Dischi olografici da 500GB: presto possibile grazie a GE
General Electric annuncia il raggiungimento di un importante traguardo nello sviluppo delle tecnologie di storage olografico
di Andrea Bai pubblicata il 29 Aprile 2009, alle 08:33 nel canale StorageGE Global Research, la divisione che si occupa di sviluppo presso General Electric Company, ha annunciato il raggiungimento di un importante traguardo nello sviluppo delle tecnologie di storage olografico di prossima generazione.
I ricercatori GE hanno infatti dato dimostrazione di un nuovo materiale di storage micro-olografico che è capace di stoccare fino a 500 gigabyte di dati in un ingombro equivalente a quello di un comune disco CD o DVD. A titolo di riferimento segnaliamo che 500 gigabyte corrispondono a 20 dischi Blu-Ray a singolo strato.
I dischi micro-olografici di GE potranno essere letti e masterizzati su sistemi molto simili alle attuali unità BD o DVD. Lo storage olografico si basa su un principio differente rispetto ai formati di storage ottico attuali: tali dischi, infatti, contengono l'informazione solamente sulla superficie mentre le tecnologie di storage olografico permettono l'utilizzo dell'intero volume del disco. In questo caso si parla, appunto, di gli ologrammi, ovvero pattern tridimensionali che rappresentano bit di informazione. Nonostante queste differenze di concetto, l'hardware ed i formati in gioco sono molto simili a quelli impiegati nelle attuali soluzioni di storage ottico: per tale motivo gli eventuali drive olografici saranno in grado di assicurare retrocompatibilità con CD, DVD e Blu-Ray.
Il gruppo di GE ha registrato marcatori micro-olografici prossimi all'1% di riflettività con un diametro di circa un micron. Utilizzando un disco standard DVD o BD, i marcatori riscalati hanno sufficiente riflettività per permettere di stoccare 500GB di capacità complessiva in un CD.
Brian Lawerence, responsabile del programma di sviluppo di storage olografico presso GE, ha commentato: "La scoperta di GE è un passo avanti per portare la tecnologia olografica di prossima generazione nella vita di tutti i giorni. Dal momentto che i dischi micro-olografici possono essere letti utilizzando ottiche simili a quelle impiegate negli attuali drive BD, la nostra tecnologia preparerà la strada ad una produzione conveniente per portare i drive olografici in ogni casa. Il giorno in cui si potrà stoccare l'intera collezione di film in alta definizione su di un solo disco è più vicino di quel che si pensi.".
GE ha lavorato allo storege olografico per oltre sei anni. La dimostrazione di materiali in grado di supportare 500 gigabyte di capacità rppresenta un importante traguardo nella produzione di dischi micro-olografici in grado di contenere un volume di dati anche ben maggiore di 500GB. Oltre alla ricerca di un nuovo limite nella capacità di stoccaggio dati, GE ha focalizzato l'attenzione sulla realizzazione di una tecnologia facilmente adattabile alle attuali esigenze di produzione.
Bill Kernick, che guida il gruppo GE Technology Ventures, ha dichiarato: "Il programma di storage olografico di GE ha svoltato l'angolo e con questo traguardo possiamo intesnificare i nostri sforzi nelle opportunità di commercializzazione. Continueremo a conivolgere numerosi partner strategici per dare vita al milgior percorso possibile che parta dallo sviluppo per giungere sino all'introduzione sul mercato".
39 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPossibile che per BD sia già l'inizio della fine?
piccolo errore di battitura.
IT: una delle note positive e che non ci sara bisogno di sostituire l'unita ottica, ma personalmente non mi affiderei mai a mettere 500gb di dati in un dvd o bd che sia, se per un motivo qualsiasi il disco si riga non oso immaginare le imprecazioni.
Allora mi correggo: possibile che per BR sia già la fine?
mi chiedo: utilità?
Durata e costi
Interessante anche se come sempre l'industria deve rientrare dei costi e spesso tiene nel cassetto le nuove soluzione per anni prima di tirarle fuori.Notizie di dischi olografici sono in rete da anni appunto, quello che mi chiedo è:
* quanti BD dovranno fare vendere tra lettori e supporti prima di far uscire i dischi olografici e costringere tutti a ricomprare tutto?
*Che requisiti di stabilità deve avere il masterizzatore (inteso come sensibilità alle vibrazioni, se scrive a livello di micron anche respirare vicino mentre masterizza potrebbe essere un prob)
*Durata nel tempo?
Per quanto riguarda la "delicatezza" del supporto poco importerebbe se costasse poco. Me ne masterizzo 3 di ognuno così uno a casa uno in ufficio e uno per uso quotidiano. Con 60 di questi dischi (20+20+20) avrei 10Tb di dati sicuri.
Alla fin fine il rischio più grande è che qualche grossa società compri tutto per poi non far uscire nulla, un po' come hanno fatto le aziende petrolifere che hanno comprato tantissimi brevetti per la produzione di energia con il solare e l'eolico e poi li tengo chiusi nel cassetto per continuare a vendere petrolio.
Speriamo bene....
Già oggi, che sempre più escono sul mercato dispositivi di dimensione ridotta, un formato di dimensioni più contenute (per lo meno nella forma) che possa essere letto senza appesantire la macchina con ingombranti unità ottiche sarebbe auspicabile.
Insomma, secondo me si dovrebbe cercare più che capacità sempre maggiori, tecnologie che consentano di svincolarsi dagli attuali formati disco CD/DVD/BR, oggi non più adatti agli innumerevoli utilizzi che potrebbero avere.
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