Wiko WIM e Wiko WIM Lite: primo contatto con le nuove proposte francesi
La gestazione di questi due smartphone è durata parecchio: annunciati al Mobile World Congress (marzo) arrivano in Italia a luglio. Con un display AMOLED e doppia fotocamera, Wiko WIM è l'attuale top di gamma della compagnia
di Nino Grasso pubblicata il 28 Luglio 2017, alle 14:21 nel canale TelefoniaWiko
Ad inizio luglio Wiko ha annunciato l'arrivo in Italia di Wiko WIM Lite, 199 Euro e disponibile da subito sul mercato, e Wiko WIM, che è arrivato negli ultimi giorni di luglio nei principali negozi di rivendita di elettronica italiani, e anche online, occupando la fascia alta del produttore francese. Costa 399 Euro e vuole consolidare il successo della compagnia in Europa e non solo. Per sottolineare il balzo in avanti fatto negli ultimissimi anni la compagnia ha aperto una nuova sede a Milano, con l'obiettivo di puntare - testualmente - "sempre più in alto".
Durante l'annuncio la società ci ha parlato dei risultati conseguiti negli anni. Wiko è una realtà giovanissima: nasce nel 2011 e per circa un anno opera solo in Francia con un'espansione fulminea che la porta nel giro di pochi anni in oltre trenta mercati di diversi contintenti. Entro la fine dell'anno si espanderà ancora in altri 10 mercati con l'obiettivo di incrementare le vendite internazionali. Lo scorso anno Wiko ha venduto 10 milioni di smartphone, raddoppiando quanto fatto l'anno precedente grazie alle vendite maturate nelle grosse catene e attraverso gli operatori telefonici.
Con Wiko WIM la compagnia non intende quindi puntare a sbalordire solo con il prezzo, ma vuole offrire uno smartphone solido capace di impensierire i competitor della facia medio-alta. Il dispositivo adotta un display AMOLED Full HD dalla diagonale di 5,5" e un SoC Qualcomm Snapdragon 626, diretta evoluzione dello straordinario Snapdragon 625 della scorsa generazione, abbinato ad un comparto memorie composto da 4 GB di RAM e 64 GB di storage, espandibile attraverso micro SD. Il tutto viene alimentato da una batteria da 3.200 mAh.
Lo smartphone utilizza una fotocamera posteriore con doppio sensore molto particolare, ed è questa la caratteristica su cui punta Wiko. È stata realizzata in collaborazione con DxO e Qualcomm, con quest'ultima che ha implementato la tecnologia Clear Sight che sfrutta un processore d'immagini Spectra che sfrutta i dati catturati dai due sensori per migliorare la nitidezza delle immagini e l agamma dinamica. Entrambi i moduli usano obiettivo f/2.0, mentre i sensori sono da 13 Megapixel, uno RGB e l'altro monocromatico.
La fotocamera frontale può registrare in 4K e supporta modalità Slow Motion e Time Lapse, quella frontale sfrutta un sensore da ben 16 megapixel con LED flash dedicato. Sono supportate le tecnologie 4G LTE Cat. 6, il supporto a VoLTE e VoWiFi (operatore permettendo) e c'è anche il chip NFC. La ricarica avviene tramite il connettore micro-USB integrato e supporta la tecnologia Quick Charge: secondo la compagnia si arriva al 60% in appena 30 minuti.
Wiko WIM Lite usa invece un display da 5 pollici, sempre a risoluzione Full HD, ma con tecnologia LCD IPS. Le fotocamere sono da 13 megapixel con Dual Flash LED e da 16 megapixel per la parte frontale, questa volta senza flash dedicato. Lato hardware troviamo un Qualcomm Snapdragon 435 octa-core da 1,4GHz con 3GB di RAM, 32 GB di ROM e una batteria da 3.000 mAh. C'è un doppio microfono e uno speaker ottimizzato per migliorare la riproduzione dei flussi sonori, anche in chiamata.
Estetica, prestazioni, display, autonomia
Wiko WIM è un cellulare particolarmente sobrio sul piano dell'estetica, forse troppo semplice e con materiali migliorabili (frame in metallo e scocca in plastica) se consideriamo la soglia di prezzo. Ad un prezzo inferiore si trovano sul mercato soluzioni più curate da questo punto di vista, soprattutto se andiamo a scandagliare cosa si può trovare online della scorsa generazione (Galaxy S7, Honor 8, fra i tanti). La scocca posteriore, inoltre, si graffia con facilità, Su un camera-phone ci aspettiamo un tasto fisico dedicato per lo scatto, che non c'è, mentre la dotazione di tasti e slot prevede il supporto della micro SD sul secondo slot per le SIM. Si può scegliere o l'espandibilità dello storage, o il dual-SIM.
Wiko WIM Lite è invece visibilmente più "cheap", tutto in policarbonato e con soluzioni meno ricercate. Non ha il flash frontale, e differentemente dal modello standard utilizza un sensore d'impronte posizionato sul retro. Sono più ampie anche le cornici laterali, ma le dimensioni generali dello smartphone sono molto inferiori in virtù del display più piccolo. Con un listino simile non possiamo di certo fare gli schizzinosi, ma dispositivi come ASUS ZenFone 3 Max - della stessa fascia di prezzo - fanno molto meglio senza scomodare i "cinesoni" alla Xiaomi, o i dispositivi Meizu. Anche in questo caso la scocca posteriore si graffia facilmente, così come il vetro frontale che protegge il display.
Sui due smartphone c'è un po' di bloatware, ma niente di preoccupante, con Android 7.1.1 Nougat che è preinstallato al primo avvio in una versione che è decisamente simile alla stock, e questo è sicuramente un pregio. Cambia leggermente il launcher che, scorrendo sulla estrema sinistra, presenta una sorta di rivisitazione di Google Now in chiave Wiko, con Contatti principali, applicazioni preferite, feed per le notizie e informazioni relative a meteo e vari eventi. Fra le funzionalità aggiuntive abbiamo Touch & Pay, per pagare nei locali "compatibili" con lo smartphone, le Smart Action (per eseguire diverse azioni con un doppio tap, premendo alcuni tasti o movendo il terminale) e le Smart Gesture.
Nonostante la versione poco appesantita di Android, tuttavia, non sono infrequenti piccoli scatti e microlag su entrambi i device. La reattività è comunque buona e i cellulari utilizzabile senza troppe noie. Sui benchmark abbiamo riscontrato valori più bassi di quanto ci aspettassimo con il browser di Wiko WIM, probabilmente per via di un'ottimizzazione non proprio ottimale, mentre con le altre applicazioni il gap fra i due modelli si fa decisamente più marcato.
Wiko WIM | Wiko WIM Lite | ||
Browser | Sunspider | 1763 ms | 1249 ms |
Octane | 3419 punti | 3074 punti | |
Kraken | 10472 ms | 10849 ms | |
CPU | Geekbench | Single-core: 924 Multi-core: 4473 |
Single-core: 679 Multi-core: 2596 |
Generico | AnTuTu | 66912 punti | 44757 punti |
GPU | GFXBench | Manhattan 3.1: 6,8 fps T-Rex: 23 fps |
Manhattan 3.1: 5,3 fps T-Rex: 18 fps |
Il display Full HD da 5,5 pollici di Wiko WIM è molto buono, capace di offrire il rapporto di contrasto ottimale tipico degli AMOLED, e colori molto saturi ed estremamente suadenti. Il punto di bianco è traslato verso le tonalità fredde, come tipico su questa categoria di display, mentre la luminosità massima è piuttosto interessante spingendosi fino a 350 cd/m². Anche grazie all'ottimo rapporto di contrasto lo smartphone si può vedere senza problemi di sorta sotto la luce del sole per un display che ci ha convinto.
Ci ha convinto un po' meno, invece, il pannello di Wiko WIM Lite, un LCD IPS da 5 pollici comunque a risoluzione Full HD e dall'ottima densità dei pixel. Si tratta questa di una caratteristica non scontata nella sua fascia di prezzo, anche se probabilmente una risoluzione inferiore avrebbe portato a performance leggermente più valide. La luminosità massima, di 310 cd/m², consente una discreta visibilità sotto la luce del sole. Il rapporto di contrasto, alla luminosità massima, è invece di circa 400:1, parecchio sotto la media della categoria.
Sul fronte dell'autonomia i due smartphone rientrano nella norma, come abbiamo potuto attestare all'interno dei nostri test. Wiko WIM si è spento dopo circa 10 ore di navigazione Wi-Fi con schermo naturalmente acceso, mentre il modello Lite è riuscito a resistere per circa 9 ore. Per eseguire il nostro test, al solito, abbiamo impostato la luminosità al valore di 200 cd/m² e lanciato uno script automatizzato che simula l'interazione umana all'interno del browser web nativo (in questo caso Chrome), con scrolling, attese e cambi di pagina variabili.
Fotocamera Wiko WIM
Wiko WIM vuole distinguersi dalle altre soluzioni della categoria per le due fotocamere posteriori e per il modulo da 16 megapixel sulla parte frontale con flash a LED dedicato per i ritratti. Sul retro troviamo due sensori da 13 Megapixel, il primo un Sony Exmor RS IMX258, il secondario invece monocromatico, coadiuvati da due obiettivi f/2.0. Il modulo è stato realizzato in collaborazione con Qualcomm e DxO, e supporta anche il salvataggio dei RAW sul dispositivo per offrire una maggiore libertà d'azione in post-produzionevia software. Il doppio modulo può consentire l'esecuzione in tempo reale di diverse tipologie di effetti, come lo sfondo sfocato con messa a fuoco impostabile a posteriori dopo aver eseguito lo scatto.
Clicca sulle immagini per ottenere un'anteprima della foto originale
Fotocamera Doppia
Osservando le foto che abbiamo scattato in sede di recensione possiamo verificare un buon risultato in condizioni ottimali di luminosità, con un livello di dettaglio che è decisamente elevato (al pari di un top di gamma) nella parte centrale dell'immagine. Ai bordi è ravvisabile una leggera distorsione con una leggera perdita di dettaglio per gli oggetti più piccoli. La situazione è buona anche al buio (la foto dell'ape): in queste circostanze si perde inevitabilmente del dettaglio per l'aumentare della sensibilità ISO, tuttavia è chiarissimo l'apporto che offre la doppia fotocamera se osserviamo la stessa foto scattata da Wiko WIM Lite, che usa lo stesso sensore principale ma non può sfruttare l'assistenza del sensore secondario monocromatico. Il risultato è buono, il micromosso abbastanza scongiurato e la foto utilizzabile. Attivando il flash la situazione naturalmente migliora e si recuperano i dettagli persi senza compromettere troppo il bilanciamento cromatico, anche se c'è una leggera sovraesposizione per la vicinanza del soggetto.
Abbastanza dimenticabile la modalità "sfocata", impostabile a posteriori sulle foto scattate con la modalità doppia fotocamera attiva. La precisione non è elevatissima, e il risultato finale soddisfacente solo per foto non troppo importanti visto che lo scatto "modificato" viene poi salvato sul terminale con una risoluzione inferiore. Del resto c'è da dire che nemmeno smartphone che costano di più fanno molto meglio.
Lo smartphone registra video di buona qualità sia alla risoluzione Full HD, che in 4K, con un buon livello di dettaglio e apprezzabili anche per quanto riguarda la gamma cromatica. È decisamente efficace, inoltre, la stabilizzazione, paragonabile anche a quella ottenibile con dispositivi molto più costosi e fra le migliori presenti sul mercato.
Fotocamera Wiko WIM Lite
Wiko WIM Lite utilizza la stessa fotocamera del modello WIM, privata però del sensore aggiuntivo monocromatico. Sulla parte frontale troviamo un modulo da 16 megapixel senza flash LED dedicato. Ecco i risultati delle foto scattate con il modello WIM Lite.
Clicca sulle immagini per ottenere un'anteprima della foto originale
Wiko WIM Lite offre buoni scatti alla luce del sole, paragonabili a quelli del fratello maggiore ma con un livello di dettaglio leggermente inferiore. Si sente la mancanza del modulo aggiuntivo al buio, dove il micromosso viene scongiurato da un livello di ISO troppo alto per il sensore, che genera artefatti e un evidente rumore di fondo.
Conclusioni
Wiko WIM e Wiko WIM Lite sono smartphone che implementano lo stesso software di base ma hardware differente. Lato software vantano quindi gli stessi pregi: personalizzazioni presenti ma non invasive, funzionalità aggiuntive intelligenti e utili, poco bloatware. Ma contengono anche gli stessi difetti, come una scarsa ottimizzazione che porta a frequenti microlag e tempi di reazione non proprio esemplari. Sul piano dell'hardware sono invece decisamente differenti.
Wiko WIM è l'attuale top di gamma della società, e si caratterizza principalmente per la fotocamera posteriore. I risultati sono piuttosto buoni, sia alla luce (grande dettaglio soprattutto al centro dell'immagine) che al buio, ma è probabilmente nei video che ci ha stupito maggiormente grazie ad una stabilizzazione digitale estremamente valida, quasi a pareggiare quella di iPhone e Galaxy S8. L'autonomia di questo modello è valida, nella media della categoria. Il difetto principale di questo modello è a nostro avviso il prezzo: a 399 Euro ha una vita davvero difficile perché può essere confrontato con terminali decisamente migliori.
Un discorso analogo può essere fatto con Wiko WIM Lite, che costa sostanzialmente la metà e si posiziona in tutt'altra fascia di mercato. Il segmento che occupa è però a dir poco selvaggio e va a scontrarsi con modelli della concorrenza venduti sotto costo dai relativi produttori. Sono entrambi due smartphone affidabili con cui Wiko intende imporsi non più come new-entry del mercato ma come produttore consolidato, tuttavia a questi prezzi temiamo che avranno una vita davvero dura.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoalla Redazione, togliete la tabella delle Specifiche del Meizu PRO 6 Plus ... non ci azzecca nulla con lo Wiko
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