A Fidenza i droni mappano amianto e inefficienze termiche
Un progetto della durata di tre anni prevede l'impiego di droni volanti per mappare la presenza di amianto sulle superfici dei tetti e le dispersioni di energia, così da costruire un database sul quale costruire i futuri interventi di riqualificazione
di Andrea Bai pubblicata il 23 Aprile 2015, alle 10:01 nel canale WebI droni volanti stanno diventando pian piano un elemento sempre meno estraneo alla vita quotidiana: sebbene la maggior parte di essi venga ora realizzata e commercializzata prevalentemente per riprese video o fotografie aeree, sia per il mondo consumer sia per il mondo professionale, gli apparecchi comandabili da remoto vengono e verranno sempre più usati anche per attività dove l'intervento diretto dell'uomo non può essere preso in considerazione per motivi di sicurezza.
In quest'ottica è da leggere l'annuncio della città di Fidenza che ha deciso di dare il via ad un progetto sperimentale che prevede la mappatura dell'amianto presente nella superficie cittadina usando droni e fotografie aeree, potendo inoltre verificare le eventuali dissipazioni di energia dai tetti delle costruzioni. Questo progetto di raccolta dati permetterà alla città di disporre di una base solida sulla quale costruire i futuri interventi di riqualificazione urbana.
Il progetto sarà portato avanti, nel pratico, da AeroDron Srl, una giovane startup di Parma, che avrà il compito di integrare le rilevazioni condotte dai droni con le riprese acquisite dalla Compagnia Generale di Riprese Aeree (CGR). Il progetto, dal costo di circa 30 mila euro, avrà la durata di tre anni: durante il primo anno avverrà la mappatura delle superfici in amianto, durante il secondo anno si registrerà la dispersione termica nel corso dei mesi invernali, infine nel terzo anno si studierà l'isola di calore dei mesi estivi.
Giancarlo Castellani, assessore all'Ambiente del comune di Fidenza, ha commentato: "Tutti sappiamo che l'amianto contenuto nelle coperture in eternit è un elemento che è stato messo al bando nel 1992 per la sua natura cancerogena ma che ancora sopravvive sui tetti di fabbricati di diverso impiego, tanto civili che industriali. La fase 1 è quella dello studio e dell'analisi, attraverso la quale sapere dove e come intervenire. Con voli aerei andremo a rilevare dall'alto l'ubicazione di tutte le coperture dell'area urbana, inserendoci a pieno titolo nel progetto Asbesto-Zero".
Sulla base delle immagini multispettrali registrate da CGR, Aerodron procederà con le verifiche mediante i droni, così da poter presentare entro l'estate i dati sulla mappatura dell'amianto. I droni si occuperanno inoltre di acquisire informazioni spettrali all'infrarosso, realizzando migliaia di immagini digitali del territorio comunale che permetteranno di verificare per singoli edifici o interi quartieri le principali situazioni di inefficienza termica.
42 Commenti
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con tutti i modi che hanno per sapere veramente cosa succeda in certe zone siamo arrivati ai droni?
bhà....
Purtroppo le amministrazioni pubbliche stanno sempre a sprecare denaro (che poi sprecato non è visto che va a finire in tasche ben note a loro) per reinventare la ruota.
Hermes
Hermes
In realtà dalle mie parti si sono mossi, proprio come dicevo sopra grazie a G.Maps
Hermes
Purtroppo le amministrazioni pubbliche stanno sempre a sprecare denaro (che poi sprecato non è visto che va a finire in tasche ben note a loro) per reinventare la ruota.
le dispersioni termiche non ci sono su Gmaps...
e poi spesso da Gmaps non si capisce se è eternit o altro perchè riprese a quota troppo alta e/o risoluzione non sufficiente e/o non aggiornato.
non mi risulta che mangiare amianto sia noto per essere pericoloso. il problema è respirarlo.
Mi sa che non hai né letto l'articolo né ascoltato il video...
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