Recensione iPad Pro 12,9: il confine sottile tra tablet e notebook...ma che prezzo!

Recensione iPad Pro 12,9: il confine sottile tra tablet e notebook...ma che prezzo!

Tanta potenza, per insidiare il mondo dei notebook. Ma ancora qualche limite nell'usabilità che lo mantengono confinato - pur nella fascia alta - nel mondo dei tablet. Ma probabilmente è solo l'anticipazione di un grande cambio di paradigma

di pubblicato il nel canale Apple
Apple
 

“Tutti oggi usano uno smartphone e un laptop. La domanda è: c’è spazio lì in mezzo per una nuova categoria di dispositivi? Qualcosa tra il laptop e lo smartphone? Per creare una nuova categoria di prodotti, questa deve essere di gran lunga migliore nell’eseguire alcuni compiti chiave, meglio di un laptop e meglio di uno smartphone. Che genere di compiti? Navigare sul web, gestire la posta elettronica, condividere foto, guardare video, ascoltare la musica, giocare e legger e-book. Se ci deve essere una terza categoria di dispositivi, deve essere migliore nel compiere queste cose rispetto ad un laptop e ad uno smartphone, altrimenti non c’è alcuna ragione. Alcune persone pensano che siano i netbook, ma il problema è che i netbook non sono migliori in niente, sono lenti, hanno display di bassa qualità e ci gira software PC più scarso. Sono solo laptop economici. Non pensiamo siano loro la terza categoria. Ma noi abbiamo qualcosa che pensiamo lo sia e ci piacerebbe mostrarvelo oggi per la prima volta, e lo abbiamo chiamato iPad.”

Con queste parole il 27 gennaio 2010 Steve Jobs presenta iPad al mondo. Sono passati quasi 9 anni, che tecnologicamente parlando sono un’era geologica. Oggi abbiamo potenze computazionali spaventose in chip di dimensioni ridottissime. Sensori di ogni tipo. La connettività ubiqua forse non è ancora pienamente realizzata, ma sono finiti i tempi in cui si mendicava una rete WiFi a guisa di moderni rabdomanti. E’ naturale che l’evoluzione tecnologica vada a suggerire nuove possibilità applicative per un dispositivo, l’iPad appunto, che in origine è nato come mezzo per consumare contenuti con limitatissime possibilità creative.

E’ per questo motivo che Apple ha presentato, già nel 2016, la linea iPad Pro: tablet con cui fosse possibile non solo fruire, ma anche produrre. Non solo consumare, ma anche creare. Una volontà che viene portata avanti con più vigore dalla nuova generazione di iPad Pro, presentata lo scorso ottobre pressso la Brooklyn Academy of Music nella Howard Gillman Opera House a New York. Le parole di Tim Cook sono eloquenti:

“Annunciamo un iPad pro completamente nuovo, che spingerà ancora più avanti quello che si può fare su iPad o su un qualsiasi computer. […] Sono gli iPad più entusiasmanti che abbiamo mai creato, e non cambiano solo il modo in cui si pensa ad iPad, ma anche il modo in cui si pensa ai computer”.

L’ambizione insomma è chiara: portare iPad Pro a diventare un sostituto di un PC portatile. O forse il sostituto del PC portatile.

Apple prova a farlo proponendo quest'anno due modelli, iPad Pro da 11 pollici e iPad Pro da 12,9 pollici - quest'ultimo oggetto della recensione -, che hanno le medesime caratteristiche hardware e di differenziano solamente per le dimensioni dello schermo e, di conseguenza, per l'ingombro complessivo ed il peso.

Dal punto di vista del design e dell’impostazione estetica il nuovo iPad pro si basa, ovviamente, sul modello di precedente generazione. Il nuovo tablet va però a compiere una sintesi di scelte estetiche viste qua e là in altri prodotti della Mela. In particolare i profili del dispositivo, con il bordo in alluminio e a spessore regolare ricordano i tratti stilistici di iPhone 4, mentre sul retro la fotocamera sporgente richiama quanto si vede nei più recenti esemplari della famiglia iPhone.

Per questo nuovo modello Apple sceglie però di impiegare cornici più strette: da un lato esse contribuiscono a rendere il dispositivo più compatto (infatti pur con l’impiego di uno schermo da 12,9 pollici, gli ingombri sono ridotti del 25% rispetto al precedente iPad Pro da 12,9 pollici) ma dall’altro vanno a modificare leggermente l’esperienza d’uso. Sebbene, infatti, Apple abbia compiuto un lavoro tutto sommato buono nella gestione dei comandi touch, e in particolare nel rilevamento dei tocchi accidentali lungo il bordo, la cornice più stretta talvolta va a causare contatti non desiderati che non sempre vengono riconosciuti come tali. In precedenza le cornici più ampie, sebbene esteticamente meno gradevoli, permettevano di impugnare il tablet in maniera più confortevole, senza coprire quanto mostrato a schermo.

Va a sparire, per la prima volta nella famiglia iPad, il pulsante Home: come già accaduto su iPhone con l’introduzione di iPhone X, ora tutto è governato tramite gesture a schermo. Per il resto i comandi “fisici” rimangono quelli a cui siamo abituati da sempre: controllo volume sul lato e blocco schermo sul lato “superiore”.

Mettiamo le virgolette perché in realtà il nuovo iPad Pro -a differenza di quanto avveniva in precedenza - può essere usato in qualunque orientamento, non esistendo di fatto un Alto-Basso Destra-Sinistra. Per semplicità ed abitudine, comunque, tenderemo a considerare il “basso” quello in cui si trova il connettore e “alto” quello con il pulsante di blocco schermo e con la fotocamera True Depth collocata nella cornice.

Fotocamera True Depth che si traduce nell’implementazione del sistema di sblocco FaceID, già usato su iPhone, e che in questa declinazione può operare con il dispositivo orientato in qualsiasi maniera. Qualora in fase di sblocco l’utente stia inavvertitamente coprendo la camera con le mani, una freccina comparirà a schermo indicando dove si trova esattamente il sensore.

Un’altra importante rivoluzione è l’introduzione del connettore USB-C al posto del connettore Lightning. Rappresenta una grande novità per il mondo iPad, poiché per la prima volta da quando Apple ha portato i suoi tablet sul mercato, si può finalmente disporre di un connettore standard e non proprietario. Questa scelta apre la strada a numerose possibilità, come ad esempio il poter connettere direttamente varie periferiche direttamente al tablet, tra cui macchine fotografiche, monitor esterni, strumenti musicali, unità di storage e addirittura dock di espansione. Rovescio della medaglia? Chi è utente di vecchi modelli di iPad e intende passare al nuovo iPad Pro potrà tranquillamete gettare alle ortiche i vari adattatori Lightning (o dock, se si proviene da un modello davvero datato) acquistati nel corso degli anni ed, eventualmente, procurarsene di nuovi. Inoltre, data la presenza di un solo connettore fisico, l’utente sarà costretto a scegliere cosa collegare al proprio tablet: anche un semplice paio di cuffie dovrà giocarsela con altri device… o con l’alimentatore per la ricarica. Una limitazione che può essere superata con l'acquisto di (altri) adattatori multiporta, tra proposte Apple e di terze parti.

Assieme al nuovo iPad Pro Apple propone anche una nuova versione dell’Apple Pencil, che supera alcuni dei piccoli problemi pratici sorti con il dispositivo di precedente generazione. Anzitutto lo stilo è ora dotata di un sistema di aggancio magnetico al bordo dell’iPad, così che sia più difficile poterla smarrire. Anche il sistema di ricarica è magnetico (in precedenza la penna aveva un connettore Lightning sul retro, protetto da un cappuccio che poteva essere smarrito facilmente anch’esso) così che assicurando la Pencil all'iPad questa venga sempre automaticamente caricata, in modo da poterla avere sempre pronta all’uso.

La forma di Apple Pencil è leggermente differente: in precedenza la sezione era perfettamente tonda, aspetto che facilitava un po’ troppo il rotolio dello stilo su superfici anche solo poco inclinate e conseguenti cadute dal piano di lavoro. La nuova Apple Pencil ha invece una parte appiattita che agevola l'impugnatura, limitara il rotolamento, e per facilitare l’aggancio ad iPad. Ma c’è di più: il lato dello stilo è stato reso sensibile al tocco, così che con un doppio tap del dito sia possibile cambiare strumento (da matita a gomma, per esempio), in una maniera che può essere personalizzata a seconda delle applicazione che si sta al momento utilizzando. Non cambia invece la capacità di registrare la pressione e l’inclinazione rispetto allo schermo, caratteristiche che assieme alla bassisima latenza decretano l’elevata precisione e risposta d’uso che ha caratterizzato Apple Pencil fin dal suo debutto. Importante: la nuova Apple Pencil (che è venduta separatamente) è compatibile solamente con il nuovo iPad Pro e, di converso, l’Apple Pencil di precedente generazione non è compatibile con il nuovo iPad Pro.

Un altro accessorio (accessorio, appunto: anch'esso in vendita separatamente) che aiuta iPad Pro a fare le veci di un portatile è la custodia Smart Keyboard Folio che, come il nome stesso suggerisce, è una cover provvista di tastiera fisica. La cover aderisce perfettamente ad iPad grazie ad un sistema di numerosi magneti posti tutti attorno al bordo del tablet e della cover stessa, così che possano garantire sempre un preciso allineamento.

La cover, nella parte della tastiera, è provvista di due scanalature che permettono di orientare il tablet con due angolazioni differenti, così da potersi meglio adattare a piani di lavoro diversi (c'è infatti una certa differenza ad usare il tablet sulle proprie gambe o su un tavolino di un aereo, rispetto ad una normale scrivania). Anche in questo caso iPad Pro viene vincolato ad una delle due scanalature in maniera davvero molto salda tramite magneti.

Molto convincente la tastiera, di dimensioni regolari (copre la stessa area della tastiera di un MacBook Air 13 pollici e comprende i tasti shift, command, option, control e tutti i caratteri accentati e speciali) e con tasti dalla corsa ridotta ma dall'ottima risposta d'uso. Senza dubbio un modo molto più agevole per scrivere testi rispetto a quanto possibile con la tastiera virtuale, per quanto migliorata nelle ultime iterazioni del sistema operativo.

Apple lo chiama Liquid Retina Display e si tratta di uno schermo in formato 4:3, con risoluzione di 2732x2048 pixel e una densità pari a 264 pixel per pollice. Il display ha gli angoli arrotondati, traendo quindi ispirazione dai più recenti modelli della famiglia iPhone: trattandosi di un pannello LCD la lavorazione per arrotondare i bordi è la medesima applicata al display di iPhone XR. Le misure al colorimetro mostrano un’ottima resa, aderente (anzi, si spinge addirittura oltre) al profilo colori P3 ormai divenuto la norma sui dispositivi della Mela. Il display supporta la funzionalità True Tone, che permette di adeguare la temperatura colore a quella della luce ambientale, per un’esperienza di visione il più omogenea possibile (si tratta di una caratteristica da leggersi in particolare in chiave Realtà Aumentata: potremo vedere gli oggetti virtuali a schermo esattamente con la stessa luce come fossero reali nell'ambiente in cui ci troviamo). Ricordiamo inoltre che il display è capace di funzionare ad una frequenza di aggiornamento massima di 120Hz, ma la tecnologia ProMotion si occupa di gestire la frequenza di aggiornamento a seconda del contenuto presente a schermo: nel caso di una immagine statica, come ad esempio la schermata home con le sue icone, lo schermo opererà a 30Hz, spingendosi a 120Hz solamente nel caso di video, animazioni o nello scrolling dei contenuti a schermo per evitare, o ridurre il più possibile, l’effetto ghosting.

Sotto la scocca del nuovo iPad pro troviamo il SoC Apple A12X Bionic. Il nome suggerisce chiaramente come si tratti di una versione “sotto steroidi” di A12 Bionic che abbiamo già incontrato all’interno di iPhone Xs, Xs Max e Xr. In questa declinazione abbiamo sempre un'architettura ARMv8-A a 64-bit, che però vanta otto core complessivi invece dei sei presenti sulla versione "per iPhone" di A12 Bionic. Quattro core, chiamati Vortex, sono destinati ai compiti ad alte prestazioni, mentre i quattro core chiamati Tempest sono core ad alta efficienza per le operazioni "di tutti i giorni". Apple A12X Bionic integra inoltre una GPU a sette core e il coprocessore M12 dedicato alla gestione ed elaborazione dei dati provenienti dai sensori di movimento. Direttamente dal fratellino A12 arriva la "Next-generation Neural Engine" - della quale tuttavia non si conoscono ulteriori dettagli tecnici - che Apple afferma essere in grado di compiere fino a 5 mila miliardi di operazioni al secondo.

Le prestazioni di questo iPad Pro sono senza dubbio ragguardevoli per un dispositivo di questo genere. Da questo punto di vista il cambio di paradigma è notevole, dal momento che abbiamo a che fare con un dispositivo tablet in grado di esprimere una potenza computazionale confrontabile senza imbarazzi a quella di un sistema portatile (nelle prove un MacBook Pro 15 pollici di metà 2017, con processore Intel Core i7-7820HQ e GPU AMD Radeon Pro 560) , a testimonianza dell'ottimo lavoro compiuto da Apple ma anche degli incredibili passi avanti che l'evoluzione tecnologica ha compiuto negli ultimi anni. I test di autonomia operativa hanno invece fatto segnare circa 10 ore di operatività, in linea con quanto dichiarato da Apple. La ricarica completa, effettuata con l'alimentatore in dotazione, richiede però oltre 3 ore.

Ovviamente la domanda più pressante a cui bisogna cercare di dare una risposta nell’analisi di questo nuovo iPad pro è: ma può davvero sostituire un notebook? Perché, altrettanto ovviamente, la potenza di calcolo da sola non è sufficiente se poi l’usabilità, la versatilità, e la praticità tradiscono le aspettative. Iniziamo subito con il dire che Apple ha cercato davvero di non trascurare alcunché e di mettere l’utente nelle condizioni di sfruttare al meglio possibile quanto offerto non solo dall’hardware di iPad Pro, ma anche da iOS 12. Eppure è proprio il sistema operativo mobile della Mela, nonostante le migliorie introdotte nel corso degli ultimi anni, che ancora rappresenta il collo di bottiglia di questa nuova impostazione alternativa al desktop/notebook.

Di quali migliorie parliamo? Riassunto per chi si fosse disinteressato alle ultime iterazioni di iOS nella sua declinazione per iPad. Anzitutto le modalità di visualizzazione split view e floating view, che permettono anche su iPad Pro di utilizzare due app affiancate e di poter avere una piccola schermata in sovraimpressione di una terza app, recuperando qundi parzialmente un modello d'uso "a più finestre". Altra implementazione utile è la funzione drag&drop che permette, quando si opera in split view, di poter trascinare elementi (foto, testo, documenti) da un’app all’altra, così come lo stratagemma che permette alla tastiera virtuale, con una pressione di due dita, di divenire un trackpad estremamente preciso nel caso in cui vi sia da operare una selezione di testo. Non da ultima la gestione dei file: non si tratta di un filesystem in tutto e per tutto, ma permette di poter accedere, copiare e trasferire file e documenti su iPad e da iPad in maniera più agevole rispetto alle prime versioni del dispositivo, quando il traferimento file era pesantemente limitato e circoscritto ad alcune app e al loro ambiente operativo. Da questo punto di vista ci sentiamo di affermare che iOS sia sostanzialmente ben maturato rispetto agli esordi, espandendo la sua flessibilità. Il più grande “però” al suo utilizzo in salsa “desktop” è rappresentato dalla modalità di gestione delle app in multitasking: è infatti necessario passare sempre dal dock o dal task manager per passare da un’applicazione all’altra, oppure scorrere con 4 dita sullo schermo (per cercare l’app che ci interessa usare al momento). E’ un modo non particolarmente comodo di operare, specie per chi è abituato a lavorare con un sistema operativo desktop tradizionale dove (che sia Windows con la sua barra applicazioni o Mac con il suo dock) con un colpo d’occhio è possibile vedere le applicazioni attive e passare agilmente da una all'altra con un semplice click. Anche il passaggio dal mouse alle sole interazioni touch può non essere così immediato, o comunque non necessariamente più funzionale nell'uso di determinate applicazioni.

A tal proposito, le operazioni di puntamento sono comunque agevolate dall’impiego della Apple Pencil che risulta piuttosto comoda e pratica anche per compiti semplici come l’avvio di app, l’apertura di link, drag and drop eccetera. Vi sono però alcune operazioni, come ad esempio le gesture con il dock per l’apertura del task manager, che con la pencil non possono essere eseguite e bisogna ricorrere al caro vecchio dito. Chiaramente sarebbe ingrato demandare Apple Pencil solamente ad operazioni di puntamento, dal momento che la sua vera forza è proprio la capacità di restituire una risposta d’uso veramente immediata, che permette di realizzare un tratto estremamente preciso e modulabile quando la si utilizza come strumento di produzione grafica. In questo la nuova Apple Pencil è davvero eccellente, completandosi con la possibilità di passare tra strumenti diversi grazie al doppio tocco sullo stilo.

Anche la cover/tastiera contribuisce ad avvicinare iPad Pro ad un modello operativo pià affine a quello dei sistemi notebook, dal momento che la cover stessa funge pure da supporto e permette di impostare fisicamente il tablet come fosse un normale sistema convertibile, così da poterlo appoggiare su un piano o sulle gambe e agevolando la digitazione del testo.

Insomma questo iPad Pro può avere le capacità di sostituire un notebook in molti impieghi, da quelli più basilari a quelli più sofisticati. Ma allo stato attuale delle cose crediamo che ancora non sia in grado di sostituirlo in toto e resti almeno per ora e per quanto efficace, solamente strumento aggiuntivo a quelli tradizionali. E' chiaro che molto sarà condizionato anche dal panorama delle app che si verrà a rendere disponibile nel futuro immediato: in questo senso la demo di Photoshop che Adobe ha mostrato all'evento di presentazione lascia intenedere che i margini per creare app molto più adatte all'utilizzo su uno strumento come iPad pro sono veramente ampi. Ma sarà necessario, per un riscontro più attendibile, attendere la disponibilità sul mercato dell'app e i pareri dei professionisti. Va inoltre sottolineato come le operazioni di condivisione di file e documenti tra dispositivi diversi e questo iPad Pro possano risultare un po' macchinose specie nel momento in cui ci si sposti al di fuori dell'ecosistema Apple: fin tanto che si resta all'interno del perimetro della Mela la condivisione è davvero semplice ed agevole tramite AirDrop, ma quando si tratta di altri dispositivi l'operazione è un po' più complicata, anche perché iPad Pro non può fungere da risorsa di rete.

64GB
256GB 512GB 1TB
iPad Pro 11" € 899,00 € 1.069,00 € 1.289,00 € 1.729,00
iPad Pro 12,9" € 1.199,00 € 1.289,00 € 1.509,00 € 1.949,00
Versione Cellular: + € 170,00 per tutti i modelli

Tante potenzialità, quindi, ma ancora qualche limite: lo abbiamo già scritto in precedenza, tra il sistema operativo e l'unico connettore fisico (a meno di affidarsi ad un ecosistema del tutto wireless e particolarmente cloud-centrico, ma qualcuno si troverà inevitabilmente a fare i conti con un insieme di dispositivi pre-esistenti/legacy), che di fatto vanno ancora ad imbrigliare le possibilità d'impiego di questo dispositivo. E non si può nemmeno trascurare il fatto che un impiego in salsa desktop/notebook non possa prescindere dalla cover/keyboard e anche da Apple Pencil, che tuttavia sono venduti separatamente, per un dispositivo, iPad Pro, che non ha certo un costo trascurabile: il prezzo di ingresso, per la versione da 12,9 pollici e soli 64GB di spazio di archiviazione, è di 1119 euro che arrivano a 1949 euro per il modello da 1TB (scelta probabilmente obbligata per alcune categorie di professionisti) che crescono fino a 2119 euro per la versione con connettività cellulare. Assieme a penna e cover/tastiera si possono arrivare a spendere, nell'assetto "full optional" 2.473,00 Euro. Più avvicinabile -almeno nella versione di ingresso- il modello da 11 pollici, che sconta però uno schermo di dimensioni più contenute.

E dinnanzi ad un esborso su questi ordini di grandezza, un professionista non può non porsi con logica imprenditoriale. L'acquisto di un dispositivo come iPad Pro è un investimento, e come tale deve permettere al professionista di lavorare al meglio, e se possibile meglio di quanto compiuto con ciò che è stato utilizzato in precedenza. In questa fase però riteniamo che iPad Pro possa rappresentare solo un elemento di passaggio, e solo per i più coraggiosi un punto di svolta: è infatti innegabile che le nuove generazioni siano molto più abituate ad un ambiente operativo fatto di app e di interazioni touch rispetto al tradizionale ambiente in cui si sono mosse le generazioni precedenti e che il futuro delle attività lavorative e professionali si dovranno muovere su questa nuova strada, ma siamo ancora agli albori di un cambio di paradigma che Apple prova, come è solita fare, ad anticipare, magari anche con qualche forzatura. Le abitudini, però, sono dure a morire, ed il confine tra investimento e scommessa è molto sottile.

Probabilmente solo alcune tipologie di professionisti, come ad esempio gli illustratori e i grafici, troveranno molto pratico e più produttivo lavorare in mobilità con iPad Pro (che di fatto può essere considerata una tavoletta grafica che integra un sistema operativo completo) rispetto a qualsiasi altro strumento offerto oggi dal mercato. Ma per altri potrebbe rivelarsi difficile e complesso affidarsi esclusivamente ad uno strumento di questo tipo, soprattutto se si deve aver a che fare con una dotazione pre-esistente (sia hardware, sia software) impostata sul tradizionale modello d'utilizzo di desktop e notebook. Insomma iPad Pro, per quanto ci riguarda, rimane un tablet, sicuramente peculiare e ad anni luce di distanza da altre proposte sul mercato. Ma il cammino per insidiare il terreno dei notebook ha bisogno di ancora qualche passo.

77 Commenti
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X3n019 Dicembre 2018, 16:38 #1
A quella cifra ci si compra un bel notebook, con cui si può fare davvero tutto.
E magari avanzano anche i soldi per una bella tavoletta grafica.

La verità però è che verrà comprato più per sfizio che per reale necessità.
demon7719 Dicembre 2018, 16:39 #2
Tralasciamo l'obiettività che può avere un test con Geekbench.. praticamente numeri a caso.

Il discorso piuttosto è relativo al prezzo.. tutti quei soldi per un portatile castrato? Perchè è più di un tablet ma di fatto meno di un notebook.

IOS non è MacOS come Android non è Windows..

Con cifre simili porto a casa un signor Surface che sto tablettone lo prende a schiaffi da qui al 2050.
Un ultrabook completo con SO completo su cui posso far girare qualsiasi software.
randorama19 Dicembre 2018, 17:04 #3
Originariamente inviato da: demon77
Con cifre simili porto a casa un signor Surface che sto tablettone lo prende a schiaffi da qui al 2050.
Un ultrabook completo con SO completo su cui posso far girare qualsiasi software.


e la mela bianca che si illumina?
kamon19 Dicembre 2018, 17:35 #4
830€ in più per aggiungere 1tb di memoria... Beh, wow.
jepessen19 Dicembre 2018, 17:36 #5
A parte il fanboysmo non vedo nessun motivo oggettivo per preferire questa soluzione ad un Surface, che invece e' un PC vero e proprio... Senza scomodare il surface a quel prezzo viene su un portatile 13 di tutto rispetto…
jepessen19 Dicembre 2018, 17:38 #6
Originariamente inviato da: emiliano84
eh lo so, purtroppo non tutti riusciranno a farne a meno dal mostrarla nello starbucks


Sara' la mia impressione, ma ormai gli iCosi non attirano piu' l'attenzione come una volta, che ormai ce l'hanno praticamente tutti… In aeroporto, alla stazione o nelle varie sale riunioni vedo che attira di piu' il Surface, sia Pro che Book...

Poi, ripeto, e' la mia impressione, probabilmente la maggior parte della gente sbava ancora dietro ad Apple come se prima di metterli in commercio immergono i loro prodotti nei feromoni...
kamon19 Dicembre 2018, 17:57 #7
Originariamente inviato da: jepessen
Sara' la mia impressione, ma ormai gli iCosi non attirano piu' l'attenzione come una volta, che ormai ce l'hanno praticamente tutti… In aeroporto, alla stazione o nelle varie sale riunioni vedo che attira di piu' il Surface, sia Pro che Book...

Poi, ripeto, e' la mia impressione, probabilmente la maggior parte della gente sbava ancora dietro ad Apple come se prima di metterli in commercio immergono i loro prodotti nei feromoni...


Genialità, quella vera.
Sono riusciti grazie al settore marketing migliore della storia a praticamente saturare il mercato di prodotti che seppur sempre di ottimo livello, hanno prezzi assolutamente ingiustificabili alle tasche del consumatore medio per le limitazioni che si portano dietro.
Hanno elevato un marchio commerciale quasi a religione, il quale (esattamente come una religione) non si può mettere in discussione, in suo nome si combatte e ci si sente di appartenere ad un gruppo di persone "migliori".
Prima che qualcuno si offenda, non sto dicendo che chi compra apple lo faccia sempre ad occhi chiusi, in molti casi sono prodotti di livello ed offrono cose che la concorrenza non ha, o almeno non si trovano facilmente tutte nello stesso prodotto, il professionista ad esempio ne ha spesso evidenti vantaggi (parlo più che altro dei computer), ma la maggior parte delle persone spende queste cifre in maniera assolutamente folle, semplicemente per avere uno status symbol, che per restare tale andrà rottamato nel giro di qualche anno al massimo.
Mr Resetti19 Dicembre 2018, 18:01 #8
Ma poi, quella griglia di icone è personalizzabile o la si deve bere così? No perchè mi fa a dir poco schifo tutto quello spazio vuoto tra un'icona ed un'altra. Ce ne stanno minimo il doppio in orizzontale e almeno una volta e mezza in verticale.
Dover scorrere tre schermate quando si potrebbe avere tutto su una è un'assurdità!
Nhirlathothep19 Dicembre 2018, 18:09 #9
si ma prima di giudicare, imparate almeno a usarlo
sbaffo19 Dicembre 2018, 19:08 #10
come potenza ormai giù il cappello, il problema resta sempre l’OS castrato volontariamente da Apple.

A stampare come è messo? Io sull ipad senza una stampante airprint non riesco a stampare le email, sarò io? boh, ma tanto lo uso per intrattenimento, invece su un prodotto Pro è inammissibile.

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