In un mondo sempre più basato sui video la risposta a tutti i problemi è 5(G)

Huawei ha radunato operatori, analisti e giornalisti a Londra nei giorni scorsi per fare il punto della situazione del cammino che ci porterà verso il 5G, prima di buttarci tutti in quel girone infernale che sarà il Mobile World Congress 2017. In un'era in cui i video saranno l'ossatura delle nostre comunicazioni è indispensabile progettare già da oggi delle reti pronte per i serivzi di domani. La parola chiave è una: Cloud
di Roberto Colombo pubblicato il 21 Febbraio 2017 nel canale Scienza e tecnologiaHuawei
Video is the King
'Video is the King'. è questa una della affermazioni che più volte è ritornata durante l'evento con cui Huawei ha presentato in anteprima le sue novità in ambito reti e servizi per il Mobile World Congress 2017. Oggi generazione della telefonia mobile ha avuto il suo re e per il 2017 e per gli anni a venire l'utilizzo dei video sarà talmente massiccio da modificare l'approccio edgli operatori alle proprie reti. Ai tempi del 2G, con voce ed SMS a rappresentare l'ossatura delle comunicazioni mobili, la copertura era la cosa più importante ('Coverage is the King'); poi con il 3G la larghezza di banda ha cominciato a rappresentare uno snodo fondamentale nell'offerta degli operatori, con la rapida diffusione di servizi basati sui dati ('Bandwidth is the King'). Oggi sono i video a rappresentare il nuovo punto cruciale e non limitando le loro esigenze alla semplice larghezza di banda, ma richiedendo altri punti essenziali per funzionare al meglio. Non dobbiamo pensare solo a YouTube e ai video sui social: con i servizi on-demand in streaming si è radicalmente modificato l'approccio dei consumatori nei confronti dei contenuti televisivi; ma andando oltre, temi come la telepresenza in ambito lavorativo, medicale ed educativo rappresentano un nuovo modo di utilizzare le reti mobili. Si tratta di utilizzi che non richiedono solo banda, ma anche latenze contenute e capacità di gestire molti flussi in direzioni opposte. Inoltre siamo alle porte della rivoluzione delle realtà alternative (Augmented e Virtual) in cui il tema della latenza è fondamentale, sia per ridurre i fenomeni di motion sickness, sia per rendere azioni quali il controllo remoto a distanza di macchinari complessi davvero eseguibili. Un altro fattore da tenere in considerazionè è quello delle Smart City e della mole di dati e flussi video che esse andranno a generare. Già oggi il 60% del traffico internet globale è costituito da flussi video e la percentuale è destinata a salire nei prossimi anni con la diffusione delle nuove tecnologie, 5G in primis.
Zou Zhilei, Presidente di Huawei Carrier Business Group
Questa situazione è per gli operatori sia una preoccupazione per gli elevati investimenti richiesti per dare nuova forma alle proprie reti, sia una fonte di nuove opportunità per ampliare il proprio business. Huawei si erge come il partner in grado di fornire soluzioni che semplifichino le reti e possano aumentare la redditività degli operatori. Lo ha detto chiaramente Zou Zhilei, Presidente di Huawei Carrier Business Group: 'Le nostre revenue dipendono da quelle degli operatori. Sono due le sfide: da un lato pensare già oggi delle reti che siano pronte a supportare al meglio i servizi 5G, dall'altro implementare fin da subito modifiche per rendere le reti attuali più efficienti. Più efficienti in termini di utilizzo delle risorse, soprattutto di quella più preziosa (e costosa): lo spettro. Le novità presentate da Huawei vanno proprio in questa direzione: fornire degli strumenti per utilizzare in modo più efficiente le risorse e già orientare verso quello che arriverà nei prossimi anni, in pratica 5G-Ready. ROADS continua a essere la parola d'ordine per Huawei: l'acronimo sta per Real-time, On-demand, All-online, DIY, Social ed è posto come guida per delineare quello che gli utenti sempre più si aspettano dai servizi messi a disposizione dal proprio operatore.
Per le Telco gli investimenti saranno molto grandi (vedere articolo Francoforte), ma le opportunità sono grandissime: nel mondo ci sono 1,1 miliardi di case senza una rete fissa residenziale, 3,9 miliardi di persono vivono ancora oggi senza internet, 2,5 milioni senza servizi mobile, 300 milioni di case che hanno la rete fissa, ma non raggiungono il tetto dei 10Mbps. Per rispondere con successo alle esigenze di questa moltitudine di persone l'approccio da seguire per Huawei è uno solo e risponde al nome di Cloud. Per minimizzare gli investimenti, diminuire il time-to-market e avere la giusta flessibilità per rispondere in modo efficace alle richieste degli utenti e ai cambiamenti del mercato. In un panorama in cui molti aspetti della nostra vita stanno andando nella direzione dell'approccio As-A-Service, gli operatori dovranno saper raccogliere la sfida di trasformarsi da fornitori di connettività a fornitori di servizi, sfruttando anch'essi lo stesso modello per la propria infrastruttura acquistando software as a service, storage as a service, platform as a service. Questa flessibilità sarà necessaria per perché agli operatori non basterà avere una BTS 5G per fornire servizi 5G: sarà necessario avere una rete pronta, servizi pronti: dovrà esserci un'architttura di rete in grado di essere modificara in base ai servizi, che dovranno poter essere spenti e accesi in tempi rapidi in base alle esigenze del mercato e degli utenti. Il calcolo e i carichi di rete dovranno essere distribuiti 'Lego Style', questo il termine utilizzato da Libin Dai Libin Dai, direttore della divisione Network transformation management di Huawei. L'azienda cinese presenterà al MWC un ampio numero di soluzioni che andranno tutte in questa direzione e il nome stesso prala molto chiaro: CloudAir/CloudRAN, CloudFAN, CloudMetro e CloudEPN.
Il passaggio al cloud è un passaggio che Huawei ritiene necessario e su cui sta spingendo, sebbene il suo giro di affari sia arrivato fino a oggi dall'hardware, dagli 'scatolotti': a dirlo è Kew Wang Global Marketing Solution. Le diverse soluzioni che saranno in mostra allo stand Huawei a Barcellona coprono tutta la filiera: CloudRAN è l'erede delle tecnologie SingleRAN con cui il colosso cinese ha cambiato il modo di implementare le base station, Cloud Air comprende una serie di soluzioni per ottimizzare lo spettro, i canali e la potenza utilizzata per le trasmissioni. Cloud EDGE si occupa invece di gestire il core network, mentre CloudFAN è la soluzione per le reti fisse (Fixed Network). CloudMetro (Metropolitan Final) è una soluzione omnicompresiva per reti fisse e mobili, che sposta nel cloud la potenza di calcolo a cui è demandata la gestione del traffico. Troviamo infine CloudCampus e ClooudEPN - Enterprise Private Network- per il dispiegamento in tempi molto rapidi di reti private: secondo quanto dichiarato da Huawei, se una volta ci volevano 3/6 mesi per fare la messa in opera di una private network, ora sarà possibile grazie alle tecnologie cloud attivare i servizi nel giro di minuti, con bilancio automatico tra MPLS e Internet e, visto che il primo costa molto, con maggiore efficienza e con una drastica riduzione dei costi.
Ma a che punto siamo oggi? Conviene investire sul 4,5G o saltare direttamente e puntare fin da ora solo sul 5G? Peter Zhou - CMO Huawei Wireless Network - ha voluto fare il punto della situazione, indicando i settori Vertical (industriale, professionale, medicina), Video e IoT come quelli in cui ci saranno maggiori opportunità di sviluppo per gli operatori. Diverse implementazioni orientate ai servizi 4,5G sono già pronte allo switch al 5G, per cui ottimizzare le reti già da oggi per i primi non è uno spreco di investimenti in vista del secondo. Già oggi con le tecnologie NB-IOT (che nascono sotto il cappello della Release 3GPP 13) è possibile offrire ai fornitori delle reti idriche la possibilità di risparmiare il 2% dell'acqua a livello annuale con lo smart metering e il controllo puntuale delle perdite. Inoltre, rispetto alla situazione attuale che vede tre standard convivere a livello mondiale, il 5G punta a portare uno standard unificato a livello globale. Serve trovare nuovo spettro da allocare per i nuovi servizi a banda larga 5G, ma in diversi paesi lo la banda dei 3,5GHz (detta C-Band) è già stata licenziata (è la parte di spettro che ad esempio sta alla base dell'acquisizione di Tiscali Business da parte di Fastweb in Italia) e lo stesso è vero per quanto riguarda le bande milimiterWave nello spettro delle microonde a 28 e 39 GHz. La prima servirà per i servizi ai terminali, la seconda per il backhaul della rete, che per la prima volta vedrà le stesse tecnologie utilizzate sia per erogare i servizi agli utenti, sia per il trasporto delle informazioni tra celle e centrali. Alcuni test sul campo hanno dimostrato che la C-Band può arrivare a fornire una bandwidth di 600Mbps fino a 1,5km, dimostrando così che non è necessario aggiungere nuovi siti a quelli già attualmente installati per raggiungere una copertura 5G efficace. In una città come Londra, ad esempio, la distanza media tra i siti è attualmente di 500 metri.
Un tema fondamentale sarà quello legato al cosiddetto 'Legacy Spectrum': si tratta di quello spettro che verrà 'liberato' dalle tecnologie precedenti. Si potrebbe pensare subito alle frequenze utilizzate dai servizi 2G, ma stando a Peter Zhou probabilmente in Europa si potrà 'spegnere' il 3G prima del 2G, in quanto il secondo è utilizzato ancora per alcuni tipi di servizi (pensiamo alle comunicazioni M2M come quelle dei contatori connessi), mentre in breve tempo il 4G avrà soppiantato del tutto il 3G. In Giappone e Corea del Sud è già così. In zone in via di sviluppo, come l'Africa 2G e 3G dovranno essere tenuti in vita per un lasso maggiore di tempo, perché ci sono molti in circolazione molti terminali a basso costo che ancora utilizzano solo queste tecnologie e sono predominanti i servizi basati ancora su voce ed SMS.
Al Mobile World Congress di Barcellona Huawei metterà in mostra le sue soluzioni per lo sviluppo del 4,5G e per porre le basi alle tecnologie 5G. Abbiamo in programma di incontrare tutti i principali protagonisti del settore (Ericsson, Huawei, Qualcomm, Nokia, Intel) per fare il punto della situazione e delineare quale sarà il futuro della nostra società nell'era delle comunicazioni mobili a 1Gbps.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInutile senza flat
Mi chiedo a cosa serva andare sempre piu forte se nessun provider mobile fa tariffe flat. Al momento lo fanno solo ISP che sfruttano LTE per soluzioni fisse (tipo Linkem) ma con paletti sempre presenti. Inoktre con la scusa del roaming europeo "gratuito" si sono alzati, o lo faranno presto in gorma mascherata mesi da 28 giorni etc.), praticamente tutti i prezzi. Possono attivare anche il 6G, ma se vai extrasoglia nella metà del tempo, l'affare lo fanno sempre e solo i gestori.Infrastuttura debole
Per ora é davvero difficile garantire tariffe in 3g/4g in modo flat, per il semplice fatto che l'infrastuttura non é abbastanza robusta e collaudata per garantire tantissimi download e upload su una rete senza fili.Basti pensare alle iniziative che ogni tanto Vodafone fa, ovvero per un determinato giorno GB illimitati. Quelli sono tutti test per testare al meglio la loro infrastruttura. In secondo luogo, siccome in Italia il 70% delle persone non é raggiunto da fibra, ci sarebbe una richiesta spropositata di persone che utlizzerebbero il 4g come accesso alla rete a banda ultralarga. Ci vorranno ancora un paio di sperimentazioni, ma se il piano Renzi non dovesse andare in porto, purtroppo all'Italia rimane solo quella come opportunitá per stare al passo dell'agenda europea e non incorrere in sanzioni.
Veramente l`internet illimitato con telefonia mobile esiste, anche se forse non ancora in Italia, io lo ho e frequento anche grossi centri dove decine di migliaia di persone nelle mie vicinanze usano simultaneamente la rete mobile, eppure anche in queste condizioni sia con il 4G che con il 3G di solito non ho problemi a vedere video dalla rete fluidamente. La copertura é molto buona, é rarissimo che ho problemi di rete e di solito ho buona ricezione e buona banda anche dentro gli edifici.
siamo messi davvero male. Ma davvero.
siamo messi davvero male. Ma davvero.
Ma perchè?
perchè occupi 4GB per dire cose per cui bastano 4kb?
perchè c'è bisogno di una rete 5G x vedere favj?
perchè basterebbe una immagine e 4 parole per essere + efficaci?
ecc...
Ma che senso ha avere velocità tali da poter consumare tutto il traffico mensile in meno di un paio di minuti??
e pensare che a me basta una tariffa a consumo, e nel 90% dei casi 2G...
perchè c'è bisogno di una rete 5G x vedere favj?
perchè basterebbe una immagine e 4 parole per essere + efficaci?
ecc...
hai ragione, già molta gente inizia a usare i messaggi vocali su whatsapp
il prossimo passo sarà l'abbandono della parola a favore dei gesti
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