta W5700 presente nel sistema di prova.

In termini di temperature, la CPU si è assestata a circa 80 °C con Cinebench R20, dimostrando quindi che il dissipatore a doppia torre usato da Lenovo sia particolarmente efficiente. Passando invece al carico di DaVinci, la CPU non è andata oltre 70 °C, mentre la GPU ha toccato gli 80 °C circa. Chiudiamo con un commento sulla rumorosità: sotto carico la workstation si fa sentire parecchio, ben oltre un sistema di gioco, ma d'altronde con diverse ventole e un processore a 64 core nel motore è necessario concedere qualcosa dal punto di vista della rumorosità per avere alte prestazioni in modo costante.

Una workstation di alta qualità

Nel momento in cui scriviamo ThinkStation P620 viene proposta ad un listino che parte da 2.519 euro sul sito Lenovo e con tre configurazioni da modificare a piacimento. Optando per l'opzione migliore che parte da 5.869 euro con il processore Ryzen Threadripper 3975WX e selezionando quale opzione di aggiornamento il modello Ryzen Threadripper PRO 3995WX, si sale in un solo colpo a 10.149 euro: non dobbiamo dimenticarci che ci troviamo di fronte ad una workstation pensata per l'impiego professionale, caratterizzata da una serie di soluzioni tecniche specifiche che non si trovano abitualmente nei desktop tradizionali per quanto di fascia alta. Possiamo in ogni caso aumentare ancora con il prezzo, superando a seconda delle opzioni la soglia di 15.000 euro.

Per un prezzo così alto è chiaro che Lenovo non poteva limitarsi a inserire dei componenti standard nel sistema, e si vede l'attenzione con la quale l'azienda ha cercato di realizzare un sistema potente e non eccessivamente ingombrante. Si parte dalla motherboard personalizzata, con un connettore per l'alimentatore che permette di far arrivare l'energia a tutti i componenti con pochissimi cavi all'interno. L'alimentatore da 1000W è inoltre compatto e si rimuove con estrema semplicità senza usare cacciaviti o altro.

Vi sono poi slot PCI Express a volontà grazie alle tante linee messe a disposizione dalla CPU e dal chipset e la possibilità di usarle per schede video aggiuntive o per schede di espansione, magari per dotare il sistema di unità M.2 oltre ai due slot presenti sulla motherboard e di non facilissimo accesso.  C'è, in ogni caso, spazio per quattro unità da 3,5 pollici come i classici hard disk e la possibilità di montare soluzioni da 2,5 pollici.

Anche la connettività verso l'esterno è curata, con un totale di otto porte USB 3.2 Gen 10 Gbps, quattro delle quali davanti - due sono Type C. Vi è poi una porta Ethernet 10 Gigabit, difficile chiedere di più. Infine, da segnalare il particolare dissipatore che mantiene un processore con 64 core e 128 thread a circa 80 °C anche sotto carico intenso. Ovviamente un sistema come questo ha i suoi lati negativi, che sono i consumi e la rumorosità, ma chi lavora con una workstation come questa vede il proprio lavoro ben ripagato dall'estrema velocità di cui questo sistema è capace.

In termini prestazionali, Ryzen Threadripper Pro 3995WX e "il più consumer" - passateci il termine - Ryzen Threadripper 3990X non sono così distanti tra loro, ma il maggior numero di linee PCI Express 4.0, la grande capacità di memoria e le funzionalità PRO si fanno pagare, così come le relazioni di Lenovo con i principali ISV per le certificazioni.

L'entità dell'importo di acquisto che si vede sul sito web di Lenovo può tuttavia ingannare, in quanto la vendita di workstation come la ThinkStation P620 avviene spesso su ordini diretti e non tramite il sito, e spesso questo significa ottenere sconti e altri servizi, nonché un supporto post vendita e una garanzia migliori.

33 Commenti
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demon7706 Luglio 2021, 16:18 #1
Non capirò mai il senso di mettere ancora le PS2.. ancora meno lo capisco su macchine come queste. Boh.
egounix06 Luglio 2021, 17:32 #2
Originariamente inviato da: demon77
Non capirò mai il senso di mettere ancora le PS2.. ancora meno lo capisco su macchine come queste. Boh.


che noia ti danno?
tanto ce le mettono loro, mica tu
demon7706 Luglio 2021, 17:58 #3
Originariamente inviato da: egounix
che noia ti danno?
tanto ce le mettono loro, mica tu


Non è che mi danno noia, ma ormai tutti i mouse e tutte le tastiere sono USB da anni. Le PS2 sono obsolete e sarebbero molto più utili delle usb in più al posto loro.
herger06 Luglio 2021, 18:02 #4

…mamma se è BRUTTA….

Per carità, proprio non è questo il motivo per cui uno faun acquisto del genere, ma certo uno sforzo lo potrebbero fare…
Questa è meglio rackarla e chiuderla nello sgabuzzino…

Mi chiedo: qualcuno ha esperienza coi Ryazan PRO? Io per HPC e CFD ho sempre e solo usato soluzioni Intel-based, sono curioso di sapere come vadano…
I 64 core sono “effettivi” o sono “limitati” come già poter soluzioni Intel precedenti (KNL se non ricordo male?)

Grazie e un saluto a tutti
bonzoxxx06 Luglio 2021, 18:35 #5
E io che credevo che il mio 5900X fosse una bestia.. che animale ragazzi...
igiolo06 Luglio 2021, 19:54 #6
Originariamente inviato da: herger
Per carità, proprio non è questo il motivo per cui uno faun acquisto del genere, ma certo uno sforzo lo potrebbero fare…
Questa è meglio rackarla e chiuderla nello sgabuzzino…

Mi chiedo: qualcuno ha esperienza coi Ryazan PRO? Io per HPC e CFD ho sempre e solo usato soluzioni Intel-based, sono curioso di sapere come vadano…
I 64 core sono “effettivi” o sono “limitati” come già poter soluzioni Intel precedenti (KNL se non ricordo male?)

Grazie e un saluto a tutti


con questa gen hanno risolto i problemi di latenza agli accessi dei vari numa, e vanno molto bene
sono dei "piccoli" epyc a tutti gli effetti
le vecchie serie sono state scartate anche da me, vai su puget system, hanno fatto una bella disamina ai tempi (con ansys cfd proprio se nn ricordo male)
herger06 Luglio 2021, 20:20 #7
Originariamente inviato da: igiolo
con questa gen hanno risolto i problemi di latenza agli accessi dei vari numa, e vanno molto bene
sono dei "piccoli" epyc a tutti gli effetti
le vecchie serie sono state scartate anche da me, vai su puget system, hanno fatto una bella disamina ai tempi (con ansys cfd proprio se nn ricordo male)


Grande, grazie mille!!
Marko#8806 Luglio 2021, 21:51 #8
Il sistema di raffreddamento mi sembra un po' poco curato. Ventole piccole e quindi -come si legge anche nell'articolo- sistema molto rumoroso. Non dico di mettere sistemi "commerciali" (che poi perché no) ma almeno prendere ispirazione da essi...boh, avranno le loro ragioni.
Marko#8806 Luglio 2021, 21:51 #9
edit
bonzoxxx06 Luglio 2021, 21:57 #10
Originariamente inviato da: Marko#88
Il sistema di raffreddamento mi sembra un po' poco curato. Ventole piccole e quindi -come si legge anche nell'articolo- sistema molto rumoroso. Non dico di mettere sistemi "commerciali" (che poi perché no) ma almeno prendere ispirazione da essi...boh, avranno le loro ragioni.


avrebbero potuto mettere un AIO e delle ventoline sulle ram, eventualmente, oppure un bel blocco in rame/alluminio con un paio di ventolozze da 12cm.

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