Varie compagnie USA rimosse dall'elenco degli acquisti autorizzati in Cina
Apple, Intel, Cisco sono solo alcune delle compagnie statunitensi che la Cina ha rimosso dall'elenco degli acquisti autorizzati per gli enti governativi. Le preoccupazioni sulla cybersorveglianza alla base della decisione
di Andrea Bai pubblicata il 27 Febbraio 2015, alle 11:24 nel canale SistemiAlcune tra le più importanti compagnie tecnologiche statunitensi sono state rimosse dall'elenco dei fornitori approvati dal governo Cinese per gli acquisti destinati alle realtà governative (amministrazioni, ministeri e via discorrendo) e sostiuite con un gran numero di aziende locali.
L'elenco ha visto la rimozione di un gran numero di prodotti e servizi di aziende estere e la contemporanea approvazione di prodotti realizzati internamente. In un periodo di due anni, dal 2012 al 2014, il Central Government Procurement della Cina ha aggiunto all'elenco oltre 2000 nuovi prodotti locali, portando il numero di prodotti e servizi approvati ad un totale di 5000. Nel contempo, però, la presenza di prodotti di brand esteri è calata di un terzo circa.
Apple, Cisco, Intel, McAfee e Citirx Systems sono state tutte rimosse dalla lista. Di queste, Cisco sembra quella che paga il dazio maggiore, dal momento che la società è passata nel giro di due anni da 60 prodotti approvati a nessuno.
Le nuove regole sono state elaborate a seguito del clamore suscitato dalle rivelazioni di Edward Snowden sulle attività di cybersorveglianza portate avanti dalla National Security Agency statunitense. Membri della CGP hanno inoltre indicato che le aziende locali hanno fornito maggiori garanzie sulla sicurezza dei loro prodotti rispetto a quelli di realtà estere.
"L'incdente Snowden è divenuto una preoccupazione reale, specialmente per i top leader. In un certo senso il governo americano ha una qualche responsabilità; le preoccupazioni della Cina sono legittime" ha dommentato Tu Xinquan, Associate Director di China Institute of WTO Studies per l'University of Internationl Business and Economics di Beijing.
Un esponente del dipartimento di stato USA ha invece affermato che gli Stati Uniti sono "molto preoccupati che vari aspetti delle recenti azioni di regolamentazione della Cina - promosse come una misura per rafforzare la cybersecurity - non sono nè misure efficaci di cybersecurity ne' coerenti con i principi di commercio libero e aperto".
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoaprono alle aziende internazionali e dopo qualche anno con una scusa qualsiasi chiudono il mercato alle aziende straniere per favorire quelle nazionali
aprono alle aziende internazionali e dopo qualche anno con una scusa qualsiasi chiudono il mercato alle aziende straniere per favorire quelle nazionali
tu dimentichi che il governo e i privati sono molto vicini in cina
tipo le banche cinesi non possono più comprare hardware americano annuncio fatto poco dopo che la lenovo aveva acquisito il ramo server X86 di IBM
il fatto è che adesso molte nostre aziende puntano sulla cina se domani il governo decide che anche l'italia è uno stato avverso chiuderà tutte le commesse per le ditte italiane
bhe hanno tutte le ragioni....
solo noi europei siamo cosi stupidi di continuare a farci spiare
Grandi i cinesi!
Altro che protezionismo....questa è DIFESA!Lo spionaggio è la prima arma di guerra ( vera e commerciale )!
Gli americani il vizietto di giocare sporco, non se lo toglieranno mai!....forse perchè combattendo ad armi pari, vincerebbe veramente il migliore!
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".