Alimentazione a idrogeno e zucchero, una realtà fra qualche anno?
Tre istituti statunitensi stanno collaborando allo sviluppo di un sistema che consenta la produzione di idrogeno impiegando zuccheri come reagenti principali
di Andrea Bai pubblicata il 14 Aprile 2008, alle 14:34 nel canale SistemiIl Virginia Tech, l'Oak Ridge National Laboratory e l'University of Georgia stanno collaborando per sviluppare un metodo efficiente e conveniente per la produzione di idrogeno che prevede l'impiego dello zucchero come reagente principale.
I ricercatori dei tre istituti hanno condotto i propri esperimenti utilizzando amidi (polisaccaridi complessi composti da polimeri del glucosio) combinati in ambiente acquoso con 13 differenti enzimi, ponendo il tutto alla temperatura di 86 gradi Farenheit, corrispondenti a 30°C. La reazione ha liberato una miscela di diossido di carbonio e idrogeno, con emissioni prive di nitrati o solfati. Secondo le opinioni di del team di ricerca, tuttavia, è necessario ancora molto lavoro affinché la reazione avvenga ad una maggiore velocità da risultare conveniente per la produzione commerciale.
Il prossimo passo consiste nel poter attuare la reazione ad una temperatura superiore, affinché possa avvenire più velocemente. In tal caso, tuttavia, si apre un problema: un enzima, infatti, è una proteina e come tale può denaturarsi facilmente in un ambiente ad elevata temperatura o basicità. Per tale motivo sarà necessario dover ricorrere all'impiego di altri enzimi rispetto a quelli utilizzati negli esperimenti fino ad ora condotti.
Percival Zhang, ingegnere biochimico presso il Virginia Tech e responsabile del progetto, ha dichiarato: "Si tratta di un qualcosa di rivoluzionario. Questa sperimentazione ha aperto una nuova strada nel campo dell'idrogeno. Tramite una serie di sviluppi a questo approccio l'ipotesi di realizzare veicoli dotati di sistemi di alimentazione basati sullo zucchero potrà diventare realtà".
Il gruppo di ricercatori stima ancora 8-10 anni di sperimentazione e messa a punto prima che questo approccio possa giungere alla produzione commerciale. Il primo obiettivo, come già accennato da Zhang, pare comunque essere l'impiego come fonte energetica per le automobili, nonostante vi sia un progetto parallelo destinato alla realizzazione di piccole batterie destinate all'alimentazione di dispositivi elettronici compatti, come lettori di musica digitale o PDA.
La ricerca è finanziata dall' Air Force Office of Scientific Research e dall'Institute for Critical Technology and Applied Science del Virginia Tech.
Fonte: Dailytech
72 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoè quello che serve per poter pronunciare fieramente la parola "ENERGIA ALTERNATIVA"!
No grazie, sono 2 zollette di zucchero, sono a dieta...
hanno scoperto l' acqua.... tiepida!
ottima cosa, comunque non c'è niente di spettacolare nel processo, semmai negli enzimi in se, che veramente sono una manna e questa ne è l' ennesima prova..se si riuscisse - magari con la bioingegneria - a sfruttarli a dovere.. per me sarebbe roba che in confronto adesso sembrerebbe il neolitico!
Comunque vedremo... anche se 8-10 anni sono abbastanza da far cadere tutto nel dimenticatoio...
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".