Il primo SoC a 7 nanometri è Kirin 980, alla base dei futuri prodotti Huawei

Il primo SoC a 7 nanometri è Kirin 980, alla base dei futuri prodotti Huawei

Huwaei annuncia all'IFA di Berlino il SoC di nuova generazione: Kirin 980 è costruito con tecnologia produttiva a 7 nanometri e sarà cuore molto potente della prossima generazione di smartphone e dispositivi mobile dell'azienda asiatica.

di pubblicato il nel canale Processori
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IFA è per Huawei un evento incentrato sulle novità tecnologiche, non solo nella forma di annunci di nuovi prodotti pronti per la vendita quanto a quel sottostante che rende i prodotti di nuova generazione innovativi e rivoluzionari. Nell'edizione 2017 della fiera di Berlino l'azienda asiatica aveva annunciato il debutto del SoC Kirin 970, costruito con tecnologia produttiva a 10 nanometri e destinato a sostituire quello Kirin 960. Nell'edizione 2018 la tradizione si ripete, in questo caso con l'annuncio di Kirin 980.

E' questo il primo SoC costruito con tecnologia produttiva a 7 nanometri a giungere sul mercato, primo di una serie di chip destinati sia ai dispositivi mobile come a quelli notebook e desktop tradizionali basati su tale tecnologia. Parlando di 7 nanometri viene naturale pensare alla taiwanese TSMC, foundry player alla quale Huawei si appoggia per la produzione dei propri SoC della famiglia Kirin e responsabile di tutti i 6,8 miliardi di transistor che compongono questo piccolo ma potente SoC.

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Quali le caratteristiche tecniche del nuovo chip che sarà integrato negli smartphone top di gamma dell'azienda cinese? L'architettura della componente CPU è stata rivoluzionata con un design a 8 core che prevede 3 differenti gruppi di core così divisi:

  • 2 core big a più elevate prestazioni, basati su architettura Cortex A76 con frequenza di clock massima di 2,6 GHz
  • 2 middle cores basati sulla stessa architettura Cortex A76 di quelli top di gamma, ma con frequenza di clock di 1,92 GHz
  • 4 little cores per i compiti meno impegnativi, caratterizzati da un consumo inferiore: in questo caso l'architettura è quella Cortex A55 con una frequenza di clock di 1,8 GHz

In funzione del tipo di applicazione che viene richiesta il SoC attiva alcuni dei core a disposizione, così da fornire il livello di potenza di elaborazione adeguata alla specifica necessità. Huawei utilizza la logica dell'intelligenza artificiale per stabilire quali core, e con quali frequenze di clock, debbano essere utilizzati ogni momento: se si gioca ad un titolo impegnativo verranno utilizzati tutti e 8, mentre se il task è poco impegnativo come riprodurre della musica ne risulterà l'utilizzo di uno solo dei core più piccoli.

Huawei ha anticipato alcuni dati prestazionali che aiutano a posizionare Kirin 980 nel confronto con Kirin 970: +75% di prestazioni velocistiche della componente CPU, abbinata a un +58% in termini di efficienza energetica. Huawei non ha fornito informazioni specifiche sulle caratteristiche architetturali della GPU Mali-G76 integrata in Kirin 980, evidenziando come le prestazioni siano incrementate del 46% e l'efficienza energetica di ben il 178% rispetto alla GPU Mali-G72 integrata in Kirin 970. Introducendo nel confronto il concorrente diretto Qualcomm Snapdragon 845 il SoC Huawei Kirin 980 permette di ottenere un incremento delle prestazioni del 22% (48,5fps contro 59,3fps) utilizzando il gioco NBA2k18, pur con una parallela riduzione dei consumi.

Tra le altre novità di Kirin 980 segnaliamo anche il supporto alla memoria LPDDR4X a 2.133 MHz di clock: si tratta di un balzo in avanti rispetto alla memoria LPDDR4 1.866 MHz di Kirin 970, per una bandwidth di 23,1 GB/s contro i 19,2 GB/s del concorrente diretto Qualcomm Snapdragon 845.

Kirin 980 implementa un dual ISP per la più efficiente gestione delle elaborazioni delle immagini. Huawei ha evidenziato un incremento del 46% nella velocità della fotocamera di processare immagini, un +23% nell'efficienza energetica durante le fasi di registrazione e un miglioramento del 33% nella latenza di registrazione. Molto validi anche i risultati nelle operazioni di image recognition: Kirin 980 ha toccato quota 4.500 immagini al minuto, distanziando nettamente Snapdragon 845 fermo a 2.371 e Apple A11 che è stato capace di ottenere un valore di 1.458 immagini al minuto. Di rilievo anche i risultati con operazioni legate all'intelligenza artificiale: nel confronto con Snapdragon 845 Huawei evidenzia un incremento delle prestazioi del 135% e un +88% per l'efficienza energetica, utilizzando i test Resnet 34 e Inception V3, grazie anche all'inserimento di una doppia NPU nel SoC.

Parlando di un nuovo SoC mobile non possiamo trascurare anche la componente connettività. In Kirin 980 troviamo per la prima volta supporto a connettività con modem a 1,4 Gbps Cat 21, utile secondo quanto rilevato da Huawei anche per assicurare un data streaming più fluido quando il traffico di rete è particolarmente congestionato.

Sulla carta Kirin 980 rappresenta un netto balzo in avanti rispetto a quello ottenibile con il predecessore Kirin 970. Rimane ora il metterlo alla prova: questo avverrà sicuramente con il debutto della prossima generazione di smartphone della famiglia Mate. Huawei ha già annunciato che il 16 ottobre annuncerà a Londra Huawei Mate 20 e Mate 20 Pro, che saranno quasi sicuramente i primi terminali a sfruttare il nuovo SoC Kirin 980: potremo così verificare gli incrementi delle prestazioni velocistiche oltre che i benefici in termini di risparmio energetico ottenuti grazie alla tecnologia produttiva a 7 nanometri.

Come atteso, Huawei continua a promuovere soluzioni che sfruttano al meglio la intelligenza artificiale annunciando AI Cube: si tratta di un dispositivo che incarna al proprio interno diverse anime essendo uno speaker AI con supporto Alexa, un router 4G e ovviamente un altoparlante. Installato in ambiente domestico AI Cube può essere configurato come router, integrando al proprio interno supporto a connettività 4G LTE Cat6 sino a 300 Mbps, abbinando questo alla componente WiFi 802.11AC sino ad un massimo di 1.200 Mbps.

Le dimensioni complessive del prodotto sono ridotte, pensandone ad una installazione in ambiente domestico. La costruzione è altrettanto semplice, con pulsanti di controllo posizionati nella parte superiore e in quella posteriore e alla base la connessione per alimentazione di rete e per la connettività ethernet. Huawei AI Cube non integra al proprio interno una batteria e deve per questo motivo sempre essere alimentato da presa di corrente.

Assieme a AI Cube Huawei ha annunciato anche Huawei Locator, un piccolo dispositivo di localizzazione che punta ad aiutare a tenere sotto controllo la posizione sia di persone che di animali e oggetti. Il device può essere abbinato a differenti tipologie di prodotti: basti pensare a valigie e biciclette quali tipologie di riferimento di questo utilizzo, ma lo stesso può essere detto della cartella di scuola del proprio figlio.

Huawei Locator è ovviamente basato su tecnologia GPS ma integra alcune peculiarità, a partire dalla batteria con durata dichiarata superiore a 15 giorni. La precisione è entro 5 metri, con costruzione che rispecchia lo standard IPS68 resistendo all'immersione sino a 1,5 metri di profondità per 30 minuti. Nel prodotto è integrato un bottone SOS, utile quando Locator viene dato ad una persona che si sia persa e ricerchi aiuto.

Da ultimo, Huawei ha annunciato 4 nuove finiture per il proprio top di gamma P20 Pro. Nulla cambia sotto la scocca, mentre la parte posteriore vede due nuovi colori con particolari riflessi e due finiture in pelle. Il risultato finale è esteticamente molto bello ma purtroppo, alla luce delle informazioni attuali, non vedremo nessuna di queste 4 declinazioni in commercio in Italia. Tutto però potrebbe cambiare nel corso delle prossime settimane: staremo a vedere.

Le novità di Huawei dal versante telefonia non sono di certo terminate, ma dovremo attendere ancora alcune settimane prima del debutto della prossima generazione di smartphone della famiglia Mate: Huawei non ha ufficialmente confermato questa caratteristica tecnica ma pare scontato attendersi l'utilizzo del nuovo SoC Kirin 980 nel nuovo Mate 20 e Mate 20 Pro. Ne sapremo di più il 16 ottobre, quando ci sarà la presentazione dei nuovi terminali Huawei a Londra.

6 Commenti
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Mparlav31 Agosto 2018, 18:02 #1
Il miglioramento rispetto al Kirin 970 appare notevole su tutti i fronti: Huawei si è messa a lavorare sodo negli ultimi 3 anni per colmare il gap con Qualcomm, Apple e Samsung.
Il 16 ottobre presenteranno il Mate 20/Pro e vedremo a che punto sono arrivati.

Anche Huawei ha scelto d'implementare il 5G su un chip esterno: il Balong 5000 verrà prodotto sempre a 7nm ma solo "aggiunto" nei primi smartphone nel corso del 2019, un po' come farà Qualcomm con l'X50.
300031 Agosto 2018, 22:46 #2
La Cina era e tornerà la n°1.
Portocala02 Settembre 2018, 17:18 #3
Sicuramente il 970 è ancora adeguato, ma vedere questo 980 mi fa passare la voglia di prendere un Honor adesso
marchigiano03 Settembre 2018, 14:06 #4
Originariamente inviato da: Portocala
Sicuramente il 970 è ancora adeguato, ma vedere questo 980 mi fa passare la voglia di prendere un Honor adesso


dillo a me che ho un p20pro

ma secondo voi il p30pro avrà questo soc?

il 980 lo vedrei bene anche su tablet e 2in1, magari con qualche margine di tdp in più per avere frequenze più alte, ma non dovrebbe affatto sfigurare contro gli intel x86
bongo7403 Settembre 2018, 16:41 #5
perchè non lo fanno come desktop-replacement?
tanto per milioni di persone basta navigare-mail-facebook-whatsapp
marchigiano03 Settembre 2018, 21:41 #6
Originariamente inviato da: bongo74
perchè non lo fanno come desktop-replacement?
tanto per milioni di persone basta navigare-mail-facebook-whatsapp


in teoria c'è già: basta un miracast e tastiera e mouse BT e il gioco è fatto. io stesso stavo pensando in questi giorni di fare una cosa simile... il pc vero e proprio lo uso sempre meno

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