Rivoluzione in vista per la privacy in USA: gli ISP potranno vendere informazioni degli utenti agli inserzionisti
Dal Senato il primo via libera alla nuova norma che sovverte le regole di privacy stabilite nel 2016. Dati come la situazione economica, le condizioni di salute e la history di navigazione potranno essere venduti a terzi senza il consenso degli utenti
di Andrea Bai pubblicata il 27 Marzo 2017, alle 10:01 nel canale WebIl Senato degli Stati Uniti d'America ha espresso voto favorevole alla rivoluzione delle regole di privacy istituite dalla Fedeal Comunications Commission nel 2016. Se la nuova proposta dovesse riuscire a superare il vaglio della Camera dei Rappresentanti, permetterà ai fornitori di servizi internet di vendere informazioni dei clienti ad inserzionisti pubblicitari senza che il pubblico possa esprimere il proprio consenso o dissenso. Il voto del Senato ha visto 50 Repubblicani a favore e 48 Democratici contrari, con due Repubblicani assenti.
Le precedenti regole stabilite dalla FCC determinavano che i provider di servizi internet dovessero ottenere il consenso prima di condividere informazioni sulla località, sulla salute, sui figli, la situazione economica o lo storico di navigazione, se per i pubblicitari o se per marketing interno. Questa impostazione ha trovato l'oppsizione non solo degli ISP, ma anche di esponenti politici repubblicani che andavano sostenendo come tali regole cressero un terreno di gioco non equo, ostacolando la concorrenza, l'innovazione e gli investimenti, dando modo a realtà come Google e Facebook di raccogliere molte più informazioni rispetto ai provider di servizi internet e per questo di avere un vantaggio asimmetrico nel campo della pubblicità.
Ad orientare il voto vi sarebbe stato comunque una certa pressione e un "aiutino" da parte delle lobby, in quanto il gruppo di senatori repubblicani che hanno portato avanti l'iniziativa avrebbe ricevuto donazioni pari a 1,7 milioni di dollari. Tra gli esponenti politici più noti -e ad aver ricevuto le donazioni più consistenti- vi sono i senatori texani John Cornyn e Ted Cruz, il senatore della Florida Marco Rubio e il senatore del South Dakota John Thune. Dall'altro lato, le principali aziende "benefattrici" sarebbero AT&T, Comcast e Verizon che hanno contribuito rispettivamente per 357, 309 e 273 mila dollari.
Non è ancora possibile sapere quando la proposta di legge approderà alla Camera dei Rappresentanti per il voto.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoma quando riconosceranno alle persone il loro diritto [B][I][U]inviolabile[/U][/I][/B] alla privacy?
Se può esser violato deve esserlo solo dall'utente stesso, ed a questo e solo a lui vanno riconosciuti tali diritti. E se lui decide di alienarli va pagato!
Facile fare i commercianti con la privacy degli altri
...certo che in America la sanno luuuuuunghissima......Così lunga che fa quasi il passo alla corruzione di chi sta nella stanza dei bottoni della Commissione Europea e chi sta nei singoli statiarelli come in Italia , dove la vergogna sta diventando un valore positivo , visto l'abuso che ne fenno i governanti....
Mi riferisco alla carne di porco che è concesso fare alle OTT con i nostri dati... e di come sono avallate e giustificate piattaforme che sono ingegnerizzate per spiare tutto e tutti come i SMARTphone e tutto quello che "smart" ....naturalmente per chi spia....
Fare commercio con la privacy altrui è cosa facile vista la tecnologia attuale....oramai o ci si svegli in maniera seria e si inizia ad utilizzare tecnologia SW e HW indipendente e su fonte aperta oppure ci troveremo a fare tutti da lustrascarpe a chi si fregia di produrre tecnologia....laidi parassiti! Una chiave assolutamente "innovativa" è rendere i consumatori consapevoli che i loro dati VALGONO e che quindi ci si possono "fare soldi"....unica soluzione, perchè se aspettiamo i nostri governanti o organi di controllo, è una battaglia persa in partenza!
Diritto alla privacy a gente che si vende il deretano per i punti fragola dell'Esselunga?
Vent'anni fa ero un ottimista della tecnologia, cinque anni fa ho avuto la sensazione di superare il limite della decenza, oggi mi chiedo se il gioco vale la candela.....
Se fossi inglese o americano l'avrei già reso il mio browser di default sia da desktop che da mobile.
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