iPad Pro M1: il tablet con processore da MacBook. La recensione

Cambia poco nel design e non cambia nell’essere il vero Re dei tablet. A cambiare però c’è davvero tanto a partire dal display, ora con MiniLED (e vedremo cosa significa). C’è un nuovo processore Apple Silicon M1 usato anche per i Mac. E poi c’è ancora quell’ecosistema che fa la differenza con però il desiderio di vedere finalmente un iPadOS divenire la vera carta ‘’Pro’’ per gli utenti.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 28 Giugno 2021 nel canale AppleAppleiPadiPadOS
Da tempo ci si chiede se il suffisso Pro dato in questo caso agli iPad fosse effettivamente un suffisso di marketing o se in qualche modo i progettisti avessero pensato davvero ad un’utenza professionale pronta ad usare a 360 gradi un tablet anche come sostituto di un laptop. Ci vogliono almeno 1.219€ per avere il nuovo iPad Pro con processore M1 di Apple e si può addirittura arrivare a dover sborsare fino a 2.559€ per la versione con 2TB di storage. Sono prezzi che possiamo tranquillamente equiparare a quelli di un notebook professionale e in questo caso di un MacBook Pro proprio con M1.
Ed è proprio questo, almeno in parte, la questione che da subito è apparsa fondamentale da capire: cosa deve scegliere ora un utente tra un tablet e un laptop con questi prezzi e soprattutto con queste prestazioni? Vale la pena mantenersi su di un prodotto completo in tutto come un MacBook oppure avere la maggiore comodità di un tablet come iPad che per giunta possiede anche l’integrazione totale del touch e della Apple Pencil? A questa e ad altre domande cercheremo di rispondere nella nostra recensione su questo che è ad oggi il più performante e potente iPad Pro di sempre.
iPad Pro M1: Prezzi
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Versione Wi-Fi da 128GB: 1.219,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi da 256GB: 1.329,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi da 512GB: 1.549,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi da 1TB: 1.989,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi da 2TB: 2.429,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi+LTE da 128GB: 1.389,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi+LTE da 256GB: 1.499,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi+LTE da 512GB: 1.719,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi+LTE da 1TB: 2.159,00€ - Grigio Siderale e Argento
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Versione Wi-Fi+LTE da 2TB: 2.599,00€ - Grigio Siderale e Argento
Indice
- UNBOXING e ACCESSORI
- DESIGN: il 'solito' tabletminimalista ma robusto e preciso
- DISPLAY: i mini-LED fanno davvero la differenza
- HARDWARE: la CPU dei notebook su di un tablet
- INTERFACCIA GRAFICA: iPadOS migliorerà e sarà tutto più facile
- AUTONOMIA: sempre 10 ore senza problemi
- Conclusioni
UNBOXING e ACCESSORI
La scatola di vendita non cambia a differenza di quella degli iPhone che hanno visto la scomparsa, come sappiamo, del carica batterie e delle EarPods. Qui cambia chiaramente il disegno sul coperchio esterno dell’iPad Pro ma una volta aperta la scatola tutto è al suo posto: c’è chiaramente il dispositivo, c’è il cavo con porta Type-C e poi c’è anche l’alimentatore che in tal caso non aumenta di potenza mantenendosi ancora una volta a 20W per una ricarica che, come vedremo, non sarà proprio rapida. Solite istruzioni di prima installazione e niente altro.
Sappiamo bene come iPad Pro venga venduto con una moltitudine di accessori che permettono ad Apple di aiutare l’utente "Pro" ad utilizzare il tablet a 360 gradi garantendo la massima professionalità. In primis c’è la Apple Pencil, qui supportata quella di seconda generazione, che senza dubbio risulta l’accessorio necessario se si vuole sfruttare completamente l’iPad Pro. La penna di Apple viene venduta a parte (al prezzo di 135€) e possiede, a differenza della prima generazione, non solo un design moderno e accattivante ma soprattutto ottiene un aggancio magnetico alla cornice dell’iPad Pro e la ricarica in modo del tutto automatico. Una Apple Pencil con latenza impercettibile ma anche sensibilità all’inclinazione nonché alla pressione e il doppio tap sul corpo della stessa per il cambio degli strumenti di scrittura.
Oltre alla Apple Pencil c’è anche la Magic Keyboard ossia la tastiera introdotta lo scorso anno con l’iPad Pro di quarta generazione e che garantisce una trasformazione tipo laptop per l’utente. Sì, perché è presente in essa non solo un valido supporto con forti calamite per l’iPad che diviene lo schermo del simil laptop ma anche una tastiera completa con retroilluminazione e anche un piccolo ma molto efficace trackpad per lavorare al meglio su iPadOS. Molto bella, quanto delicata, la nuova versione bianca della Magic Keyboard che può essere acquistata anche in versione Black ad un prezzo di 339€. Unica pecca forse la mancanza di un appiglio sulla cornice per aprire la cover con una o due mani. Facile che in questa operazione l’iPad si muova un po’ troppo limitando una possibile velocità di apertura che invece è prerogativa di Apple con i suoi MacBook.
C'è anche la Smart Keyboard Folio: una tastiera comoda (non retroilluminata) che permette, una volta chiusa, di divenire una cover che protegge l’iPad Pro sia davanti che dietro.
DESIGN: il 'solito' tablet minimalista ma robusto e preciso
Il design del nuovo iPad Pro M1 sostanzialmente cambia poco rispetto a quello della passata generazione. È senza dubbio ancora un tablet dall’aspetto moderno, elegante ma anche allo stesso tempo premium e molto robusto. Le dimensioni, per questa versione da 12.9'' sono sicuramente importanti ma è palese che siamo di fronte ad un tablet che serve ai professionisti che devono soprattutto avere maggiore spazio a schermo. Da qui le importanti dimensioni che vedono una lunghezza di 28,06 centimetri per una larghezza di 21.49 centimetri con uno spessore però di meno di un centimetro ossia per la precisione solo 6,4 millimetri. Sullo spessore è stato detto molto perché effettivamente è cresciuto rispetto al passato quando si attestava sui 5,9 millimetri.
Ma sono davvero inezie perché quello che forse potrebbe catturare maggiormente l’attenzione nell’uso di tutti i giorni è il cambiamento di peso. iPad Pro M1 infatti pesa 684 grammi nella versione con rete cellulare e questo significa che è ‘ingrassato’ di 41 grammi rispetto al passato. Il peso si fa sentire e assieme alle dimensioni non possiamo non confermare il fatto che siamo di fronte ad un iPad Pro che rimane comunque portatile ma che dalla sua ora non può considerarsi una piuma di tablet.
Non cambia però l’ergonomia di questo prodotto. Le cornici sono ridotte al minimo permettendo di avere immersività con i contenuti multimediali o anche con documenti di lavoro mantenendo però spazio per la presa con le dita senza interazione erronea con lo schermo. La solidità del chassis in alluminio spazzolato è importante e al tatto si capisce immediatamente che Apple da questo punto di vista non ha lesinato nel renderlo un iPad robusto e utilizzabile dunque in quasi tutte le condizioni (anche quelle meno tranquille).
Le due colorazioni disponibili, Argento e Grigio Siderale, fanno capire che non stiamo parlando di un tablet sbarazzino come l’iPad Air ma di un prodotto professionale anche in questo. L’aspetto rispecchia la filosofia Apple sul minimalismo: cornici fortemente squadrate, quattro feritoie per l’audio, due pulsanti del volume ed uno per l’accensione e lo spegnimento ed una porta USB-C (che è anche una Thunderbolt). Sul retro una struttura quadrata per il comparto fotografico con doppio sensore ed uno speciale laser LiDAR per la realtà Aumentata. È tutto qui il nuovo iPad Pro M1 a livello estetico ma è chiaro che la volontà di Apple sta proprio nel renderlo semplice ma riconoscibile tra i tanti.
Abbandonato da tempo sugli iPad Pro il Touch ID, il nuovo tablet con M1 di Apple, vede la presenza chiaramente del riconoscimento facciale tramite la tecnologia Face ID. I sensori, che sono gli stessi presenti anche su iPhone, sono posti sulla cornice superiore dell’iPad Pro e permettono velocemente di riconoscere il proprietario e dunque sbloccare il tablet in completa sicurezza.
A livello audio, come detto, sono presenti ben quattro altoparlanti, due posti nella parte superiore e due in quella inferiore, sul lato più corto del tablet. A livello pratico questa configurazione stereo permette di avere sempre e comunque la possibilità di un’uscita ottimale dell’audio sia che l’iPad venga tenuto in orizzontale o in verticale. A livello sonoro i bassi usciranno da tutti e quattro gli altoparlanti mentre le frequenze medie e alte sempre dagli altoparlanti superiori. Ci sono anche ben cinque microfoni che Apple definisce di qualità da studio e permettono di acquisire audio stereo durante la registrazione di video sempre in entrambi gli orientamenti. Ed effettivamente la registrazione avviene in modo pulito e preciso con un audio corposo così come anche il risultato uscente dall’iPad riesce facilmente a riempire una stanza di medie dimensioni senza problemi.
Sul retro trova posto la doppia fotocamera presente su iPad Pro M1. Il sensore principale ossia quello grandangolare è da 12MP con un’apertura focale da f/1.8 mentre il secondo è un sensore ultra grandangolare da 10MP con apertura f/2.4 ma soprattutto angolo di campo da 125°. Entrambi i sensori sporgono davvero poco rispetto alla scocca e soprattutto non rovinano troppo l’estetica riprendendo comunque la conformazione già visto con gli iPhone 12 Pro di ultimissima generazione. Ammettiamo che il comparto fotografico su di un tablet è visto sempre poco utile dagli utenti perché effettivamente fare foto con un device di queste dimensioni non è per nulla comodo. Di fatto però la sua presenza rimane qui fondamentale per tutti coloro che vogliono sfruttare le potenzialità del sensore LiDAR e quindi del kit di Realtà Aumentata di Apple.
Importante sottolineare la novità per la fotocamera anteriore ossia quella delle videochiamate. In questo caso il sensore è ora da ben 12MP con obiettivo ultragrandangolare con angolo di visione addirittura pari a 122° (diaframma pari a f/2.4). Quello che però cambia notevolmente rispetto al passato è il cosiddetto Center Stage ossia l’uso da parte di Apple della fotocamera Ultra Wide in accoppiata con il machine learning per garantire un riconoscimento automatico dell’utente e la sua messa sempre al centro della vista durante le videochiamate. Cosa significa questo? Sostanzialmente chi realizzerà le videochiamate con il nuovo iPad Pro M1 potrà tranquillamente muoversi senza rimanere fuori vista della fotocamera. Sì, perché questa si sposterà automaticamente per mantenere l’utente sempre all’interno dell'inquadratura. E non solo perché se durante la chiamata video altri utenti si aggiungeranno ecco che l’intelligenza artificiale riconoscerà anche loro e ridurrà automaticamente lo zoom per adattare tutti all’inquadratura. Center Stage offre dunque un'esperienza ancora più coinvolgente in FaceTime e in altre app di videoconferenza dove verrà integrata in maniera automatica dagli sviluppatori.
Il funzionamento è decisamente ottimale con buona fluidità nei movimenti di ricerca dell’utente. Tutto può essere gestito direttamente dal menu apposito disattivando il Center Stage anche per singola applicazione. Come sempre, anche in questo caso, Apple permette di usare la cam frontale (unica a poter sfruttare il Center Stage) in doppia modalità ossia con inquadratura classica wide o anche in ultra wide per ampliare l’angolo di visione.
Sulla doppia fotocamera posteriore invece possiamo dire che l’utente potrà sfruttare le risorse del kit di Realtà Aumentata che proprio l’azienda di Cupertino da qualche tempo ha messo a disposizione degli sviluppatori. È una possibilità professionale importante questa perché molti professionisti, immaginiamo, potrebbero utilizzare applicazioni come quelle di Scanner 3D per sfruttare al meglio il sensore LiDAR preposto proprio a questo. Le scansioni avvengono in modo preciso e dettagliato ma soprattutto facilmente muovendosi intorno all’oggetto da scansionare. Un ambito sicuramente importante a cui Apple sembra scommettere con un piano a lungo termine che potrebbe addirittura sfociare con i suoi nuovi Apple Glass a realtà aumentata di cui si parla da davvero molto tempo.
Fotocamera iPad M1 (2021)
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Principale
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Sensore grandangolare da 12 MP (f/1.8)
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Obiettivo a 5 lenti
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Zoom out ottico 2x - Zoom digitale fino a 5x
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Autofocus con Focus Pixels
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Smart HDR 3
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Video 4K @ 24, 25, 30 o 60 fps
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Slow-motion 1080p @ 120 o 240 fps
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Time Lapse con stabilizzazione
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Secondaria
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Sensore ultra grandangolare da 10 MP (f/2.4)
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Obiettivo a 5 lenti - Campo visione fino a 125°
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Zoom out ottico 2x - Zoom digitale fino a 5x
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Autofocus con Focus Pixels
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Smart HDR 3
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Video 4K @ 24, 25, 30 o 60 fps
DISPLAY: i miniLED fanno davvero la differenza
È arrivato il momento di parlare del nuovo display di questo iPad Pro M1. Sì, perché cambia la tecnologia in questa quinta generazione e seppur la dimensione risulti la medesima di prima, ossia 12,9 pollici, ecco che la differenza la fanno qui i cosiddetti MiniLED. Apple parla ancora di Liquid Retina XDR ed effettivamente il pannello è un LCD e non OLED ma al posto di avere un’illuminazione classica come quella degli altri iPad, qui troviamo i nuovissimi MiniLED.
Numeri alla mano ce ne sono oltre 10.000 al di sotto del pannello a gruppi di 4 per un totale di oltre 2.500 zone gestite singolarmente (per la precisione sono 2.596 zone FALD ossia Full Array Local Dimming). Quello che impressiona di questo display è il fatto che questi miniLED siano in numero decisamente superiore a quelli che potremmo trovare oggi su di una TV di ultima generazione. Il pannello ha una risoluzione di 2.732 x 2.048 pixel con 264 ppi e chiaramente la tecnologia Pro Motion che abbiamo iniziato a conoscere da qualche anno proprio con gli iPad Pro. Non manca il True Tone, feature che avvantaggia gli utenti i quali, attivando questa funzionalità, possono godere di una tecnologia progettata per misurare i livelli di luce e la temperatura circostante e quindi regolare il colore e l'intensità del display del dispositivo in modo da far apparire il tutto più naturale e prevenendo anche l'affaticamento degli occhi.
Analisi Tecnica - iPad Pro M1
Bilanciamento RGB
Curva di gamma
Gamut
DeltaE
Vediamo ora come si comporta questo pannello IPS con retroilluminazione miniLED, interessante primizia nel mondo dei dispositivi tablet. Sull'esemplare in prova, da 12,9 pollici, la risoluzione nativa di 2736 x 2048 pixel restituisce una definizione di 264 pixel per pollici. Le misure strumentali evidenziano un comportamento nel complesso di alto livello: sul fronte del bilanciamento dei componenti RGB notiamo una piccola carenza di rosso ed eccedenza di blu, che restano tuttavia entro uno scostamento del 5% rispetto al riferimento e quindi entro i parametri di guardia. Il colorimetro rileva una dominante leggermente fredda che tuttavia condiziona solo in minima parte la resa a livello percettivo.
Molto buono l'andamento tonale, con una curva di gamma misurata ben aderente al riferimento con coefficiente 2.2. In modalità SDR il tablet di Apple eroga una luminanza massima di oltre 510 candele su metro quadro, per un rapporto di contrasto nativo di quasi 14.000:1. Spettacolare il dominio cromatico, con un triangolo di gamut pressoché identico allo spazio colore DCI-P3. La fedeltà cromatica è decisamente di buon livello, con la maggior parte dei campioni al di sotto di DeltaE 2, comportamento condizionato dalla lieve dominante fredda di cui parlavamo poco sopra.

Molto interessante è l'analisi del comportamento in HDR, con il pannello che arriva ad esprimere una luminanza di picco di oltre 1600 nit (per la precisione ne abbiamo registrati 1631), rilevati su un'area del 10% dello schermo. Il rapporto di contrasto a fronte di un nero rilevato di 0 candele su metro quadro è, di fatto, infinito. Si tratta di un comportamento veramente ragguardevole per un display di questo tipo che offre la possibilità di produrre contenuti HDR e fruirli in maniera accurata e appagante.
Si tratta di risultati, diretta conseguenza dell'impiego della tecnologia di retroilluminazione basata sui miniLED, il cui obiettivo è esattamente quello di incrementare la luminanza di picco e consentire un più accurato controllo della retroilluminazione per ottimizzare il contrasto e porsi in alternativa alla tecnologia OLED.
Il rovescio della medaglia che riscontriamo è quello della comparsa di un piccolo effetto cosiddetto "blooming" quando sul display vengono visualizzati elementi molto luminosi su un fondo particolarmente scuro: in questo caso, pur con il sistema di FALD, si percepisce un alone attorno all'elemento chiaro. Ciò accade perché in queste situazioni abbiamo una serie di miniLED che spingono al massimo l'emissione luminosa molto vicini ad altri che invece fanno di tutto per essere il più "scuri" possibile. In questo caso la luce emessa dai mini-led accesi va leggermente a diffondersi anche nella zona dei led "spenti". Il comportamento sembra essere più percepibile osservando lo schermo da angolazioni accentuate.
Quali sono le ricadute pratiche di questo comportamento? Nelle scene dinamiche generalmente è un effetto che passa inosservato, a meno di uno videogioco od un film in cui vi sono scene particolarmente scure con pochi elementi luminosi. Potrebbe rappresentare un piccolo problema nel momento in cui ci si occupi di elaborare fotografie o filmati con le stesse caratteristiche poc'anzi citati. In ogni caso vi invitiamo a considerare cum grano salis le foto qui pubblicate poiché le fotocamere digitali tendono fisiologicamente ad enfatizzare quanto scattato e a far apparire il problema più grave di quanto non sia.
HARDWARE: la CPU dei notebook su di un tablet
Inutile girarci intorno: questo iPad Pro M1 è il più potente e veloce iPad mai realizzato da Apple. Una frase che potrebbe risultare scontata alla presentazione di una nuova generazione ma qui l’azienda di Cupertino cambia il passo e pone su di un tablet un processore pensato (ed anche utilizzato) su di un portatile come il MacBook Air o Pro. Il salto generazionale dunque propone un cambiamento importante per gli utenti di iPad Pro che ora si possono ritrovare tra le mani un tablet dalle potenzialità incredibili e tali da competere con un portatile.
iPad Pro dello scorso anno aveva visto l’utilizzo di un processore A12Z Bionic, sempre realizzato da Apple con 4 core ad alta efficienza Tempest e altri 4 core ad alte prestazioni Vortex. Aveva anche 8 core per la GPU e altri 8 core per la Neural Processing Unit. La scelta di non passare ad una nuova CPU denominata A14Z Bionic forse è stata dettata dalla volontà di armonizzare l’introduzione già effettuata di Apple Silicon M1 sui MacBook e Mac Mini. Ossia fare una cosa che nessuno ancora aveva mai fatto ossia proporre un tablet con un processore da computer.
Sul processore Apple Silicon M1 possiamo dire poco di nuovo perché effettivamente è il medesimo già visto su MacBook Pro, Air e Mac Mini. È il processore ''fatto in casa'' a Cupertino e che ha sostanzialmente rivoluzionato il mercato dei laptop e dei pc desktop in casa Apple abbandonando parzialmente, per ora, quelli Intel. La peculiarità di M1 è quella di essere molto veloce nelle operazioni ma di permettersi tutto il lavoro senza andare a stressare su temperature e consumi. Il salto prestazionale in tal senso è notevole soprattutto su questo iPad Pro e il motivo oltre al cambio di processo produttivo che vede ora 5nm e non più 7nm come prima, sta anche nel permettere all’utente di avere 8GB di RAM o addirittura fino a 16GB di RAM solo però nella versione da 1 o 2 TB di memoria. Un quantitativo di RAM che ora gioca un ruolo fondamentale insieme alla CPU visto che Apple mira a far usare iPad Pro proprio ai professionisti e dunque a chi potrebbe aver bisogno di montare video, lavorare sulle immagini o ancora scansionare tramite sensore LiDAR oggetti con un numero elevato di informazioni da dover immagazzinare.
Differenze tra i vari iPad
iPad Pro M1 (2021) |
iPad Air (4a Gen) | iPad Pro (8a Gen) | |
Display | 12,9 pollici - 2732x2048 px | 10,9 pollici - 2360x1640 pixel | 10,2 pollici - 2160x1620 pixel |
Tecnologia Display | Liquid Retina XDR LCD mini-LED 2D |
LCD IPS | LED IPS |
Dimensioni | 280,6 x 214,9 x 6,4 mm | 247,6 x 178,5 x 6,1 mm | 250,6 x 174,1 x 7,5 mm |
Peso | 684g | 460g | 495g |
SoC | Apple M1 a 64 bit | Apple A14 Bionic a 64 bit | Apple A12 Bionic a 64 bit |
Fotocamera posteriore | Doppia fotocamera -Grandangolare 12MP - f/1.8 |
Singola fotocamera -Grandangolare 12MP - f/1.8 |
Singola fotocamera -Grandangolare 8MP - f/2.4 |
Fotocamera frontale | True Depth ultra-grandangolare da 12MP | FaceTime HD da 7MP | FaceTime HD da 1,2MP |
Sensori | Face ID | Touch ID (pulsante laterale) | Touch ID (pulsante Home) |
Capienze | 128GB - 256GB - 512GB - 1TB | 64GB - 256GB | 32GB - 128GB |
Ma come funziona il nuovo iPad Pro con processore Apple Silicon M1? Nonostante il grande cambiamento a livello di display (soprattutto sui picchi di luminosità), il nuovo iPad Pro è un concentrato di potenza anche nella realtà e non solo nella scheda tecnica. Qualunque professionista può seriamente utilizzarlo per le proprie attività che siano esse anche fortemente stressanti. Lo abbiamo utilizzato nella fotografia con applicazioni studiate appositamente per lui come Adobe Photoshop. In questo caso l’iPad Pro permette di modificare ogni parametro dello scatto importato senza lag o ritardi nelle operazioni. Ci sono delle limitazioni purtroppo come l’impossibilità di aprire più immagini simultaneamente ma di fatto sono limitazioni software più che hardware e ricordiamo che è pur sempre un tablet e non un computer.
Lo abbiamo utilizzato anche per montare video e abbiamo capito che iPad Pro lo permette senza troppi problemi. Non gli manca la potenza e non gli mancano nemmeno le applicazioni con cui farlo anche se forse, visto il salto generazionale e potenziale di questa ultima versione, Apple potrebbe pensare ad una versione di Final Cut studiata appositamente per il tablet. La velocità di esecuzione è notevole. Ci si lavora senza remore di sorta: importando i file anche pesanti grazie al supporto della Thunderbolt ma anche agendo su transizioni, filtri, color grading e portando a termine la renderizzazione del video finale anche in 4K HDR con davvero pochi sforzi soprattutto non visibili all’utente.
iPadOS in versione 14 lo conosciamo e vedremo nello specifico di cosa è capace. Considerandolo in seno alla potenzialità hardware di iPad Pro è palese che non sia ancora completo per permettere l’uso a 360 gradi tale da sostituire un computer. Manca un multitasking vero e puro come lo si potrebbe avere su macOS, anche se con iPadOS 15 qualcosa cambierà proprio da questo punto di vista. Ma di fatto chi acquista iPad Pro è un professionista che sa bene cosa compra. È consapevole che il flusso di lavoro su questo device dovrà adattarsi a quello di un tablet che sì, risulta molto professionale, ma che di fatto seppur con una potenzialità hardware paragonabile a quella di un computer, dovrà sottostare ad alcune limitazioni software. Certamente iPadOS 15 porterà tante novità che lo renderanno più versatile anche con l’ecosistema Apple e con macOS ma di fatto il risultato per chi si attendeva un prodotto diverso di certo non c’è ma è anche giusto che sia così.
iPad Pro M1 - Benchmark
APPLE iPad Pro M1 (2021) | ||
Browser | Sunspider | 87,2 ms |
JetStream 2.0 | 177.104 punti | |
CPU | GeekBench 5 | COMPUTE 20.673 |
CPU Single-core: 1.718 CPU Multi-core: 7.311 |
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GPU | GFXBench 5 | Aztec Ruins: On 46 Fps/ Off 67 Fps Car Chase: On 57 Fps /Off 145 Fps Manhattan 3.1: On 76 Fps/ Off 217 Fps |
Generico | 3D Mark | 17.302 punti |
Generico | AnTuTu | 1.132.856 punti |
INTERFACCIA GRAFICA: iPadOS migliorerà e sarà tutto più facile
Abbiamo già anticipato in parte quello che riguarda iPadOS 14 e le sue funzionalità. Per meglio dire abbiamo capito che il sistema operativo creato da Apple per il tablet professionale è ancora scarno per chi lo vuole veramente come sostituto di un portatile. Di fatto iPadOS è una versione ben riuscita di interfaccia grafica su di un dispositivo mobile. Chiaramente lo abbiamo provato con la versione 14 ma abbiamo visto durante la conferenza della WWDC 2021 come Apple sia pronta a portare un iPadOS 15 molto più funzionale grazie ad implementazioni con Apple Pencil o anche un multitasking più performante.
iPadOS deve crescere ancora di più di quanto fatto fino ad oggi. L’utente che utilizza iPad Air può ritenersi soddisfatto soprattutto con le novità in arrivo con la versione 15 ma di fatto chi acquisterà iPad Pro con M1 vorrà ancora di più e Apple sicuramente in futuro dovrà accontentarlo magari con funzionalità specifiche proprio per una versione Pro o ancora uno store di app specifiche per questo tipo di tablet più professionale. In questo caso non bastano però solo le applicazioni ma servono anche estensioni di quelle applicazioni che permettano ad esempio con app di montaggio video di potersi spingere davvero in profondo nel lavoro tramite l’uso di un iPad. Potrebbe essere davvero questo l’incentivo a spodestare la prerogativa di un utente che preferisce un MacBook ad un iPad Pro seppur quest’ultimo potente proprio come un portatile di Apple.
L’interfaccia di iPadOS ha visto un distaccamento da iOS da qualche anno a questa parte. Una divisione che ha permesso agli iPad di differenziarsi maggiormente rispetto agli iPhone e di ottenere funzionalità capaci di aumentarne la produttività per l’utente. Graficamente tutto risulta praticamente identico ad iOS e questo è forse un bene perché permette all’utente che usa anche un iPhone di non trovarsi perso con una grafica differente. Le novità di questa versione le conosciamo già parliamo dei widget che hanno qui ora più informazioni e visualizzate direttamente sulla schermata principale, anche se non nelle varie schermate (questo arriverà con la versione di iPadOS 15). Posseggono diverse dimensioni per adattarsi facilmente alla sezione dei widget, visto che non possono essere posizionati sulle schermate della Home come su iPhone. Ci sono novità grafiche per alcune applicazioni di sistema che migliorano nella fruizione dei loro contenuti mentre per il resto è un sistema operativo che cambia poco ma che aumenta la reattività garantendo sicurezza in ogni frangente.
Cambia un po’ la grafica e l’intelligenza di Siri, l’assistente virtuale di Apple. Ad ogni richiamo appare la sua nuova icona e soprattutto la risposta che darà ad ogni richiesta o domanda apparirà con una piccola finestra a pop-up e non più a pagina intera. E poi ci sono novità per quanto riguarda l’applicazione Foto, con cambiamenti grafici e di intelligenza artificiale, e ancora l’applicazione Musica che introduce le nuove tab per le playlist create da Apple.
Menzione a parte per iPadOS va fatta per la Apple Pencil e soprattutto per la funzionalità di Scribble in italiano arrivata finalmente con iPadOS 14.5 e che con questo Pro diviene comoda ai massimi livelli.
Che cos’è Scribble? In italiano significa ''Scarabocchiare'' ed effettivamente quello che la funzionalità di Apple permette di fare è proprio di scrivere senza remore su iPad con la penna capacitiva e tramite applicazioni prestabilite. Ogni campo di testo può essere utilizzato dall’utente per scrivere con la Apple Pencil a mano e automaticamente iPadOS permette di trasformarlo in testo. Sembra un qualcosa di magico ma funziona e funziona anche molto bene con calligrafie anche non proprio semplici da decifrare. L’aggiornamento è sostanziale e permette ora di ampliare notevolmente l’uso della Apple Pencil che finora era rimasta un semplice, esclusivo e anche non troppo usato accessorio.
Con Apple Pencil e Scribble in italiano è ora possibile realizzare ad esempio la Smart Selection ossia selezionare una singola parola scritta a mano, o anche intere frasi, utilizzando le gesture che si usano normalmente per lavorare con il testo digitato. Con un doppio tap si seleziona una parola, e con un triplo tap si seleziona una frase. Selezionando poi le note scritte a mano è possibile scegliere il “Copia come testo” e incollandole verranno convertite in testo digitato. iPadOS permette poi di migliorare le tecnologie di apprendimento riconoscendo ora anche gli indirizzi, i numeri di telefono ma anche le email e altri dati garantendo l’esecuzione di azioni sulle note scritte a mano. E poi ancora la possibilità di effettuare ricerche nel testo scritto a mano direttamente nell’applicazione delle Note.
Non solo perché ci sono anche altre funzionalità che possono essere utilizzate con la Apple Pencil e anche queste capaci di rendere molto più fruibile la penna nell’uso di tutti i giorni. Possiamo ad esempio realizzare nuovi gesti per scrivere o fare modifiche in modo ancora più naturale. Per cancellare una parola o uno spazio, basta passarci sopra. O ancora quando vogliamo selezionare una parola per copiarla o spostarla basterà cerchiarla con la Apple Pencil. E poi ancora la possibilità di creare linee, curve o figure geometriche semplicemente disegnandole a mano per vederle poi diventare automaticamente perfette grazie ad iPadOS.
Novità queste di Scribble in italiano che cambiano completamente l’uso di iPad con la Apple Pencil. Per molti avere questo tipo di funzionalità garantisce un utilizzo a 360 gradi del tablet che non poteva avvenire precedentemente a causa appunto di un software non ottimizzato per i grandi schermi e soprattutto per l’uso libero della penna. Ora si può e lo si può fare anche in modo semplice ed intuitivo proprio come se si stesse utilizzando una penna con l’inchiostro e un block notes di carta.
AUTONOMIA: sempre 10 ore senza problemi
Sull’autonomia non possiamo non complimentarci con Apple. iPad Pro M1 è un tablet potente come un MacBook, con un display unico al mondo in questa categoria capace di raggiungere luminosità incredibili e con una dimensione importante da 12.9 pollici. Eppure iPad Pro si mantiene acceso e attivo per almeno 10 ore. Sì, avete capito bene: iPad Pro M1 vi permetterà di vedere un film o una serie TV su Apple TV+, Netflix o ovunque vogliate per almeno 9 ore consecutive con luminosità automatica, volume medio-alto e con la modalità HDR attiva.
Lavorativamente? Utilizzare applicazioni professionali comporta un uso più pesante dell’energia e dunque un decadimento della batteria. Di fatto con applicazioni del calibro di Procreate, Adobe Photoshop o anche Luma Fusion siamo riusciti a completare i nostri progetti anche in mobilità con un consumo che si attesta più o meno sulle 4 ore consecutive. Sostanzialmente un risultato in linea con le aspettative che delinea il salto prestazionale del processore M1. Ricordiamo che l’iPad Pro M1 con display da 12.9 pollici provato possiede una batteria da 40,88 wattora che purtroppo con l’alimentatore in dotazione da soli 20W non permette all’utente più ‘’Pro’’ di aumentare la velocità di carica.
Quello che non ci è piaciuto è il fatto che con il caricatore collegato e l’utilizzo di app pressanti sul processore, la ricarica dell’iPad non avviene ossia si mantiene costante sulla percentuale iniziale ma che di fatto non incrementa segno che la richiesta energivora, in alcune situazioni, è maggiore di quella erogata dall’alimentatore in dotazione.
CONCLUSIONI
iPad Pro M1 è forse il prodotto più sorprendente di Apple in questo momento. Cambia poco a livello estetico forte del suo minimalismo, del suo chassis in alluminio robusto, dei quattro altoparlanti stereo sempre pronti a replicare il miglior audio. Si allinea con quella che è ad oggi la filosofia di design di un’azienda che vuole in parte uniformare i suoi prodotti per renderli più riconoscibili da tutti e soprattutto belli da vedere e non solo ottimi da usare.
iPad Pro M1 cambia però nell’hardware con l’introduzione di un processore Apple Silicon M1 che l’azienda ha prima posto sui suoi MacBook e che ora decide di inserire anche in un tablet. Questa scelta rende l’iPad Pro M1 il più potente iPad mai realizzato dall’azienda di Cupertino. Lo si vede nell’uso di tutti i giorni con applicazioni professionali: tutto gira fluido, sempre, anche con contenuti pesanti che forse nemmeno un PC desktop riuscirebbe a rendere così malleabili come iPad Pro invece fa. Ma non è solo questo a rendere straordinario l’ultimo nato di Tim Cook. C’è l’introduzione di un display con tecnologia MiniLED che spinge a livelli di luminosità mai visti lo schermo da 12.9 pollici. Ecco che la visione dei contenuti multimediali si alza di livello e non solo come luminosità perché i neri sono veramente profondi quanto quelli di un OLED ma di fatto la spinta di una maggiore luminosità rende tutto più piacevole alla vista.
Insomma iPad Pro M1 è un vero iPad ''Professionale'' se mi passate il termine. Qualità e potenza che non si discutono su di un prodotto che rimane però ancora un tablet. I veri professionisti di certo troveranno un alleato con potenziale elevato e con iPadOS 15 in arrivo che permetterà loro di lavorare più facilmente con le dita o con la Apple Pencil piuttosto che da MacBook con il trackpad.
Chiaramente c’è da mettere in conto il prezzo. iPad Pro M1 parte da 1.219€ e come detto può arrivare a superare i 2500 euro nella versione più ''pompata''. È un tablet costoso ma ammettiamo che in alcuni frangenti ci ha dato la possibilità di lavorare senza rimpiangere il laptop e anzi l’uso della Apple Pencil permette di superare alcune barriere che ancora troviamo con un computer, velocizzando il lavoro. È comunque un signor tablet anzi è senza dubbio ad oggi ancora l’indiscusso re dei tablet. Ora più che mai.
34 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOttima ed esaustiva recensione!
Innanzitutto complimenti per la recensione, davvero chiara e completa!Volevo segnalare giusto una svista nella sezione "UNBOXING e ACCESSORI" dove è riportato in grassetto la frase "c’è il cavo con porta USB-A e connettore lightning" (frase ovviamente proveniente magari da un altro articolo di unboxing) mentre è ovvio (visto che se ne parla anche più avanti nell'articolo) che il cavo presente nella confezione ha porte USB-C.
Abbiamo proprio bisogno di dispositivi ulteriori........
Servono ai produttori, a loro si che servono.
iPad Pro non serve a un tubo lo dico io che presi il primo
Il primo aveva. Tastiera con piedini no bt e pencil,in seguito I base e gli air pure,per cui utilità attuale zero,non esiste app che sfrutta ram e hardware di iPad Pro m 1 e non ci sarà per altri 5 anni,ho preso MacBook Air 13 senza ventola,superboServono ai produttori, a loro si che servono.
Onestamente non vedo il problema nella diversificazione dei dispositivi, in questo modo si è liberi di acquistare il terminale che meglio copre le proprie esigenze lavorative o di svago...
Esercizio di stile
Gran macchina ma con l'M1 è giusto un filo sovradimensionataPurtroppo manca di un sistema operativo adeguato al suo potenziale, con l'attuale iPadOS qualsiasi iPad Pro si equivalgono.
A tal proposito, dubito che Apple disponga energie e risorse per svilupparne uno ad hoc per un prodotto che alla fine è di nicchia.
...poi mi sbaglierò!
Purtroppo manca di un sistema operativo adeguato al suo potenziale, con l'attuale iPadOS qualsiasi iPad Pro si equivalgono.
A tal proposito, dubito che Apple disponga energie e risorse per svilupparne uno S.O. adeguato per un prodotto che alla fine è di nicchia.
...poi mi sbaglierò!
Beh, ci sono applicazioni che sfruttano appieno il potenziale, come ad esempio i software che gestiscono gli scanner LIDAR professionali, che devono gestire e visualizzare miliardi di punti... Ovviamente si tratta di applicazioni professionali e non saranno diffuse, ma e' anche vero che chi acquista un prodotto del genere non lo utilizzi solo per surfare sul web e chattare (anche se molti lo faranno perche' eh be, e' Apple)...
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