ASUS ROG Swift OLED PG49WCD: quando QD-OLED e ultrawide si fondono

Da ASUS un monitor particolare ma molto completo: principalmente indirizzato al videogiocatore, può essere sfruttato con efficacia anche per attività creative e di produzione multimediale
di Andrea Bai , Rosario Grasso pubblicato il 27 Marzo 2024 nel canale PerifericheASUSmonitor
La recente disponibilità da parte di Samsung di pannelli QD-OLED sta dando modo ai vari produttori di monitor di alzare l'asticella qualitativa dei propri prodotti. I pannelli QD-OLED uniscono infatti i punti di forza della tecnologia OLED (neri "reali" e profondi e, quindi, rapporto di contrasto ottimale) con quelli della tecnologia Quantum-Dot, e cioè la capacità di riproduzione di colori particolarmente puri - e, quindi, saturi, a tutto vantaggio della qualità e resa d'immagine complessiva.
Oggi analizziamo il monitor ASUS ROG Swift PG49WCD, che oltre a fare uso di un pannello QD-OLED propone anche il particolare formato 32:9 con diagonale di 49 pollici per dar vita ad una postazione gaming ad elevato coinvolgimento ma che, proprio per le particolari caratteristiche di qualità dell'immagine che analizzeremo più dettagliatamente in seguito, non disdegna ambiti di impiego meno ludici e più creativi. Chiaramente l'impiego gaming resta quello d'elezione per questo monitor, in virtù anche dei tempi di risposta estremamente rapidi (grazie alla tecnologia OLED), dichiarati di 0,03ms GtG e della frequenza di aggiornamento fino a 144Hz.

I monitor della serie ROG Swift rappresentano la punta di diamante della proposta ASUS dedicata al videogiocatore esigente: si tratta di prodotti appartenenti alla linea Republic of Gamers (ROG) dell'azienda, dedicata a fornire soluzioni hardware di elevata qualità per il gaming competitivo. Questi monitor, oltre a dare priorità alle prestazioni in termini di reattività, latenza e tempi di risposta, fanno uso di pannelli tecnologicamente avanzati, capaci di assicurare una resa cromatica e tonale particolarmente elevata: i pannelli QD-OLED sembrano essere, al momento, la soluzione tecnologica ideale per i monitor di questa serie.
ASUS ROG Swift PG49WCD rientra nella particolare categoria dei monitor cosiddetti "ultrawide", che per il pubblico dei videogiocatori rappresentano una soluzione capace di realizzare un'esperienza di gioco maggiormente immersiva e coinvolgente rispetto ai monitor dal formato più tradizionale. Perché si parla di "immersività"? Un monitor di tali dimensioni - lo sviluppo orizzontale è di circa 1,20 metri - osservato dalla tipica distanza "da scrivania", cioè circa 60-80 centimetri, va ad occupare in maniera pressoché completa il campo visivo dell'utente offrendo l'illusione di essere immerso, appunto, nella scena. Illusione a cui contribuisce anche il raggio di curvatura di questo monitor, di 1800R, necessario per ovviare alla naturale distorsione prospettica delle immagini osservate a tali distanze. Non si tratta ovviamente solo di dimensioni fisiche, ma anche di area visibile: ASUS ROG Swift PG49WCD mette infatti a disposizione una risoluzione di 5120x1440 pixel, pari a quella di due monitor QHD affiancati.

Uno degli esempi più significativi dell'impiego dei monitor ultrawide nel gaming è rappresentato dai giochi di simulazione di volo e di guida. In questi titoli, la visuale panoramica offerta da questi schermi consente di riprodurre fedelmente l'esperienza di essere al posto di guida di un veicolo o di un aeromobile, migliorando notevolmente il realismo e l'immersione nell'ambiente virtuale. Ovviamente l'aumentato angolo di campo visualizzabile su un monitor ultrawide può rappresentare un interessante vantaggio competitivo per il videogiocatore esigente di titoli FPS o RTS, grazie alla possibilità di visualizzare una maggior porzione dell'azione di gioco, con la conseguenza di percepire una visione d'insieme più completa rispetto a quanto possibile con un monitor dal formato tradizionale in 16:9.
Una maggior area utile di visualizzazione può però essere utilizzata anche in un altro modo: il giocatore potrebbe voler lasciare da parte l'immersività e sfruttare il monitor per poter avere sott'occhio altre informazioni utili per le proprie sessioni di gioco, come ad esempio mappe estese, finestre di chat dedicate e quant'altro, lasciando così la scena di gioco libera da elementi di potenziale distrazione. E non solo: i creator e gli streamer possono sfruttare la possibilità di suddividere lo schermo in più zone, così da mantenere una porzione dello schermo dove mostrare un flusso di gioco ininterrotto mentre gestiscono altre attività correlate nelle altre zone.

Chiaramente le generose dimensioni del monitor (119,64 x 35,17 x 15,54 centimetri per il solo pannello, a cui va aggiunto il piedistallo che si sviluppa per 52 centimetri in altezza e ha un'impronta di base di 28 centimetri di profondità) rappresentano due facce di una medaglia: da un lato i benefici di cui abbiamo appena raccontato poco sopra, dall'altro la necessità di disporre di uno spazio di allestimento altrettanto generoso, capace di ospitare il monitor stesso e di lasciare il giusto agio alle possibilità di orientamento offerte da ASUS ROG Swift PG49WCD, che sono di 25 gradi di inclinazione verticale e di 30 gradi complessivi di rotazione laterale (15 per parte). Volendo è possibile installare il monitor a muro grazie alla compatibilità con un sistema di montaggio VESA da 100x100mm: questo ci porta a parlare del peso del prodotto, che è di 8,5 chilogrammi per il solo pannello, che passano a 11,7 chilogrammi quando si considera anche il piedistallo da scrivania.


Il monitor ASUS ROG Swift PG49WCD è caratterizzato da un aspetto estetico tipicamente "gaming", fatto di linee aggressive e con un ampio uso di elementi di illuminazione RGB, conservando quindi il "family feeling" delle soluzioni appartenenti alla serie ROG Swift. La base del piedistallo ha forma a V, con i due bracci anteriori dalla lunghezza piuttosto pronunciata e necessaria per distribuire correttamente il peso del monitor e conferire stabilità. Va però tenuto presente che sebbene i due bracci abbiano un'impronta abbastanza contenuta, la loro lunghezza potrebbe creare qualche grattacapo nel posizionamento, specie su spazi di lavoro non particolarmente ampi. Il braccio di brandeggio è invece caratterizzato da un'apertura che funge da passacavi, per agevolare una loro disposizione ordinata.


Le possibilità di connettività messe a disposizione da ASUS ROG Swift PG49WCD comprendono una DisplayPort 1.4, una porta HDMI 2.1, una porta USB-C con Power Delivery da 90W e il connettore audio digitale. Il monitor comprende inoltre un hub USB integrato, con due porte raggiungibili in punti differenti: una si trova sul bordo inferiore del display, e una posteriormente, rivolta verso l'alto, e coperta da un tappo di colore rosso.

I pulsanti per l'accesso all'OSD e per le regolazioni sono collocati centralmente sul bordo inferiore e dietro il pannello. C'è una manopola/jog direzionale centrale per la navigazione all'interno dei menu, e due pulsanti di conferma della selezione. L'OSD è organizzato in maniera razionale e risulta facilmente navigabile, ma è anche possibile connettere il cavo USB upstream e gestire l'OSD con mouse e tastiera tramite Windows. Lo si fa scaricando l'applicazione Asus DisplayWidget Center dall'apposita product page messa a disposizione da Asus per questo monitor.

Asus DisplayWidget Center permette di effettuare una serie di regolazioni, a cominciare dalla personalizzazione delle varie modalità d'immagine messe a disposizione degli utenti. Per ciascuna di esse si possono modificare luminosità, contrasto, saturazione, tonalità ma anche usare il filtro luce blu per eliminare le emissioni dannose alla vista e agire sulla luminosità delle zone in ombra, in modo da renderne più chiari i dettagli in quei giochi particolarmente bui.

Nella sezione GamePlus troviamo le classiche accortezze per i giocatori, come il mirino a schermo, il timer, il contatore FPS e lo strumento che consente di allineare più display nel caso di configurazioni multi-monitor. GamePlus, oltretutto, è raggiungibile anche con un pulsante fisico posto sulla scocca del monitor, oltre che tramite il software.
Probabilmente più interessanti sono gli strumenti OLED Care introdotti da Asus per evitare l'insorgere di fenomeni di burn-in, sempre possibili quando si parla di un pannello OLED come questo. In particolare, Screen Saver è una funziona che oscura automaticamente lo schermo dopo un periodo di inattività, mentre Screen Move sposta impercettibilmente le posizioni dei pixel periodicamente, lasciando all'utente la possibilità di scegliere tra diversi livelli di movimento. C'è anche uno strumento definito Adjust Logo Brightness che consente al monitor di rilevare automaticamente i loghi statici sullo schermo e di ridurne la luminosità per correggere eventuali problemi di qualità dell'immagine.
Ma la funzione più interessante è quella di Pixel Cleaning; la quale ricalibra lo schermo quando il monitor è rimasto attivo per diverse ore. Il processo richiede solo pochi minuti e si attiva automaticamente quando il monitor viene spento. Se necessaria con monitor acceso, però, necessita lo spegnimento di quest'ultimo per qualche minuto, circa 6, rendendo ovviamente impossibile proseguire nell'utilizzo del PC.

Il software permette di organizzare anche configurazioni di tipo Multiframe e PIP (Picture-in-Picture), molto utili per poter sfruttare efficacemente l'estensione di un pannello ampio come un 32:9. PIP e PBP consentono agli utenti di navigare tra le immagini da diversi segnali e permette di passare tra la sorgente principale e la sorgente PIP, incluso l'audio.
Il monitor di Asus mette a disposizione anche una funzione denominata Uniform Brightness, la quale riduce la luminosità di picco per mantenere i livelli coerenti per una migliore visualizzazione, per esempio in corrispondenza delle delle finestre bianche luminose o di quelle aree dello schermo che sono solitamente molto luminose. Questa si rivela utile anche nel caso di sessioni di gioco particolarmente lunghe, perché riduce l'affaticamento degli occhi. Anch'essa è raggiungibile sia dall'OSD fisico che dal software. Accanto a questa abbiamo anche una tecnologia Flicker Free, volta a evitare l'insorgere di sfarfallio, al quale sono spesso soggetti i pannelli OLED come quello di cui stiamo parlando.

Smart KVM, invece, consente di controllare due dispositivi collegati al monitor con una sola tastiera e un solo mouse. Non è necessaria alcuna operazione per passare da un dispositivo o all'altro, se non agire sull'apposito comando sull'OSD. La funzionalità agisce insieme a PBP, ovvero l'affiancamento di due finestre relative a due postazioni PC differenti, offrendo la possibilità di usare i due sistemi come se fossero uno solo. Fra le varie possibilità, potremo ad esempio spostare facilmente file da un sistema all'altro sfruttando la tramite la connettività USB 3.2 presente nel monitor, la quale consente di realizzare trasferimenti di file particolarmente veloci.
Passando ai consueti test sulla latenza e i tempi di risposta, realizzati con NVIDIA LDAT, notiamo latenze leggermente superiori rispetto agli altri pannelli che abbiamo recentemente testato, il che è ovviamente atteso perché nel caso del PG49WCD abbiamo un refresh rate peggiore di 144 Hz. Del resto, non abbiamo notato lo stesso tipo di comportamento che riscontriamo in altri pannelli di recente produzione, ovvero un aumento significativo delle latenze quando si imposta un livello meno performante rispetto a quello di default. A 120 Hz, infatti, abbiamo registrato un dato di 5,4 ms (atteso 4,16 ms) e a 60 Hz di 13,8 ms (atteso 8,33 ms).

Per quanto riguarda l'analisi del tempo di risposta, i risultati ottenuti sono molto simili a quelli che abbiamo riscontrato con gli altri pannelli OLED. Ricordiamo che nel grafico evidenziamo il tempo di risposta medio dopo che lo strumento di test ha misurato tutte le transizioni da qualsiasi grigio a qualsiasi grigio. Con tempi di risposta così rapidi, i pannelli OLED si confermano perfetti per le esigenze di gaming, offrendo immagini non solo reattive ma anche stabili e nitide. Per avere una comprensione più chiara dei concetti di tempo di risposta da grigio a grigio e latenza, del rapporto tra le due misure e di ciò che significa in termini concreti di visualizzazione vi rimandiamo a questo approfondimento che abbiamo realizzato proprio per chiarire alcuni concetti teorici.
Lo Swift OLED PG49WCD è dotato della tecnologia AMD FreeSync Premium Pro ed è compatibile con NVIDIA G-SYNC: adattando la frequenza di aggiornamento al numero di frame erogati dalla pipeline di rendering elimina così possibili difetti all'immagine di tipo stuttering e tearing.

Le consuete analisi strumentali, effettuate con i1Pro e i1Display e con la suite Calman di Portrait Displays, ci hanno permesso di riscontrare un quadro particolarmente positivo per questo monitor. Una piccola premessa: il monitor mette a disposizione oltre ai profili dedicati a vari ambiti applicativi (principalmente gaming, come ad esempio Gara, FPS o RPG, ma anche per la produttività, come calibrazione sRGB) anche la possibilità di scegliere solamente lo spazio colore.


In tal caso è possibile selezionare una tra tre voci: "Gamma ampia" (traduzione un po' troppo letterale di "wide gamut", che qui indica lo spazio colore nativo), P3 e sRGB. Abbiamo condotto le analisi in modalità SDR usando lo spazio colore P3, che è quello più comunemente utilizzato per le attività creative sul web.
Bilanciamento RGB
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - Display Color Space P3
Curva di Gamma SDR
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - Display Color Space P3
. Luminanza misurata |
---|
. Gamma standard 2.2 |
Rapporto di contrasto: ∞ : 1 |
Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - Display Color Space P3
. Gamut misurato | Copertura | Rapporto |
---|---|---|
. REC BT.709 | 99.60% | 136.24% |
. DCI P3 D65 | 98.10% | 100.43% |
. Adobe RGB | 87.04% | 100.99% |
. BT.2020 | 72.05% | 72.05% |
DeltaE - Macbeth Color Checker
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - Display Color Space P3
In modalità SDR e selezionando lo spazio colore P3, ASUS ROG Swift PG49WCD mostra un comportamento veramente molto buono: la neutralità della scala di grigi non è strumentalmente impeccabile, ma la lieve deviazione del blu è di fatto non percepibile e comunque tranquillamente rettificabile tramite un rapido intervento di calibrazione. La luminanza massima registrata, con il profilo "Utente", è di 325 candele su metro quadro, con una progressione tonale sostanzialmente corretta, con i toni medi e le luci appena in evidenza, senza pregiudicare in maniera significativa la resa d'immagine. Ottima l'estensione cromatica, con un gamut rilevato che corrisponde quasi interamente allo spazio colore di riferimento: il dato di copertura è infatti un validissimo 98,1%. Questi tre parametri (neutralità dei grigi, correttezza della progressione tonale ed estensione del triangolo di gamut) preparano il terreno ad un altrettanto ottimo risultato in termini di fedeltà e accuratezza del colore, con un valore medio di DeltaE inferiore a 2 (1,68 per la precisione), con la maggior parte dei campioni che si mantengono ben al di sotto di 2.
Le analisi in HDR sono state effettuate selezionando la modalità "HDR400 True Black", che limita il picco di luminanza attorno alle 400 candele su metro quadro. C'è anche la modalità HDR1000 che approfondiremo poco oltre. In modalità HDR resta disponibile solamente lo spazio colore nativo, dandoci così modo di elaborare qualche considerazione aggiuntiva rispetto ai risultati ottenuti nell'analisi SDR, e non sono disponibili nemmeno i comandi per la regolazione della saturazione dei colori, al contrario di quanto accessibile in modalità SDR.
Bilanciamento RGB
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - HDR 400 True Black
Curva di Gamma HDR
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - HDR 400 True Black
. Luminanza misurata |
---|
. Gamma SMPTE2084 HDR |
Rapporto di contrasto: ∞ : 1 |
Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - HDR 400 True Black
. Gamut misurato | Copertura | Rapporto |
---|---|---|
. REC BT.709 | 99.89% | 153.55% |
. DCI P3 D65 | 99.56% | 113.19% |
. Adobe RGB | 96.52% | 113.83% |
. BT.2020 | 81.21% | 81.21% |
DeltaE - Macbeth Color Checker
ASUS ROG Swift OLED PG49WCD - HDR 400 True Black
Anche in HDR ASUS ROG Swift PG49WCD esprime prestazioni di tutto rispetto. La neutralità della scala di grigi è affine a quanto visto in SDR, mentre la progressione tonale segue in maniera abbastanza fedele la curva HDR, ma anche in questo caso troviamo toni medi e luci leggermente più luminosi rispetto al riferimento. Il gamut nativo mostra una generosa ampiezza, con una copertura che supera l'80% dello spazio colore BT.2020. La fedeltà cromatica - in relazione allo spazio colore P3 - risulta meno impeccabile (ma comunque di elevato livello) solamente per il fatto che il gamut nativo, in virtù della sua maggior estensione, offre colori leggermente più saturi rispetto allo spazio colore P3, quindi in generale tutti i campioni soffrono di una lievissima sovrasaturazione. Se l'impiego primario è quello gaming, non c'è nulla di cui preoccuparsi e anzi colori un po' più "accesi" rendono più coinvolgente l'esperienza di gioco.
Gaming HDR
Cinema HDR
HDR Console
La modalità HDR1000, che va utilizzata in combinazione con uno dei tre profili presenti per l'impostazione della curva di gamma HDR, permette invece di arrivare a toccare picchi di luminanza più elevati, ma solamente al di sotto del 3% della superficie dello schermo. In questo caso le rilevazioni strumentali ci hanno permesso di raggiungere addirittura i 1084 nit, ottenuti appunto con un segnale campione che riproduce un rettangolo bianco, al centro dello schermo, pari al 3% della superficie dello schermo (ovvero poco più di 221 mila pixel fisici). Quello che notiamo è che tutti e tre i profili non offrono una progressione tonale HDR aderente a quella canonica, ma operano una maggior visibilità dei toni medi - in misure differenti - a vantaggio di una maggior leggibilità della scena.
In definitiva, ASUS ROG Swift PG49WCD va ovviamente valutato sulla base delle sue caratteristiche e del suo possibile pubblico di riferimento. Si tratta di una soluzione senz'altro particolare per il suo rapporto d'aspetto di 32:9, ma anche a fronte del fatto che la maggior parte dei giochi supporta ormai questo formato, il monitor garantisce un'esperienza immersiva come non è altrimenti possibile con soluzioni con rapporto d'aspetto più tradizionale. Inoltre, le prestazioni messe a disposizione dall'OLED sono molto interessanti, con latenze basse e tempi di risposta da grigio a grigio ridotti quasi a zero: non si tratta quindi solamente di un prodotto da "effetto wow", ma anche indicato per il videogiocatore competitivo. Le prestazioni colorimetriche e tonali molto valide, però, donano una buona flessibilità d'impiego a questo monitor, che quindi si adatta piuttosto bene anche ad utilizzi creativi, professionali e in generale a tutte quelle attività che richiedono una buona precisione di colori e toni, e uno spazio di lavoro ampio.
PG49WCD non è tutto sommato costoso come ci saremmo potuto aspettare dalle caratteristiche che mette a disposizione, visto che si può acquistare a 1.399€. Bisogna però ricordare che ha una risoluzione non paragonabile alla 4K, e questo lo si può notare osservandolo da vicino, e che il refresh rate non è così alto come in altre soluzioni con pannelli OLED similari.
10 Commenti
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Non serve sia QD-OLED, in ogni caso: avevo un lg ips ultrawide e curvo ed effettivamente si è fuso
Non credo sia un problema ad una distanza superiore al proprio braccio (almeno 80 cm), ruotando la testa di qualche grado. Non è peggio di 3 schermi da 24'' in orizzontale disposti a 160/170°, anzi è più compatto.
Che poi è anche come vedono i nostri occhi....
Sarebbe una cosa logica e utile!
Che ne pensate?
se non sbaglio fra le tecniche uscite in questi ultimi anni esiste già una cosa del genere, ovvio che quello che suggerisci applicato a questo tipo di monitor sarebbe molto allettante credo che se non lo abbiano implementato è o per questione tecnica oppure per questione economica
Sostituisce la configurazione a 3 monitors, dove la testa devi girarla comunque.
Se non hai il torcicollo non ci sono problemi
Ho avuto per un periodo un 32:9 come quello e mi ci trovavo bene, nelle simulazioni di guida era spettacolare... in nba 2K vedevi praticamente tutto il campo, corridoio per gli spogliatoi compreso
La stessa domanda che faccio ai miei colleghi che hanno un monitor simile. A me darebbe una noia notevole, ma loro sono contentissimi
i ogni caso l'OLED è limitante. 1400 neuri per un monitor li spendo, ma mi deve durare 20 anni e nessun oled li dura. il mio samsung ips da 22 pollici datato 2007 ancora svolge il suo porco lavoro come monitor di servizio per i miei genitori.
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