Ubuntu 15.04 Vivid Vervet disponibile al download: ecco le novità principali
Canonical ha rilasciato una nuovissima versione di Ubuntu, nello specifico la 15.04 Vivid Vervet. Ecco la lista delle principali novità
di Nino Grasso pubblicata il 27 Aprile 2015, alle 17:34 nel canale Sistemi OperativiUbuntu
Canonical ha rilasciato nei giorni scorsi la nuova versione di Ubuntu, la 15.04 soprannominata Vivid Vervet. Si tratta di una versione stabile della distribuzione di Linux, ma non una LTS (Long Term Support), ovvero non verrà supportata per anni da Canonical. Le novità del resto non sono moltissime, soprattutto per l'utenza consumer, elemento che in alcuni casi potrebbe farci preferire ancora una volta di restare sulla "vecchia" Ubuntu 14.04 LTS.
Squadra che vince non si cambia, quindi, secondo il team Canonical che ha rifinito un'esperienza d'uso che già da tempo soddisfa l'utenza Linux meno scafata. Il cambiamento principale è dato dall'uso dell'init Systemd per l'avvio del sistema: si tratta del software che gestisce il caricamento dei vari moduli e dei processi di background, che sostituisce il sistema progettato in proprio Upstart. Ubuntu segue quindi quanto operato da Debian che, con la versione 8.0, ha introdotto l'uso di Systemd di default.
Si aggiorna anche l'ambiente per il desktop utilizzato in via predefinita dal sistema operativo. Ubuntu 15.04 utilizza adesso Unity 7.3, che introduce sostanzialmente correzioni del codice e alcune (poche) novità sul piano grafico, come ad esempio la possibilità di impostare come sempre visibili i vari tasti del menu delle applicazioni (File, Modifica, Visualizza, ecc.). Il kernel della nuova versione si basa adesso sul Linux Kernel 3.19 e viene aggiornato anche il gestore delle finestre Compiz.
Naturalmente, Vivid Vervet integra le versioni aggiornate delle app native del sistema operativo, con le ultime disponibili di Firefox, Thunderbird, Rhytmbox e Totem, quest'ultima totalmente rivista rispetto al passato. Fra le novità troviamo anche un nuovo sfondo predefinito e Ubuntu Make, ovvero un software che semplifica il processo d'installazione di tutta una serie di strumenti utilizzati dagli sviluppatori, come editor, librerie e kit di sviluppo.
Ubuntu 15.04 quindi non sorprende e continua ad offrire l'esperienza tipica di Ubuntu con un desktop che funziona senza troppi orpelli inutili. Bisogna specificare però che, viste le novità non proprio essenziali, il passaggio alla nuova versione non è indispensabile. In più, Ubuntu 14.04 LTS godrà di un supporto ufficiale parecchio più lungo, laddove la nuova 15.04 si fermerà a soli 9 mesi da adesso.
Per i più impulsivi che vogliono provare le ultimissime novità in casa Canonical, il download di Ubuntu 15.04 Vivid Vervet può essere lanciato partendo da questo indirizzo, mentre gli utenti dell'attuale versione 14.10 riceveranno la notifica della disponibilità dell'aggiornamento. Chi usa Ubuntu 14.04 LTS e vuole passare alla 15.04, invece, dovrà abilitare il download manuale delle versioni non-LTS.
151 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa mia prima distro Linux.
Sono passati giusto 10 anni,
e ahime', Windows è cresciuto molto, mentre
il mondo opensource sta mostrando i suoi limiti,
vedi per esempio i nuovi DE.
La mia prima distro Linux.
Sono passati giusto 10 anni,
e ahime', Windows è cresciuto molto, mentre
il mondo opensource sta mostrando i suoi limiti,
vedi per esempio i nuovi DE.
Sono purtroppo d'accordo, i DE sono terribilmente indietro, buggati (*) e decisamente poco user-friendly.
Penso che sviluppare un DE richieda molte più risorse (soldi, tempo, beta-testing), di quanti ne vengano effettivamente investiiti; si preferisce ovviamente concentrare i soldi sulle applicazioni core che poi ognuno utilizza.
(*) Tanti piccoli bug spesso che rendono frustrante l'utilizzo (almeno fino ad un po' di tempo fa).
Personalmente utilizzo Mate fino dalla versione 1.4 (prima ero su Gnome2) e di problemi di stabilità non ne ho mai avuti. Quanto a personalizzazione, inoltre, penso siano facilmente configurabili.
Questione di punti di vista. A me, per esempio, interessa che il sistema non si pianti. Di un OS barocco e pavoneggiante che crasha ogni tre per due non saprei che farmene. Poi non so cosa uno pretenda dal sistema operativo. Secondo me dovrebbe essere quanto più leggero e trasparente possibile, in modo da dare risalto all'utilizzo dei programmi.
altamente personalizzabile e stabile.
Ho da quasi un anno in dual boot con W8.1 openSuse 13.1 evergreen, devo dire che, nonostante KDE 4.xx lo considero un mattone, è reattivo e molto stabile.
Su Ubuntu preferivo le versioni LTS.
Una cosa che openSuse invece non ha, almeno in Italia, è la community di Ubuntu che è veramente enorme. Unica pecca tra le 2 distro..
Se non sbaglio é stato rilasciato il kernel 4.0 qualche giorno fa e con la prossima major release sarebbe auspicabile una rinfrescata a Unity con una serie di personalizzazioni abilitate di default senza dover installare estensioni di terze parti dalle configurazioni cervellotiche.
Non é niente di rivoluzionario a livello estetico e funzionale, e non so sincerametne chi te lo ha detto.
Il cambiamento principale é sotto il cofano, adesso il progetto é gestito in modo differente e molto modulare.
Sul lato funzionale cambia poco, manca giusto qualche funzione che prima c´era.
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