Western Digital, nuovi dischi MyBook
Western Digital presenta una nuova famiglia di prodotti per lo storage, con modelli esterni dotati di interfaccia sia USB 2.0 che Firewire, in diversi allestimenti
di Alessandro Bordin pubblicata il 17 Marzo 2006, alle 11:49 nel canale StorageWestern Digital
Western Digital, nella giornata di ieri, ha presentato alla stampa una nuova soluzione storage esterna, basata su hard disk da 3,5 pollici e caratterizzata da un design semplice ma elegante. La nuova famiglia di prodotti prende il nome di My Book ed è caratterizzata da un'estetica che richiama in modo chiaro quella di un libro, con tagli compresi da 160 a 500GB e disponibili nelle versioni Essential e Premium Edition.
Mr. Lonnie Arima, Vice President Marketing Branded Products in Western Digital, affiancato dal "nostro" sales manager Walter Fontana, ha introdotto il discorso, condivisibile, sull'importanza in genere che le soluzioni storage esterne stanno assumendo soprattutto negli ultimi tempi. La grande diffusione della fotografia digitale e dei file multimediali, siano essi audio o video, ha portato ad esigenze di archiviazione sempre più elevate, tanto da rendere spesso insufficiente il disco di sistema del proprio PC in termini di capienza.
Delle diverse opzioni per risolvere il problema quella di un disco esterno è spesso una delle migliori, in quanto permette di avere un quantitativo maggiore di spazio unito alla trasportabilità dei contenuti fra un PC e l'altro, oltre a godere di un'affidabilità sulla carta maggiore grazie alla possibilità di essere utilizzato solo quando serve.
La famiglia MyBook nasce dunque con l'intenzione di rispondere a questo tipo di esigenze, come dopotutto altre soluzioni simili della concorrenza. Già, come pensa Western Digital di differenziarsi dai concorrenti? Innanzitutto con un'estetica diversa, caratterizzata da un colore nero opaco e chassis in materiale plastico o metallico a seconda dei modelli. Nuove anche le confezioni (di chiara ispirazione Apple), che in seguito a studi sembrano avere un'importanza non trascurabile nel momento della scelta da parte dell'utente di un modello rispetto all'altro.
Western Digital però punta su altre caratterisitche per convincere la clientela della bontà del proprio prodotto, ovvero sull'affidabilità e sulla semplicità d'uso. Western Digital innanzitutto utilizza solo dischi prodotti dall'azienda stessa, prestando particolare attenzione sia alla circuiteria che al raffreddamento. Tre delle quattro facce laterali basse infatti risultano disseminate di fori; tale soluzione ha permesso di non adottare una ventola di raffreddamento, a tutto vantaggio della rumorosità di esercizio, molto contenuta. Western Digital ha fra le proprie priorità quella di tenere bassa la temperatura dei dischi, ben sapendo che la maggior parte dei problemi di affidabilità hanno proprio come origine il troppo calore.
Western Digital è fra tutte le case attive nel settore quella con i minor resi quindi, anche prendendo con le molle i discorsi di chi vuole a tutti costi convincere della bontà del proprio prodotto, non si può non riconoscere il frutto degli sforzi in questa direzione.
La linea MyBook Essential Edition prevede una connessione USB 2.0 e tagli da 80, 160, 250 e 320 GB, mentre per quanto riguarda la versione Premium, con chassis metallico, led blu in sostituzione a quelli verdi ma soprattutto doppia interfaccia USB 2.0 e FireWire 400, sono disponibili ben 5 tagli: 160, 250, 320, 400 e 500 GB. Prezzi da 109 a 479 IVA compresa. Ad accomunare le due sottofamiglie troviamo l'accensione e lo spegnimento in sicronia con il PC e la dotazione software, costituita da parte del Google Pack, fra cui Picasa per la gestione delle immagini. Non è previsto software particolare per configurare o far riconoscere la periferica al PC. I modelli MyBook saranno disponibili sul mercato verso la fine di aprile per quanto riguarda le versioni Essential, mentre sarà necessario attendere giugno pe ri modelli Premium.
Nel corso della presentazione stampa è stato inoltre mostrato il modello Pocket Drive, equipaggiato con microdrive con capienza di 6 GB e contraddistinto da un particolare design atto a garantirne l'utilizzo anche su porte USB mal posizionate o troppo adiacenti ad altre. Il piccolo drive infatti dispone di un connettore snodabile, studiato proprio per impedire che lo chassis costituisca un intralcio per la connessione ai PC, specie a quelli portatili.
29 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoproprio xkè lo potresti usare come disco di rete. visto che le aziende produttrici si fanno pagare bei soldi per questo tipo di prodotti "professionali"
Per una chiave USB il controller è relativamente semplice e implementato interamente in hardware...
Mentre per una disco Ethernet la cosa non è affatto semplice e probabilmente necessita di un microcontrollore e di un layer software...cosa che sicuramente ne fa incrementare i costi...
Ci sono le unità di storage con protocollo ethernet ma costano parecchio di più di quelle basate su usb o firewire, vanno bene solo per essere usati come NAS. Il protocollo ethernet si adatta ben poco all'utilizzo plug&play, per questo scopo molto meglio l'usb o il firewire.
proprio xkè lo potresti usare come disco di rete. visto che le aziende produttrici si fanno pagare bei soldi per questo tipo di prodotti "professionali"
I prodotti "professionali" hanno anche caratteristiche ben diverse dai questi tipi di dispositivi
Per una chiave USB il controller è relativamente semplice e implementato interamente in hardware...
Mentre per una disco Ethernet la cosa non è affatto semplice e probabilmente necessita di un microcontrollore e di un layer software...cosa che sicuramente ne fa incrementare i costi...
Esatto, basta solo pensare al fatto che deve venir implementato in hardware il checksum sui pacchetti...
Non solo, pensa a tutto lo stack di software necessario a far vedere il disco come un disco di rete... Più semplice sarebbe permettere di montare il disco con un driver, in questo modo sul payload di ethernet verrebbero trasmessi tutti i dati, più o meno, in raw...ma si perderebbero tutti i vantaggi di una simile soluzione
Si infatti, a quel punto sarebbe comunque meglio l'usb2 o la firewire
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