Apple AirTag, le piccole mele per gli utenti sbadati. La recensione

Apple AirTag, le piccole mele per gli utenti sbadati. La recensione

E’ uno dei prodotti che costa meno nel catalogo di Apple, e quello più semplice da utilizzare. E’ un localizzatore simile ad altri già presenti sul mercato, ma che cerca di fare la differenza contando sull’ecosistema della Mela e sulla sua impronta stilistica diventando un piccolo “gettone” in policarbonato e alluminio. Come funziona? Ne potreste fare a meno? Cerchiamo di rispondere a queste domande nella nostra recensione.

di pubblicato il nel canale Apple
AppleAirTag
 

Sono piccoli e tondi come una moneta. Realizzati in policarbonato bianco lucido e alluminio con il logo Apple in bella vista e la possibilità di personalizzarli con un'incisione. L’azienda di Cupertino li ha chiamati AirTag e sono loro i primi localizzatori made in Apple capaci di far ritrovare qualsiasi cosa dalle chiavi, al portafoglio, allo zaino una volta perso.  

[HWUVIDEO="3107"]AirTag: TUTTE le risposte alle vostre DOMANDE! Recensione[/HWUVIDEO]

Sul mercato non sono certo una novità ma lo sono senza dubbio per Apple che, dopo le tante indiscrezioni, li ha finalmente ufficializzati durante lo scorso Keynote. A differenza degli altri quello che cambia negli AirTag di Apple è chiaramente la totale integrazione con l’ecosistema creato negli anni dall’azienda di Cupertino che potrà permettere a questi piccoli localizzatori di avere più ampio margine rispetto ad altri. Gli utenti non dovranno installare applicazioni ad hoc ma potranno trovare la posizione del proprio AirTag direttamente nell’app Dov’è, la stessa che tutti i possessori di iPhone, iPad o Mac utilizzano per avere sempre la localizzazione dei propri device. 

Diversi dagli altri sicuramente per il loro design: qui Apple ha pensato di renderli premium anche se in policarbonato. Ecco allora la forma simile a quella di una moneta anche se leggermente più grande e più spessa, ma con una finitura lucida capace di rendere gli AirTag di sicuro impatto tattile. C’è una piccola scocca in alluminio con il logo Apple capace di arricchire e rendere unico l’AirTag in pieno stile Apple.

Costano 35€ l’uno, ma con una mossa abbastanza inusuale per le abitudini di Apple, è possibile acquistare il pacchetto da 4 Airtag che consente di risparmiare 21 euro rispetto ad acquistare 4 singolarmente.

Ma come si presentano, come sono fatti, quali caratteristiche hanno e soprattutto quanto sono efficaci effettivamente? Scopriamolo nella nostra recensione rispondendo a tutte le domande sui nuovi AirTag di Apple.

Indice

UNBOXING e DESIGN

Partiamo dalla scatola dei nuovi AirTag perché come potete immaginare è una delle più piccole mai realizzate da Apple. Semplice e di facile apertura come le altre, anche qui il piccolo AirTag viene incastrato all’interno di una confezione di cartone che riepiloga un po’ quelle che sono le linee guida per l’installazione di questi piccoli accessori di Apple. L’AirTag, che scopriremo essere in possesso di una batteria circolare non ricaricabile ma facilmente sostituibile, risulta protetto da una piccola pellicola ben salda sui contatti della batteria in modo da non pregiudicare il consumo della stessa prima che l’AirTag venga messo davvero in funzione. 

Com’è fatto allora un AirTag di Apple? Diciamo subito che possiede un aspetto in perfetta sintonia con quelle che sono le linee estetiche dei prodotti dell’azienda di Cupertino. Sostanzialmente è un piccolo disco, grande quanto un bottone o una moneta o poco più (siamo sui 3 centimetri di diametro), realizzato in policarbonato e alluminio e dal peso di soli 11 grammi. 

In qualche modo forse il design rimanda un po’ a quello di un iPod originale che era appunto realizzato in plastica e acciaio lucido. Anche qui l’AirTag è bianco lucido da una parte e in alluminio con il logo Apple dall’altra. E proprio questa parte ammettiamo che si graffia abbastanza facilmente soprattutto se l’AirTag viene posizionato, come è facile attendersi, assieme ad mazzo di chiavi. Sappiate però che anche per questo prodotto da aziende di terze parti sono già arrivate le pellicole protettive per la parte in alluminio. 

Il suo design è estremamente minimale: piccola bombatura nella parte metallica che va a formare uno scalino esiguo ma presente. Non c’è alcun tipo di foro o asola che permetta all’AirTag di essere utilizzato senza una cover o una custodia portachiavi. In questo Apple avrebbe forse potuto pensare ad una soluzione anche “stand alone” ma di fatto forse il marketing degli accessori ha preso il sopravvento o magari il poco spazio sulla cornice effettivamente non permetteva la foratura comoda e sicura.

Poco male perché l’azienda ha già reso disponibili molteplici portachiavi o laccetti che possono incorporare l’AirTag e permettere agli utenti di agganciarlo direttamente ad uno zaino, al proprio mazzo di chiavi o su ciò che reputa importante. Si parte dai più economici in plastica della Belkin, passando a quelli originali Apple in silicone o in pelle per arrivare a quelli più costosi di Hermés che superano facilmente i 300€. 

Quello che rende praticamente immortali questi AirTag è il posizionamento al loro interno di una batteria non ricaricabile ma sostituibile, facile da reperire e soprattutto molto economica. È una classica batteria circolare sostituibile CR2032 che davvero con pochissimi euro è possibile acquistare praticamente ovunque. Sostituzione alla portata di tutti: basta premere la parte metallica, farla ruotare in senso antiorario e con un paio di mosse è possibile ridare vita all’accessorio scarico. La batteria, secondo le indicazioni di Apple, garantirà comunque un’autonomia di circa un anno. 

Dispositivo ma anche accessorio: l’AirTag non è solo un prodotto utile ma anche personalizzabile proprio come capita con altri device dell’azienda di Cupertino. Qui è possibile effettuare una semplice ma quanto mai efficace incisione sulla parte in policarbonato del localizzatore per renderlo ancora più personale e facilmente rintracciabile anche a vista. Ci sono emoji, lettere (massimo 4) o numeri che possono essere scelti in fase di acquisto sul sito Apple e che verranno incisi gratuitamente all’AirTag. 

E non dimentichiamo che gli AirTag sono impermeabili IP67 e questo dunque significa che i piccoli tracker di Apple sono resistenti agli schizzi, all’acqua (per una profondità massima di 1 metro e per almeno 30 minuti) e alla polvere. In questo caso però sappiate che il suo funzionamento, se immerso in acqua o nella terra, sarà comunque valido ma meno efficace perché il segnale diminuirà la sua intensità e l’app potrebbe faticare a rilevarlo. 

ATTIVAZIONE AIRTAG

Passaggio breve e anche molto indolore quello dell’attivazione degli AirTag. Come ogni prodotto Apple che si rispetti la loro procedura è praticamente immediata e con pochi passaggi. Basta infatti togliere la pellicola protettiva che Apple predispone sul tag, tirarla per connettere automaticamente la batteria ai connettori, l’AirTag emetterà un piccolo suono e sarà pronto per l'attivazione. Con un iPhone nelle vicinanze (chiaramente con il Bluetooth attivo) ecco che apparirà automaticamente un popup con la visualizzazione del proprio AirTag pronto per la configurazione. 


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E qui, come detto, pochi semplici passaggi richiesti da Apple: si potrà scegliere di dare un nome al proprio AirTag (predefinito tra i vari di Apple come portafogli, chiavi, giacca, valigia o anche zaino) oppure sceglierne uno a proprio piacimento. Una volta fatto, il nuovo AirTag sarà associato al proprio ID Apple e comparirà direttamente nell’app Dov’è, nell’apposita sezione “Oggetti”. E ricordiamo che gli AirTag vengono associati direttamente al nostro ID Apple e dunque all’account su iCloud e per ogni account sarà possibile registrare al massimo 16 AirTag. 


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COME FUNZIONA UN AIRTAG

La funzionalità di un AirTag è quella di farsi localizzare. E questo per permettere agli utenti di associarlo fisicamente ad un qualche loro oggetto prezioso e avere sempre e comunque la sua posizione. Attenzione perché l’AirTag non è un localizzatore GPS ma funziona tramite il modulo Bluetooth e soprattutto tramite il sistema di iPhone in giro per il mondo. 

In questo caso trovare un AirTag una volta perso è davvero un’operazione semplice grazie all’interfaccia studiata da Apple e al suo funzionamento. Per conoscere la posizione dell’AirTag non dovremo fare altro che entrare nell’app Dov’è e qui avremo a disposizione la possibilità di farlo suonare, di trovarlo tramite una specie di Caccia al Tesoro realizzata anche con indicazioni visive su iPhone, oppure trovarlo tramite l’ecosistema globale dei dispositivi Apple grazie alla rete Dov'è. 

Modalità Audio

Partiamo dalla prima funzionalità ossia quella della ricerca tramite il suono. Ve lo diciamo subito: non aspettatevi di trovare facilmente un AirTag facendolo suonare perché in questo caso dovreste essere davvero fortunati che il piccolo localizzatore di Apple sia abbastanza vicino a voi e non sia sommerso da qualche cuscino, giacca o altro. Sì perché non avendo un altoparlante vero e proprio è palese che il suono non venga amplificato troppo e basterà poco per sopprimerlo.

Tecnicamente infatti Apple ha deciso di evitare l'inserimento di un altoparlante predisponendo una particolare membrana a magnete che, tramite vibrazione, permette di emettere un sibilo che, secondo l’azienda, garantisce un volume maggiore di qualsiasi altoparlante di quelle dimensioni. Di fatto diciamo che se l’AirTag è libero e non troppo distante, soprattutto all’interno di un ambiente, la sua localizzazione tramite l’audio non sarà un problema e trovarlo risulterà facile. 

Modalità UWB

La modalità che utilizza il chip UWB (Ultra Wide Band) ossia con l’attivazione della funzione Posizione Precisa è invece di certo quella migliore e con maggiore possibilità di successo. In questo caso il requisito è di avere iPhone 11 o iPhone 12 che appunto, grazie al chip UWB, permette di attivare la funzione Posizione Precisa e di far ritrovare velocemente l’AirTag. La tecnologia e il chip presenti sull’AirTag permettono di inviare la propria posizione all’iPhone che, sfruttando la fotocamera e il sensore in esso presente, guiderà l’utente con precisione verso il locker e dunque verso l’oggetto al quale questo è stato associato. Chiaramente la fotocamera di iPhone in questo caso non fa altro che da ponte per sfruttare oltre ai sensori come il giroscopio e l’accelerometro, anche gli algoritmi dell’ARKit di Apple sulla realtà aumentata. 


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Ed è proprio questa la differenza con altri prodotti del genere. Apple si è inventata una specie di gioco “Acqua. Fuochino. Fuocherello. Fuoco” con gli AirTag che viene visualizzata con indicazioni a schermo direttamente sullo smartphone una volta inizializzata la ricerca. In questo caso l’iPhone impiegherà solo qualche secondo per avviare la connessione con l’AirTag perso e successivamente indicherà all’utente tramite una freccia e un distanziometro la strada per raggiungere il suo tag. 

Durante il percorso la freccia si muoverà in base alla posizione dell’AirTag così come il conteggio della distanza in metri. Oltre a questo l’iPhone vibrerà permettendo di avere anche una risposta tattile alla ricerca del tag con intensità che aumenterà all’avvicinarsi o meno al piccolo accessorio di Apple. Trovare dunque un AirTag diventa quasi un gioco con un funzionamento in questo caso praticamente perfetto e con facilità di localizzare l’oggetto perso. Una soluzione che nessun altro accessorio finora aveva mai realizzato in questo modo. Unica pecca, che poi è una limitazione della tecnologia, riguarda il fatto che il raggio di rilevamento visuale entra in gioco quando scendiamo al di sotto dei 10 metri di distanza dall’AirTag e dunque se più lontani, dovremo muoverci un po’ alla cieca o con la visualizzazione della posizione generica sulla mappa dell’app. 

Modalità Rete Dov’è di Apple

Nel caso in cui però l’AirTag non sia nel raggio di rilevamento della rete Bluetooth del proprio iPhone ecco che la ricerca dell’oggetto perduto associato al localizzatore Apple dovrà per forza di cose passare tramite la rete Dov’è dei dispositivi Apple. In questo caso se abbiamo con noi lo smartphone potremo utilizzare l’applicazione che ci dirà esattamente l’ultima posizione in cui è stato individuato l’AirTag, sperando che sia in una zona aperta e dunque dove il segnale GPS risulti funzionale. Seguendo le indicazione non avremo problemi nel rintracciare il tag.

Il network dei device di Apple è la mossa vincente di questi AirTag. Basterà infatti che uno dei milioni di iPhone in giro per il mondo si avvicini anche involontariamente all’AirTag perso e questo automaticamente e soprattutto in modo anonimo trasmetterà la posizione del tracker direttamente al possessore che riceverà una notifica. 

AIRTAG COME ANTIFURTO

Gli AirTag possono essere utilizzati come antifurto? Dipende. Un AirTag associato all’oggetto, se in bella vista, potrebbe venire gettato via e quindi rendere impossibile il recupero dell’oggetto a cui era stato associato. In questo caso dunque se lo si vuole utilizzare come tracker contro gli antifurti sarà necessario nasconderlo, se possibile, all’interno dell’oggetto da ritrovare e pensiamo chiaramente ad uno zaino o una borsa e non tanto un mazzo di chiavi. 

Il problema però è che se l’AirTag viene posto in un luogo isolato in cui non ci sono iPhone nei paraggi che possano captare il segnale del tacker, difficilmente potremo confidare nella ricezione di una notifica per la sua localizzazione. E non solo perché qualsiasi AirTag, se distante per più di tre giorni dall’iPhone proprietario, in modo del tutto automatico inizierà a suonare e dunque chi avrà rubato l’oggetto nel quale è stato inserito potrà facilmente accorgersene. 

Oltretutto un AirTag in movimento rende meno facile la sua localizzazione. Sì, perché lo stesso non possiede un GPS e dunque non permette di inviare costantemente la sua posizione all’iPhone del proprietario. Le notifiche che giungono lo fanno ma un po’ in ritardo vanificando magari il vero significato di tracker. 

LA MODALITÀ SMARRITO DI UN AIRTAG

E se trovassimo un AirTag per strada, potremmo utilizzarlo in qualche modo o potremmo rintracciare facilmente il suo proprietario? È un caso che potrebbe accadere facilmente quello di trovare un AirTag appeso ad un mazzo di chiavi o su di uno zaino abbandonato. In questo caso sappiate che qualsiasi AirTag una volta associato al proprio ID Apple non potrà essere associato ad un altro utente. 

Per la sicurezza dei propri AirTag, Apple ha deciso di utilizzare la tecnologia "Rolling Key" ossia una cifratura che cambia dopo un tot di tempo. Questa garantisce l’impossibilità di osservare, anche con attrezzature specifiche, i dati trasmessi dal localizzatore. Il seriale dell’AirTag con quello dell’account di iCloud dell’utente dell’iPhone utilizzato in configurazione e la "Rolling Key" permettono di avere la chiave univoca identificativa del piccolo device. 

Nel caso in cui perdessimo un AirTag potremmo attivare la cosiddetta Modalità "Smarrito". In cosa consiste? Una volta attivata dall’app Dov’è, saremo in grado di ricevere una notifica tramite SMS non appena il tracker verrà ritrovato. Non solo perché chiunque in possesso di uno smartphone con modulo NFC potrà, una volta ritrovato il tag, avvicinarlo al device e avere informazioni sul proprietario come il numero di telefono (se il proprietario ha deciso di mostrarlo) e il seriale per il riconoscimento. Sostanzialmente una specie di etichetta di bagaglio che garantisce sempre la possibilità di riconoscere il proprietario. 

Unica pecca quella di non avere alcuna indicazione direttamente sul tag che magari avvicinandolo ad uno smartphone da questo risulti possibile ricevere informazioni sul proprietario. Chi non conosce dunque la vera funzionalità del prodotto potrebbe non aiutare il proprietario dell’AirTag a ritrovarlo in questo modo. 

AIRTAG PER GLI ANIMALI

Gli AirTag di Apple non sono stati realizzati per localizzare un animale. Lo diciamo subito a scanso di equivoci. Di fatto è possibile, anche se forse con scarsi risultati, e ammettiamo anche che non sia poi così tanto consigliato. Prima di tutto il motivo sta nel fatto che non avendo un GPS la localizzazione di un animale in movimento sarà difficoltosa per l’impossibilità di avere un aggiornamento in tempo reale. 

In questo caso dunque l’uso del Bluetooth permette di avere risposte ad intervalli meno frequenti di quelli di un GPS e la possibile velocità negli spostamenti di un cane o un gatto potrebbe non permettere al sistema di rendere precisa la localizzazione. Cosa che invece risulta perfetta per un oggetto inanimato.

AIRTAG E LA PRIVACY

Come detto l’AirTag, una volta acceso, può essere associato al proprio ID Apple velocemente tramite procedura guidata. L’attenzione alla sicurezza di un AirTag nei confronti del suo proprietario è praticamente identica a quella che Apple pone su tutti i suoi prodotti. Il piccolo tracker è collegato alla rete di iCloud e ne condivide quindi le caratteristiche di sicurezza e privacy dichiarate da Apple. Come detto in precedenza le informazioni sulla posizione del piccolo device non sono visibili se non al proprietario tramite l’app Dov’è e nessun altro può intercettarli in alcun modo visto che la chiave master cambia ciclicamente. 

Stessa cosa per la rete degli iPhone che permettono di portare la localizzazione dell’AirTag all’iPhone del proprietario. In questo caso nessuno saprà chi ha inviato il segnale di localizzazione ossia chi ha agganciato il tracker che, oltretutto, non si accorgerà nemmeno di inviare il segnale alla rete. Solo attivando la modalità Smarrito sarà possibile far vedere un numero di telefono e il seriale dell’AirTag che comunque, così individualmente, non darà possibilità a malintenzionati di accedere al tracker o ai dati sensibili del proprietario. 

AIRTAG E GLI STALKER

Utilizzare uno strumento qualsiasi per "pedinare" una persona è innanzitutto illegale. Chiaramente questo vale anche per un AirTag che non potrà dunque essere utilizzato a questo fine. Apple chiaramente ci ha pensato e per cercare di impedire che qualcuno utilizzasse un AirTag per stalkerare qualcun altro, ha deciso di far comparire un messaggio di avviso all’eventuale vittima se in possesso di un iPhone. Un modo per ridurre la possibilità che qualcuno decida di infilare in borsa o in tasca il localizzatore. Fondamentale in questo caso aver installato però iOS 14.5 o versioni successive visto che solo queste hanno permesso di aggiungere tutte le funzionalità degli AirTag. 


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Se non si è in possesso di un iPhone non sarà possibile ricevere il messaggio di avvertimento di Apple. Ecco allora che il tracker comincerà a suonare ad intervalli regolari cercando di avvertire l’eventuale vittima di pedinamento. 


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AIRTAG: IPHONE COMPATIBILI

Come detto il sistema di tracciamento con AirTag funziona esclusivamente con iOS 14.5 o versioni successive. Per il tracciamento con la modalità Posizione precisa però serve un iPhone di ultima generazione visto che sarà necessaria la presenza del chip UWB per il tracciamento preciso del tracker. 

In questo caso sappiate che non avrete problemi chiaramente con iPhone 12 Pro Max, iPhone 12 Pro ma anche iPhone 12 e iPhone 12 Mini visto che sono tutti provvisti del chip di rilevamento. Oltre a queste versioni sarà possibile avere le indicazioni a schermo per la localizzazione dell’AirTag anche con iPhone 11 Pro Max, iPhone 11 Pro e iPhone 11. 

AIRTAG: COME RIPRISTINARLO

Un Apple AirTag potrebbe non essere per tutta la vita. In questo senso Apple permette a tutti di ripristinarlo e dunque rimuovere l’associazione da uno specifico ID Apple per riconfigurarlo su di un altro account. La procedura è semplice come con tutti i device Apple: dalle impostazione dell’app Dov’è, andando nella sezione Dispositivi basterà tappare sull’AirTag che si vuole ripristinare e, tra le varie impostazioni specifiche del tracker, basterà trovare la voce “Rimuovi oggetto” e nel popup apparso tappando su “Rimuovi”, l’AirTag verrà definitivamente rimosso dal nostro account.

È possibile anche ripristinare manualmente l’AirTag aprendo la scocca e realizzando per 5 volte una serie di operazioni. Quello che però si richiede è comunque di doverlo rimuovere anche dall’applicazione: un deterrente per i possibili ladri. 

CONCLUSIONI

Come già accaduto in passato con altri prodotti (iPhone e iPad, tanto per fare due esempi illustri) Apple non inventa nulla ma prova a prendere ciò che già esiste sul mercato e a migliorarne l’esperienza d’uso. Gli AirTag sono sì nuovi per l’ecosistema della casa di Cupertino ma non nuovi agli utenti più avvezzi ai tracker. Cambia però completamente l’approccio di Apple a questo tipo di dispositivo partendo dal design visto che sono senza dubbio i più raffinati che possiate trovare sul mercato. 

Pieno stile Apple con una dimensione che si avvicina a quella di una moneta, scocca in policarbonato identica a quella degli AirPods e con quella chicca premium del piccolo coperchio in alluminio con il logo. Risultano i prodotti meno costosi sul catalogo Apple (35€ cadauno o 119€ pack da 4 AirTag) e questo potrebbe effettivamente renderli appetibili a chi è legato all’ecosistema di Cupertino che garantisce, a differenza di altri tracker già sul mercato, una precisione più accurata per la localizzazione.

Palese poi che l’introduzione degli AirTag permetta di aprire il mercato ad oggetti con i chip di localizzazione già integrati o con uno spazio creato ad hoc proprio per inserire il tracker di Apple. E pensiamo ad una valigia, una bicicletta o ancora un portafogli. AirTag è un prodotto semplice ma altrettanto utile. Poco costoso e dunque facilmente acquistabile e magari da regalare con una qualche incisione. Manca solo una cosa, che magari potrà essere implementata in futuro: la condivisione della posizione dell’AirTag con i membri della famiglia.

15 Commenti
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Rei & Asuka18 Maggio 2021, 16:54 #1
Ho fatto una ricerca rapida ma non si capisce, con gli iPad invece funziona? Ho un iPad 2017 (o 18, non ricordo) e basta
TorettoMilano18 Maggio 2021, 17:01 #2
Originariamente inviato da: Rei &
Ho fatto una ricerca rapida ma non si capisce, con gli iPad invece funziona? Ho un iPad 2017 (o 18, non ricordo) e basta


https://www.apple.com/it/shop/buy-a...confezione-da-4

Dispositivi compatibili: iPhone SE, iPhone 6s e successivi, iPod touch (settima generazione), con iOS 14.5 o versione successiva; iPad Pro, iPad (quinta generazione e successive), iPad Air 2 e successivi, iPad mini 4 e successivi, con iPadOS 14.5 o versione successiva.
Rei & Asuka18 Maggio 2021, 17:05 #3
Grazie avevo intravisto ma volevo conferma dalla rece Alla fine, conterà solo l'iOs penso quindi dovrebbe andare.
Notturnia19 Maggio 2021, 07:46 #4
Quindi se lo si mette nello zaino del proprio bambino diventa inutile perché vibrerà e farà casino in classe per la funzione stalker .. geniale ..
per evitare problemi con gli adulti non viene considerato il fatto che c’è gente con bambini piccoli ..
TorettoMilano19 Maggio 2021, 09:15 #5
Originariamente inviato da: Notturnia
Quindi se lo si mette nello zaino del proprio bambino diventa inutile perché vibrerà e farà casino in classe per la funzione stalker .. geniale ..
per evitare problemi con gli adulti non viene considerato il fatto che c’è gente con bambini piccoli ..


c'è da capire come funziona la funzione stalker. deduco che se per 8 ore al giorno sarai vicino all'airtag di tuoi figlio in automatico non verrai percepito come stalker e quindi non suonerà. c'è da capire come si comporterà invece in una ipotetica gita di qualche giorno di tuo figlio
emanuele8319 Maggio 2021, 10:03 #6
Originariamente inviato da: TorettoMilano
c'è da capire come funziona la funzione stalker. deduco che se per 8 ore al giorno sarai vicino all'airtag di tuoi figlio in automatico non verrai percepito come stalker e quindi non suonerà. c'è da capire come si comporterà invece in una ipotetica gita di qualche giorno di tuo figlio



mi aspetto grandi test da parte di hw upgrade su questa funzionalità!
Marko#8819 Maggio 2021, 11:10 #7
Originariamente inviato da: Notturnia
Quindi se lo si mette nello zaino del proprio bambino diventa inutile perché vibrerà e farà casino in classe per la funzione stalker .. geniale ..
per evitare problemi con gli adulti non viene considerato il fatto che c’è gente con bambini piccoli ..


Questi oggetti non nascono per monitorare gli esseri umani.
Credo sia normali abbiano diversi limiti, nascono per trovare zaini, borse, chiavi, portafogli... oggetti insomma.
Notturnia19 Maggio 2021, 22:27 #8
Capisco nascano per altri scopi ma quelli adatti allo scopo sono ingombranti e durano pochi giorni per via del gps..
Questo sembrava una buona soluzione a basso prezzo ma è stata castrata per evitare rogne con chi la potrebbe usare in modo sbagliato.
è un peccato invece per chi poteva usarla in modo utile e non solo per le chiavi.. temo di più il “perdere” il figlio che le chiavi..
Amen.. continuerò a perdere le chiavi e cercare altri sistemi per non seminare bimbi in giro
quartz19 Maggio 2021, 23:37 #9
Originariamente inviato da: Notturnia
Capisco nascano per altri scopi ma quelli adatti allo scopo sono ingombranti e durano pochi giorni per via del gps..
Questo sembrava una buona soluzione a basso prezzo ma è stata castrata per evitare rogne con chi la potrebbe usare in modo sbagliato.
è un peccato invece per chi poteva usarla in modo utile e non solo per le chiavi.. temo di più il “perdere” il figlio che le chiavi..
Amen.. continuerò a perdere le chiavi e cercare altri sistemi per non seminare bimbi in giro


Minchia ragazzi, a me questa cosa di pensare di mettere un tag a un figlio come se fosse un cane, fa rabbrividire...

Per millenni abbiamo badato ai nostri figli con la nostra attenzione o quella di persone fidate, ed è andata bene direi, considerando che siamo diventati 8 miliardi.

Questa del tag mi sembra più che altro una buona scusa per deresponsabilizzarsi.
Notturnia20 Maggio 2021, 07:35 #10
Non so i tuoi figli ma i miei vanno a scuola o all’asilo e sapere che sono lì mi farebbe piacere.. se tu tratti il figlio come un cane non so ma io, quando non sta con me, non disprezzerei più tranquillità visto la gente orribile che cammina su questo mondo..

Se poi tu preferisci credere che sia deresponsabilizzare allora non hai capito niente ... o...

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