Greenpeace, nuovo report su buoni e cattivi nell'High-Tech
Nuova classifica stilata da Greenpeace sull'impegno da parte delle aziende dell'High Tech ad adattarsi alle sempre più pressanti esigenze in termini di rispetto per l'ambiente
di Alessandro Bordin pubblicata il 28 Giugno 2008, alle 08:26 nel canale Sistemi
Greenpeace aggiorna la propria tabella di buoni e cattivi, dando i voti alle maggiori aziende dell'High-Tech, in virtù di nuovi parametri più restrittivi di quelli utilizzati nel corso delle più recenti indagini. Per stilare questa ottava classifica Greenpeace ha tenuto conto dell'emissione di gas serra, prendendo come parametri i limiti del protocollo di Kyoto. Quello che è emerso è un passo indietro per tutte le aziende incluse nel sondaggio, che ha messo in mostra molti limiti della politica "green".
Uno di questi, il fatto di dare importanza al consumo delle apparecchiature, sicuramente migliorato nella media, trascurando però quelli del processo produttivo, ancora lontano dalla situazione ideale. La scala utilizzata da Greenpeace va da zero a dieci, come testimonia l'immagine riportata.
classifica precedente
Nella precedente classifica spiccavano alcuni nomi con un punteggio ben superiore al sei, quindi sopra la sufficienza. Fra questi spiccavano i nomi di Samsung e Toshiba, mentre nella lista nera spiccava fra tutti Nintendo, ma anche Microsoft e Philips, sebbene in misura meno preoccupante. La nuova classifica non vede invece nessuno superare la soglia del sei, mente oltre il cinque troviamo solo Sony e Sony-Ericsson, evidentemente più attente sotto il profilo ambientale di altri.
Nintendo si conferma bandiera nera, anche in virtù dell'assenza di un programma di riciclo e di una vera e propria reticenza a fornire qualsiasi tipo di informazione a Greenpeace, che provvede quindi in altro modo a reperire i dati necessari a stilare la classifica. Microsoft (2.2 di punteggio) paga invece una pessima gestione, sempre secondo Greenpeace, delle sostanza chimiche utilizzate in fase di produzione. Salendo verso il quattro, se così si può dire, troviamo LG, Philips, Sharp e Lenovo, mentre sul 4,1 si posiziona Apple. L'azienda della mela mordicchiata ha ridotto in parte il bromo ed il mercurio presente nei prodotti più recenti, ma paga ancora la diffidenza degli ambientalisti per la politica di riciclo, che si limita a riutilizzare solo il 9,5% del totale.
Tra il quattro ed il cinque troviamo però quasi tutte le aziende non ancora citate, che risultano quindi ben poco in linea con le direttive in termini di emissioni. Quel che ne emerge è un quadro grigio, dove si nota un'accresciuta attenzione da parte delle aziende a produrre apparecchi sempre più efficienti, ma quasi disinteressate all'ottimizzazione del processo produttivo. Uno studio, quello di Greenpeace, che conferma i sospetti di come spesso si abusi del termine "Green", sebbene è oggettivamente vero che qualche passo in avanti è stato fatto, sebbene al di fuori della catena produttiva.
91 Commenti
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queste classifiche quando rese pubbliche servono a stimolare le industrie a migliorarsi per salvaguardare il pianeta
commenti come il tuo mi lasciano veramente perplesso e rattristato
come lo dovremmo fare tutti!
se la dell ha ricevito la certificazione green è solo un vantaggio per l'utente finale ma nulla dice a riguardo dei metodi di produzione, scarti di produzione, smaltimento e quantità dei resudui di produzione, troppe variabili
parte 1 > http://it.youtube.com/watch?v=18a1GQUZ1eU
parte 2 > http://it.youtube.com/watch?v=fRrpNgIG0jA
parte 3 > http://it.youtube.com/watch?v=WwAgiNbcsIg
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