ProtoCycler: il sistema per riciclare gli scarti della stampa 3D

ProtoCycler: il sistema per riciclare gli scarti della stampa 3D

I materiali di scarto sono un tema molto sentito da parte di chi utilizza molto la stampa 3D: ProtoCycler si candida come sistema per riciclare in modo semplice supporti, scarti e basi per creare nuovi rocchetti di filamento

di pubblicata il , alle 15:31 nel canale Periferiche
 

Chiunque si avvicini alla stampa 3D si pone fin da subito la stessa domanda: cosa me ne faccio degli scarti utilizzati per creare basi di stampa e supporti? Posso riutilizzarli o riciclarli? Uno dei costi vivi della stampa 3D è infatti quello relativo all'acquisto del materiale di stampa (PLA o ABS) che di aggira sui 20/30€ al chilogrammo, ma che può anche salire in modo netto per l'acquisto di materiali particolari.

ProtoCycler è un progetto attualmente in crowdfunding su Indiegogo che punta a rispondere proprio a questo quesito. Non è l'unico nel suo genere, ma si candida ad essere uno dei più facili da utilizzare. Si tratta di un macchinario dotato di un trituratore manuale (a manovella) e di un sistema che fonde i trucioli e li estrude in un filamento standard per la stampa (diametro a scelta tra 1.75, 2.85, 3.00 millimetri) che viene arrotolato su un rocchetto direttamente utilizzabile sulle stampanti.

Il prezzo al momento è stimato in $799, ma il primo passo di funding per avere l'apparecchio era stato posto a $499, andato subito esaurito assieme a quello da $599. Si tratta di una cifra non bassa, ma è il capostipite di una serie di prodotti che sicuramente verrà in futuro. Inoltre per chi stampa molto potrebbe diventare un utile strumento per risparmiare sul lungo periodo.

8 Commenti
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gd350turbo27 Gennaio 2015, 16:28 #1

Una cosa per riciclare non può costare tanto, altrimenti perde il suo scopo...

con 800 $/€, se si riesce a spuntare un buon prezzo se ne prendono una 40ina di chili...

Per avere 40 chili di materiale da recuperare, se in via teorica ipotizziamo uno scarto del 20% occorre stampare 200 chili di materiale per arrivare al punto di pareggio !

Progetto sicuramente ecologico, ma di scarsa utilità.
!fazz27 Gennaio 2015, 16:46 #2
Originariamente inviato da: gd350turbo
Una cosa per riciclare non può costare tanto, altrimenti perde il suo scopo...

con 800 $/€, se si riesce a spuntare un buon prezzo se ne prendono una 40ina di chili...

Per avere 40 chili di materiale da recuperare, se in via teorica ipotizziamo uno scarto del 20% occorre stampare 200 chili di materiale per arrivare al punto di pareggio !

Progetto sicuramente ecologico, ma di scarsa utilità.


in verità è utile ma per un altro scopo, chissenefrega del reciclo degli scarti della stampa 3d la cosa importante è l'estrusore, mi compro la plastica in granuli a tipo 2€/kg o reciclo i tappi di plastica
andbad27 Gennaio 2015, 18:12 #3
Arrivano tardi. La prossima generazione di stampanti (alcune già si sono viste) sono alimentate a pellet/granuli con un estrusore alimentato da barra elicoidale.
In pratica è la stampante stessa a riciclare gli scarti

By(t)e
mik7727 Gennaio 2015, 21:58 #4
Originariamente inviato da: andbad
Arrivano tardi. La prossima generazione di stampanti (alcune già si sono viste) sono alimentate a pellet/granuli con un estrusore alimentato da barra elicoidale.
In pratica è la stampante stessa a riciclare gli scarti

By(t)e


ho sempre pensato che i rocchetti di plastica sono una tavanata in questo settore...
con i granuli hai la libertà di prendere il materiale di colore neutro e i vari master coloranti; poi basta un piccolo frantumatore per sminuzzare gli scarti e riutilizzarli nelle dosi più opportune.
Obazi27 Gennaio 2015, 22:06 #5
Non vendo una novità, esistono già filatrici come Le Filabot, Lyman extruder etc,questo arnese forse costa persino di più.

deanflame27 Gennaio 2015, 22:13 #6
costa troppo!
andbad28 Gennaio 2015, 10:06 #7
Originariamente inviato da: mik77
ho sempre pensato che i rocchetti di plastica sono una tavanata in questo settore...
con i granuli hai la libertà di prendere il materiale di colore neutro e i vari master coloranti; poi basta un piccolo frantumatore per sminuzzare gli scarti e riutilizzarli nelle dosi più opportune.


Ad oggi il filo è la cosa più affidabile, perché ti permette di dosare con precisione il materiale da depositare e, soprattutto, permette la ritrazione (per evitare l'oozing). Ho idea che i prossimi estrusori avranno un controllo elettronico sull'apertura e una tramoggia per l'alimentazione da pellet. Per lo meno farei così, io

By(t)e
andyschleck128 Gennaio 2015, 12:59 #8
Beh riciclare gli scarti è molto importante, chi ha già una stampante 3D conosce bene il problema.
Questo progetto è uno dei tanti che affrontano questa tematica, l'avevo già vista la settimana scorsa su http://www.stampa3d-forum.it/

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