Internet, banda larga e web: Italia 25esima meglio solo di Grecia, Bulgaria e Romania in UE

Internet, banda larga e web: Italia 25esima meglio solo di Grecia, Bulgaria e Romania in UE

Il nuovo Indice UE che misura il livello di economia e società digitali dei 28 paesi europei è impietoso nei confronti del Belpaese, che arriva solo in venticinquesima posizione

di pubblicata il , alle 17:01 nel canale Web
 

È stato rilasciato l'Indice dell'economia e delle società digitali 2015, con l'obiettivo di definire al meglio il livello di digitalizzazione di ciascuno dei 28 paesi membri dell'Unione Europa. Fra questi l'Italia occupa solo la venticinquesima posizione, rientrando nella categoria di paesi a "basso rendimento". Prima del Belpaese troviamo Lettonia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Cipro, Polonia, Croazia, mentre a seguire solo tre paesi fra i membri della UE: Grecia, Bulgaria e Romania.

L'Indice UE si basa su trenta indicatori raggruppati in cinque categorie differenti, che elenchiamo di seguito. La prima macro-categoria è quella della connettività, "una delle due dimensioni del DESI 2015 per le quali l'Italia ha registrato le prestazioni peggiori", recita il documento rilasciato. Fra gli indicatori della categoria troviamo copertura, prezzi e diffusione della banda larga mobile e fissa, e diffusione di tecnologie di rete avanzate.

DESI 2015

L'Italia è in leggera crescita, ma si trova per il secondo anno consecutivo in ventisettesima posizione fra i membri dell'UE, in sostanza penultima. C'è però una nota positiva, come specifica il rapporto: la banda larga fissa (di base) è accessibile a quasi tutti gli italiani (99%) e la diffusione della banda larga mobile (66%) non si discosta molto dalla media europea. Ma la copertura di tecnologie di rete avanzate è ancora carente, e l'interesse da parte degli italiani minimo.

"Solo il 2,2% degli abbonamenti a banda larga riguarda servizi con una velocità superiore a 30 Mbps", si legge sul rapporto, e lo scarso interesse degli italiani verso le tecnologie di rete fissa è probabilmente relativo alla popolarità della banda larga su mobile, la cui diffusione ci permette di raggiungere nell'indice relativo la dodicesima posizione fra gli stati membri dell'UE.

Il nostro paese migliora solo leggermente anche nella categoria "Capitale umano", occupando anche in quest'area una posizione fra i paesi a basso rendimento. All'interno della categoria troviamo indicatori che cercano di stabilire il livello di educazione sulle nuove tecnologie di connettività, fra cui gli utenti che utilizzano internet, quelli che hanno competenze di base e i veri e propri professionisti del settore. "Per sviluppare pienamente l'economia e la società digitali, l'Italia deve incoraggiare i cittadini a usare internet", si legge sul rapporto.

DESI 2015

"La percentuale italiana di utenti abituali di internet è una delle più basse dell'UE e il 31% della popolazione italiana non ha mai usato internet (rispetto a una media UE del 18%). Ciò significa che un terzo della popolazione non può cogliere le opportunità offerte dalla Rete, né può contribuire all'economia digitale".

L'Italia è fanalino di coda anche nella categoria "Uso di internet", occupando solo la ventisettesima posizione fra i ventotto stati membri. Il valore è in leggera crescita anche in questo caso, ed è interessante notare che gli italiani leggono sempre meno notizie sul web, mentre gli indicatori che riguardano contenuti multimediali, musica, video e giochi sono in ascesa. Gli indici degli abbonamenti a servizi video-on-demand e IPTV faticano tuttavia a decollare, per via "di un approccio storico che ha favorito fortemente altri canali di trasmissione", quali TV tradizionale e satellitare.

DESI 2015

La lentezza nella diffusione della digitalizzazione nel privato si riflette in parte anche negli ambiti aziendali. Il Belpaese occupa la ventiduesima posizione nella categoria "Integrazione della tecnologia digitale", con un buon aumento rispetto al punteggio ottenuto l'anno scorso: "Tuttavia soltanto il 5,1% delle PMI è attivo nel commercio online (la percentuale più bassa dell'UE). Anche il fatturato riconducibile all'e-commerce non è molto alto per le imprese italiane e corrisponde alla metà della media dell'UE". La sfida per il 2015 in Italia, secondo l'Indice, è proprio quella di "sfruttare le possibilità offerte dall'e-commerce".

Un dato positivo arriva invece nell'ultima categoria, quella dei "Servizi pubblici digitali", in cui l'Italia occupa la quindicesima posizione, anche se il risultato finale è influenzato dalla scarse competenze digitali degli utenti del Belpaese, e non dalla noncuranza degli organi preposti alla diffusione di tali servizi. Ottimi anche i progressi dello Stivale nell'attuazione della normativa dell'UE sugli Open Data.

DESI 2015

Concludiamo la disamina del nuovo Indice UE 2015 con una rapida occhiata ai vertici delle classifiche. Le prime posizioni sono occupate soprattutto dai paesi nordici, che fanno registrare i più elevati punteggi in merito alla digitalizzazione del paese. La vetta appartiene alla Danimarca, seguita da Svezia, Paesi Bassi, Finlandia e Belgio. Maggiori informazioni possono essere trovate a questo indirizzo, mentre il file .PDF relativo alle performance italiane è raggiungibile in questa pagina.

76 Commenti
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AlexSwitch25 Febbraio 2015, 17:06 #1
Che novità....
davo3025 Febbraio 2015, 17:19 #2
Copertura della banda larga fissa 99%????????? MA DOVE????? Molti paesi/periferie non sono neanche coperti da una 56k, chi ha fatto sto studio?
ThesSteve8725 Febbraio 2015, 17:27 #3
Originariamente inviato da: davo30
Copertura della banda larga fissa 99%????????? MA DOVE????? Molti paesi/periferie non sono neanche coperti da una 56k, chi ha fatto sto studio?


avranno contato pure i pali del telefono di legno scassati che stanno in mezzo ai campi e centraline in costruzione e poi i dati forniti dalle aziende non si discutono, se telecom dice che la fibra raggiunge il 102% della popolazione sarà così.

anche quella frase "gli italiani non sono interessati" è una minchiata: a tutti fa comodo una connessione internet anche se fosse una 2mega, solo che le compagnie non sono interessate a venderle dove non rende e i prezzi non sono accessibili a tutti
DIDAC25 Febbraio 2015, 17:32 #4
Scarso interesse???
Ma come possono gli italiani manifestare interesse in qualcosa che non c'è, non funziona, funziona male?

Dai su, siamo i soliti sfigati
Vertex25 Febbraio 2015, 17:37 #5
Nella banda larga è compresa la 640k, il 3G e il satellitare, per cui è facile arrivare al 99%.
Quando invece si parla di banda ultralarga, ossia quella sopra i 30 Mbps, lo stesso giochetto è più difficile da sostenere e qui l'Italia crolla in classifica.
ggetto25 Febbraio 2015, 18:16 #6
Dissento dalla classifica.
In Romania hanno FTTH anche dentro le catapecchie, installata di cavolo tra un palo della luce e l'altro, arrotolata con scorte paurose, ma la hanno eccome se la hanno.
Ho fatto uno speedtest su una "particolare" linea...
762,66 Mb/s in Dl
731,96 Mb/s in Up
1ms di Ping
veramente da spavento.

A proposito è molto diffuso il 4G+ che sarebbe LTE Advanced.
Sia con Orange che con Vodafone.
ggetto25 Febbraio 2015, 18:18 #7
La tv è su fibra
Manwë25 Febbraio 2015, 18:38 #8
Originariamente inviato da: ggetto
Dissento dalla classifica.
In Romania hanno FTTH anche dentro le catapecchie, installata di cavolo tra un palo della luce e l'altro, arrotolata con scorte paurose, ma la hanno eccome se la hanno.
Ho fatto uno speedtest su una "particolare" linea...
762,66 Mb/s in Dl
731,96 Mb/s in Up
1ms di Ping
veramente da spavento.

A proposito è molto diffuso il 4G+ che sarebbe LTE Advanced.
Sia con Orange che con Vodafone.


Ero IT per una multinazionale con dipendenti che lavorano da casa in Romania. Hanno tutti minimo 300Mbps a pochi euro al mese, mi sembra di ricordare 10 euro al mese con tanti servizi inclusi.
Il problema è comunque il supporto, la stabilità del servizio è mediocre e almeno una volta a settimana c'era qualcuno che non si poteva connettere per una intera giornata.
Eress25 Febbraio 2015, 18:43 #9
Nessuna sorpresa, solo un po' di disgusto. Siamo primi solo nelle tasse (inutili perché sprecate, senza alcun ritorno in infrastrutture e servizi pubblici decenti), in sprechi ed esportazioni illecite di capitali all'estero.
E' facile accorgersi di queste differenze nella gestione di Internet. La scorsa estate sono stato all'estero, Austria e Polonia soprattutto, dove connettività non solo per velocità, ma soprattutto per numero di luoghi pubblici dove ci si può connettere liberamente è decisamente superiore alla nostra. In due mesi che sono stato fuori, non ho praticamente mai avuto problemi di rete.
san80d25 Febbraio 2015, 18:46 #10
Ma solo io penso che sia una notizia positiva? C'e' ne mettiamo dietro tre...

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