Intelligenza artificiale, secondo Zuckerberg una grande svolta nel giro di 10 anni
Il CEO di Facebook dice la sua sull'intelligenza artificiale: fra non molti anni vi saranno evoluzioni importanti e per alcune attività ripetitive si potrà sostituire l'uomo
di Andrea Bai pubblicata il 30 Aprile 2016, alle 11:01 nel canale WebNel corso della conferenza stampa per la presentazione della trimestrale di Facebook, il CEO Mark Zuckerberg ha risposto ad alcune domande legate all'introduzione dei bot su Messegner e come questo tipo di tecnologia potrà essere utilizzata in futuro per altri scopi.
Osserva Zuckerberg: "La cosa più grande sui cui siamo concentrati nel campo dell'intelligenza artificiale è la costruzione di servizi che abbiano una percezione migliore di quanto possano avere le persone. Quindi i sensi umani come la vista, l'udito, il linguaggio, le cose chiave che facciamo. Credo che sia possibile arrivare al punto nei prossimi cinque o 10 anni, dovre avremo sistemi computer che sono meglio delle persone in ciascuna di queste cose".
Insomma, il CEO di Facebook immagina sistemi computer capaci di compiere quelle abilità che sono centrali per la nostra esistenza e sulle quali ci basiamo per interagire, comprendere ed interpretare tutto ciò che ci circonda. Zuckerberg precisa comunque: "Ciò non sta a significare che i computer penseranno o saranno genericamente migliori". In questo senso il riferimento è che un singolo computer difficilmente sarà in grado di compiere attività variegate come può fare l'essere umano.
Resta comunque l'assunto per il quale un'ampia varietà di attività attualmente compiute dalle persone non richiederà più lavoro umano perché l'intelligenza artificiale riuscirà ad essere più veloce, efficiente e precisa. Zuckerberg in particolare nutre la visione dove i bot potranno iniziare a svolgere compiti di customer service e assistenti personali: "Possiamo costruire l'intelligenza artificiale in modo che possa imparare dalle persone come automatizzare il più possibile e rendere alcune esperienze molto più agevoli per le persone che vogliono interagire con il business o con figure pubbliche" ha dichiarato il CEO di Facebook.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSuona strano, ma considerare che Yan Lecun ( uno dei mostri sacri del deep learning ) lavora per loro.
Senza contare che tutte le cazzatine che Facebook fa sono mosse da sofisticate intelligenze artificiali. Semmai e' l'uso che ne fa l'utenza comune ad essere alquanto sciocco.
Senza contare che tutte le cazzatine che Facebook fa sono mosse da sofisticate intelligenze artificiali. Semmai e' l'uso che ne fa l'utenza comune ad essere alquanto sciocco.
mi riferivo proprio al "semmai"
Credo che, nel bene o nel male, non sia più corretto parlare di "facebook" come il social network in sè.. di fatto oggi Facebook (l'azienda Facebook) è un gigante multimilionario che investe e diversifica i propri affari, esattamente come google o microsoft.
Le ricerche ed i progetti che sviluppa non hanno nulla a che vedere col social network in sè.
Le ricerche ed i progetti che sviluppa non hanno nulla a che vedere col social network in sè.
e qui credo risieda lo Zuckenberg 2.0, ha dimostrato (quasi del tutto), che oltre al "colpo di genio/botta di culo/fattori vari" FACEBOOK, ha saputo muoversi, far rendere la sua idea e diversificare.
Al di là dello strumento in se, penso sia ormai evidente che questo ci sa fare
Sarete costretti a togliere l'energia elettrica su tutto il pianeta se farete in tempo e tornerete all'età della pietra.
Tutto questo è bello e affascinante ma è tutto socialmente fattibile se ci fosse un piano di riduzione drastico delle ore di lavoro settimanali. Occorrerebbe passare dalle 40 attuali, alle 35 entro il 2020, 30 nel 2030, e 20 ore nel 2050. E probabilmente tanto basterebbe solo per mantenere l'occupazione attuale con una produzione media in aumento dell'1/2%. Se non si fanno queste scelte ci troveremo con tassi di disoccupazione in aumento consumi in continuo calo e una crisi senza fine, che farà ricordare quella degli ultimi 10 anni una sciocchezza. Il vero problema che questo dovrà essere un piano planetario, non può farlo un solo stato o solo l'Europa, ma in tutto il mondo deve esserci un calo simile nelle % delle ore lavoro, altrimenti le imprese si trasferirebbero dove si lavorano più ore, e quindi con un costo orario del personale molto più basso.
Tutto questo è bello e affascinante ma è tutto socialmente fattibile se ci fosse un piano di riduzione drastico delle ore di lavoro settimanali. Occorrerebbe passare dalle 40 attuali, alle 35 entro il 2020, 30 nel 2030, e 20 ore nel 2050. E probabilmente tanto basterebbe solo per mantenere l'occupazione attuale con una produzione media in aumento dell'1/2%. Se non si fanno queste scelte ci troveremo con tassi di disoccupazione in aumento consumi in continuo calo e una crisi senza fine, che farà ricordare quella degli ultimi 10 anni una sciocchezza. Il vero problema che questo dovrà essere un piano planetario, non può farlo un solo stato o solo l'Europa, ma in tutto il mondo deve esserci un calo simile nelle % delle ore lavoro, altrimenti le imprese si trasferirebbero dove si lavorano più ore, e quindi con un costo orario del personale molto più basso.
plausibile haimè
Tutto questo è bello e affascinante ma è tutto socialmente fattibile se ci fosse un piano di riduzione drastico delle ore di lavoro settimanali. Occorrerebbe passare dalle 40 attuali, alle 35 entro il 2020, 30 nel 2030, e 20 ore nel 2050. E probabilmente tanto basterebbe solo per mantenere l'occupazione attuale con una produzione media in aumento dell'1/2%. Se non si fanno queste scelte ci troveremo con tassi di disoccupazione in aumento consumi in continuo calo e una crisi senza fine, che farà ricordare quella degli ultimi 10 anni una sciocchezza. Il vero problema che questo dovrà essere un piano planetario, non può farlo un solo stato o solo l'Europa, ma in tutto il mondo deve esserci un calo simile nelle % delle ore lavoro, altrimenti le imprese si trasferirebbero dove si lavorano più ore, e quindi con un costo orario del personale molto più basso.
ci avviciniamo la paradosso economico di cui più volte si è parlato.
Sono state fatte mille ipotesi ma alla fine nessuno sa come andrà davvero.
Se tutta la forza lavoro viene rimpiazzata da macchine autonome.. gli uomini che di conseguenza resteranno a casa come potranno permettersi i beni prodotti dalle macchine stesse?
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