Superstarter, in palio 40 mila Euro per la migliore startup italiana

Superstarter, in palio 40 mila Euro per la migliore startup italiana

All'inizio di ottobre verrà premiata la migliore startup italiana, dopo un processo di selezione che terminerà il 5 settembre. 40 mila euro il premio in palio, con il supporto di Superpartes Innovation Campus

di pubblicato il nel canale Mercato
 

Sei domande a Marco Streparava

- In cosa consiste l'operato di Superpartes?

Superpartes è un laboratorio di Open Innovation che mette insieme l’imprenditoria, la tecnologia e il management con un obiettivo molto preciso: creare un ambiente nel quale le idee incontrano le competenze per realizzare business concreti fortemente legati al tessuto industriale. Superpartes stimola, favorisce e promuove la convergenza tra le innovazioni del mondo digitale e le esperienze della tradizione industriale.

Gli aspetti che distinguono l’operato di Superpartes rispetto agli altri incubatori sono riassumili in tre punti fondamentali:

1) condividiamo la scrivania con i nostri giovani talenti lavorando gomito a gomito, mettendo a fattor comune le nostre esperienze e le nostre competenze, manageriali e imprenditoriali, per trasformare le loro buone idee in aziende vere e proprie, non limitandoci quindi a un mero processo di accelerazione tramite apporto di capitali

2) Competenze software e hardware consolidate: questo raro mix di esperienze consente a Superpartes di dare concreta risposta alle esigenze del mondo dell’industria sfruttando le opportunità offerte dalle tecnologie digitali.

3) Siamo fortemente focalizzati sull’internet delle cose. Vogliamo portare l’innovazione digitale dove fino ad ora ha avuto poco o nessuno sviluppo. Le nuove tecnologie applicate alle imprese tradizionali daranno avvio a un’evoluzione del mondo del lavoro in termini sia qualitativi sia quantitativi che fino ad oggi sono state appannaggio della sola economia digitale.

- Quali sono le startup che Superpartes ha aiutato a crescere e avete sostenuto in questi anni?

Tra le startup che stanno crescendo all’interno del Superpartes Innovation Campus possiamo annoverare RetAPPs, specializzata in soluzioni tecnologiche innovative per il settore retail basate sull’impiego di smartphone e tablet nel processo di acquisto in-store e out-of-store. RetAPPs ha sviluppato la piattaforma SmartBip, che consente ai retailer di tutti i settori e dimensioni di integrare in un’unica applicazione modulare i servizi di Mobile Self Scanning, Mobile Payment, Shopping List Management e Mobile CRM (Loyalty, Promotion & Couponing). Queste soluzioni costituiscono una straordinaria innovazione nella relazione retailer/cliente e nella “shopping experience” dei consumatori prima, durante e dopo la fase di acquisto. Le soluzioni di RetAPPs sono già state adottate in numerosi punti vendita delle insegne Auchan, Coop Estense, Tigros e Conad Centro Nord.

Jeco è una piattaforma dedicata agli utenti che vogliono costruire guide turistiche e applicazioni basate sulla realtà aumentata. Il territorio raccontato dalle persone che lo vivono e lo conoscono diventa “a portata di applicazione” e accessibile a tutti. Sulla tecnologia Jeco si basa anche la soluzione Librarisk, piattaforma interattiva che mette in comunicazione la Pubblica Amministrazione e la cittadinanza nella gestione delle emergenze attraverso la comunicazione dei piani di emergenza alla popolazione. Checkapp, nata nel 2012 dalle competenze scientifiche del dottor Polettini, tossicologo forense dell’Università di Verona, si occupa dì progetti innovativi nell’ambito dell’healthcare (valutazione dello stato di sobrietà delle persone, compliance dei farmaci e monitoring domestico delle persone fragili).

Tiltap e APP3 sono due realtà focalizzate sulla creazione di software per mobile, rispettivamente per iOS e Android. APP3 è stata una delle prime aziende in Italia a realizzare applicazioni per gli smartphone e i tablet Android. Attiva dal 2010 ha sviluppato progetti innovativi per importanti brand nazionali e internazionali: Auchan, Coop, Piooner Investment, Banca Intesa. Tiltap, pioniera nello sviluppo di applicazioni per i dispositivi mobili di Apple (iPhone, iPad) ha al suo attivo diverse decine di progetti. Tra gli altri "The North Face Explorer” recentemente scelta da Apple tra le migliori applicazioni nella categoria “Health & Fitness” sull’App Store in Usa. Tra gli altri clienti: VF International, H-art, Moleskine, Unicredit, H3G, Digital Accademia.

- E’ possibile fare qualche esempio di progetti concreti che hanno incontrato il favore delle realtà imprenditoriali e industriali?

Checkapp è certamente uno degli esempi più concreti dell’incontro tra innovazione digitale e industria. La realizzazione di un progetto di monitoraggio domestico ha incontrato il favore di Copan Italia, azienda leader mondiale nei test microbiologici. Questa soluzione, attualmente in fase di sperimentazione sul territorio, garantisce un monitoraggio automatico e continuo della persona fragile all’interno della propria abitazione senza l’ausilio di dispositivi portatili e/o invasivi. In particolare la piattaforma consente di acquisire e analizzare i dati d’uso dello spazio domestico permettendo l’identificazione di potenziali necessità di soccorso.

- Cosa vuol dire innovazione per Superpartes?

Il nostro campus è intitolato a Federico Faggin, l’uomo che ha portato l’innovazione all’interno della nostra vita quotidiana grazie all’invenzione del microprocessore e del touchpad. Ispirati da questa figura straordinaria pensiamo all’innovazione come alla capacità di individuare “dove e come” la tecnologia possa migliorare la vita quotidiana delle persone. L’innovazione è il mix tra visione, conoscenze e capacità che permette alle ottime idee di diventare straordinarie attività d’impresa.

- Internet of Things è un paradigma piuttosto interessante: quali sono le tecnologie più promettenti in ottica futura?

Sono quelle che legano sensoristica miniaturizzata, capacità di calcolo e comunicazione wireless. Questo trittico di tecnologie ha la potenzialità, se usato insieme, di rendere il mondo che ci circonda in grado di interagire con gli esseri umani in un modo naturale e pervasivo.

Oggi la tecnologia, pensiamo agli smartphone, ci presenta un'interfaccia verso il mondo interconnesso che seppur intuitiva, rimane un'appendice scomoda della nostra vita.Le tecnologie IoT ci promettono un mondo dove l'interazione con Internet, i computer, il mondo dei bit, diviene completamente trasparente. Evidentemente si aprono scenari che ci condurranno a potenzialità che è difficile prevedere oggi.

All’interno del Superpartes Innovation Campus stiamo destinando importanti risorse all’applicazione della sensoristica in ambito domestico con due progetti prossimi al lancio: 1Control, un dispositivo legato alla building automation; Checkapp domestic monitoring: una piattaforma basata su sensori radar capaci di autoapprendere le abitudini comportamentali della persona fragile in ambito domestico, di rilevare situazioni/comportamenti non standard e di inviare automaticamente messaggi di alert a terzi.

-Il mondo dei wearable può regalare nuove opportunità?

Si, a patto che si risolva una volta per tutte il problema energetico. La tecnologia wearable ha ormai raggiunto picchi inimmaginabili anche solo 10 anni fa per ciò che riguarda la miniaturizzazione dei sensori, la capacità di calcolo e la possibilità di trasmettere dati a grande distanza. Il vero limite, per questi dispositivi, è ancora oggi l’accesso a fonti di energia che ne permettano il funzionamento per lunghi periodi di tempo. In questo settore serve un breakthrough tecnologico, del quale si vede ancora ben poco all'orizzonte.

3 Commenti
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Ale8816 Luglio 2014, 12:17 #1
Non per fare polemica ma non credo che neanche Faggin avrebbe potuto fare quello che ha fatto con un "premio di 40.000€ che sarà assegnato alla startup vincitrice costituito per metà da fondi di finanziamento [...] e per metà dai servizi". Purtroppo ormai siamo arrivati al punto che i finanziamenti vengono concessi col contagocce e l'unico settore in cui puoi buttarti e' quello di sviluppo software. Non voglio dire che il software sia inutile ma solo che non e' l'essenza dello sviluppo di un paese: ci vogliono anche prodotti, e per questi ci vogliono soldi... tanti soldi... che quelli che li hanno se li tengono ben stretti... (il patrimonio immobiliare italiano pro capite fa rabbrividire).
Gnaffer16 Luglio 2014, 14:27 #2
Bhe con 40.000 qualcosa di decente e piccolo lo fai.

Il punto purtroppo è un altro, 2 anni fa mi interessai a questo mondo delle start-up nascente qui in italia, tanta eccitazione tanta gioia ma un sistema tutto sbagliato.

Io partecipai ad un evento che costava 70 euro (settanta!!) per ogni entrante dove un singolo o un gruppo esponeva la sua idea... e tutti gli altri votavano. Un sistema di voto totalmente sbagliato, che era facilmente ingannabile, una marea di persone in un posto stretto... il conduttore era un ragazzino che era stato messo lì a far scena che manco guardava in faccia nessuno mentre parlava la microfono, diceva "queste le regole, questo il metodo ciao" per dirvi c'erano tante buone idee ma tra i vincitori c'è stata una ragazza che aveva proposto un'app 'utile' perchè contava il numero di partecipanti ad un evento. Avviando l'app si sarebbero potuti vedere il numero di cellulari (e quindi persone) presenti in determinato posto. Nome dell'app: Contami

Poi su fb un'altro gruppo (uno dei più grossi di allora) di startup dove i messaggi erano moderati (ok ci può anche stare), avevo lasciato vari messaggi quindi mi conoscevano, c'è ne stato uno dove parlavo di insistenza, voglia di fare, di sbattersi, di un risultato che avevo ottenuto con l'impegno e il dolore, che questa era la mentalità giusta che un neo-imprenditore dovrebbe avere... censurato, ho chiesto il motivo ma non mi hanno mai risposto ma dai! in una nazione di puro egoismo e dove si cerca di fregare il prossimo non possiamo pretendere che una cosa simile possa sfociare IMHO ok non dobbiamo fare di tutta l'erba un fascio ma se questi sono i presupposti...
Rubberick17 Luglio 2014, 01:01 #3
non per essere cattivo ma 40k€ se avessimo un clone decente di kickstarter qui in europa te li raiseresti con un progettino nemmeno troppo uber... magari con qualcosa anche di stupido che però chissà potrebbe andare avanti mentre in un contesto di questo tipo ti verrebbe tagliato a prescindere etc..

penso che oltreoceano siano un tantinello più avanti..

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