Viaggio al centro di calcolo del CERN, fra Intel e particelle

Inaugurato proprio nella giornata di ieri, il Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra costituisce una sfida sotto molti punti di vista. Uno di questi il calcolo di ingenti quantitativi di dati. Così, oltre ad assistere all'assegnazione di un LHC Computing Award ad Intel, abbiamo approfittato per realizzare un report di quanto osservato al Computer Center.
di Alessandro Bordin pubblicato il 22 Ottobre 2008 nel canale ProcessoriIntel
Si parte
Allo stato attuale il CERN di Ginevra può essere considerato il luogo dell'avanguardia tecnologica, una vera e propria frontiera che separa il noto dall'ignoto e che impegna personale altamente qualificato, con lo scopo di cancellare l'immaginaria linea dell'attuale conoscenza in campo fisico per tracciarla un po' più in là, al prezzo di sforzi enormi.
All'alba del ventunesimo secolo le grandi sfide a livello di conoscenza scientifica si trovano nell'infinitamente grande e nell'infinitamente piccolo, due estremi accomunati da molte più cose di quanto si creda. Al CERN di Ginevra si studia l'infinitamente piccolo, per trovare risposte in entrambi gli "ignoti". Un discorso che stiamo semplificando oltre ogni limite, per avvicinarci un po' di più al nostro discorso generale, finalizzato a capire cosa c'è, a livello di macchine, dietro tutto questo immenso progetto.
Mi prendo la libertà di affrontare questo articolo in modo differente dal solito, personalizzandolo quasi fosse un diario di viaggio per cercare di rendere al meglio l'esperienza vissuta lunedì 20 ottobre 2008, alla vigilia dell'inaugurazione ufficiale dell' LHC, Large Hadron Collider, ovvero l'acceleratore di particelle più grande del mondo, allo studio da diversi anni e che ha richiesto l'impegno in termini economici e di risorse umane di 20 paesi. Farò partire il mio viaggio al di sopra delle Alpi, a bordo di un piccolo aereo a turboelica, partito da Agno (aeroporto di Lugano, Svizzera) in direzione di Ginevra, dove ci sarà ad attendermi il personale Intel.
Destinazione finale? il CERN di Ginevra. Motivi del viaggio? Due. La visita
al centro di calcolo del CERN e la firma da parte di Pat Gelsinger, Senior Vice
President e General Manager del Digital Enterprise Group di Intel, per il
rinnovo contrattuale di partnership con il CERN e più precisamente con il CERN
openlab, una struttura interna creata nel 2003 con finalità di collaborazione
con le aziende attive nel campo tecnologico ai fini di ricerca e sviluppo.
La nuova partnership triennale ha fra le finalità quella di gestire un PCC (Platform
Competence Center), armonizzandosi con il lavoro dei tecnici del CERN sotto il
profilo della gestione dati legati agli esperimenti che verranno condotti nell'LHC
del CERN stesso. All'interno di openlab, il compito del PCC sarà quello di
incanalare e rendere gestibile la mole di dati tra la comunità LHC Computing
Grid (LCG) e i partner del centro. Mi rendo conto che detto così tutto può
sembrare teorico ed estremamente confuso, specie in assenza di maggiori dati e
precisazioni. Mettiamo da parte Intel per un po' e cerchiamo di vederci più
chiaro.