Le app universali nel futuro di Microsoft: la strada verso Continuum
Nella tappa italiana del Build Tour 2015, che ha visto la partecipazione di numerosi sviluppatori nostrani, Microsoft ribadisce quali sono i principi a cui è opportuno avvicinarsi per lo sviluppo delle applicazioni destinate a Windows 10
di Andrea Bai pubblicata il 12 Giugno 2015, alle 14:51 nel canale Sistemi OperativiMicrosoft
Build Tour è l'evento itinerante organizzato da Microsoft che porta in giro per il mondo le novità presentate lo scorso 29 aprile a San Francisco in occasione di Build 2015. Un viaggio partito lo scorso maggio e che durerà fino al prossimo 19 giugno per toccare 32 città e diffondere il verbo di Redmond tra gli sviluppatori del pianeta.
La data italiana, tenutasi nella giornata di mercoledì 10 giugno a Milano, ha visto in due giorni l'iscrizione di 600 persone, a dimostrazione di quanto sia vivo l'interesse nei confronti delle novità che Microsoft sta introducendo con l'arrivo di Windows 10 sul mercato: gli sviluppatori vogliono capire a fondo in che modo Windows 10 possa rappresentare un'opportunità di business, specie tenendo presenti le previsioni di Microsoft stessa secondo la quale il nuovo sistema operativo sarà, nel giro di tre anni, su più di un miliardo di dispositivi.
Andy Wigley, technical evangelist per l'azienda di Redmond, ha curato le sessioni tecnologiche dedicate agli sviluppatori italiani e assieme a Fabio Santini, direttore della divisione Developer Experience and Evangelism di Microsoft Italia, è tornato a sottolineare con la stampa specializzata quale sia il nuovo paradigma di sviluppo cui sarà necessario tendere per arrivare all'obiettivo Universal App: un applicazione scritta con un solo codice, in un solo ambiente di sviluppo, ma capace di funzionare su qualsiasi dispositivo sia esso la "schedina" Raspberry fino al Surface Hub, passando per smartphone, tablet e Personal Computer.
Il concetto è quello di scrivere il codice "core" dell'applicazione una volta sola, poiché essa sarà in grado di adattarsi al dispositivo su cui sta operando. Lo sviluppatore può simulare su Visual Studio tutti i formati per i quali sta sviluppando l'app e definire quali condizioni (diagonale dello schermo, sistema di input, risoluzione, ma non solo) debbano rappresentare l'innesco per adattare opportunamente l'interfaccia grafica.
Verso l'utente tutto ciò è mediato dallo Store, anch'esso unico, dove per la singola applicazione verrà mostrato per quali piattaforme è disponibile. Lo store non è un semplice negozio di app, ma è centrale nello smistare in maniera corretta il codice verso i device: se per esempio stiamo scaricando sullo smartphone un'app che fa uso di una serie di componenti già presenti nel dispositivo (perché magari già scaricati con un'altra applicazione, o perché già presenti nel sistema operativo propio in virtù di Universal Windows Platform) lo store andrà a scaricare solamente quanto di necessario, evitando quindi di ridondare pezzi ed ottimizzando il footprint dell'app.
UWP è quindi il presupposto fondamentale a quel Continuum annunciato a Build 2015, che in altri termini potrà concretizzare la possibilità di usare lo smartphone anche come PC, estendendone le funzionalità per esempio con opportune docking station: in mobilità si userà lo smartphone con le app ottimizzate per l'uso mobile, mentre lo stesso smartphone, ancorato alla docking station, permetterà di usare le stesse app ma con l'esperienza d'uso del tradizionale mondo desktop. Limite attuale a Continuum è la mancanza di hardware adatto ma che, secondo Santini, non tarderà ad arrivare già nel corso dei prossimi anni.
Se uno dei più ingombranti ostacoli alla diffusione di smartphone Windows Phone è stato rappresentato dalla mancanza di applicazioni chiave, presenti invece sulle altre piattaforme iOS e Android, ecco che Microsoft prova ad aggirarlo - per stimolare il raggiungimento di quel miliardo di dispositivi di cui si parlava poco sopra - proponendo i "bridge per iOS e Android". Si tratta di opportuni SDK che consentono di eseguire il porting di applicazioni iOS o Android già esistenti su piattaforma Windows. Santini precisa: "Non si tratta semplicemente di prendere le app e farle girare su Windows, ma di permettere agli sviluppatori di usare codice e framework a cui sono abituati e di portarlo anche su piattaforma Windows".
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMolti task "base" possono essere completati anche su uno smartphone ARM, specie se parliamo di dispositivi aziendali, dove spesso e volentieri si utilizzano applicazioni LOB.
Comunque un dispositivo del genere potrebbe essere un discreto primo "computer" per un ragazzino, ha i giochi, internet, Word per scriversi le sue ricerche per la scuola.
Uno scenario al quale invece difficilmente si pensa invece (almeno alle nostre latitudini) sono i mercati emergenti, dove non in tutte le famiglie ci sono e/o si possono permetter smartphone, desktop, portatili e tablet.
in realtà non hai bisogno di x86, anche ARM basta e avanza, tanto il software desktop non potrai eseguirlo comunque e le app universali sono compilate per tutte e 3 le piattaforme
Ovviamente lato aziendale e appassionati no, ma nel mondo delle casalinghe e dei suoceri non vedo l'ora.
Nel mondo "delle casalinghe e dei suoceri" è già dall'uscita perfino delle prime mattonelle che non sentono la necessità di un prog. win32.
Seriamente, devono smetterla di passarsi le idee questi due qui.
Intel continua a vendere in perdita nel mobile, non penso che durerà ancora per molto prima che gettino la spugna.
Anche il registro di sistema lo spezzano dentro ogni app !!!!!!! MITICO!!!!!!
ora posso wrappare una qualsiasi app merdacchiosa win e infilarla in un tablet win.... e anche wrapparla se la voglio usare in un PC aziendale con delle restrizioni e delle policy senza sbattermi a hackerarla o cambiarli!!!!!!!!!!!!!!!
Ci sono voluti quanto, 20 anni?
Sto cominciando ad avere paura, stanno calando veramente troppi assi qui. le DX12, le app wrappate... i dispositivi mobili che diventano desktop e poi tornano mobili... la realtà aumentata... Win10 certificato per Arduino e che gira anche su raspi... licenze a gratis a pioggia (forse)... telefoni venduti sottocosto...
Adesso con 50-60 euro prendi un quadcore ARM con accelerazione hardware per 1080p e 2-3 GB di ram. E fila liscio come l'olio (rispetto ad un PC di prezzo comparabile).
l'unica limitazione è che Android è fatto per i touchscreen, quindi se prendi un mediacenter android o una chiavettina e ci attacchi una tastiera e mouse dopo è uno sbattimento da usare.
Se avesse una interfaccia desktop (click-centrica invece che basata sul prendi-e-trascina dei touchscreen), si venderebbe da solo, altro che.
Praticamente sì.
Sicuramente ci sono parecchie premesse "pesanti". Resta da capire quale sarà la realtà dei fatti.
Adesso con 50-60 euro prendi un quadcore ARM con accelerazione hardware per 1080p e 2-3 GB di ram. E fila liscio come l'olio (rispetto ad un PC di prezzo comparabile).
l'unica limitazione è che Android è fatto per i touchscreen, quindi se prendi un mediacenter android o una chiavettina e ci attacchi una tastiera e mouse dopo è uno sbattimento da usare.
Se avesse una interfaccia desktop (click-centrica invece che basata sul prendi-e-trascina dei touchscreen), si venderebbe da solo, altro che.
Beh, quel tipo di interfaccia è stato uno dei punti di forza di Android eh...
no, l'obiettivo di Ubuntu Edge era darti un'esperienza pienamente da desktop, Continuum su smartphone non serve a questo (tanto per cominciare non hai l'interfaccia desktop)
Il futuro è nelle applicazioni che si ricompilano autonomamente per l'architettura del dispositivo, valà.
è esattamente ciò da cui si stanno allontanando, Android con ART e Windows con MDIL ai tempi di Phone 8.0 e .NET Native ora
mi sa che non hai capito come funzionano né Android né la sandbox di Centennial
chi ti dice che le app wrappate non avranno limiti o che non dovranno seguire le stesse regole per le capability che devono seguire le app store?
Ahò, attento a come parli io ho un beelink con amlogic 812, 2gb di ram e 16 di massa attaccato ad un tv e va semplicemente da dio con un airmouse da 15 euro (fronte-retro, da una parte tutta tastiera), sia navigazione (velocissimo, come browser uso i due ottimi lightning e naked browser pro) sia come riproduttore multimediale, zero pubblicità, ecc. (il tutto, airmouse e spese spedizione, 85 euro).
Guarda che l'ho seguito con attenzione perchè l'idea MI GUSTAVA e tuttora MI GUSTA PARECCHIO.
Ma essendo Canonical dietro alla cosa sapevo benissimo che sarebbe stata una cazzata, infatti sono riusciti a raccogliere tipo 12 milioni col crowd funding per questa cosa ma loro branco di scimmie avevano chiesto più di 30 milioni (perchè poi? Che è non si può partire con dei modelli whitebox dimmerda cinesi e poi scalare verso la roba un pò di punta con calma quando fai il cash? qui la differenza la fa il software più che la macchina in sè, quindi i soldi sono tornati tutti a casa e il progetto è morto.
Finchè non lo ha "scoperto" MS ovviamente...
potrà concretizzare la possibilità di usare lo smartphone anche come PC, estendendone le funzionalità per esempio con opportune docking station: in mobilità si userà lo smartphone con le app ottimizzate per l'uso mobile, mentre lo stesso smartphone, ancorato alla docking station, permetterà di usare le stesse app ma con l'esperienza d'uso del tradizionale mondo desktop.
Questo è esattamente ma esattamente esattamente quello che doveva essere Ubuntu Edge.
Che poi Continuum sia l'ennesima cosa che è possibile usare per chi ne ha voglia (e so già che non verrà usato se non ci sono costretti) faccio spallucce e amen.
L'ho letto anche io Lo sviluppatore può simulare su Visual Studio tutti i formati per i quali sta sviluppando l'app e definire quali condizioni (diagonale dello schermo, sistema di input, risoluzione, ma non solo) debbano rappresentare l'innesco per adattare opportunamente l'interfaccia grafica.
Quindi il 99% degli sviluppatori di applicazioni già esistenti se ne fottono e mettono risoluzione minima 0 così resta in modalità desktop sempre.
Contano di costringere qualcuno a fare qualcosa di intelligente o costringono/fregano solo la gente inerme a comprare win10?
Ah no non possono, perchè se lo fanno allora tutti restano su win7 e win8 e anche su XP.
Mannaggia a MS quando hanno deciso che win non era un rolling release ma un frozen release con supporto di 10 anni....
Ed è un peccato. Con un pochino più attenzione ai clic e ai mouse (basta aggiungere una barra da qualche parte e convertire gli scorrimenti in boh clic sinistro o chessò sfonderebbe di brutto, ma di brutto forte anche nel mercato "PC" home.
Comunque, ho un Minix x7 e un x8h con airmouse minix (il x8h è fondamentalmente uguale al tuo beelink, l'airmouse minix è l'A2 http://www.minix.com.hk/Products/MINIX-NEO-A2.html ), vanno tutti da dio.
Ogni tanto capita che ne smercio qualcuno a gente il cui PC è morto definitivamente e stanno quindi cercando un altro PC "da buoncomando" per "fare le solite cose da PC" (tipica voce annoiata da persona che deve per forza comprare qualcosa), anche se sono suocere e cuggini.
Ma è l'airmouse che fa la differenza, se gli piace bene, sennò accampano scuse e dicono che windows è meglio.
La differenza ancora più fondamentale è che su Windows non importa se x86, ARM, sparc, non è un problema dello sviluppatore il dover compilare la propria applicazione: ci pensa lo Store a compilare, ricompilare e distribuire le applicazioni.
Spero non sia un problema se te lo spiego io, ma comunque Project Centennial si ispira ed utilizza le tecniche di App-V la tecnologia di application virtualization che Microsoft propone da quasi 10 anni (sono 10 anni che gli amministratori IT distribuiscono le applicazioni in azienda wrappandole in un contenitore), cosa che non ha nulla a che fare con le applicazioni di Android che per quando so non utilizza alcuna tecnologia di application virtualization ma sono applicazioni compilate dinamicamente, almeno quelle le Java, che girano in una sandbox (che ancora un'altra cosa diversa).
Nel caso di Android (ma anche delle Windows Apps e delle applicazioni .NET) la "VM" opera come layer di astrazione dell'hardware, nel caso di Project Centennial e di App-V (così come altre soluzioni di application virtualization) la virtualizzazione consiste nell'incapsulamento dell'applicazione e di tutto il suo contesto (quindi non solo i file di installazione, ma anche le dll di sistema e tutto quello che le serve per funzionare) in modo da isolarla dal sistema.
Le applicazioni distribuite come AppX gireranno in full trust, vuol dire che avranno gli stessi privilegi e permessi che ha l'utente che le lancia e non hanno le limitazioni delle Windows Apps (almeno non il codice Win32 ed .Net)
Comunque se vuoi maggiori informazioni su Project Centennial puoi fare riferimento a queste sessioni della Build:
http://channel9.msdn.com/Events/Bui...92?format=html5
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