Huawei MateBook X Pro 2020: produttività e design con un ottimo monitor 3:2

Costruzione di qualità e uno schermo con rapporto di 3:2 tra i lati caratterizzano il portatile top di gamma di Huawei, che nella versione 2020 si aggiorna passando ai processori Intel Core di decima generazione. Il resto della costruzione non cambia, confermando le qualità di questa proposta indirizzata a chi cerca un notebook per la produttività personale sottile, facilmente trasportabile e con una elevata autonomia con batteria
di Paolo Corsini pubblicato il 08 Maggio 2020 nel canale PortatiliGeForceNVIDIAMateBookHuaweiCoreIntel
Il brand Huawei ha conosciuto negli ultimi anni una diffusione repentina nei mercati occidentali, Italia inclusa. Azienda cinese dalla lunga storia di sviluppo e innovazione, Huawei ha avviato la commercializzazione di smartphone in Europa diventando nel giro di alcuni anni uno dei brand più importanti, sino di fatto a raggiungere i questo settore i volumi di vendita della coreana Samsung. Una crescita rapida che in passato abbiamo visto caratterizzare altre aziende asiatiche, la stessa Samsung in primis, e che non deve sorprendere: Huawei è un colosso nella produzione e nella ricerca, impegnata in un po' tutti i settori dell'ICT con una forte offerta di prodotti e soluzioni rivolti al settore business.
Tra i differenti settori nei quali Huawei è presente non possiamo tralasciare quello dei PC portatili, nel quale non può di certo oggi vantare una gamma articolata in molti prodotti come quella di aziende presenti da più lungo tempo in questo mercato ma che ben copre le differenti esigenze del pubblico. MateBook è il nome che contraddistingue i notebook Huawei, differenziati con alcune sigle a seconda del tipo di costruzione e target. MateBook D è la gamma d'ingresso, con notebook dotati di schermo da 14 e 15,6 pollici basati su processori Intel e AMD caratterizzati da un ottimo connubio tra costruzione, funzionalità e costo d'acquisto. MateBook 13 è stato il primo notebook introdotto da Huawei sul mercato italiano (inizialmente con il nome di MateBook X), una soluzione clamshell sottile e facilmente trasportabile che coniuga design ricercato ad una struttura in metallo. A completare la gamma troviamo la linea MateBook X Pro, che da quest'oggi si rinnova nell'edizione 2020 adottando i nuovi processori Intel Core di decima generazione ma mantenendo invariate le restanti caratteristiche tecniche delle linee precedenti.
MateBook X Pro è un notebook clamshell tradizionale, non un 2-in-1: lo schermo rimane sempre collegato alla base con tastiera, sotto la quale sono integrati tutti i componenti. La struttura in metallo, con colorazione Space Grey, si presenta essere molto sobria e per questo trasmette immediatamente una certa percezione di eleganza. Osservando il notebook con schermo chiuso l'impressione che se ne ricava è quella di un prodotto più squadrato della norma: aprendo lo schermo si capisce il perché, in quanto il rapporto tra i lati del display non è quello di 16:9 tradizionalmente utilizzato ma di 3:2, per una risoluzione di 3000x2000 pixel con una diagonale di 13,9 pollici.
Queste caratteristiche rendono Huawei MateBook X Pro un notebook ideale per la produttività personale: il rapporto tra 3:2 è lo stesso adottato da Microsoft per tutti i prodotti della famiglia Surface, oltre che dalla stessa Huawei per Matebook 13, molto più efficace di quello 16:9 nel momento in cui si consultano documenti i pagine web grazie al superiore sviluppo in altezza. Un sistema quindi votato al lavoro e alla consultazione di documenti e informazioni, ma che grazie al sottosistema audio Dolby Atmos non lascia niente a desiderare anche quando si consultano contenuti multimediali. Lo schermo quindi colpisce sicuramente, permettendo a questo notebook di differenziarsi rispetto a simili proposte in commercio; sotto la scocca la versione 2020 di questo PC portatile mantiene l'abbinamento tra un processore Intel Core e una scheda video dedicata, il modello GeForce MX250 di NVIDIA.
Modello |
Huawei MateBook X Pro (2020) |
schermo | 13,9 pollici |
risoluzione | 3000x2000 pixel 100% sRGB, touch |
CPU | Intel Core i7-10510U |
GPU | NVIDIA GeForce MX250 |
Memoria di sistema | 16GB (2x8GB), DDR3-2133 |
Storage | SSD 1TB, NVMe |
Porte connessione | 1 Thunderbolt 3 1 USB 3.2 Gen2 Type-C 1 USB 3.0 Type-A |
Bluetooth | 5.0 |
Batteria | 57,4Wh |
O.S. | Windows 10 Home |
Wi-Fi | 802.11ac 2x2 MIMO |
Fotocamera | frontale 1MP |
Peso | 1,33Kg |
Dimensioni | 304x217x14,6mm |
Il passaggio al processore Intel Core i7-10510U è forse la più evidente novità di MateBook X Pro versione 2020; nell'edizione 2019 questo notebook adottava ancora il modello Core i7-8565U sempre dotato di architettura quad core con HyperThreading come il nuovo modello. Non dobbiamo pensare però che vi siano differenze così rilevanti tra queste due CPU in quanto identico è il numero di core e threads come del resto la tecnologia produttiva a 14 nanometri e la microarchitettura alla base, quella Skylake. Il processore Core i7-8565U appartiene alla famiglia Whiskey Lake mentre quello Core i7-10510U è della gamma Comet Lake: la frequenza di base clock è identica per entrambi, 1,8GHz, mentre il valore massimo via tecnologia Turbo Boost tocca i 4,6GHz per il modello Core i7-8565U e raggiunge i 4,9GHz per quello Core i7-10510U.
Di fatto possiamo dire che le differenze sono di poco conto, e del resto Huawei non è intervenuta sullo chassis e sul sistema di raffreddamento passando alla nuova CPU di decima generazione. Tutto questo è legato alle difficoltà incontrate da Intel nello sviluppo di processori Core con tecnologia produttiva a 10 nanometri, che hanno portato a marginali affinamenti delle frequenze di clock delle CPU con le ultime evoluzioni della famiglia Core complice la necessità di mantenere entro i 15 Watt il TDP. Non cambia quindi neppure la memoria di sistema, presente nel sample in prova in un quantitativo di 16 Gbytes: si tratta di due moduli DDD3-2133 in configurazione dual channel.
Mettendo sotto stress il processore Core i7-10510U, attraverso l'esecuzione in sequenza di varie istanze del benchmark Cinebench R20, il processore opera per pochi secondi a frequenze oltre i 4 GHz con un consumo istantaneo che sfiora i 40 Watt: è questo il comportamento tipico di queste CPU quando sfruttano al tecnologia Turbo Boost. La temperatura della CPU sale a superare gli 80°, per poi calare stabilizzandosi a 70° circa con la frequenza di clcok della CPU che scende prima a 2.500 MHz stabilizzandosi in seguito poco sotto i 2 GHz di clock. Il consumo del processore cala di conseguenza, stabilizzandosi sulla soglia di 12 Watt che è leggermente inferiore rispetto ai 15 Watt del TDP.
Questi grafici ci permettono di evidenziare come Huawei abbia scelto un approccio conservativo, rinunciando a qualche margine di incremento della frequenza di clock della CPU a pieno carico ma in questo modo riuscendo a contenere al massimo la temperatura di funzionamento e quindi la rumorosità del sistema di raffreddamento. Abbiamo rilevato 41dB a circa 20cm dalla tastiera, un risultato molto valido, con tutti i core impegnati al 100% nel rendering con Cinebench R20.
Abilitando anche la scheda video e sfruttandone tutte le potenzialità con un gioco il consumo complessivo aumenta: il TDP della GPU GeForce MX 250 è del resto pari a 25 Watt che si sommano a quelli del processore. Il sistema di raffreddamento, che è unificato tra questi componenti, interviene con maggiore enfasi aumentando la rumorosità fino a 47dB facendosi sentire in modo chiaro seppure non così fastidioso in assoluto, di certo non al livello raggiunto dai notebook gaming più ingombranti.
Il calore generato da processore e scheda video tende a diffondersi in modo uniforme lungo lo chassis, come possiamo ben osservare dalle due immagini scattate con fotocamera termica. L'area della tastiera è quella che raggiunge le temperature più elevate in quanto è proprio quella montata sopra i due chip e il sistema di raffreddamento a questi abbinato; la parte posteriore tocca temperature simili ma non al punto, anche con GPU e CPU sfruttate al 100%, da diventare fastidiose al tatto.
La costruzione esterna dell'edizione 2020 di MateBook X Pro ricalca quanto di valido già visto con il modello precedente: dimensioni, materiali e accessori sono gli stessi, a confermare una chiara direzione intrapresa dall'azienda asiatica. La flessibilità di configurazione è più che valida: troviamo sul lato destro una porta USB Type-A mentre su quello sinistro sono accessibili due porte USB Type-C, una delle quali dotata di interfaccia Thunderbolt 3, assieme al jack per le cuffie. Manca un lettore per schede memoria e una delle porte USB Type-C viene utilizzata dall'alimentatore fornito in dotazione, ma sempre in bundle è presente una piccola docking station che mette a disposizione connessioni video VGA e HDMI, un connettore USB Type-C e uno USB Type-A.
La tastiera è del tipo ad isola, con tasti a corsa corta e un buon feedback nella digitazione; il touchpad è ben più grande della media, ricordando in questo quelli abbinati ai notebook Apple. In alto a destra è presente il pulsante di accensione che integra un lettore di impronte digitali configurabile via Windows Hello per abilitare l'accesso al sistema operativo. Ai due lati della tastiera sono stati integrati gli speaker, certificati Dolby Atmos e che a dispetto delle dimensioni contenute sono in grado di assicurare una ottima qualità audio per un notebook.
Sotto la scocca sono stati installati 4 microfoni, in grado di rilevare al meglio la voce e molto utili in caso di videoconferenze; per queste ultime si può inoltre sfruttare la fotocamera, installata sotto uno dei tasti funzione e non nella cornice dello schermo così da poter ridurre quest'ultima ai minimi termini.
Rimuovendo la parte inferiore del notebook, operazione molto semplice che implica la rimozione di alcune viti Torx, abbiamo accesso ai componenti interni: notiamo la voluminosa batteria che occupa quasi metà della superficie a disposizione, la ventola del sistema di raffreddamento e l'intricata struttura di dissipazione con heatpipes in rame a contatto con CPU, GPU, memoria video e anche l'SSD in formato M.2.
Da Huawei MateBook X Pro 2020 ci attendiamo un livello prestazionale medio allineato a quello di notebook dalle simili caratteristiche tecniche. Il profilo termico scelto da Huawei, improntato a mantenere la frequenza di clock della CPU in modo più conservativo rispetto ad altri prodotti ultrasottili così da minimizzare l'intervento del sistema di raffreddamento, genera quale ripercussione un livello di prestazioni che non è così elevato come quanto si otterrebbe lasciando più margine alla CPU in termini di consumo.
Il comportamento complessivo del processore Intel Core i7-10510U è valido, allineato a quello degli altri modelli Intel Core di simile architettura dotati di 4 core e 8 threads. Come evidenziato, la scelta di Huawei di mantenere il funzionamento della CPU con un profilo termico non troppo spinto così da minimizzare la rumorosità di funzionamento ha quale diretta conseguenza un funzionamento a pieno carico con frequenze di clock più ridotte, soprattutto quando tutti i core sono sfruttati contemporaneamente per l'elaborazione.
Ottimo risultato per l'SSD da 1TB integrato in questo notebook: supera agevolmente i 3,5GB/s quale velocità di lettura dei dati e si spinge a sfiorare i 3GB/s in scrittura, garantendo tempi di risposta estremamente ridotti. Più che la velocità del processore, in un sistema notebook di queste dimensioni e costruito in modo da privilegiare autonomia di funzionamento e consumi ridotti, è il comportamento dell'unità di storage che può fare la differenza nell'utilizzo quotidiano del sistema in termini di prontezza nella risposta ai comandi e tempo di caricamento di applicazioni e dati.
Al pari di quanto visto con le precedenti versioni anche l'edizione 2020 di MateBook X Pro utilizza una scheda video dedicata: si tratta del modello NVIDIA GeForce MX250, soluzione che abbina una GPU GP108 con 384 CUDA cores e architettura Pascal ad un quantitativo di memoria video di 2Gbytes, abbinati ad un bus da 64bit di ampiezza.
Una soluzione video di questo tipo è indicata per il videogiocatore non abituale, colui che si diletta con titoli non troppo esigenti dal punto di vista della complessità della grafica: ok per Fortnite, quindi, ma di certo non possiamo pensare di giocare a Battlefield V al massimo delle impostazioni qualitative alla risoluzione nativa. Huawei MateBook X Pro, oltretutto, ha uno schermo da ben 3000x2000 pixel: è indispensabile intervenire sulla risoluzione nel momento in cui si voglia eseguire un gioco perché viceversa il numero di pixel visualizzati (6 milioni, il triplo dei poco più di 2 milioni di uno schermo con risoluzione Full HD) rimane troppo elevato per garantire un quantitativo di frames al secondo anche solo accettabile. Abbiamo per questo motivo eseguito i test alle risoluzioni di 1280x720 pixel e 1920x1080 pixel, eseguendo un confronto tra la GPU GeForce MX250 e le principali GPU integrate nei processori mobile in commercio.
I giochi che abbiamo utilizzato in questo confronto delineano uno scenario nel quale il notebook Huawei MateBook X Pro garantisce, con la scheda GeForce MX 250, prestazioni leggermente superiori a quelle delle migliori GPU integrate di casa AMD, implementate nelle soluzioni Ryzen mobile della famiglia 3000. Nel confronto con le GPU integrate nei processori Intel, anche in quelle della famiglia Core di decima generazione con architettura Ice Lake, la scheda GeForce MX 250 si dimostra essere di gran lunga preferibile rendendo accessibili frames al secondo medi di buon valore alla risoluzione di 1280x720 con impostazioni qualitative basse. MateBook X Pro non è di certo un notebook gaming, ma permette di dilettarsi con qualche gioco anche impegnativo grazie all'implementazione della scheda video GeForce MX 250 garantendo al contempo la praticità d'uso in mobilità tipica di un notebook ultrasottile.
La batteria da 56Wh di capacità di Huawei Matebook X Pro 2020 assicura un buon livello di autonomia nel funzionamento lontano dalla presa di corrente, nonostante il display con risoluzione di 3000x2000 pixel sia un componente che per sua natura incide in misura considerevole sul consumo complessivo. Abbiamo registrato un tempo di autonomia di 6 ore nel test di navigazione web e un valore che supera di poco le 8 ore nel test di riproduzione video con Netflix: sono risultati molto interessanti che assicurano al professionista al lavoro un più che adeguato margine di tempo per lavorare lontano dalla presa di corrente.
L'alimentatore fornito in dotazione, accessorio che si affianca al piccolo hub presente nella confezione, ha una potenza di 65 Watt e assicura tempi di ricarica sufficientemente rapidi: abbiamo misurato, da PC completamente scarico, un'autonomia salita sino al 32% dopo 30 minuti di ricarica e un tempo complessivo richiesto di circa 1 ora e mezza, a PC acceso in idle, per completare il caricamento completo della batteria. Si collega via interfaccia USB Type-C e per questo motivo può essere utilizzato anche per ricaricare tablet e smartphone.
Nessun problema da segnalare per quanto riguarda l'interfaccia USB: l'implementazione scelta da Huawei è allineata a quella degli altri notebook analizzati in precedenza su queste pagine, con velocità di scrittura e lettura dei dati da SSD esterno che sono più che adeguate. La scheda di rete WiFi integrata è un modello 802.11ac 2x2 Mimo, che nei nostri test ha evidenziato velocità di trasferimento dei dati molto valide: anche in questo caso si è ottenuto un risultato allineato a quello degli altri notebook analizzati in precedenza su queste pagine.
Huawei Matebook X Pro è provvisto di un display da 13,9 pollici in formato 3:2, con risoluzione nativa di 3000x2000 pixel e una risultante definizione di 260 pixel per pollice. Il pannello usato è realizzato con tecnologia IPS, ed inserito in una cornice molto sottile che massimizza il rapporto screen-to-body portandolo al 91%. Il display ha finitura lucida, che talvolta genera qualche riflesso di troppo soprattutto nel caso in cui ci siano fonti di luce, come anche una finestra ad esempio, alle spalle dell'utente. Il pannello, infine, è di tipo touchscreen a 10 punti di rilevazione.

Il bilanciamento delle componenti RGB, che andiamo ad analizzare come d'abitudine lungo tutta la scala di grigi, offre qualche spunto di considerazione: vediamo anzitutto che nessuna delle tre componenti risulta correttamente dosata, con una leggerissima carenza di verde e una eccedenza di rosso e bu. In tutti i casi si tratta comunque di variazioni, rispetto al riferimento, non così significative da condizionare la corretta riproduzione delle immagini sul display.

L'analisi della curva del gamma ci mostra una progressione tonale sostanzialmente corretta sebbene con qualche lievissimo scostamento dal riferimento nella zona delle alte luci, che risultano appena più basse rispetto a quella che dovrebbe essere la corretta intensità. Nulla di particolarmente problematico tuttavia, e certamente non in maniera tale da compromettere la visione. La luminanza massima arriva a sfiorare le 500 candele su metro quadro, mentre il nero si mantiene sotto le 0,3 candele su metro quadro. Il rapporto di contrasto intra-frame è quasi di 1700:1, molto buono per questa categoria di dispositivi.

Passando all'analisi cromatica vediamo come il gamut risulta essere molto ben aderente al riferimento, coprendolo in maniera pressoché totale (resta impercettibilmente inferiore nella parte dei verdi) e offrendo quindi un'adeguata riproduzione cromatica nel contesto dello spazio colore sRGB/rec BT.709. Indaghiamo meglio di seguito la fedeltà cromatica.

La misura della fedeltà cromatica rappresenta la sintesi delle analisi condotte fin qui, e in questo caso ci dimostrano una qualità del display davvero di alto livello: tutti i campioni si mantengono ben al di sotto del limite di DeltaE 3, il che testimonia un buon comportamento dal punto di vista sia di tinte e saturazioni, sia da quello della luminanza dei singoli colori. In sintesi ci troviamo dinnanzi ad un buon display, che si mostra ben più che adeguato nell'affrontare attività di produzione grafica/foto di livello prosumer o professionale.
Ricetta vincente non si cambia, viene da pensare, e così è per la nuova gamma 2020 di Huawei MateBook X Pro. L'azienda è intervenuta aggiornando il processore a modelli Intel Core di decima generazione, senza tuttavia modificare in misura sostanziale il comportamento più per i limiti delle CPU Intel che per volontà dell'azienda. Continuiamo a trovare una scheda video discreta NVIDIA GeForce MX 250, soluzione che offre qualcosa di più rispetto alle GPU integrate nei processori mobile a più basso consumo, mentre nulla cambia a livello di qualità di costruzione e di restanti componenti.
La strategia dell'aggiornare senza cambiare sostanza è stata adottata da vari produttori, giunti a perfezionare i propri prodotti senza stravolgerli. Pensiamo ad esempio alle proposte Microsoft Surface Laptop, dirette concorrenti per dimensioni e scelte tecniche di questo MateBook X Pro: l'azienda americana è intervenuta aggiornando la componente hardware ma mantenendo di fatto invariata struttura esterna e funzionalità complessiva.
Con i notebook della famiglia MateBook Huawei ha voluto creare un piccolo ecosistema in abbinamento ai propri smartphone, che sfrutta la tecnologia NFC: è sufficiente un semplice tocco per abilitare la condivisione di file tra i due dispositivi, la registrazione dello schermo del PC sullo smartphone per 60 secondi e la condivisione di contenuti testuali con Clipboard tra diversi dispositivi senza dover eseguire un collegamento via cavo.
Non solo: è possibile condividere lo schermo del proprio smartphone Huawei direttamente sul PC così da sfruttare quest'ultimo per digitare sul telefono, oltre che spostando da smartphone a PC e viceversa dei file così che possano venir modificati. Queste funzionalità puntano a consolidare un ecosistema comune tra i dispositivi Huawei, pur tenendo conto delle differenze di sistema operativo tra i vari dispositivi compatibili. Questo è uno degli elementi di differenziazione di Huawei rispetto alla concorrenza: tra i produttori di sistemi PC Windows con un buon volume di vendita sul mercato è di fatto l'unico a poter offrire in abbinamento anche una ricca gamma di soluzioni smartphone.
Huawei MateBook X Pro 2020 viene venduto da Huawei in due differenti configurazioni. Quella in prova in queste pagine, con SSD da 1TB e processore Intel Core i7-10510U, viene proposta ad un prezzo di 1.999€ IVA inclusa ma sino al 21 maggio è possibile usufruire di uno sconto di 200€ (su Amazon è disponibile a 1.699€). Per la fine del mese sarà disponibile anche la versione con SSD da 512GB e processore Intel Core i5-10210U al prezzo di 1.699€. I listini sono elevati ma allineati alla dotazione hardware e alle caratteristiche di questi prodotti, soprattutto nel confronto con la concorrenza. Microsoft, ad esempio, propone Surface Laptop 3 in configurazione con 16GB di memoria di sistema, SSD da 512GB e processore Intel Core i7-1065G7 (quad core, con architettura Ice Lake a 10 nanometri) a poco più di 2.000€. Le specifiche tecniche di questo prodotto, a partire dallo schermo con rapporto 3:2 al form factor esterno e alle dimensioni complessive, sono allineate a quelle di MateBook X Pro che beneficia però di un vantaggio in termini di costo oltre che di un SSD dalla capacità doppia.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon vedo l'ora avendo provato quello del 2019... questo sono sicuro sia altrettanto valido.
magari è sprecata, ma inutilizzabile proprio no
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