La Commissione Europea vuole il mercato unico digitale
Una serie di iniziative per migliorare l'assetto del mercato digitale europeo, eliminando ad esempio le misure di geo-blocking e riformando le leggi sul copyright, anche se mancano esempi concreti
di Andrea Bai pubblicata il 30 Marzo 2015, alle 15:38 nel canale WebUno dei pilastri su cui poggia l'Unione Europea è il mercato comune, ovvero la possibilità per i cittadini europei di acquistare e vendere servizi ovunque nel territorio dell'Unione. Uno dei paradossi più significativi è però rappresentato dal mercato digitale che, sebbene sia quello meno vincolato dal punto di vista geografico, è quello dove ancora esistono una serie di ostacoli e barriere. La Commissione Europea, allo scopo di cambiare rotta su questo fronte, ha annunciato la nuova Digital Single Market Strategy, che si rivolge in particolare a tre aree.
La prima di esse, le cui iniziative rientrano nel cappello "Miglior accesso per consumatori e aziende a beni e servizi digitali", riguarda due argomenti tra i più spinosi, ovvero il copyright e le misure cosiddette di "geo-blocking". Osserva infatti l'Unione: "Troppi Europei non possono fare uso di servizi online che sono disponibili in Paesi diversi da quello in cui vivono o si trovano, spesso senza giustificazione alcuna, o vengono deviati verso store locali con prezzi differenti. Queste discriminazioni non possono esistere in un mercato comune".
La rimozione delle misure di geo-blocking trovano e troveranno una forte resistenza da parte di quelle compagnie che usualmente vendono diritti di copyright su base nazionale e che, per questo motivo, appoggiano il geo-blocking per poter continuare a beneficiare della frammentazione geografica. L'Unione Europea è inoltre impegnata ad affrontare una attenta valutazione della Copyright Directive, ovvero ciò che governa le leggi sul diritto d'autore in Europa, campo dove la Commisione vuole "modernizzare le leggi di copyright e assicurare il giusto bilanciamento tra gli interessi dei creatori e quelli degli utenti o consumatori".
La seconda area di intervento è volta a "Dare forma all'ambiente affinché prosperino reti e servizi digitali". In questo caso si tratta di investimenti nelle infrastrutture di telecomunicazioni, gestione dello spettro wireless e attenta revisione delle regole per le telecomunicazioni ed i media. Una particolare attenzione sarà inoltre incanalata verso una nuova direttiva per la protezione dei dati. Al pari del tema del copyright, anche in quest'area vi è l'azione di molte realtà che cercano di promuovere ed appoggiare quelle norme che favorsicono i loro interessi e modelli di business, di norma a spese del pubblico.
L'ultima area di intervento raccoglie invece una serie di iniziative sotto il titolo "Creare una economia e una società digitale europea con potenziale di crescita a lungo termine" dove si ritrovano le usuali parole d'ordine di "cloud computing", "big data", "interoperabilità" ed una new-entry: il passaggio verso uno "Smart Industrial System" o "Industria 4.0".
La nuova strategia della Commissione Europea infonde sicuramente speranze in direzione di un miglior assetto del panorama digitale sebbene manchi, ora come ora, di vera concretezza. Altresì di dubbia concretezza è la tabella di marcia con cui queste misure potranno venir realizzate: alcune saranno ovviamente di più facile implementazione, ma inevitabilmente il lavoro sulla rimozione del geo-blocking e sulla riforma del copyright procederanno a rilento dietro la forte resistenza di quelle lobby il cui obiettivo principale è di rallentare il più possibile i passi del progresso.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAdesso però sicuramente tutte le case produttrici si opporranno, dato che loro non vogliono cedere diritti su Paesi (ad esempio l'Italia) dove alcune Serie TV/Film non hanno mercato....
Staremo proprio a vedere
Per esempio dalla Romania uno potrebbe vendere libereramente in Italia con solo il 4% di tasse usando corrieri per la consegna delle merci.
La necessità di non distruggere le economie come fatto fin'ora con le delocalizzazione e la mancanza di una politica industriale non solo favorisce l'inquinamento per trasporto delle merci (meglio produrre in un paese emergente dove puoi inquinare quanto vuoi piuttosto che dare lavoro in ogni paese dove vendi), ma è totalmente contraria alla filosofia del km0.
Ciò che ne deriva sono forti sperequazioni sull'occupazione da paese a paese, e dato che vivo nel paese che ha solo da perdere in una tale da una tale idea, mi chiedo per quale cavolo di motivo non abbiamo ancora messo Junckers in galera!!!
Dal punto di vista del consumatore è ovviamente positivo!
Una dichiarazione imbarazzante è quando qualcuno ha fatto notare appunto la differenza sulle tasse e qualcuno ha risposto che sono gli altri a doverle aumentare..
s0nnyd3marco
Per il roaming si sono già mossi da qualche anno!
Dal punto di vista del consumatore è ovviamente positivo!
Una dichiarazione imbarazzante è quando qualcuno ha fatto notare appunto la differenza sulle tasse e qualcuno ha risposto che sono gli altri a doverle aumentare..
s0nnyd3marco
Per il roaming si sono già mossi da qualche anno!
Dall'ultima notizia che avevo letto sapevo che avevano posticipato di un anno e mezzo l'adozione della tariffa unica per il roaming.
http://www.corriere.it/tecnologia/mobile/15_gennaio_27/2018-stop-costi-roaming-net-neutrality-2ef564f2-a60c-11e4-96ea-4beaab57491a.shtml
chi sa usare la rete la necessità di un mercato comune l'ha già scavalcata
quando ci arriveranno anche i burocrati sarà già un'idea vecchia
meglio tardi che mai comunque eh..
Tra i punti indicati, il più fumoso di tutti, è l'ultimo, cioè:
Considerando che già quando risulta possibile identificare chiaramente cosa occorrerebbe fare, non viene fatto quasi niente, figuriamoci quando il discorso viene posto ad un livello di astrazione più alto.
Tra l'altro, la Commissione Europea, non ha potere di imporre un bel niente, quindi perfino nell'improbabile eventualità proponesse soluzioni valide, potrebbero, tranquillamente essere disattese dagli Stati membri.
Nota:
Sono, è rimango, un europeista convinto, nonostante tutte le assurdità e le tante cose fatte male e realizzate peggio, dovute a miopie dei vari Stati che pensando di fare il bene per il proprio orticello, stanno contribuendo a sfasciare questo progetto e, contemporaneamente, ne impediscono di realizzarne le piene potenzialità.
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