Google: l'EU preoccupata per possibili invasioni della privacy
L'Unione Europea chiede chiarimenti a Google sulle pratiche di archiviazione dei dati per un arco di due anni
di Andrea Bai pubblicata il 28 Maggio 2007, alle 17:14 nel canale SoftwareLe politiche in materia di privacy tenute da Google sono oggetto di un'inchiesta da parte dell'Unione Europea: un gruppo di lavoro conosciuto con il nome di "Article 29 Working Group", gruppo indipendente che si occupa della tutela dei dati personali, ha infatti inviato al colosso di Mountain View una lettera chiedendo una serie di precisazioni in merito alle pratiche di conservazione dei dati intraprese dalla grande G.
In modo particolare sarebbero le politiche secondo cui i dati di ricerca relativi ad ogni singolo utente sarebbero conservati per un periodo compreso tra i 18 e i 24 mesi.
Per ogni ricerca Google conserva sia i parametri della ricerca stessa, sia gli indirizzi IP dei sistemi utilizzati sia una serie di informazioni come sistema operativo e browser utilizzato, tipo di connessione e tutto lo storico relativo ai modi di ricerca che ogni singolo utente adotta quando utilizza il motore di ricerca di Mountain View.
Secondo il gruppo che si occupa della tutela dei dati personali, queste pratiche di archiviazione permetterebbero di tracciare un profilo dettagliato dell'utente, che comprende gusti, preferenze, abitudini e via discorrendo. Oltre a ciò, il gruppo ritene troppo esteso il periodo in cui i dati vengono conservati e che tali informazioni possano essere utilizzate da Google o da altre società per monitorare le abitudini degli utenti.
Google, dal canto suo, asserisce che le informazioni raccolte sono utilizzate solamente per statistiche di funzionamento interno e per una migliore messa a punto dei servizi e delle funzionalità offerti al pubblico.
Fonte: BBC News
11 Commenti
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maggiore funzionalita' puo' voler dire anche pubblicita' mirata
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La creazione di un profilo utente ad esempio, mi sembra molto meno preoccupante di altre forme di attacco agli spazi individuali. Ognuno di noi espone via via più di se stesso sul web, sempre più informazioni che ci appartengono sono di dominio pubblico, e la verità è che noi stessi le rendiamo tali.
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La creazione di un profilo è uno strumento basilare del marketing, ed è ovvio che venga utilizzato. Anche il fatto che aziende di queste dimensioni incontrino problemi di natura giuridica mi sembra del tutto naturale.
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Personalmente, ritengo più preoccupante l'aumento di strumenti decisamente illegali, come la proliferazione di spam, malware, fenomeni come il phishing. In questo caso ritengo davvero la mia libertà digitale compromessa.
Ciao
Google ti dirà cosa vorrai fare domani? --> http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1999491
Sono dei grandi.... solo per statistiche...
Non dico altro...
Non dico altro...
No no , continua , e la legge che obbliga i provider internet a conservare tutti i dati per anni e poi a darli a cani e porci che ne facessero richiesta ?
Se è per andare in cerca di un pirla che condivide un brano mp3 non c' è privacy che tenga , tutti i dati di chiunque devono essere monitorati e custoditi ( a spese del cittadino , mica le mayor pagano ) , se uno raccoglie i dati per una mailing list del cacchio di 50 persone che vogliono essere nella mailing list gli sgonfiano i marroni a forza di carte bollate ...
Dipende anche perchè se ne fa richiesta.
Infrangi la legge e ti lamenti? Classico ragionamento all'italiana.
Senza offesa e senza alcun riferimento personale, eh! Prendo solo il tuo post per chiarire qualcosa che, a mio parere, non dovrebbe accadere.
caro...Cfranco..
ti restituisco il "Pirla" visto che i file possono essere anche drm-free e quindi liberamente condivisibili:e comunque si sta parlando di Google e non di forze dell'ordine che sono le uniche a poter gestire senza assenso la nostra privacy. Per concludere Microsoft ha affermato che tramite statistiche di navigazione possono arrivare a determinare l'identità di chiunque e quindi gusti,abitudini,orari,ecc., e che stanno sviluppando il software per attuare la cosa:mi sembra giusto che qualcuno inizi ad indagare. Tanti saluti .P.S. prima di offendere qualcuno controllare bene ciò che si dice o scrive:troppo facile nascondersi dietro ad un monitor
Forse è meglio chiarire il concetto , concordo pienamente con il messaggio precedente , la UE mostra un' ipocrisia senza pari nel lamentarsi di un soggetto quando permette ad altri di fare porcate peggiori , e per me obbligare i provider a detenere per 5 anni tutti i dati di tutti gli utenti è un abominio da tutti i punti di vista , addirittura la nuova legge prevede che soggetti privati senza autorizzazione alcuna possano accedere a dati sensibili per "difendere i propri diritti intellettuali"
Come se io mettessi una telecamera nella camera del vicino per controllare che non faccia buchi nelle pareti .
Infrangi la legge e ti lamenti? Classico ragionamento all'italiana.
Senza offesa e senza alcun riferimento personale, eh! Prendo solo il tuo post per chiarire qualcosa che, a mio parere, non dovrebbe accadere.
Peppermint e Logistep Ag non sono autorita' giudiziarie e non dovrebbero permettersi di richiedere proprio niente, se Peppermint ritiene di aver subito un torto sporgesse denuncia e non rompesse troppo il cazzo al prossimo, la Logistep Ag badasse ai cazzi della Svizzera e non vada a cercar rogne al di fuori dei confini della sua nazione di bancari ladri.
E la UE (spero che fallisca il prima possibile, a sta pagliacciata di unione europea e' preferibile il nazionalismo) sta chiavica di privacy la facesse garantire a tutti o a nessuno. che ha contro Google? Non ha pagato il pizzo alla mafia di Bruxelles come invece hanno fatto i discografici e case cinematografiche?
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