Il futuro degli Ultrabook: alcune specifiche e materiali

Il futuro degli Ultrabook: alcune specifiche e materiali

Diverse le session dedicate agli Ultrabook nel corso dell'IDF di San Francisco. Cerchiamo di fare il punto della situazione di questo settore, che si appresta a diventare particolarmente ricco di proposte

di pubblicata il , alle 08:59 nel canale Portatili
Ultrabook
 

Ultrabook è un termine che viene pronunciato veramente spesso nelle conferenze dell'Intel Developer Forum. Il fatto non stupisce: Intel ha investito centinaia di milioni di dollari per lo studio e la promozione di queste soluzioni, cercando di ricreare quel "fenomeno Centrino", in cui il nome specifico di una piattaforma è stato per anni quasi un sinonimo di PC portatile.

A margine delle considerazioni legate ai processori utilizzati, che abbiamo trattato in una notizia a parte, facciamo ora il punto di tutto il resto. I lavori in corso sono tutti rivolti a sfruttare nuove esperienze di utilizzo unitamente ad una ricerca di pesi e dimensioni sempre più contenuti.

Dalle slide emergono alcuni particolari più dettagliati. Le prossime generazioni di Ultrabook dovranno avere uno spessore massimo di 15mm, con indicazioni anche per le singole componenti. Si può notare ad esempio come vi siano vincoli costruttivi anche per le batterie (dai 3 ai 5mm di spessore), tastiere e LCD. Decisamente degna di nota è la richiesta per quanto riguarda l'unità di storage primaria, che non dovrà superare i 5mm di spessore.

Pensando al mercato odierno, è da poco che i produttori stanno passando a modelli con spessore di 7mm, ben più sottili del form factor classico. Lo sforzo richiesto è dunque notevole, specie pensando a chi produce hard disk tradizionali a piatti rotanti, ma è già possibile assistere a qualche iniziativa in tal senso come nel caso del recente annuncio di Western Digital. Il problema è molto meno sentito per gli SSD, in cui basta una scheda con dei chip, adattabili ad ogni esigenza.

Non poteva mancare qualche considerazione sui materiali. La tendenza netta è quella di passare a materiali plastici dedicati, che hanno dato prova di resistenza praticamente identica a quella dei metalli utilizzati di frequente, come alluminio e magnesio.

Una delle più grandi novità che verranno introdotte sarà quella di un vero e proprio sottosistema di sensori, gestito da un hub dedicato all'interno del chipset. La volontà di ricreare l'esperienza tablet non si ferma all'adozione di display multitouch, ma va a coinvolgere anche accelerometri, giroscopi, bussole, moduli GPS e sensori di luminosità ambientale, che verranno sfruttate al meglio grazie ad applicazioni dedicate. 

2 Commenti
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sXe13 Settembre 2012, 09:48 #1
Ma che pxxe, basta con la plastica!
Da quando ho preso un Ultrabook in alluminio non tornerei mai più alla plastica.
toretto33713 Settembre 2012, 10:28 #2
ma ormai ci sono tablet che durano il doppio di questi, non hanno motivo di implementarli..
quando poi usciranno anche gli amoled, ancor meno!

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